Live 24! SudTirol-Padova, -5: ripresa degli allenamenti alla Guizza, il primo pensiero va al recupero degli acciaccati…

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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sobbarcarsi 1000 chilometri in poche ore non è mai semplice, ma quando nel mezzo arriva una prestigiosa ed importante vittoria la stanchezza passa ed il viaggio diventa quasi una gioia. Parola del presidente del Mestre Stefano Serena, che venerdì ha seguito gli arancioneri a San Benedetto del Tronto assistendo ad una delle più belle gare della stagione, nella quale la sua squadra ha superato con merito la Sambenedettese per 2-0. Un successo ottenuto grazie ad una prova perfetta da parte della truppa di Mauro Zironelli, capace di imbrigliare e sovrastare sul piano tattico la terza forza del campionato, che come spiega Serena non pone limiti alle ambizioni del Mestre. “Quando giochiamo in questa maniera i nostri avversari fanno fatica a fare punti. Al Riviera delle Palme la difesa ha giocato una partita attenta restando compatta e concentrata, il centrocampo ha fatto girare palla in maniera ottima e l’attacco è stato micidiale. Quando a questi fattori si aggiunge anche l’atteggiamento avuto dalla squadra, sono convinto che il Mestre possa vincere contro chiunque”. […]Nel frattempo, nelle prime sette gare del girone di ritorno sono arrivati 10 punti, due in più rispetto a quelli raccolti in quello d’andata. “La mia interpretazione è che ad inizio stagione abbiamo espresso in nostro gioco aiutati dal fatto che i nostri avversari non ci conoscevano, poi a metà stagione hanno preso le misure ed ora noi abbiamo preso consapevolezza della nostra forza e di quella dei nostri avversari. Ed il risultato di questo, sono i risultati che vediamo ora”. A 13 gare dal termine, al Mestre mancano solo 9 punti per raggiungere la quota salvezza prevista a 40 punti, ma questo non cambia le prospettive per il finale di questa stagione. “Noi dobbiamo arrivare il prima possibile al nostro obiettivo stagionale, poi tutto quello che verrà sarà meritato e darà grande soddisfazione. Il nostro credo deve rimanere intatto, perché ogni volta che scendiamo in campo dobbiamo farlo con un solo obiettivo, quello di vincere, come faremo sabato in occasione della gara contro la FeralpiSalò. Abbiamo dimostrato di poter stare in questa categoria, possiamo contare su un gruppo solido di giocatori e su uno staff tecnico di grande spessore, per cui come già detto credo che il Mestre possa vincere contro chiunque”. […]

Ore 20.00 – (La Nuova Venezia) Espugnare il Riviera delle Palme è un’impresa riuscita a pochi e il Mestre può vantarsene. Grandi protagonisti Rubbo e Sottovia (goleador) e Neto e Spagnoli (assistmen) per finire con Zironelli che ha messo in campo una formazione concentrata e cinica. Gli arancioneri sono arrivati meno volte al tiro ma sono stati implacabili e, con un gol per tempo, hanno affossato i sogni della Samb. Il primo a essere contento è Spagnoli che ha servito a Sottovia il gol che ha chiuso i giochi. «Abbiamo fatto la partita che volevamo. Era una gara difficile ma siamo stati bravi a fare gioco di squadra palla a terra andando anche sui secondi tempi. Ringrazio Dario che ha fatto un movimento perfetto liberandosi dal marcatore permettendomi di mettergli il pallone filtrante alla giusta velocità perché colpisse di prima. È stata una vittoria importante ma dobbiamo portarla a casa con la giusta mentalità senza adagiarci perché dobbiamo affrontare le prossime durissime partite con la stessa cattiveria agonistica».Anche Rubbo nel tabellino dei marcatori. «Grandissima soddisfazione, frutto di un’azione costruita in allenamento. Vincere partite come quella di San Benedetto regala una grande scossa morale per le prossime che ci aspettano, una più difficile dell’altra. Abbiamo battuto una delle prime della classe ma adesso dobbiamo dimostrare che valiamo il posto. Ci aspettano Salò e Reggiana, massimo rispetto ma nessun timore. Più concreti e cinici rispetto ad altre volte ma pensiamo alla salvezza, poi se arriverà qualcosa in più ce la giocheremo». […]

Ore 19.30 – (Il Piccolo) Anche se non ci ha messo direttamente lo zampino sui due gol che hanno steso l’Albinoleffe, sabato con le sue devastanti incursioni sulla sinistra Davis Mensah ha fatto venire il mal di testa ai difensori dell’Albinoleffe. […] Quello che preme a Mensah è aver dato finalmente una soddisfazione ai tifosi al Rocco: «Siamo stracontenti. All’inizio ci siamo fatti male da soli, ma se c’è una squadra che doveva vincere era la Triestina. Loro si sono dimostrati una buona squadra che all’inizio ci ha messo in difficoltà, ma ci siamo uniti e quello che più conta è che abbiamo fatto finalmente felici i nostri tifosi che non vedevano una nostra vittoria nello stadio di casa da inizio dicembre». Proprio il calore dei tifosi alabardati ha particolarmente colpito Mensah, che anche per questo è determinato a far di tutto per portarne di più al Rocco: «Anche se non erano tantissimi, hanno fatto un tifo incredibile, è stato bellissimo, quando cantano vien su un’adrenalina pazzesca. Adesso che la classifica si fa interessante e comincia a sorridere anche a noi, dobbiamo continuare così. E siccome vogliamo che il nostro pubblico ci aiuti, dobbiamo vincere con la Fermana così con il Bassano possiamo riempire di più lo stadio». […]

