Live 24! Lecce-Padova, il giorno dopo: la storica doppietta campionato-Supercoppa è servita!

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Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Indispettito per le voci che continuano a girare sul suo futuro immediato Mauro Zironelli ha chiuso ogni fonte di comunicazione. «Non ho mai parlato con nessuno ha tuonato il tecnico del Mestre – e non solo perché da regolamento non lo posso fare, ma per rispetto verso il contratto che mi lega alla società neroarancio anche per la prossima stagione. A tutti gli effetti ha tagliato corto Ziro – io sono l’allenatore del Mestre. Di cose se ne scrivono e se ne dicono tante ma posso assicurare che non c’è nulla di vero. Io resto legato a Serena. Qualsiasi cosa farà il mio presidente io la accetterò. Conosco la situazione che sta vivendo e le difficoltà che sta affrontando. L’aiuto promesso dal sindaco Brugnaro per consentire al Mestre di rientrare al Baracca sono confortanti. Certo ha concluso però il tecnico è meglio che si sappia cosa succederà prima di partire». Zironelli è persona seria e se garantisce di non avere contatti diretti con nessuno (Pordenone compreso) così sicuramente deve essere. Nulla impedisce però ai procuratori di agire sotto traccia per essere pronti a ogni evenienza. Il procuratore di Ziro è Leonardo Benelle che, voci di corridoio al De Marchi, dicono essersi sentito nei giorni scorsi con portavoce della dirigenza neroverde. Le stesse voci ipotizzano una vera e propria rivoluzione anche a livello di spogliatoio qualora Zirolandia dovesse effettivamente piantare le tende al Bottecchia. Al seguito di Zironelli potrebbero arrivare, fra gli altri, i fedelissimi Boscolo Papo, Beccaro, Sottovia (già a Sacile con l’ex Fiorentina) e Perna. […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) […] Nel frattempo, spunta un retroscena. Zironelli, infatti, nelle ultime ore sarebbe stato tentato pure dalla chiamata del Modena, che dopo il fallimento e la conseguente esclusione dallo scorso torneo di serie C, la prossima stagione ripartirà dalla D con un progetto molto ambizioso (è tornato Romano Amadei, il presidente della serie A, assieme al patron del colosso Keracoll, Romano Sghedoni). Ma la corte del Pordenone, così ben orchestrata nelle settimane scorse, ha avuto la meglio. Così a Modena si sono lanciati su Carmine Parlato, fresco di promozione in serie C con il Rieti e già vincitore di uno scudetto di D con i ramarri, e hanno fatto un sondaggio pure con Leonardo Colucci, che ha portato il Pordenone allo storico ottavo di finale di Tim Cup a San Siro con l’Inter. Insomma, una scelta, comunque vada, in salsa neroverde.

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Il sempre più probabile arrivo di Mauro Zironelli sulla panchina del Pordenone potrebbe rivelarsi una goduria non soltanto per gli esteti che amano il 3-4-3 del tecnico vicentino, ma pure per chi quello spartito deve metterlo in pratica. A suon di gol. Il riferimento è ovviamente agli attaccanti, che quel modolo e quella filosofia di gioco sono destinati ad esaltare. Si pensi a Dario Sottovia, punta da sempre nelle grazie di “Ziro”, per la sua velocità, lo spirito di sacrificio e per quel fiuto del gol che i meccanismi del suo mentore sanno galvanizzare: ben 53 reti in 3 stagioni, tra Sacilese (serie D) e Mestre.Al suo primo campionato in serie C con i veneti, dopo i 21 centri valsi la promozione, è arrivato in doppia cifra (12). […] Magnaghi, protagonista di un ottimo finale, potrebbe rimanere. Il rinnovo di Berrettoni per alcuni è da considerarsi una semplice formalità (le parti avrebbero già trovato l’accordo verbale).Ormai partito Noccolini, che è non riuscito a mostrare il suo vero valore, e sul piede di partenza Ciurria, richiesto pure in serie B, potrebbe essere proprio Sottovia il volto nuovo dell’attacco del Pordenone. Con Gerardi comporrebbe una coppia ben assortita anche sotto il profilo fisico: l’ariete e il bomber brevilineo. Con Berrettoni alle loro spalle (o sugli esterni) un tridente in grado di far divertire il popolo neroverde. In altre parole, un tridente da Zironelli.

