Live 24! Padova, è caccia all’allenatore: l’identikit è tracciato, si vagliano i candidati…

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Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) I leader storici dei Fedelissimi votano Petrone. «Mario è l’ideale per guidare il Bassano – garantisce Gianantonio Bertoncello – possiede carisma, leadership indiscussa e capacità di gestione. In più conosce l’ambiente, si è rapportato alla grande coi tifosi e ha un desiderio di riproporsi qui da noi che lo pone in prima fila». Sicuro pure il presidente del club di tifosi, Sandro Chiminello. «Petrone è un vincente che a Bassano ha conquistato campionato e coppa e conosce ogni sfaccettatura della piazza. In alternativa dico Tonino Asta, un altro che ha lasciato un ricordo eccezionale, sfiorando un B meritata sul campo».

Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Bassano è nel pensatoio e sfoglia la margherita per designare il prossimo timoniere virtussino, ma la gente giallorossa, come vi avevamo anticipato, ha le idee chiarissime su chi vorrebbe al volante del Soccer Team. Non siamo a plebisciti bulgari, tuttavia Mario Petrone comanda per distacco la classifica delle preferenze davanti ad Asta, altro rimpianto ex, Foscarini e Zironelli, due candidati eccellenti. «Abbiamo bisogno di un vincente – suggerisce Fortunato Moro – e Petrone è l’uomo ideale. Diversamente dico un uomo di esperienza che ha già vinto la Lega Pro più volte come Beppe Sannino”. “Il migliore in assoluto è Mario Petrone – taglia corto Gianni Turchet – ha preso la squadra in un momento estremamente buio conducendola a grandi risultati. Credo che basti questo per capire quanto incida uno del suo calibro». Anche Giorgio Bonamigo non ha dubbi. «Petrone obiettivamente sarebbe il massimo – ammette – sappiamo il suo valore. Qualora non fosse possibile arrivare a lui, a me non dispiacerebbe Tonino Asta, un altro che qua ha realizzato grandi cose». […] Mauro Stocchero, anima del Gruppo Grappa, la frangia ultrà dello stadio, è diretto. «Non arrivasse Petrone, io sarei per Zironelli, a Mestre ha fatto un gran lavoro». Il popolo del Mercante sa già da che parte stare.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Domani alle 20.30 sarà record di presenze al San Vito-Marulla. Nella sola prima giornata di prevendita erano stati staccati oltre 2500 tagliandi, quasi doppiati nella seconda. In questa stagione il primato d’affluenza nell’impianto cosentino è stato di 5 mila 120 paganti nella sfida con la Reggina. Quasi 5 mila anche i presenti nel playoff con il Matera (2-1). Per gara due con il Pordenone si ipotizzano ora 10 mila spettatori. Qualcuno parla di 12 mila; i più ottimisti addirittura di 14 mila, un numero impossibile per l’impianto. Ad accrescere l’interesse è stato anche il caso-Baclet. […] Alcuni fan rossoblù si sono scatenati via web, accusando i neroverdi di scarso fairplay per aver continuato a giocare e non aver restituito il pallone agli avversari alla ripresa del gioco, nonché i supporter naoniani per aver esultato eccessivamente al gol di Semenzato, con il Cosenza in 10. In controtendenza Lacchitè, sito cosentino che si autodefinisce indipendente, senza padroni e conflitti d’interesse. È del tutto inutile si rileva – covare sentimenti di vendetta verso i calciatori avversari o gli appassionati pordenonesi. Se c’è qualcuno che soffia sul fuoco e prova a caricare eccessivamente la partita, questi non è certo un tifoso, ma soltanto un prezzolato al soldo dei soliti padroni del vapore. […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Mirko Stefani è il muro. Il Cosenza e i 10 mila del San Vito-Marulla dovranno fare i conti con lui, se vorranno ribaltare l’1-0 dell’andata e proseguire la strada verso il sogno della B. Il capitano del Pordenone è senza dubbio tra i giocatori più in forma di tutti i playoff, iniziati con una straordinaria doppietta al Bassano e proseguiti senza sbavature. Ha saltato solamente l’andata contro la Giana, e non a caso il Pordenone ha perso. Il trentino ha parlato ieri, preparando il ritorno dei quarti di finale che si giocherà domani sera. «Partita aperta – la dipinge il capitano -, noi e i calabresi abbiamo praticamente le stesse possibilità. Loro cercheranno di sfruttare il fattore ambientale e anche per questo dobbiamo prepararci bene a livello nervoso. Le schermaglie fuori