Futuro Padova, i possibili scenari secondo “Il Mattino di Padova”

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Il comunicato diffuso l’altroieri dal Calcio Padova ha detto, pur con termini criptici, sostanzialmente due cose: 1) i soci restano quelli che conosciamo, non se ne aggiungeranno altri; 2) la delicata partita per la ridefinizione degli assetti della Spa biancoscudata si gioca proprio in questi giorni, visto che all’inizio della prossima settimana si arriverà al dunque, con la convocazione di una seconda riunione tra gli azionisti. Il nuovo Padova è ad un passaggio cruciale della sua (recente) storia: i due fondatori sono ai ferri corti e difficilmente andranno avanti ancora insieme. A dividerli ci sono punti di vista opposti su metodi, strategie e, soprattutto, portata degli investimenti economici.

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Il Padova ha speso molto di più (si parla di oltre 2 milioni e mezzo di euro solo per la prima squadra) del primo campionato in terza serie, migliorando, è vero, il piazzamento, ma non centrando l’obiettivo, l’approdo tra i cadetti al termine del triennio. Tutto ciò pesa, e non poco, perché imprenditori disposti a dare una mano non ce ne sono (per ora) e perché il dualismo fra Bergamin e Bonetto è al limite di rottura. La coppia non può più proseguire il suo cammino come prima, vuoi per l’oneroso impegno a mantenere sano e integro un club calcistico che ha costi notevoli, vuoi perché deve stare attenta a non mettere a repentaglio le proprie aziende. E allora? E allora è logico pensare ad un ridimensionamento del budget a disposizione per la stagione 2017/18. Bergamin ha il 42% delle quote, Bonetto (con Beccaro) poco più del 30%, Poliero, Salot e Pancolini insieme il restante 28. Nelle prossime ore capiremo quali accordi ed alleanze matureranno fra di loro, poi si potrà parlare di organigramma tecnico e di ruoli, oltrechè di giocatori. Ma prima conosceremo chi comanderà nel Padova prossimamente e prima il quadro sui programmi, ora nebuloso, si chiarirà. Anche se un dato di fatto sembra evidente: la B&B è destinata a separarsi.

(Fonte: Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “B&B sempre più distanti, separazione vicina”. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

Bisognerà attendere fine mese per capire in quale direzione andrà il futuro del Padova, societario e, come diretta conseguenza, tecnico. La prospettiva di un ridimensionamento del budget messo a disposizione dalla proprietà biancoscudata per la prossima stagione – al lordo, e quindi non si parla esclusivamente delle risorse da investire sulla prima squadra – impone tuttavia già sin d’ora un ragionamento ad ampio raggio su quella che potrebbe essere la rosa della prima squadra 2017/18. I contratti in essere dopo il 30 giugno prossimo saranno tanti, e per ragionare di costi bisogna partire innanzitutto dal potenziale che il Padova si ritrova in casa. Nella giornata di ieri è andato in scena, per affrontare questo ed altri argomenti, un incontro tra il direttore generale Giorgio Zamuner e i due Bonetto, Roberto ed Edoardo, rispettivamente amministratore delegato e vicepresidente della società di viale Rocco. Un po’ per discutere dei riflessi creati dal summit di martedì pomeriggio all’Euganeo fra tutti i soci, certo, ma anche per entrare più nel dettaglio di questioni squisitamente economiche. Le sensazioni dall’esterno al momento concordano: qualsiasi sia la ridefinizione degli assetti nel Cda, le chance che l’ex dirigente del Pordenone rimanga in sella, continuando quindi il lavoro intrapreso quest’anno, sono abbastanza concrete. Ed è proprio per questo che, ormai già da un mese, in società si parla della possibilità di ridurre i costi in vista del prossimo campionato e di come costruire, di conseguenza, la squadra che parteciperà al prossimo torneo di Lega Pro. Per Zamuner la contrazione dei costi non coinciderebbe con lo smantellamento dell’attuale rosa di prima squadra, nonostante la quindicina di contratti pluriennali in vigore. Le possibilità di ripartire da una base ampia, confermando una decina degli elementi-cardine del Padova 2016/17, rimarrebbero alte anche nel caso in cui si andasse davvero verso una spending review. Sarà su altri fronti che si dovrà ragionare diversamente rispetto al passato: nella ricerca degli innesti estivi, con la possibilità che venga inserito qualche giovane in più (e possibilmente un allenatore che sia in grado di valorizzarlo), e nella possibilità che, in presenza di offerte superiori, qualche pezzo pregiato tra gli “under” attuali possa prendere altre strade. Ma saranno calcoli che si faranno solo dopo la prossima settimana, quando si capiranno le intenzioni dei soci.

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(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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