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Salvezza di gioia per Nicola Zanini, quasi senza voce per un successo che vale tantissimo. «Faccio anche fatica a parlare ed essere lucido – dice il tecnico. E’ stata una emozione continua, personalmente esasperata all’ennesima potenza. Credo che nelle due partite abbiamo meritato la salvezza, una piccola impresa in una stagione disastrosa. Mi tengo stretto questo risultato, perché ho passato dei brutti periodi». Nella gioia Zanini ricorda i collaboratori. «Lì ringrazio tutti, in particolare Gino Sterchele che mi è stato molto vicino. Abbiamo concluso l’annata come speravamo. Gli ingressi dalla panchina? Sono entrati tutti benissimo e ognuno ha portato il suo mattoncino, anche chi non ha giocato. Ringrazio De Giorgio che ha provato a giocare anche se non era stato bene. Ma tutti oggi meritano un applauso». E il futuro? «Ora non so davvero. Mi godo solo la gioia del momento, da lunedì vedremo».

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Vicenza resta in C. La salvezza è arrivata al 96’, quando l’arbitro ha fischiato la fine scatenando l’esultanza dei tifosi biancorossi. La permanenza in categoria è stata sofferta fino alla fine: al gol di Giacomelli, segnato all’82esimo, il Vicenza avrebbe potuto chiudere la partita sei minuti dopo con un rigore che però Ferrari ha calciato sul palo. Il Santarcangelo, che per salvarsi avrebbe dovuto segnare due gol, ha ripreso a crederci ma ha segnato solo la rete del pareggio a quaranta secondi dalla fine, lunghissimi per la squadra e i tifosi del Vicenza. Salvezza al termine di una stagione in cui è successo veramente di tutto. Ripensandoci, a bocce ferme, già il primo giorno di ritiro si doveva capire che sarebbe stato un campionato complicato. La truppa biancorossa è partita per Roana formata da dodici giocatori, cinque della Primavera, due in prova e solo cinque erano elementi scelti per comporre l’organico della prima squadra a disposizione del tecnico Alberto Colombo. Erano i giorni in cui Vi. Fin., finanziaria vicentina proprietaria del club , stava per cedere la maggioranza a Boreas Capital Sarl, una holding lussemburghese rappresentata dall’ingegner Francesco Pioppi. […]

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Inzaghi andrà al Bologna? Il presidente Tacopina ha già negato di aver avuto confidenze dal suo allenatore, tuttavia a questa voce sempre più insistente la risposta sarebbe Domenico Toscano, tecnico classe ’71 che il Venezia starebbe seguendo attentamente alla luce dei buoni risultati di una FeralpiSalò tuttora impegnata nei playoff di C. Un sussurro riguarda pure il ds Leandro Rinaudo, seguito dalla Cremonese dopo il recente premio di miglior ds della B. […] A tenere banco è l’avvenuto rinvio in blocco dei playoff per il caso-Bari. «Non c’è dubbio, noi avremmo preferito giocare stasera com’era stato programmato inizialmente, perché così c’è il rischio di rompere un po’ il ritmo. Il posticipo ci ha danneggiato, più a noi del Perugia, dal momento che loro avranno giorni preziosi di lavoro in più col nuovo allenatore (Nesta al timone dopo l’esonero di Breda all’indomani della conquista dei playoff, ndr)». Con parole chiare D’Angelo boccia lo stop soprattutto per la tempistica. «C’era tutto il tempo per prendere una decisione, nel merito della quale non sta a me entrare, prima della fine del campionato. Averlo saputo a tre giorni dai playoff è un fastidio notevole sotto tutti i punti di vista, la nostra squadra era pronta per giocarsi questa grande chance, dopodiché è semplicemente umano che subentri un pizzico di rilassamento. Ad ogni modo questi ragazzi in due anni davvero non hanno mai tradito sul piano mentale e della giusta concentrazione». […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo un primo tempo anonimo il Venezia trova i gol nel secondo tempo e supera 4-1 in un Penzo a porte chiuse la Triestina.
Finisce con un poker l’amichevole di avvicinamento al big match con il Perugia che tra una settimana, domenica 3 giugno a Sant’Elena (ore 21), metterà in palio la semifinale contro il Palermo per continuare a coltivare il sogno della Serie A.
Oltre a mister Inzaghi, a casa influenzato, gli unici a marcare visita sono stati Andelkovic (a riposo dopo un lavoro di potenziamento in palestra) e Frey (in permesso), per il resto il viceallenatore D’Angelo ha ruotato tutti gli effettivi concedendosi anche qualche prova tattica oltre al consueto 5-3-2. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) In casa Venezia ne avrebbero fatto volentieri a meno del fuori programma chiamato Triestina. Niente contro gli alabardati, sia chiaro, ma il rinvio della partita con il Perugia, arrivato tre giorni prima, è stato mal digerito. «Una decisione sbagliata» commenta il tecnico Maurizio D’Angelo in sostituzione dell’influenzato Inzaghi «perché la questione si poteva risolvere prima. Appena saputo del posticipo di sette giorni, la squadra si è rilassata mentalmente ma conoscendo questo gruppo, con gli umbri sarà pronto. Certamente avremmo voluto giocare subito, danneggia più noi che il Perugia perché Nesta avrà più tempo per lavorare». Dunque si è dovuto ricorrere a quest’amichevole, che qualche indicazione può darla in vista della sfida del “Penzo”. «Ho fatto ruotare tutti» spiega D’Angelo «dando qualche minuto in più a Pinato perché ne aveva bisogno. Anche Fabiano trequartista può essere buona soluzione e infatti l’abbiamo provata. È stato un buon test, che ci ha consentito di dare continuità al nostro lavoro e non interrompere il ritmo». […]

