Live 24! Venezia-Padova, la vigilia: importante rifinitura, si sceglie l’undici anti-lagunari

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Ore 22.00 – (Giornale di Vicenza) Lo stato di crisi del Bassano non ha nulla di particolarmente misterioso. Semplicemente la squadra di oggi è più debole di quella della gloriosa e poderosa cavalcata d’autunno. Una situazione figlia delle scelte (talune forzate e quasi obbligate) di dicembre e gennaio. Per una volta la pesca di Seeber è stata meno florida e propizia del passato: se prima al posto di Furlan e Iocolano sono arrivati Falzerano eppoi Minesso, ora per sostituire il Falze e lo stesso Cenetti si è puntato su talune scommesse che come tali contemplano elevati margini di rischio. Ma se la società ha indubbiamente delle responsabilità, opportuno rammentare che qualcuno di quelli rimpianti si è anche messo di traverso facendo quasi ostruzionismo pur di essere ceduto. Semmai, giusto ribadire che i partenti avrebbero dovuto essere surrogati con ingressi altrettanto qualificati. […]

Ore 21.30 – (Giornale di Vicenza) Il tifoso che in solitaria al triplice fischio col Mantova è andato manifestare il suo dissenso dinanzi al presidente Stefano Rosso dopo essersi rivolto in maniera altrettanto indispettita al dg Seeber, magari non avrà seguito il protocollo della Real Casa, tuttavia ha espresso il malumore latente e montante della gente virtussina, incredula dinanzi a una formazione che a novembre incantava e da febbraio prende sganassoni sui denti dal primo che passa. Il mercato, la doppia sequenza di infortuni pesanti e le alzate di cresta di qualcuno in spogliatoio hanno girato negativamente la stagione, tuttavia c’è tanto altro. Ad esempio la fragilità impressionante di un gruppo che non varrà più i primissimi posti ma che non è nemmeno agonizzante in coda e che pure, alla prima ventata contraria si inabissa in preda al timor panico.Bertotto, dietro i messaggi improntati alla fiducia e all’innalzamento dell’autostima se ne è accorto e ha subito lanciato l’allarme. […] Così in un cielo plumbeo, l’unico spicchio di sole che filtra è quello di Filippo Stevanin, non ancora a pieno regime dopo il crac al ginocchio lo scorso luglio ma immediatamente incisivo e decisivo. Non solo per il gol della speranza, ma in particolare per la capacità di sparigliare il mazzo con le sue giocate che l’hanno riproposto nella versione vigorosa ed elegante dei giorni belli: tambureggiante sull’out e distributore di cross tagliati che era un piacere attaccare in area. «Spiace perchè prima della partita eravamo carichi a molla ed avevamo anche approcciato bene il duello – riconosce il biondo di Angarano – poi una volta incassato lo 0-1 sono affiorate le problematiche delle scorse settimane. Mancano ancora tante gare, il campionato è lungo, l’unica cosa da evitare ora è quella di deprimerci e vediamo di darci dentro per uscire da questo tunnel». […]

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Pordenone dell’andata era un Eurostar, ma la squadra del ritorno viaggia più lentamente del regionale di Fabio Rossitto. Lo dicono i numeri, anche se un raffronto di campo (basato sul gioco e su quello che si vede) appare quasi irriverente. È innegabile, però, che il ritmo maturato dal Pordenone versione girone di ritorno non sia all’altezza delle aspettative. Lo dice pure la classifica. Da quando il campionato ha effettuato il classico giro di boa la media punti è crollata vertiginosamente, fino a raggiungere e superare (in senso negativo) la marcia dei ramarri allenati da Fabio Rossitto nella difficile stagione 2014-15. […] In totale quel Pordenone guadagnò 11 punti, ossia uno in più rispetto al gruppo di Bruno Tedino. La squadra di oggi nel girone discendente ha perso a Gubbio; vinto contro il Forlì, la Maceratese e il Bassano; perso ancora a Teramo, Parma, Venezia e Santarcangelo; pareggiato contro il Mantova. Sono 10 punti, contro gli 11 della stagione che si concluse con la retrocessione ai playout, poi trasformatasi in ripescaggio estivo.

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Dieci gare ancora da disputare, 13 punti di ritardo dal Venezia, altre tre grandi (Parma, Padova e Reggiana) fra i neroverdi (quinti) e la capolista. La sconfitta (1-3) di Santarcangelo, figlia dell’assenza di uomini di personalità e carisma come Berrettoni, Burrai, Misuraca e Ingegneri, ha parlato forte e chiaro: Basta illusioni; è ora di cominciare a programmare i playoff. Tedino è un realista. Probabilmente ha già cominciato a farlo, anche se sollecitato al riguardo ha risposto: «Al termine della stagione regolare mancano ancora due mesi. Il nostro obiettivo adesso è quello di cercare di ricompattarci e provare a mettere alle spalle almeno Reggiana e Padova. Sono certo che possiamo farcela. Come sono certo che disputeremo dei grandi playoff». Intanto però negli ultimi turni Bruno ha lasciato fuori giocatori importanti. Il turnover operato può avere due origini: logoramento fisico da utilizzo dei top 11 (quasi sempre in campo per tutto il girone d’andata) o estrema prudenza dello staff tecnico, che per timore di non poter disporre di tutti i migliori nell’overseason preserva chiunque di loro presenti anche il minimo problema. Auspicabilmente si tratta della seconda. […]

