Live 24! Padova-Vicenza, -6: primo allenamento settimanale pre-derby alle 15.00 alla Guizza

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Ore 21.00 – (Il Piccolo) […] «Sono molto contento – spiega Davis Mensah di aver segnato per la Triestina. La settimana prima avevamo pareggiato nonostante un primo tempo fantastico, a Ravenna abbiamo dimostrato di essere una bella squadra». Sarà una bella competizione in attacco, il che favorirà la concorrenza leale per un posto. «L’anno scorso ero in serie D, è il mio primo anno con un allenatore così, Sannino conosce bene il calcio e qualsiasi decisione prenderà andrà bene. L’importante per me, al primo anno tra i professionisti, è aiutare la squadra. Sono molto contento anche della mia prestazione». […] Una Triestina, come disse l’allenatore all’esordio, che potrà divertire. La partita di sembra confermarlo.«L’allenatore è davvero bravo, è difficile pensare di non divertirsi. E’ una persona che ha una bella carriera da allenatore, per la crescita della squadra e mia ci può solamente aiutare».

Ore 20.30 – (Il Piccolo) […] Nella terra che conserva le spoglie mortali di Dante, il Virgilio alabardato Giuseppe Sannino torna sui tre punti incamerati in Romagna. «A Ravenna la partita si è incanalata fin dall’inizio nel migliore modo possibile. Erano importanti la vittoria e i tre punti, è stata una serata che ci ha gratificato del lavoro fatto finora. Stiamo attenti però, queste partite non saranno sempre così, lo avevamo visto la domenica precedente contro la Reggiana, quando avevamo pareggiato pur essendo in superiorità numerica. Serate come quella di Ravenna difficilmente si ripetono durante il campionato. Per cui torniamo a Trieste con l’umiltà e la consapevolezza dell’importanza di questi tre punti per il nostro campionato, ma la testa deve essere già all’Alto Adige prossimo avversario, li conosciamo già e sarà una partita ben più difficile». Ciò che è sembrato evidente al Benelli lo spirito con il quale la squadra ha voluto fortemente la vittoria.«La mentalità della squadra deve essere una, andare ovunque e giocarsi la partita. Se gli avversari saranno più bravi di noi, riconosceremo la loro bravura, ma ciò non cambia la nostra mentalità». […]

Ore 20.00 – (Il Piccolo) La straripante vittoria della Triestina al Benelli non deve illudere nessuno. Ma i tifosi hanno motivo di esultare ed entusiasmarsi. Perché a fornire un’impressione molto positiva degli alabardati non è tanto la gragnola di reti, alcune delle quali maturate per gli strafalcioni avversari con il portiere in primis, ma l’atteggiamento con il quale la squadra è entrata in campo. Linea dei centrocampisti alta, aggressività sui portatori avversari, palla giocata il più possibile di prima intenzione e gran lavoro sulle fasce per aprire gli avversari sono stati gli ingredienti che hanno messo al tappeto il Ravenna. […] La Triestina in fase offensiva è molto efficace. Il centrocampo, che al momento dà il meglio con Porcari e Meduri, non cincischia e dà ritmo ai compagni pur con giocate semplici. Il lato destro è devastante con Bracaletti e Troiani (che sembra più votato alla spinta che alla copertura) quello sinistro un po’ meno anche se Bariti si muove con intelligenza e spesso si scambia il ruolo con l’altro esterno. Dove non arrivano gli esterni in fatto di dinamicità e velocità interviene Mensah. È davvero sorprendente come l’uomo che l’anno scorso faceva volare la Vecomp si sia adattato e anche migliorato in serie C. La punta corre, copre e segna e ha già indotto due avversari all’espulsione. Può essere la grande sorpresa anche se mano a mano gli avversari se ne accorgeranno. E poi c’è Arma che sta confermando la sua efficacia nella capacità realizzativa ma soprattutto nell’aprire spazi di sponda ai compagni. […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Credo che la gente sappia come quest’anno non sarà una stagione da 25 gol». Parole di Dario Sottovia, che dopo l’esordio in serie C raccontava le sue sensazioni con l’inconfondibile naturalezza che lo ha sempre contraddistinto. Fatto sta che con quello messo a segno domenica contro il Gubbio (1-1 il finale) il conto sale a due gol in tre partite, un bottino niente male considerando anche il palo colpito che poteva portarlo ad una media di una rete per uscita. Un’avvio di stagione strepitoso, che nemmeno il bomber arancionero si aspettava. «A dire il vero sono un po’ sorpreso – racconta l’attaccante – perché sperarci è un conto, segnare è un altro. Detto questo direi che non posso assolutamente lamentarmi, continuo a non pormi obiettivi, conscio del fatto che se stai bene di testa e di fisico i gol arrivano. Vediamo di farne il più possibile». Quello di domenica è un gol che descrive alla perfezione la mentalità del Mestre di Ziro: un pressing forsennato e solitario a disturbare il retropassaggio tra difensore e portiere, che ha causato l’errore poi capitalizzato dal centravanti. «Ho sentito qualcuno commentare dicendo che l’avrebbero fatto tutti, ma vorrei vedere quanti dopo 60′ di partita giocati al massimo si sarebbero messi a correre potenzialmente a vuoto. È l’emblema del nostro gioco, di non mollare mai, oltre ad un chiaro segnale che siamo preparati perfettamente sul piano fisico. È un premio per tutta la fatica che abbiamo fatto fino ad oggi». […] Infatti, la fiducia del gruppo resta altissima. «Sappiamo di essere sulla strada giusta, dimostrando di non essere di passaggio in questa categoria. Andando avanti così, sono sicuro che potremo riservare più di qualche sorpresa a tutti». […]

Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Lo aveva promesso e ha mantenuto in pieno la parola data. Mattia Minesso si è presentato ancora sul dischetto domenica a Santarcangelo e stavolta, a differenza di Fano, ha fatto centro. Portiere battuto, sortilegio sciolto e altri tre punti che arrivano in cassaforte, a corroborare un percorso complesso, ma che potrebbe portare lontano il suo Bassano: «Come avevo detto nelle interviste pre gara – sorride il diretto interessato – se ci fosse stato un rigore, mi sarei ripresentato io sul dischetto e sono riuscito a calciare di potenza e precisione. Domenica ci aspetta il Pordenone, l’anno scorso a parte nella gara d’andata le sfide non sono andate benissimo, questa volta dovremmo cercare di imporre il nostro gioco per riuscire ad invertire questo trend». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Il Ramarro ha trovato un altro centrale con il vizio del gol. È Andrea Parodi, l’ex Juventus che in estate è stato confermato in rosa dopo il prestito annuale dell’anno scorso. Il suo gol da tre punti stavolta pesa una tonnellata: ha permesso al Pordenone di vincere una partita tutt’altro che facile e dato una soluzione in più a Leonardo Colucci. Il tecnico sa di non dover contare solamente sugli attaccanti, che comunque hanno già portato reti e qualità alla causa neroverde, ma anche su un ragazzo nettamente cresciuto rispetto al 2016-17, che potrà dare tanto da qui alla fine. Intanto Bassoli, acquisto estivo per il settore centrale della difesa, attende comodamente in panchina. L’esplosione di Giulio Parodi, al momento tappa qualsiasi altra possibilità ai concorrenti. E se poi l’ex juventino si mette anche a segnare, allora si fa durissima. […]

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tre vittorie di fila in campionato e altrettanti successi in Tim Cup hanno proiettato il Pordenone in testa alla lista delle favorite per la promozione in B. Fra le vittime non soltanto Matelica, Santangelo, Sudtirol e Fano, che non costituiscono propriamente la crema del calcio italiano, ma anche Venezia e Lecce. […] Del Pordenone si occupa anche Gianluca Di Marzio, l’esperto di mercato di Sky. Sul suo sito, sotto le notizie sulle grandi del calcio italiano ed europeo, posta un’intervista fatta a Mauro Lovisa. […] Di Marzio chiede a Lovisa come è nata la favola. «Noi – proclama re Mauro – non siamo né russi, né cinesi. Siamo friulani. Tre soci friulani che lavorano giorno e notte e mettono soldi veri nella società. La mia storia alla guida del Pordenone deriva dalla passione che nutro per questo sport. Io ho giocato qui, tra Eccellenza e serie D, ma la mia carriera da attaccante non è durata molto: ho deciso di abbandonare abbastanza presto, in nome del lavoro». Poi ha rilevato il Pordenone. «Siamo una società familiare, basata su pochi e semplici valori: serietà, dignità e lavoro – sottolinea – , con persone per le quali conta ancora una stretta di mano». Infine il presidente rivela anche a Di Marzio il suo obiettivo: «Io, noi – si corregge – nel giro di due anni vogliamo andare in serie B. Vogliamo fare questo regalo a una città che lo merita davvero. Lo dissi dieci anni fa e ora siamo in linea con i programmi. Non sono un veggente, non sono un mago. Nella vita si vive di obiettivi. Se smettiamo di lottare per qualcosa o ci accontentiamo, perdiamo anche quel poco che abbiamo fatto. Alzare l’asticella, un passettino alla volta. A 53 anni sono ancora in tempo per innamorarmi, ogni giorno come se fosse il primo, di questo sport e di questi colori».

Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Mauro Lovisa segue la strada tracciata da Leonardo Colucci. Anche il presidente del Pordenone, come il suo tecnico, è felice per la terza vittoria di fila in campionato (la sesta con la Tim Cup) e la vetta della classifica, ma invita tutti a mantenere la calma. «Siamo solo all’inizio della stagione, teniamo i piedi per terra – afferma il massimo dirigente -. Non bisogna parlare troppo, l’esperienza mi insegna questo. Sicuramente è un bell’inizio, che mi fa felice: ripetersi non era facile e se siamo ancora così in alto significa che c’è mentalità e che il risultato è frutto di una programmazione societaria. Sono contento di come stanno lavorando il mister – continua Lovisa -, il suo staff e Matteo, mio figlio: non è facile a 21 anni indovinare i giocatori come sinora ha fatto lui».Il numero uno del Pordenone adesso pensa al Bassano, al match di domenica prossima che è già una prova di maturità per la squadra. «Mio figlio è convinto che i giallorossi arriveranno nelle prime tre posizioni: gli credo, e quindi la prossima gara sarà molto importante – afferma -. Mi aspetto molto dalla squadra ma anche da parte dei tifosi. Si tratta di un derby e sono sicuro che ci saranno tanti cuori neroverdi domenica al Mercante per sostenere il gruppo. Speriamo sia una bella giornata, che incentivi la trasferta». […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Tutti pazzi per il Pordenone. La vittoria di Fano, la terza di fila, e i sedicesimi di finale di Tim Cup col Cagliari all’orizzonte (il 28 novembre), hanno scaldato la piazza neroverde. Gli abbonati sono in aumento di oltre il 20 per cento, il fan club Nogaredo ha quasi raddoppiato i propri iscritti e diversi tifosi hanno già prenotato il volo per il capoluogo sardo, pronti a godersi la sfida nel nuovo stadio dei rossoblù: entusiasmo ai massimi storici, con la curva (e non solo), pronta a trasferirsi domenica prossima a Bassano per assistere alla sfida che potrebbe dare alla squadra di Colucci la vetta momentanea della classifica del girone B di serie C (il Vicenza gioca lunedì col Padova). […] Domenica scorsa erano solo in 15 a Fano, ma ben in 150 a seguire il match alla tv. Per la sfida di domenica a Bassano i tifosi si stanno già organizzando. Dal Nogaredo partiranno almeno cinquanta cuori neroverdi alla volta del Mercante. Naturalmente sono attesi anche molti componenti del gruppo Supporters, senza contare i tanti tifosi che solitamente siedono in tribuna che raggiungeranno la cittadina ai piedi del Grappa con mezzi propri: non è escluso che ci siano tra le 200 e le 300 persone da Pordenone a sostenere Stefani e compagni. […]

Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.30 – Qui Guizza: prosegue la partitella, ora a tocco libero.

Ore 16.10 – Qui Guizza: partitella a due tocchi in corso.

Ore 15.50 – Qui Guizza: lavoro col pallone ad alta intensità.

Ore 15.30 – Qui Guizza: lavoro in palestra per Candido e Mazzocco, assente Tabanelli.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per il primo allenamento settimanale.

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Sicuramente dietro stiamo facendo abbastanza bene, tuttavia sarebbe sbagliato pensare di essere forti – non si monta la testa Marco Modolo – perché a Bari, con onestà, bisogna ammettere che negli ultimi 15′ siamo stati molto fortunati. Questo per dire che non dobbiamo adagiarci ma continuare a lavorare a testa bassa». Due anni fa il 28enne difensore lagunare era ripartito dalla Serie D per risalire. Obiettivo centrato in pieno tant’è che oggi, più di due anni dopo, si ritrova titolare in quella B in precedenza solo assaggiata (21 presenze) tra Vercelli e Carpi. «Giocare in mezzo tra Domizzi e Andelkovic è un bel vantaggio sorride Modolo perché, anche se al centro del terzetto ci sono io, come esperienza i veri trascinatori sono loro. Due grandi giocatori per solidità e personalità, per me che sono di fatto un apprendista a questo livello è un’occasione d’oro per crescere e giocarmela al meglio». […] Venerdì c’è l’occasione di prendersi anche il Penzo contro lo Spezia (ore 19). «Un avversario molto esperto con un 3-5-2 molto quadrato, da prendere di petto con intensità, fisicità e agonismo. A Bari abbiamo fatto il colpo grazie alla testa giusta, quella che ci servirà venerdì per centrare un’altra vittoria e confermare che questo Venezia in B può competere sempre e con tutti».