dal campo fanno parte del gioco, ma una volta iniziata la partita saremo 11 contro 11. Credo che i rossoblù cercheranno di dare ritmo da subito al match, però noi siamo assolutamente consapevoli dei nostri mezzi. Mi aspetto una risposta a livello di personalità, dopo una crescita continua. Le difficoltà ci hanno rafforzati. Noi abbiamo l’età giusta per affrontare un clima come quello che ci aspetta: non è scontato che chi carica di più la sfida poi abbia la meglio». Mirko Stefani spende poi buone parole per gli avversari. «Nessuno farà catenaccio – assicura -, anche se all’andata abbiamo spinto più noi. Sarà una gara più a viso aperto, con dei gol. Diventerà importante il nostro approccio, che dovrà contrastare il loro avvio. Dovremo ribattere colpo su colpo, con tanta presenza e aggressività». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «I ramarri possono farcela – è convinto Glerean -. Sono reduci da una stagione splendida, hanno una rosa di qualità e giocatori d’esperienza che possono fare la differenza, anche se i playoff sono una storia tutta diversa rispetto al campionato. Lasciatelo dire a chi – sorride il tecnico di San Michele al Tagliamento – ne ha fatti 6. Ne ho vinti due con il Cittadella, portato dalla C2 alla B, e persi 4 con San Donà e Bassano. Quelli di quest’anno in Lega Pro sono una pazzia. Solo chi non ha giocato a calcio può pensare a un’appendice al campionato con 27 squadre e un solo posto per la B. Lo sport è gioia; qui si creeranno invece 26 disperazioni che potrebbero portare anche a situazioni nefaste per società, tecnici, giocatori e soprattutto spettatori. Questi – sentenzia – sono playoff demenziali». […] Come si affronta un ambiente così acceso? «Scendendo in campo con consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. Se li hai, non ti spaventa nemmeno il muro di tifosi avversari. E poi conta la capacità di galvanizzarsi per gli episodi favorevoli e di non abbattersi per quelli sfavorevoli. È questione d’esperienza. Peccato non ci sia Berrettoni: lui conosce il clima dei playoff, li ha giocati anche con me. Sono certo però che Emanuele avrà dato ai compagni i giusti consigli. Se sulla bilancia verranno poste solo le capacità tecniche dei giocatori e la sagacia tattica di Bruno Tedino, il Pordenone avrà la meglio anche a Cosenza. Poi, nelle gare secche di semifinali e finali, tutto potrà succedere». […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) La trasferta è lunghissima, forse la più lunga della storia della società: oltre 1.100. Così soltanto nove tifosi del Pordenone – oltre all’assessore comunale Emanuele Loperfido, e ad eventuali altri che decidano all’ultimo di partire: biglietti ce ne sono – hanno a quanto pare deciso di scendere a Cosenza. I cuori neroverdi, appartenenti al gruppo Supporters, viaggeranno in pulmino. «La partenza è prevista per l’una della notte tra domani e domenica – spiegano dal gruppo -. Arriveremo per le 13 di domenica, in modo da rilassarci in albergo per qualche ora ed essere pronti per la partita. Dormiremo nei pressi di Cosenza e torneremo a Pordenone il giorno dopo». Un vero e proprio tour de force, una trasferta da ultras doc: «Abbiamo preso questa decisione prima della partita del Bottecchia – spiegano sempre i fedelissimi neroverdi -. Il risultato del match d’andata non contava, per noi: andremo in Calabria per sostenere la squadra, per la maglia e per i valori della nostra città. Ora speriamo di superare il turno e quindi di andare a Firenze». […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) «Siamo sorpresi di questi toni. Gli spalti e le tifoserie mercoledì sera hanno tenuto un comportamento sportivo per tutta la durata della partita». Anche Emanuele Loperfido, assessore comunale nonché grande tifoso neroverde (che domani sarà al Marulla), fatica a capacitarsi dell’attacco di padre Fedele. «È stata una partita – prosegue Loperfido, che parla anche a nome del sindaco Alessandro Ciriani – nome dell’amministrazione comunale – durante la quale ci sono stati scontri di gioco normali, considerata la posta in palio. L’episodio al quale si riferisce padre Fedele è stato esclusivamente frutto della sfortuna e di una gestione sbadata. Speriamo di cuore che il ritorno a Cosenza sia una festa di sport e che chiunque abbia delle responsabilità punti a rasserenare gli animi, invece che inasprirli».

