Modena-Padova, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Secondo posto. E un tabù – quello del “Braglia” – che cade dopo 49 anni, risalendo l’ultimo successo biancoscudato contro i “canarini” al gennaio del 1968, anche se allora era Serie B (finì 1-2). Alla faccia della cabala, il Padova centra la diciassettesima vittoria della stagione, l’ottava del girone di ritorno su 11 partite, il che significa un bottino di 26 punti (compresi 2 pareggi) su un piatto potenziale di 33 dopo aver virato la boa di metà campionato. Numeri importanti, che valgono il sorpasso ai danni del Parma, in piena crisi e caduto al “Tardini” contro il Fano. Adesso l’inseguitore principe del Venezia, di scena stasera al “Mercante” di Bassano del Grappa, è proprio il gruppo guidato da Oscar Brevi, che sta marciando a ritmi da promozione diretta. Un “colpo” pesante quello messo a segno sulla via Emilia, dopo una partita dai due volti: discreta e concreta nel primo tempo, troppo sofferta e vissuta stringendo i denti nel secondo. Ma ciò che contava era fare bottino pieno e la missione è andata a buon fine. Neto, delizia e… dolore. A 38 anni già compiuti l’attaccante brasiliano, diventato papà da nemmeno due mesi, continua a sfornare “numeri” di alta scuola calcistica. E la sua prodezza dopo 21’, su imbeccata di Altinier (doppio colpo di testa del centravanti), sblocca una partita che il Padova ha in mano, per la verità, sin dall’inizio, forte di un maggiore tasso tecnico e di un’organizzazione superiore a quella dei padroni di casa. Dunque Neto, spalle alla porta, vede arrivargli la palla e, senza neanche pensarci su un secondo, la scaraventa in girata nell’angolo alla destra di Manfredini.

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Alla fine, buon per il Padova che, pur costretto ad alzare le barricate davanti a Bindi e affidatosi alle mani del suo portierone, l’1-0 sia rimasto tale. Al tecnico va riconosciuta la bontà di un lavoro che in questi mesi ha fortificato la squadra sul piano psicologico, oltreché tecnico-tattico. La Coppa Italia sarà pure sfumata, ma essere secondi significa tantissimo. Consente di evitare, intanto, il primo turno dei playoff. Ma con Parma e Venezia che dovranno venire all’Euganeo non è detta l’ultima parola.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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