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Paradossale: uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi sta costruendo le proprie fortune da allenatore sulla difesa. Prendete il Venezia di Filippo Inzaghi. Dopo aver vinto il campionato di Lega Pro 2016-2017 con la miglior terza linea del girone B e con appena 29 reti subite, quest’anno la partenza è stata da urlo: tre partite e neppure un gol al passivo, se non è un un record è sicuramente un dato che autorizza un deciso ottimismo per il resto del campionato. […] E l’eterno ballottaggio Andelkovic – Modolo, sino a quando Inzaghi manterrà il 3-5-2, non avrà neppure ragione di essere riproposto, visto che entrambi vengono schierati titolari: «C’è stata anche un po’ di fortuna nel finale di Bari – ammette proprio Modolo – loro hanno attaccato a testa bassa e hanno colpito due legni. Curiamo molto in settimana l’aspetto difensivo, ma difendiamo in undici: gli attaccanti sono i primi che aiutano in fase di copertura. Poi, di conseguenza, è normale che dietro ci troviamo molto bene. Ma il tutto è frutto di un lavoro settimanale molto dettagliato». L’imbattibilità difensiva è un vanto per tutti, ma Modolo morde il freno: «Non dobbiamo adagiarci – evidenzia il difensore arancioneroverde – dobbiamo continuare a migliorare. Il modulo lo decide il mister. Lui ci ripete sempre che giochiamo con un certo modulo, ma poi è la testa quella che conta, nel senso che, come ci approcciamo alla partita, come entriamo in campo, la determinazione che ci mettiamo, la grinta, la cattiveria, è quello che fa la differenza. Il modulo di gioco conta, ma solo relativamente. Se teniamo i piedi per terra, possiamo fare qualcosa d’importante».

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Da Dro a Bari, dalla Serie D alla Serie B, in due anni. Un bel salto in avanti per Francesco Ciccio Cernuto, giocatore “bandiera” nelle ultime due stagioni. Dopo Guglielmo Vicario, che aveva assaporato a Cesena l’ebbrezza dell’esordio in B, al San Nicola è toccato al difensore siciliano, che con Modolo, Fabiano e Soligo completa il pokerissimo di giocatori partiti dai dilettanti nel settembre 2015. C’è, però, qualcosa in più per Cernuto, visto che faceva parte della rosa del Venezia anche nel biennio 2013-2015 in Prima Divisione. Per il venticinquenne di Milazzo è quindi la quinta stagione in arancioneroverde. «Quasi da non crederci, non più tardi di due anni fa giocavo in serie D e sabato ho avuto l’occasione di esordire in Serie B al San Nicola di Bari, uno degli stadi più belli d’Italia. Emozionato? No, ero solo concentrato, pensavo a rispettare le disposizioni che mi aveva dato Inzaghi pochi secondi prima». Freddo, impassibile, quasi da nordico, una delle qualità di Cernuto evidenziate in questi anni. A un quarto d’ora dalla fine, Cernuto ha avvicendato Andelkovic, andando a formare il trio centrale con Modolo e Domizzi. «Tra di noi c’è ormai grande sincronia. Con Marco è la terza stagione che giochiamo insieme, Maurizio ha tantissima esperienza. Io devo imparare, e farmi trovare pronto all’occorrenza. Sono entrato nel momento di maggior spinta del Bari, siamo stati bravi a ribattere colpo su colpo. L’obiettivo quando sono entrato era di non prendere gol, dovevamo stare molto attenti soprattutto sulle palle inattive». […]

Ore 13.50 – Queste le dichiarazioni rilasciate da mister Bisoli alla ripresa degli allenamenti alla Guizza: “Non sono partite come le altre, ma Padova-Vicenza la prepareremo con il massimo scrupolo. È chiaro che la città e i tifosi abbiano un’aspettativa diversa, sarebbe da ignoranti non comprenderlo. Il Vicenza meglio di così non poteva partire, hanno avuto due rigori nel finale di match, ci aspetterà una squadra sulle ali dell’entusiasmo. Hanno una squadra importante e costruita per lottare per il vertice, Ferrari, Comi, Romizi sono di categoria superiore. Non sono sorpreso di vederli così. Noi veniamo da due settimane senza giocare, penso che chi è arrivato alla fine abbia bisogno di mettere minuti sulle gambe e quello che devo fare è dar loro la possibilità di accrescere la condizione. Vinca il migliore e io spero che sia il mio Padova, sentiamo queste pressioni della città ma siamo pagati per gestirle e sopportarle. Bologna, Cagliari e Cessna sono piazze che vivono di calcio, sono abituato a certe pressioni. La fretta è cattiva consigliera, vado avanti con il mio processo di lavoro. Non mi sono abbattuto dopo il ko col Renate, non mi sono esaltato dopo il successo col Fano. A febbraio il Venezia era due punti avanti alle inseguitrici, ha chiuso con 14 punti davanti alle altre. Non ci dobbiamo precludere nulla, dobbiamo fare una crescita giornaliera. Ho percepito tanta voglia dell’ambiente e spero che sia un pubblico che ci trascini per novanta minuti al rialzo e all’impresa. Nel derby col Venezia ho visto che c’era un pubblico meraviglioso, mi auguro sia lo stesso. Scordiamoci Tabanelli, non è pronto, dovremo aspettare ancora. Mazzocco non ci sarà avrà una frattura alla mano. Pinzi e Belingheri speriamo di recuperarli, Pinzi ha una botta alla costola che gli ha creato grossi problemi, Belingheri da tempo non giocava 70 minuti”.