Ore 19.00 – (Il Piccolo) Sabato al Rocco si è vista la Triestina che piace ai tifosi, a Milanese e ovviamente a un ex alabardato come Princivalli. Una squadra che commette errori in difesa nonostante l’innesto di un ottimo giocatore come Lambrughi (così succedeva anche prima) ma che ha la forza e il coraggio di gettarsi in attacco per raggiungere il massimo obiettivo e che oltre al fioretto, quando serve, sa usare anche la clava. Non solo questo atteggiamento sprigiona energia positiva ed entusiasmo che va al di là del risultato ma è l’unico modo per avere la meglio soprattutto su quelle squadre costruite per la C che prediligono la fase difensiva per poi ripartire. Finora la squadra ben forgiata dallo staff-tecnico uscente, e su quelle fondamenta si poggia anche la costruzione attuale, aveva dimostrato una certa presunzione specie nell’affrontare le compagini meno attrezzate. Contro Ravenna, Fano, Teramo, Sudtirol, Santarcangelo, l’Unione ha raccolto pochissimo, anzi non ha mai vinto. L’Albinoleffe ha qualche individualità in più ma viene schierata con tre difensori e due aggiunti. Ebbene con la forza di andare a prendere alto l’avversario l’Unione ha tolto l’opzione di ripartire ai bergamaschi e al contempo li ha schiacciati nella ripresa nella loro metà campo. Certo, un pizzico di fortuna non è mancato su due occasioni sprecate dagli avversari ma la Triestina ha costruito come sempre tantissimo e sabato pomeriggio è stata anche capace di concretizzare.E poi la Triestina di oggi può contare oltre che su Lambrughi anche sulla sapienza calcistica di Coletti vero metronomo davanti alla difesa. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Altri avrebbero gonfiato il petto, da salvatori della patria. Non Fabio Rossitto. Il Crociato mette davanti i giocatori e condivide la prima vittora della sua terza esperienza in neroverde con Leo Colucci, la società e i tifosi. Grande Crociato. «Essere riusciti a vincere dopo aver subito la rimonta del Gubbio significa avere valori umani e tecnici importanti. Questi ragazzi li hanno – rimarca -. Devo essere sincero: hanno sorpreso anche me. Pensavo avessero qualche problema di tenuta atletica. Invece l’ultima mezzora ha dimostrato che sono a posto e tengono alla grande tutti i 90′. Questo è sicuramente merito di Colucci. Io ho solo cercato di liberare la loro mente dall’oppressione di un periodo non felice. Lasciatemi quindi condividere questa soddisfazione con Leo, che ha svolto un lavoro importante, con la società che ha messo insieme un gruppo importante e con i tifosi che ci hanno seguito sin qui (una trentina, ndr), quelli che hanno seguito gli allenamenti negli ultimi giorni (una sessantina) e quelli (un centinaio) che purtroppo sorride non hanno potuto assistere alla nostra vittoria dal De Marchi perché ci sono stati problemi di connessione. A loro prometto altrettanto impegno il 4 marzo al Bottecchia con l’Albinoleffe». Con Rossitto in panca sono tornati a segnare anche gli attaccanti. Ciurria ha realizzato il primo gol (sesto centro personale) e Nocciolini il secondo (primo con la nuova casacca). «Davanti riprende con soddisfazione Fabio abbiamo lavorato bene di reparto. Del resto non avevo dubbi sul valore sia di chi è entrato dal 1′ che in corsa. In allenamento, con Andrea Toffolo e Filippo Cristante, ci siamo concentrati anche sulle palle inattive. È stato gongola Rossitto un gran bel lavoro». […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Parte dall’Umbia la crociata di Fabio Rossitto alla conquista di un posto di preminenza nella griglia playoff. Il 3-2 dei suoi ramarri al Barbetti è un segnale forte e chiaro per tutta la concorrenza. Anche per come è maturato, con il Pordenone in vantaggio per primo con Ciurria, riagguantato e superato dai padroni di casa, ma mai domo e capace di operare il controsorpasso con il primo gol in neroverde di Nocciolini e il definitivo 3-2 firmato da Formiconi. Un ramarro diverso rispetto a quello degli ultimi tre mesi. Forse non (ancora) bellissimo, ma determinato e deciso. A immagine e somiglianza del suo nuovo condottiero. Tre giorni sono bastati al Crociato per far capire a Burrai e compagni cosa vuole da loro. Ripristinate le gerarchie in difesa (con De Agostini tornato al suo posto, fuori Nunzella) e ribaltate in attacco, con Nocciolini punta centrale. Rossitto lascia in panca Gerardi e si affida