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) L’uscita di Padre Fedele coglie totalmente di sorpresa il presidente neroverde Mauro Lovisa: «L’altra sera – afferma – è successo tutto in un attimo e appena ci siamo resi conto che si trattava di una cosa grave ci siamo subito fermati. E ci mancherebbe altro: l’incolumità dei ragazzi viene prima di tutto. In questi anni ci siamo sempre dimostrati corretti e sportivi come società e col presidente del Cosenza ho ottimi rapporti. Non è vero che non ci siamo interessati a Baclet: giovedì mattina il nostro dg ha immediatamente chiamato l’omologo del Cosenza per sincerarsi delle condizioni del ragazzo. Mi spiace molto per quanto è successo, ma non facciamo diventare quella di domenica una battaglia. È e deve rimanere solo una partita di calcio».

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) […] «A Pordenone – scrive padre Fedele – s’è consumato un fatto che ha il sapore di una tragedia sfiorata, un grave atteggiamento che non ha nulla di sportivo ma che poteva sfociare in un dramma. Protagonisti i calciatori del Pordenone e gli arbitri. Baclet s’infortuna, i giocatori proseguono noncuranti del collega che rimane a terra. L’arbitro ferma il gioco, poi lo fa riprendere quando la barella è ancora in campo. Il comportamento del giocatore del Pordenone è sinonimo di bestialità, indifferenza e concorrenza all’omicidio. Sì, proprio così, perché c’è mancato poco che Baclet morisse sul campo e allora si sarebbe parlato di “nera di Pordenone”» .L’ex frate ci va giù pesante: «Meraviglia non poco l’atteggiamento dei dirigenti del Pordenone che durante e dopo l’incidente non hanno sentito la necessità di informarsi con la dirigenza del Cosenza. Ora bisogna vendicare sportivamente una tragedia sfiorata. Sottolineo la parola vendetta sportiva. Dobbiamo vincere, dobbiamo vendicare il superficiale atteggiamento e l’ignoranza del direttore di gara e del giocatore del Pordenone. Domenica sera chi ama lo sport e la squadra del Cosenza non può mancare. Dobbiamo vincere per far trionfare lo sport, quello vero, quello pulito, che va al di là di una vittoria. Io a Pordenone c’ero, ho sofferto e trepidato con gli ultrà del Cosenza». […]

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Mentre cresce l’attesa a Cosenza – quasi 4 mila i biglietti venduti a ieri -, il Pordenone è alle prese con un dubbio: riuscirà Ingegneri a recuperare e a essere in campo per il match di ritorno dei quarti di finale di Lega Pro? Stamattina i ramarri sosterranno l’ultima seduta d’allenamento prima di partire per la Calabria e verificheranno le condizioni del difensore, uscito malconcio dall’incontro del Bottecchia. Dal suo recupero dipenderà l’assetto tattico. Intanto capitan Stefani invita tutti a mantenere la calma: «L’ambiente sarà caldo, ma noi abbiamo l’età e l’esperienza giusta per affrontare con serenità il match». […] Il Pordenone sta anche pensando all’ambiente infuocato che troverà a Cosenza. «Ma le schermaglie di questi giorni fanno parte del gioco – smorza i toni Stefani, che al Sud ha giocato nel 2014-2015 col Messina -. Al fischio d’inizio saremo undici contro undici e certe differenze possono annullarsi. Noi dobbiamo entrare in partita sin da subito ed essere consapevoli dei nostri mezzi: la squadra ha fatto passi in avanti sotto tutti i profili nel corso di questi playoff, adesso abbiamo la possibilità di crescere sotto il profilo della personalità. Sono convinto che uscirà fuori una bella partita, in cui sarà decisivo l’approccio». Il Cosenza partirà forte per cercare di ribaltare il risultato. «Sì e noi dobbiamo essere aggressivi e determinati – spiega Stefani -. La serie per me è in perfetto equilibrio: abbiamo il cinquanta per cento entrambi di possibilità di approdare alle final four. Sicuramente dobbiamo disputare una grande partita, come mercoledì scorso». […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia conosce già diciannove delle sue prossime ventuno avversarie nella serie B 2017/18. Dopo le tre retrocessioni dalla serie A (Pescara, Palermo, Empoli) e altrettante promozioni dalla Lega Pro (Foggia e Cremonese assieme agli arancioneroverdi