Padova-Bassano, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Due punti recuperati al Venezia e l’ennesimo successo per 1 a 0. Il Bassano, dopo aver lasciato campo libero alla capolista, si deve inchinare anche alla vice, incassando così la settima sconfitta nelle ultime sette partite. E per il Padova la serata dell’Euganeo diventa calda e serena, a dispetto del maltempo del pomeriggio, anche se intrisa di qualche patema d’animo inaspettato sino all’ultimo minuto. È la diciottesima vittoria stagionale per i biancoscudati, che rispondono alla grande all’allungo (4 a 1 in casa del Gubbio) del redivivo Parma e lo risorpassano, consolidando così il secondo posto agguantato una settimana fa. Ma ora la “corazzata” di Tacopina-Inzaghi è a – 6, e con sette partite ancora davanti l’impresa di riagguantarla resta, sì, sempre complicata, ma non più impossibile. Soprattutto se Altinier & C. continueranno a fare la differenza negli episodi, determinanti per restare in scia agli arancioneroverdi.

In questa circostanza ci sono riusciti quando sono stati bravi a far saltare, come se avessero in mano un apriscatole, la difesa avversaria, che pure aveva tenuto botta sino a quel momento, rischiando pochissimo. Questione di pazienza e di equilibrio, perché non era semplice affrontare un Bassano “incarognito” dal momento-no, e che non voleva immolarsi sull’altare della vittima sacrificale. In più pesava proprio il fatto di essere scesi in campo conoscendo già l’esito del confronto tra Venezia e Santarcangelo, e potendo rosicchiargli due punti era evidente che bisognava giocare per un solo risultato. Nell’intervallo, come sta accadendo spesso ultimamente, Brevi riordina le idee ai suoi e ritocca la formazione, inserendo Berardocco per Boniotti e passando al 4-4-2, con Mandorlini prima a destra, e De Risio e Berardocco centrali, e poi con il figlio d’arte riportato in mezzo, una volta inserito Mazzocco.

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E chissà, con Parma e Venezia che devono venire qui, la corsa alla promozione diretta in B potrebbe riservare delle clamorose sorprese.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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