a una prima linea con Barbasette punta avanzata, supportata da Ciurria e Zammarini. A centrocampo inserisce Caccetta al fianco di Burrai, posizionando Misuraca dalla parte opposta. Ricompone infine la difesa titolare: Formiconi, Stefani, Bassoli e appunto De Agostini. Pagliari risponde con un 4-4-2 che vede Casiraghi dar man forte al bomber Marchi. Si studiano a lungo, le due formazioni. Nessuno vuole prestare il fianco alle ripartenze avversarie. […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) «È la vittoria di Colucci, della società, dello staff e dei tifosi». Ecco tra chi va ripartito, secondo Fabio Rossitto, il successo del Pordenone a Gubbio: il tecnico del Pordenone, al suo terzo esordio sulla panchina neroverde, distribuisce saggiamente i meriti dell’affermazione anche se, in questi 90′, c’è pure la sua mano.«Chi ha lavorato prima di me ha lasciato qualcosa di importante – attacca l’allenatore -. Poi c’è il lavoro del club, che ha costruito un’ottima squadra, dello staff tecnico che è forte e del pubblico. Quest’ultimo è stato fantastico: sono venuti in ventitré fino a Gubbio, li ringrazio e ricordo che abbiamo bisogno di loro, durante le partite e nella settimana di lavoro». Rossitto analizza poi il match. «Mi ha sorpreso vedere come la squadra ha saputo ribaltare la gara e il risultato – analizza -. Vuol dire che ci sono grandi valori morali oltre che tecnici. Penso che questo pomeriggio ci dia fiducia e che rappresenti una base per iniziare un nuovo lavoro». La parola passa poi ai protagonisti del match, in particolare a quel Patrick Ciurria che, grazie al gol di ieri, è il nuovo capocannoniere della squadra (6 centri). «Sono felicissimo – afferma -. In primis per la vittoria. Ci voleva e per come è arrivata dà ancora più carica. A livello personale la gioia è grande. Il mister mi ha dato la chance di partire dall’inizio e mi son fatto trovare pronto. Sul gol ho cercato di stoppare al meglio e calciare forte e preciso: è andata bene. Sul 2-2 – continua – tutta l’azione è stata bella e sono contento di aver aiutato “Noccio” a sbloccarsi». Proprio Nocciolini esulta per il successo e per il primo centro con la nuova maglia. «Patrick ha fatto una giocata incredibile e Magnaghi ha avuto un’intuizione da categoria superiore: li ringrazio – racconta -. Il successo è fortemente voluto e meritato, perché sul 2-1 per loro rialzarsi era durissima, considerando anche il periodo. Tre punti d’oro per la classifica, ma guardiamo una gara per volta. Ricordiamo la vittoria di Teramo: non esaltiamoci e continuiamo a lavorare forte». […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Il risultato non deve far pensare che tutto sia risolto. Il Pordenone continua a essere una squadra in difficoltà. Ma ora, rispetto a qualche giorno fa, vede la luce in fondo al tunnel e può pensare positivamente al futuro. Funziona, per il momento, la cura Fabio Rossitto. La squadra neroverde, all’esordio col nuovo tecnico, espugna il campo del Gubbio nel match della 26ª giornata del girone B di serie C. Finisce 3-2 al Barbetti, prima affermazione nella storia con gli egubini: un risultato ottenuto in maniera epica, con i ramarri sotto per 2-1 a inizio ripresa e capaci di pareggiare e poi di vincere grazie a Formiconi: suo il gol valso quella vittoria sognata e che sa di liberazione dopo l’ultimo, pesante, periodo della gestione Colucci, allenatore esonerato mercoledì scorso dopo l’ennesimo ko (maturato in Alto Adige). Resuscitano pure Ciurria, autore di un gol e di una prestazione super, e Nocciolini, capace di realizzare il primo centro in maglia Pordenone. Grazie a questo successo la formazione cittadina sale a quota 33 punti in classifica, superando il Mestre e riportandosi in zona playoff, a -4 dal secondo posto, pur avendo una partita in più rispetto alle altre rivali.Novità. Fabio Rossitto, rispetto alle previsioni della vigilia, mantiene il modulo (4-3-3) ma cambia gli interpreti annunciati. Le novità più importanti riguardano il reparto avanzato: Nocciolini da prima punta, non viene impiegato sugli esterni, zona dove scendono in campo – a sorpresa – Ciurria e addirittura Zammarini, di ruolo mezzala. Al centro è la volta di Caccetta, che fa il suo esordio dal 1′. In difesa sulla sinistra torna De Agostini. Il Gubbio si dispone col 4-4-2, con Casiraghi vicino a bomber (9 reti) Ettore Marchi. […]

Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.10 – Qui Guizza: ultimi minuti del primo, intenso allenamento settimanale.

Ore 15.50 – Qui Guizza: mister Bisoli tiene tutti sulla corda.

Ore 15.30 – Qui Guizza: lavoro tattico per i Biancoscudati presenti.

Ore 15.10 – Qui Guizza: assente Gliozzi, febbricitante, e l’acciaccato Belingheri.

Ore 14.50 – Qui Guizza: lavoro in palestra per Trevisan, Salviato, Capello, Pulzetti, Mandorlini e Ravanelli.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Lo scoglio più duro sarà arrivarci, ma una volta nei playoff possiamo essere insidiosi per tutti». Con la stessa convinzione che ci mette in campo Maurizio Domizzi scruta il futuro di un Venezia tornato a viaggiare con le marce alte dopo la crisi di risultati sofferta a cavallo tra il 2017 e il 2018. Gli appena 5 punti in 8 gare sono un lontano spauracchio, anche grazie al gol del capitano arancioneroverde nella porta dell’Avellino, zampata pesantissima per scrivere il 2-1 e rimettere le cose a posto dopo il momentaneo pareggio irpino. «Il loro gol l’aveva riaperta in maniera un po’ fortunosa, il mio l’ha chiusa non tanto nel punteggio che restava ancora in bilico rivive il momento clou il difensore quanto a livello emotivo. Restavano da giocare dieci minuti più recupero, il 2-1 però ci ha dato la spinta giusta per gestire al meglio il finale che poi ci ha visto trovare anche la terza rete». Per Domizzi secondo centro stagionale dopo quello che al 92′ aveva consegnato al Venezia il 3-2 sul campo della Ternana. Un gol da attaccante d’area, anticipando in spaccata volante il portiere avellinese Lezzerini. «Per Novellino c’era fallo in gioco pericoloso? Dovrei rivederlo, ma alla fine mi interessa solo averla messa dentro. Ad ogni modo quel 2-1 non l’ha segnato Domizzi, l’ha voluto con tutte le sue forze la squadra trovandolo in un modo emblematico della nostra voglia di vincere». Il team sta trovando una continuità che fa ben sperare come il sesto posto in classifica. «La determinazione non ci è mai mancata, certo 10 punti su 12 nelle ultime quattro partite sono davvero pesanti, soprattutto perché ci hanno consentito di staccarci dalla zona pericolosa. Ora siamo sesti e vogliamo tenercelo stretto, questo è sicuro». […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Quella di sabato è stata una vittoria convincente – spiega il ds Leandro Rinaudo – e il 3-1 alla fine sta anche stretto. Il cammino del Venezia è sotto gli occhi di tutti, aver battuto anche l’Avellino dopo Cesena e Bari, senza scordare il pari di La Spezia, è stato molto importante sul piano della continuità». Positivo l’approccio aggressivo al match. «Dopo il momento-no volevamo con tutto noi stessi la svolta ed è arrivata, ma dopo averla centrata nessuno si è rilassato, tant’è che con l’Avellino i ragazzi hanno dimostrato dal fischio d’inizio tutta la loro grande voglia di vincere e di stupire. Abbiamo avuto una gran partenza con occasioni nitide, il calcio è anche fatto di errori e ci sta di sbagliare, ci sono i portieri avversari e situazioni di gioco non sempre semplici da sfruttare. Poteva anche esserci il rischio di arrivarci scarichi o seduti, non però per questo Venezia che merita in pieno di essere dov’è». La difesa è tornata a tenuta stagna. «Nella fase difensiva siamo sempre stati solidi e attenti. Se si va a vedere il lavoro fatto da Litteri e Geijo, dalle mezzali e da Stulac, ecco che si spiega molto del buon comportamento dei nostri difensori». […] Venerdì trasferta in casa di un Parma reduce dal 4-0 incassato a Empoli e che nel girone di ritorno ha raccolto appena 4 punti su 15. «Una situazione pericolosa per loro e per chi li incontra, guai a trascurare qualcosa quando trovi squadre in crisi, perché è certo che daranno tutto per uscirne. Per il Parma sarà come l’ultima partita di campionato, è una gara pericolosa perché daranno anima ma saremo prontissimi». Il bel sesto posto in classifica non spinge Rinaudo a fare il pompiere. «I nostri punti sono meritati, il nostro obiettivo è cercare di vincere per arrivare in una posizione importante come lo è quella attuale. Dobbiamo essere orgogliosi, ma guardiamo il Foggia, a gennaio era morto e con una classifica disastrosa, ora invece ha solo 5 punti in meno di noi. Stiamo facendo un campionato incredibile, però occorre mantenere la stessa fame e umiltà, senza farci prendere dalla classifica perché bisogna tenere le antenne sempre ben alzate».

