Live 24! SudTirol-Padova, il giorno dopo: è un punto preziosissimo, la continuità paga sempre…

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Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Rientrati dallo Sfriso al Centro sportivo De Marchi ieri mattina (nel pomeriggio Rossitto e Cristante sono stati visti al Mecchia di Portogruaro spiare il Mestre che ha battuto 3-2 la FeralpiSalò), Stefani e compagni hanno avuto il piacere di ritrovarsi in gruppo anche Berrettoni, Gerardi e Bassoli. Quest’ultimo aveva saltato le ultime due sedute a causa di problemi intestinali. Di sicuro non faranno parte dei primi undici Berrettoni e Gerardi: Rossitto non vuole affrettare i tempi del recupero di entrambi. Soprattutto del Berre, che il Crociato ritiene possa diventare fondamentale nei playoff, se prima di allora avrà recuperato la condizione ottimale. Gerardi potrebbe invece entrare in corsa. L’utilizzo del difensore Bassoli verrà deciso all’ultimo momento. Il Crociato ha fiducia in tutto il gruppo che ha a disposizione. In settimana ha provato diverse soluzioni. In attacco potrebbe cominciare ancora con Nocciolini centrale, Ciurria a destra e inserire Cicerelli sulla sinistra. Oppure potrebbe iniziare con il tridente della ripresa a Gubbio, sempre con Ciurria a destra, Magnaghi in mezzo e Nocciolini sulla fascia mancina, pronto a rientrare per colpire di destro come ha fatto al Barbetti. L’assenza per squalifica di Caccetta non dovrebbe lasciare spazio a dubbi su chi saranno i tre centrocampisti: Misuraca, Burrai e Zammarini. Un solo punto di domanda, al momento, anche per la difesa. Se Bassoli darà garanzie di pieno recupero sarà quella titolare, con Formiconi, Stefani, lo stesso Bassoli e De Agostini. Altrimenti al fianco del capitano ci sarà il giovane Giulio Parodi, che ha già dimostrato più volte di essere all’altezza dei titolari. Una soluzione più prudente potrebbe essere adottata inserendo Nunzella come esterno sinistro di centrocampo e avanzando Zammarini in prima linea. Questo ovviamente qualora Nocciolini iniziasse al centro dell’attacco. […]

Ore 20.30 – (Messaggero Veneto) La trasferta di Ravenna, come detto anche da Salvatore Burrai, è una tappa fondamentale per il cammino del Pordenone. Bisogna dare continuità al successo ottenuto a Gubbio. Anche per questo motivo Fabio Rossitto sta pesando più del solito ogni singola scelta in vista della gara di domani sera, anche se le tendenze sembrano chiare: in mezzo, al posto di Caccetta squalificato, giocherà Zammarini. Dietro, al posto di Bassoli, ci sarà Parodi mentre davanti sarà il turno di Magnaghi come punta centrale. Proprio quest’ultimo sembra rinato negli ultimi dieci giorni e pronto per rivestire il ruolo di ariete nel 4-3-3 in mente dal nuovo tecnico dei ramarri. […] Al fianco di Magnaghi è scontato l’utilizzo di Nocciolini e Ciurria, il cui loro biglietto di visita parla chiaro: una rete a testa domenica scorsa a Gubbio, con il “Fante” autore anche di un assist. […] In porta torna Perilli, dietro è il turno di Parodi al posto di Bassoli: quest’ultimo ieri ha ripreso a lavorare con la squadra ma lo staff pensa di non rischiarlo per tutti i 90′ del Benelli. Le altre “caselle” vuote saranno occupate da De Agostini, Stefani e Formiconi. Ieri si è rivisto per tutto l’allenamento anche Berrettoni, che si è allenato con grande intensità. Uno spazio per lui a partita in corso ci sarà. Ne ha bisogno lui e può averne bisogno anche il Pordenone.

Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Concorda con Zanini anche Marco Romizi, il mediano biancorosso che è un po’ l’anima della squadra. «Non ce molto da dire se non che dispiace non aver fatto punti davanti ai nostri tifosi, ma in questi casi stare lì a piangersi addosso non serve a niente — dice chiaro il giocatore — . Abbiamo l’obbligo di ripartire dall’atteggiamento positivo messo in mostra nel secondo tempo quando abbiamo attaccato molto e sfiorato più volte il gol del pareggio». Per molti il Vicenza, nel finale, è parso in difficoltà fisica, ma Romizi non è di questa idea. «Magari abbiamo fatto più fatica a livello fisico di altre partite, ma questo dipende anche dall’abilità dei nostri avversari — precisa Romizi — Forse stavolta abbiamo corso tanto, ma male, nel senso che non abbiamo trovato le giuste posizioni e per questo è normale che nell’ultimo quarto d’ora siamo calati un po’ fisicamente». E il mediano lancia la carica: «La cosa evidente a tutti è che dobbiamo invertire il trend e tornare a vincere in casa a partire dalla sfida contro la Fermana. Siamo consapevoli che siamo una squadra che può lottare per i playoff, ma al momento pensiamo ad affrontare partita per partita specie dopo che ci toglieranno i punti di penalizzazione».

