Live 24! Padova, weekend di relax. Ma stasera gli occhi sono tutti su Livorno-Lecce…

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Ore 20.00 – (Il Piccolo) «Non ho alcuna situazione attualmente: lascio il certo per l’incerto. Ma cerco una sfida che mi infiammi». Con queste parole sul suo immediato futuro, ieri Massimo Pavanel ha salutato Arezzo, dopo una conferenza stampa nella quale non sono mancati abbracci con i tifosi, lacrime e tanta commozione, a conferma di quanto il tecnico sia riuscito a farsi voler bene in pochi mesi. Come noto, il tecnico è anche nel mirino della Triestina, alla quale fu vicino anche lo scorso anno, ma ieri il mister ha spiegato che non ha al momento situazioni definite, bensì vari discorsi in piedi tutti da approfondire, e che lo farà a partire dalla prossima settimana. Di certo, tra questi discorsi da approfondire c’è anche quello della Triestina. Pavanel, nei motivi dell’addio all’Arezzo, in realtà qualche piccolo indizio sul suo futuro lo ha dato: infatti ha tirato in ballo, anche se in secondo piano rispetto al motivo principale, anche un discorso personale che riguarda la sua famiglia, che come noto vive a Trieste. E il tecnico non ha fatto mistero anche ieri di voler avvicinarsi. Sotto questo aspetto, è evidente che l’ipotesi Unione gli calzerebbe a pennello. Ma a proposito di avvicinamento a casa, in questi giorni si è fatto vivo anche il Verona, società nella quale Pavanel ha lasciato un grande ricordo avendo allenato per ben cinque anni la Primavera gialloblu. E con il Verona sceso in B, la società veneta potrebbe avere anche l’idea di un mister che conosce bene la piazza. Insomma Triestina e Verona sembrano le ipotesi più realistiche, anche se pare si sia fatta avanti anche la Sambenedettese. […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Si salva ovviamente Salvatore Burrai, il regista sardo che pur con qualche appannamento rispetto alla scorsa stagione ha garantito un livello di rendimento sufficientemente alto. Per il resto, il centrocampo del prossimo Pordenone è un’incognita. E il mercato in questo senso dovrà necessariamente dare una grossa mano in vista della stagione del rilancio. Nell’attesa del nome del nuovo allenatore, che sarà fondamentale per capire come e dove investire per rinforzare la rosa neroverde, ecco l’analisi che riguarda nello specifico il reparto della mediana, orfano delle migliori prestazioni di chi giocava e gioca al fianco del faro Burrai. Il reparto è parzialmente da ripensare. Il primo obiettivo però sarà quello di riuscire a trattenere almeno Roberto Zammarini, il più positivo tra gli acquisti del mercato di gennaio. Bisognerà dialogare con lo staff del centrocampista-incursore, ma anche con il Pisa, il club titolare del suo cartellino. Zammarini può essere considerato un punto fermo, ma per farlo diventare ufficialmente tale si dovrà ancora lavorare in fase di trattativa. Poi ci sono i giocatori che hanno reso meno di quanto ci si aspettava. Sarà necessario, per esempio, valutare attentamente la posizione di Gianvito Misuraca, uno dei totem del Pordenone di Bruno Tedino. Il palermitano ha vissuto una stagione troppo ricca di alti e bassi. Non ha quasi mai perso il posto nell’undici, va detto, ma più per mancanza di reali alternative che grazie al suo rendimento. È mancato in zona-gol, lui che garantiva anche quella componente da non sottovalutare, e spesso è andato in sofferenza. L’anno scorso per alcuni tratti dell’estate è stato vicino a vestire la maglia del Palermo, la squadra della sua città. Doveva seguire Tedino in Sicilia, poi non se n’è fatto nulla. Da allora forse è iniziato l’appannamento. Ora è a un bivio: provare il rilancio a Pordenone o tentare un’altra strada. […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un tecnico sulla panca neroverde entro fine maggio. Sarebbe questo l’obiettivo di Mauro Lovisa dopo il divorzio da Fabio Rossitto. Obiettivo onestamente difficile da raggiungere, se si vorrà veramente consegnare la squadra (per altro da rifare) nelle mani di un top che duri tutta la stagione e non costringa a rimpiangere la decisione di aver mollato il Crociato. Sui siti specializzati di mercato si racconta che nella lista dei desideri di re Mauro ci sarebbero, nell’ordine, Mauro Zironelli, Paolo Zanetti, Federico Coppitelli e Luca D’Angelo. Partiamo dalle caratteristiche che, sempre secondo le voci raccolte in ambienti vicini alla stanza dei bottoni neroverde, deve avere chi sarà incaricato di realizzare il sogno della promozione in