Live 24! Crotone-Padova, -5: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati alla Guizza, coi pitagorici già nel mirino…

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Ore 18.30 – (Il Piccolo) Il secondo gol consecutivo, ancora una volta nel finale di gara, ma la rete del Brianteo ha una valenza decisamente più alta. El Diablo Granoche, in campo di nuovo dal primo minuto, ha rovinato la festa brianzola con il rigore. «Penso che il pareggio sia il risultato più giusto tutto sommato, perché il Monza ha giocato meglio di noi a tratti, ma c’è stata una bella reazione da parte nostra. Abbiamo il rammarico di essere partiti nel secondo tempo al di sotto delle nostre possibilità, il Monza ci ha schiacciato nella nostra metà campo e non riuscivamo ad uscire, purtroppo abbiamo subito il gol che era nell’aria. Su questo aspetto dobbiamo migliorare, abbiamo avuto un calo di tensione, anche a metà del primo tempo. Però dobbiamo essere contenti della reazione, abbiamo pareggiato una partita difficilissima su un campo dove sarà dura per tutti giocare». […] Un gol che ha rovinato la festa alla prima di Berlusconi in casa. «Sono contento di aver rovinato la festa visto che era la sua prima partita a Monza. Mi dispiace, ma la Triestina voleva fare punti a tutti i costi. Però è importante avere queste persone in questa categoria, con entusiasmo che viene trasmesso a tutti quanti. Venire a giocare a Monza sarà stimolante».

Ore 18.00 – (Il Piccolo) Il punto del Brianteo non può che essere accolto con grande soddisfazione da Massimo Pavanel, e i motivi sono molteplici. Un primo tempo alla pari con alcune ottime combinazioni, l’applicazione con la quale la squadra ha recepito i cambi tattici nella seconda metà della ripresa, ma soprattutto la risposta perentoria nel momento in cui la gara sembrava compromessa, nell’ultimo spicchio. «Un punto molto buono – conferma Pavanel – il Monza è una squadra molto forte, gioca con lo stesso allenatore da tre anni e lo scorso anno lo avevo già incontrato allenando l’Arezzo, per me era la squadra più forte del torneo. Quest’anno si è rinforzato, quando dalla panchina ti entrano giocatori come Jefferson o Iocolano è chiaro che gli equilibri si spostano, ma siamo stati bravi anche noi con i cambi a rivitalizzare la squadra, a trovare la forza di andare a cercare il pari. Per quanto visto, non sarebbe stato giusto perderla, il pari è un ottimo risultato».Una partita che ha vissuto tre fasi. Tra due squadre che sembrano destinate a recitare un ruolo da protagoniste per tutto il campionato. «Siamo partiti molto bene noi, abbiamo perso una brutta palla centralmente nel primo tempo, e sapevamo che il Monza su questi aspetti è fortissimo. Se perdi palla dentro contro il Monza, ti trovi 4/5 giocatori loro in campo aperto. Dovevamo smontarli sulle vie esterne, lo abbiamo fatto diverse volte ma pericolosi lo siamo stati poche volte. Per cui abbiamo creato situazioni potenziali, non concretizzando. Il Monza con i cambi ha messo in campo una pressione forte, e noi siamo rientrati in campo mollando qualcosa, perdendo contrasti e questo non deve succedere». […]

Ore 17.30 – (Il Piccolo) Si gioca al Brianteo ma sembra di essere a San Siro, sponda rossonera, negli anni ’90. Monza non è Milano. Berlusconi e Galliani hanno una trentina d’anni in più ma fa comunque notizia la loro “calata” nel calcio di LegaPro. Allo stadio tante telecamere, tanti volti Mediaset ormai in quiescenza e tanta curiosità. Tutti per mister B, il Cavaliere. Che arriva con una scorta da G8 e saluta il pubblico come piace a lui. E alla (sua) gente. Anche la Triestina ha un tifoso illustre come il giornalista Paolo Condò, triestino doc.Ma in campo la sfida è tra due realtà storiche della C. Unione e Monza al momento sono appaiate anche se i brianzoli hanno oggettivamente qualche ambizione in più. Le tifoserie sono gemellate e si omaggiano prima del match. Meglio così.Pavanel si affida alla novità 4-2-3-1 con Beccaro alle spalle di Granoche, di Granoche di nuovo in campo dal primo minuto. Buon segno. Mensah gioca a sinistra e Bracaletti a destra. Maracchi e Coletti si mettono davanti alla difesa.Il Monza che Zaffaroni ha portato prima in C e poi condotto ai play-off nell’ultima stagione, in attesa di poter aver Kakà, Montolivo e gli altri fantacalciatori, si affida al 3-5-2 con Guidetti in cabina di regia (doveva non esserci) e di punta Cori e Ceccarelli preferiti agli annunciati Jefferson e Iocolano (l’ultimo arrivato). Beh c’è da pensare al turnover perché tre sono i match da giocare in sette giorni. […] Il gol del Monza non è un caso: testa di Jefferson e il tap-in di Negro non lascia scampo. Vantaggio meritato (24′). Bariti sostituisce Beccaro ma appare difficile risalire. Ci prova Petrella con un traversone teso che per poco non viene deviato in rete da Pablo. L’ultima mossa alabardata è Bolis per Coletti e Malomo con Procaccio. E’ un 3-4-1-2 da tutto per tutto. Petrella è dietro le punte, Formiconi-Lambrughi-Sabatino è il trio davanti a Valentini. L’Unione si riversa in avanti e l’arbitro Ayroldi su conclusione di Maracchi vede un mani in area e sancisce il penalty. Granoche la mette nell’angolino per il pari al 41′.

Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.40 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 16.20 – Qui Guizza: si torna a lavorare col pallone.

Ore 16.00 – Qui Guizza: nuova parentesi di lavoro atletico.

Ore 15.40 – Qui Guizza: primi schemi anti-Crotone già in corso.

Ore 15.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È un pareggio che fa dispensare complimenti a ventaglio. Comincia Mauro Lovisa, partendo dal fatto che si tratta di un «risultato giusto per le occasioni, nel primo tempo meglio noi, poi siamo tornati fuori alla fine». Le congratulazioni escono anche dal campo. «Tifoserie da 10, tutte e due evidenzia il presidente neroverde – in una cornice che fa bene al calcio. Partita maschia, ma sono queste le gare che ci piacciano. È la prima volta con così tanta gente, alziamo l’asticella anche su questo. Alla fine vince lo spettacolo in una bella serata di sport». Mantenuta la testa della classifica, si guarda avanti. «Sono molto fiducioso, è entrato anche Germinale alla fine e ci darà una mano. Contiamo di recuperare anche Misuraca, per cui ci saremo anche noi sino alla fine per l’alta classifica», chiosa Lovisa. Attilio Tesser si sofferma sulla «partita bella ed equilibrata, in cui le squadre hanno provato a superarsi», per poi dirsi «soddisfatto della prestazione del Pordenone. Ci siamo abbassati un po’ troppo nel secondo tempo, abbiamo fatto fatica a salire, ma bisogna fare i complimenti ai ragazzi per come si sono espressi in tutta la gara». Su cosa significhi la serie positiva, l’allenatore annacqua la questione: «Dimostriamo buona solidità, 6 partite hanno il valore che hanno, siamo una buona squadra come ce ne sono altre. Al di là degli scontri diretti, bisogna giocarcela con le cosiddette piccole. Continua a segnare Salvatore Burrai, concedendo il bis dopo Rimini. «Ho visto il portiere posizionato un po’ male racconta il gol il centrocampista – forse se l’aspettava sul secondo palo. Però fargliela rimbalzare davanti non è stato semplice. Ci fossero stati i 3 punti per noi sarei stato più soddisfatto. Mercoledì andremo a Pesaro, dove ci aspetta una partita difficilissima, perché sappiamo chi l’allena». […]

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Grande pomeriggio di sport al Bottecchia. Protagonisti principali le due tifoserie che hanno riempito l’impianto e sostenuto dal primo all’ultimo minuto i propri beniamini. Il big match della sesta è finito in parità (1-1) in virtù dei gol firmati da Salvatore Burrai in chiusura della prima frazione e Nicolò Bianchi al 15′ della ripresa. Un pareggio che supporta le ambizioni di entrambe nella corsa verso la promozione. Unica nota stonata forse la direzione di Sozza di Seregno che ha permesso un gioco fin troppo maschio con entrate decise che hanno messo a repentaglio l’incolumità dei giocatori già carichi per conto loro. Formazione annunciata per il Pordenone che schiera Bindi fra i pali, Semenzato, Stefani, Barison e De Agostini in difesa, a centrocampo con Gavazzi e Burrai c’è ancora Bombagi. La novità, per altro annunciata alla vigilia da Tesser, è Berrettoni dall’inizio trequartista alle spalle di Magnaghi e Candellone. Colella risponde con un 4-3-1-2 speculare che vede davanti Giacomelli in supporto di Arma e Curcio. […] Non ci sarà molto tempo per meditare sul risultato. I ramarri saranno già di nuovo in campo mercoledì a Pesaro contro la Vis di Leonardo Colucci e Matteo Tomei.

