Live 24! Mestre-Padova, il giorno dopo: si torna subito in campo alla Guizza, per restare sul pezzo…

Condividi

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Michele De Agostini riassume la settimana, facendo riferimento «alla consapevolezza che c’era dopo la buona prova di Trieste. Eravamo convinti di poter offrire una grande prestazione. Stiamo sistemando una situazione di punti che poteva diventare difficile, lavorando forte e con grande entusiasmo». Giornata storica con rete e assist? «Sono felice per il gol – sottolinea -, il secondo dopo quello al Ravenna. C’ero andato vicino nell’ultimo mese, ci credevo e sentivo che l’è madur, come si dice in friulano. È la prima volta che segno in questa porta. L’assist sono contento sia servito a Gerardi per farlo tornare a segnare». […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Luca Veleno Cattaneo aveva promesso la doppietta per il suo ritorno da avversario. Ha mantenuto l’impegno, ma non è bastato alla Reggiana per uscire indenne dal Bottecchia, dove ha subito la prima sconfitta del 2018. I ramarri invece hanno incassano 7 punti in 3 partite. Sarebbero stati addirittura 9, se non ci fosse stato il rigore dubbio che mercoledì ha permesso alla Triestina di pareggiare al 95′ al Rocco. Un filotto che rilancia i ramarri nella corsa verso un posto di preminenza nella griglia playoff. Gara ricca di emozioni, caratterizzata dalla doppietta di Gerardi, rinato con la cura Rossitto. Fede è tornato al gol dopo 20 partite. Non segnava dalla gara interna con il Mestre di ottobre. A lui ha risposto due volte Cattaneo, portando la sfida in perfetto equilibrio al riposo. L’altalena di emozioni è continuata al rientro, con il gol di Zammarini che comunque ha lasciato la sorti incerte sino all’88’, nonostante l’espulsione di Ghiringhelli (59′). Il centro di De Agostini all’89’ sembrava aver lanciato i titoli di coda. Non è stato così: al primo dei 5′ di recupero, dopo che Magnaghi aveva sbagliato il gol del 5-2, Altinier ha clamorosamente riaperto la sfida. Quattro minuti di suspense per il popolo naoniano che dopo il triplice fischio di De Angeli ha liberato tutta la sua gioia.
Rossitto deve rinunciare a Nocciolini e propone un 4-2-3-1 con Bombagi, Berrettoni e Zammarini alle spalle di Gerardi prima punta. Eberini risponde con il suo 4-3-3: Cattaneo, Cianci e Altinier nel tridente. […] Rossitto manda in campo forze fresche (Magnaghi e Ciurria), ma è De Agostini firmare il 4-2. Finita? No, perché la riapre Altinier. Gol che regala però solo 4′ in più di brivido. Resta la vittoria che accresce l’autostima dei ramarri in vista della trasferta di sabato (20.30) all’Euganeo contro la capolista Padova.

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Tre partite e sette punti: il Pordenone può archiviare positivamente la settimana del turno infrasettimanale. «Peccato per il rigore subìto al 95′ a Trieste…». Fabio Rossitto è raggiante dopo il successo con la Reggiana. Un’affermazione che ha il sapore della svolta: mai, in campionato, i ramarri avevano battuto una rivale con una posizione di classifica migliore della loro. «Ora – commenta il tecnico – vediamo la luce in fondo al tunnel. Manca poco alla fine del campionato (quattro gare, ndr) ma sono molto fiducioso».Mentalità. Nell’analizzare la gara con la Reggiana Rossitto parte dalla fine, dalla rete di Altinier che poteva costare cara. «Sappiamo sempre complicarci la vita – afferma -. Anche stavolta ci siamo messi nei guai. Tuttavia abbiamo portato a casa l’intera posta in palio: sono felice, perché ho visto una grande mentalità offensiva. Sul 4-2 abbiamo continuato ad attaccare e abbiamo sfiorato il 5-2 con Magnaghi. Andiamo avanti così: dobbiamo solo eliminare quelle disattenzioni che possono compromettere il risultato». […] E ora il Padova: «Sarà una partita tosta, da affrontare senza Burrai squalificato – analizza -. Ma noi ci siamo: adesso pensiamo a fare più punti possibile e poi vediamo se siamo in zona playoff o meno». […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) […] «Sono felice per i gol ma anche perché mi sento meglio – spiega Gerardi -. Col mio fisico devo essere in forma al 100 per 100 per rendere. La doppietta è importante e devo ringraziare Rossitto, che ci ha dato quell’entusiasmo che con Colucci era svanito». Gerardi ha esultato dopo la prima rete portandosi le mani alle orecchie, come se volesse sentire se c’era ancora qualche tifoso che lo fischiava come con la Fermana. «Sono stato beccato – afferma – e mi è dispiaciuto perché io ho sempre dato tutto. Purtroppo non stavo bene e non potevo dare il massimo. Adesso guardiamo avanti: abbiamo quattro partite e pensiamo a fare più punti possibili». […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Si temevano la classe e i gol di Cattaneo. E l’ex idolo dei tifosi neroverdi ne fa due. Ma la buona notizia per il Pordenone è che non bastano alla Reggiana, neppure uniti a quello finale del “fuoriclasse” Altinier. Già, perché il Pordenone nel frattempo ritrova i gol del proprio bomber Gerardi, doppietta anche per lui, e ne segna pure altri due. Insomma: nella pazza sfida del Bottecchia i ramarri colgono finalmente la tanto attesa vittoria di prestigio: tre punti pesantissimi, che valgono l’aggancio al Mestre al settimo posto, in attesa di andare ad affrontare, alla vigilia di Pasqua, la capolista Padova. Bene così, dunque, anche se mancano solo quattro gare alla fine della regular season e tutte le rivali ne hanno a disposizione una o due in più. Bene, anche se la difesa continua a ballare troppo, tanto che nel finale, pur in superiorità numerica, la squadra di Rossitto subisce una rete evitabilissima soffrendo così sino al 95′. Il fattore più positivo sono, appunto, i gol del reparto offensivo, e in particolare dell’ariete pordenonese, in astinenza da oltre cinque mesi (complice pure un lungo infortunio). Eppure poco prima del big match i presagi non sono dei migliori: Nocciolini bloccato in extremis da un risentimento e neppure in panchina, al suo posto Bombagi esterno alto di centrocampo a destra, con Zammarini dalla parte opposta, Berrettoni e Gerardi in attacco in un 4-4-2 puro.  […] Stavolta il Pordenone regge, e al triplice fischio può liberare la gioia. Ora sotto col Padova: con questa pazza squadra può sempre succedere di tutto.