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Sono in dubbio anche per la gara di domenica con l’Alto Adige Salvatore Burrai ed Emanuele Berrettoni. Il regista e il trequartista accusano ancora dolori fisici: il primo soffre di un problema agli adduttori mentre il secondo ha un fastidio a un dito del piede destro, quello con cui calcia. Nel corso della settimana e oggi, alla ripresa, saranno monitorati da parte dello staff medico del Pordenone. Diverso il discorso per Gianvito Misuraca e Andrea Ingegneri, in quanto la mezzala ha l’influenza e dovrebbe guarire in questi giorni, mentre il secondo sarà regolarmente a disposizione da domani. […]

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) La quinta sconfitta consecutiva in trasferta e, in particolare, la seconda maturata con una ripresa pessima contro un’avversaria alla portata non vanno giù a Mauro Lovisa. Pur mantenendo toni pacati, il presidente del Pordenone dopo il ko col Santarcangelo vuole un colloquio con il tecnico Bruno Tedino per capire cosa sta succedendo alla squadra, che sino a gennaio lottava per il primato in Lega Pro. «Ancora una volta un secondo tempo da dimenticare – accusa il massimo dirigente –: questa involuzione non me l’aspettavo e mi preoccupa. Parlerò col mister per capirne di più». «Abbiamo disputato un gran primo tempo – attacca Lovisa – e la squadra mi era piaciuta nonostante i problemi che ha accusato in settimana, tra assenze preventivate e defezioni dell’ultima ora. Poi nella ripresa siamo spariti, dilapidando all’inizio e negli ultimi minuti tutto quanto di buono avevamo fatto sino a quel momento. Non sono contento, non possiamo vincere una partita per 6-0 e poi disputare questo tipo di gare». […] Lovisa è più deluso che arrabbiato. Tanto da concludere affermando che «la nostra è una buona squadra ma non ottima: ci sono giocatori in rosa – afferma – che non riescono a reggere il livello di pressione e tensione dell’alta classifica. Ripeto: parlerò col mister per cercare di capire cosa sta succedendo. Voglio che il nostro gruppo acquisti continuità di prestazioni e riprenda a fare ciò che sa e che ha dimostrato nel girone d’andata». Per riprendere così la marcia e consolidare la propria posizione playoff.

Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Francesco Orlando era arrivato a Vicenza dal Francavilla nel luglio 2013 quando era ancora un ragazzino promettente e la società biancorossa lo aveva dato in prestito, per farlo giocare, prima al Nardò, poi al Chieti, e l’anno scorso alla Maceratese. […] La prima apparizione a gara in corso è arrivata a Vercelli e subito dopo la «prima» da titolare contro il Benevento al Menti. «A Vercelli ho avuto la possibilità, a pochi minuti dalla fine della partita, di segnare il gol della probabile vittoria ma ho voluto calciare di sinistro e il difensore mi ha respinto il tiro — ricorda Orlando — ancora adesso, se ci penso, non mi capacito dell’errore. Il mister però mi ha dato fiducia e mi ha schierato dall’inizio contro il Benevento, in una partita difficile e delicata. Prima di scendere in campo un po’ di tensione ce l’avevo, poi i miei compagni mi hanno aiutato e dopo pochi minuti ho pensato solo a giocare. Il mister lo devo ringraziare per la fiducia, adesso tocca a me ricambiare». Cosa che per la verità il giovane tarantino sta facendo, avendo realizzato due gol contro Spal e Cesena. «Contro la Spal stavo pregustando un gol da tre punti ma invece siamo stati beffati al 96’, a Cesena la mia rete ha dato un punto importante in uno scontro diretto». Il suo campionato non è passato inosservate ed è arrivata un’altra convocazione con l’Italia B, ma soprattutto ci sono su di lui gli occhi di Sassuolo, Atalanta e Bologna con il Vicenza che sta lavorando per allungare e adeguare il contratto in essere. «Di queste cose non so nulla — sottolinea Orlando — io sto bene qui al Vicenza e penso solo all’obiettivo della stagione, cioè centrare la permanenza in serie B».

Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Lamberto Zauli è un po’ come Pierpaolo Bisoli: a Cesena è di casa. E, infatti, sabato era in prima fila al Manuzzi a studiare con piacere il suo Vicenza. Anche se, lo dice subito, fare paragoni tra quel passato e questo presente è davvero difficile. «A Vicenza ho vissuto quattro anni, tre di A e uno di B: in quella stagione arrivammo primi facilmente, perché la società mandò un segnale fortissimo senza mandare via nessuno dopo la retrocessione. In casa fummo un rullo compressore… Insomma, era un altro Vicenza. Oggi la società si deve ancora assestare, certo è che questa è una squadra costruita per salvarsi. E mantenere la categoria sarà importantissimo, perché poi Vicenza è una piazza che soprattutto quando si gioca per vincere… è pazzesca». E il Principe lo sa bene. Zauli, poi, riconosce un’altra cosa: «A Cesena il Vicenza ha saputo soffrire, e sinceramente dopo il primo tempo non l’avrei pensato. Perché era una partita nata in difficoltà e non vedevo una squadra pericolosa. Invece non si sono disuniti e, anzi, hanno trovato un gol che per il Cesena è stato come una doccia fredda. Il resto lo ha fatto Amelia: quella parata ha salvato la partita». La domanda, quindi, è d’obbligo: questo Vicenza ce la farà a salvarsi? «È chiaro che questo è un campionato dove la salvezza si otterrà alla fine. Mancano 14 partite, un’eternità. E per questo nessuno può rilassarsi e neppure abbattersi: in questo, il Trapani è l’esempio perfetto. Il Vicenza deve trovare continuità e il pareggio di Cesena è un grandissimo risultato che non ti salva la mattina dopo, ma che ti permette di fare un passo alla volta». […]

Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza spera nella spinta del Menti per battere il Pisa nell’importantissimo confronto diretto di domenica prossima (fischio d’inizio alle 17.30). Per incentivare la presenza del pubblico, in particolare nel settore Distinti – desolatamente semideserto in occasione dell’ultima gara interna, quella infrasettimanale di martedì scorso con l’Entella), la società biancorossa ha lanciato l’iniziativa promozionale “Tutti al Menti!”: 7 euro il costo del biglietto (5 per gli Under 10) per chi lo acquisterà da oggi alle 16 fino a sabato nelle abituali rivendite oppure online. Attenzione: la promozione è valida solo per i Distinti, e non sarà attiva domenica, cioè il giorno della partita. Chi si presentasse ai botteghini di via Schio poco prima del fischio d’inizio troverà i prezzi abituali (30 euro gli interi, 20 i ridotti, 16 gli Under 14, 5 gli Under 10). […] Chissà che stavolta l’incontro domenicale e la consapevolezza dell’importanza della posta in palio contro il Pisa favorisca una risposta importante del popolo biancorosso. Il Vicenza adesso ne ha davvero bisogno, e nei momenti decisivi la gente del Menti non ha mai tradito.

Ore 17.50 – (Gazzettino) Questa volta sì che è un punto d’oro, raccolto sul campo della prima della classe che ha dimostrato tutto il suo indubbio valore. Un pareggio, tra l’altro, che permette al Cittadella di agganciare in classifica Perugia, Bari e Novara, tutte a quota 43 punti. La squadra di Venturato ha sofferto, specie nel primo tempo, ha rischiato più volte di prendere il secondo gol, ma ha retto ed è sempre rimasta in partita. Poi l’ingresso di Vido ha ridato slancio alla manovra offensiva, con il pareggio che alla fine ha premiato la caparbietà del Cittadella. Il tecnico granata non rischia Scaglia – uscito nel corso dell’ultima gara per una botta al ginocchio – che va in panchina, al suo posto Pelagatti, preferito a Pascali. Litteri gioca dall’inizio dopo la mezz’ora disputata con il Trapani, al suo fianco Arrighini (Strizzolo non è stato convocato per un’infiammazione al tendine rotuleo), c’è Kouame tra i venti granata. Marino conferma il Frosinone con la difesa a tre, e non rinuncia a Daniel Ciofani, febbricitante: la capolista ha raccolto tre vittorie e due pareggi nelle ultime cinque partite. […] Un pizzico di fortuna aiuta il Cittadella, che nel finale di gara, con il Frosinone ormai sulle gambe, sfiora il colpaccio: sul cross radente di Vido, Schenetti a due passi dalla porta non riesce ad impattare il pallone. Infine lo stesso destro di Vido è deviato in angolo da un difensore. Adesso il Perugia al Tombolato, uno scontro diretto per sognare ancora.

