Live 24! SudTirol-Padova, -4: prosegue il lavoro alla Guizza, sperando in qualche recupero…

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Ore 20.30 – (Il Piccolo) Presto la Triestina finirà nuovamente in diretta tv: dopo la trasferta di sabato a Fermo, la prossima partita in programma, quella che vedrà l’Unione affrontare il Bassano allo stadio Rocco, si infatti giocherà venerdì 2 marzo alle ore 20.45, e non sabato 3 alle 18.30 come originariamente previsto. L’anticipo televisivo sarà trasmesso in diretta su Sportitalia. Tra l’altro sarà uno scontro di cartello visto l’ottimo momento del Bassano. […]

Ore 20.00 – (Il Piccolo) Di solito i cambi di panchina provocano sempre una scossa, almeno nell’immediato. Ma quello in casa alabardata ha fatto anche di più. La prima partita di Nicola Princivalli sulla panchina della Triestina dopo le dimissioni di Sannino, ha infatti avuto il potere non solo di portare la vittoria contro l’Albinoleffe, ma addirittura di infrangere in una sola volta parecchi tabù che stavano gravando sull’Unione in quest’ultimo periodo, se non nell’intera stagione. Serie negative che si sono interrotte, numeri stregati finalmente sfatati, giocatori da lungo a digiuno che si sono sbloccati. Un po’ di tutto, insomma, anche se il dato più importante, sul piano della continuità di risultati, è che per la prima volta la Triestina ha ottenuto due vittorie consecutive: al successo contro il Renate, la squadra alabardata ha fatto seguire finalmente un altro bottino pieno, cosa che in questo campionato non era ancora mai accaduta. E si sa quanto siano importanti questi filotti positivi in un torneo dalla classifica così corta (Padova a parte, ovviamente), nella quale con due vittorie si fa un balzo di parecchie posizioni. Altro dato rilevante è che sabato contro l’Albinoleffe la Triestina è riuscita finalmente a tornare al successo al Rocco dopo oltre due mesi: l’ultima vittoria nello stadio di casa era infatti datata 9 dicembre, quando gli alabardati superarono la Feralpi Salò. Un digiuno casalingo che non era mai stato così lungo, anche se bisogna considerare che di mezzo c’era la pausa. Altro tabù infranto. quello delle rimonte: per la prima volta in casa in questa stagione, nonché seconda in assoluto, la Triestina è riuscita a ribaltare un risultato: le altre volte che era passata in svantaggio al Rocco, al massimo era riuscita a pareggiare, ma mai a vincere. […]

Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ arrivato il rinnovo e ha spiazzato tutti. Un rinnovo a sorpresa, considerato che a gennaio le voci di un addio di Gianluca Laurenti a Bassano si erano fatte molto insistenti e piuttosto circostanziate. Si erano fatte avanti Pordenone e Feralpisalò e, soprattutto da parte dei neroverdi le mosse per arrivare a un accordo erano state molto rapide e decise. Fino a quando il Bassano ha tirato il freno a mano, come è già capitato in altre occasioni del resto. È stato chiesto un indennizzo per liberare Laurenti, le trattative si sono interrotte e pareva che il destino dell’ex centrocampista dell’AltoVicentino fosse quello di arrivare a scadenza per cambiare squadra a giugno. Negli ultimi giorni, ecco le mosse in senso contrario, con un riavvicinamento nel confronto con la società e ieri è arrivata la firma per un prolungamento fino al 30 giugno 2019. Un epilogo, questo, che va in controtendenza rispetto agli ultimi casi relativi a Marcello Falzerano e Mattia Proietti, senza dimenticare Simone Iocolano. […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I tifosi lo stavano aspettando e finalmente a Gubbio è arrivato: il primo gol in neroverde di Manuel Nocciolini. […] «È stata una rete importantissima – si autocompiace Nocciolini – perché ha immediatamente ristabilito la parità dopo il loro micidiale uno-due in avvio di ripresa. Patrick Ciurria ha fatto una giocata incredibile sulla destra e messo in mezzo un pallone delizioso che Simone Magnaghi, con intuizione da categoria superiore, si è lasciato sfilare fra le gambe, consentendomi di andare al tiro in solitudine. Fantastico. Ringrazio caldamente entrambi. Era ora che andassi in gol». Da lì i ramarri sono ripartiti per riappropriarsi della partita. «Sì, è stato importante pareggiare subito, perché sul 2-1 per loro la nostra gara si era messa in salita. Rialzarsi era durissimo, soprattutto tenendo in considerazione il periodo dal quale arrivavamo. Farsi prendere dalla rassegnazione sarebbe stato facile. Invece abbiamo reagito e ci siamo conquistati tre punti d’oro». Nocciolini si veste anche da pompiere: «Attenzione, però: non dobbiamo esaltarci troppo. Ricordiamoci ciò che ha fatto seguito alla vittoria per 1-0 a Teramo». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Una rondine non fa primavera, è vero, ma quella passata sul cielo di Gubbio più che una rondine mi è sembrata un’aquila». Mauro Lovisa è combattuto fra mantenere l’aplomb che gli suggerirebbe la carica di massimo dirigente del Pordenone e lasciarsi andare all’entusiasmo dopo il blitz (3-2) dei neroverdi al Barbetti. Una considerazione non riesce proprio a mimetizzare: «Con Fabio Rossitto dice – la squadra ha già cambiato mentalità» Lovisa appare particolarmente impressionato dalla metamorfosi di Patrick Ciurria. «Fabio gli ha dato fiducia – gongola – e lui l’ha ripagato con una prestazione esaltante. Lui è finalmente tornato al gol e ha propiziato anche il primo centro di Nocciolini. Si sono già rifatte vive quelle tre squadre di serie B che lo seguivano all’inizio del campionato, quando firmò le sue prime 5 reti». È tutta la squadra, però, che ha dato una grande risposta al cambio sulla panchina neroverde. «Vero, mi spiace quasi ammetterlo, perché ho sempre stimato e stimo ancora Leo Colucci, ma l’arrivo del nuovo tecnico ha portato un’autentica ventata d’entusiasmo. Non soltanto nello spogliatoio e in campo, ma anche intorno al rettangolo, con i tifosi tornati al De Marchi. Forse – abbassa la testa – avremmo dovuto fare il cambio prima». Pronunciato il suo mea culpa, re Mauro torna su Rossitto. «L’ho visto molto maturato. Adesso arriva al Centro sportivo la mattina presto e se ne va la sera, come piace a me. È un professionista. Evidentemente gli sono servite le esperienze a Cremona e a Palermo. Ora però conclude nessuno deve mollare la presa. Ci aspetta un’altra trasferta difficile a Ravenna, lunedì alle 20.45, dalla quale dobbiamo rientrare con punti». […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) A San Siro ci fu l’invasione. Domenica a Gubbio erano in 23, e sono stati gli unici a vedere il match, in seguito alla mancata diretta streaming per problemi tecnici. Il privilegio di aver visto la prima vittoria di Rossitto è la rivincita dei tifosi del Pordenone scesi in Umbria, al fianco della squadra anche in momenti difficili e non solo in quelli di gloria. «Ce lo meritiamo – afferma Leandro Pitton, uno dei pochi presenti al Barbetti -. Avrei scommesso su un risultato positivo da parte dei ramarri e così ho deciso di seguire la gara dal vivo. Sono partito alle 7 e tornato alle 22, ma ne è valsa la pena».Pitton, come altri “colleghi” di tifo, è convinto che Rossitto sia l’uomo giusto al momento giusto. «Sono felicissimo che sia tornato alla guida del Pordenone – spiega -. Giovedì mattina, al primo allenamento, ero già al De Marchi a salutarlo. Può far svoltare la squadra. Un altro aspetto importante è che crea gruppo anche con noi tifosi. In una realtà piccola come la nostra è fondamentale, a mio avviso, dare importanza a chi come noi segue allenamenti e partite». […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Fabio Rossitto ha dato la scossa. Non c’è alcun dubbio che nel successo di Gubbio ci siano molti suoi meriti. Il nuovo tecnico del Pordenone ha ridato entusiasmo e alzato l’autostima, qualità quest’ultima sprofondata nell’ultimo periodo. Ne ha beneficiato tutta la squadra e in particolare l’attacco: tre gol dal 3 dicembre sino al 14 febbraio e poi, tre in novanta minuti in Umbria. I ramarri hanno ritrovato un buon indice di pericolosità offensiva in quella che, molti, hanno già definito la partita della rinascita. Il malato non è ancora guarito, ma da oggi i neroverdi possono rimettersi al lavoro in serenità. Dote che mancava nell’ultimo periodo della gestione Colucci. La vera notizia per il Pordenone è aver ritrovato, anzi trovato, due attaccanti come Ciurria e Nocciolini. Il primo, soprattutto, nonostante godesse della fiducia della società che l’aveva blindato nel mercato invernale, era dato per disperso, sfibrato dal lavoro del precedente tecnico. Non timbrava dallo scorso novembre, match vinto col Vicenza al Bottecchia: in un pomeriggio ha fatto un grande gol e ha smazzato l’assist che ha portato alla rete di Nocciolini, al primo hurrà con la nuova maglia. Esaurito l’entusiasmo iniziale, anche l’ex Parma sembrava essersi smarrito: le prestazioni con FeralpiSalò prima e soprattutto con Alto Adige poi davano forza a questa tesi. Col Gubbio invece è tornato il giocatore che molti conoscevano, fors’anche esaltato dalla posizione di prima punta con cui può sfruttare la sua grande forza fisica e la bravura nell’attaccare la profondità. […]