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Nel deserto del “Penzo”, il Venezia vince 4-1 contro la Triestina, squadra di Serie C, nella tappa d’avvicinamento alla sfida di playoff contro il Perugia in programma tra una settimana. Un’ottima sgambata, anche per capire le condizioni generali del gruppo, con un’ampia rotazione di uomini: solo Russo non ha giocato, il resto della truppa ha avuto ampio modo per mettersi in evidenza. Non c’è il tecnico Inzaghi – la società parla di attacco influenzale – e, almeno all’inizio, D’Angelo fa giocare chi è sceso meno in campo nelle ultime settimane: si punta a dare minuti sulle gambe che potrebbero tornare utili con il Perugia. Uniche certezze sono il portiere Audero, il duo di difesa Modolo-Domizzi e d’attacco Geijo-Litteri. Si rivedono Pinato, al rientro in mezzo al campo dopo l’infortunio, e sulla corsia di destra Zampano, che ha vissuto un girone di ritorno avaro di soddisfazioni dopo un’andata da protagonista. La panchina è lunga ma sono assenti Andelkovic, che ha svolto lavoro a parte in palestra, e Frey in permesso familiare. Il ritmo non è elevato, la Triestina, dopo aver mancato i playoff era già mentalmente in vacanza e mira a non fare brutte figure. Pinato è parso già in buona condizione, entrando nel vivo del gioco con qualche bel lancio in profondità ma in un paio di occasioni Geijo ha mancato il colpo vincente. Difficile che il 14 arancioneroverde possa essere impiegato da subito contro gli uomini di Nesta ma potrebbe essere utile alla causa. […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Negli spogliatoi c’è voglia di festeggiare da parte di entrambe le compagini, il Campodarsego per la stagione nel suo complesso e l’Arzignano Valchiampo per il risultato. «Conta il nostro cammino, abbiamo creato tantissimo: sono 92 i gol fatti tra campionato, playoff e Coppa Italia», commenta l’allenatore dei “Gabbiani” Gianfranco Fonti, «anche stavolta abbiamo creato molto, seppure con qualche concessione di troppo. Giocavamo del resto contro una squadra forte, cui abbiamo ribattuto comunque colpo su colpo grazie a giocatori che si sanno adattare alle situazioni». Sul suo futuro ancora non si sbilancia, ma non esclude affatto la possibilità di restare. «Con la società c’è rispetto reciproco, vedremo». Anche chi ha segnato 22 di quelle 92 reti, il centravanti Grasjan Aliù, si mostra ben disposto a rimanere. «Qui si sta bene e sono soddisfatto. Sarebbe stato bello poter vincere il campionato, ma la coppa è già un ottimo risultato. Peraltro son riuscito a battere il mio precedente record di gol stagionali, segnando molto tra campionato (16, dietro a Kabine) e coppa (6)».Neppure il presidente biancorosso Daniele Pagin fornisce anticipazioni sul mercato. Stanco e comunque soddisfatto dell’andamento complessivo dell’annata, felice perché appena diventato nonno, Pagin dispensa ottimismo a pacchi. «Eravamo al 50-60 per cento delle nostre potenzialità. Negli ultimi minuti ci siamo fatti valere, i ragazzi seppure stanchi si incoraggiavano l’uno con l’altro e a momenti quasi li agganciavamo. Ho avuto perciò la prova che siamo una squadra davvero forte e che possiamo puntare al massimo per un’altra stagione». […]