B. Dovrà lavorare molto (a tempo pieno) e bene; fare calcio propositivo e arioso; essere aperto nei confronti dei giovani; gestire i maturi; avere carisma ed esperienza per portare a termine con successo la stagione 2018-19. […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) «Non possiamo sbagliare», dice Matteo Lovisa. Proprio per questo il Pordenone sta ponderando con grande attenzione la scelta del nuovo allenatore. La rosa dei papabili sembra ristretta a tre nomi: Mauro Zironelli, Luca D’Angelo e Federico Coppitelli. Sebbene non sia da escludere un eventuale jolly a sopresa. Dell’ormai ex tecnico del Mestre (su cui ha puntato gli occhi pure la Triestina), dato in pole per la sostituzione di Fabio Rossitto, si sa quasi tutto. Il suo calcio offensivo e spettacolare ha già fatto parlare nelle precedenti esperienze alla Sacilese, all’Altovicentino e nell’ultima stagione con i mestrini. Qualche incognita in più attornia gli altri due nomi, comunque di spessore. Basti pensare che D’Angelo nel girone di ritorno alla guida della Casertana ha raccolto più punti di tutti. Comprese le corazzate Lecce e Catania. […] Come bravo, capace e dotto (è laureato in scienze politiche) è il giovane (classe ’84) Coppitelli, un vero mago in fatto di talenti, come ha dimostrato a Roma e Torino. Affidargli la crescita dei prospetti neroverdi potrebbe rivelarsi una mossa vincente.

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Il futuro, ma anche il recente passato del Pordenone. Matteo Lovisa, dirigente classe 1996 che si occupa del mercato dei neroverdi, figlio del presidente Mauro, parla del “suo” club. Lo fa al termine della stagione, per spiegare cosa, secondo lui, non è andato; lo fa per dire che alla società «non serve la figura di un direttore sportivo esterno» e che «si punterà a disputare un campionato di spessore: ciò che non possiamo sbagliare è la scelta dell’allenatore. È una figura che in serie C incide moltissimo». Allora, che cosa non ha funzionato quest’anno? «Abbiamo reso sotto le aspettative, è vero. Tuttavia per il terzo anno di fila abbiamo centrato i playoff e conquistato il quarto turno di Tim Cup, in cui abbiamo affrontato l’Inter al Meazza. Non è stato tutto da buttare. Qualche errore è stato commesso, anche se purtroppo abbiamo avuto poco tempo per preparare l’annata». In che senso? «Avevamo giocato l’ultima partita il 13 giugno. Dopo pochi giorni mister Tedino, che eravamo sicuri rimanesse con noi, ha ricevuto l’offerta del Palermo. Avevamo venti giorni per scegliere l’allenatore e buona parte dei giocatori. La fretta ci ha portato a commettere degli errori». Rifarebbe la scelta di affidare la panchina a Leonardo Colucci? «Qualcosa non ha funzionato, lo dicono i risultati. A ogni modo ritengo Leo un ottimo allenatore, che farà strada. Tecnicamente e tatticamente è preparato come pochi». Ritiene che la squadra valesse di più, a livello di organico, del nono posto ottenuto? «Sì. Sotto quel profilo eravamo inferiori solamente al Padova». Però volete rinnovare l’organico… «Le scelte su chi può rimanere spetteranno anche al nuovo allenatore. Dipenderà dalle sue idee, da come vuole giocare. Sicuramente entro fine maggio sceglieremo il tecnico del Pordenone. Zironelli? Ci piace. Ma non è l’unico…». […]

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Una delegazione della tifoseria del Bassano, composta dai rappresentanti dei Fedelissimi e da quelli degli ultras giallorossi Gruppo Grappa ha incontrato nella serata di giovedì il sindaco Riccardo Poletto e l’assessore allo sport Oscar Mazzocchin. L’incontro è servito per fare il punto della situazione sul fronte societario dopo l’intenzione del patron Renzo Rosso, che intende acquistare il Vicenza e unirlo col Bassano. «Premetto che tutti noi — spiega il rappresentante Gianantonio Bertoncello — siamo grati alla famiglia Rosso per questi ventidue anni di calcio che ci hanno fatto vivere. Nel colloquio col sindaco e con l’assessore allo sport è emersa la possibilità di studiare soluzioni alternative che prevedano la prosecuzione della storia del Bassano. Sul fronte stadio è stato il patron a cambiare idea nonostante l’iter preciso avviato e con il pieno appoggio del sindaco. Noi non abbiamo nulla contro il Vicenza e rispettiamo il club biancorosso, ma vogliamo mantenere la nostra identità e i nostri colori. Magari anche in una categoria inferiore ma preservando il nostro club. Al momento la situazione è in evoluzione, bisogna capire come finirà il 28 maggio all’apertura delle offerte».