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Pippo Inzaghi più bravo di Luciano Spalletti. Un’esagerazione? I fatti parlano chiaro e danno ragione al tecnico del Venezia che è riuscito a correggere e far dimenticare il momento-no vissuto a cavallo del cambio dell’anno a differenza del collega nerazzurro. Venezia e Inter hanno vissuto un momentaccio quasi identico: in otto gare i lagunari hanno conquistato cinque punti, i nerazzurri sei. Appena chiusa questa parentesi il Venezia si è scosso e ha infilato tre vittorie e un pareggio: dieci punti su dodici. Non così l’Inter che ha fatto seguire al successo sul Bologna (2-1) un pesante ko col Genoa (2-0 a Marassi). Si può ben dire che Inzaghi ha trovato la medicina giusta per guarire la sua squadra, per riportarla al rendimento della prima parte di stagione, facendola anzi diventare più concreta in avanti con i suoi bomber: il successo di sabato sull’Avellino per 3-1 ha esaltato le capacità di Litteri – tre gol in quattro gare – ma ha anche risvegliato Zigoni che ha finalmente rotto il ghiaccio al Penzo. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Il tris all’Avellino ha garantito ai giocatori del Venezia mezza giornata di riposo in più: Inzaghi aveva inizialmente programmato il ritorno in campo ieri mattina, ma a fine partita ha dato appuntamento alla sua squadra per oggi pomeriggio al Taliercio. Da valutare le condizioni di Marsura, che non è andato nemmeno in panchina a causa di un attacco influenzale. Contro l’Avellino è stato ammonito soltanto Marco Modolo, al quarto cartellino giallo della stagione (con Spezia, Ascoli ed Empoli i precedenti), che fa quindi il suo ingresso nella lista dei diffidati affiancando Garofalo. Attesa, domani, per il comunicato del giudice sportivo per quanto riguarda Pippo Inzaghi, espulso nei secondi successivi alla rete di Domizzi, per una reazione istintiva nei confronti di un tifoso, quindi non per un episodio occorso in campo. Inzaghi è alla terza espulsione della stagione, dopo Cittadella a Bari. Il Venezia adesso è atteso dall’anticipo di venerdì in notturna (ore 21), al Tardini, contro il Parma. […]

Ore 13.20 – (La Nuova Venezia) La Cina è vicina al Venezia, molto più di quanto si possa pensare. Come un fiero Marco Polo degli anni Duemila, il presidente Joe Tacopina fiuta i mercati, ascolta gli echi della passione calcistica, e lo sviluppo del brand legato alla sua squadra diventa la nuova Via della Seta. Un marketing che spazia a 360 gradi, e che nell’operazione che ha visto il Venezia scendere in campo sabato al Penzo con la maglia con logogrammi cinesi sul petto, per augurare buon anno alla città di Suzhou recentemente visitata da Paolo Poggi, punta a rafforzare maggiormente la collaborazione con questi luoghi. «Poggi sta dedicando moltissimo tempo al portare in giro per il mondo il nome del Venezia» osserva Tacopina, «tanto che ormai sta imparando anche il cinese. Ma è tutto il nostro staff marketing che sta lavorando bene e a fondo sul brand del club. Questa partnership con Suzhou è molto importante per noi, due città gemellate, unite anche oltre il semplice aspetto calcistico. Lo sviluppo del nostro marchio è un passaggio prezioso nel progetto del club». Un Venezia che ha ripreso ha correre, che ha rifilato tre gol all’Avellino dell’ex Walter Novellino, verso il quale Tacopina dedica importanti parole: «Parliamo di un grande allenatore, un eroe vero di Venezia e una bella persona. È sempre dura affrontare le squadre che allena Novellino, e lo si è visto anche sabato. Per fortuna abbiamo vinto, però non mi piace veder sprecate così tante opportunità per segnare da parte nostra. Tuttavia ho visto un Venezia incredibile, in una delle migliori partite giocate in questa stagione, in cui è impossibile trovare il migliore. Sono orgoglioso della prestazione, dei ragazzi e del risultato, che alla fine è sempre la cosa più importante da ottenere per la classifica». […]

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) E allora il Monte merita proprio l’etichetta di “ammazzagrandi”. A due settimane dall’impresa con l’Arzichiampo, la banda Zulian fa un sol boccone dell’Este, conquistando tre punti di platino in chiave salvezza. Irriconoscibili i padovani: si erano presentati al “San Vigilio” con la miglior difesa del torneo, ma devono ringraziare Lorello e l’imprecisione dei biancocelesti se il tonfo non ha assunto dimensioni più pesanti. Dopo un avvio contratto, il Montebelluna mette infatti il cuore dei giorni più belli e sfoggia un calcio decisamente poco consono ad una classifica da bassifondi (la salvezza è a – 4). Fioccano i tiri in porta, come mai si era visto in stagione: unico neo non aver chiuso prima la pratica.Il gol. Il Monte sblocca al 16’della ripresa con un colpo di… schiena (voleva prenderla di testa) sotto misura di Munarini, abilmente sgusciato dalla morsa di centrali troppo teneri. Zulian deve fare a meno degli squalificati Perosin e Veratti: a sinistra opta per Cosner e Dal Dosso, davanti obbligata ma decisiva la scelta dell’ex Bassano. L’approccio dei biancocelesti è timido. […] Svettano la fisicità di Nchama, l’intelligenza tattica di De Vido, dinamicità e tigna di Sartori: un innesto, l’ex Cittadella, che, di partita in partita si rivela sempre più importante. Dietro la lavagna il pacchetto arretrato dell’Este, eccezion fatta per Lorello, che in chiusura di primo tempo sforna prodezze: prima di ieri aveva incassato solo 20 gol, ma stavolta appare vulnerabile, tanto che una vittoria più larga del Monte non sarebbe stata uno scandalo, in ragione delle chance create. Lo spauracchio Florian è anestetizzato da Fabbian e soci: dopo le fiammate iniziali, sparisce dal match.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) In casa del Campodarsego si respira aria di consapevolezza. La stessa che deve avere una “big” che lotta per un unico grande obiettivo, magari senza badare all’accademia e agli arrembaggi, come successo contro i “cugini” dell’Abano. «Abbiamo di fatto gestito la gara», commenta il tecnico dei biancorossi, Gianfranco Fonti. «Non era comunque nelle nostre intenzioni, anche perché sul 2-0 può accadere di tutto. Infatti, l’Abano ha avuto pure un’occasione da gol e lì potevano riaprirsi i giochi».Siete riusciti comunque a controllare un avversario che aveva un bisogno spasmodico di punti…«L’Abano ha fatto una partita di contenimento, aspettando il momento propizio che poi, in effetti, è arrivato. Noi non siamo riusciti a fare il terzo gol, anche se nel secondo tempo abbiamo abbassato forse troppo i ritmi e questo ha permesso all’Abano di difendersi sino alla fine». Poi aggiunge: «Va comunque bene così. I ragazzi stanno facendo un percorso importante: se anche nel secondo tempo i ritmi sono scesi, posso ritenermi soddisfatto, soprattutto per i tre punti, raccolti in una partita insidiosa contro una squadra che non è disastrosa come dice la classifica». […]