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Aveva assicurato che non avrebbe esultato al più classico dei gol degli ex. Alla fine, seppur con meno trasporto del solito, Gianluca Litteri non ha resistito del tutto al richiamo della sua bandierina del calcio d’angolo. «È come una calamita, mi attira ed è più forte di me l’ammissione dell’attaccante lagunare nel post partita . Sono felice di aver segnato ancora (quinto gol in otto presenze arancioneroverdi, ndr) ma non parlate di vendetta, è stato il classico gol dell’ex, a coronamento di una bella azione perché Geijo è stato bravissimo a mettermi una palla semplice da spingere in porta. Con Alex ci completiamo bene, siamo diversi ma adatti a stare insieme e si vede in campo». Litteri giura di non aver avuto nessuna premonizione alla vigilia del derby che all’andata aveva giocato sulla sponda granata, vincendolo anche in quel caso per 2-1 dopo aver segnato. «Ho vissuto una settimana diversa a livello emotivo, questo sì, avevo più ansia del solito ma ho cercato di scaricarla in maniera positiva ed è andata bene. Ho solo pensato a lavorare sodo, cercando di non pensare a quanto fosse strana la situazione, visto che pochi mesi fa ero dall’altra parte. Sono contento perché è arrivato un altro gol pesante che ha contribuito a farci fare un altro bel balzo in avanti in classifica». […]

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Quando a Pippo Inzaghi si chiede di indicare da uno a dieci il livello di soddisfazione, risponde sicuro: «Dico cento perché penso di aver finito gli aggettivi per i miei ragazzi. Sono contento per loro, al triplice fischio avevamo in campo quattro giocatori che due anni fa erano in Serie D. Una vittoria che premia tutti, anche i tifosi che sono stati fantastici scortandoci nel pre gara dall’albergo allo stadio. Siamo a 49 punti, ad uno soltanto dalla quota salvezza, forse ho preso il mio primo premio», scherza ricordando il bonus previsto dal suo contratto in caso di raggiungimento della permanenza in Serie B. I brividi però non sono mancati. «Il primo tempo doveva finire 3-1, saremmo dovuti andare al riposo con due gol di scarto, infatti al riposo sono rientrato preoccupato negli spogliatoi. Il rigore sbagliato? Bentivoglio è rigorista, Alfonso è stato molto bravo, si vede che l’aveva studiato, ma anche all’inizio del secondo tempo Litteri ha sfiorato il 2-0 a quasi a porta sguarnita. Poi una volta subìto l’1-1, nel momento migliore del Cittadella, abbiamo trovato il gol meritato del nuovo vantaggio. Siamo stati bravi a reagire e non era facile, abbiamo trovato energie incredibili». […]

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia grandissimo. Gioca bene e piega un Cittadella che cerca di resistere sino alla fine e che costringe i lagunari a soffrire. La squadra di Pippo Inzaghi non conosce più pause al Penzo e infatti centra il sesto successo di fila, che la conferma nel gruppo delle destinate ai playoff, con un ottimo margine sulle inseguitrici. Quasi seimila spettatori per un derby che non ha deluso le attese, anzi ha offerto bel gioco e tante emozioni. Il Venezia sfrutta la possibilità di cancellare subito lo stop di Empoli e contemporaneamente il ko rimediato al Tombolato all’andata (2-1). E’ stata sfida vera, con assenze in entrambi i team che si compensavano (nel Venezia mancavano il portiere Audero, Andelkovc e Stulac), duelli a centrocampo particolarmente decisi, affondi offensivi ficcanti e spesso emozionanti e anche qualche inevitabile momento di nervosismo. Il Venezia dal canto suo può recriminare per non aver saputo chiudere la partita dopo essere andato in vantaggio, fallendo a fine primo tempo un rigore con Bentivoglio e in apertura di ripresa una grande occasione con Litteri. Il Cittadella si morde le mani poiché dopo il pareggio si è visto non convalidare una rete per un fallo, che secondo i granata davvero non c’era, per subire subito dopo il colpo del ko. Pomeriggio di bel gioco con due compagini in condizione che hanno inseguito il risultato massimo, ma che hanno saputo farlo con attenzione e pazienza, sfruttando e creando spazi adeguati, sfoderando difese attente e aggressive ma anche giocate in grande velocità che hanno preso in contro tempo l’avversario. Senza paura di essere smentiti si può certamente parlare della partita più bella vista al Penzo in questa stagione, sia come intensità, sia come qualità di gioco proposto da entrambi i team. Il Venezia alla fine è riuscito a spuntarla nonostante la sofferenza, grazie a un’altra dimostrazione dell’intesa del gruppo e soprattutto grazie alle capacità caratteriali che lo contraddistinguono. La quota-salvezza fissata da Inzaghi è a un solo punto e i playoff adesso sono il prossimo traguardo. […]

Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Gianluca Litteri ha segnato ieri il più classico dei gol dell’ex, pareggiando idealmente i conti dopo quello fatto al Venezia all’andata in maglia granata. «Non una vendetta», come precisa lo stesso attaccante. «Succede ma prometto: la prossima volta che farò gol, esulterò il doppio. La bandierina sono comunque andato a salutarla, mi ha attirato come sempre. Ho vissuto una settimana diversa anche a livello emotivo, avevo più ansia del solito. Era una partita speciale per me».Compagno in attacco e anche nell’andare ieri in rete, Alexandre Geijo è sicuro: «Moralmente questa vittoria vale doppio, perché il Cittadella in trasferta va fortissimo e perché abbiamo accorciato su di loro in classifica. Imporci era molto importante, sapevamo la difficoltà che ci attendevano e potevamo chiudere i conti già nel primo tempo. Purtroppo abbiamo sofferto come sempre fino all’ultimo, ma così è molto più bello. Le cose stanno andando bene, se ricordo i mesi difficili e l’infortunio, penso che non ho più 20 anni ma che il lavoro e la fiducia pagano sempre». […]

Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) «Siamo destinati sempre a soffrire, ho perfino perso la voce durante questa partita». Il presidente del Venezia è carico come una molla dopo il successo sul Cittadella. Joe Tacopina la partita se l’è goduta e sofferta con la sua ormai tradizionale passione. «A mio giudizio è stata una delle migliori tra quelle giocate dalla mia squadra in questo campionato», sottolinea, «il Cittadella è una formazione molto forte e aggressiva, abituata a frequentare le zone alte della classifica. Abbiamo un ingrediente speciale, pur perdendo tre giocatori importanti, non abbiamo perso invece un singolo passo sul nostro percorso, ed è un elemento di rilievo. Sono molto contento di questi ragazzi. […] Abbiamo preso altri tre punti, il Penzo sta diventando il nostro Fort Knox» .

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Se l’obiettivo minimo di 50 punti fissato ad agosto, ossia la salvezza, è lì a un passo, ora il Venezia non può più nascondersi nella lunga volata verso i playoff. «Su una scala da uno a dieci sono contento cento», esordisce il tecnico Filippo Inzaghi, «sono molto soddisfatto della prova dei ragazzi. Si sono dimostrati un grande gruppo e pure i tifosi sono stati fantastici. Il primo tempo doveva finire con due gol di scarto, 3-1, visto il palo nostro e loro; dopo il pareggio abbiamo sofferto ma abbiamo tirato fuori l’orgoglio, riuscendo a tornare in vantaggio nel momento più difficile. La vittoria è meritata perché abbiamo costruito tante occasioni».La differenza è arrivata sulla destra, dove spesso il Venezia ha affondato i colpi, mettendo a nudo i limiti su quella corsia del Cittadella. «Sì è vero»m ammette Inzaghi, «ma devo fare un applauso a tutta la squadra; lo faccio a Vicario, che sta crescendo ma, in generale, adesso siamo belli da vedere, giochiamo bene. Nel finale, c’erano in campo quattro ragazzi che due anni fa erano in serie D. Parlando con il presidente Tacopina, dicevo che ci manca solo un punto per raggiungere il primo obiettivo stagionale: forse ho preso il mio premio. Adesso siamo in corsa per i playoff: speriamo di farcela. Giovedì andremo a Frosinone con poco da perdere». […]

Ore 14.30 – (Gazzettino) Si è fermata a Venezia la fantastica galoppata del Cittadella in trasferta. Dopo dieci risultati utili consecutivi (7 vittorie, di cui cinque di fila, e tre pareggi) la squadra di Roberto Venturato si è dovuta inchinare a quella di Pippo Inzaghi che ha prevalso in un derby molto intenso, a volte persino spigoloso, rimasto in bilico fino all’ultimo. Sul risultato finale pesa il gol annullato a Scaglia quando il punteggio della sfida era sull’1-1 per una presunta spinta ai danni di un avversario, che stona con il metro di giudizio adottato dall’arbitro Pezzuto il quale per tutta la durata dell’incontro ha sempre sorvolato sugli interventi vigorosi. Nel computo della partita anche il rigore di Bentivoglio parato da Alfonso sul finire del primo tempo, con il Venezia che poteva rientrare negli spogliatoi sul doppio vantaggio. E i primi 45 minuti, un po’ come era successo a Cremona, non sono stati all’altezza del vero Cittadella, che ha lasciato tanto, troppo spazio d’azione ai lagunari. Non ci sono Vido e Kouame convocati con le rispettive nazionali, al loro posto Strizzolo e Arrighini; per sostituire Varnier, anch’egli con l’Under 21, è stato scelto Adorni. Il Penzo offre un’invidiabile cornice di pubblico (oltre 6.000 le presenze allo stadio, più di 400 i sostenitori granata) e il Venezia spinto dai propri tifosi ha cominciato con grande convinzione. […]