Ore 13.20 – (Gazzettino) La notizia era già nell’aria, ma adesso è ufficiale. Stefano Pietribiasi è un nuovo attaccante del Campodarsego e sarà a disposizione domenica per la sfida a domicilio con il Cjarlins Muzane. Pordenone e Bassano le ultime sue esperienze, di sicuro un pezzo pregiato che va a rinforzare un reparto che vanta già Aliù e Kabine. […] Ecco le prime parole biancorosse di Pietribiasi: «La trattativa è nata quasi per caso. Ad Arzignano alla prima di campionato ho trovato Fonti e Gementi, e abbiamo scambiato due parole. Li avevo già visti ad Arta Terme in occasione dell’amichevole con il Pordenone. Kabine è un amico e mi ha invitato ad andare a vedere la partita con l’Ambrosiana, da lì è nato tutto. Già a pelle la squadra mi ha dato l’idea di essere davvero competitiva. Oltre a Kabine, conosco Colman e Leonarduzzi: giocatori di categoria superiore. Il direttore Gementi e il presidente Pagin mi hanno fatto una bella impressione, ho visto un ambiente familiare che punta però a essere protagonista». Con quali ambizioni arriva a Campodarsego? «Dopo tanti anni nei professionisti, per la prima volta in carriera mi cimento con la serie D. Scendo con entusiasmo e con l’ambizione di provare a risalire subito, magari proprio con questa maglia. Il gruppo è attrezzato per disputare un campionato di vertice, le possibilità ci sono e dobbiamo provarci. Negli ultimi anni con Bassano e Pordenone ho avuto la fortuna di lottare sempre per i primi posti, spero di farlo anche qui».

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) L’ultimo colpo arriva a campionato iniziato, ma è uno di quelli che possono spostare gli equilibri. Il Campodarsego, partito in Serie D con una vittoria e un pari nelle prime due giornate, rompe gli indugi e si assicura un attaccante di categoria superiore. Ieri pomeriggio la società del presidente Pagin ha tesserato Stefano Pietribiasi, prima punta reduce da 13 stagioni disputate sempre tra i professionisti, con un passato importante a Bassano (capocannoniere nell’anno-record di Petrone in C/2 con 15 reti, e finalista playoff con il Como l’anno successivo) e l’ultima stagione disputata a Pordenone. «La trattativa era nata quasi per caso, quando il mio amico Kabine mi aveva invitato a vedere con lui la gara di dieci giorni fa contro l’Ambrosiana», le parole dell’attaccante vicentino, 32 anni. «La squadra già a pelle mi aveva dato l’idea di essere davvero competitiva, ci sono giocatori di categoria superiore e conoscendo direttore e presidente ho avuto subito la sensazione di un ambiente familiare, ma che punta ad essere protagonista». […]

Ore 12.30 – (Gazzettino) Il pari ottenuto in rimonta contro un forte Perugia soddisfa il tecnico granata Roberto Venturato: «Abbiamo sofferto nei primi venti minuti, il Perugia è squadra che ha valori importanti e lo ha dimostrato. Noi dobbiamo diventare più bravi per sapere tenere il risultato di 0-0 anche in questi momenti. Abbiamo preso un gol banale su un nostro errore, anche con l’Ascoli abbiamo commesso errori di marcatura. Sono difetti che dobbiamo togliere insistendo a lavorare su questo aspetto». La ripresa invece è stata di marca granata. «Nell’intervallo ho detto ai miei giocatori di continuare a giocare come avevano fatto nel finale del primo tempo. Non siamo riusciti a mettere dentro il secondo gol pur avendo avute occasioni con Schenetti e Kouame». L’ingresso dell’ivoriano ha cambiato la partita, ma Venturato frena: «Non è mai un singolo, ma la squadra che cresce e cambia la gara». Sul pareggio, commenta: «Il risultato ci sta, ma abbiamo avuto le possibilità di portare a casa anche di più. Accontentiamoci e manteniamo l’entusiasmo per affrontare la prossima partita sabato a Novara». […]