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Siamo soddisfatti dopo l’1-1 del Tardini il commento di Maurizio D’Angelo, vice di un Inzaghi in tribuna per squalifica . Nel secondo tempo abbiamo disputato una buona gara, nel primo tempo un po’ meno ma la risposta caratteriale c’è stata, perché non era facile venire a Parma contro questo tipo di avversario. Invece l’abbiamo fatto e anche bene pur avendo subìto qualcosa all’inizio. Alla fine possiamo parlare di un altro importante passo nel nostro cammino di crescita e verso la quota dei 50 punti necessari per la salvezza. Una volta raggiunta potremo provare a diventare i guastafeste della categoria». Il 13. pareggio in 27 giornate è bastato infatti al Venezia per tenersi alle spalle lo stesso Parma, Spezia e Cremonese confermandosi sesto in piena zona playoff. «Essendo andati in vantaggio a un quarto d’ora dalla fine ci poteva stare di portare a casa la partita prosegue D’Angelo tuttavia nei primi 45′ il Parma ha spinto molto e ha fatto esattamente la gara che ci aspettavamo. Dopo l’intervallo siamo venuti fuori facendo il nostro gioco, non a caso abbiamo trovato il gol per primi. Falzerano ha sentito un fastidio e abbiamo ritenuto di non rischiare, al suo posto Firenze è entrato molto bene e ha segnato un gol pesante. Lui fa molto bene la fase offensiva, deve migliorare un po’ quando non ha la palla ma ci sta dando dentro. È stato preso per dare qualità e qualche situazione da gol, sta confermando queste caratteristiche». […]

Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E adesso per Filippo Inzaghi il problema sarà quello di scegliere. L’abbondanza, probabilmente, l’allenatore del Venezia non l’aveva mai presa seriamente in considerazione. Da ieri dovrà farlo, per una serie di ragioni, prima fra tutte che nelle ultime due partite contro Avellino e Parma i gol siano arrivati dalla panchina. Prima Gianmarco Zigoni e poi Marco Firenze che, ancora una volta come a Salerno, è entrato e ha timbrato. Gol da opportunista, più da punta che da centrocampista come vorrebbe Inzaghi. In effetti, a ben guardare, Firenze si era messo in mostra a Vercelli nel ruolo di spalla di Raicevic, più che come mezzala d’attacco. Un problema piacevole per Inzaghi questo Firenze che, magari, potrebbe lanciarlo dal primo minuto già martedì nel freezer del «Penzo», nel turno infrasettimanale della Serie B contro la Ternana. Un’altra occasione propizia per fare punti dopo il prezioso pari a Parma e per allungare la serie positiva che si trascina ormai da diverse giornate, portando gli arancioneroverdi in piena zona-playoff. E così, con Leo Stulac che ormai si è preso il posto da titolare a suon di prestazioni scintillanti, il prossimo che potrebbe ribaltare gerarchie a inizio anno apparentemente inscalfibili, potrebbe essere proprio Firenze. […]

Ore 18.50 – (La Nuova Venezia) Rientrati da Parma a notte fonda, i giocatori del Venezia sono tornati in campo ieri mattina al Taliercio, con un lavoro più pesante per chi non ha giocato venerdi, in vista della partita di martedì al Penzo (ore 20.30) contro la Ternana. Inzaghi tornerà in panchina, ma non potrà disporre degli squalificati Modolo e Garofalo, entrambi in diffida ed entrambi ammoniti al Tardini. Sull’out sinistro andrà Del Grosso, mandato in campo anche al Tardini da D’Angelo, mentre Bruscagin è il candidato principale ad affiancare Andelkovic e Domizzi al centro della difesa. Da valutare le condizioni di Falzerano, sostituito a inizio ripresa per un fastidio muscolare da Marco Firenze, che Inzaghi potrebbe anche confermare martedì in caso di forfait dell’ex Bassano. […]

Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) […] «Per come si era messa la partita» sottolinea Maurizio D’Angelo, che al Tardini ha sostituito in panchina lo squalificato Inzaghi, «essendo andati in vantaggio a metà ripresa, ci poteva stare di portare a casa anche la vittoria, ma bisogna ammettere che il Parma nel primo tempo ha spinto tanto. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, il Parma ha fatto la gara che ci aspettavano, mentre nella ripresa è venuto fuori il Venezia, a livello di gioco e di consapevolezza siamo riusciti a esprimerci come sappiamo». Venezia che ha subito il pareggio di Calaiò su rigore, il primo fischiato contro da inizio stagione. «Scozzarella è entrato centralmente palla al piede, sicuramente qualche meccanismo non ha funzionato in quella circostanza». […] A Salerno, Marco Firenze sostituì Modolo dopo l’intervallo e andò in rete al 3′ su assist di Pinato; a Parma, ha rilevato Falzerano dopo 2′ della ripresa trafiggendo Frattali al 21′ capitalizzando un errato disimpegno di Lucarelli. E con i cinque realizzati a Vercelli sono già sette i gol stagionali per il giocatore cartellino del Crotone. Due spezzoni di partita (88′ complessivi), due gol con il Venezia, ma anche la panchina con Cesena, Bari, Spezia e Avellino. «Durante l’intervallo lo staff mi ha messo in preallarme, sarei potuto entrare a breve, così non sono rientrato in spogliatoio per effettuare il riscaldamento. Il gol? Sono stati un po’ fortunato, il pallone è arrivato nella mia zona, sono stato bravo a piazzarla perché Frattali è rimasto in piedi fino all’ultimo. Potevamo vincere, ma il punto va benissimo perché non è semplice giocare a Parma contro una squadra fortissima». […]

Ore 18.00 – (Il Piccolo) Un’uscita a pugno proteso, alcuni rinvii e poco altro di visibile, al di là delle direttive verbali tipiche dell’estremo difensore nei confronti del reparto arretrato. Una partita nella quale di fatto non ha dovuto sporcarsi i guanti, ottima indicazione di un’Unione che nel complesso sembra aver raggiunto buoni equilibri nella fase difensiva, con Lambrughi sempre più faro di riferimento per tutti i compagni.Pierpaolo Boccanera è accolto in sala stampa con il sorriso dei giornalisti marchigiani. Qualche anno fa, proprio al Bruno Recchioni, l’esordio e le prime esperienze in prima squadra con la maglia dei canarini.«Mi ha fatto piacere tornare in questo stadio – esordisce il numero 22 alabardato – Della Fermana conservo un bel ricordo avendoci esordito a diciassette anni».Di fatto inoperoso, una partita nel complesso con poche emozioni. Come la valuta?«È stata una partita fisica con un campo che non ci ha aiutato molto, a causa dei pochi spazi. Ne è venuto fuori uno 0-0 senza troppe emozioni».Dal suo punto di vista, cosa si poteva fare di più per convertire il pareggio in vittoria?«Per come sono andate le cose direi che sarebbe servito un pizzico di cattiveria e di fortuna su alcune palle inattive, episodi che in partite come questa possono aiutare a sbloccare il risultato. Non ci siamo riusciti, da portiere devo comunque dire che abbiamo subìto molto poco e dietro abbiamo fatto una buona prestazione, non è proprio tutto da buttare via». […]