Ore 12.00 – (Gazzettino) Il Bari presenterà ricorso per i due punti di penalizzazione. Venerdì il Tribunale federale ha accolto la richiesta della Procura in merito al deferimento per alcune irregolarità amministrative, segnalate dalla Covisoc: in sostanza, alla società pugliese sono stati contestati i ritardati pagamenti Irpef e contributi Inps dei mesi di gennaio e febbraio. La penalizzazione è costata il sorpasso in classifica da parte del Cittadella, che così potrà giocare il preliminare dei play off in casa propria, domenica 3 giugno alle 18.30 al Tombolato, ed avrà due risultati su tre a disposizione. Il presidente della società pugliese, Antonio Giancaspro (sanzionato dallo stesso Tribunale federale con tre mesi di inibizione) ha annunciato il ricorso alla Commissione d’Appello federale: «Riteniamo che ci siano tutte le circostanze per affrontare con serenità il giudizio di secondo grado, avendo prodotto documentazione dell’avvenuto pagamento. Mi preme sottolineare come non siamo stati noi a chiedere il rinvio al 1 giugno, bensì la Procura Federale. Avremmo auspicato che già il 15 maggio si fosse presa una decisione, alla luce anche dell’inizio dei play off e per evitare problemi organizzativi un po’ a tutti. Il 21 maggio ho appreso dell’istanza chiesta dal Cittadella, durante un’assemblea dei soci di Lega B, di anticipare l’udienza dal 1 giugno al 25 maggio. Una richiesta che, a detta dei miei legali, il Cittadella poteva presentare direttamente all’udienza del 15 maggio. Solo il 24 maggio, poi, la Lega B attraverso un comunicato ufficiale, ha reso noto il nuovo calendario. Intanto, però avevamo venduto 9.000 biglietti. Nessun problema, nei prossimi giorni, determineremo le modalità di rimborso. Resta il fatto, che la dilatazione dei tempi di giudizio e la successiva inspiegabile accelerazione, ci ha creato problemi a livello organizzativo e sportivo», ha affermato ieri Giancaspro a Sky Sport. […]

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) “Morto di fame”. “Non sei degno di questa città, vattene pagliaccio”. “Società assente”. Ma anche un più colorito “Gianc.zo pag l’tass”, che gioca col nome di patron Giancaspro e con l’esito della sentenza di primo grado. Bari si è risvegliata così, ieri mattina, tappezzata di striscioni dal contenuto eloquente affissi allo stadio San Nicola e nei suoi dintorni. Se una parte dei tifosi continua a prendere di mira i social del Cittadella, come se fosse colpa del club granata se quello biancorosso è finito davanti al Tribunale federale nazionale – che l’ha penalizzato di due punti per il ritardo nei pagamenti di Irpef e contributi Inps di gennaio e febbraio – c’è un’altra fetta di ultras che non perdona al patron quanto è successo e che si scaglia contro di lui, anche per non aver mai chiarito la provenienza dei soldi con cui sta finanziando la società. Ma ieri sera ha preso la parola lo stesso Giancaspro, intervistato da Sky Sport. Questo il succo del suo intervento: «Affrontiamo con serenità l’appello. Volevamo una decisione già all’udienza del 15 maggio, è stata la Procura a chiedere il rinvio. il Cittadella poteva presentare prima la sua richiesta. Tutto ciò ci ha creato problemi a livello organizzativo e sportivo». Quel che è sicuro è che domani l’avvocato Mattia Grassani presenterà ufficialmente ricorso alla Corte di appello federale: verrà discusso tra mercoledì e giovedì e, subito dopo, se la sentenza sarà confermata potrà scattare la prevendita dei biglietti per la gara del Tombolato. […]