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Partita di andata dei playout, il Vicenza gioca al Menti con il Santarcangelo e segue con un occhio attento l’evolversi delle cose sul fronte societario. Un evolversi che non manca mai di portare elementi di novità: perché sul fronte delle «offerte libere» da presentare entro il 28 maggio oltre a quella di Renzo Rosso ce ne potrebbero essere anche altre, una anche dall’Inghilterra e una, forse collegata a quest’ultima, con il presidente del Brescia Massimo Cellino. Ma oggi si gioca e il Santarcangelo, che in stagione ha semnpre vinto con il Vicenza, è un osso durissimo da rodere. «Noi sappiamo che dobbiamo vincere una delle due partite con l’imperativo di segnare almeno un gol più degli avversari — sottolinea Nicola Zanini — in questi giorni abbiamo lavorato sul campo per ritrovare i meccanismi di un paio di mesi fa, di sicuro il compito più difficile è stato quello di ridare fiducia e serenità ad un gruppo che ho ritrovato con il morale sotto i tacchetti. Ritengo che l’aspetto psicologico sarà importantissimo». Una doppia sfida da vincere e Zanini indica la strada per riuscirci. «Queste sono partite in cui conta la concretezza, non voglio rovesciate o colpi di tacco. I minuti iniziali saranno i più difficili perché la pressione condizionerà molto. Del resto me ne sono andato che in classifica il Vicenza era salvo, poi è accaduto che la squadra non ha più vinto una partita e ci troviamo all’ultimo posto della graduatoria. Il campo ha detto questo, tutto il resto lascia il tempo che trova». […]

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Zero a zero nell’ultima della regular season con il Pescara. Quinto posto e quindi sfida secca con il Perugia al Penzo domenica 27 alle 20.30. Questo il verdetto dell’ultima giornata di serie B che ha promosso il Parma a braccetto dell’Empoli direttamente in serie A. In terza piazza il Frosinone, quindi il Palermo e dietro il Venezia ci sono nell’ordine Bari, Cittadella e appunto gli umbri. Per il Venezia è già una stagione da incorniciare con un piazzamento così in alto, conquistato da doppio neopromosso: a un passo dalla massima serie in appena tre anni (solamente il Parma ha fatto meglio). E logicamente non è finita. I ragazzi di Pippo Inzaghi si giocheranno le loro possibilità di conquistare l’ultimo posto disponibile per la serie A in questi playoff che vedranno Frosinone e Palermo saltare il primo turno, mentre ai lagunari basterà anche un pareggio per eliminare i perugini. Guardando al futuro ancora più lontano c’è da segnalare la presenza ieri sera in tribuna al Penzo di Eugenio Corini ex allenatore del Novara quest’anno, che ha mosso i primi passi al Portogruaro che qualcuno assicura abbia avuto un contatto con il ds Leandro Rinaudo, con il quale ha anche giocato a Palermo. Per il momento solamente voci, mentre gli oltre cinquemila spettatori hanno festeggiato un traguardo impensabile alla vigilia della stagione.