di Joe Tacopina) all’appello mancano solo le due vincenti dei playoff. Tra i cadetti rimarrà chi tra Carpi e Benevento non salirà in serie A (finale il 4 e 8 giugno), mentre il quadro è più incerto in Lega Pro dove comunque la sfida decisiva è in programma sabato 17 giugno. Dal giorno successivo il club lagunare sarà a tutti gli effetti membro della Lega Nazionale Professionisti B (LnpB) acquisendo il diritto di voto, da esercitare in data da destinarsi in primis quando si tratterà di eleggere il nuovo presidente (la rosa sembra ristretta al salernitano-laziale Claudio Lotito e allo spezzino Andrea Corradino, attuale vicepresidente) dopo le dimissioni di Andrea Abodi in seguito alla sconfitta contro Carlo Tavecchio per la poltrona di presidente della Federcalcio. […]

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Revisione del budget, necessità di tagliare giocatori e di non fare «spese pazze» come negli ultimi due campionati. Rispetto alla passata stagione Joe Tacopina, atteso per lunedì a Venezia, ridurrà gli investimenti compiuti in maniera sensibile. Per stessa ammissione del presidente in una recente intervista, per vincere la Lega Pro si è spesa una cifra più del triplo superiore rispetto a quanto investito in serie D, con un budget complessivo di circa dieci milioni di euro. Quest’anno la riduzione, secondo le prime informazioni raccolte, si attesterà intorno al 25% e questo spiega il fatto che molte trattative al momento sono bloccate. Come quella per il rinnovo di Evans Soligo. Il capitano vorrebbe giocare un’altra stagione, la società vorrebbe accontentarlo ma allo stesso tempo deve rispettare le limitazioni degli over e, prima di tutto, deve cedere per liberare posti in rosa. Tra i sicuri partenti ci sono Loris Tortori, cercato dal Padova, e Alex Pederzoli, ma sotto la lente ci sono altri giocatori, anche perché ci sono diversi contratti pluriennali a cifre importanti e non sarà facile trovare una sistemazione. Per questo la società ha anche proposto a Soligo di entrare a far parte dello staff di Filippo Inzaghi, ma il capitano ha rifiutato, perché vuole continuare a giocare un altro anno. E quanto dimostrato sul campo in Lega Pro dimostra che per lui non è ancora arrivato il tempo della pensione. Non è scontata neppure la permanenza dell’esperto difensore Maurizio Domizzi, che anche per una questione di età aveva manifestato l’esigenza di parlare con la dirigenza dei programmi futuri. […]

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) «Adesso spero che firmi anche Evans». La spinta arriva da Francesco Cernuto, l’ultima parola spetterà a Pippo Inzaghi. Se dipendesse da lui, ovvero da Evans Soligo, metterebbe la sua sigla sul contratto anche questa mattina. «Ringrazio innanzitutto Ciccio per l’augurio che fa, un altro segno del gruppo eccezionale che si è creato dentro lo spogliatoio in questa stagione» spiega il capitano del Venezia commentando la sua situazione, «ovvio che mi farebbe piacere continuare la mia avventura nel Venezia. C’è stato un contatto con il direttore Perinetti, ma finché non si conoscono i programma nei dettagli per la prossima stagione, bisogna stare in attesa». […] «Fisicamente sto bene» aggiunge Soligo, «la mia intenzione è continuare a giocare ancora. In passato, magari dopo una stagione buia, ho anche pensato di smettere, adesso no. Vado avanti. Spero nel Venezia, se no in un’altra squadra» . Trentotto anni compiuti il 14 gennaio, Soligo ha vissuto la travolgente scalata del Venezia dalla Serie D alla Serie B. «L’anno scorso avevamo una squadra “illegale” per il campionato, dovevamo avere solo pazienza e avremo fatto il vuoto, come è puntualmente avvenuto. Quest’anno era più complicato, la rosa era competitiva, di qualità e profonda, ma le pretendenti alla promozione erano tante. Dopo la sosta invernale abbiamo innestato una marcia che le altre hanno fatto fatica a reggere, una a una sono scoppiate, Padova e Parma per ultime». […]

