Live 24! Bassano-Padova, -7: ultimo giorno di riposo prima di pensare al posticipo del “Mercante”

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Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) “Siamo pronti a ripartire più forti di prima”. Parola di Marco Beccaro, che dopo il rinvio della gara tra Reggiana e Mestre fa il punto della situazione degli arancioneri, che domenica affronteranno Pordenone in una sfida dal sapore di playoff. “Dispiace non aver giocato sabato – spiega l’attaccante – perché siamo in un ottimo periodo di forma e volevamo sfruttare il momento positivo, ma purtroppo non è stato possibile. Noi avremmo voluto giocarla già ieri, ma la Questura non ha dato il via libera, per cui non possiamo fare altro che archiviare questa trasferta e pensare alla prossima partita”. Uno slittamento che cambia le carte in tavola per quanto riguarda la programmazione, ma non tocca in nessun modo la squadra. “Non credo che il rinvio influisca più di tanto sulla nostra condizione sia mentale che fisica, perché ci stiamo allenando molto bene e lo faremo anche questa settimana, in vista di una partita importante come quella contro il Pordenone”. Dove gli arancioneri andranno a caccia di altri punti preziosi e prestigiosi per continuare ad avvicinarsi all’obiettivo stagionale, quello della salvezza. “Prima arriviamo a 40 punti, meglio è – sottolinea Beccaro – poi tutto quello che viene in più sarà solo meritato. Questo rimane il nostro pensiero fisso, e non cambia neanche in questo momento in cui la classifica ci sta sorridendo”. […]

Ore 19.00 – (Il Piccolo) Alla fine di marzo compirà appena 19 anni: a quell’età, è perfino logico che Luca Pizzul possa anche permettersi di far convivere due sentimenti forti e contrastanti come quelli che lo hanno avvolto alla fine della partita col Bassano: da una parte soddisfazione e contentezza, dall’altra rammarico e rabbia: «Da una parte sono felice e dall’altra incazzato – spiega il terzino sinistro alabardato – sono felice perché abbiamo giocato davvero alla grande contro un Bassano che aveva fatto 8 gol nelle ultime due partite, concedendogli un solo tiro in porta in 90 minuti. Ma anche incazzato per degli episodi che non ci hanno permesso di vincere: sembra sempre che manchi qualcosa, e non sono sempre mancanze che arrivano dai nostri errori, ma anche da quelli di qualcun altro». E il riferimento di Pizzul, che qui apre una parentesi sulle direzioni arbitrali, è piuttosto chiaro: «Per carità, io non voglio parlare male degli arbitri, tutti sbagliano, e possono sbagliare loro come lo facciamo noi. Fatto sta però che a San Benedetto, a Reggio Emilia e adesso contro il Bassano ci mancano dei rigori. Le partite a volte si potrebbero risolvere anche così, la sblocchi cn un rigore, vai in vantaggio e cambia la musica. C’è rammarico perché quello era fallo di mano, adesso parleremmo di una Triestina che ha vinto alla grande, non di una Triestina che ha fatto una grande prestazione ma ha mancato la vittoria». […]