Ore 12.10 – (Gazzettino) Rallentare di questi tempi la corsa del lanciatissimo Perugia (sei punti e nove gol nelle prime due giornate) è impresa non da poco. Il Cittadella c’è riuscito con una prova di carattere, soffrendo e stringendo i denti quando nel primo tempo gli umbri hanno preso in mano la partita, acciuffando con merito il pareggio a metà ripresa e provando nel finale a vincere. Il ko con il Frosinone ha spinto Venturato a cambiare per cinque undicesimi la squadra: debutto da titolari in campionato per Alfonso, Caccin, Camigliano, Settembrini e Arrighini. A trazione anteriore le scelte di Giunti (per la prima volta in panchina dopo i due turni di squalifica), con l’ex Di Carmine spalleggiato dal poderoso Cerri e il temuto Han (già quattro centri) libero di muoversi alle loro spalle. Disinnescato il buon avvio dei granata, il Perugia ha cominciato un po’ alla volta a prendere campo. Per due volte il nordcoreano ha provato la conclusione dal limite, dimostrando di avere i tempi giusti negli inserimenti. Poco dopo è stato annullato un gol a Di Carmine per un fuorigioco millimetrico. Al quarto tentativo gli umbri sono passati (32′). Zanon ha pennellato un cross invitante, Di Carmine ha bruciato sul tempo Salvi ed è andato a impattare di testa quasi a colpo sicuro. Prodigiosi i riflessi di Alfonso che però nulla ha potuto sul successivo tap-in di Cerri. […] A far lievitare ulteriormente la spinta del Cittadella è stato poi l’ingresso in campo di Kouame. Proprio sull’asse Kouame-Schenetti la truppa di Venturato è andata a un passo dal pareggio (25′). Micidiale il destro a incrociare del centrocampista che si è stampato sul palo. Due minuti più tardi il pareggio si è però concretizzato: punizione con il contagiri di Schenetti e perfetta inzuccata di Salvi ad anticipare il portiere. […]

Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) T’aspetti il luna park al Tombolato dopo i nove gol segnati dal Perugia nelle prime due uscite e invece ne esce fuori una partita gradevole, ben giocata, ma con appena due reti a illuminare Cittadella. Un sigillo per parte, la sentenza finale dice 1-1, un “under” per gli scommettitori che in pochi avrebbero pronosticato alla vigilia per due fra le squadre più offensive dell’intera Serie B. E dire che Federico Giunti in avvio sgancia l’artiglieria pesante, lasciando in panchina Falco e tentando la carta del doppio centravanti, con Di Carmine accanto a Cerri. Mossa indovinata, visto che è proprio Cerri al 32’ a sbloccare il risultato con un tap-in da due passi dopo la prodezza di Alfonso su Di Carmine. E il Cittadella? Roberto Venturato piazza una rivoluzione copernicana nell’undici iniziale. Come spesso accade, infatti, l’allenatore italo – australiano mescola le carte nel mazzo nel tentativo di trovare vari jolly. Interessante la mossa di Caccin, ma a sorpresa a sinistra, forse per contrastare la forza propulsiva di Zanon, che infatti alla resa dei conti risulta essere uno dei migliori dei suoi. La chiave del match è la capacità di lettura a centrocampo di Iori, a tratti ricamatore, in altri randellatore a seconda delle differenti necessità. Il gioiellino Han da trequartista va a intermittenza, sfiora il capolavoro nel primo tempo quando accarezza il legno dalla distanza, poi si nasconde, sempre alla ricerca della giocata ad effetto e di mettere i bastoni fra le ruote al regista altrui. […]