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nel quartier generale di via Schio nessuno parla: l’ordine è quello del silenzio assoluto e, d’altra parte, potrebbe derivare da un patto di riservatezza sottoscritto con un possibile acquirente con cui si sta trattando la cessione del Vicenza calcio. […] L’unica certezza è che il tempo stringe e che quindi una soluzione, positiva oppure negativa, si dovrà avere a breve visto che la prima scadenza in programma è il 26 giugno, quando dovranno essere pagati gli stipendi dei calciatori e dei tesserati, dei dipendenti e dei collaboratori del club biancorosso. Lo conferma l’ormai ex direttore generale del Vicenza calcio Andrea Gazzoli, che da pochi giorni ha ufficializzato il suo addio alla società biancorossa per approdare alla Spal in serie A. «Confermo che la prima scadenza è programmata per il 26 giugno — dice Gazzoli — con la seconda fissata per il 30 giugno, data entro la quale andranno pagati i contributi di marzo, aprile e maggio, e le ritenute di marzo ed aprile. Questa è la prima tappa che le società di Lega Pro dovranno rispettare per iscriversi regolarmente al campionato. Ma oltre a tutto questo dovranno presentare una fideiussione bancaria da 350 mila euro, oltre a rispettare il parametro PA». Ogni inadempimento di questi punti fondamentali può portare ad un punto di penalizzazione, come per il Vicenza è accaduto nell’estate 2013-2014 quando la squadra partì con un -4 in classifica. «Onestamente è una possibilità che ritengo abbastanza remota — spiega Gazzoli — visto che grazie all’ingresso della nuova proprietà il risanamento societario ha compiuto passi importanti grazie alla ristrutturazione del debito omologato dal Tribunale di Vicenza, e alla rateizzazione del debito Iva in dodici anni. Attualmente l’Iva da pagare è meno di 6 milioni con una rata annua di 588 mila euro, mentre i debiti a fornitori si aggirano a poco più di 1,5 milioni di euro per una situazione che, a mio avviso, anche in Lega Pro è gestibile. E’ chiaro che per rimettere fuori la testa dalla terza serie serve un progetto a lunga scadenza ma a Vicenza ci sono le strutture e soprattutto una tifoseria da serie A che in Lega pro può essere un elemento fondamentale per la rinascita». […]

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Chi ne ha passate tante ha un carattere che si è temprato nell’acciaio. Ecco perché non stupisce sapere che già un paio di giorni dopo l’intervento chirurgico d’urgenza al pancreas per rimuovere una cisti a rischio imminente di rottura, effettuato martedì sera al San Bortolo dal primario di Chirurgia, Francesco De Marchi, assistito dal dottor Giuliano Scalco, Nicolò Brighenti si sforzava per alzarsi dal letto e rimettersi in piedi. Un segnale chiarissimo sul fatto che, ancora una volta, l’ex giocatore biancorosso non abbia alcuna intenzione di mollare, anzi voglia riprendersi al più presto per vivere a pieno la sua vita di giovane uomo, padre e giocatore. La prognosi rimane doverosamente riservata, ma il decorso postoperatorio procede regolarmente, il dolore è ben controllato, quindi si può sperare che tutto evolva per il meglio. […]

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Aiuto aiuto, serie C quanto… costi! La terza lettera dell’alfabeto forse non è proprio messa lì a caso. Il Vicenza paga e pagherà cara la retrocessione, ma questa non è una sorpresa. Lo si sapeva eccome. Cambieranno tante cose. Si tornerà a fare trasferte più brevi, si ritroveranno campi “antichi” e da battaglia, ci si misurerà con realtà che hanno confidenza con la categoria. Il Vicenza avrà le tasche più vuote, soprattutto. E poi niente più dirette su Sky, ma in compenso la possibilità di abbonarsi a Sportube, la piattaforma web della Lega Pro, pardòn serie C, perché così tornerà a chiamarsi.È calcio, ma talvolta si trasforma e si ispira ad un’altra disciplina. Il Vicenza, in serie C, godrà, al pari delle altre squadre retrocesse, del cosiddetto paracadute, che ammonta a 800 mila euro ed è il contributo che la Lega mette sul piatto per limitare, diciamo così, i danni inferti dalla retrocessione ed evitare alle società il salasso economico, visto che non ci saranno più i soldi derivanti dai diritti televisivi. Oltre a questo contributo, nel corso della stagione, una cifra che al minimo può corrispondere a 500 mila euro fino ad un massimo di un milione, sarà divisa tra tutti i club di serie C in ordine al decreto Melandri sulla base dei criteri e dei parametri che la Lega determinerà e che riguardano principalmente l’impiego dei giovani e il minutaggio che viene dato loro. […]