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Abbiamo un sogno nel cuore, la serie A dell’Unione», canta la Sud. È il sogno continua domenica prossima, allo stadio Penzo, quando ci sarà il primo spareggio play off con il Perugia. Una partita vissuta con l’orecchio teso agli altri campi, sperando in uno scivolone del Palermo per aggrappare con le unghie quel quarto posto che permetteva di saltare la prima partita. Alla fine il Venezia e’ quinto (chiude a braccetto con il Bari ma i due scontri diretti sono stati vinti dai lagunari) andando oltre le più rosee previsioni di inizio campionato, ma anche ieri non è riuscito ad esprimersi al meglio. Meno brillanti del solito i lagunari non hanno avuto il guizzo vincente, anche perché il Pescara ha difeso con tutta la squadra il risultato iniziale. Probabilmente gli arancioneroverdi hanno pagato gli sforzi della cavalcata vincente che li ha portati ad un passo dalla serie A. Peccato, perché nelle ultime due partite sono svaniti uno dietro l’altro il sogno della promozione diretta e il quarto posto. Difficile comunque rimproverare qualcosa ad Inzaghi e ai suoi giocatori, che si sono resi protagonisti di un campionato all’attacco mantenendo per quasi tutte le partite un posto nei playoff, superando squadre ben più quotate. Il primo tempo scorre al piccolo trotto, a nulla servono le scorribande di Falzerano da una parte e Garofalo dall’altra, perché al centro nessuno trova la deviazione vincente. Gli uomini di Inzaghi appaiono annebbiati, l’allenatore guarda la lista dei diffidati e preferisce lasciare in panchina Litteri e Bruscagin in odore di squalifica. […]

Ore 12.40 – (La Nuova Venezia) Risparmio energetico. È importante. Il Venezia pensa ai playoff, li ha già in tasca, sa che tra fine maggio e primi di giugno può arrivare a giocare cinque partite e nell’ultima giocarsi la Serie A. Meglio non sprecare energie e benzina. E sul campo, di fronte ad un Pescara che per un pari è disposto a visitare un santuario, la partita si incanala su quello 0-0 che – vabbè, non ti porta al quarto posto – ma non dispiace a nessuno. E così sia.Un’occhiata alle squadre. C’è Frey a destra, la novità è Firenze al posto di Suciu, turnover anche in avanti dove il diffidato Litteri viene risparmiato per i futuri impegni e Inzaghi ricrea la coppia Geijo -Zigoni. Dall’altra parte si capisce che Bepi Pillon punta al pareggio, ma il tecnico di Preganziol sa mascherare la sua prudenza con un 4-3-3 che obbliga i difensori veneziani a poche divagazioni. Al fischio d’inizio smette di piovere, il groviglio di nuvole prende il largo e magari anche questo è un buon segno. Cosa fa il Palermo? E il Perugia? Calma, calma, siamo solo all’inizio, e comunque, se non ci sono colpi di scena le coppie per i playoff sembrano già fatte. Scorre il primo tempo e, a dircela tutta, lo spettacolo è più sugli spalti che sul campo. La curva sud “ci crede” e lo canta in tutti i modi, Tacopina in tribuna è contento, tranne quando sente scoppiare le bombe carta che lo costringeranno a fare offerte benefiche alla Lega Calcio. La partita? Giusto. Poco nel primo tempo, ordinaria amministrazione per i portieri, due prese a terra, un tentativo di Pettinari, una risposta di Geijo, la gestione del pallone va parallela con la gestione del risultato, non c’è – tanto per capirsi – quel nervosismo che ha caratterizzato la recente partita di Cremona. […] Fate aspettare la spiaggia. Appuntamento al Penzo domenica 27, ore 20.30, con il Perugia.