Ore 14.00 – (Messaggero Veneto) Accolto con calore e gentilezza dai tifosi che ha incontrato, e con i quali ha scambiato volentieri due chiacchiere sul suo passato, sul suo presente e su quello del Pordenone. La presenza di Bruno Tedino, al Bottecchia per accompagnare il figlio Giovanni, uno dei punti di forza dell’under 15 neroverde, non è passata inosservata. Lui ha ricevuto con piacere i complimenti e le pacche sulle spalle della gente, che non ha certo dimenticato lui e la sua spettacolare squadra, capace di centrare per due volte di fila la semifinale playoff. Si è goduto il match e alla fine del primo tempo ha scambiato un abbraccio con l’amico e collega Fabio Rossitto.«Con lui – ha affermato Tedino – c’è un ottimo rapporto, coltivato nel tempo. Siamo amici e ci stimiamo a vicenda, mi ha fatto piacere incontrarlo. La partita? Il Pordenone mi è piaciuto molto, ha giocato un ottimo primo tempo, con grande intensità, applicazione e qualità sulla trequarti, chiudendolo meritatamente in vantaggio. Nel secondo tempo era impensabile continuare a tenere simili ritmi. Il Vicenza ha giocato 15 minuti di ottima qualità. Ma i ramarri sono forti, maturi, e hanno un ottimo atteggiamento. Tra l’altro privi di un top player come Misuraca».

Ore 13.30 – (Messaggero Veneto) «Pubblico da dieci: questi sono gli incontri che ci piacciono e lo stadio che vogliamo vedere». L’analisi di Mauro Lovisa del dopo partita si è concentrata soprattutto sulla cornice: il Bottecchia ha toccato il record assoluto di 2.889 spettatori, tifosi che si sono goduti un match di assoluto spessore. « Per quanto riguarda il risultato – ha affermato il presidente del Pordenone – posso dire che è giusto: nel primo tempo la mia squadra è stata straordinaria, poi è calata e il Vicenza ha trovato giustamente la rete dell’1-1. A ogni modo se i veneti vogliono ambire al primo posto, dopo questa partita posso dire che anche il Pordenone può mettere la promozione nel mirino».Anche per Attilio Tesser il punteggio rispecchia i valori visti in campo. «Nei primi 45′ – ha rimarcato il tecnico – abbiamo fatto qualcosa di più noi e il vantaggio è stato meritato. Nella ripresa siamo calati e l’avversario ha trovato il gol. A ogni modo sono soddisfatto della prestazione della squadra: abbiamo sofferto solo Arma nel gioco aereo, per il resto va bene così. Abbiamo dimostrato una buona solidità, ciò che serve in un campionato di questo livello. La classifica? Non la guardo, è ancora presto». […]

Ore 13.00 – (Messaggero Veneto) Nel big match da tutto esaurito col Vicenza – record assoluto di spettatori, 2.889 -, il Pordenone trova il terzo, dolce pareggio consecutivo. L’1-1 maturato nel finale fra Monza e Triestina tiene infatti a distanza le due inseguitrici, e i ramarri rimangono primi in solitudine. Al termine di una partita bella e appassionante, giocata in un clima da categoria superiore e a ritmi vertiginosi, rimane un pizzico di rammarico per il dominio nella prima parte non sfruttato a dovere, con tante occasioni mancate di un nulla e un vantaggio – arrivato dal solito piede magico di Burrai – vanificato nel primo quarto d’ora della ripresa.Spettacolo, comunque, da prima ancora del fischio d’inizio, con i cori assordanti e le mille bandiere dei supporter vicentini a rispondere al mega-bandierone neroverde. E, soprattutto, nessun problema di ordine pubblico: una splendida serata di calcio, insomma, in un Bottecchia trepidante di entusiasmo. E le due squadre hanno saputo onorare la festa: prima il Pordenone, con un primo tempo di rara intensità, poi il Vicenza, rientrato dagli spogliatoi con gli occhi della tigre.Tesser per la grande occasione schiera Berrettoni dal 1′ come trequartista, alle spalle di Magnaghi e Candellone, con Ciurria inizialmente in panchina. A centrocampo Gavazzi e Bombagi supportano Burrai, la retroguardia ritrova Barison centrale assieme a Stefani, con Semenzato e De Agostini sulle fasce e Bindi tra i pali. […] Il gol arriva al 42′: Magnaghi difende una palla sulla trequarti e guadagna una punizione sulla “mattonella” preferita da Burrai per i cross vincenti. Tutti si aspettano il traversone, compreso iil portiere, invece quella vecchia volpe del regista sardo da 30 metri calcia verso la porta, la palla rimbalza davanti a Grandi, che finisce beffato. […] Poco dopo Burrai dai 40 metri con un bolide colpisce la parte alta della traversa. È un fuoco di paglia, perché un minuto più tardi il Vicenza pareggia. Discesa sulla sinistra di Solerio, palla al centro per Giacomelli che calcia di prima intenzione, un difensore respinge, la sfera finisce sui piedi di Bianchi che fa centro, con la complicità di una deviazione. […]