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Il momento positivo continua, con gli uomini di Nicola Zanini che nelle ultime cinque trasferte hanno ottenuto quattro vittorie e un pareggio a Gubbio. Un cammino intramezzato dalla sconfitta al Menti contro il Padova che, visto quello che De Giorgio e compagnia sono riusciti ad ottenere dopo, è stato più che sia un incidente di percorso. Il calendario adesso prevede due gare davanti al pubblico biancorosso, pronto ancora una volta a dare il suo grande contributo. «La classifica non la guardiamo — ha sottolineato Zanini a fine gara a Fano — ma è chiaro che se nei prossimi due turni contro la Reggiana e la Fermana dovessero arrivare due vittorie, la possibilità di agganciare i play off non sarebbe più un miraggio». Al momento della cosa non vuole parlare nessuno, ma è probabile che all’interno dello spogliatoio i giocatori del Vicenza qualche pensierino a riguardo lo stiano facendo. «Al momento pensiamo a fare più punti possibile — precisa l’ultimo arrivato in biancorosso Nikola Jakimovski — stiamo facendo bene ma la strada è ancora lunga e di conseguenza è giusto pensare solo a lavorare in campo e parlare poco». L’ex esterno sinistro di Varese, Bari e Benevento ha scelto di venire a Vicenza su suggerimento di Gabriele Ambrosetti, un grande ex biancorosso. «Ho conosciuto Ambrosetti a Varese e lui era il ds — spiega Jakimovski — gli sono grato del fatto che abbia parlato bene di me e mi abbia consigliato di venire a Vicenza. Qui sto conoscendo proprio l’ambiente che mi era stato descritto e che anche Romizi, che ho conosciuto quando eravamo entrambi al Bari, mi ha descritto parlandomi benissimo della tifoseria e della città». […]

Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.10 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 15.50 – Qui Guizza: mister Bisoli particolarmente carico.

Ore 15.30 – Qui Guizza: prove tecniche di 4-3-1-2.

Ore 15.10 – Qui Guizza: corrono a parte Candido, Pulzetti e Ravanelli, mentre lavorano in palestra Mandorlini e Marcandella.

Ore 14.50 – Qui Guizza: lavoro atletico, ancora assenti Belingheri e Gliozzi.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Uno Stulac grande protagonista nelle ultime quattro gare che hanno visto il Venezia uscire dalla crisi conquistando 10 dei 12 punti in palio. «Ho ribaltato le gerarchie? Non mi sono mai posto il problema in questi termini spiega abbozzando un timido sorriso il 23enne di Capodistria ma posso assicurare di non essermi mai sentito solo una riserva, nemmeno quando stavo spesso seduto in panchina. Ho sempre guardato solo a me stesso, cercando di lavorare duro ed oggi non posso che essere soddisfatto che mister Inzaghi mi abbia dato di nuovo un’opportunità». L’Avellino non potrà che sospirare di sollievo sapendo di non trovare più Stulac sulla sua strada. Il numero 5 arancioneroverde sempre da calcio d’angolo all’andata aveva servito il gol di testa a Moreo, ripetendosi sabato facendo segnare Litteri e Domizzi. «Dedichiamo molto tempo ai corner e alle palle inattive, vedere che tanto impegno paga aiutandoci a fare gol ci carica e motiva ad insistere per migliorare ancora. Contro l’Avellino abbiamo disputato un grande primo tempo, manovrando bene la palla e avremmo potuto andare al riposo con un punteggio più ampio rispetto all’1-0. Tuttavia non ho visto particolari lacune da parte nostra, ci sono anche i portieri e i difensori avversari, tutti lì per fare il loro lavoro. Sul pareggio invece sì, lo abbiamo concesso con un po’ troppa facilità». […]