Ore 14.10 – (Gazzettino) Non perde la consueta pacatezza ma nel post partita non le manda a dire Roberto Venturato. Il tecnico granata, infatti, è a dir poco seccato per l’episodio del gol non convalidato a Scaglia per un fallo su Cernuto rilevato dall’arbitro Pezzuto. «È stata una partita combattuta, giocata da entrambe le squadre e con diverse occasioni da una parte e dall’altra. Alfonso è stato bravo a tenerci in partita in un nostro momento di difficoltà, poi abbiamo fatto un secondo tempo importante, pareggiando e vedendoci annullare ingiustamente il secondo gol in un momento in cui ci stava che passassimo in vantaggio. L’arbitro ha lasciato correre molto sia per noi sia per loro, ma quell’episodio avrebbe cambiato la partita e quella decisione ci ha penalizzato. Il Venezia ha ambizione e ha dimostrato di saper fare risultati contro chiunque, ma è un peccato non aver portato a casa punti». Il Cittadella senza dubbio ha però disputato una gara dai due volti. «Dispiace, dobbiamo essere più bravi a mantenere equilibrio. Abbiamo preso due gol sulla fascia sinistra? Nel primo tempo non abbiamo accorciato bene con la nostra mezzala in avanti, Geijo ci ha beccato una volta ed è nato l’1-0 di un Litteri che stimiamo e che purtroppo ha fatto le cose eque con il derby di andata sorride . Sul loro secondo gol è stato bravo Falzerano nell’uno contro uno, dobbiamo fare meglio. Inzaghi ha detto che loro meritavano due reti di vantaggio già all’intervallo? Nel primo tempo abbiamo colpito un palo con Strizzolo in uno contro uno e avuto un’altra occasione in area con Arrighini, quindi ci siamo stati anche noi non solo loro. Però siamo andati in svantaggio, il Venezia ha fatto qualcosa in più ma pure nei primi 45′ la gara è stata equilibrata». […]

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Primavera colorata di arancioneroverde, una domenica di buon calcio, la gente se ne va senza rimpianti per la spesa del biglietto. Venezia e Cittadella offrono un dolce al sapore di playoff e solo un po’ di nervosismo finale stravolge il clima ideale della partita di calcio. Vince il Venezia e non ruba nulla, decide di farlo soffrendo e ci riesce, prima sbagliando il rigore che avrebbe cambiato marcia alla sfida, poi andando a subire una mezzora impetuosa del Cittadella.Finisce 2-1 per il Venezia ma ci sono applausi per tutti. La chiave della partita, la soluzione tattica che fa la differenza, sta nel potere esercitato dalla squadra di Inzaghi sulla fascia destra. Frey e Falzerano devastanti, Salvi ha palesato qualche difficoltà nella fase difensiva, senza ricevere granchè d’aiuto da Settembrini, i due gol sono arrivati allo stesso modo, fuga, sovrapposizione e palla in mezzo per il tocco facile di Litteri prima, ben piazzato quello di Geijo dopo. In mezzo, molto equilibrio, scelte tattiche misurate, ma un Cittadella meno portato ad aggredire il portatore di palla avversario di turno, un Cittadella meno sbarazzino del solito, che solo a metà ripresa ha mostrato il suo vero volto. E anche episodi importanti: si è detto del rigore, destro di Bentivoglio deviato da Alfonso sulla traversa, il gol annullato a Scaglia, presunto fallo su Cernuto, con l’arbitro che comunque aveva interrotto il gioco un paio di secondi prima, un pallone clamorosamente mancato da Litteri su assist di Pinato, ma anche qui, alla radice, un pallone perso dal Cittadella in uscita dall’area. E i legni, Garofalo e Strizzolo.Sui gol, scontata la sceneggiatura: Litteri che segna sotto la curva, regala la gioia ai tifosi e rinuncia all’abbraccio. De gustibus. Per restare sul latino, almeno par condicio: all’andata, con la maglia del Cittadella il gol al Venezia, al ritorno con la maglia del Venezia, gol al Cittadella. 2-1 tutte e due le volte, ma solo lui, Gianluca Litteri, è l’uomo che ha vinto entrambi i derby. […]

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Stavolta in trasferta il Cittadella non esulta, e ha di che rammaricarsi il tecnico granata Roberto Venturato, che per prima cosa punta il dito contro l’arbitro. «Sicuramente è stata una partita combattuta e giocata bene da entrambe le squadre. Noi, come loro, abbiamo avuto diverse occasioni da rete, ma l’annullamento del gol di Scaglia è stato ingiusto. Per noi poteva rappresentare un cambio di volto alla partita, e la situazione invece ci ha penalizzati. L’arbitro ha fatto correre molto, per entrambe, e alla fine dispiace il risultato».Il secondo possibile gol del Cittadella poteva infatti dare il là all’ennesima vittoria stagionale fuori casa, invece la squadra è uscita dal Penzo a bocca asciutta. «Dobbiamo mantenere l’equilibrio», sottolinea ancora Venturato. «Il Venezia è e rimane una squadra con grandi ambizioni e ha giocatori importanti. In questa occasione ha dimostrato di essere pronta a giocarsela contro chiunque. Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile, e alla fine è stato bravo Alfonso a tenerci in gioco con la parata sul rigore di Bentivoglio, in un momento in cui avevamo difficoltà nel contenere le individualità del Venezia. Nel primo tempo abbiamo sbagliato nel non riuscire ad accorciare con la mezzala davanti e Geijo, abbiamo subìto il Venezia in profondità, e poi Falzerano ha creato la situazione del primo gol. Abbiamo sbagliato noi da questo punto di vista, ma ora dobbiamo essere più bravi nel capire di non ripetere questi errori in futuro». […]