Ore 17.40 – (Il Piccolo) È il primo tempo a ritmi un po’ compassati a dare lo spunto di riflessione a Nicola Princivalli, alla sua seconda panchina da capo allenatore. I romantici metterebbero in evidenza la media inglese rispettata grazie alla vittoria interna sull’Albinoleffe e al pareggio maturato ieri a Fermo, eppure il tecnico triestino lascia trasparire un rammarico parziale per tre punti che forse, non erano del tutto impossibili. «La Fermana è stata molto brava, ha chiuso tutti gli spazi e ha fatto la partita che molto probabilmente aveva preparato. Noi siamo stati un po’ lenti nel girare la palla, se devo trovare una mancanza. Dovevamo riuscire a muovere la palla in rapidità, e chiaramente senza velocità non era facile bucare la loro difesa. Merito loro, credo che il pareggio sia giustissimo. Peccato perché avevamo sempre il possesso, forse è mancata anche un po’ più di cattiveria, ci abbiamo in ogni caso provato fino alla fine, anche con alcuni cambi offensivi nel tentativo di smuovere qualcosa. Non è andata bene e del resto non si può vincere sempre, ci sono anche gli avversari e le loro qualità. Onore alla Fermana, ma è già passata per cui rimbocchiamoci le maniche e pensiamo a venerdì quando ospiteremo una squadra in grande forma (il Bassano ndr). È un punto che muove un po’ la classifica, anche se io penso sempre a far tre passi alla volta». […]

Ore 17.20 – (Il Piccolo) L’Unione riparte da un punto…Fermo. Anzi, al di là del gioco di parole, non riparte ma continua la sua striscia positiva. Dopo due brillanti vittorie e la dipartita di Sannino, la terra Marchigiana sferzata da vento e pioggia regala uno 0-0 bruttino ma che non fa una piega per quel che si è visto nei novanta minuti. Contro una squadra granitica costruita per tenersi stretta la C e su un terreno sconnesso, pesante e piccolino, i cavalli alabardati non hanno potuto e saputo sprigionare la loro potenza. Alabardati sempre in controllo della situazione ma a ritmo blando e con poco movimento senza palla. Una sola conclusione nella porta, peraltro su punizione di Coletti è un bilancio che parla da solo specie per un gruppo che di palle-gol a partita ne confeziona di solito almeno mezza dozzina. La Fermana subisce pochissimi gol e ha fermato il miglior attacco del girone. La Triestina non può gioire se non per il punticino. Nel bicchiere mezzo pieno c’è da dire che in una partita quasi simile a Fano l’Unione aveva perso e invece ieri ha saputo tenere botta e gestire la situazione. In quello mezzo vuoto invece non si può non sottolineare che con un po’ di più astuzia l’Unione deve venire a capo di avversari di parecchio inferiori sul piano tecnico e della personalità. Almeno se l’obiettivo è quello di salire più in alto nella gerarchia della C. Princivalli conferma gli undici iniziali che hanno conquistato la vittoria in rimonta sull’Albinoleffe al Rocco. Petrella è in panchina e lo scettro della destra viene consegnato anche al Recchioni a Bariti, con Mensah sulla fascia opposta e Arma al centro. Tutto il resto dello scacchiere e confermatissimo attorno a Lambrughi e Coletti che dettano i ritmi. La Fermana è formazione votata prima di tutto alla fase difensiva e così è fin dalle prime battute: nove uomini sempre dietro la palla e qualche rilancio per il mobile Da Silva sperando poi nel colpo risolutore del corpulento centravanti Cremona. […]

Ore 16.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) «È un periodo che stiamo facendo bene. E anche oggi siamo riusciti a recuperare una partita che si era messa male. Faccio i complimenti ai ragazzi e a tutto il gruppo per il cammino che ci ha portati così in alto in classifica». Parole e musica di Giovanni Colella che gioisce dopo il blitz da urlo a Teramo, un 4-1 che bissa il poker rifilato alla Fermana e fa spiccare il volo allo scatenato Bassano. Passo dopo passo, si è arrampicato fin lassù, dietro solo alla capolista Padova e a pari merito con la Reggiana. Che ha sì, due partite in meno, ma che come rendimento viaggia più o meno sugli stessi livelli dei giallorossi da quando Colella ha sostituito Magi. Venerdì ci sarà l’anticipo in trasferta contro la Triestina, un altro banco di prova in attesa di quello che potrebbe diventare uno scontro diretto al vertice, domenica 11 marzo al «Mercante» col Padova. Biancoscudati che, per uno strano incrocio del calendario, affronteranno proprio il Teramo sabato prossimo. […]

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Grande soddisfazione anche per Neto Pereira, giocatore che ha offerto una prestazione sopra le righe, condita anche dalla perla del 2-2 che ha spianato la strada. «Per noi è una giornata molto positiva. Abbiamo ottenuto tre punti molto importanti contro un avversario di grande valore ci danno entusiasmo in vista delle prossime partite. Non è stato assolutamente facile, ma del resto lo sapevamo sin dalla vigilia. Andare sotto ci ha complicato ancor più le cose, ma siamo stati bravi a mantenere la calma, a soffrire quando bisognava farlo ed a reagire alla grande». Il tuo gol è stata un’autentica perla. «Beh, appena entrato in area, poco oltre il vertice sinistro, ho dato un’occhiata se c’era spazio per la conclusione e appena l’ho intravisto non ci ho pensato due volte a provarci. Quando il pallone è partito e ho visto la direzione che stava prendendo, ho capito subito che sarebbe entrata, il portiere non ci sarebbe mai potuto arrivare».