Ore 12.30 – (Gazzettino) Niente rivoluzioni, ma consolidamento della rosa attuale. […] Cominciamo dalla difesa: i due portieri sono ok. Salvi è sicuro del posto; Benedetti, in prestito dal Chievo, resterà in granata come Martin. Da valutare Pedrelli che aveva ricevuto proposte già a gennaio. Tra i centrali Scaglia e Pelagatti sono punti fermi, Pascali è in scadenza e discuterà con la dirigenza ma sembra pronto a spuntare il rinnovo, come è successo con Iori. Varnier rappresenta il pezzo pregiato: il quasi diciannovenne è letteralmente esploso in questa stagione, conquistandosi il posto da titolare nel Cittadella e le chiamate in tutte le nazionali minori (under 19, 20 e ultimamente anche l’under 21). […] A centrocampo farà le valigie Valzania, pronto al ritorno all’Atalanta che lo girerà altrove (improbabile ancora al Cittadella), Paolucci va in scadenza, Lora rientra dall’ennesimo infortunio. Ecco, in questo settore del campo arriveranno un paio di rinforzi. Chiaretti – desiderato da mezza serie B – è legato al Cittadella ed egli stesso la sera della cena sociale di fine stagione ha detto di voler restare. Iunco, arrivato nel mercato di riparazione di gennaio, potrebbe rimanere in compagnia di Litteri e Strizzolo. Arrighini, in prestito dall’Avellino, diventerà definitivo; ci sarà invece da lavorare per Kouame, in prestito dal Prato. Con la convocazione nell’Italia under 20 che sta disputando il mondiale in Corea del Sud ha invece salutato Vido, che rientrerà al Milan.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Nel linguaggio economico si parla di “plusvalenza” come dell’incremento di valore dello stesso bene riferito a due periodi diversi. Un termine entrato a pieno titolo anche nel lessico del calciomercato e che il d.g. del Cittadella, Stefano Marchetti, conosce bene, da noto scopritore di talenti qual è. Già, i solitamente aridi numeri non sono per niente aridi, in casa granata: alla terza settimana di agosto, prima dell’inizio del campionato, la rosa a disposizione di Venturato era valutata complessivamente 6,38 milioni di euro. A ieri, stando alle stime del portale “transfermarkt.it” , punto di riferimento per gli operatori, la cifra da sborsare per portarsi a casa – idealmente – tutto il gruppo è lievitata sino a sfiorare i 10 milioni, fermandosi, per l’esattezza, a 9,98. Ed è una stima per difetto, perché non sempre le singole valutazioni sono aggiornate ad oggi e, per fare un esempio, un gioiellino futuribile come Varnier, nel mirino, fra gli altri, di Sassuolo e Atalanta, vale ovviamente più dei 100 mila euro della quotazione a cui è fermo, datata 16 dicembre, quando ancora non era un titolare. Fatto sta che, vittoria dopo vittoria, Iori & C. hanno visto crescere, oltre ai punti in classifica, anche il loro stesso prezzo, salito di 3,6 milioni, vale a dire del 53,9% in 9 mesi. Mica male, no? […] Venendo ai singoli, i pezzi pregiati sono rimasti gli stessi due, Litteri e Scaglia, valutati entrambi un milione, con Chiaretti e Alfonso ex aequo come terzi. Ma è il caso anche di considerare altri numeri, quelli relativi al valore dei singoli calciatori al momento del loro arrivo sotto le Mura. Ebbene, quasi tutti hanno aumentato la propria quotazione, con il differenziale più alto per i soliti due: Litteri costava 300 mila euro nel settembre 2015, Scaglia la stessa cifra nel febbraio 2014, 700 mila in meno di oggi. Insomma, è chiaro che queste sono solo stime teoriche e che ad incidere è anche la presenza dei giocatori in prestito (come l’azzurrino Vido, su cui, nelle ultime ore, si è fatto forte il pressing del Pescara di Zeman, che lo ha chiesto al Milan). Ma questo è senza dubbio un Citta che vale. Anche sul piano economico.