Padova, stop alla demolizione della gradinata dell’Appiani: “Non prioritaria, ora un nuovo palazzetto per il basket accanto alla Kioene Arena”

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Una nuova “casa” per il basket padovano, accanto alla Kione Arena, su parte dei terreni comunali destinati al nuovo ospedale, e con i soldi dell’Appiani. In 5 giorni l’assessore allo sport Diego Bonavina ha rovesciato il piano triennale dei lavori pubblici, revocando l’affidamento dello studio di fattibilità per la demolizione delle tribune dello storico stadio di via Carducci, catalogando l’operazione tra le «non prioritarie» dell’amministrazione. Quei soldi verranno utilizzati per realizzare un nuovo palazzetto da 1500-2000 posti a Padova Est, pronto a diventare lo “casa” della Virtus.

La scorsa settimana lo studio L&Z Architects di Manuel Zanon e Stefano Liccardo, figlio del noto avvocato Mario (ex assessore della giunta Giaretta ai tempi della realizzazione dell’Euganeo), era stato incaricato dal settore Lavori Pubblici di Palazzo Moroni della progettazione tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva, dell’Appiani. Una scelta non condivisa con Bonavina, che dopo essere andato su tutte le furie in meno di una settimana è riuscito ad ottenere la revoca del mandato.

Sulla determinazione firmata ieri la volontà è chiara: «Ritenendo opportuno posticipare ad anni successivi l’intervento nel suo complesso, risulta necessario revocare l’incarico affidato» si legge. La demolizione delle gradinate dell’Appiani quindi non avverrà entro l’anno, e probabilmente neanche il prossimo e forse mai nell’era Giordani. E se questo intervento improvvisamente non rientra più tra le priorità dell’amministrazione, da ieri invece è diventata urgente la ricerca di una dimora per il basket padovano. Non era quindi il timore della reazione degli ultras del Calcio Padova a preoccupare Bonavina, bensì che l’avvicendamento in bilancio previsto per spostare i soldi dall’Appiani al nuovo palazzetto non potesse più andare in porto. Risolta la questione normativa, ora Bonavina dovrà concentrarsi sulla progettazione.

L’idea è quella di costruire l’edificio a due passi dalla Kione Arena collegandolo con un tunnel, in modo che possano essere utilizzati gli spogliatoi, e risparmiare quindi centinaia di migliaia di euro. Non basteranno però i 600mila euro messi da parte per abbattete la gradinata est del vecchio stadio di Nereo Rocco, ma solo per il primo stralcio ci vorranno almeno 2 milioni. Per evitare un nuovo caso Plebiscito, l’assessore sarebbe riuscito già ad ottenere garanzie da sponsor e privati (finora misteriosi), pronti a coprire buona parte delle spese. Il nuovo palazzetto, che oltre al basket potrebbe ospitare anche la pallavolo e il calcio a 5, sorgerebbe a San Lazzaro su parte dei terreni comunali impegnati per costruire l’ospedale. Bastano 20 mila metri quadri. A Padova le maggiori discipline sportive olimpiche hanno quasi tutte una loro arena: il calcio all’Euganeo, la pallavolo alla Kioene Arena, l’atletica al Colbachini e il rugby, che debutterà alle Olimpiadi 2020, al Centro Geremia. Solo il basket non ha un vero campo da gioco ufficiale, e la Virtus Padova, che milita in Serie B, spesso è costretta ad allenarsi in una palestra di Rubano.

Fonte: Il Mattino di Padova




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