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) C’è amarezza in casa Cittadella per una sconfitta nata dopo un primo tempo non proprio brillante e un gol annullato a Scaglia, quando la gara era in parità. «L’1-2 era buono», dice Andrea Arrighini autore del pareggio del Cittadella «e ho parlato con Scaglia: mi ha detto di non essersi appoggiato a Cernuto. La partita viveva un momento decisivo, dopo la mia rete ci stavamo credendo e qualche istante dopo è giunta la rete di Geijo che ci ha tagliato le gambe. Dispiace: dalla possibilità di ottenere i tre punti, abbiamo finito per perdere». Eppure il Cittadella del primo tempo non è stata la squadra brillante vista in altre occasioni. «Ci portiamo dietro questo difetto da un po’», continua Arrighini «ovvero dobbiamo prenderci uno schiaffo per reagire. Dopo l’intervallo siamo riusciti ad aggredire più alti e le cose sono andate meglio. Di solito in trasferta facciamo sempre bene, stavolta abbiamo incontrato un grande avversario, bello cattivo dietro e bravo nelle ripartenze. Adesso dobbiamo restare tranquilli e rifarci già giovedì contro lo Spezia: sarà una sfida importante». Se ormai il Cittadella sente il fiato sul collo del Venezia, la lotta ai playoff coinvolge diverse squadre. «Ci sono formazioni più attrezzate della nostra», aggiunge «ma vogliamo sognare». […]

Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Alla fine sorridono tutti. Il Padova che mantiene otto punti di vantaggio sulla Sambenedettese, il Mestre che rimane al settimo posto, sia pure agganciato dal Pordenone, i tifosi del Mecchia separati sulle opposte tribune che si godono l’aria di primavera e sentono sbocciare rispettivamente la promozione e la griglia dei playoff, obiettivo sul quale qualche mese fa pochi avrebbero scommesso uno spritz. Con Mauro Zironelli che può legittimamente sorridere per aver tenuto testa per una buona mezz’ora alla capolista, osando di più e sfiorando in un paio di occasioni il vantaggio. Salvo poi subire nella ripresa il ritorno del Padova che, dopo essere rimasto ad attendere le mosse degli avversari, prendevano in mano il centrocampo da dove partivano alcune iniziative pericolose per la retroguardia arancionera. Tanto da suggerire nel finale una difesa a cinque per evitare di correre ulteriori patemi. Si diceva alla vigilia che il Padova temesse la verve dei numerosi ex accasati in riva al Marzenego, come Favaro, Perna, Beccaro e Neto Pereira. Timori fondati, se si considera la perfetta gestione della retrovia da parte di capitan Perna – per lui solo una sbavatura per una palla mancata nel primo tempo – la verve di Beccaro che dialogava più volte con Neto Pereira facendo vedere i sorci verdi a Ravanelli, che alla distanza è riuscito a prendere le misure agli attaccanti del Mestre sfiorando addirittura il gol nella ripresa. Poi però è salito in cattedra il Padova, diretto a centrocampo da Pulzetti e Pinzi, che ha giustificato la posizione in classifica dimostrando di poter gestire la partita cercando con più convinzione il gol che avrebbe sancito di fatto la promozione. Alla fine, lo 0-0 si dimostra il risultato più giusto che rafforza le ambizioni di entrambe le squadre. […]

Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È particolarmente sereno e soddisfatto il portiere Alessandro Favaro, ex di turno, il cui cartellino è ancora di proprietà del club biancoscudato. In primis per il punto conquistato, ma non meno per aver contribuito in prima persona con un intervento strepitoso nel corso del primo tempo su una perentoria incornata dalla corta distanza di Guidone che è riuscito a togliere dalla porta. «Sì, certo. È stato un gran bel intervento ha dichiarato nella circostanza mi ero trovato in controtempo, ma sono riuscito a recuperare e ad alzare quel pallone. Sono contento della mia prestazione e del pareggio che abbiamo conquistato». Avete faticato più del solito ad andare alla conclusione. «Loro sono stati bravi nel chiuderci gli spazi. Da parte nostra siamo riusciti a controllarli nel migliore dei modi rischiando davvero poco. Credo che si possa essere soddisfatti del pareggio che sta bene ad entrambi. Adesso dobbiamo continuare in questa maniera e guardare avanti con fiducia ai prossimi impegni. Abbiamo il dovere di consolidare la nostra posizione nei playoff alzando anche l’asticella». […] Di punto guadagnato parla anche capitan Perna, anche lui ex della partita, il quale non è sorpreso della prestazione di grande maturità offerta dalla squadra. «Sapevamo sin dall’inizio del tipo di partita che ci avrebbe aspettato e che non sarebbe stata facile. Per quanta ci riguarda, credo che abbiamo gestito il match nell’arco degli interi novanta minuti da squadra matura, rallentando anche il gioco al fine di non rischiare inutilmente di offrire loro il fianco. Sono soddisfatto del pareggio che abbiamo conquistato, tutto sommato rispecchia al meglio l’andamento della contesa nell’arco dei novanta minuti, sebbene sono convinto che a conti fatti, qualche cosa di più per portarla a casa l’abbiamo fatto noi. Sì, dico che ai punti forse avremmo meritato qualcosa di più, ma comunque va bene così».

Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Pari e patta dunque tra Mestre e Padova senza grosse emozioni. Risultato equo e di questo ne sono tutti convinti nel dopo partita, ad incominciare da mister Mauro Zironelli che appare più che soddisfatto della prestazione della sua squadra, sebbene rispetto ad altre circostanze abbia faticato alquanto a trovare la della rete. «Direi che non è stata una partita spettacolare ha esordito il tecnico arancionero con grande pacatezza ci sono state poche occasioni nell’arco degli interi novanta minuti. Il Padova ha saputo imbrigliarci, però il risultato di parità sortito ci sta tutto. Noi abbiamo disputato un buon primo tempo cercando di fare la partita. Abbiamo anche costruito qualche occasione interessante che però non siamo riusciti a sfruttare in modo adeguato, quindi, siamo calati nella ripresa concedendo qualcosa di più ai nostri avversari, ma in definitiva abbiamo controllato bene. Non abbiamo quasi mai rischiato, se non nell’occasione del colpo di testa di Guidone». Una squadra comunque calata fisicamente nella ripresa. «Beh, venivamo da una settimana di fuoco. Tra Ravenna, Bassano e questa partita con il Padova abbiamo spesso tantissimo da punto di vista fisico e mentale. In effetti, nella ripresa non avevamo più benzina a sufficienza per attaccare, di conseguenza abbiamo pensato a controllare il risultato. Onestamente ha continuato – non potevo chiedere di più a questi ragazzi che sono stati encomiabili. Adesso tiriamo un attimo il fiato, pensiamo ad allenarci bene durante la settimana in vista dei prossimi impegni, a recuperare tutti i ragazzi dal punto di vista della condizione fisica. Da qui alla fine ci sarà bisogno del massimo apporto da parte di tutti i componenti della rosa». […]

Ore 12.10 – (La Nuova Venezia) È uno Zironelli soddisfatto quello che si concede alle interviste del dopo gara. Il pari contro il Padova consolida la posizione in classifica anche visti i risultati delle altre e soprattutto è la conferma che il Mestre, che tutti davano spacciato a inizio campionato, non solo è ormai matematicamente salvo ma lotta per un posto in alto nei playoff. Solo 5 punti dalla seconda con una partita da recuperare a sei giornate dal termine. Un posto tra le grandi è assicurato.«Non è stata una partita spettacolare, dobbiamo dirlo. Noi avevamo speso molto nelle partite con il Bassano e Ravenna ma è stata una gara equilibrata. Il pareggio è giusto. I ragazzi hanno guadagnato fiducia e abbiamo comunque strappato un pari a una squadra che certamente salirà in serie B e merita la posizione che ha». […] Poi si torna alla partita. «Non ci sono state grandi occasioni ieri; forse meglio un po’ noi nel primo tempo ma poi sono venuti fuori loro. Noi certamente non eravamo al 100% ma gli sforzi fatti nelle ultime partite si sono sentiti. Poi il Padova è stato bravo a chiudersi dietro ma comunque è un pari che sta bene a tutte e due le squadre». […]

Ore 11.50 – Biancoscudati in campo alla Guizza per l’allenamento. Previsto lavoro di scarico per i titolari di ieri.

Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6; Ravanelli 6.5, Russo 6.5, Cappelletti 6.5; Fabris 6 (Marcandella sv), Pulzetti 6 (Sarno sv), Pinzi 6 (Mandorlini sv), Belingheri 6, Contessa 6.5; Gliozzi 6 (Capello 6), Guidone 6 (Salviato sv). 

Ore 11.20 – (Gazzettino) Un punto che profuma di serie B. Pur non brillantissimo per quanto si è visto in campo, contro un avversario tutt’altro che morbido e tra i più temibili in questa fase di campionato, il Padova può sorridere: il pareggio a reti bianche ottenuto a Portogruaro con il Mestre ha un enorme peso specifico e rappresenta un passo importante verso l’atteso traguardo finale, valorizzato dai risultati arrivati dagli altri campi, con la Reggiana sconfitta a Pordenone e ora dietro di dieci punti, ma con una partita in meno, e con le altre concorrenti che non vanno oltre al pareggio nei rispettivi impegni in trasferta. Il tutto a sei turni dalla fine. A parte lo squalificato Trevisan, il tecnico Bisoli può contare sull’intera rosa e rispetto all’impegno di mercoledì sera con la Feralpi attua una piccola rivoluzione, cambiando quattro pedine e schierando i suoi con un 3-5-2 speculare a quello proposto da Zironelli, evidentemente provato nelle ultime sedute a porte chiuse. Restano fuori Salviato, Mandorlini, Sarno e Capello, trovano spazio Ravanelli, Fabris, all’esordio dal primo minuto alto a destra, Pinzi e Gliozzi al fianco di Guidone. La fama di ammazzagrandi guadagnata sul campo dai padroni di casa (quattro vittorie nelle ultime cinque partite) da un lato e il ricordo della gara di andata in cui i biancoscudati avevano colpito di rimessa sull’altro piatto della bilancia, inducono le due squadre a un approccio molto accorto alla gara, anche se la prevalenza nel possesso palla è del Mestre. […]

Ore 11.10 – (Gazzettino) […] «Non ho dubbi – spiega mister Bisoli – nel considerare questo pareggio come un risultato positivo che ci ha fatto superare a pieni voti un ostacolo importante come quello che alla vigilia costituiva questa partita con il Mestre. È un punto che accogliamo in modo positivo, soprattutto visto quello che hanno combinato le nostre avversarie. Lo considero un ulteriore passo in avanti verso quel traguardo per il quale tutti noi stiamo lavorando sin dall’estate e che speriamo di raggiungere il prima possibile. Adesso ogni partita diventa difficile e a deciderla sono sempre gli episodi. Devo dire che contro il Mestre ho visto un Padova attento e giudizioso. Nell’arco della partita non ci sono state tante occasioni per sbloccarla, ma qualcosa abbiamo comunque prodotto praticamente senza mai rischiare». La difesa ha dunque retto egregiamente. Bene un po’ tutti, nonostante una piccola rivoluzione in campo. «La squadra mi è piaciuta, ha disputato una buona partita. Ho un gruppo eccezionale che non cambierei per nessuna cosa al mondo. So cosa mi possono dare, so che vogliono tutti ottenere il massimo da loro stessi. La rivoluzione c’è stata, ma come avete visto il prodotto non è cambiato. Se vogliamo vedere il pelo nell’uovo, potevamo essere un po’ più cinici, ma nel calcio la perfezione deve essere sempre conquistata con il lavoro». […]