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Cosa deve fare l’ultima in classifica quando incontra la prima? Nove volte su dieci, difendersi ed evitare… l’imbarcata. E l’Abano di Franco Gabrieli, fanalino di coda del girone C di Serie D, con 54 reti sul groppone prima di giocare contro i biancorossi e appena 21 gol realizzati in 23 partite (ora 24), ieri ha scelto la soluzione tattica più logica, con un modulo “5-4-1” che ha pagato. In che senso, visto che era dato sconfitto alla vigilia e sconfitto è stato comunque alla fine? Perché ha limitato i danni, di fronte ad un Campodarsego che si è limitato a svolgere il compitino e basta, forte della sua superiorità sul piano del gioco, della fisicità, dell’esperienza e della concretezza. Morale: derby in saccoccia alla prima della classe, e pacche di incoraggiamento ai “cugini” termali, che se la giocheranno sino alla fine per evitare la caduta in Eccellenza, anche se l’impresa appare disperata.Sfida decisa in 32′. E con questo fanno 17 su 24! Diciassette successi in 24 giornate per i “Gabbiani” di Gianfranco Fonti, che volano ad una velocità impressionante se è vero che, nel 2018, dopo la sosta per le festività, hanno inanellato sei en plein in sette gare, lasciando l’intera posta in palio solo alla Virtus Vecomp, in un finale che ancora grida vendetta. Proprio quella Virtus Vecomp che è rimasta l’unica in scia, quando mancano 10 incontri all’epilogo del torneo, impostasi a fatica sull’Union Feltre e sempre a 3 lunghezze di distanza da Aliù & C. La notizia è che, con il 3-3 di Belluno, l’Arzignano Valchiampo, altra diretta concorrente dei padovani, si è allontanata ulteriormente, e si trova adesso a – 8 dal vertice assoluto, ormai quasi fuori dalla corsa alla promozione diretta in C. […]

Ore 11.40 – (Gazzettino) Christian Kouame in campo corre come una gazzella, il suo fisico slanciato che gli consente accelerazioni spesso incontenibili, ma anche con le parole il giovane attaccante del Cittadella sta imparando… a volare. Il suo settimo gol (più sei assist e una rete in Coppa Italia) ha regalato al Cittadella l’ottavo successo stagionale in trasferta, e la conferma del quarto posto, a sole due lunghezze dal gradino più basso del podio, ora occupato dal Palermo. «È una bella soddisfazione, ma dobbiamo pensare solo a noi stessi stesso, cercando di ottenere il massimo da ogni partita». A 41 punti è riduttivo pensare solo alla salvezza – che resta l’obiettivo primario della società – e Christian Koume sogna in grande stile: «Il campionato è ancora tanto lungo, dobbiamo prima di tutto conservare la categoria, ma con tutte queste partite, e quello che ha saputo fare sinora il Cittadella, perché non sognare di arrivare tra le prime due? È un torneo imprevedibile. Logicamente il nostro primo pensiero è rivolto alla salvezza: conquistiamola il più presto possibile e poi non ci porremo limiti». Non sarebbe una sorpresa ritrovare il Cittadella nei play off a maggio. Lei ha promesso di tingersi i capelli nel caso la squadra arrivasse agli spareggi. «Me li colorerei di granata, non ci sarebbero dubbi. Noi però non vogliamo arrivare ai play off e uscire alla prima partita, non servirebbe a niente. I play off sono tutte finali, e le finali non si giocano, si vincono. È quello che ripetono sempre i grandi allenatori e i giocatori più forti». Le partite si vincono anche grazie ai gol di Koaume. Facile quello realizzato sabato a Cesena, con un tocco sottomisura a porta vuota. «Però un attaccante deve farsi trovare al posto giusto, davanti alla porta». […]