Ore 11.10 – (Gazzettino) Per alzare le mani sulla Supercoppa e chiudere al meglio una stagione trionfale, poteva permettersi una sconfitta con tre reti di scarto, ma il Padova non concede sconti e vince di misura anche a Lecce grazie alla rete realizzata dopo un quarto d’ora da Cappelletti in una gara sempre controllata agevolmente e con un risultato che alla resa dei conti si rivela addirittura stretto, considerate le varie occasioni capitate a Capello e colleghi. Nell’ultima partita ufficiale che precede il rompete le righe è dunque la squadra biancoscudata a rivelarsi la più forte dell’intera serie C. Peccato sia finita. È questa la prima considerazione da fare a bocce ferme perché l’impressione è che il Padova abbia ancora tanta benzina e giochi sempre più a memoria con qualunque interprete in campo. Tante infatti le assenze anche in Salento, con i forfait a centrocampo di Mandorlini e Mazzocco e quelli in avanti di Candido, Sarno, Guidone e Gliozzi. Bisoli, come preannunciato alla vigilia e provato in settimana, schiera così i suoi con un inedito 3-5-2, affidando le chiavi della regia a Serena, con Pulzetti e Belingheri interni e la coppia offensiva formata da Capello e Marcandella. Modulo speculare per i salentini, sconfitti per 3-1 sette giorni prima a Livorno e sulla cui panchina siede Manuel Coppola per la squalifica di Liverani, con una formazione non lontana da quella normalmente utilizzata in campionato in cui Tabanelli, all’ombra del Santo fino a gennaio, parte dalla panchina. […]

Ore 11.00 – (Gazzettino) […] E’ il turno di Daniel Cappelletti che ha realizzato il gol vittoria. «Siamo contenti di avere terminato la stagione nel migliore dei modi. Poteva essere per noi una passerella finale considerato che avevamo la differenza reti a nostro favore, ma anche in questa partita abbiamo dimostrato che siamo la formazione più forte della serie C. Dobbiamo esserne fieri e orgogliosi, e portarci dietro questa consapevolezza anche l’anno prossimo in serie B». Sul suo sigillo. «Ci tenevo moltissimo per dedicarlo a mia moglie e a mia figlia Gioia che nascerà tra circa un mese. Ci ero andato sempre vicino e adesso ce l’ho fatta. Anche perché avevo già segnato, ma a fine settembre quando ancora non sapevo della gravidanza. Ci tengo a dedicarlo a loro che sono la mia vita». Tornando alla squadra prosegue. «Questo è un grande gruppo, ma spesso non basta perché per vincere servono i giocatori. E noi abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo oltre che grandi giocatori. Siamo stati eccezionali. Adesso ci rilasseremo un po’ dopo che l’allenatore ci ha tenuti sulle spine fino all’ultimo, dopodiché ripartiremo con grande carica».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Ecco le dichiarazioni di Pierpaolo Bisoli subito dopo avere alzato la Supercoppa. «Abbiamo disputato veramente una grandissima partita coronata con una vittoria e abbiamo fatto capire che il nostro girone non era così scarso come si diceva. Anzi, forse il nostro girone era il più difficile e ci siamo presi anche questo trofeo che conta. Avevamo preparato bene la partita, l’avevo detto alla vigilia, e oggi è stata la dimostrazione che ho un gruppo veramente importante». Pur cambiando mudulo e alcuni interpreti, la squadra ha vinto lo stesso. Cosa le è piaciuto di più? «La voglia di andare sempre a fare gol, di attaccare e di non essere mai scoperti mantenendo sempre equilibrio. E’ quello che ci deve contraddistinguere l’anno prossimo: la voglia di andare a imporsi su tutti i campi restando equilibrati, perché la serie B è molto più difficile». Poi aggiunge. «Il gruppo è più importante dei grandi giocatori perchè nei momenti di difficoltà i valori umani vengono fuori, e i ragazzi l’hanno dimostrato anche in questa occasione». […]

Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Bindi 6.5 (Merelli sv); Ravanelli 6.5, Trevisan 6.5, Cappelletti 7; Salviato 6, Pulzetti 6.5 (Bellemo 6), Serena 6.5 (Piovanello sv), Belingheri 6.5, Contessa 6 (Zambataro 6); Capello 6, Marcandella 6.5 (Cisco 6).