Ore 18.30 – (Il Piccolo) La convinzione e la voglia di vincere che talvolta erano mancate alla Triestina di Sannino sono apparse ben evidenti invece nelle due partite casalinghe dell’Unione versione Princivalli. Quello di Coletti e compagni è l’atteggiamento che più piace al pubblico ed è l’unica strada percorribile in vista del derby di domenica con il Vicenza. Una partita importante per la classifica e soprattutto per l’inerzia degli alabardati verso le posizioni più nobili della zona play-off. Ma quella contro i vicentini è un’occasione unica anche per la società che ritrova una partita “vera” al Rocco dopo tanti anni di inferno nelle serie dilettantistiche. Sarà fondamentale ripetere l’approccio tenuto da Coletti e compagni contro il Bassano limitando gli errori commessi.Quel che è emerso nell’ottima partita giocata dagli alabardati contro il Bassano è stata la mancanza di precisione nelle conclusioni oltre a un’incapacità di puntare alla rete in occasione di due contropiedi (uno sciupato da Mensah e l’altro da Bariti). Il filo comune che lega le due versioni della stessa squadra è comunque ancora una volta la scarsa capacità di capitalizzare le occasioni create con un gioco piacevole e ben organizzato. Ed è soprattutto per questo motivo che tifosi e addetti ai lavori sottolineano come la formazione alabardata dovrebbe avere più punti in classifica. […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il virus influenzale da record non fa distinzioni. Fra i quasi otto milioni di contagiati c’è stato anche re Mauro, costretto sabato a disertare la sua curva personale al Bottecchia e a guardarsi la gara fra i ramarri e l’Albinoleffe dal calduccio di casa. Non per questo meno partecipe emotivamente all’evento. «Siamo sulla strada giusta – è l’esordio di Mauro Lovisa – Ho finalmente visto un grande secondo tempo. Era da un po’ che non chiudevamo le partite in crescendo. Comincia a vedersi la mano di Fabio». A proposito di Rossitto, il patron vuole subito chiarire un concetto: «Sento dire in giro che Fabio è una soluzione a tempo, una sorta di traghettatore da qui a giugno. Niente di più falso. É la stessa storia di Gattuso al Milan. Non hanno forse un pedigree da grandi allenatori, ma sono stati grandi giocatori, sanno come si motiva il gruppo e soprattutto hanno entrambi un grande senso di appartenenza alla società per la quale lavorano. Certo, come tutti gli allenatori sono legati ai risultati, ma la nostra intenzione di base è di avviare un ciclo con il Crociato in sella». Tornando alla partita con la Celeste, Lovisa sottolinea la mancata concessione del rigore per il fallo di Solerio su Zammarini. «Non so come si è visto dal vivo ma le immagini su Sportube erano chiarissime. Era rigore netto. Se il signor Longo lo avesse fischiato ora saremmo qui a commentare tutta un’altra partita. In ogni caso, ripeto, ho visto un’ottima ripresa. Ci è mancato solo il gol, ma sono certo che Fabio e il suo staff sapranno risolvere anche questo problema. Per intanto stiamo facendo molto meglio dietro. Ventisette gol subiti in 23 partite erano veramente tanti. Ho visto in crescita anche il centrocampo, soprattutto dopo l’ingresso di Bombagi. Fabio sta costruendo dal basso». […]

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Oltre a Udinese-Fiorentina, prima che fosse ufficializzato l’annullamento di tutte le partite domenicali di Serie A e B, anche la sfida delle 12.30 tra il Genoa e il Cagliari (squadra in cui Astori aveva militato per sei stagioni) era stata bloccata per il grave lutto che ha scosso il mondo del calcio.
«Appena raggiunti dalla notizia siamo stati subito solidali, i nostri giocatori erano sconvolti e penso sia stato opportuno fermare tutto spiega l’ex ds lagunare Giorgio Perinetti, attuale direttore generale genoano Il calcio proseguirà, ma era doveroso rendere omaggio a Davide Astori, un talento che cercai di portare dalla Primavera del Milan al mio Siena, senza riuscirci perché Ariedo Braida volle pensarci bene prima di privarsi di un giovane così promettente che poi ha rispettato le attese arrivando fino in azzurro». Davanti a simili tragedie inevitabile chiedersi come sia potuto accadere ad un atleta super-controllato. «In Italia siamo all’avanguardia e precursori quanto a prevenzione e controllo dei calciatori. In più Astori era seguito dai medici della Fiorentina nonché della Nazionale. La verità, purtroppo, è che la fatalità può colpire chiunque compresi, gli atleti più monitorati». […]