Ore 11.00 – (Gazzettino) […] Sulla stessa lunghezza d’onda, e non potrebbe essere il contrario, Michele Russo: «Abbiamo giocato una buona partita dimostrando una grande solidità e sono contento della mia prestazione. Quando si ha al proprio fianco ragazzi intelligenti e di grande qualità e si attorniati da un grande ambiente – ha sottolineato – è normale che l’inserimento diventi più facile per chiunque. Il pareggio non è assolutamente da buttare, lo considero un buon risultato. Abbiamo affrontato il Mestre consapevoli delle difficoltà che ci avrebbe potuto creare, memori anche della partita dell’andata». Nove punti di vantaggio, guardando alla classifica quando si potrà festeggiare? «Mah, non è ancora il caso di fare calcoli, non si possono fare. Nell’ultimo mese ci sono sempre tante insidie, ad cominciare dalla partita di sabato prossimo con il Pordenone. Dunque meglio continuiamo ad andare avanti di partita in partita sempre con grande concentrazione per arrivare quanto prima al traguardo della promozione che tutti noi inseguiamo».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Negli spogliatoi, tutto il Padova esulta. Testimonianza di come alla vigilia questa partita fosse particolarmente sentita, ma anche del grande entusiasmo dopo aver realizzato di essere adesso al comando avanti di ben nove punti e dunque più che mai vicini all’obiettivo finale. In sala stampa si presenta Vittorio Fabris, per la prima volta titolare. «È stata una partita tosta ha esordito Del resto sapevamo che squadra andavamo ad affrontare e che cosa ci avrebbe aspettato nell’arco dei novanta minuti. In settimana l’avevamo preparata proprio come è andata sul campo. L’abbiamo affrontata da squadra umile, cercando di ripartire. Siamo riusciti ad imbrigliarli, tanto che alla fine non abbiamo rischiato praticamente nulla. Da parte nostra, invece, abbiamo creato qualche opportunità di rilievo».
In definitiva è stato un punto guadagnato? «Penso proprio di sì. Affrontavamo un Mestre reduce da risultati importanti ed in un ottimo momento di forma. Non abbiamo alcun motivo per non essere soddisfatti del risultato che ci avvicina ancor di più al nostro obiettivo». […]

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Il fine giustifica anche i pareggi”) […] Chi, invece, veleggia sicuro verso il porto della Serie B è il Padova, che più si va avanti e più conferma di essere una spanna sopra gli altri. Non tanto per la qualità del gioco che esibisce (ma che ce ne facciamo del bel calcio, in Serie C, quando ci sono club che restano per anni a marcire nella categoria?), quanto per l’immagine che offre di sè giornata dopo giornata: è una compagine davvero leader quella di Bisoli, perché non mostra cedimenti di sorta, sa essere sparagnina quando occorre, rabbiosa quando c’è bisogno di tirar fuori gli artigli, e rocciosa quando deve arginare avversari agguerriti. I numeri parlano chiaro: terza miglior difesa del girone (23 gol subìti, contro i 22 di Sambenedettese e Sudtirol) e terzo miglior attacco (37 reti realizzate in 28 gare, preceduto solo da Pordenone, con 40, e Triestina, con 38).Rimangono sei sfide, tre all’Euganeo e tre fuori, prima di festeggiare il salto tra i cadetti. Passo e rendimento autorizzano a credere che il grande momento possa essere celebrato a metà aprile, ma è giusto procedere una gara per volta. Se poi ai sofisti del pallone non va tanto giù come Bisoli fa esprimere i suoi, non hanno altro che da accomodarsi altrove. Così almeno ci liberiamo degli eterni scontenti.

Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6; Ravanelli 7, Russo 6.5, Cappelletti 6.5; Fabris 6 (Marcandella sv), Pulzetti 6 (Sarno 6), Pinzi 6 (Mandorlini sv), Belingheri 6, Contessa 6.5; Gliozzi 6 (Capello 6), Guidone 6 (Salviato 6). 

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Giusto, perché nessuno ha chiesto al Padova di stravincere, ma di tagliare il traguardo, questo sì, davanti a tutti, anche di un solo metro se mai dovesse capitare.Il Mestre signora squadra. Bisoli, a dispetto dei sotutomi e degli strateghi da tastiera, che si dicono preoccupati per il rallentamento di Pulzetti & C., ha fatto ciò che un tecnico primo della classe dovrebbe sempre fare: se l’avversario è forte, e all’andata, pur perdendo, ti ha messo in (seria) difficoltà, lo studi perbene e gli opponi una formazione in grado di limitarne il raggio d’azione e, soprattutto, le bocche da fuoco di cui dispone. Così è stato, perché il Padova di Portogruaro, convertito ad un 3-5-2 quasi speculare al modulo di Zironelli (3-4-3), nel primo tempo si è preoccupato di arginare come meglio non avrebbe potuto la manovra ariosa e avvolgente dell’avversario, in gran forma e capace di cogliere sei successi nelle precedenti nove giornate. Compatto, organizzato, solido dietro e perentorio nel rintuzzare ogni tentativo mestrino sulle fasce, l’undici biancoscudato ha disputato una gara intelligente, d’attesa, senza sbilanciarsi troppo, per non scoprire il fianco alle ripartenze dei vari Neto Pereira, Spagnoli e Beccaro. […] Dunque, anche a piccoli passi, il Padova avanza indisturbato verso l’apoteosi. Sabato sera riceverà il Pordenone e dopo Pasqua andrà a Trieste. Se si fanno 4 punti in queste due partite, hai voglia che gli altri ti vengano a prendere…