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Sono giorni di attesa per Stefano Marchetti, che sta procedendo a rinnovare i contratti che prevedevano un’opzione. Come quello del portiere Enrico Alfonso, per esempio, ma ci sono altre situazioni in sospeso. Andrea Schenetti ha ancora un anno di contratto ma potrebbe anche decidere di cambiare aria. Andrea Paolucci è in scadenza di contratto ed essendo un «giocatore bandiera» il Cittadella ha tutto l’interesse a rinnovare. Luca Strizzolo verrà confermato: Antimo Iunco, infine, ha il contratto in scadenza, ma l’intenzione della società e del giocatore è di prolungare. Quanto a Manuel Pascali è possibile che il vincolo non venga rinnovato. Novità per Luca Vido: l’attaccante, di proprietà del Milan, è in ritiro in vista del Mondiale Under 20. Su di lui è piombato il Pescara e il giocatore sembra interessato. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Proiettandoci alla prossima stagione, la società ha dichiarato che l’attuale gruppo non sarà smantellato. «Sono d’accordo. Oltre a essere formato da giocatori forti, non ci sono mele marce. Sono tutti bravissimi ragazzi, e all’interno dello spogliatoio c’è armonia. Tenere la base di quest’anno è già un vantaggio perché ci conosciamo, poi credo che basti solo qualche innesto. L’auspicio è migliorare ciò che abbiamo fatto quest’anno». Tornando alle questioni personali, De Cenco guarda al futuro e sottolinea: «Mi aspetto una stagione importante, nella quale voglio essere protagonista e aiutare la squadra quando sarò chiamato in causa».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Comunque sarà importante anche stare nel gruppo per conoscere il nuovo allenatore e i compagni che arriveranno». Riguardo al tecnico, il direttore generale Giorgio Zamuner ha già iniziato il casting per trovare il successore di Brevi. «La decisione spetta al direttore, conosce tanti allenatori e sono sicuro che farà la scelta migliore. Credo che punterà comunque su un profilo diverso rispetto a Brevi». A proposito di quest’ultimo, crede che abbia avuto responsabilità nell’epilogo amaro di stagione? «Le ha avute lui, come le abbiamo avute anche noi giocatori. Si vince e si perde tutti insieme». Poi l’attaccante aggiunge: «È stata dura dovere rimanere fuori, anche perché mi sentivo in forma. L’impegno ce l’abbiamo messo tutti dal primo all’ultimo, ma è palese che siamo arrivati un po’ cotti al momento clou della stagione. Abbiamo speso tanto per rincorrere le avversarie».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Usa ancora le stampelle perché non può appoggiare a terra il piede destro, ma Caio De Cenco comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. Pochi giorni fa ha tolto i punti e venerdì tornerà all’ospedale Sant’Antonio per eliminare il tutore e per sfilare il ferro che è stato messo nella caviglia in occasione dell’intervento chirurgico (11 maggio) necessario per curare gli esiti della frattura al perone. Proprio domani sarà passato un mese esatto dall’infortunio rimediato durante un allenamento quando la squadra si trovava in ritiro a Pieve di Soligo. […] «Per i primi giorni di ritiro non credo di farcela. Appena sarò pronto riprenderò a correre, ma ciò che conta è fare le cose nella maniera giusta. Ripeto, ci sono già passato qualche anno fa, e so quanto è importante questa prima fase per poi poter tornare a fare bene, ho voglia di riscattarmi l’anno prossimo».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Il Padova ha vinto ieri alla Guizza la seconda edizione del Trofeo Alì-Cib Unigas-Memorial Gildo Fattori battendo 3-2 in finale il Parma. Sfida all’insegna delle emozioni con i biancoscudati che per due volte si portano in vantaggio, prima con Eduard Ihnatov e poi con Francesco Ucini, salvo farsi riprendere dagli emiliani. L’allungo decisivo porta ancora la firma di Ihnatov, protagonista del match con una doppietta. Nella gara d’esordio il Padova aveva sconfitto 3-1 il Bologna, mentre il Parma aveva piegato 1-0 il Venezia, con quest’ultimo che si è poi aggiudicato il terzo posto superando 5-1 con il Bologna. Al termine della partita, si sono tenute le premiazioni, e riconoscimenti individuali sono stati riservati a Vianello del Venezia come migliore portiere, e a Verardi del Bologna come migliore portiere. La formazione biancoscudata: Pablo Lopez Mangiamacina, Lorenzo Lazzaretto, Francesco Ucini, Edoardo Caporello, Nicola Bresciani, Daniel Zoccarato, Davide Chinello, Vlad Duminica, Andrea Montrone, Tommaso De Franceschi, Eduard Ihnatov, Riccardo Rossi, Andrei Barzaghideanu, Marco Zorzetto, Kevin Zago, Lorenzo Imbevaro, Cesare Guariento; allenatore Davide Checchin.