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) L’Este non la chiude nel primo tempo e paga dazio nella ripresa: contro la neopromossa Cartigliano finisce 1-1. Un risultato che fa scivolare i giallorossi al secondo posto in classifica, visto che l’Adriese dell’ex Florindo non ci pensa proprio a rallentare la propria corsa e supera a pieni voti anche l’esame Tamai. Un risultato che, per come è maturato, lascia in casa atestina un po’ di amaro in bocca, considerate le numerose occasioni da rete create e non sfruttate nella prima metà di gara. […] La pressione dei giallorossi aumenta e dopo un tiro-cross insidioso di Forte la sfida si sblocca: Pozza riceve da De Giorgio sul filo del fuorigioco, evita l’uscita del portiere e insacca a porta sguarnita, siglando il vantaggio. […] Sembra che il raddoppio debba arrivare da un momento all’altro, invece l’Este pian piano perde brillantezza, i vicentini serrano le fila in difesa e a sorpresa agguantano il pareggio. Al 18′ Mattioli, fino a quel momento in ombra, se ne va sulla sinistra e mette in mezzo un pallone che il neo entrato Visinoni non può sbagliare. Non succede praticamente altro: la partita si innervosisce e i cambi di Zanini stavolta non sortiscono l’effetto sperato. Il Cartigliano esulta per un punto strappato con le unghie e con i denti, l’Este recrimina per non essere riuscito a mettere in ghiaccio il risultato nel primo tempo.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Senza gol allo Zugni, e già di per sé è un paradosso. Perché Union Feltre e Campodarsego danno vita ad una partita vivace, piacevole, ricca di occasioni e con parecchi spunti interessanti. Crea varie opportunità l’Union davanti al giovane portiere Voltan, sbagliando però troppo e dunque non punendo la distratta difesa ospite. Dall’altra parte i padovani, ancora increduli dopo aver perso in casa contro il Chions, sono andati bene solo a sprazzi e quasi esclusivamente nel primo tempo. Troppo poco comunque se l’obiettivo è vincere il campionato, anche perché ora l’Adriese staziona già cinque punti avanti. Il Campodarsego può permettersi di tenere fuori due attaccanti di valore quali Franciosi e Vuthaj, ma l’inizio dei biancorossi appare comunque promettente. […] Sempre protagonisti Raimondi e Florian, con il primo che spara alto da buona posizione e il secondo anticipato provvidenzialmente da Tobanelli. Davanti, complice un centrocampo con meno idee, l’Union non ha chissà quante opportunità di sfondare. Entra Crivaro al posto di Madiotto, ma sarà Roveretto a tentare il gol di pregevole fattura. Non va neppure stavolta, e così Andreolla si gioca la carta Calì. Nonostante la spinta del pubblico, ormai appare evidente come sia scritto lo 0-0.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Scalpita e non vede l’ora di tornare a giocare. Sabato a Caldogno nell’amichevole vinta 10-0 sulla formazione di casa, che milita nel campionato di Eccellenza, Giuseppe Panico si è preso la scena con tre gol e un assist. Il giovane attaccante aveva i riflettori addosso tornando di nuovo in campo dopo le due giornate di stop forzato in seguito all’espulsione rimediata a La Spezia, che lo avevano fermato proprio sul più bello, quando Venturato l’aveva visto in crescita. Il tecnico granata, a margine dell’amichevole, ha speso belle parole nei suoi confronti: «Panico è un ragazzo che si sta impegnando molto, ha qualità importanti e anche in gara le ha mostrate». E l’attaccante non ha deluso le attese: schierato come trequartista alle spalle di Finotto e Malcore, gli sono bastati quarantacinque minuti per riprendersi il Cittadella. «Era importante non perdere di vista il ritmo-partita dopo due settimane senza calcio giocato. Si trattava di un’amichevole, ma abbiamo dimostrato di avere tanta voglia di campionato». Di sicuro ne ha Panico, forzatamente distante dal torneo oramai da un mese. Dopo le due giornate di squalifica, è pronto al rientro. «Sto bene, mi sono sempre allenato al massimo, poi ho fatto un test con la Primavera che mi ha restituito buone impressioni. Fisicamente mi sento a posto». All’orizzonte c’è il Brescia dell’ex Alfonso, una sfida sulla carta impegnativa. «Un avversario forte, lo sappiamo, ma vogliamo riprendere il campionato con un risultato pieno». […]