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Impossibile che la notizia dell’improvviso decesso di Davide Astori lasciasse indifferenti i colleghi del Venezia Calcio. Più di qualcuno ha affidato un pensiero di affetto e amicizia ai social network, in particolare Cristiano Del Grosso e Matteo Bruscagin che con Astori avevano diviso lo spogliatoio. «Davide arrivò a Cagliari nell’estate 2008, nel mese di luglio condividemmo la preparazione alla Serie A anche se poi a settembre io andai a Siena il ricordo di Del Grosso Legammo subito con grande affiatamento; con Biondini, Marchetti, Matri, Bianco, Fini e Lopez formammo un bel gruppo e ci frequentavamo anche fuori dal campo. A quasi dieci anni di distanza la chat creata in quel periodo è tuttora attiva e ci ha aiutato a tenerci in contatto, partendo da tanti momenti gioiosi». Il terzino arancioneroverde racconta la mattina di ieri in cui ha appreso la tragica notizia. «Con la squadra eravamo quasi alla fine della consueta riunione pre-partita, stavamo studiando al video alcune azione del Carpi. A comunicarci la disgrazia è stato il mister: ci siamo guardati sgomenti e increduli, siamo usciti scioccati, la seduta di stretching è stata annullata e ci siamo seduti nella hall a cercare notizie in internet e sui cellulari». Con grande sensibilità Del Grosso condivide le sue emozioni: «In simili situazioni torni a farti mille domande senza trovare risposte, torni a pensare all’importanza che a volte diamo a cose inutili o effimere. L’importante è spendere il proprio tempo con le persone che ci vogliono bene e non perdendolo dietro a frivolezze. Sul come possa accadere una cosa del genere a uno sportivo supercontrollato non so cosa dire, siamo persone normali». […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nell’estate 2001 quando il ventottenne Pippo Inzaghi lasciava la Juventus per iniziare la sua trionfale epopea al Milan, l’allora quattordicenne Davide Astori entrava nel vivaio rossonero iniziando ad inseguire quel sogno poi realizzato arrivando fino in Nazionale. Ieri il tecnico arancioneroverde non ha voluto commentare la tragica notizia, preferendo affidare al suo profilo Instagram un emozionato ricordo. «In questi momenti non esistono parole giuste il messaggio di Inzaghi mi sento solo di dirti che mancherà un uomo come te nel calcio e nella vita! Il mio cuore va alla tua famiglia, ai tuoi compagni, a tutte le persone che con te hanno condiviso tutto. Riposa in pace Davide». […] Particolarmente toccato e amareggiato anche il direttore sportivo Leandro Rinaudo.
«Questa tragedia mi ha colpito come non avrei potuto immaginare, visto che non avevamo una conoscenza personale, ma solo da avversari in campo. Ci eravamo affrontati quando io ero al Napoli e al Livorno e lui sempre al Cagliari. Non credo si potesse fare di più, sono cose che non riesci a controllare perché capitano senza nessuna avvisaglia. La vita è imprevedibile, ragiono da genitore e sento un grande vuoto dentro. Se sto male io, figuriamoci chi lo conosceva bene, sarebbe stato impossibile giocare. Giusto essersi fermati nel rispetto di tutti».

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) […] «Joe Tacopina si dice vicino alla famiglia Astori e a tutta la società viola, e applaude la decisione della Lega di rinviare l’intera giornata di campionato a data da destinarsi. In certe condizioni, non si può davvero scendere in campo. «Quando a lasciarti è un giovane di 30 anni» fa sapere l’avvocato americano «indipendentemente dal fatto che sia uno sportivo o una persona comune è sempre una tragedia. Voglio esprimere tutta la mia vicinanza alla famiglia di Davide, ai compagni di squadra e alla dirigenza della Fiorentina. Sospendere tutte le gare oggi è stata la scelta migliore. In questi momenti ci si interroga sulla vita, ci si fanno tante domande che spesso non trovano risposta perché non la possono trovare. Il silenzio e il rispetto per il dolore delle persone care a Davide credo sia l’unica cosa dovuta oggi». […]

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) «È una giornata molto difficile». Andrea Rogg non riesce a trattenere le lacrime e non nasconde la commozione per la tragedia di Udine. Una tragedia che lo tocca da vicino, troppo vicino. Rogg ha trascorso poco meno di tre anni alla Fiorentina come direttore generale, proveniente dalla Puma dov’era stato amministratore delegato, ruolo che oggi ricopre al Venezia. La morte di Davide Astori lo ha colpito molto, non fosse altro per il doppio binario di conoscenza: prima perché il difensore era uno degli atleti legati all’azienda di abbigliamento sportivo, poi è stato uno dei simboli della squadra viola nella storia recente e il dirigente del Venezia ne aveva seguito i passi. Trovare le parole non è semplice: in un attimo passano davanti decine d’istantanee di vita e non vorresti mai vivere momenti come questi. «Con Davide ci siamo incontrati prima del suo approdo a Firenze, quando lavoravo proprio alla Puma» racconta «ed era un ragazzo eccezionale, di cuore, un grande uomo. Quando mi è giunta la notizia della tragedia è stato uno choc, ho pensato subito alla fidanzata Francesca, alla sua bambina Vittoria, perché a Firenze capitava di vedersi anche fuori dal campo». Proprio quest’ultimo legame è uno dei pensieri di Rogg, che rivela la sensibilità di Astori. «Ho dei momenti che preferisco tenere per me» continua «ma mi è stato vicino quando mio figlio aveva dei problemi. La Fiorentina è molto attiva nel sociale e Davide è sempre stato presente, si dimostrava generoso, sapeva dare un sorriso». […]

