Live 24! Modena-Padova, -4? Si va verso lo 0-3 a tavolino

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Ore 20.30 – (Il Piccolo) Umore altissimo in seno alla squadra giuliana. Un mese di ottobre sin qui costellato da risultati positivi. Ma non sono solo i numeri a rinfrancare la Triestina, lo sono soprattutto i segnali. A Vicenza una partita dominata dall’undici di Sannino. Il tecnico napoletano si è affidato ad un 4-3-3 molto dinamico, in mediana praticamente perfetti Bracaletti, Porcari ed Acquadro. Ed è proprio l’ex centrocampista del Venezia, classe ’96, a raccontare il successo nel derby triveneto. «A Vicenza è stata una grande vittoria, un successo che ci tira su di morale e ci regala la consapevolezza di potercela giocare contro tutte le squadre. Conosciamo la nostra forza e la conoscevamo già dall’inizio dell’anno. Non avevamo iniziato benissimo ma il campionato è lungo e sappiamo che possiamo fare molto bene». Come si è trovato nel centrocampo a tre? La Triestina a tratti sembrava giocasse a memoria. «La mezz’ala è un ruolo che ricopro meglio rispetto al centrocampo a due. Il mister mi ha dato questa disposizione e naturalmente a qualsiasi modulo intende fare affidamento io sono a disposizione della squadra. E’ logico che giocando in tre a centrocampo, Bracaletti ed io avevamo più occasione di inserimento, più opportunità di movimento grazie anche ad Arma, sempre bravo a coprire i palloni e a tenere su la squadra». […] Ore 20.00 – (Il Piccolo) Sul fronte d’attacco sempre pronto a sgattaiolare come un felino, Mirco Petrella da Pratola Peligna, piccolo comune dell’aquiliano, letale con due fendenti mancini, impeccabile per velocità di esecuzione e precisione. I primi gol in campionato per l’ex giocatore del Teramo, che fanno seguito alla marcatura messa a segno ad agosto nella gara di Coppa Italia di serie C contro il Mestre.Le parole del furetto alabardato sulla vittoria al “Romeo Menti”.«Questa partita era un bivio per noi, vincere significava attaccarsi alla zona play-off e alle squadre di testa, perdere significava restare nella zona mediana della classifica. Una vittoria molto importante per noi».Ma anche la sua prestazione personale è stata eccellente.«Spero sia solo l’inizio di una lunga e gloriosa stagione».Avete tramortito il Vicenza nel primo tempo, oltre ad ogni aspettativa. Sensazioni sul cambio di modulo?«Forse il Vicenza si aspettava da parte nostra un 4-4-2 classico, li abbiamo trovati in parte impreparati ma ci abbiamo messo del nostro, mettendo in campo tutto quello che l’allenatore ci aveva chiesto nel corso della settimana». […] Ore 19.30 – (Il Piccolo) “Il Vicenza umiliato dalla Triestina”. Il titolo di prima pagina del quotidiano locale dà la misura del segno lasciato dalla partita del Menti nell’animo dei tifosi biancorossi. Una consapevolezza (triste per i vicentini, esaltante per gli alabardati) della superiorità dimostrata dalla Triestina che ben fotografa la prova degli alabardati. […] Contro il Vicenza sono state costruite almeno mezza dozzina di palle-gol sintomo di salute psicofisica di un gruppo che si sta convincendo di poter giocare alla pari con tutti e lo si era visto anche a Bassano. Il segnale inequivocabile di questa crescita complessiva è dato dal fatto che anche le rotazioni che Sannino, per volontà o costrizione contingente, ha adottato funzionano. La continuità si trova con il lavoro e in particolare il tempo è indispensabile per un gruppo costruito da zero o quasi. I buoni risultati rafforzano l’autostima e il morale. Sul piano tattico il 4-3-3, con gli attori impiegati al Menti, offre al tecnico ottime opportunità di aggredire l’avversario ma soprattutto grande pericolosità nelle verticalizzazioni centrali e laterali. Con il sacrificio all’arretramento in fase di non possesso degli esterni (Petrella e Bariti) e tre centrocampisti a occupare la zona nevralgica del campo l’ossatura è apparsa solida. Se poi Petrella dà prova di essere uno stoccatore d’eccezione (con Arma sempre pericoloso) è evidente che qualunque avversario traballi. […] Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Una cosa è certa: Dario