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Alle 20.15 la tanto attesa cerimonia conclusiva ha vissuto l’ultimo atto, il più bello. Il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, fischiatissimo dal pubblico salentino, ha consegnato la Supercoppa nelle mani di capitan Pulzetti, con il presidente Roberto Bonetto a saltare come un matto insieme ai suoi ragazzi. Poi tutti a festeggiare sotto lo spicchio di curva Sud, dov’erano stati sistemati i quasi 100 tifosi arrivati dal Veneto proprio pochi minuti prima dell’incontro, e sciroppatisi una trasferta di oltre 2.000 chilometri (fra andata e ritorno) con un pullman e alcuni pullmini. Da oggi scatta il “rompete le righe”, tutti liberi di andare in vacanza. Si chiude così un’annata magica per il Padova e il suo popolo, coronata da un salto di categoria strameritato per la forza e la personalità esibite nell’arco di sei mesi, da novembre 2017 a fine aprile, quando è andato in testa da solo, in cui non ce n’è stato per nessuno. Bisogna essere orgogliosi di questa squadra, dello staff tecnico e dei suoi dirigenti: hanno compiuto un vero e proprio capolavoro. E di questo vanno ringraziati, sono stati super. Ora c’è la Serie B come nuovo stimolo, ma ci sarà tempo per parlarne. L’applauso prima di tutto ad un grande Padova.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Che poi, ad agevolargli ancor più il compito ci abbia pensato il portiere di casa, Perucchini, combinandola grossa sul tiro, per la verità non fortissimo, dalla lunga distanza di Cappelletti dopo un quarto d’ora, questo nessuno se lo sarebbe immaginato. Buon segno, il Padova si è guadagnato pure il favore della buona sorte ed ha tesaurizzato a dovere l’errore dell’estremo difensore, impostando la sfida come meglio non avrebbe potuto. Tatticamente non c’è stata partita, perché il Lecce – con Coppola, il secondo di Liverani, in panchina in quanto il mister giallorosso è stato costretto a scontare una giornata di squalifica – ha giocato senza grossi stimoli, condizionato proprio dal ko (3-1) di una settimana prima in Toscana. Avrebbero dovuto scavare un solco di ben 4 gol di scarto, Cosenza & C., per rovesciare l’esito di una contesa abbastanza scontata, e invece, dopo un discreto avvio, con un’occasione capitata all’8′ a Di Piazza, che ha calciato sull’esterno della rete, si sono… sgonfiati da soli. […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il Padova è il mattatore della Serie C. Prima la vittoria in campionato, adesso il trionfo in Supercoppa, per una doppietta storica, che inorgoglisce la società rifondata quattro anni fa sulle ceneri della sciagurata gestione Penocchio-Cestaro, e nella cui bacheca finisce un altro trofeo prestigioso. Bisoli l’aveva promesso alla vigilia, e con i suoi ragazzi è stato di parola: «Ci tengo a conquistare la coppa, anche perché nell’unica occasione precedente, quand’ero a Cesena, l’ho persa contro il Gallipoli». Era già incanalato bene, a favore dei veneti, il mini-torneo tra le dominatrici dei tre gironi di terza serie, perché la sconfitta patita dai salentini a Livorno, alla seconda giornata, aveva compromesso non poco le loro chance di successo finale, per cui, sul piano psicologico, il Padova è sceso in campo, nello stadio di via del Mare, con la consapevolezza di avere una mano e mezza, se non tutt’e due, sul trofeo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ciò che è piaciuto maggiormente a Bisoli, infatti, è stato l’atteggiamento tenuto dal Padova in Salento. «Mi è piaciuta la voglia di andare sempre ad attaccare cercando il gol e di non essere mai scoperti. Siamo rimasti sempre equilibrati ed è quello che ci deve contraddistinguere anche il prossimo anno. Dovremo avere il desiderio di provare ad imporci su tutti i campi, senza mai perdere l’equilibrio perché il livello della Serie B è molto più alto di quello della C». Il tutto, con una squadra infarcita di giovani e di giocatori che avevano trovato meno spazio in stagione. «Io penso che il gruppo sia più importante dei grandi giocatori. Formare un gruppo di spessore fa sì che nei momenti di difficoltà vengano fuori i valori degli uomini. Era giusto dare un tributo a chi ha giocato bene e si è fatto trovare pronto, proprio come Merelli, che è sempre stato importante negli allenamenti ed era giusto premiarlo concedendogli uno spezzone di gara qui a Lecce». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E adesso può finalmente staccare la spina. Dopo aver tenuto sulla corda i suoi ragazzi sino alla fine, aver urlato da bordo campo dal primo al novantesimo anche al “Via del Mare”, e aver preteso il massimo impegno negli allenamenti anche dopo la vittoria del campionato, si può rilassare anche mister Pierpaolo Bisoli. Ed è un relax meritato e dolcissimo per il tecnico emiliano, che, oltre ad aver centrato la quarta promozione in carriera, mette in bacheca per la prima volta la Supercoppa di Serie C, sfuggitagli nel 2009 alla guida del Cesena. […] «Abbiamo disputato una grandissima partita, coronata con una vittoria che ha fatto capire come il nostro girone non fosse così scarso. Anzi, era uno dei più forti e infatti ci siamo presi anche questo trofeo. Avevamo detto che ci tenevamo e ci siamo confermati non solo una squadra, ma un gruppo importante».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Alla fine lo ha premiato anche il destino. L’ultimo gol della stagione arriva dai piedi del giocatore che nel 2018, Supercoppa compresa, non ha saltato nemmeno un minuto in campo. E che in totale, con 2933′ giocati in campionato, è stato il biancoscudato più utilizzato in stagione. Daniel Cappelletti corona l’annata migliore della carriera con la rete che vale la vittoria a Lecce e la conquista del secondo trofeo stagionale. Curiosamente era stato proprio di Cappelletti quella della prima vittoria esterna dell’anno per il Padova, il sofferto 1-0 in casa della Sambenedettese, che rappresentò la prima svolta della stagione. Da quel momento – era il 17 settembre scorso – ne è passata di acqua sotto i ponti, sia a livello di squadra che a livello personale per il difensore lombardo, il quale ad inizio luglio diventerà papà per la prima volta e infatti ha voluto festeggiare il gol mettendosi il pallone sotto la maglia per mimare il pancione della consorte.«Ci tenevo tantissimo a dedicare il gol a mia moglie», sorride Cappelletti. «Mia figlia Gioia è in arrivo, avevo tanta voglia di segnare dopo aver scoperto che sarei diventato papà, ma in campionato ci ero andato sempre vicino senza riuscirci. Ora per un po’ posso dimenticare il pallone, andare in vacanza e rilassarmi, visto che il mister ci ha tenuto sulle spine per tutta la stagione. Ci ripresenteremo molto carichi al prossimo ritiro». […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Finisce con un altro trofeo e con il «doblete» (campionato e Supercoppa) la meravigliosa stagione del Padova. Dopo la conquista della promozione in Serie B, Pierpaolo Bisoli si prende pure la Supercoppa. Travolto il Livorno per 5-1 all’Euganeo, battuto pure il Lecce al Via del Mare per il secondo trionfo. E via con i selfie, le foto di gruppo e con un trofeo che troneggia in bacheca dopo un’annata da cornice. Non c’erano grossi dubbi, su come sarebbe finita, ma il Padova timbra ancora il cartellino con una prestazione tutta cuore e testa. Segna con Cappelletti al 16’ grazie a un’autentica papera di Perucchini, controlla senza problemi un match che vive di poche fiammate. E che fa rumore solo sugli spalti, dove un centinaio di tifosi biancoscudati sceglie di affrontare la trasferta più lunga dell’anno, con duemila chilometri fra andata e ritorno e una vittoria che li premia in tutto e per tutto. Onore e merito va a Pierpaolo Bisoli, capace di stimolare il gruppo fino alla fine, anche un mese dopo aver conquistato la certezza matematica della B, con Livorno e Lecce al contrario già sotto l’ombrellone con la testa e che non possono che inchinarsi. Non sono queste le partite che certificano il valore del girone, ma di sicuro quanto accaduto sinora nei playoff e questi due successi netti sono segnali in controtendenza rispetto al pensiero comune. E cioè che il Padova abbia vinto il campionato soltanto per mancanza di avversari. Al contrario, prendendo le prime quattro di ogni girone, è probabile che gli altri due raggruppamenti nei top club si potessero far preferire, ma è ben vero che c’è tutto il resto delle squadre da considerare. E in tal senso il girone B, quello vinto dal Padova con 63 punti, aveva un equilibrio massimale in tutte le altre interpreti, senza squadre materasso e con tante avversarie pronte a seminare trappole lungo il percorso.




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