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) «Anche se abbiamo disputato una buona gara siamo ancora qui a commentare una sconfitta». Esordisce così, il tecnico dell’Abano Franco Gabrieli (che dopo la gara si ferma a parlare a lungo con il suo staff tecnico), costretto a digerire la sesta sconfitta consecutiva, dopo quelle con Arzignano, Mantova, Este, Campodarsego e Adriese. «Pur mostrando buone cose contro una squadra attrezzata come l’Union Feltre, abbiamo commesso errori che, forse, si potevano evitare», attacca. «Di sicuro», prosegue l’ex terzino del Padova, «l’impegno non è mancato. I ragazzi hanno dato tutto». L’Abano è sceso in campo con una formazione imbottita di giovani: «Come ho già detto, i miei giocatori si sono comportati benissimo. Tuttavia, ci sono momenti della gara in cui i cosiddetti “vecchi” ti possono dare qualcosa in più o, magari, possono tirarti fuori dai guai con la personalità o con la giocata giusta. Per esempio, ha segnato il gol del pareggio Matteo Faggin che, pur essendo anagraficamente giovane, ha già un bella esperienza in Serie D. Ecco, ci è mancato un po’di “mestiere”, anche se non mi piace cercare alibi». Sulla situazione di classifica dei neroverdi, Franco Gabrieli taglia corto: «Ripartiremo dopo la sosta per giocarci il tutto per tutto per entrare nei playout». […]

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Il Belluno sbaglia, l’Este vince. Una prestazione sotto tono ed un errore imperdonabile nel secondo tempo consegnano la sfida playoff ai padovani, più cinici e concentrati. Dopo la grande prestazione nel derby, il Belluno visto ieri al Polisportivo è stato quasi irriconoscibile, con molti palloni sbagliati e mai veramente arrembante davanti. La squadra di piazzale della Resistenza ha regalato il primo tempo agli avversari, ritrovandosi sotto per la rete di un implacabile Florian sotto porta. Nella ripresa, Corbanese e compagni hanno cercato la riscossa, aumentando il ritmo e l’intensità e il pareggio è arrivato firmato da Rocco, su assist del neo-entrato Sciancalepore. Dopo aver sfiorato il 2-1 con Quarzago e ancora Rocco, i gialloblù hanno commesso però un errore imperdonabile. Sugli sviluppi di un corner la banda gialloblù non è rientrata in difesa e si è fatta infilare in contropiede, ma sarebbe bastato un fallo a metà campo per fermare l’avversario. Il gol è stato firmato dal difensore centrale Munaretto, partito dalla propria area per finalizzare l’assist di Fioretti.Della grande prestazione contro l’Union Feltre, al Belluno non è rimasto nulla se non il gol di Rocco. È mancato il gioco, sono stati tanti infatti gli errori dei gialloblù in fase di impostazione. Il tutto è stato condito da un’ingenuità grossolana, che ha condannato i padroni di casa alla sconfitta. Gli undici che scendono in campo sono gli stessi che hanno vinto il derby per 3-0. In porta c’è Colonna, la difesa è composta sugli esterni da Dosso a sinistra e Fracaro a destra, mentre Sommacal e Petdji vanno al centro. Bertagno va in cabina di regia, supportato da Masoch e Quarzago mentre in attacco capitan Corbanese fa coppia con Rocco, alle loro spalle c’è Miniati. […]

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) «Stiamo giocando male. Contro il Delta Porto Tolle pensavamo si fosse trattato di stanchezza, ma qui a Legnago abbiamo dimostrato di aver perso il nostro gioco. Di solito facciamo la differenza sugli esterni, a centrocampo, davanti e anche dietro. Oggi (ieri, ndr), invece, no». Il presidente Daniele Pagin non nasconde la propria insoddisfazione, e insieme preoccupazione, per la seconda battuta d’arresto consecutiva, la sesta di questo campionato, del suo Campodarsego. […] La palla passa a Gianfranco Fonti, che si consola poco del fatto che abbia perso anche la Virtus Vecomp: «Chiaramente questo duello a distanza fra noi e loro», osserva, «ci ha logorato entrambi, ma il Campodarsego deve guardare in casa propria e ritrovare la qualità e la continuità del gioco che lo ha portato in testa alla classifica. Sono convinto che, avendo a che fare con ragazzi intelligenti, ne verremo fuori». Il tecnico mestrino non cerca alibi, tuttavia insiste sulla sfida testa a testa con la Virtus Vecomp e, dietro, con l’Arzignano: «C’è stata una grande rincorsa da parte nostra, che ci ha portato dove ci ha portato, e abbiamo bruciato molte energie. Poi sicuramente la partita di Verona, con la sconfitta maturata nei minuti di recupero, qualcosa ci ha tolto, perché, pur essendoci espressi alla grande, siamo tornati a casa con nulla in mano. Dite che adesso stanno pagando anche loro l’inseguimento? Può essere, non vorrei che ne approfittasse l’Arzignano, che può rientrare in gioco». […]

