Padova, Zambataro: “Non so dove potremo arrivare ma di sicuro sarà molto difficile batterci! E voglio vivere a pieno tutto ciò…”

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Eyob Zambataro ha compiuto 20 anni da poco, ma mister Bisoli non ha pensato un secondo alla carta d’identità quando l’ha lanciato dal primo minuto in due stadi “monumento” del calcio italiano come il Dall’Ara di Bologna e il Bentegodi di Verona. E Zambataro ha ripagato la fiducia come meglio non poteva e a modo suo: correndo, correndo e ancora correndo. «Se qualcuno mi avesse detto un anno fa che dopo una decina di presenze in C sarei stato confermato dal Padova per la Serie B non ci avrei mai creduto», sorride l’esterno italo-etiope. «In 12 mesi la mia carriera è cambiata completamente e non posso che essere felice della fiducia che hanno risposto in me allenatore e società». D’altronde “Zamba” è veloce sia in campo sia a bruciare le tappe. A 5 anni giocava a calcio in strada nei villaggi alle porte di Addis Abeba, a 8 era in orfanotrofio, a 9 a Monza dopo essere stato adottato da una famiglia brianzola, a 11 nel vivaio dell’Atalanta. «Meno di 10 anni fa giocavo ancora in oratorio, adesso sono in Serie B. Se ci penso è tutto veramente incredibile. Sono consapevole che ho una grande fortuna, capita a pochi di avere l’opportunità di misurarsi con questi palcoscenici ad appena 20 anni. È per questo che voglio godermi fino in fondo la stagione che è appena cominciata, vivendola con entusiasmo, sempre con il sorriso e la voglia di migliorarmi».

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«Se continuiamo a giocare come fatto a Bologna e Verona potremo mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Non so dove potremo arrivare ma di sicuro sarà molto difficile batterci. Il mio ruolo? Mi adatto a tutto, il mister mi ha provato anche da mezz’ala, ma da esterno di un centrocampo a cinque credo di potermi disimpegnare bene, in entrambe le fasce». Con Padova è stato amore a prima vista: «La città è bellissima e mi trovo molto bene. Percepisco il grande entusiasmo con il quale i tifosi hanno cominciato questa stagione e da parte mia posso solo assicurare che finirò le partite dando tutto quello che ho». A fine stagione, invece, Zambataro potrebbe coronare un sogno atteso a lungo: ritornare in Etiopia dove non ha più messo piede dopo essere stato adottato in Italia. «Ci sto pensando, lì ho ancora una sorella e ci teniamo sempre in contatto».

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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