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Tutto come previsto. Sarà il Bari (che ha superato 2-0 il Carpi e ha chiuso la regular season al sesto posto) l’avversario del Cittadella (settimo) nel turno preliminare dei play off. Si giocherà al San Nicola sabato prossimo alle 18: in caso di parità al termine dei tempi regolamentari e dei supplementari sarà la formazione di Grosso a qualificarsi per la semifinale in virtù del migliore piazzamento in classifica. In campionato (alla decima giornata) i granata sono stati battuti per 4-2 dopo che la rete di Salvi aveva illuso la truppa di Venturato. Poi aveva dominato in lungo e in largo la squadra pugliese, tanto che il gol di Pasa era arrivato sui titoli di coda della partita. Servirà quindi un’impresa, ma il Cittadella ha i mezzi e la mentalità per andare a caccia della vittoria. Tutto come previsto anche al Tombolato, dove il Cittadella fa il minimo indispensabile per sbarazzarsi della già retrocessa Pro Vercelli. La squadra granata prova da subito a fare la partita, ma la manovra stenta a decollare sul piano del ritmo e dell’incisività. Ha dunque vita facile la compagine piemontese (in formazione rimaneggiata) nel controllare la gara. Inevitabilmente le emozioni arrivano con il contagocce. […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Settimo a quota 66 punti, con un bilancio di 18 vittorie, 12 pareggi e altrettante sconfitte. Il Cittadella chiude il campionato – il secondo dopo il ritorno fra i cadetti – con un altro risultato straordinario, i playoff centrati per la seconda volta di fila, una posizione in meno rispetto a dodici mesi fa, ma tre lunghezze in più. I granata di Venturato restano dietro Venezia e Bari, un punto appena sotto, senza riuscire a sovvertire quello che, alla vigilia, si preannunciava come l’epilogo più scontato. Ed ecco allora definito l’avversario di sabato 26: il Bari di Grosso. Teatro della sfida (ore 18) il maestoso stadio San Nicola. Ci vorrà l’impresa perché, regolamento alla mano, i biancorossi pugliesi possono giocare per due risultati utili su tre, in virtù del fatto che hanno terminato il torneo sesti: quindi, una vittoria o un pareggio. Il Citta avrà, invece, solo il successo come possibile sbocco alla sua volontà di andare avanti e coltivare il sogno della Serie A. Per la cronaca, con il Bari è finita 4-2 all’andata e 0-0 al ritorno. Insomma, un osso durissimo.Partita scialba. L’atto conclusivo di un campionato comunque da inorniciare vede l’ennesima “rivoluzione” di Venturato, con cambiamenti in tutti i settori: Paleari in porta al posto di Alfonso, Pelagatti centrale accanto a Varnier, con Adorni riportato in panchina, Lora (e non Settembrini)a centrocampo, Chiaretti preferito a Schenetti sulla trequarti, e Arrighini vicino a Kouamé sul fronte offensivo. Ai piemontesi, senza 4 titolari, importa solo fare bella figura, visto che sono matematicamente retrocessi sabato scorso.Il timore di assistere ad un primo tempo dai ritmi lenti e compassati, giocato al piccolo trotto e senza grandi stimoli, viene purtroppo confermato dal campo, dove la figura migliore la fa la squadra del neo-allenatore Grieco, subentrato a Grassadonia in un tourbillon di tecnici che ha finito per frastornare gli stessi giocatori. […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato, sono mancati solo i risultati favorevoli dagli altri campi, per completare davvero la festa.«Io credo che per prima cosa si debba guardare qual è stata la nostra partita ed essere contenti», sottolinea il tecnico del Citta. «In questa stagione non sono state numerose le vittorie in casa. Questa sulla Pro Vercelli è arrivata dopo una prestazione positiva e credo che a quota 66 ci sia il record di punti in Serie B nella storia di questa società (è primato eguagliato, con la stagione 2009-2010, quella della prima qualificazione ai playoff, con Foscarini in panca, ndr)». […] Qualche settimana fa aveva detto che fra tutte le avversarie possibili ai playoff avrebbe evitato il Bari al San Nicola. Al netto di tutte le polemiche legate alla sentenza sulla penalizzazione dei pugliesi, vi sono toccati in sorte proprio loro… «Andare a giocare a Bari non sarà facile, non è mai semplice dare il meglio al San Nicola. Vedremo anche cosa succederà con la faccenda di questa sentenza di penalizzazione rinviata, scelta che non mi pare coerente con quanto dice il regolamento. Se dovremo andare lì sabato prossimo come da calendario, cercheremo di interpretare la sfida al meglio: cercheremo di avere la serenità giusta e la determinazione che servono in questi casi. In queste partite occorre soprattutto la convinzione nei propri mezzi, ma noi dobbiamo avere la convinzione di chi dice: si può fare». […]