Sottovia non riesce a segnare gol banali. Basta pensare alla rovesciata con la quale il bomber ha trafitto la porta di Perilli nel 2-2 di domenica tra Pordenone e Mestre. “È stato un gesto istintivo – ha commentato con la sua inconfondibile sincerità – il portiere ha toccato il cross non riuscendo però a respingere in maniera efficace. Sapevo che la palla sarebbe rimasta in zona, e quando mi sono girato ho capito che la rovesciata era l’unico modo per buttarla dentro. Ci voleva assolutamente, anche se a dirla tutta, credo che il gol che ho fatto contro l’Albinoleffe fosse più difficile di questo”. Poco male, perché alla fine della gara è arrivato un punto che conferma il Mestre come una solida realtà di questo campionato. “Alcuni ci hanno definito come sorpresa, ma non credo lo siamo mai stati. Fino a poco fa potevano dire come le prestazioni fossero un caso, ma dopo dieci partite in cui giochiamo e facciamo bene non ci sono più dubbi. È inutile nascondersi perché il Mestre è sotto gli occhi di tutti, ha dimostrato quello che doveva dimostrare e renderà la vita difficile a tutti”. Nelle ultime tre uscite, la truppa di Ziro è restata imbattuta contro squadre che lottano per la vittoria finale. “Una bella rivincita verso tutti quelli che si chiedevano come avremmo fatto a fare la serie C con questa squadra, definendoci ignoranti, scarsi e pensando di darci dieci gol a partita. Ma alla fine tutto torna, come successo domenica”. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quattro pareggi in 5 turni: a Fermo domenica alle 14.30 la vittoria sarà d’obbligo, se i ramarri vorranno mantenere la vetta. Samb (con il Fano) e Padova (a Modena, ammesso che si giochi), che seguono i neroverdi a una sola lunghezza, avranno gare sulla carta facili. Per Renate e Bassano, a meno due, c’è lo scontro diretto. Guardando la classifica (Pordenone 20, Fermana 13), il compito di Stefani e compagni non dovrebbe essere proibitivo. Non solo: i gialloblù non segnano da 5 giornate e non vincono da 6 (1-0 al Mestre). Attenzione, però: nell’ultimo turno hanno pareggiato al Mapei con la Reggiana (0-0). Nell’occasione Destro ha schierato il suo 4-4-2 con Valentini; Clemente, Comotto, Gennari, Sperotto; Petrucci, Urbinati, Doninelli (Grieco), Misin (Franchini); Sansovini (Da Silva), Lupoli (Cremona). […] I ramarri hanno ripreso ad allenarsi ieri al De Marchi. Pur essendo soli in testa, l’atmosfera al Centro non appare esaltante. Massimo impegno, quindi, e massima concentrazione per disputare una gara vincente e convincente. Oggi doppia seduta, alle 10 e alle 15. Domani e venerdì sedute solo pomeridiane alle 15. Sabato rifinitura alle 10 a porte chiuse. Nel primo pomeriggio partenza per le Marche. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) “Caro Berrettoni torna: c’è bisogno di te”: è l’augurio che si fanno i tifosi del Pordenone e tutto lo staff tecnico. I ramarri, in un periodo involutivo che va al di là dei quattro pareggi nelle ultime cinque gare, necessitano del rientro del proprio numero dieci, che si è fermato un’altra volta dopo la partita col Ravenna a causa di un risentimento muscolare. Anche questa settimana “Berre” si allena a parte e le sue condizioni saranno valutate giorno dopo giorno: difficile il suo rientro con la Fermana, più probabile nella sfida con la Triestina in programma al Bottecchia il 5 novembre. Il match apre un mese di fuoco, che si chiuderà con la trasferta di Cagliari del 28 novembre per la gara di Tim cup: è in quel periodo che il fantasista serve al top. […] A Colucci uno come il giocatore romano manca tantissimo. È probabile che, col numero dieci al top, la squadra avrebbe raccolto qualcosa in più. Ma, soprattutto, con la sua presenza la manovra sarebbe stata più fluida e incisiva negli ultimi 20 metri. Il Pordenone e i suoi tifosi aspettano con ansia il rientro del loro beniamino, anche se una domanda si pone necessaria: visto che Berrettoni nel 2018, avrà 37 anni e già ora non è al top, considerate le difficoltà viste sinora, la società valuterà un intervento sul mercato a gennaio? Le prossime partite saranno determinanti per risolvere questo dubbio.

Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La sconfitta con la Triestina al Menti conferma il momento di difficoltà del Vicenza, che si era presentato alla vigilia della sfida contro i giuliani di Sannino con la possibilità di agguantare le zone più alte della classifica ed invece si ritrova, pur con una partita in meno, nella parte centrale del girone B. […] «Non avevamo nemmeno iniziato male — spiega mister Colombo — ma il calcio è uno sport in cui gli episodi sono determinanti. Noi siamo passati in due minuti dal possibile 1-1 con un doppio palo di Lanini e Crescenzi nella stessa azione offensiva, al 2-0 per gli avversari che hanno visto il pallone picchiare sul palo e finire in rete». Questione di centimetri che hanno incanalato la partita nella direzione cercata dalla Triestina, ma che non possono bastare a spiegare il momento nero del Vicenza. «Da un mese siamo regrediti nel gioco e nessuno mi venga a parlare delle questioni societarie o della curva che non ci incita — sottolinea il tecnico del Vicenza — le colpe sono solo nostre e ce le prendiamo tutte. Quando si perde è meglio stare zitti, bisogna tenere la testa bassa e lavorare in silenzio. Dal punto di vista dell’impegno non posso dire niente ai ragazzi, ma è evidente che non basta perché non riusciamo a giocare come vorremmo. Abbiamo provato a cambiare cercando di essere più offensivi ma così abbiamo perso equilibrio, e in una situazione di difficoltà a livello difensivo abbiamo commesso parecchi errori». […]

Ore 17.00 – Padovagoal news: Poco dopo le 18 arriverà la certezza ufficiale, dopo che l’Assemblea comunale certificherà il mancato pagamento dei 169.540 € necessari alla riapertura dello stadio Braglia, chiuso per morosità del Modena Calcio nei confronti del Comune del capoluogo emiliano, proprietario dello stadio cittadino. Il patron Aldo Taddeo ha tentato oggi ancora una volta inutilmente di convincere la squadra a ritirare la messa in mora delle scorse settimane, coinvolgendo anche Claudio Trento, il curatore del concordato fallimentare che sta seguendo la vicenda Modena. Ma l’intervento dello stesso curatore non ha migliorato le cose, anzi, ha corroborato le convinzioni dei giocatori, che non intendono recedere da loro proposito. E che ritengono insufficienti le garanzie presentate dal neo patron. Taddeo, irritato per la piega che hanno preso gli eventi, ha abbandonato il campo di allenamento imprecando e manifestando la propria intenzione di tornare a Varese. A questo punto, Modena-Padova, al 99% non si giocherà e i biancoscudati riceveranno il 3-0 a tavolino come Mestre e AlbinoLeffe senza scendere in campo domenica prossima. Il Modena, però, non potrà ancora essere estromesso dal campionato, in quanto l’articolo 57 delle Noif indica che solo al quarto 0-3 a tavolino la squadra stessa verrebbe verrebbe retrocessa di fatto all’ultimo posto della classifica, con l’assegnazione delle della vittoria a tavolino a tutte le altre 18 squadre partecipanti al girone B. Un campionato che, di fatto, risulta allo stato attuale delle cose già essere stato palesemente falsato.

Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: alta intensità e urlacci da parte di mister Bisoli.

Ore 15.30 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto.

Ore 15.10 – Qui Guizza: lavoro col pallone per migliorare la precisione nei passaggi.

Ore 14.50 – Qui Guizza: lavoro atletico, a parte Marcandella.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La gioia del Venezia capolista è durata solamente una manciata di giorni, adesso è quarto in un campionato equilibratissimo. Dopo l’ottima prova contro l’Empoli di sabato al Penzo che era valsa il successo e la vetta della classifica il Venezia non gioca bene e si arrende al Cittadella nel derby del Tombolato con un 2-1 che rispecchia i valori espressi in campo.Piccolo trotto per l’avvio di un derby che vede il Venezia con diverse novità in ogni reparto e che alla fine sicuramente pesano nello svolgimento del match. Per far rifiatare i suoi ragazzi dopo l’ottima prova di sabato Pippo Inzaghi inserisce Bruscagin per Andelkovic, mentre sulla mediana concede spazio a Stulac, Signori e Del Grosso, e davanti si affida all’accoppiata Moreo-Geijo. […] L’assalto disperato dei lagunari non porta a nulla. Adesso il Venezia è quarto con due punti di ritardo su un Frosinone ora secondo e in arrivo sabato al Penzo alle 15.

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Bestie nere, campo stregato, tradizione maligna. Fate voi. Fatto sta che in casa del Cittadella non c’è volta che il Venezia ne venga fuori con il sorriso. Martedì amaro per Inzaghi è la sua truppa, si chiude sul 2-1 per il Cittadella che vince senza rubare, anche se poi anche il pareggio ci sarebbe potuto stare. E invece ecco la prima sconfitta fuori casa per Domizzi e compagni. Una scossa alla classifica, anche se in realtà poco cambia. Adesso non si dirà Venezia capolista, ma non cambia nulla, il Venezia è là, nel gruppone. E ci resta. Turnover. Stavolta sì, Inzaghi rimescola le carte e regala a mezza squadra la possibilità di tirare il fiato. Bruscagin rileva Andelkovic, Del Grosso dà il cambio a Garofalo, Signori a Suciu, resta in panchina anche Bentivoglio e il suo sostituto naturale, lo sloveno Leo Stulac, diventa l’uomo chiave della partita. Infine valzer delle coppie anche in attacco, dentro Geijo-Moreo, come nel finale contro l’Empoli, riposo a Marsura e Zigoni. Non è da meno Venturato, se l’impiego di Iori e Litteri non è considerabile soluzione alternativa, il tecnico granata comunque dà spazio a Settembrini, Adorni, Benedetti, Bartolomei, gente, insomma, che quanto a minutaggio era rimasta indietro. […] Ore 13.00 – (Gazzettino) Il Cittadella ha scelto il modo migliore per rialzare la testa dopo le tre sconfitte nelle ultime quattro gare. I granata sono infatti riusciti nell’impresa di mandare al tappeto il Venezia capolista con una prova di qualità e quantità. Tre punti importanti, che rilanciano le ambizioni della truppa granata e interrompono la cavalcata dei lagunari. L’approccio alla partita del Venezia è stato degno di una capolista. Buona la circolazione di palla e anche l’occupazione degli spazi, sempre minacciosi i due attaccanti, puntualmente ispirati dal talentuoso Falzerano. Più frenato il Cittadella, capace di insidiare la porta di Audero solo grazie a un intervento maldestro di Bruscagin che nel tentativo di anticipare Litteri ha rischiato l’autogol. In difficoltà soprattutto i centrocampisti nel trovare i tempi della giocata e la misura nei passaggi di fronte al pressing asfissiante degli avversari. Con il passare dei minuti i granata sono però riusciti ad alzare un po’ il loro baricentro e la partita è diventata più equilibrata. […]