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Terza vittoria di fila e primo posto in classifica con il Pordenone. […] Battere il Teramo non è stato semplice nonostante un ottimo primo tempo della squadra biancorossa che ha avuto però il torto di non concretizzare con Ferrari un paio di occasioni clamorose. «Nel primo tempo ho visto una squadra che per larghi tratti mi è piaciuta – sottolinea il tecnico Alberto Colombo – però devo anche evidenziare il fatto che nella ripresa siamo inspiegabilmente calati. Si può dire che è stata una partita dai due volti, un buon Vicenza nel primo tempo, un Vicenza in difficoltà nella ripresa». […] «La fase difensiva ha tenuto bene anche grazie alla buona prestazione dei singoli – precisa Colombo – come ha detto tante volte c’è ancora molto da lavorare ma con nove punti in classifica lo si fa con maggior serenità e disponibilità. Quello che non condivido è l’essere indicati come i favoriti e il non essere d’accordo non è per mettere le mani avanti, ma perché la squadra vista finora ha ancora tanto da migliorare per arrivare ad essere quella che voglio io. Finora abbiamo evidenziato voglia di lottare, spirito di sacrificio e capacità di soffrire, ma dal punto di vista del gioco dobbiamo fare molto meglio». […] La realtà è che, con tante cose da migliorare, il Vicenza ha segnato sei reti e ne ha subita solo una, ottenendo nove punti in tre gare. «Sono numeri importanti e i dati non si possono discutere – precisa Colombo – però il campionato di serie C è lungo e difficile e già lunedì prossimo a Padova ci aspetta una partita tanto importante quanto attesa dalla tifoseria. Per noi sarà un test importante per verificare come reagirà la squadra in una partita che vale oltre i tre punti in palio».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Il Padova ha nelle sue corde qualità e numeri per fare una gara di spessore. «Siamo una compagine attrezzata per disputare un campionato da protagonista. Abbiamo i nostri pregi e i nostri difetti: si tratta di esaltare i primi e di limare i secondi. Se saremo concentrati e cattivi al punto giusto, abbiamo i mezzi per giocare una partita importante. Tanto più che è un derby molto sentito dall’ambiente e ci sarà anche una bella cornice di pubblico». Popolo biancoscudato che può essere una spinta in più per fare propria la sfida. «La nostra tifoseria è senza dubbio importante. Ci sostiene sempre, ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte per trascinarla». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Avranno anche entusiasmo perché hanno cominciato molto bene il campionato: tre vittorie in altrettante gare non sono poche. È una formazione che lotterà per il vertice insieme a noi, Reggiana, Pordenone e Feralpi Salò». Pochi giorni fa Bisoli (altro ex) ha sottolineato quanto sia importante una vittoria nel derby anche per rimettere a posto la classifica. «Dobbiamo disputare una partita importante per fare vedere che ci siamo. L’obiettivo sono i tre punti, senza dimenticare che di fronte avremo la prima in classifica. Per vincere non dobbiamo sbagliare niente, consapevoli di trovare un avversario che viaggia sulle ali dell’entusiasmo».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Ventisette anni fa salvava il Vicenza dalla retrocessione in serie C2 siglando uno dei due gol nello spareggio salvezza vinto con il Prato a Ferrara, oggi è il direttore generale dei biancoscudati. Questo per dire che per Giorgio Zamuner quello di lunedì sera all’Euganeo sarà un derby nel segno dell’amarcord. […] «Sono legato a tutte le realtà nelle quali ho giocato, sono stato bene ovunque. Anche Vicenza è una città che ricordo con piacere e con affetto, anche se naturalmente lunedì sera i sentimenti vanno messi da parte perché saremo nemici». Proprio riguardo all’attualità, il diggì biancoscudato inquadra così i berici: «Hanno operato bene sul mercato, avendo ottimi giocatori come Romizzi, Ferrari, Giacomelli, De Giorgio e Malomo. Ore 10.20 – (Gazzettino) La sciarpa e la maglietta biancoscudata numero dieci con il suo nome appoggiate sul feretro. Del resto Humberto Rosa non ha mai smesso di amare il Padova, contribuendo a renderlo grande nell’epoca d’oro del paron Nereo Rocco. Un amore corrisposto, tanto che ieri mattina molti tifosi hanno voluto dargli l’ultimo saluto nella chiesa della Santa Madre di Dio alla Mandria, prima del trasferimento al cimitero di Grado. […] Insomma, il mondo biancoscudato di ieri e di oggi si è stretto attorno a Rosa e ai suoi famigliari. E durante l’omelia don Vittorio ha sottolineato la nutrita presenza in chiesa dei suoi estimatori. «Quando Humberto mi vedeva alzava le braccia e facevamo la nostra partita di chiacchiere – racconta don Vittorio – Gli davo notizie di quel suo Padova che sognava come ai vecchi tempi. Humberto l’ho conosciuto negli anni 60 quando l’allenamento dei giocatori era un correre veloce lungo gli argini del canale Scaricatore: li vedevo alla mattina presto e alla sera, perché di giorno molti lavoravano. Erano tempi diversi quelli». E ancora: «Humberto, ti sei divertito e ci hai fatto divertire con le tue capacità sul campo. Sei stato chiamato l’architetto perché impostavi bene il gioco, ma sei stato anche un uomo gioioso. Così ti abbiamo conosciuto e così ti vogliamo presentare davanti al Signore. Humberto, va in pace».