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il ribaltone, che in qualche modo era nell’aria, è servito. Dopo tre partite giocate con un rendimento elevatissimo, Leo Stulac si è preso il posto che, fino a qualche settimana fa, pareva impossibile da sottrarre a Simone Bentivoglio. Ancora una volta, del resto, Filippo Inzaghi ha mostrato di premiare in tutto e per tutto la meritocrazia, consegnando le chiavi del centrocampo allo sloveno e spedendo in panchina l’ex Chievo. Per il quale, adesso, non sarà facile ribaltare nuovamente le gerarchie, considerato che con Stulac in campo il centrocampo pare aver cambiato marcia: lo sloveno mostra segnali di crescita impressionanti e i dieci punti su dodici conquistati nelle partite in cui è stato in campo sono un bel biglietto da visita per l’immediato futuro. «Sono contento che il mister mi abbia dato questa possibilità — sorride Stulac — da parte mia ho cercato di privilegiare al massimo tutte le indicazioni che mi dava e penso di aver fatto bene, tanto è vero che mi è stata data un’altra possibilità per essere titolare. Sono contento per la vittoria che abbiamo ottenuto, fortemente voluta e molto importante, perché dà un seguito alle precedenti prestazioni e ci permette di guardare alla classifica con grande fiducia». E Bentivoglio aveva speso per Stulac parole importanti ancor prima che la scelta di Inzaghi ricadesse priprio sullo sloveno. «Ringrazio Simone per le belle parole — sorride — ho letto quello che ha detto e lo ringrazio. Abbiamo un rapporto speciale, penso, sono felice di giocarmi la maglia con lui». […]

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Un gol come una stilettata, l’abbraccio dei compagni, il fischio finale dell’arbitro: pochi secondi, ma intensi da vivere per Gianmarco Zigoni. Il cannoniere formato trasferta (cinque reti, realizzate a Bari, Terni, Ascoli e due a Foggia) si è travestito da bomber anche a Sant’Elena, proprio sotto la curva Sud. «Non ho mai vissuto questa assenza di gol in casa avvertendo un grandissimo assillo» racconta l’attaccante, «adesso che è arrivato, fa bene al morale. Sono contento di essermi fatto trovare pronto, ma ero soddisfatto anche della mia prestazione a La Spezia». Spesso Zigoni, in occasioni precedenti, è stato beccato dal pubblico di Sant’Elena. «Le critiche fanno parte del gioco, come i complimenti, poi è ovvio che un attaccante viene sempre giudicato per le reti che segna più che per le prestazioni. Io ho sempre lavorato sodo in settimana, cercando di dare il massimo in partita: a volte ci riesci, altre volte un po’ meno. Sono felice per il mio gol, ma ancor di più lo sono per la vittoria sull’Avellino, al termine di un’altra partita ben giocata, e per il sesto posto in classifica». […] Un anno fa, alla quinta giornata di ritorno, Zigoni andava a pareggiare (0-0) con la Spal a Verona, rimanendo agganciato al treno-promozione con Frosinone, Benevento e Hellas. «Le posizioni si erano ormai delineate, eravamo rimasti in quattro per le due promozioni dirette, come adesso il salto immediato in Serie A se lo giocheranno Empoli, Frosinone e Palermo.Serviranno meno di 50 punti per garantirci la salvezza in Serie B, ma visto che siamo dentro alla zona playoff, cerchiamo di rimanerci fino al termine». […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Sino alla fine di marzo voglio andarci con i piedi di piombo». È una confidenza, quella del patron del Campodarsego Daniele Pagin. O, meglio, una promessa fatta a se stesso e agli sponsor che lo stanno affiancando in questo campionato di Serie D così combattuto ed avvincente. D’altra parte, con il primato in classifica ed un girone di ritorno quasi perfetto (eccezion fatta per il ko con la Virtus Vecomp), è praticamente impossibile non pensare al futuro. Presidente, come sta gestendo questa fase caldissima del campionato? «Sono tranquillo, molto di più che ai tempi dell’Eccellenza. Il primo posto sta portando grande consapevolezza a tutto l’ambiente. In più, si sta definendo la classifica: l’Arzignano Valchiampo – alla luce degli ultimi risultati – ha mollato un po’ e con la Virtus Vecomp ci sarà da combattere». […] Il suo Campodarsego si è già giocato la promozione nella stagione d’esordio in un bellissimo duello con il Venezia. Cos’è cambiato rispetto a quella cavalcata? «Il primo anno c’era più incoscienza. Inoltre, giocarsela con il Venezia, che era stato costruito per primeggiare senza concorrenti, era motivo d’orgoglio. Ma non butterei via nemmeno la passata stagione: siamo arrivati terzi, dietro a Mestre e Triestina, che non hanno sbagliato un colpo».Come ha già detto, però, ora è più tranquillo.«Sì, perché sono alla guida di una società fantastica. Ho un direttore generale come Attilio Gementi al quale posso dare il mio portafogli sapendo che farà sempre le cose perbene. E poi c’è uno staff tecnico con cui ho un rapporto fraterno, oltre ad un allenatore come Gianfranco Fonti che sta dimostrando ancora una volta di essere un uomo vero e di meritare grande rispetto». […] «Lo ammetto: dò una sbirciatina su internet (ride ancora). Mi leggo i regolamenti della Serie C, mi informo su tutti gli aspetti fiscali e contrattuali, i Tfr e tutte le altre cose che riguardano la categoria. Mentre lo faccio, però, mi dico: “Daniele, aspetta almeno fine marzo. Ci sono ancora troppe partite”». […]