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo l’impresa di San Benedetto del Tronto, per puntare senza mezzi termini ai playoff, il Mestre era chiamato anche alla continuità casalinga. Le attese non sono andate deluse, perchè contro la Feralpisalò, terza forza del campionato, gli arancioneri hanno giocato con testa e cuore, estraendo dal cilindro una prestazione che può definirsi un autentico capolavoro, reagendo per due volte con grande personalità al vantaggio dei lombardi, fino ad andare a strappare in piena Zona Cesarini con Sottovia, ma soprattutto trascinati da un Neto Pereira ed un Rubbo di straordinaria intelligenza ed efficacia, tre punti che adesso fanno sognare l’intero ambiente arancionero. Partita difficile da interpretare, lo si sapeva sin dalla vigilia. Mister Zironelli recupera all’ultimo l’attaccante brasiliano potendo quindi confermare lo stesso undici corsaro a San Benedetto, lasciando ancora in panchina Beccaro e Sottovia. Nei lombardi non ci sono Emerson, Ferretti e Rocca. Tifosi in silenzio per i primi dieci minuti in segno di solidarietà con i diffidati per i fatti accaduti nel dopo partita con la Fermana. […]

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Scherza Mauro Zironelli nel dopo-gara, quando gli chiedono conto dell’ennesimo risultato da grande squadra del suo Mestre, stavolta contro la Feralpisalò. «Bisoli mi dovrà offrire da bere — sorride l’allenatore arancionero — Gli sto tenendo a freno tutte le concorrenti. Prima la Sambenedettese, poi la Feralpi. Se poi fermiamo anche la Reggiana la settimana prossima… ». Si ferma qui il protagonista di questa splendida cavalcata di una squadra fuori da ogni logica, da ogni schema, da ogni pronostico. Lo ricorda pure Dario Sottovia, uno che non aveva mai militato in Serie C fra i professionisti e che è stato capace di confezionare due gol pesantissimi uno in fila all’altro entrando dalla panchina. Prima a San Benedetto, ieri contro la Feralpi, punendo subito con coraggio e un pizzico di sfrontatezza Caglioni. «In pochi credevano in noi — sorride il centravanti — e abbiamo battuto due squadre fortissime come Samb e Feralpisalò. La classifica non la guardiamo, è un periodo che cerco di stare un po’ più tranquillo, tanto non cambia niente. Non è facile stare fuori, ma se entro e segno tutte le volte, va benissimo così». […]

Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Alla vigilia nessuno se lo sarebbe aspettato eppure il Mestre affossa la seconda e inizia a far paura. Zironelli è a dir poco euforico. «Ora possiamo chiamarci ammazzagrandi. Abbiamo fatto una partita incredibile, con tante occasioni. A loro abbiamo portato via 4 punti e ne abbiamo 5 in più all’andata. Mi dispiace per Mordini che ho dovuto togliere per un virus intestinale. I ragazzi mi stanno stupendo giorno dopo giornata e ci sono giovani come Kirwan e Casarotto che sono diventati grandi. Ora dobbiamo prepararci bene per andare a giocare così a Reggio Emilia, per battere la seconda bisognava battere chi la precedeva e così abbiamo fatto. Neto è fuori categoria ma bravissimi anche Sottovia e Rubbo. Eravamo consapevoli di potercela fare e forse avevamo due rigori a favore non dati, ma non importa. Nel primo tempo ci hanno messo in difficoltà ma nel secondo ci abbiamo messo carattere e coraggio e ho capito che potevamo farcela. È fondamentale stare sul pezzo e dare sempre tutto e se mi chiedono l’obiettivo rispondo che è vincere la prossima partita senza programmi. Stiamo prendendo consapevolezza dei nostri mezzi dal filotto dell’andata e un calo fisiologico poteva starci ma ora possiamo dire la nostra». […]

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Adesso chiamatela ammazza grandi. Dopo aver espugnato la Riviera delle Palme ora il Mestre si leva anche la soddisfazione di battere la seconda in classifica che vede svanire i sogni di allungare sulla Reggiana. […] La svolta al 10′. Su azione di angolo la palla arriva a Dettori che, in posizione dubbia, crossa in mezzo ma trova il braccio di Lavagnoli troppo largo. Per l’arbitro è rigore. Sul dischetto va Guerra che calcia potente e centrale con Gagno battuto, a sinistra. Il Mestre non sembra subire il colpo e ricomincia a impostare il suo gioco tanto che su punizione Spagnoli manca la deviazione di un soffio. Al 22′ Rubbo entra in area ma viene atterrato da Staiti. L’arbitro indica il dischetto dove Spagnoli è infallibile, la palla va all’angolino basso con il portiere lombardo che rimane in piedi. È l’1 a 1, meritato. […] La Feralpi non ci sta e al 37′ Voltan riporta avanti i suoi. Passaggio in mezzo all’area e il centrocampista lombardo ha il tempo di stoppare e bucare Gagno con un tiro sotto la traversa. […] La seconda frazione si apre con il Mestre che attacca a testa bassa e Neto al 4′ dimostra di essere di classe superiore. Dal limite sinistro dell’area fa partire una palombella che si insacca sotto l’incrocio alla sinistra di Caglioni che può solo guardare. […] Dentro anche Sottovia e Mestre che si schiera con il 3-4-3, a caccia dei tre punti. La Feralpi gioca di rimessa ma al 40′ suda freddo con Beccaro che colpisce in pieno il palo. Le mosse di Zironelli sono azzeccate e al 43′ Sottovia con un preciso rasoterra infila il gol del sorpasso. È il colpo del ko. La Feralpi non ne ha più e il Mestre conferma di meritare un posto nei playoff.