Ore 12.40 – (Gazzettino) È un Roberto Venturato decisamente soddisfatto, quello che in sala stampa parla della vittoria dei suoi. Il successo sul Venezia è una boccata d’ossigeno dopo gli stop con Cremonese e Bari, ed è proprio da qui che parte l’analisi dell’allenatore granata: «Sicuramente la partita con la Cremonese non meritavamo di perderla, ma il calcio è anche questo, concretezza e capacità di mantenere la concentrazione. Ormai è andata e non possiamo farci niente. Questa volta invece abbiamo offerto senza dubbio una buona prestazione, abbiamo vinto contro un’avversaria molto forte facendo due gol a una squadra che ne aveva presi pochissimi finora. Una gara difficile ma vinta meritatamente». Entrando più nel dettaglio, Venturato ha anche degli appunti da muovere ai suoi giocatori: «Dobbiamo migliorare nel chiudere le partite, abbiamo avuto due o tre occasioni importanti per farlo e non sfruttarle è stata una mancanza sulla quale dobbiamo riflettere e migliorare, perché nel calcio si può prendere gol nel recupero e finire con i rimpianti. Questa squadra deve ancora crescere nella personalità e nella consapevolezza, mettendo sempre la determinazione che c’è stata in questa occasione». […] Esulta anche il direttore generale Stefano Marchetti: «C’è grande gioia, con questa partita abbiamo ritrovato delle certezze che avevamo un po’ perso nelle ultime partite. Ci abbiamo messo cuore e grinta, quello che serviva per battere questo Venezia. La squadra ha dimostrato di essere competitiva mettendo in campo la giusta determinazione, una bella reazione dopo le due sconfitte». […]

Ore 12.20 – (Corriere del Veneto) Il turnover, no, non funziona. E non tanto per il risultato, che premia il Cittadella e punisce la già ex capolista con la prima sconfitta lontano dal Penzo. Piuttosto per la netta impressione che emerge dal Tombolato che la rosa arancioneroverde, almeno in certi ruoli, non offra garanzie nei sostituti rispetto ai presunti titolari. E così, nel 2-1 che matura al Tombolato in una serata convulsa e che offre uno spettacolo più che degno davanti a oltre cinquemila spettatori, c’è un po’ di tutto. Ansia, lotta, giocate d’alta scuola, intensità ed episodi emozionanti. Che sorridono a Roberto Venturato, ancora una volta bravo nel giocare al rischiatutto e a ruotare le pedine ottenendo il massimo dai suoi. La sentenza scritta nel martedì sera dice sostanzialmente due cose: la prima è che con Iori in campo il Cittadella sale di livello (eccome se sale…), la seconda è che la bagarre in serie B è totale, con verdetti che vengono ribaltati settimana dopo settimana. Stavolta Inzaghi fa turnover sul serio. Fuori Andelkovic, Bentivoglio, Garofalo, Zigoni e Marsura; dentro Bruscagin, Stulac, Del Grosso, Geijo e Moreo. I risultati, però, non sono quelli sperati. […] Il Venezia scorna e carica ma il gol non c’è. E stavolta gode Venturato.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) La voglia di riscatto del Citta contro la fisicità del Venezia, la necessità di non sbagliare ancora (la terza sconfitta di fila avrebbe significato crisi profonda in casa granata) contro l’entusiasmo di un avversario galvanizzato dal primo posto. Il cocktail del derby al Tombolato, in un martedì d’autunno neppure troppo freddo e riscaldato dai cori e dalle urla di oltre 5.000 spettatori (con gli ultrà arancioneroverdi scatenati contro Padova e il Padova) inebria il Cittadella, che ritrova serenità e fiducia in se stesso dopo essere caduto due volte consecutive (contro Cremonese e a Bari). Gli uomini di Pippo Inzaghi si fermano, confermando la tradizione secondo cui, appena vanno in testa, ci restano per un solo turno, ed è il secondo stop per loro, dopo il ko subìto un mese fa con il Parma al “Penzo”. Gli equilibri si spostano di poco: 12 squadre racchiuse nello spazio di 4 punti, il Citta sale al decimo posto, mentre l’ex capolista ora è quinta, una lunghezza sopra Iori & C. Com’era prevedibile, con tre gare da disputare in una settimana, i due allenatori optano per un rimescolamento dei rispettivi schieramenti. Venturato cambia dappertutto, con Adorni e Benedetti che tornano titolari in difesa (sacrificati Pelagatti e Pezzi), con Iori recuperato a centrocampo, dove restano fuori Pasa e Siega (a cui vengono preferiti Bartolomei e Settembrini), e in attacco, con il trequartista che torna ad essere Schenetti (a Bari aveva giocato Chiaretti) e con una coppia di punte completamente nuova (Strizzolo-Litteri al posto di Arrighini-Kouamé). Anche Pippo Inzaghi manda in scena una rivoluzione, con sei giocatori avvicendati rispetto all’undici che al “Penzo” ha superato l’Empoli. […] È tornato il vero Citta, cuore e polmoni. Soprattutto determinato e concentrato in ogni zona del campo. Ci sarà adesso l’invocata continuità? È la speranza che tutti coltivano, a cominciare da La Spezia.