Ore 11.50 – (Gazzettino) Schierato un po’ a sorpresa da terzino destro, Carlo Pelagatti ha contribuito alla vittoria di Cesena con una prestazione senza sbavature. E sabato prossimo con l’Empoli tutto fa pensare che Venturato lo riproporrà dal primo minuto vista la duplice squalifica di Salvi e Varnier. Per il ventinovenne aretino giocare in fascia non è una novità, anche se sicuramente si trova più a suo agio da difensore centrale, ruolo che ha ricoperto anche nella vittoriosa gara d’andata con i toscani al fianco di Varnier. «Il mio ruolo? A venti anni venivo impiegato da terzino – afferma l’interessato – poi sono passato a giocare in prevalenza come difensore centrale, ma in fascia destra sono stato schierato più volte anche nel Cittadella. L’allenatore lo sa e durante la settimana scorsa lo avevo intuito che avrei avuto la possibilità di giocare, anche se ho saputo soltanto il giorno della partita che al Manuzzi sarei sceso in campo da titolare». […] Quanto alla sfida con la capolista, aggiunge: «All’andata abbiamo disputato una grande partita, l’Empoli ci ha fatto soffrire dimostrando di essere attrezzato per il vertice del campionato. Adesso è la formazione del momento, ha un attacco che va a segno a raffica con Caputo e Donnarumma (ex granata, ndr) che sono in testa alla classifica marcatori. Ma è l’intera squadra che gira a mille perchè subisce poco ed è fortissima in ogni reparto». Affrontare l’Empoli proprio adesso non è il massimo. «Ci sono sempre dei pro e dei contro. In questa occasione, ad esempio, l’Empoli viene al Tombolato come favorito e noi non abbiamo niente da perdere. Non credo che la compagine toscana verrà qui per chiudersi in difesa, per cui noi potremo esprimerci al meglio giocando più liberi mentalmente. Ci sono tutte le premesse per una bella partita. Noi rispettiamo tutti, ma non temiamo nessuno: giocheremo come sempre per fare nostra l’intera posta». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) «Alfonso mi ha lasciato un’altra mezz’oretta per divertirmi». Il sorriso non manca mai sul volto di Alberto Paleari. È anche per questo che risulta difficile, a Cittadella, trovare qualcuno a cui questo ragazzone brianzolo di 25 anni non sia simpatico. Quando gli capita, poi, lui ripaga tutti in campo, come sabato scorso a Cesena, quando ha sostituito il collega risultando decisivo. «Attorno al 40′ Alfonso ci aveva detto che avvertiva un po’ di fastidio, tra il retto femorale e l’adduttore, così, all’intervallo, mentre i compagni erano in spogliatoio, ho cominciato a scaldarmi. Ma Enrico non ha nulla di serio (ieri ha svolto un allenamento differenziato, ndr), sabato tornerà fra i pali». Tutti hanno elogiato lo spettacolare volo sul sinistro di Cacia, ma in realtà, appena entrato, ha subito dovuto distendersi sul rasoterra di Jallow. «Se al primo intervento ti riesce qualcosa di buono, poi ti senti più sicuro. La seconda parata è stata più difficile, perché Cacia aveva uno specchio ampio di porta davanti a sè, mentre Jallow doveva per forza mettere la palla lì». Adesso arriva l’Empoli, che affronterete in emergenza difensiva, visto che Salvi e Varnier saranno assenti per squalifica. All’andata lei riuscì a tenere la porta inviolata. «Pelagatti, che non giocava da un po’, si è comportato bene da terzino, non sarà un problema per lui tornare al centro. Oppure assieme a Scaglia giocherà Adorni. In ogni caso, già all’andata si è visto che siamo riusciti a limitarli, al di là del palo che colpì Donnarumma». Già, come si fermano lui e Caputo?«Valutati come coppia, sono probabilmente gli attaccanti più forti della categoria. E poi sono il terminale di una squadra che sa giocare a calcio. Ho in mente la loro vittoria sul Palermo: ad un certo punto hanno tenuto la palla per un minuto di fila, tutto di passaggi rapidi a pelo d’erba, un po’ come proviamo a fare noi. Quando una squadra costruisce trame del genere, risulta molto complicato trovare le contromosse per arginarla. Per contro, questa è una partita che si prepara da sola, non avremo bisogno di stimoli ulteriori». […]