Ore 17.30 – (Gazzettino) Roberto Venturato ha seguito la partita sotto la pioggia incessante per tutti i novanta minuti, quasi a prendere parte alla battaglia del Matusa, al fianco dei granata. Le indicazioni, a volte le urla, si avvertivano chiaramente, e alla fine è gratificato dal pareggio. Un punto che vale. «Il Cittadella ha disputato una buonissima prestazione, contro una squadra forte, che ha valori importanti». Ha rischiato anche di capitolare, dopo il vantaggio del Frosinone. «È stato bravo Alfonso, autore di qualche intervento determinante. Nel primo tempo non siamo riusciti a tenere bene il pallone, nella ripresa l’abbiamo fatto meglio». E dopo il pari, nel finale di gara, c’è mancato poco che arrivasse il colpaccio. «Ci siamo andati vicino con Vido», sottolinea Venturato, che si accontenta: «Credo sia un pareggio giusto, che ci sta contro un Frosinone davvero forte. È un punto che ci gratifica per il lavoro che sta portando avanti la mia squadra». E’ il terzo pareggio del girone di ritorno, all’andata soltanto uno. Con un po’ più di continuità… «Lo ripeto sempre, il campionato è lungo, e la continuità è fondamentale. Il Cittadella con qualche pareggio in più avrebbe un’altra classifica, che ci avvicinerebbe alle primissime del torneo. Ci dobbiamo accontentare di quanto raccolto, sappiamo che le cose vanno conquistate da soli, con il nostro gioco, su ogni campo». […]

Ore 17.10 – (Mattino di Padova) Un punto che ne vale tre. Perché ottenuto sul campo della prima della classe e perché aggiunge un altro, fondamentale tassello nella rincorsa ai playoff per la Serie A. Al “Matusa” il Cittadella recupera e chiude in parità una gara difficile, complicata dal terreno zuppo d’acqua per la pioggia caduta insistente nei 95’ in cui si è rimasti in campo e dal vantaggio ottenuto da un avversario forte, sia sul piano fisico che come qualità dei propri uomini. È il quarto nullo stagionale – su 29 partite – il terzo nel girone di ritorno (dopo quelli con Pro Vercelli e Novara) e segna forse una svolta psicologica nel gruppo granata, che ha messo insieme 4 punti nelle ultime due giornate, dimostrando ancora una volta carattere e capacità di reazione quando il periodo non è dei migliori. Un ottimo segnale in vista della volata finale, dove sarà importante sbagliare il meno possibile. I primi tempi del Frosinone sono micidiali, e anche i granata hanno pagato dazio. La loro resistenza è durata poco più di 30’, perché quando la squadra di Marino ha pigiato il piede sull’acceleratore ha fatto male. È successo tutto in poco più di un minuto, fra il 32’ e il 33’: Alfonso si è esibita in un intervento miracoloso, deviando di piede in angolo un sinistro “velenoso” di Daniel Ciofani, liberatosi benissimo all’interno dell’area di Pelagatti. Sul corner successivo di Kragl, il lungo centravanti ciociaro ha rubato il tempo, in elevazione, al giovane Varnier e deviato di testa imparabilmente nell’angolo alla destra dell’estremo difensore. Decimo gol per lui. […] Dunque, al 17’ Vido, entrato da poco, rubava palla sulla sinistra a Fiamozzi, entrava in area e batteva a rete, Bardi deviava in tuffo, ma sul secondo palo nella carambola in scivolata fra Mazzotta e Bartolomei il tap in premiava il centrocampista granata. Primo gol in Serie B per lui, e imbattibilità casalinga caduta per i gialloblù dopo 349’. […] Sabato c’è il Perugia al Tombolato: uno spareggio anticipato in chiave playoff. Possibilmente da vincere, ricordandosi della beffa dell’andata.

Ore 16.50 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato è visibilmente soddisfatto, a fine partita. «La nostra è stata una buonissima prestazione, sul campo di una squadra forte», sottolinea. «Certo, Alfonso ha sfoderato un paio di parate importanti nella prima frazione, ma siamo sempre rimasti in partita. Nei 45’ iniziali non siamo riusciti a tenere su la palla come dovevamo, mentre nei secondi 45’ siamo cresciuti andando vicini al colpaccio, per due volte, con Vido. Ma è un risultato che ci dà soddisfazione». È il quarto pareggio in stagione. Aveste imparato prima a raccoglierne… «Lo ripeto spesso, la continuità nei risultati è assolutamente importante in una maratona come la Serie B. Se avessimo portato a casa 4 o 5 pareggi in più, com’era nelle nostre possibilità, adesso saremmo vicini alla vetta. Siamo consapevoli di questo, però siamo ancora qui, a giocarci le nostre possibilità». […]

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto) La pioggia battente e le occasioni da gol non sfruttate, la fortuna che gira dalla parte giusta nel momento giusto; un finale in crescendo e un pari strappato con le unghie che poteva persino diventare una vittoria. Il Cittadella torna da Frosinone con un punto d’oro, conquistato grazie alla determinazione e alla voglia di non mollare nel momento più difficile e anche grazie alla dea bendata. Ma quello che piace è la capacità dei ragazzi di Venturato di cavalcare l’onda quando la partita cambia, riuscendo a coronare con venti minuti eccellenti un secondo tempo decisamente positivo. Decisivo l’ingresso di Iunco, fondamentale lo stinco di Bartolomei, che al 17’ ribadisce in gol un bello spunto di Vido, l’uomo del match che cambia di fatto il senso della serata. «Aspettavo da tanto tempo questo gol — gioisce a fine partita ai microfoni di Sky sport il centrocampista granata — per me è il primo in serie B e non potete capire quanto sono contento. Penso che il pari alla fine sia giusto, abbiamo fatto un grande finale, col Frosinone ci sta soffrire. La mia esultanza rabbiosa? Il pubblico e quanto accaduto martedì non c’entrano niente, volevo questo gol ed ero tanto contento di averlo segnato… Mi fa piacere sia servito a ottenere un punto molto prezioso». Pareggiano poco, i granata, ma lo fanno nella serata più difficile, sul campo della capolista e con una ripresa in crescendo.