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Quando segna lui, il Citta vince. Bisognerà cominciare a considerarlo un amuleto, oltre che uno dei talenti più promettenti del nostro calcio. Christian Kouamé a Cesena è andato a bersaglio per la settima volta in campionato, l’ottava considerando anche il gol al Bologna in Coppa Italia. Era andato in rete pure nelle precedenti trasferte di Perugia, Foggia e Palermo, tutte vittoriose. «È già un bel bottino, ma sono un attaccante e devo sempre pensare che posso farne di più. Posso migliorare in un sacco di aspetti, ma soprattutto devo essere più freddo davanti alla porta», sottolinea il ventenne ivoriano nel giorno di riposo concesso da mister Venturato. Dopo il gol non ha mimato la chitarra come al solito: si è lanciato in scivolata verso la bandierina.«Devo cercare qualcosa di nuovo per festeggiare, chiederò suggerimenti ai compagni». Quali sono quelli che le danno più consigli? «Capitan Iori e Scaglia, ovviamente escludendo il mister ed il suo staff». Come mai un difensore centrale come “Pippo”? «Eh, perché per il suo ruolo affronta spesso attaccanti forti e sa come si muovono e come possono mettere in difficoltà gli avversari. Lui sa sempre darmi qualche dritta su come comportarmi». E Venturato cosa le dice? «Il mister a noi punte chiede di muoversi tanto e di pensare prima alla squadra, e soltanto dopo a noi stessi». […] Sarebbe un peccato fermarsi adesso, con il terzo posto occupato da una squadra come il Palermo a soli 2 punti di distanza. «Ma non dobbiamo guardare quello che fanno gli altri. Il segreto è pensare solo a noi stessi e a dare il massimo, senza fare calcoli su chi ci sta davanti». Il vostro traguardo sono i playoff? «Il nostro primo obiettivo è salvarci, ma poi non è detto che ci si debba fermare ai playoff, magari potremmo arrivare tra le prime due. Abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti: se andremo ai playoff, non sarà un semplice punto d’arrivo. Sono come una finale e, come diceva quel calciatore, “le finali non si giocano, si vincono”». Per la cronaca, la frase l’ha pronunciata Samuel Eto’o, da sempre uno dei modelli di Kouamé. Che sia un segno del destino

