Padova-Fermana, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Non è sempre festa all’Euganeo. Il titolo di campione d’inverno, con due giornate di anticipo rispetto alla conclusione del girone d’andata, non è ancora matematico per il Padova, ma il distacco sul Renate, secondo in classifica, resta invariato: + 6. Non aumenta, ma neppure diminuisce. Ogni tanto bisogna accontentarsi, anche perché la prestazione di Pulzetti & C. contro una Fermana che non ha rubato nulla non è stata delle più brillanti. Merito dell’avversario, ma soprattutto demeriti nell’occasione di una squadra, quella di casa, che non è andata via sciolta e decisa come nelle precedenti gare. Succede, e non crediamo sia il caso di farne un problema. Il margine sulle concorrenti dirette è ancora consistente e il secondo pareggio casalingo (dopo quello con il Vicenza) ci può stare, nell’economia di tre mesi di campionato comunque molto positivi.

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Dunque, per restare ai biancoscudati, fuori Bindi (contusione ad un piede) e debutto di Merelli tra i pali, Contessa in panchina e Zivkov titolare, così come c’è Marcandella invece del ben più gettonato Cisco. A conti fatti, il primo tempo, che si chiude senza gol, non fa torto a nessuna delle due contendenti.

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Adesso la Reggiana dell’ex Altinier, sempre all’Euganeo, e sempre sotto i riflettori. Serata di gala? Auguriamocelo.

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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