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Prima il Delta Porto Tolle, poi il Legnago. Un avversario di centroclassifica e uno preoccupato di evitare la tagliola dei playout. Sei punti sul piatto, ma il Campodarsego primo della classe è rimasto per la seconda volta in nove giorni con un pugno di mosche in mano. Buon per lui – alla sesta sconfitta stagionale, ma di finire due volte di fila ko era successo solo ad ottobre, 1-3 in casa contro la Virtus Vecomp e 3-2 a Belluno la domenica successiva – che l’immediata inseguitrice, la Virtus di Gigi Fresco appunto, sia caduta a sua volta sul terreno amico, battuta in rimonta dalla Clodiense. Dunque, è rimasto tutto uguale in classifica, 54 punti dopo 26 giornate per i padovani, 52 per i veronesi. Tuttavia, adesso bisogna fare i conti con il possibile rientro nella lotta promozione dell’Union Arzignano Chiampo, che giocherà la sua partita del 26º turno l’11 marzo, a Rovigo, proprio con il Delta Porto Tolle, e che, in caso di successo, aggancerebbe i rossoblù scaligeri, portandosi a sole due lunghezze da Aliù & C. e aggiungendosi, come terzo incomodo, nella bagarre per il salto di categoria.Involuzione preoccupante. Niente da dire sulla sconfitta maturata allo stadio “Sandrini” della città della Bassa Veronese, la capolista ha lasciato l’intera posta ad un avversario che cercava punti importanti per uscire dalla zona minata e che ha fatto la sua onesta partita, difendendo il gol realizzato di testa, al 22′, dal centravanti uruguaiano Peinado, sugli sviluppi di un angolo battuto da Taylor e sul quale hanno “dormito” difensori e portiere.Il problema del “Campo” è che il primato logora chi ce l’ha, ed aver ingaggiato un testa a testa per ora senza vincitori nè vinti con i rivali più accreditati sta pesando (troppo, forse) su gambe e, soprattutto, testa di Aliù & C. […]

Ore 12.30 – (Gazzettino) […] Filippo Scaglia, invece, ci racconta la sua centesima partita in serie B con la maglia granata. «Sono stati anni ricchi di soddisfazioni e questa tappa è coincisa con un successo atteso da tanto tempo. Il terzo posto? Mancano alcune partite, ma è un risultato ottimo». Sul secondo posto a fine campionato, precisa: «Siamo a 48 punti e ci sono avversari ben attrezzati, noi però siamo un gruppo con tanta voglia di fare. Ci è mancata finora la continuità in casa, lotteremo fino alla fine». Sulla vittoria di sabato, continua: «Gli abruzzesi sono forti e ci hanno messo in difficoltà. Abbiamo saputo soffrire e gestire bene la partita. Nelle ultime quattro gare abbiamo vinto tre volte e incassato soltanto un gol dall’Empoli, sono segnali importanti». Non gli sfugge l’unica nota stonata. «In una giornata perfetta mi fanno arrabiare i mugugni di alcuni tifosi. Sentire fischi sull’1-0 è assurdo, non lo fanno nemmeno a Madrid con Benzema. Saranno tre o quattro, ma non li voglio più sentire, la squadra e la società non li meritano».