Ore 16.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: ultima partitella a campo ridotto.

Ore 15.30 – Qui Guizza: lavoro atletico.

Ore 15.10 – Qui Guizza: prove tecniche di 3-5-2.

Ore 14.50 – Qui Guizza: assente Alfageme.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per la rifinitura.

Ore 13.50 – Queste le dichiarazioni di Oscar Brevi alla vigilia di Venezia-Padova: “Al di là di quanto accaduto domenica, pensiamo alla Coppa Italia, è passato talmente poco tempo ma dobbiamo lasciarla alle spalle. Il Venezia non ha responsabilità su quello che è accaduto, non possiamo avere gesti isterici e dobbiamo mantenere il controllo dei nervi. Sono partite particolari, dobbiamo essere attenti a non andare subito a cercare di ribaltare il risultato. Il punto di partenza è che dobbiamo segnare, ma di 0-0 ne abbiamo fatti pochi. Dobbiamo valutare Alfageme che ha avuto ancora qualche problemino, domenica era in panchina senza di fatto essere a disposizione. De Cenco, Altinier e Neto Pereira. Il campionato non è finita secondo me: anche dopo Reggio Emilia secondo me abbiamo possibilità di giocarcela per il primo posto. Abbiamo il dovere di non mollare e di andare fino in fondo. Il vantaggio del Venezia è aumentato, ma può succedere di tutto e più ci si avvicina fino a giugno tant’è partite scontate non sono tali. Chiedo scusa se non sono venuto in sala stampa domenica, ma rischiavo di fare peggio di quanto non fosse già accaduto. Oggi facciamo un allenamento importante e poi valuteremo chi sarà o chi non sarà a disposizione. In linea di massima non voglio lasciare a casa nessuno, può essere che portiamo tutta la squadra non ricorrendo alla Berretti. Noi siamo ancora in corsa su due fronti, il Venezia penso abbia le nostre stesse motivazioni. Le dichiarazioni di Gravina e Giannoccaro? Il danno purtroppo è fatto, fino a questo momento siamo in credito con gli episodi. Fisicamente penso che stiamo bene, è difficile fare i conti a lunga scadenza. Il secondo posto o saltare un turno? Tanti non lo considerano un vantaggio, saltare due settimane è un’incognita e dipende da tanti fattori. Al momento non saprei come rispondere in tutta onestà, dipenderà molto dalle condizioni della squadra”.

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Più di 1200 biglietti di cui 160 padovani sono stati venduti fino a ieri per la semifinale di ritorno di Coppa Italia Venezia-Padova, in programma domani, mercoledì 8, al Penzo (ore 19, arbitro Maggioni di Lecco). Si ripartirà dall’1-1 dell’Euganeo e al Venezia per volare in finale basterà anche lo 0-0, mentre il Padova dovrà vincere oppure pareggiare segnando almeno due reti. Dopo il convincente 4-1 di Teramo (quinta vittoria di fila, settima nelle ultime 8 gare) gli arancioneroverdi si sono allenati ieri mattina al Taliercio: per la coppa tutti arruolabili compreso Malomo che ha scontato la squalifica. Il difensore tornerà a disposizione assieme al portiere Facchin anche per la gara di domenica a Sant’Elena contro il Modena (ore 16.30, prevendita già attiva) nella quale in difesa mancherà Modolo avendo raggiunto le 5 ammonizioni (restano sempre in diffida Domizzi e Marsura). […]

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Vittoria e polemiche. Il clima derby si fa infuocato, in vista della semifinale di ritorno della Coppa Italia in programma domani alle 19 al Penzo con il Padova. Il Venezia, però, si gode il primo posto dopo il travolgente successo di Teramo e questa volta le polemiche in arrivo dalla città del Santo non toccano più di tanto. […] Molto soddisfatto Filippo Inzaghi, che ieri si è goduto un primato che in serata è arrivato a 5 punti dopo il pareggio del Parma 1-1 con il Forlì. «Siamo primi — ha detto Superpippo — abbiamo qualche punto di vantaggio rispetto alla seconda, inoltre siamo ad un passo dalla finale di Coppa Italia, anche se abbiamo in programma una partita difficile. Certo, il Parma è sempre lì, non molla e ha giocatori da serie A, noi invece un grande gruppo. Mi auguro che quello che stiamo facendo venga premiato e mi auguro anche in questo momento di rivedere lo stadio pieno. Adesso è ora che la gente torni, perché questa squadra lo merita». Appello per ora non raccolto, almeno per il derby col Padova: a ieri sera erano stati venduti appena 1350 biglietti, di cui 180 nel settore ospiti. Di sicuro l’orario insolito non aiuta. […]