Ore 14.30 – (Mattino di Padova) L’anticipo al sabato non è stato di buon auspicio per il Campodarsego, caduto sotto i colpi del Delta in seguito a una prestazione poco brillante. Troppa confusione in attacco e poca attenzione in difesa hanno determinato la sconfitta (la seconda in casa stagionale) dei padroni di casa, forse sotto pressione in questo periodo anche per la Coppa Italia (mercoledì saranno a Imola). Se non altro il contestuale pareggio per 0-0 della diretta inseguitrice Virtus Vecomp nel derby veronese in casa dell’Ambrosiana fa tirare un sospiro di sollievo: il primato solitario è rimasto intatto, pur ridotto a due punti. […] I padovani accorciano le distanze con Aliù, che ribatte in rete da poca distanza su un’azione combinata con i colleghi di reparto. Il gol è una vera e propria boccata d’ossigeno, tanto che incoraggia gli uomini di Fonti a nuove percussioni. Anche se, una volta al tiro, incappano sempre nelle gambe dei difensori ospiti.Il finale diventa via via più concitato, il Campodarsego si fa vedere più volte nell’area polesana, ma non riesce a centrare lo specchio della porta. E per ottenere il pari non basta neppure l’ampio recupero.

Ore 13.50 – (Gazzettino) Mastica amaro il Cittadella che arriva a un passo dall’impresa, che sarebbe valsa uno straordinario terzo posto, ma proprio sul filo di lana si fa raggiungere dalla capolista Empoli e scivola in quinta posizione, scavalcato dal Bari. Un pareggio pieno di rimpianti e di rabbia. I granata hanno infatti giocato una partita quasi perfetta per applicazione e rigore tattico, imbrigliando per lunghi tratti i quotati avversari (reduci da sei vittorie di fila a suon di gol) e sprecando più di qualche buona opportunità per mettere al sicuro il risultato. A dare una mano alla truppa di Venturato anche la giornata di scarsa vena dei temutissimi Caputo e Donnarumma (36 reti in due), un pizzico di fortuna sotto forma del palo colpito da Zajc e le ottime parate di Paleari. Ma proprio quando tutto stava per compiersi, grazie al sigillo firmato nel primo tempo da Kouame, all’ottavo centro stagionale, Bennacer ha infranto i sogni di gloria. Bella la serpentina in area del franco-algerino, finalizzata da un micidiale sinistro dal basso in alto, ma a mandare su tutte le furie l’ambiente granata è stata la decisione dell’arbitro di assegnare il calcio d’angolo dal quale poi si è sviluppata l’azione che ha prodotto l’1-1. Abbattista, peraltro poco aiutato nell’occasione dall’assistente sotto la tribuna, ha visto un fantomatico tocco di Adorni nel contrasto aereo con il nuovo entrato Rodriguez quando invece è apparso chiaro a tutti che era stato quest’ultimo a impattare la sfera e a spedirla oltre la linea di fondo. […]

Ore 13.30 – (Gazzettino) «Una prestazione come quella di oggi con l’Empoli è un segnale che il Cittadella vuole lottare per stare nell’alta classifica». Così il tecnico granata Roberto Venturato esordisce in sala stampa cercando di guardare al bicchiere mezzo pieno. E spiega: «Abbiamo disputato un primo tempo di notevole spessore passando in vantaggio, mentre nella ripresa l’Empoli ha cercato con insistenza il pareggio, ma noi abbiamo avuto diverse occasioni per mettere a segno il secondo gol». La vittoria serebbe stata quindi meritata, ma non è andata così. Continua il tecnico granata: «C’è molto rammarico per i cinque minuti di recupero concessi dall’arbitro, che non sono corretti, e per il calcio d’angolo che era evidente che non c’era, sugli sviluppi del quale l’Empoli ha pareggiato. Sono errori che ci hanno penalizzato, mi dispiace dover fare dei rilievi sulla direzione della partita, ma si tratta d decisioni che hanno determinato il risultato». Venturato passa quindi oltre: «Rimane in noi la consapevolezza che il gruppo ha l’atteggiamento giusto per puntare a qualcosa di importante e c’è la voglia di mantenere un certo tipo di equilibrio. Dobbiamo certamente crescere ancora e saper tenere il risultato allenandoci con l’entusiasmo e la capacità di fare quello che abbiamo dimostrato in questa occasione». Vedersi sfuggire di mano due punti al 95′ in questo modo, rimane un boccone molto indigesto. «È andata così, dobbiamo accettare questo risultato, anche se non è facile. Non è la prima volta che ci capita, pertanto il rammarico è più grande. Ci sono però ancora tante partite per cui abbiamo la possibilità di rifarci». […]