Ore 11.00 – (Gazzettino) Dobbiamo continuare a spingere restando umili e concentrati, a prescindere da quello che fanno le altre formazioni». […] Ma c’è già da pensare alla sfida di sabato con il Sudtirol, avversario che Zamuner è andato a visionare nel recupero vinto mercoledì scorso con il Pordenone. «Per fare risultato – sottolinea il diggì – dovremo mettere la tuta da operaio e non puntare sulla tecnica perché affrontiamo una squadra fisica e tosta, che non molla un centimetro su ciascun pallone: dovremo usare le loro stesse armi. Nella gara d’andata mi aveva fatto un’ottima impressione, per di più è in salute. Dobbiamo affrontarla con grande rispetto, cautela e umiltà, consapevoli comunque della nostra forza». […] Si è già fatto un’idea di cosa servirebbe a questa squadra in serie B? «Questo è un gruppo molto sano che se dovesse centrare il salto di categoria ha delle basi morali importanti, e andrebbe integrato con quattro-cinque titolari, e un po’ di giocatori per completare la rosa. Poi dipende anche da che tipo di programma intende fare la società, se cioè vuole fare un campionato di assestamento, o meno».

Ore 10.50 – (Gazzettino) D’accordo i meriti di Bisoli e dei giocatori, che sono quelli ad andare in campo. Ma se il Padova viaggia con il vento in poppa è anche grazie al lavoro del diggì Giorgio Zamuner che ha allestito un gruppo di prim’ordine per qualità tecniche e umane. Emerse ancora una volta nella vittoria con il Ravenna. «Sono quelle partite nelle quali chi comanda la classifica ha tutto da perdere e niente da guadagnare: se vinci hai fatto il tuo dovere, se non lo fai sei sottoposto a critiche. Le partite vanno sempre vinte sul campo, e l’abbiamo fatto. Sbloccando subito il risultato e raddoppiando poco più tardi, per poi gestire la situazione». […] «Tutti noi guardiamo alla classifica, dalla società ai giocatori. Ovvio che il distacco è importante, però non ci deve portare ad abbassare la guardia e considerare già finito il campionato. Bisogna restare concentrati sull’obiettivo finale che non si materializzerà tra una, due o tre settimane, ma il 6 maggio. Poi se ci riusciamo un po’ prima, meglio. Ma non dobbiamo farci distrarre dalla classifica, che ti porta a compiere ragionamenti che non sono da fare in questo momento.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Il confronto con il recente passato vede un saldo positivo, dato che quelli relativi all’attuale stagione sono i numeri più alti da quando nell’estate 2014 il Padova è ripartito dalla serie D con il nuovo corso, ma l’affluenza di sabato nella classifica di quest’anno occupa una modesta sesta posizione, con maggiori presenze contro Vicenza (9.168), Mestre (5.430), Sambenedettese (5.368), Bassano (5.317) e Triestina (5.254). […] Resta comunque penalizzante il confronto con le altre piazze della serie C, soprattutto se comparato alla popolazione residente nelle province rappresentate. Prima per numero di tifosi (media 9.742) e abitanti (1.116.168) è Catania, ma poi i biancoscudati sono preceduti da altre cinque squadre, tutte portacolori di aree meno popolate. Il Lecce (814.495 abitanti in provincia) vanta un valore medio di 9.442 supporter; seguono Vicenza (865.062) con 7.241 spettatori, Pisa (421.851) a quota 6.697, Reggiana (532.483) con 5.872 tifosi e Livorno (337.334) con un’affluenza media di 5.394 spettattori. Morale della favola? Si può fare decisamente meglio.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Seconda in serie C per numero di abitanti, sia a livello comunale (209.829) che provinciale (936.274), solo settima per affluenza media allo stadio. La piazza padovana, al contrario della squadra che sta dominando il proprio girone e marcia a vele spiegate verso il traguardo da tutti sperato, fatica ancora a intraprendere una marcia da promozione. Anche sabato scorso, nella partita vinta 2-0 sul Ravenna, la risposta del popolo biancoscudato è stata al di sotto delle attese e il colpo d’occhio sugli spalti poco entusiasmante, alla presenza del socio e possibile futuro investitore Joseph Oughourlian, non ha certo aiutato chi si sta dando fare per reperire risorse economiche con l’obiettivo di dare un volto più accattivante all’Euganeo. Di fronte ai romagnoli, al termine di una settimana in cui giocatori e dirigenti sono andati nelle scuole per promuovere tra i giovani la causa biancoscudata, c’erano 4.789 persone, per un dato complessivo stagionale di 61.553 presenze (media a gara di 5.129).