Ore 12.20 – (La Nuova Venezia) «Il Padova può giustamente protestare per un rigore non dato, ma non capisco il motivo per cui sia stato chiamato in causa il Venezia». Giorgio Perinetti, responsabile dell’area tecnica arancioneroverde, ieri era a Roma in occasione dell’assemblea che ha rieletto presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, ma è stato informato delle dichiarazioni fatte da Roberto Bonetto, amministratore delegato del Padova, a Reggio Emilia, arrabbiato per il rigore prima assegnato e poi cancellato dall’arbitro. […] E allora parola a Perinetti. «Se si analizzano i dati, si vede come la realtà sia completamente diversa» precisa il diesse del Venezia, «noi siamo l’unica squadra di alta classifica ad avere un saldo negativo tra rigori assegnati, solo 4, e rigori contro, 5». […] «Se il Venezia è in testa alla classifica» prosegue Perinetti, «è solo per il lavoro svolto dallo staff tecnico e dai giocatori durante la settimana. Siamo usciti tra gli applausi del pubblico di Teramo, segno che il Venezia ha disputato una grande partita. Meglio, quindi, parlare solo di calcio, quello giocato, perché siamo alla vigilia di un derby di Coppa Italia che porta alla finale e dove le due squadre hanno il 50% di possibilità a testa di qualificarsi. Inoltre mancano ancora dieci partite alla fine del campionato e il Padova non è ancora tagliato fuori dalla lotta per la promozione diretta, tenendo anche conto che potrà giocare con il Parma e contro il Venezia allo stadio Euganeo».

Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) […] Inzaghi effettuerà il consueto turn-over, potrebbe giocare in difesa Modolo, visto che salterà per squalifica la partita contro il Modena, al fianco di Cernuto, con Malomo e Galli (o Pellicanò) esterni, poi Fabris, Stulac e Acquadro in mezzo al campo, infine Caccavallo (o Fabiano), Ferrari e Tortori in attacco. Asso di Coppe. Al centro dell’attacco si sistemerà Nicola Ferrari, uomo-assist per Moreo a San Benedetto del Tronto, a bersaglio a Teramo. «Ho dato continuità a questo momento felice per la squadra, ma anche per me», spiega l’attaccante di Tione «il mio obiettivo quando entro in campo è dare una mano, portare esperienza. Il potenziale che ha questa squadra e enorme, io cerco di fornire il mio contributo». Ferrari ha firmato la qualificazione alla semifinale con la doppietta di Como e segnato il gol pesante all’andata all’Euganeo.

Ore 11.40 – (La Nuova Venezia) Venezia, la regina della Lega Pro. Il successo di Teramo e le frenate di Alessandria e Lecce negli altri gironi hanno consentito alla truppa di Inzaghi di confermare la leadership nel girone B, ma di essere anche la squadra che ha ottenuto il maggior numero di punti (61), mentre i grigi di Riccardo Bocalon sono a quota 60 e il Foggia, nuova capolista del girone C, a 59. Numeri trionfali della cavalcata arancioneroverde: quinta vittoria consecutiva, decimo successo in trasferta, maggior numero di punti (32 in 14 gare) conquistati in trasferta in Lega Pro. Dalla ripresa del campionato, a fine gennaio, il Venezia ha conquistato 19 punti (6 vittorie, un pareggio), impattando solo contro il Parma nello scontro diretto, segnando 17 reti (di cui sette nelle ultime due trasferte) e subendone soltanto 6. […]

Ore 11.10 – (Gazzettino) Poi aggiunge: «Siccome troppo spesso il Venezia è stato tirato in ballo in maniera immotivata, solo una volta ho difeso la mia società facendo una statistica (dieci rigori fischiati a favore del Pordenone e uno contro, sette rigori a favore del Parma e due contro, sette rigori a favore del Padova e due contro, ndr). Dico solo che il Venezia ha avuto quattro rigori a favore e cinque contro, ed è l’unica formazione di testa in svantaggio nel computo dei penalty, basta fare i conti. Per il resto tornerei a considerazioni più sportive e meno emotive, dato che è in corso un campionato molto combattuto. E non so quale squadra lo meriterà». Campionato che vede attualmente i biancoscudati staccati di otto lunghezze dalla capolista a dieci gare dal termine. «Il Padova non è tagliato fuori, perché è una compagine di grande consistenza che Brevi ha forgiato con molto pragmatismo. Poi deve giocare in casa lo scontro diretto sia con noi e sia con il Parma, per cui è ancora tutto da vedere. La corsa al primo posto sarà combattutissima».