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Ma quale Burian dal Polo Nord? Il sole splende sul “Tombolato”, il Cittadella riscalda il cuore dei suoi tifosi, l’unico momento di gelo in tutto il pomeriggio arriva dopo 50′ di secondo tempo, quando Bennacer si infila nella difesa granata e fredda Paleari con un imparabile sinistro. Un colpo che fa male, perchè toglie al Cittadella una vittoria legittima, tre punti altrettanto meritati e il riconoscimento di una partita ben costruita anche sul piano tattico, nella quale per contare gli errori una mano basta e avanza, contro una diligente applicazione del piano preparato in settimana da Venturato. A farla breve, Cittadella-Empoli finisce 1-1 con il pareggio toscano al 95′ e magari anche qui, dopo, ci può essere qualcosa da dire.Empoli. Non che l’Empoli sia una banda specialista in casseforti. Ottima squadra quella messa in piedi da Andreazzoli, rombo di centrocampo che garantisce copertura e slancio propositivo, un Pasqual sempreverde che galoppa sulla fascia e sforna cross al millimetro, una coppia d’attaccanti che si presenta da sola, studiando la classifica cannonieri. Solo che il Cittadella taglia i rifornimenti per cui Donnarumma tocca tre palloni e Caputo per fare un gol deve usare le mani: gol annullato e bomber ammonito. Vien da dire che può essere l’anno dell’Empoli: soffri e pareggi al 95′, mentre il Frosinone perde in casa e il Palermo è bloccato a Vercelli. Boh. Venturato è costretto a mescolare le carte: scontata l’assenza di Alfonso in porta, la squalifica di Varnier e Salvi porta al rilancio di Adorni (prima partita dell’anno nuovo) al fianco di Scaglia, con Benedetti a sinistra e Pelagatti a destra. Iori vertice basso votato al sacrificio finchè ha fiato, coppia d’attacco Vido-Kouamé. Ritmo alto, chi porta palla si ritrova marcatissimo in un attimo, il Citta ci mette una maggiore mobilità e riesce ad annullare la qualità tecnica che nell’Empoli è qualcosa in più. […]

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) «Il rammarico è forte, perché i 5 minuti di recupero non erano corretti per questa partita e perché il calcio d’angolo concesso poco prima del gol non c’era: lì è stato commesso un errore evidente, perché quella era una rimessa per noi (l’ultimo a toccare la palla era stato l’empolese Rodriguez, ndr)». Con Roberto Venturato è impossibile non partire dal concitato epilogo del match e da «errori che pesano, ci fanno perdere punti importanti». Mister, nel primo tempo siete stati perfetti, nella ripresa avreste potuto gestire meglio alcune ripartenze. «Dopo una prestazione simile credo che il segnale dato sia chiaro: il Cittadella vuole provare a stare in questa parte della classifica. Nel primo tempo la nostra gara è stata notevole, nel secondo l’Empoli ha cercato il pareggio con insistenza, ma, tolto il palo di Zajc e una gran parata di Paleari su Caputo, non ho visto altre clamorose occasioni, mentre noi abbiamo avuto le opportunità per portarci sul 2-0. Errori arbitrali a parte, la partita va giocata sino alla fine. Dobbiamo saper leggere meglio le situazioni, magari anche senza fare per forza il secondo gol, ma imparando a tenere la palla lontana dalla porta. Tolto il risultato e questi episodi, tutto il resto è positivo: abbiamo la consapevolezza che il nostro gruppo può giocarsela con tutti e sa affrontare con lo spirito giusto impegni di questo livello». […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) La rabbia, esplosa in campo (ha portato anche all’espulsione del secondo allenatore Edoardo Gorini), non si è sbollita in sala stampa. Il dg Stefano Marchetti, che assieme agli altri componenti della panchina al triplice fischio si è subito diretto verso l’arbitro Abbattista a protestare, è il più sanguigno: «La partita era finita, è stato inventato un corner e quell’errore ha determinato il risultato. Il torto subìto è molto grande».Da lì parte anche il commento di Christian Kouamé, che non può festeggiare appieno il terzo gol del suo girone di ritorno. «Il calcio d’angolo non c’era, ma nel calcio ci sta anche che l’arbitro sbagli: avremmo potuto evitare il pareggio e prenderci i tre punti. La nostra resta una buona partita, indipendentemente dall’avversario noi proviamo sempre a proporre il nostro calcio. Il gol? Bello averlo fatto, ma non è servito a niente. Non è la prima volta che vediamo sfumare via la vittoria nel recupero, il morale adesso è per forza giù, ma cercheremo di rifarci già dalla prossima con l’Entella». […]

Ore 12.10 – (Corriere del Veneto) Il sogno di sfatare il tabù dello stadio di casa «Tombolato», dove il Cittadella non vince dallo scorso 25 novembre, si infrange nel quarto minuto di recupero. L’1-0 con cui i granata stavano domando ieri pomeriggio l’Empoli capolista della Serie grazie al gol di Kouamé diventa improvvisamente 1-1 per una magia di Bennacer. Nel 2018, dopo le sconfitte con Novara e Frosinone in casa, arriva comunque il primo punto tra le mura amiche. Il famoso bicchiere? Mezzo pieno, dato il biglietto da visita di «macchina da gol» con cui i toscani si sono presentati in Veneto. Ai punti il pareggio è il risultato più giusto, ma il rammarico è tanto tra i granata per quel recupero (forse) un po’ troppo lungo. […] Al quarto minuto di recupero, quando sembra ormai fatta per il Cittadella, Bennacer inventa una giocata che ha dell’incredibile. Il numero dieci, su tacco di Veseli, s’incunea in area, salta due avversari e col sinistro trova l’incrocio, salvando in extremis i suoi e fissando il definitivo 1-1, un risultato ormai insperato. […]