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Il derby per riscattare le ultime due sconfitte. «Con la Cremonese, nella precedente gara giocata al Tombolato, non meritavamo di perdere, ma il calcio è questo, la capacità di chiudere le partite conta molto e ha poco senso continuare a pensare a quello che è stato o alla trasferta di Bari, che abbiamo sbagliato», esordisce in sala-stampa Roberto Venturato. «Stavolta abbiamo vinto segnando due gol ad una squadra che sin qui ne aveva subìti pochissimi e avremmo potuto realizzarne ancora: penso alla traversa di Bartolomei e alle occasioni avute da Litteri e Schenetti. Avremmo potuto mettere al sicuro il risultato, ma nonostante questo credo sia il caso di fare un applauso al gruppo». C’è una dedica speciale per questa vittoria, vero? «Sì, va al nostro vicepresidente Giancarlo Pavin, che venerdì ha subito un delicato intervento (andato bene, ndr). Ci sarebbe piaciuto dedicargli quella del San Nicola, non ci siamo riusciti, gli dedichiamo questa». L’abbiamo vista nervoso dopo il pareggio arancioneroverde. «Il loro gol è nato da una punizione che non c’era. Lo ha ammesso anche l’arbitro a fine primo tempo e questo gli fa onore. Noi, però, non ci siamo scoraggiati e siamo ripartiti. Ora siamo contenti, ma da qui a Natale conterà soprattutto trovare continuità. Non è facile, perché in questa fase si gioca molto: già sabato saremo a La Spezia e sarà un’altra battaglia». […]

Ore 11.10 – (Gazzetta di Modena) Altre quattro ore al campo di allenamento di San Damaso senza muovere alcun passo in avanti: nemmeno ieri Aldo Taddeo è riuscito a convincere i giocatori a ritirare la messa in mora e ora avrà a disposizione solo questa mattina per risolvere una questione che lui per primo pare aver reso ancora più ingarbugliata. Nell’ultima proposta fatta alla squadra, al termine della mezzora scarsa di allenamento e di due ore di confronto anche in presenza dell’avvocato Aic Giorgio Pagliani, il presidente del Modena si sarebbe infatti detto improvvisamente pronto a presentare istanza in tribunale per “scongelare” dal concordato le mensilità di luglio e agosto, il vero nodo della questione, aggiungendo però di essere certo che questa verrà negata per questioni di tempistiche. Tutto questo dopo che nel primo pomeriggio, accompagnato da collaboratori vecchi e nuovi, aveva ribadito di non poter pagare gli stipendi arretrati e la volontà di versare in anticipo sul conto corrente dei giocatori la mensilità di ottobre (entro venerdì) e quella di novembre entro il 15 del prossimo mese. […] Come finirà? Il tempo ormai è scaduto e basterà aspettare questa sera. Se Taddeo non troverà l’accordo con i calciatori per il ritiro della messa in mora, vien da pensare che anche il Comune resterà a bocca asciutta: la stessa risposta dei legali dell’imprenditore varesino alla Pec inviata dagli uffici di piazza Grande, tra l’altro, ha lasciato intendere che il passo decisivo sarà il buon esito della negoziazione con i giocatori. Dunque entro questa sera il Modena dovrebbe versare prima 330mila euro di stipendi e contributi ai giocatori e poi 170mila euro al Comune per la riapertura dello stadio Braglia, con una gara ancora da organizzare sia a livello di botteghini sia per quanto concerne steward e sicurezza. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Bisoli la conosce molto bene avendola già allenata in passato. L’ha definita di recente un top player e su di lei ha molte aspettative. «Abbiamo fatto insieme due anni e mezzo a Cesena, qualche volta siamo stati anche avversari. Sicuramente tra le diverse opzioni che avevo in estate, la differenza nella scelta di venire al Padova l’ha fatta anche il fatto di ritrovarlo qui. So che si aspetta tanto da me come da tutti i miei compagni, spero di ripagare la sua fiducia in campo appena ne avrò l’opportunità». […] Si aspettava di vedere il Padova a un punto dalla vetta dopo dieci giornate? «La squadra è stata costruita per disputare un campionato al vertice. Non dico che mi aspettassi che fosse subito tra i primissimi, magari pensavo che ci volesse un po’ di rodaggio visto che siamo tanti giocatori nuovi. Invece con il lavoro del tecnico siamo riusciti ad accelerare i tempi e andremo sempre meglio di qui in avanti anche per il tipo di preparazione che abbiamo svolto, per cui sono ancora più fiducioso per il futuro».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Le sensazioni sono buone: a livello clinico sono guarito, c’è solo da mettere dentro benzina visto che a livello organico e aerobico la condizione non è ancora sicuramente delle migliori. Però adesso devo lavorare solo su questo, ed è già qualcosa». […] I tifosi non hanno ancora avuto modo di apprezzare le sue qualità. Si può dire che è quasi come un nuovo acquisto di fine ottobre. «Già, è così. Ma ho più voglia io di giocare di quanto i tifosi possano essere curiosi nel vedermi all’opera. Spero di poter dare il mio apporto alla squadra che sta già facendo davvero grandi cose. Mi auguro di potere fare un po’ di minutaggio già domenica a Modena nel caso in cui giocheremo. In ogni caso con la testa siamo pronti per andare in campo, ci stiamo preparando come se dovessimo giocare».

Ore 10.20 – (Gazzettino) L’esordio nella trasferta di Coppa Italia con il Brescia, poi l’infortunio al retto femorale in allenamento alla vigilia del debutto in campionato in casa del Renate. Sono passati esattamente due mesi, e Andrea Tabanelli è pronto a fare il suo rientro in squadra. Ieri il primo allenamento insieme ai compagni, con la prospettiva di riassaporare al più presto il clima partita. «Era il 25 agosto quando mi sono fatto male. Un cross dal fondo e mi sono procurato uno strappo al centro del muscolo, era grosso e per questo c’è voluto tempo per guarire. Ho una voglia incredibile di rientrare. Ho fatto il primo allenamento con la squadra, saltando la partitella solo per non rischiare.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Non si è ancora sbloccata la gravissima situazione che attanaglia il Modena, per cui non c’è ancora la certezza che domenica la sfida al Braglia venga disputata. Ieri pomeriggio il nuovo presidente degli emiliani Aldo Taddeo ha incontrato i giocatori che hanno formato un fronte comune mettendo in mora la società non avendo percepito lo stipendio da luglio in avanti, ma il faccia a faccia sarebbe terminato con una fumata nera. Per procedere nei prossimi giorni con la corresponsione degli emolumenti relativi a ottobre e novembre, ossia i mesi della sua gestione, il patron dei canarini ha posto come condizione che i calciatori ritirino appunto la messa in mora, ma quest’ultimi sembrano decisi a restare fermi nelle loro posizioni. Della serie, nessuna intenzione di fare marcia indietro. Oggi dovrebbe essere previsto un altro confronto tra le parti per vedere di sbloccare la situazione.