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Anche a livello di organico le formazioni si equivalgono?«Hanno qualche giocatore importante e diversi giovani interessanti, ma non c’è formazione, in questa stagione, che possa pensare di “ammazzare” il campionato. Siamo 5 o 6 allo stesso livello: Pordenone e Vicenza, che guidano a punteggio pieno, ma non dimentichiamo la Samb, che domenica ha battuto la Feralpi, altra squadra che può ambire ad alti livelli. Nel prossimo turno si giocano Padova-Vicenza e Bassano-Pordenone: sfide dirette che non saranno ancora decisive, ma se una delle quattro vuole dare un segnale importante può provarci sin d’ora». […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] In casa padovana la parola d’ordine è scontata: portare a casa i tre punti, perché con i berici a + 6 è vietato perdere ulteriore terreno. «È il nostro derby più sentito, una gara enormemente importante», la fotografia scattata dal direttore generale Giorgio Zamuner. «Guardare la classifica in questo momento può sembrare preoccupante, ma non dobbiamo cadere nell’errore di darle troppa importanza. Il Vicenza viaggia a punteggio pieno e noi abbiamo una gara in meno, ma lunedì dobbiamo fare assolutamente risultato: se perdessimo ulteriore terreno, la distanza comincerebbe a diventare significativa». Che sensazioni avverte nello spogliatoio?«La settimana scorsa era ancora troppo lontana dalla partita per cogliere segnali di tensione o di particolari preoccupazioni. Dal primo allenamento di oggi, però, comincerà a crescere l’attesa, si entra nel vivo: negli ultimi giorni la squadra ha lavorato bene, con intensità, vogliamo che arrivi al massimo alla partita di lunedì». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Quanto ci hai fatto divertire, con le tue facezie, ma soprattutto perché eri un architetto, come ti hanno definito, di quel Padova, che guidavi in campo con le tue giocate. Ti sei divertito e ci hai divertiti, sei stato grande nella tua umanità, ora ti auguriamo di esserlo ancora di più nella tua spiritualità, nel tuo incontro con Dio». Parole toccanti, scaturite dal profondo dell’animo di un appassionato di calcio, e dei colori biancoscudati in particolare, prima ancora che un amico, quelle pronunciate ieri mattina, nel finale della sua omelia-ricordo, da don Vittorio Gobbin, e dirette ad Humberto Rosa, uno dei grandi panzer del Padova di Nereo Rocco, morto venerdì mattina, a 85 anni, all’Oic della Mandria, dove si trovava dall’estate 2016.”Coco” ha richiamato, per l’ultimo saluto, 250 persone nella chiesa della Santa Madre di Dio. Sulla bara una maglietta del Padova con il numero 10 e il suo nome ed una sciarpa con i colori della squadra. Fiori bianchi e un mazzo dell’Aicb, l’Associazione dei club organizzati, rappresentata dal presidente Ilario Baldon, dagli ex presidenti Mario Merighi e Giorgio Ferretti, e da Antonio Pastore. Tra i banchi, il sindaco Sergio Giordani, l’assessore allo Sport Diego Bonavina, il vice-presidente del Padova Edoardo Bonetto con il socio Moreno Beccaro, l’ex segretario degli anni Settanta Gastone Rizzato e un grande “ex” come Albertino Bigon. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sono in vendita i biglietti per Padova-Vicenza. I tagliandi possono essere acquistati nei punti-vendita Ticketone, sul sito www.ticketone.it fino alle ore 18.30 di lunedì 18 settembre e al Padova Store (via Roma 117) fino alle 19.30 di sabato 16.La società biancoscudata ricorda che «su disposizione delle autorità di Pubblica Sicurezza, i residenti nella provincia di Vicenza non hanno l’obbligo di Tessera del Tifoso, ma è per loro obbligatorio acquistare il tagliando esclusivamente nel Settore Ospiti (capienza 2.000 posti), ovvero la curva Nord dell’Euganeo»: quelle biglietterie resteranno chiuse il giorno dalla partita.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) L’ultima volta fu il 9 marzo 2013 e Padova-Vicenza terminò 1-0 per i biancorossi allora allenati da Alessandro Dal Canto. Un derby memorabile e sfortunatissimo per gli uomini di Franco Colomba, che colpirono due pali cozzando contro imprecisione e sfortuna e chiusero con l’ex allenatore biancoscudato a zittire la Tribuna con il dito portato vicino al naso. E, di fatto, quel risultato fece girare negativamente la stagione del Padova, entrato in un buco nero di insicurezze e risultati disastrosi. Nella partita di andata, invece, il Padova espugnò il Menti per 2-0 con una doppietta di Aniello Cutolo. Un occhio anche al dato spettatori: furono 7310 e si giocò sabato pomeriggio. […] Il pepe c’è già.




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