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un altro profilo che potrebbe corrispondere all’identikit potrebbe essere quello di Antonio Asta, sondato la scorsa estate e reduce dall’esperienza a Salò: nonostante l’esonero, la sua Feralpi nella prima parte di stagione ha fatto vedere un calcio davvero apprezzabile, e anche quanto a personalità l’ex capitano del Torino potrebbe essere l’uomo giusto. La vera suggestione, però, porta le tracce di Zamuner verso Livorno e verso un nome che per certi versi sarebbe una vera sorpresa: Claudio Foscarini. Innegabile l’esperienza dell’ex tecnico del Cittadella, che per un decennio ha fatto le fortune granata a scapito, talvolta, proprio del Padova. La corsa è solo all’inizio: un paio di settimane e il nuovo Padova comincerà a prendere forma.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Gioco di un certo tipo, personalità in grado di interfacciarsi nel modo giusto con la piazza, e pretese in linea con le disponibilità della proprietà. […] Dove andare a puntare, allora? Bruno Tedino sembra un percorso abbandonato, l’ha detto lo stesso Zamuner, che sin dal suo addio a Pordenone l’avrebbe voluto portare in biancoscudato, ma attenzione ad eventuali colpi di scena quando i neroverdi termineranno i playoff, perché il profilo del tecnico dei ramarri rimane sempre da tenere in considerazione.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La ricerca del nuovo tecnico è iniziata. Il Padova ha ormai chiuso la settimana che ha sancito il ribaltone societario, con le dimissioni di Giuseppe Bergamin e il passaggio della maggioranza delle azioni societarie a Roberto Bonetto. Da lunedì entrerà nel vivo la ricerca di chi guiderà la squadra dalla panchina il prossimo campionato. L’identikit ormai è tracciato, alcuni colloqui sono iniziati, e la scelta arriverà entro la prima metà di giugno. […] Il Padova cercherà un tecnico che, sin dal suo insediamento, possa avere un’affidabilità tale da garantirgli una fiducia concreta.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Incontri con Leonardo Colucci e Gianluca Grassadonia, una telefonata a Giuseppe Magi, l’idea Cristian Brocchi che si fa strada dietro le quinte, la volontà di non sbagliare per nessun motivo al mondo la scelta del prossimo allenatore del Padova. Il dg Giorgio Zamuner non parla, ma sta vivendo giorni frenetici, alla ricerca del nome giusto per la panchina biancoscudata. L’incontro con Grassadonia, ex allenatore della Paganese, è avvenuto pochi giorni fa, ma la notizia è trapelata solo ieri. Zamuner ha incontrato l’ex difensore di Cagliari e Salernitana, uno dei profili più richiesti sul mercato di B e Lega Pro e abituato a lavorare in piazze difficili. Una lunga chiacchierata è servita per capire la disponibilità e le richieste dell’ex allenatore della Paganese, che ha conquistato l’ottavo posto con un organico che al massimo puntava alla salvezza. Lo cercano in molti: oltre al Padova, anche Frosinone e Pisa. Grassadonia ha chiesto tempo fino a martedì, quando sono in programma incontri con altri club ma la sua intenzione, se si concretizzasse davvero la possibilità di salire di categoria, è quella di accettare la proposta del Frosinone. […] Bruno Tedino ha sempre il problema di liberarsi dal Pordenone. E così ecco Cristian Brocchi, altro profilo molto gradito a Zamuner, che è stato suo compagno di squadra. Lo scorso anno fu contattato ma fu Brocchi a dire no perché aveva la proposta del Brescia, che poi effettivamente lo assunse. Adesso sembrano essere maturate le condizioni giuste. Da capire, però, che ne pensa la proprietà, che potrebbe preferire un profilo esperto come Claudio Foscarini, al momento ai playoff con il Livorno. Sul taccuino per quanto riguarda la squadra ci sono Tortori, Pederzoli (Venezia) e Silvestri (Spal). […]




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