Ore 10.20 – (Gazzettino) Ha destato grandissima commozione tra la tifoseria biancoscudata la notizia dell’improvvisa scomparsa di Alessandro De Gaspari, 48 anni, storico supporter e frequentatore della curva sin dai tempi dell’Appiani. Aveva partecipato alla trasferta al seguito del Padova del 10 febbraio a Santarcangelo e sabato scorso era pronto a seguire la partita all’Euganeo con il Ravenna, ma colto da un malore, è stato ricoverato all’ospedale dove è mancato proprio mentre la sua squadra del cuore stava giocando. Centinaia i messaggi di saluto e omaggio sui social, a esaltare la sua simpatia e umanità, il suo anticonformismo e la sua grande passione per il Padova, con il primo pensiero manifestato dai ragazzi della Tribuna Fattori. Il nostro primato oggi può essere solo per te. Ciao Dega. Riposa in pace. Le testimonanze unanimi di chi gli è stato vicino in curva e nella vita parlano di una persona positiva, sempre con il sorriso stampato nella fronte, anche quando si affrontavano questioni serie e importanti. Lui era il più vispo e simpatico della compagnia e, oltre che Dega, diminutivo del suo cognome, il soprannome con cui i tifosi solitamente chiamavano Alessandro era Fantasia, etichetta legata alla sua capacità di raccontare aneddoti, calamitando l’attenzione dei presenti. Una persona di compagnia, tra i più attivi sugli spalti quando c’era da incitare il Padova. […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Proprietà solida, quella di Bonetto e soci, tanto più ora che è entrato nella compagine azionaria il finanziere Oughourlian… «Sicuramente. La famiglia Bonetto aveva bisogno di un sostegno economico importante per andare avanti. Il nuovo socio ha portato serenità, rafforzando il club. Adesso si può programmare il futuro con ancora maggiore tranquillità». […] Per quanto riguarda il gruppo, state procedendo con i rinnovi dei contratti. Ma in B, come afferma il presidente, basteranno 4-5 giocatori di categoria su un’ossatura già collaudata per far bene? «Siamo a buon punto. Discuteremo con Serena e Marcandella, poi ci resteranno solo gli “anziani” Pinzi e Trevisan. Noi contiamo di confermare gli artefici di questa splendida annata e di inserire, appunto, alcuni elementi di categoria. Per un campionato di assestamento». E Ravanelli, Capello e Gliozzi?«Sono prestiti, ma vorremmo tanto tenerceli. Vedremo al momento giusto». Che cosa ha in mente di fare quando la Serie B sarà certa? «L’ho già detto in tv: mi taglierò i capelli. Non troppo, però…».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Al Centro Sportivo Memo Geremia, in un tranquillo lunedì che segue la vittoria sul Ravenna e apre la settimana che porta alla trasferta di Bolzano, Giorgio Zamuner si gode il suo bel primato in classifica.Dica la verità, il conto alla rovescia è già iniziato. Con il mister, per caso, avete già fissato un’ipotetica gara spartiacque per capire quando arriverà il gran giorno? «È naturale che ogni tanto ci pensiamo, dando un’occhiata al calendario. Una data particolare non c’è, ma ci siamo prefissati di fare il punto dopo Bassano (11 marzo, ndr). Se anche allora il vantaggio fosse di + 11, come oggi, avremmo un po’ più di certezze sul momento in cui poter tagliare il traguardo finale». […] La campagna acquisti di gennaio ha fatto il resto. Qual è stata l’operazione più complessa? «Quella di Sarno. Era vincolato al Foggia, sembrava che non trovasse modo di risolvere il contratto con il club pugliese per venire da noi, ho preso per tempo contatti con il suo agente e, quando finalmente la situazione si è sbloccata, il trasferimento è andato in porto».