Ore 12.10 – (Gazzettino) […] Il risultato evidenzia un Cittadella finalmente concreto e fa sperare che sia maturo per quel salto di qualità auspicato in precedenza. La vittoria sugli abruzzesi ha sancito anche l’esordio in campionato di Filippo Lora e l’esonero di Zdenek Zeman. Per questo siamo a un crocevia e il Cittadella potrebbe imboccare un nuovo percorso (che non è quello per la salvezza). Il capitano Manuel Iori non lo nega: «Ci proviamo, Ma non dobbiamo pensare troppo avanti. Viviamo questo momento concentrandoci su un impegno alla volta, come è da sempre il nostro modo di fare». Il futuro però non si sbandiera, si costruisce. Sull’esperienza dello scorso anno, invece, puntualizza: «Abbiamo avuto una grande opportunità che in parte è stata compromessa a Chiavari, dove abbiamo incassato una brutta sconftta (4-1) che ci ha costretto a giocarci i play off fin dal turno preliminare. Partendo dal quarto posto ce li saremmo giocati diversamente. La rosa poi non era al meglio con Scaglia infortunato dalla precedente partita con il Vicenza e Vido che ci ha lasciati per i Mondiali. Siamo stati eliminati dal Carpi, formazione matura con giocatori navigati per questa esperienza». Iori sottolinea uno dei punti di forza dei granata: «Faccio i complimenti a chi non gioca molto e si fa sempre trovare pronto alla chiamata. Il merito è di tutti e il mio pensiero in questo momento va a loro, meritano un elogio». […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) […] Non ha segnato, ma ha comunque di che gioire Filippo Scaglia, che, contro gli abruzzesi, ha giocato la sua gara numero 100 in Serie B. «Sapevo della cifra tonda e tenevo a festeggiarla in campo. È stata una giornata perfetta, anche considerando che davanti avevamo una squadra molto forte: si diceva che in fase difensiva tendevamo a distrarci, invece nelle ultime gare, con Cesena, Empoli, Chiavari e Pescara, abbiamo subìto un solo gol». Ma in spogliatoio parlate del sogno della promozione diretta?«Ne parliamo, ma prima pensiamo ai due punti che mancano per raggiungere i 50, che in genere corrispondono alla quota-salvezza. Sappiamo che esistono squadre più attrezzate della nostra, ma quello del Cittadella è un grande gruppo e ha tanta fame. Proveremo a dare fastidio a tutti sino alla fine». Ma quei mugugni… A Pippo resta un sassolino da togliersi: «Mi fa un po’ incazzare sentire ancora qualcuno fischiare: è successo mentre tenevamo palla sull’1-0 e quando è uscito Vido, manco fosse Benzema che esce dal Bernabeu. Saranno pure in 3 o 4, ma vorrei non ascoltarli più. Siamo terzi, e con i punti persi potremmo essere ancora più su, forse non tutti si sono accorti che stiamo facendo un miracolo».