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) […] ESTE. I giallorossi sono reduci dalla sconfitta tutto sommato indolore con il Montebelluna. Il quarto posto, infatti, è ancora nelle mani di capitan Lorello e colleghi, seppure condiviso con i rivali del Mantova, con i quali sta andando in scena, ormai da una decina di giornate, un vero e proprio testa a testa. […] Il Legnago di Manuel Spinale (arbitro Marco Porcheddu di Oristano) è una mina vagante: i veronesi hanno bisogno di vittorie per mettere al sicuro la salvezza (il Montebelluna, primo della griglia playout, è a cinque lunghezze). Nuovo Stadio mister Michele Florindo, con ogni probabilità, tornerà ad affidarsi al trio d’attacco Bigoni, Florian, Fioretti, per scardinare la retroguardia biancazzurra. Formazione Este (4-3-3): Lorello; Gilli, Munaretto, Ferrando, Ostojic; Pozza, Tomasini, Viviani; Fioretti, Bigoni, Florian. All. Florindo.ABANO. Ci crede ancora l’Abano che, sul campo di Adria, potrebbe cogliere punti fondamentali per riportarsi a ridosso della zona spareggi. La situazione dei neroverdi è molto difficile (e le dimissioni del dg Massimo Albieri e di altri tre dirigenti potrebbero aver scombussolato ulteriormente l’ambiente). Tuttavia, la Liventina – ultima dei playout – resta nel mirino: la compagine trevigiana, ospite dell’Arzignano, è a +7 ed è ancora aritmeticamente raggiungibile. […]

Ore 11.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6.5; Salviato 5.5, Cappelletti 5.5, Trevisan 5.5, Contessa 5.5; Serena 6.5, Pinzi 6, Bellemo 6 (Mandorlini 6); Capello 6 (Russo sv); Guidone 7 (Lanini sv), Gliozzi 5.5 (Sarno 6). 

Ore 11.00 – (Gazzettino) L’avvio registra una leggera prevalenza territoriale del Padova che però non riesce mai a fare la voce grossa, con l’undici di casa abile a coprire e a ripartire in velocità, soprattutto sull’asse di centro destra. […] Paradossalmente il pareggio arriva così su un cambio campo e vede protagonista Guidone che prima impegna di sinistro il portiere dal limite e poi scarica in rete di prepotenza con il destro il successivo cross di Serena. Tre minuti dopo potrebbe arrivare il sorpasso, ma l’ex Berardocco salva sulla linea su Bellemo su azione d’angolo e poi Trevisan spara alto. Quindi una ciccata dello stesso Trevisan, su cross dalla destra, potrebbe costare carissima, ma Bindi rimedia in angolo. È l’ultimo vero sussulto della gara, con Bisoli che blinda la difesa (dentro Russo) e le due squadre che danno l’impressione di accontentarsi del pareggio.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Privo dell’esperienza a centrocampo di Pulzetti e Belingheri e penalizzato da un paio di decisioni arbitrali molto dubbie, il Padova, pur non protagonista della sua migliore prestazione, porta a casa un meritato pareggio sul difficile campo di Bolzano dove nelle precedenti dieci gare in settant’anni solo una volta era riuscito a vincere. I risultati provenienti dagli altri campi, con le sconfitte di Feralpi e Renate, permettono di accogliere il verdetto con il sorriso, anche se va tenuta d’occhio la Reggiana che, grazie al successo a Vicenza, si è portata a dieci punti con una gara in meno. Anche Mandorlini non è al meglio e così Bisoli è costretto a rivoluzionare la linea mediana, con i giovani Serena e Bellemo al fianco di Pinzi. In avanti Gliozzi, ex di turno insieme a Cappelletti, viene preferito a Sarno, con Capello ad agire alle spalle della coppia offensiva.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Poi aggiunge: «Alla squadra ho fatto i complimenti perché non è facile venire qui e giocare un calcio così, portando a casa un risultato che ci mette ancora più in corsa per un sogno che sembra si stia realizzando. Dieci punti sulla seconda non sono pochi, questo era un campo difficile, le partite si accorciano e sono contento della prestazione». Il tecnico è rimasto soddisfatto anche della risposta dell’inedita linea in mediana. «Bravi i tre centrocampisti che hanno fatto una grande partita, tenendo sempre l’equilibrio e giocando palla a terra senza esagerare con i lanci lunghi». Al tempo stesso il Sudtirol in qualche frangente ha potuto pungere di rimessa. «Quando vuoi cercare sempre di forzare la partita poi qualcosa si concede. Loro hanno un giocatore come Gyasi che, prendendo e tenendo palla, ci spaccava un po’ la linea, ma non ho visto grandi pericoli. Abbiamo battuto nove angoli contro i due avversari e mostrato ancora grande maturità». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sereno e soddisfatto a fine partita Pierpaolo Bisoli che però non dimenticata nella sua analisi le due contestate decisioni arbitrali che hanno complicato la vita al Padova. «In queste partite le sue prime parole – molte volte gli episodi condizionano il risultato. Noi abbiamo preso un gol nettamente in fuorigioco ed essendo in linea con l’azione, posso assicurare che erano almeno tre metri; il guardalinee poi mi ha detto di avere sbagliato». Un pareggio però non solo frutto di elementi esterni. «Abbiamo avuto sempre il predominio e il possesso palla in mano, ma è vero pure che grandi occasioni per segnare, a parte il rigore solare su Bellemo e il salvataggio sulla linea di Costantino, non ne abbiamo create ed eravamo un po’ compassati». Diverso per il tecnico il copione della ripresa: «In quella fase abbiamo legittimato il pareggio, con un altro salvataggio sulla linea, mentre Bindi ha fatto una grande parata solo su una nostra svirgolata».

Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6.5; Salviato 6, Cappelletti 6, Trevisan 6, Contessa 5.5; Serena 6.5, Pinzi 6, Bellemo 6 (Mandorlini 6); Capello 6.5 (Russo sv); Guidone 7 (Lanini sv), Gliozzi 5.5 (Sarno 6). 