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Il dirigente che si lascia andare a caldo è sotto stress per la partita, e le dichiarazioni che vengono rilasciate sono sempre da tenere in bassa considerazione perché istintive». Giorgio Perinetti non alimenta la polemica innescata al Mapei Stadium dall’amministratore delegato Roberto Bonetto, imbufalito per il rigore prima concesso e poi tolto dall’arbitro. Tanto appunto da attaccare nell’occasione anche il Venezia e il suo direttore sportivo sottolineando come «loro parlano e hanno i rigori, mentre noi ne avevamo uno netto che non c’è stato concesso. La differenza sta qui». Torniamo a Perinetti, che ieri era a Roma per l’assemblea elettiva del presidente federale. «L’episodio accaduto a Reggio Emilia è sicuramente abbastanza curioso, però non ho da replicare alcunché al Padova. Abbiamo una competizione bella da disputare come la Coppa Italia con il cinquanta per cento di possibilità di passare in finale, e abbiamo un campionato ancora aperto da giocare. Vorrei che il clima restasse acceso solo per quanto concerne agonismo, colore e calore».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Non cambierà qualcosa, ma cerco di essere collaborativo. E mi aspetto qualcosa di concreto, nel senso che ci sia una presa di posizione del designatore. Non è sufficiente che un arbitro sia solo bravo tecnicamente, deve avere anche personalità». Il che lascia pensare che una volta analizzato a fondo l’accaduto, Giannoccaro prenda la decisione di tenere Camplone lontano dai campi per qualche domenica. […] Sul rigore prima concesso e poi negato, anche il presidente Gabriele Gravina della Lega Pro ha espresso la sua opinione: «L’episodio recriminato dà ragione al Padova, ne ho parlato con Bergamin. Bisogna riconoscere che c’è stato un errore, anche se fa parte del gioco e bisogna andare avanti. Mi dispiace soprattutto per i biancoscudati perché in un momento così delicato del campionato con un pizzico di attenzione in più si può evitare qualche tensione inutile». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Un faccia a faccia di circa mezz’ora con Danilo Giannoccaro per fare sentire le proprie ragioni. Dopo il torto subito dall’arbitro Giacomo Camplone di Pescara nella sfida con la Reggiana, il presidente Giuseppe Bergamin ha avuto modo di tornare sull’episodio incriminato con il designatore dei fischietti di Lega Pro all’Hilton Hotel di Fiumicino, dove ieri si è tenuta l’assemblea federale che ha rieletto Carlo Tavecchio alla presidenza della Federcalcio fino al 2021. «È la prima persona che ho cercato quando sono arrivato – racconta Bergamin – Abbiamo parlato a quattr’occhi, mi ha detto di essere al corrente di quanto è accaduto e di essere dispiaciuto. Anche se non ha avuto ancora tempo per approfondire l’episodio: lo analizzerà perché considera Camplone uno dei direttori di gara più accreditati della Lega Pro, e non si spiega questo atteggiamento. Mi ha ringraziato tanto, visto che considera il nostro giudizio molto importante, e ci risentiremo nei prossimi giorni».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Le decisioni arbitrali che domenica hanno penalizzato il Padova non costituiscono un fatto isolato. L’episodio più recente risale al 22 gennaio, con la sconfitta per 1-0 a Forlì (arbitro Massimi di Termoli). Su angolo di Emerson, prima della rete dei locali, Neto Pereira colpisce di testa e il portiere, arretrando, respinge la palla che tuttavia ha già superato la linea di porta, ma il direttore di gara non assegna il gol ed espelle per proteste Brevi e il preparatore Martinelli. Il 7 dicembre il Padova pareggia 2-2 ad Ancona (arbitro Pasciuta di Agrigento), ma il primo gol dei marchigiani è da annullare per un fallo di Samb su Bindi a cui veniva spostato il braccio sinistro mentre stava intercettando una palla alta. Pochi giorni prima, più precisamente il 4 dicembre), ben tre episodi avversi condizionano il ko con il Pordenone per 4-3, gara diretta da Prontera di Bologna. […] Proteste infine nello 0-0 dell’1 ottobre con il Mantova (arbitro Proietti di Terni) per un intervento irregolare su Altinier per il quale non viene concesso il penalty.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Per i tifosi che vorranno seguire i biancoscudati nella sfida di Coppa in programma domani alle 19 è stato approntato un apposito tragitto per raggiungere il Penzo, visto anche che domani Trenitalia ha indetto uno sciopero. I tifosi dovranno ritrovarsi entro alle 17 al Park Expo Acquae (via Galileo Ferraris 14, Venezia), da dove saranno trasferiti in pullman a Santa Marta per essere imbarcati su un vaporetto che li porterà allo stadio. Al ritorno sarà attivato il percorso inverso, il tutto per un costo di 8 euro. Intanto, sono stati già venduti 1.350 biglietti, dei quali 180 del settore riservato ai tifosi del Padova. La prevendita sarà attiva fino alle 19 di oggi sul circuito Vivaticket e nei seguenti punti: Ruzante viaggi in via Santa Sofia 68; Lat Abano Terme in via