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Il Citta non si nasconde più. E, d’altra parte, sarebbe difficile farlo dall’alto di una classifica che mai era stata così bella a questo punto della stagione in Serie B, sia pure anche grazie ai rinvii delle partite di Palermo e Bari. Lo stesso Roberto Venturato a chi, dopo la vittoria sul Pescara (costata la panchina a Zeman), gli accennava al sogno di una promozione diretta, ha risposto che «non dobbiamo porci limiti». È seguita l’immediata precisazione: «Dobbiamo rimanere con i piedi per terra», ma l’avviso ai naviganti è stato lanciato: il Citta c’è e ci crede.«Proviamoci». Se lo chiedete a capitan Iori, lui fa un passo indietro: «L’anno scorso, vincendo a Chiavari avremmo avuto l’opportunità di giocarci i playoff nella migliore posizione possibile. Abbiamo incassato 4 gol e siamo tornati a casa demoralizzati e a testa bassa, buttando via l’opportunità di giocarcela. Nel frattempo sono arrivati alcuni infortuni, tra cui quello brutto a Scaglia, e la partenza di Vido per la Nazionale. Però sia nello scorso campionato che in questo il Cittadella sta facendo vedere grandi cose. Ora è chiaro che il terzo posto attuale ci inorgoglisce, ma mancano ancora tante partite: non dobbiamo pensare troppo all’attuale posizione, solo alla gara che verrà, come abbiamo sempre fatto. È quello il nostro segreto. Nello specifico sarà in casa di una Cremonese ferita, che farà di tutto per riscattare la sconfitta dell’ultimo turno». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Dopo la giornata di riposo di ieri, oggi gli uomini di Venturato torneranno ad allenarsi al Tombolato. Da monitorare le condizioni di Varnier e Pasa. Il primo era presente nell’undici iniziale scelto dal tecnico per la partita con il Pescara, ma in fase di riscaldamento si è procurato un indurimento al soleo del polpaccio: come chiarito dallo stesso tecnico, l’infortunio non è grave, ma, considerato il campo pesante, sarebbe stato rischioso farlo giocare, per cui gli è stato preferito Adorni.Per quanto riguarda Pasa, era stato convocato, ma nella notte precedente al match ha avuto un attacco influenzale che l’ha messo fuori causa. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Oltre al rosso a Trevisan, sono stati allontanati per proteste dalla panchina il team manager Mateos e il preparatore atletico Chiodi. Anche Bisoli si è beccato più volte con gli avversari. «È stata una settimana nella quale abbiamo buttato l’occhio sugli ultimi episodi a sfavore: dalla precedente gara con il Sudtirol, al penalty non concesso con la Sambenedettese e al secondo rigore negato a Fano. Sabato la direzione arbitrale non mi è sembrata consona alla classifica che abbiamo, mi è sembrata a senso unico e ha fatto di tutto per innervosirci. A fine partita però ho detto a Bisoli di lasciare perdere queste cose perché dobbiamo fare tutto tranne che innervosirci. Abbiamo un po’ di punti di vantaggio in classifica e non dobbiamo farci condizionare dagli arbitraggi: dobbiamo dimostrare di essere più forti anche di questo. Se al minimo episodio pensiamo che ci sia chissà quale congiura, non andiamo da nessuna parte. Anche perché gli arbitri si parlano tra di loro e se c’è un atteggiamento di sfida, non dobbiamo fare il loro gioco. Bisogna solo andare in campo sapendo che c’è da soffrire per due mesi». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Archivierei questa sconfitta come la classica giornata storta. Ma quel nervosismo ce lo dobbiamo togliere perché non ci dà vantaggi». Il diggì Giorgio Zamuner analizza sull’inaspettato passo falso casalingo con il Teramo: «Ti fa capire che la buccia di banana è sempre dietro all’angolo. I campionati si vincono ad aprile e se non sei lucido o fortunato, rischi di incappare in una giornata negativa». Beninteso, nessun campanello d’allarme dato che il Padova è sempre padrone del suo destino e ha pagato dazio in una partita stregata. «Tutti gli episodi ci sono girati contro, e a favore dell’avversario che ha fatto la sua onesta partita. Chiaro che l’espulsione di Trevisan ha incanalato la gara in un certo modo perché in inferiorità numerica su un campo del genere era difficile fare più di quello che hanno fatto i ragazzi». […] Poi aggiunge: «Ripeto, è una sconfitta da archiviare in fretta visto dato che ci attende un ciclo importante di partite da qui alla fine. Saranno tutte difficili, sono nove gare da affrontare tutte d’un fiato nelle quali dobbiamo ottenere più punti possibile per tenere lontane le rivali che sperano nei nostri passi falsi. Dobbiamo restare sereni e prendere spunto dagli errori che abbiamo commesso, consci che anche in dieci abbiamo disputato una buona gara».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Grande commozione anche nel mondo del calcio padovano per l’improvvisa scomparsa di Davide Astori, morto nella notte tra sabato domenica nell’albergo di Udine che ospitava il ritiro della Fiorentina. Sia il Cittadella che il Padova sui propri siti o sul profilo ufficiale nei social network hanno voluto ricordare il giocatore, con parole di partecipazione al dolore della famiglia e della squadra viola. […] Nel 2008 il salto in serie A di Astori tra le fila del Cagliari in cui ha militato per sei anni, nella stagione 2010-11 agli ordini di Pierpaolo Bisoli. «Un ragazzo splendido racconta l’attuale allenatore del Padova che aveva il sogno di arrivare nel grande calcio e che ci è riuscito esclusivamente con le proprie forze. Pur ancora giovane, ai tempi in cui l’ho allenato io, aveva sempre una parola di conforto per tutti. Sicuramente una persona solare che ricordo sempre piacevolmente». E a proposito di ricordi, uno è personale e non lontano nel tempo: «Circa un anno fa lui era impegnato in uno stage con la nazionale a Coverciano e io mi trovavo là per la panchina d’oro. Quando ci siamo incontrati mi ha abbracciato. Trovo giustissimo lo stop del campionato per rispetto alla persona e al campione. Di fronte a una tragedia del genere lo spettacolo, se così vogliamo chiamarlo, non poteva certo andare avanti».