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) E i motivi sono presto spiegati: gol degli altoatesini “viziato” da una netta posizione di fuorigioco del suo autore, Costantino, e un rigore e mezzo almeno negato agli ospiti. Quindi, doppi meriti a Trevisan & C., perché hanno lottato tenacemente contro un avversario valido, fisicamente prestante e tra i più in forma del campionato (sesto posto, 30 punti in 18 giornate dopo la sconfitta all’Euganeo, l’8 ottobre scorso), e perché sono incappati in un arbitraggio insufficiente, compreso l’assistente Bercigli, che operava sotto la tribuna principale e che, a sentire Bisoli, ha ammesso di aver sbagliato valutazione sull’azione da cui è scaturito il vantaggio dei biancorossi. Ma, tant’è, il paradiso bisogna guadagnarselo, a dispetto anche degli errori di chi dirige. […] Rimangono 10 partite. Quota 63 è distante 14 punti. Dài Padova, stringi i denti che la meta è sempre più vicina.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un punto d’oro, di quelli che alla fine peseranno tantissimo. Perchè le nuove concorrenti dirette più vicine – adesso Reggiana e Bassano – hanno, sì, vinto, ma sono staccate di 10 lunghezze (con una partita in meno gli emiliani, una in più i vicentini), ma soprattutto perché il Mestre ha cacciato ancora più lontano la FeralpiSalò, ora a – 12 dai biancoscudati e superata anche dalla Sambenedettese (- 11). Il Padova non abbatte il tabù del “Druso”, ma il terzo pareggio su quattro confronti diretti con il Sudtirol (due 0 a 0 in precedenza e la sconfitta per 1 a 0 dell’aprile 2017) conta tanto in prospettiva. Un altro piccolo passo verso il traguardo del 6 maggio. Settima divisione della posta nella stagione, raggiunta in rimonta come a Fano, ed era successa la stessa cosa con l’Albinoleffe, superato invece nella ripresa. La squadra di Bisoli non è solo la più forte, come testimonia la classifica, ma anche la più tosta sul piano caratteriale, perché non era facile, nell’occasione, centrare un risultato positivo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Tutto questo al netto di un paio di episodi arbitrali molto sfavorevoli, che vi hanno fatto infuriare. «Gli episodi a volte condizionano l’andamento del risultato e per fortuna noi siamo stati bravi a rimettere in piedi la sfida. Abbiamo preso un gol con l’avversario in fuorigioco di almeno tre metri e posso assicurarlo, visto che ero perfettamente in linea. È incredibile come il guardalinee poco dopo sia venuto ad ammettere che ha sbagliato. Mi viene da dire: “Perché non l’ha detto subito all’arbitro?”. E c’era pure un rigore per noi nel primo tempo». […] La scelta di rinunciare a Sarno, dopo la buona partita disputata contro il Ravenna? «Con l’assenza di Belingheri avevo bisogno di alzare i centimetri della squadra e così ho aumentato il peso in avanti. Capello è stato molto bravo a fare da raccordo tra i reparti. Sarno meritava di giocare, come tanti altri compagni. Mi dispiace dover lasciare qualcuno in panchina, ma devo fare delle scelte». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Più felice che arrabbiato. Nonostante i torti arbitrali subìti brucino parecchio, Pierpaolo Bisoli vuole godersi un punto che ha il sapore di una vittoria e permette al Padova di superare indenne un ostacolo insidioso nella corsa alla promozione. E così il tecnico applaude la squadra dopo l’1-1 colto in rimonta su un campo storicamente ostico come il “Druso”. «Il Padova mi è piaciuto molto», sorride il tecnico. «Nel primo tempo abbiamo avuto il predominio ma non siamo stati pericolosi, mentre nella ripresa abbiamo legittimato il pareggio, creando molto. Ho fatto i complimenti alla squadra perché non è affatto facile giocare bene in un campo ostico e in questo sono stati bravi i tre centrocampisti, che hanno sempre tenuto l’equilibrio non lasciandosi andare a lanci lunghi. Questo pareggio ci avvicina al nostro sogno, che sono sicuro si avvererà a maggio».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Va sotto, protesta per un gol che, secondo Pierpaolo Bisoli, «è in fuorigioco di almeno tre metri, dalla panchina si è visto bene» e poi pareggia tentando pure il blitz. Alla fine il Padova s’accontenta, inchioda il pari a Bolzano per 1-1 contro il SudTirol, tiene a debita distanza la concorrenza e si arma di carta, penna e calcolatrice per studiare il percorso migliore sulla strada che porta alla Serie B. La questione-arbitri rimane aperta, visto che, tralasciando il gol-capolavoro sul quale non esistono immagini chiare per comprendere se la decisione dell’assistente sia buona o meno, c’è pure un episodio nel finale di primo tempo, quando Bellemo viene atterrato nei pressi dell’area di rigore altoatesina, a finire sotto la lente. Dentro o fuori dall’area che sia (le immagini sembrano indicare la seconda situazione), resta un mistero come abbia fatto l’arbitro a non concedere neppure un calcio di punizione, considerato l’intervento platealmente irregolare. Insomma, il pari sta bene a Bisoli, che prende nota pure del settimo sigillo stagionale di Guidone, bravo a segnare ancora dopo la doppietta al Ravenna. […] Le scelte dell’allenatore, in ogni caso, non convincono più di tanto. Due punte pesanti e Capello nel ruolo di trequartista (dove non ha mai brillato finora in stagione), Fabris in panchina per tutti i novanta minuti, così come Cisco. Insomma, non è stata la giornata più ispirata per Bisoli che, in altre occasioni, forse aveva orientato le partite in modo migliore. Match, questo sì, condizionato dagli episodi, ma dando uno sguardo alla classifica per ora si può stare tranquilli. L’avversario più pericoloso resta la Reggiana, che sgomita a dieci punti di distacco con una partita in meno e lo scontro diretto al «Mapei Stadium» alla penultima di campionato. Però anche il Bassano non scherza: ha gli stessi punti degli emiliani, ma con due partite in più. E anche qui il Padova dovrà andare a giocare al «Mercante». […]




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