Pietro d’Abano 18; B&B shop in via Borgo Vicenza a Cittadella; tabaccheria Peruzzo in via Vittorio Veneto 10 a Curtarolo; Top Service in via dell’Industria 2A a Due Carrare; Cam Viaggi in via Albere 30 nel nuovo polo ospedaliero di Schiavonia. Per le donne il biglietto costa 1 euro (più diritti di prevendita): la promozione non è valida se il tagliando viene comprato on-line. […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) A freddo, che idea si è fatto di quanto è successo? «Abbiamo subìto una grandissima ingiustizia, l’arbitro penso abbia peccato in personalità e fermezza. Non può essere che 20 persone ti saltano addosso e ti fanno cambiare idea. Io ho sperato molto che questo episodio alla fine non si rivelasse decisivo, ma così purtroppo non è stato. Arrivati a questo punto della stagione, decisioni del genere possono compromettere un campionato. Un arbitro può sbagliare, ci mancherebbe! Ma dev’essere convinto della sua scelta, anche se errata». […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Giannoccaro cosa le ha risposto? «Che avrà un incontro con Camplone per cercare di capire cosa possa essere successo. Al momento non sa che spiegazione darsi, visto che lo considera uno dei direttori di gara più preparati della categoria. Il designatore incontra gli arbitri ogni settimana, approfondirà questa vicenda, ci risentiremo e mi farà sapere». Voi, come società, pensate di muovervi ancora a livello istituzionale? «Credo di aver fatto ciò che era doveroso fare. Se le cose vengono dette nella maniera giusta, ci sono più probabilità che siano recepite. È corretto avere un confronto bilaterale. Non chiediamo ovviamente favori, ma in un’ottica di collaborazione è giusto esprimere le proprie perplessità anche per cercare di aiutare chi prenderà le decisioni a farlo nella maniera più approfondita e accurata possibile».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Il presidente Giuseppe Bergamin ha voluto andare al cuore del problema e già di prima mattina si è incontrato a Roma Fiumicino (dov’era in programma l’assemblea per l’elezione del presidente federale) con il designatore della Can Pro, Antonio Giannoccaro. Il quale, ovviamente, è arrivato preparato all’appuntamento: «Sapeva di cosa dovevamo parlare, già domenica sera gli era stato riferito l’episodio», ha rivelato Bergamin. «Gli ho espresso il nostro sentimento di ingiustizia per quello che non definisco nemmeno un errore. Non è stato un errore, l’arbitro aveva preso la decisione giusta e poi se l’è rimangiata. L’assistente, che era a 50 metri di distanza da dove è stato commesso il fallo, si era avvicinato solo perché attendeva che venisse battuto il rigore. L’arbitro ha annullato la sua decisione, una cosa che non ha precedenti».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] La prevendita viaggia ancora a rilento: 1.350 i biglietti staccati complessivamente, di cui 180 a Padova, per la partita. Chiude stasera alle 19 la vendita dei tagliandi per il settore ospiti, disponibili a 8 euro (1 euro per le donne) nei punti-vendita o sul sito del circuito Vivaticket. Per i padovani che domani raggiungeranno la laguna è stato predisposto un servizio-navetta da Marghera, in considerazione dello sciopero nazionale dei treni: i tifosi potranno salire, tassativamente entro le 17, sui pullman che dal parcheggio Expo Aquae (via Galileo Ferraris, 14, a Venezia) li porteranno a Santa Marta, dove saranno imbarcati su un apposito vaporetto diretto allo stadio. Costo complessivo di 8 euro, fra andata e ritorno. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) I veleni della domenica sono ancora nell’aria e non potrebbe essere altrimenti. La voglia, però, è quella di lasciarsi tutto alle spalle e di voltare pagina: domani c’è la semifinale di ritorno di Coppa Italia e strappare il pass al Venezia diventa a questo punto un passaggio molto importante della stagione del Padova. Il clamoroso errore arbitrale al Mapei Stadium di Reggio Emilia, dove i biancoscudati hanno pareggiato 1-1 finendo a otto punti dal Venezia, è riecheggiato ieri anche a Roma, dove il presidente Giuseppe Bergamin ha incontrato il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, in occasione della rielezione del presidente federale, Carlo Tavecchio. Bergamin, dopo la sfuriata nel post-partita assieme all’ad Roberto Bonetto, che ha pronunciato le parole più dure, ha presentato a Gravina le rimostranze per la decisione di Camplone di Pescara di non assegnare un rigore solare ai biancoscudati al 44’ del primo tempo dopo aver indicato il dischetto per fallo di mano di Contessa su Sbraga. «Ho molto apprezzato il comportamento di Bergamin — spiega il numero uno della Lega Pro — perché quando le proteste vengono fatte nei modi giusti possono portare a una consapevolezza dell’errore commesso. Bergamin mi ha mostrato alcune immagini inequivocabili e, insomma, è stato commesso uno sbaglio. Altro non posso dire, anche per il mio ruolo». […]




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