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Sarà Bari-Cittadella, sabato prossimo alle 18, a inaugurare il primo turno dei playoff. Un epilogo atteso, quello maturato ieri sera al Tombolato, che non ha subito scossoni neppure dopo il successo granata griffato Kouamé su calcio di rigore al 27’ della ripresa e arrotondato dalla solita prodezza balistica di Bartolomei. Il 2-0 del Bari sul Carpi e il pareggio del Venezia col Pescara scolpiscono la classifica finale e disegnano il primo turno dei playoff, completato da Venezia-Perugia domenica 27. Poi entreranno in scena Frosinone (contro la vincente di Bari-Cittadella) e Palermo (contro la vincente di Venezia-Perugia). La strada per la A è definita nei dettagli, una volta per tutte. Appuntamento, dunque, al San Nicola nel prossimo weekend, con inizio alle 18, per una partita che, nella regular season, aveva proposto un verdetto chiaro e inappellabile: 4-2 per il Bari, una squadra come caratteristiche che sembra perfetta per mettere in difficoltà i granata. Se poi aggiungiamo la vicenda-penalizzazione che verrà comminata al club di Cosmo Giancaspro nel prossimo campionato, ecco che la sfida aggiunge pepe e sarà senza alcun dubbio tirata e tesa. Il Cittadella ha una settimana per prepararla, per recuperare Vido e Iori, ieri in panchina così come tanti altri primattori e per aggiustare una condizione fisica che sembra adeguata, ma non brillantissima come nei giorni migliori. […]

Ore 10.40 – (Mattino di Padova) È il grande giorno. Il Campodarsego oggi pomeriggio avrà la possibilità di portare a casa la Coppa Italia di Serie D e scrivere così un’altra pagina della propria storia nella categoria. I biancorossi, allo stadio “Gino Bozzi” di Firenze (calcio d’inizio alle ore 16.30), affronteranno il San Donato Tavarnelle, compagine toscana che ha chiuso il girone E al nono posto. Ma non sarà comunque una passeggiata per gli uomini di Gianfranco Fonti, abituati ai vertici della classifica ma pur sempre impegnati in una partita secca e contro un’avversaria che fa dell’imprevedibilità la sua arma migliore. «Il San Donato Tavarnelle ha eliminato formazioni importanti», avverte il tecnico dei “Gabbiani”. «In base ai filmati che abbiamo avuto la possibilità di visionare, è una compagine molto aggressiva e che vanta giocatori veloci e di qualità. Dovremo stare molto attenti e badare non solo all’aspetto tattico, ma anche a quello mentale: sarebbe sbagliato pensare di partire da un gradino più alto solo perché siamo arrivati più avanti in campionato». Il “Campo” ha preparato la partita nel migliore dei modi, effettuando pure la rifinitura sul campo sintetico di Ferri di Albignasego, lo stesso tipo di terreno che ritroverà nell’impianto fiorentino che, fra l’altro, ospita il Centro di Formazione Federale della Lega Nazionale Dilettanti. «I ragazzi si sono allenati molto bene e con grande impegno», prosegue Fonti. «Dopo sette partite di Coppa, c’è la volontà di dare ancora una volta il massimo nel match più importante. D’altra parte, in una carriera non capita spesso di disputare gare del genere. Darò spazio a quei giocatori che ci hanno aiutato a raggiungere questo appuntamento». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) Nella ripresa spazio a tutti gli altri biancoscudati, con le sole eccezioni di Fabris, Serena e Marcandella ancora in campo: entrano Merelli, Russo, Pinzi, Zivkov, Bellemo, Cisco, Marcadella, Piovanello e Lanini. Il modulo adesso è 4-2-3-1. E’ sempre il Padova a fare la partita, con Bisoli come di consueto davanti alla panchina a impartire ordini e a spronare la squadra. Della serie, d’accordo che è un’amichevole, ma l’impegno deve essere massimale. A dire il vero non è che il portiere di casa corra grandi pericoli, almeno fino al 41′ quando Piovanello strappa applausi ai tifosi in tribuna. Sul cross dalla destra di Fabris, respinta da un difensore, il giovane biancoscudato addomestica la sfera con il petto e la fa scendere quel che basta per colpirla con un mancino al volo che s’infila nell’angolino più lontano. E’ la perla dell’amichevole, davvero meritati i complimenti. Pochi istanti più tardi arriva anche il turno di Lanini, che chiude i conti. L’attaccante scatta sul fino del fuorigioco ed entrato in area il mancino infila a incrociare sul palo più lontano. […]

