Padova-Ancona, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Non arriva il secondo verdetto del girone B di Lega Pro, perché, dopo il trionfo del Venezia, volato in Serie B con largo anticipo, l’Ancona continua a mantenere viva, sia pure ridotta al lumicino, la fiammella della speranza di non retrocedere in Serie D. Terzo risultato utile per i marchigiani – 5 punti su 9 – e, per contro, crisi ancora più marcata per il Padova, che non vince più. Un solo punto – è il nono pareggio stagionale – nelle ultime cinque giornate e l’ennesima occasione mancata per ridurre il distacco da Pordenone e soprattutto Parma, costretti l’uno ad accontentarsi di un punto contro l’Albinoleffe e i secondi caduti clamorosamente al “Tardini” davanti al Sudtirol. Il momentaccio della squadra di Brevi è nei fatti: con diversi giocatori affaticati e poco lucidi, la difesa ha mostrato ancora vistosi limiti, subendo altre due reti (il conto sale a 8 in 5 gare, appunto) in modo ingenuo, complici errori banali. Peccato. Pur restando quarti, si sarebbe potuto e dovuto avvicinare nuovamente il podio e dare un senso più compiuto a questo sofferto epilogo di campionato, prima della lotteria dei playoff. Gol a freddo. Non è aria di primavera quella che si respira all’Euganeo, dove sono poco più di 3.000 gli spettatori (reali) presenti, compresa la sparuta rappresentanza marchigiana (con tanto di striscione e bandierone sui quali campeggia una scritta eloquente: “Solo per la maglia”).

[…]

Alla fine, per la prima volta, la “Fattori” non applaude, ma fischia i propri beniamini. Peggio di così non potrebbe andare, la delusione ci sta tutta.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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