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Un’altra partita mandata in archivio e tutto invariato. Il Padova pareggia ancora, dopo l’1-1 infrasettimanale con la FeralpiSalò, ma va bene così: perché il traguardo si avvicina – adesso il conto alla rovescia è fermo a 6, sei gare da qui alla conclusione della stagione regolare – e perché le concorrenti dirette non hanno fatto di meglio, anzi: la Sambenedettese, seconda, rimane a 8 lunghezze dopo aver recuperato il gol di svantaggio con l’Alto Adige, e la Reggiana, terza, ha perso a Pordenone, contro i neroverdi friulani prossimi avversari, alla vigilia di Pasqua, dei biancoscudati. Gli emiliani sono a – 10, anche se devono recuperare un incontro, ma proprio contro il Mestre, rivale della squadra di Bisoli ieri.Al Mecchia, stadio concesso in prestito (ma dietro esborso di 250 mila euro di affitto) alla “matricola” arancionero che non può giocare nel suo impianto, il Baracca, perché questo non è in regola con le normative previste dalla Lega, la capolista ha fatto quello che deve fare un ciclista in fuga quando, giunto a pochi chilometri dallo striscione d’arrivo, ha l’obbligo di far tesoro delle energie che gli rimangono, di non forzare troppo con il rischio di… piantarsi e di sapersi gestire al meglio. Ecco, il Padova di queste settimane è proprio come il fuggitivo che si prepara al rush finale: dietro, invece di organizzarsi al meglio per l’inseguimento, giocano a mangiarsi terreno gli uni con gli altri, con il risultato di consolidarne il passo, anche se non più perentorio come agli inizi della fuga, verso l’obiettivo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Ho un gruppo spettacolare, che non cambierei con nessuno, e lo sto dicendo dall’inizio», sorride l’allenatore romagnolo. «Sono tutti applicati e vogliosi di ottenere il massimo. In questa occasione ho un po’ stravolto la formazione, ma il prodotto finale è stato il solito, la squadra è rimasta sempre compatta e ha concesso veramente poco. Certo, potevamo sfruttare meglio alcune occasioni che ci siamo creati. Ci è mancato il cinismo, la perfezione è molto difficile da ottenere, ma si può sempre migliorare ed è per questo che già domani mattina (oggi, ndr) saremo al campo per cercare di limare ancora di più i nostri difetti».Il sorriso di Bisoli, in ogni caso, è quello dei giorni migliori. E il motivo è semplice: «Ho visto veramente la squadra che piace a me, compatta e vogliosa. Quando potevamo giocare, l’abbiamo fatto, quando non si riusciva, abbiamo provato a lanciare in verticale, ma sempre su azioni studiate. Abbiamo disputato una partita attenta e giudiziosa, senza rischiare nulla». […] .Con ogni probabilità per raggiungere la promozione potrebbe veramente bastare la quota di 63 punti che lo stesso Bisoli aveva indicato all’inizio del girone di ritorno. «Basterebbe vincere tre partite su sei», annuisce il tecnico. «Vorrebbe dire avere una media da zona retrocessione. Potremmo sicuramente superare questa quota, ma ancora non abbiamo fatto nulla».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un’altra buona notizia di giornata è arrivata dal debutto di Vittorio Fabris dal primo minuto come esterno a tutta fascia: «Sono felice di come è andata», spiega l’ex Venezia. «Mi aspettavo di spingere un po’ di più nel primo tempo, mentre nella ripresa sono riuscito ad essere incisivo in un paio di ripartenze. Abbiamo raccolto un punto importante, in una gara che sapevamo sarebbe stata tosta. Dobbiamo continuare a giocare così, con la stessa cattiveria di una squadra che si vuole salvare».Applausi anche per il portiere del Mestre, Alessandro Favaro, il cui cartellino è ancora di proprietà biancoscudata: «Sono felice che la mia parata abbia contribuito al risultato. Spero che il Padova vince il campionato. Il mio futuro? Penso a finire l’anno, poi si vedrà».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il simbolo di un Padova che sta facendo dell’abnegazione la propria arma fondamentale non può che essere Michele Russo. Il 31enne difensore ligure, messo in naftalina da Bisoli per gran parte della stagione, è stato rispolverato nell’ultima settimana, tanto da disputare due gare da titolare nel giro di quattro giorni. Mostrandosi affidabile come di consueto: «Il merito è dell’ambiente intero, che mi ha sempre fatto sentire importante», sottolinea il centrale. «Se non si ha il supporto di tutti, dai compagni allo staff, in alcuni momenti è difficile restare professionisti al 100% quando si gioca poco. Questo gruppo, invece, mi ha sempre fatto sentire importante, ad ogni allenamento. E così diventa tutto più facile».Adesso manca soltanto la ciliegina finale: «Ma non possiamo permetterci di fare calcoli, il campionato è imprevedibile e lo dimostrano anche gli ultimi risultati. Ci sono un sacco di insidie, dobbiamo continuare a giocare con il coltello tra i denti a partire dalla prossima sfida contro il Pordenone». […]




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com