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Da stropicciarsi gli occhi, e lasciate perdere i gufi”) C’è poca voglia di parlare di calcio giocato in queste ore in cui il mondo del pallone s’interroga sulla morte di Davide Astori, ma le partite andate in scena sabato, in Serie B e C, impongono una riflessione attenta alle nostre latitudini. Premessa: siamo di fronte a turni di campionato monchi, per cui le classifiche sono passibili di modifiche, soprattutto per quanto riguarda i cadetti. […] Mastica amaro il Padova. Il tonfo imprevisto con il Teramo non deve, tuttavia, a nostro avviso allarmare più di tanto: solo i biancoscudati possono gettare via una stagione stradominata e non sarà certo un capitombolo anomalo, provocato da una serie di circostanze negative sommatesi l’una sull’altra, a farci incrinare la convinzione che quella di Bisoli sia e resti la favorita numero uno. Il Venezia, trionfatore l’anno scorso (ma con un girone in cui erano 20 le partecipanti), ha vinto 23 volte, pareggiato 11 e perso 4. Il Padova ha sin qui patito 4 sconfitte, proprio come il gruppo di Inzaghi di allora. Vogliamo far tacere chi già si lancia in previsioni negative, additando la Reggiana come capace di rovesciare le gerarchie? Semplice: basta non dargli peso, di anticorpi per tornare a fare la voce grossa la squadra di Bisoli ne ha molti. Diamole fiducia, a prescindere. E lasciamo stare i gufi.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Non ci dobbiamo far prendere dall’ansia anche quando le condizioni non sono favorevoli, come il campo pesante, che non ci agevola. Anche nell’episodio dell’espulsione Trevisan si è fatto un po’ tradire dal nervosismo. Conosco bene il ragazzo, ci tiene da matti a questa maglia e a questo campionato, ha commesso un’ingenuità dettata sicuramente dalla foga del momento. Può capitare e non gettiamo la croce su nessuno». […] Zamuner, inoltre, tiene anche a stoppare le polemiche arbitrali, che hanno scandito le ultime giornate in casa Padova: «Questa storia deve finire. Una squadra come la nostra non deve avere alibi e farsi condizionare da fattori esterni. La direzione di gara di sabato può non essere stata fortunata, ma dobbiamo pensare solo a noi stessi e contare sulle nostre forze. Il mancato impiego dei teloni sul campo? Non ci aspettavamo una pioggia battente per tutto il sabato, anche con i teloni il terreno sarebbe stato pesante». In ogni caso è vietato far drammi: «La squadra c’è e la prestazione è stata comunque positiva. Sappiamo che non dobbiamo abbassare la guardia in nessun modo, per non rischiare di incappare in altri scivoloni. Ci sarà da soffrire ancora molto».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «Questa battuta d’arresto deve farci capire che bisogna sempre restare con i piedi per terra e ci sarà da lottare parecchio per conquistare l’obiettivo», l’analisi a mente fredda del direttore generale Giorgio Zamuner. «Nelle ultime settimane si è parlato di tante cose, ma la strada è ancora lunga e i campionati non si vincono di certo a marzo. Ci vuole un attimo per scivolare su una buccia di banana com’è capitato contro il Teramo. Dobbiamo essere consapevoli che ci sarà da combattere fino all’ultima giornata. Poi speriamo di riuscire a festeggiare prima, ma adesso non ci dobbiamo proprio pensare. Dobbiamo focalizzarci solo sul prossimo impegno per riprendere la marcia interrotta». […] «Voglio archiviare questa sconfitta come un incidente di percorso, in cui ci è girato tutto contro. Abbiamo subìto un’espulsione per la prima volta, abbiamo sbagliato un rigore per la prima volta e abbiamo perso in casa per la prima volta. Non è andato dritto niente, tanti episodi avrebbero potuto far girare il corso della gara, anche in 10 uomini, ma non c’è stato verso». L’unico campanello d’allarme che il d.g. tiene a scacciare subito è un certo nervosismo palesato dalla squadra in campo.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Campionato riaperto dopo la sconfitta del Padova? Chissà. Anche perché la classifica al momento attuale è scandita da una serie innumerevoli di asterischi (tra chi ha giocato una gara in più e chi due in meno), che rendono molto difficile calcolare le reali condizioni di forza in vetta al girone B. Nel week end è andata in scena la 28ª giornata di campionato, ma sono state più le gare rinviate a data da destinarsi che quelle giocate. Alle quattro partite non disputate sabato per maltempo (Fano-Gubbio, FeralpiSalò-Ravenna, Reggiana-Mestre e Santarcangelo-Sudtirol) si è aggiunta ieri la decisione della Lega di rinviare anche il posticipo tra Vicenza e Fermana (era in programma stasera al Menti) per l’improvvisa scomparsa del capitano della Fiorentina Davide Astori, che ha sconvolto il calcio italiano. E adesso è caccia ad un buco nel calendario per recuperare in tempo tutte queste gare, quando mancano esattamente due mesi alla conclusione della stagione regolare. […]




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