C’è poi la partita con il Comune, nel senso che Taddeo deve pagare centoventisei mila euro come affitto anticipato per la disputa di quattordici partite allo stadio Braglia (novemila euro ciascuna) da qui fino al termine della stagione. Se tale somma non sarà versata, lo stadio non sarà aperto. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Per la prima volta ho fatto quasi tutto l’allenamento e ho avuto sensazioni davvero positive», le parole del centrocampista preso quest’estate dal Cesena, che dopo l’esordio in Coppa Italia contro il Brescia si era procurato un brutto infortunio alla vigilia del debutto in campionato con il Renate. «Uno strappo quasi di terzo grado, sapevamo che ci sarebbero voluti un paio di mesi. Finalmente è passata, ormai vedo la luce in fondo al tunnel». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova, tra quattro giorni, se lo “sciopero” verrà confermato, potrebbe portare a casa i tre punti a tavolino senza nemmeno prendersi la briga di presentarsi alle porte dell’impianto emiliano. […] E la strada, adesso, porta inesorabilmente alla fine: i giocatori del Modena il 3 novembre potranno chiedere lo svincolo d’autorità, Taddeo si farà da parte e il club andrà in fallimento. […] Ieri, se non altro, di buone notizie ne sono arrivate proprio dal fronte biancoscudato, che ha visto tornare ad allenarsi in gruppo sia Matteo Mandorlini che, soprattutto, Andrea Tabanelli, fermo ormai da prima dell’inizio del campionato.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Al 99 per cento la partita di domenica tra Modena e Padova, fissata allo stadio “Braglia”, non si giocherà. Il faccia a faccia di ieri tra il rappresentante della nuova proprietà del club emiliano, Aldo Taddeo, e i giocatori, si è infatti concluso con un nulla di fatto. «O la squadra ritira la messa in mora e accetta il pagamento degli stipendi di ottobre, oppure io non pago né i giocatori né il Comune», aveva detto Taddeo un paio di giorni fa. E ieri, come si sospettava, il gruppo gialloblù ha risposto ancora una volta “picche”: senza il pagamento degli stipendi di luglio e agosto il Modena non ritirerà la messa in mora e nemmeno lo stato di agitazione.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Un’altra lunghissima giornata è trascorsa a Modena senza novità tangibili che, in qualche modo, possano scongiurare il rischio dello 0-3 a tavolino in vista della partita in programma domenica al Braglia contro il Padova. E la fumata arrivata nella prima serata di ieri è nera, nerissima, tendente al nero pece. Ore e ore di confronti, incontri e faccia a faccia alla presenza dell’avvocato dell’Associazione italiana calciatori Giorgio Pagliani non hanno portato ad alcuno sviluppo tangibile nel capoluogo emiliano, dove il nuovo patron Aldo Taddeo ha inutilmente cercato di convincere la squadra a ritirare la messa in mora che, di fatto, spedisce la squadra verso un possibile fallimento e blocca ogni possibile sbocco della situazione. […]  La squadra si è allenata negli ultimi cinque giorni non più di un’ora in tutto, appena venti minuti nella giornata di ieri. Un allenamento ovviamente difficile da sostenere, che si accompagna al clima di rassegnazione e di cupa sfiducia che si respira fra i tifosi. A Padova intanto ci si allena, con novità che possono valere fino a un certo punto, visto che ben difficilmente si giocherà. Se così fosse i biancoscudati si vedrebbero assegnare i tre punti d’ufficio, chiudendo così un ciclo sulla carta abbordabile prima di un altro ben più complicato tra Mestre, Feralpi Salò e Triestina. Partite di alto livello, in un campionato che vive su equilibri piuttosto instabili e fragili all’insegna della massima incertezza in classifica. […]




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