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Quattordici in campo, a sgobbare per quasi due ore, sei in palestra e due ai box, oltre al lungodegente Candido, che ha lavorato a parte. Ecco il quadro d’inizio settimana, ieri pomeriggio, per Bisoli alla Guizza, nel primo giorno di allenamenti in vista della gara di sabato 24 con il Sudtirol. Partiamo dagli assenti: Gliozzi è rimasto a casa perché febbricitante, mentre Belingheri non si è neppure cambiato. In mattinata il centrocampista si è sottoposto ad una risonanza magnetica per capire quale sia l’entità dell’infortunio muscolare patito nel primo tempo della partita con il Ravenna. Il responso dovrebbe essere noto oggi, ma per l’ex Cremonese si annuncia un forfait di un paio di partite. Lavoro in palestra per Trevisan, Salviato, Capello, Mandorlini, Ravanelli e Pulzetti. Nulla di preoccupante per i primi quattro, mentre il difensore e il capitano si stanno riprendendo dai rispettivi infortuni. Venerdì Pulzetti si sottoporrà ad un nuovo esame strumentale. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Domenica è mancato improvvisamente all’affetto dei suoi cari Alessandro De Gaspari, grande tifoso del Padova. Aveva 48 anni. Sugli spalti fin dai tempi dell’Appiani, a seguire le partite dei biancoscudati, Alessandro era sempre presente in “Tribuna Fattori” e sabato pomeriggio era atteso allo stadio, dove la squadra di Bisoli ha avuto ragione del Ravenna. «Il Padova», informa una nota della società di viale Rocco sul proprio sito, «si stringe attorno alla sua famiglia e agli amici più cari in questo momento difficile». I funerali si svolgeranno giovedì 22, alle ore 10.30, nella chiesa di San Lazzaro.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Avanti tutta, diretti verso la serie B. La vittoria sul Ravenna ha spinto ancora più in alto il Padova, che ora vola con 11 punti di vantaggio sulla FerapiSalò e ben 12 su Bassano e Reggiana. Quest’ultima è forse l’ultimo vero ostacolo sulla strada della promozione, visto che ha una partita in meno e che, vincendola, potenzialmente i punti di distacco scenderebbero a nove. Ma la sensazione sempre più forte è che soltanto il Padova possa perdere questo campionato, anche perché la concorrenza non riesce a produrre una rivale chiara per il primo posto. «Sabato abbiamo vinto una partita importante — ammette il direttore generale Giorgio Zamuner — e lo abbiamo fatto senza premere troppo sull’acceleratore. Magari non è stata una partita molto spettacolare, ma abbiamo portato a casa i tre punti ed era quello che contava». L’unica nota stonata, in vista della dura trasferta di sabato a Bolzano con il SudTirol, è rappresentata dall’infortunio di Luca Belingheri, che ha svolto ieri una risonanza magnetica dopo l’infortunio subito a partita in corso sabato all’Euganeo. «I risultati li avremo oggi — spiega Zamuner — penso che sia difficile che sabato possa scendere in campo, in ogni caso non sembra una cosa grave. Aspettiamo, però, l’esito degli esami strumentali. Per il resto non abbiamo particolari problemi. Mandorlini, Capello, Ravanelli e Salviato ieri hanno svolto un lavoro differenziato, ma penso che tutti possano essere recuperabili per Bolzano. Il campionato? Non è ancora vinto, abbiamo però fatto un altro grande passo in avanti battendo il Ravenna. La classifica, è inutile nasconderci, è bella e dobbiamo fare di tutto per mantenerla. Il vantaggio è importante, ma il campionato non è ancora terminato e lo dovremo vincere sul campo fino in fondo, anche perché ci aspettano trasferte difficili come quelle di Bolzano, di Bassano, di Mestre, di Trieste e di Reggio Emilia. Insomma, abbiamo fatto molto ma non ancora tutto». […]




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