Ore 10.00 – (Gazzettino) Una buona sgambata con cinque sigilli, nella quale è Belingheri a fare la parte del leone con una doppietta nel primo tempo. E’ finita 5–1 l’amichevole di ieri sul campo del Sandonà, che ha mandato in archivio la settimana di allenamenti in attesa di riprendere lunedì la preparazione dato che sabato prossimo la truppa biancoscudata proverà a vincere la Supercoppa nella trasferta con il Lecce, appuntamento che chiude anche la stagione. Nel primo tempo Bisoli ha schierato una formazione molto vicina a quella titolare (4-3-1-2) con Bindi tra i pali, in difesa Salviato, Ravanelli, Cappelletti e Contessa, in mezzo al campo Fabris, Serena e Belingheri, davanti Pulzetti a sostegno di Marcandella e Capello. Proprio quest’ultimo ha aperto le marcature trasformando impeccabilmente un penalty che è la sua specialità, poi ha arrotondato il punteggio Belingheri: primo sigillo ribadendo in rete la respinta del portiere sul tiro di Capello, secondo gol con una conclusione in area dopo la respinta corta della difesa sul cross di Serena. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Al direttore generale del Padova sono state consegnate una targa, una bottiglia di vino, il libro sulla storia del Sandonà e un fascicolo con le distinte di quando giocava nel settore giovanile. Una “operazione nostalgia” anche per il centinaio di tifosi presenti, che nel primo tempo hanno potuto ammirare un buon Padova. Bisoli ha lanciato la stessa formazione proposta contro il Livorno, con l’eccezione di Fabris a centrocampo al posto dell’infortunato Zambataro. Il tecnico biancoscudato ha gli uomini un po’ contati e per la prossima sfida: dei tanti infortunati, potrebbe recuperare soltanto Guidone, oltre allo stesso Zambataro. […] Nella ripresa Bisoli ha provato un 4-2-3-1, con Cisco e Piovanello sugli esterni. Proprio il classe 2000 ha segnato il gol più bello della giornata con un esterno sinistro al volo dal limite, prima dell’ultimo timbro di Lanini. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova fa festa a casa Zamuner. A una settimana dall’ultimo impegno stagionale che al “Via del Mare” di Lecce metterà in palio la Supercoppa di Serie C, i biancoscudati hanno testato l’undici da opporre ai salentini in un’amichevole contro il Sandonà. Allo stadio “Zanutto” è stata celebrata una doppia promozione, visto che, oltre al Padova, anche i padroni di casa hanno conquistato un campionato, quello di Eccellenza, ritrovando la Serie D. […] Ma i riflettori, specialmente all’intervallo, erano tutti per il figliol prodigo Giorgio Zamuner, sandonatese puro sangue, che è stato premiato dall’amministrazione comunale, dalla società e dai tifosi.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Amichevole ieri per il Padova, impegnato a San Donà contro la locale formazione neopromossa in serie D. Doppietta per Belingheri, rete di Capello su rigore, di Piovanello e di Lanini per il 5-1 finale. Nel frattempo si muove anche il mercato, sia pure in una fase embrionale. Nei primi giorni della prossima settimana ci sarà un incontro Padova-Atalanta. Sul piatto alcuni giovani, Guido Marilungo e Giuseppe De Luca. Dei due quello più abbordabile sembra il secondo, che Bisoli ha già avuto a Vicenza. Piace molto anche Marilungo ma qui entra in ballo la questione economica. Allo Spezia l’Atalanta aveva chiesto mezzo milione di euro per il riscatto del cartellino, mentre l’attaccante vuole un biennale da trecentomila euro a stagione. Se queste sono le cifre, non se ne farà nulla. Il Padova vuole strappare nuovamente il prestito di Eyob Zambataro: l’Atalanta ha proposto al giocatore di far parte della squadra nerazzurra B, Zambataro ha detto di no e vuole restare a Padova.




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