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Ci sarà bisogno anche del nostro pubblico», dice Christian Kouamé, pensando al “big match” fra il Cittadella e la capolista Empoli del prossimo turno. Ed è proprio così. L’obiettivo minimo è superare le 4 mila presenze della gara con l’altra capolista, il Frosinone, dello scorso 28 gennaio. Si giocava di domenica alle 17.30, orario insolito per le abitudini dei tifosi granata. Stavolta, di fronte alle più canoniche ore 15 del sabato, non c’è nessuna scusa per non essere al Tombolato e spingere Iori e compagni alla ricerca di quel successo interno che manca addirittura dal 25 novembre (2-1 alla Salernitana). Il record stagionale resta legato al derby con il Venezia, che richiamò sugli spalti 5.099 persone. […] Sarà piena emergenza difensiva: mancheranno Salvi e Varnier, che a Cesena hanno rimediato la quinta ammonizione stagionale e saranno squalificati, mentre è da valutare il recupero di Alfonso, che ha abbandonato la partita per un fastidio muscolare. In sostanza, 3 elementi sui 5 del reparto rischiano di cambiare. Il precedente dell’andata, però, conforta: Scaglia era ancora infortunato e al centro, assieme a Varnier, si comportò molto bene Pelagatti, il più rapido fra gli elementi a disposizione di Venturato. Una soluzione che sarà probabilmente riproposta sabato, mentre Pezzi e Benedetti dovrebbero riappropriarsi delle fasce dopo il turno di riposo al “Manuzzi”.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Bisoli sottolineava venerdì che non è ancora al 50-60 per cento. «Avrei voluto restare in campo con il Ravenna, quando giochi non vorresti mai uscire. Mi sentivo bene, però questa è la gestione giusta. Il mister ha ragione: mi sento molto meglio, ma mi manca ancora qualcosa per poter giocare più a lungo». Sempre Bisoli alla vigilia aveva anche dichiarato che se qualche volta lei non ce l’avesse fatta a rientrare in fase di non possesso, la squadra avrebbe dovuto aiutarla. «Quando sono uscito gli ho detto: mister, oggi ho corso. È un bel martello, meglio avere un allenatore così che ti fa stare sul pezzo tutti i giorni». Con il Vicenza al suo debutto ha propiziato il gol vittoria di Guidone, in tutte le altre occasioni ha cercato anche la gioia personale, senza al momento trovarla. Appuntamento comunque solo rimandato. «Negli ultimi anni ho sempre fatto gol. Mi piace confezionare assist e segnare, anche se ciò che più conta è vincere. Per cui metterei la firma se da qui alla fine non facessi neanche un gol, ma la squadra le vincesse tutte». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) La condizione fisica non sarà ancora ottimale, ma con la palla tra i piedi ci sa fare alla grande. Un paio di numeri scanditi da applausi a scena aperta con il Ravenna, a conferma di avere già fatto breccia nel cuore dei tifosi. Tanto più che per la prima volta da quando è approdato in biancoscudato Vincenzo Sarno è partito titolare. «Stavo aspettando questo momento, avevo una grande voglia di giocare dall’inizio e sono contento. Ho tenuto a livello fisico, anche se sono ancora un po’ indietro. Però sono strafelice, soprattutto per la vittoria che è la cosa più importante». Si vede comunque che sta decisamente meglio rispetto a qualche settimana fa. «Certo, avevo giocato l’ultima partita nella finale di Supercoppa della passata stagione. Stare fermi per sei mesi è dura, però sto facendo un grande lavoro e piano piano troverò la forma migliore».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Oggi pomeriggio la squadra si ritroverà agli impianti della Guizza per la ripresa della preparazione, con gli occhi già puntati sulla trasferta di sabato prossimo a Bolzano contro il Sudtirol (calcio d’inizio alle 14.30), una delle compagini più in forma del momento. E se i risultati sorridono sempre di più ai biancoscudati non sono altrettanto positive le notizie che arrivano sul fronte infortuni, con un’infermeria di gara in gara sempre più affollata. Sotto monitoraggio in particolare le condizioni di Belingheri, uscito dal campo sabato prima dell’intervallo per un problema al flessore della gamba destra di cui nelle prossime ore verrà accertata l’entità. La sfida con il Ravenna ha lasciato scorie pure a Salviato che a sua volta ha concluso anzitempo la partita per un risentimento sempre di natura muscolare. Nel frattempo Bisoli non potrà recuperare nessuno dei giocatori indisponibili nell’ultimo impegno. Resteranno dunque ancora ai box, salvo sorprese, il difensore Ravanelli, il centrocampista Pulzetti, il trequartista Candido e la punta Marcandella. Di questi quattro il primo è il giocatore più vicino al rientro. Non sono invece previste squalifiche. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Una goduria averli tutti lassù. E con pieno merito”) Altro che (inizio di) Quaresima, il calcio padovano, protagonista in Serie B, C e D, è seduto al tavolo della grande abbuffata e non vuole saperne di abbandonarlo, perché ha ancora tanta fame. Fame di successi, gol, risultati importanti e, soprattutto, di obiettivi capaci di inebriare le sue piazze. […] Il Padova non ha più bisogno di sollecitazioni particolari, ci pensa Bisoli a tenerlo sul pezzo. Una cosa, tuttavia, ci piace sottolineare di quest’annata: il clima sereno che si respira nell’ambiente biancoscudato. Merito di una proprietà che ha investito con oculatezza e in modo mirato, seguendo le indicazioni di un allenatore che mancava da anni, per carattere certo, ma anche per capacità di gestione del gruppo. Restano 11 partite da qui al 6 maggio, 6 fuori e 5 in casa: con il vantaggio che si ritrova, il tecnico può lavorare al meglio per centrare il sospirato traguardo. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sarno non nasconde che il primo impatto con la nuova realtà sia stato problematico non soltanto per una condizione ancora deficitaria: «Ammetto che la prima settimana a Padova è stata un po’ problematica. Il distacco da Foggia non è stato facile, lì ho trascorso i 4 anni più importanti della mia vita calcistica. Appena arrivato, ho sofferto un po’ il clima, il fatto di essere indietro rispetto ai compagni ed è stata dura dal punto di vista mentale. Adesso sono felicissimo dell’allenatore e dei compagni di squadra, che mi hanno accolto alla grande. Padova è stata la scelta giusta». […] E ai padovani sta iniziando a piacere Sarno, a giudicare dagli applausi dell’Euganeo. «Sono soddisfatto. Quando starò meglio, vorrei far vedere altre giocate. Mi piace divertirmi, la cosa più importante è la vittoria, ma il calcio è anche un divertimento per noi e per il pubblico». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Vincenzo Sarno è pronto ad essere adottato dal pubblico del Padova. […] «Stavo aspettando da quando sono arrivato questo debutto», sorride “Enzo”. «Avevo tanta voglia e sono felice per com’è andata, soprattutto per il risultato. A livello fisico ho retto bene, sono ancora indietro, ma non sarei nemmeno voluto uscire nella ripresa. Bisoli, però, credo mi stia gestendo nella maniera giusta». Il tecnico prima della gara ha detto che i suoi compagni avrebbero dovuto fare una corsa in più per cercare di sopperire ad una condizione fisica non ancora ottimale. «Però quando sono uscito ho detto al mister: “Oggi ho corso”» scherza Sarno. «Ha ragione quando dice che sono al 60%. D’altronde, l’ultima partita l’avevo giocata lo scorso maggio, finale di Supercoppa. È dura, ma con lo staff tecnico stiamo facendo un ottimo lavoro e pian piano troverò la forma migliore».




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