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) […] «A Caldogno è andata abbastanza bene. Era un test importante per noi, contando che siamo stati fermi per la sosta obbligatoria in campionato», le parole di Giuseppe Panico dopo l’amichevole. In realtà, per lui, l’astinenza da Serie B, proprio a causa dell’espulsione, si è prolungata a quattro settimane. «Ma ora sto bene, mi sono comunque sempre allenato al massimo, come se dovessi giocare. Adesso sono pronto per ripartire e lo sono anche i miei compagni: recuperiamo giocatori come Cancellotti e Camigliano, che saranno utili in difesa, dove abbiamo avuto qualche infortunio con cui fare i conti. Il Brescia? È una delle squadre più forti della categoria, ma noi vogliamo tornare alla vittoria».Sull’avambraccio porta impressa una frase di Saint-Exupéry: “Fai della tua vita un sogno e del tuo sogno una realtà”. «Me la sono tatuata in occasione dell’esordio in Serie A, era il mio sogno di bambino e l’ho realizzato», spiega. E magari un nuovo tatuaggio arriverà col primo gol in maglia granata, per lui che ha scelto di andare ad abitare (assieme al terzino Rizzo) nell’appartamento che era stato di Kouamé, «e chissà che non porti bene pure a me». Di Panìco ha parlato anche Roberto Venturato: «Si sta impegnando molto e ha le qualità per imporsi», le sue parole post-amichevole. Anche in questa occasione il tecnico del Citta lo ha impiegato come trequartista, arretrando un po’ la sua posizione originaria: «Ha le caratteristiche per ricoprire quel ruolo, perché è generoso e dinamico e, soprattutto, imprevedibile tra le linee: sa puntare l’uomo e ha un gran tiro». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Nel complesso l’undici allenato da Bisoli è quello che, insieme a Carpi e Foggia, ha incassato più gol, 13 in totale, ma anche su questo fronte la distribuzione temporale parla chiaro. Fino all’intervallo solo tre volte la porta di Merelli è stata violata e sempre su punizione o calcio piazzato: a Verona (a segno Almici), a Salerno con un tiro al volo di Di Tacchio servito direttamente dalla bandierina e in casa con il Pescara (punizione di Brugman). […] Non mancano altri dati interessante: due volte (a Verona e in casa con il Pescara) Pulzetti e colleghi hanno recuperato un iniziale svantaggio, con gli abruzzesi addirittura doppio; una volta (Salerno), sotto nel risultato, la squadra non è riuscita a recuperare e in tre occasioni, dopo avere segnato per prima, è stata poi raggiunta (Cremonese) o addirittura sorpassata (Foggia e Brescia). Solo contro il Venezia è invece riuscita a mantenere il vantaggio. Tra i marcatori finora due attaccanti (Cisco e Clemenza), un centrocampista (Mazzocco) e due difensori, Cappelletti e Ravanelli, entrambi autori di una doppietta. Quattro gol sono arrivati su azione, tre sugli sviluppi di calci di punizione, sempre battuti da Clemenza.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Eliminare l’intervallo e fare finta che le partite si giochino su un solo tempo. Ecco la teorica soluzione che, numeri alla mano, potrebbe regalare al Padova una classifica decisamente migliore. I dati parlano infatti chiaro e, valutando i risultati maturati nel primo tempo, si nota che la squadra biancoscudata viaggerebbe al secondo posto con 13 punti all’attivo. Non cambierebbe nulla con riferimento agli incontri disputati con Verona, Venezia e Salernitana, in quest’ultimo caso con i campani già avanti per 1-0 al termine della prima frazione di gioco e a bersaglio altre due volte nella ripresa. Poi però iniziano i dolori: pareggio con la Cremonese che all’intervallo sarebbe stato vittoria, sconfitta a Foggia e stesso esito a Brescia dopo che il Padova per un’ora era stato in vantaggio, esibendo anche un ottimo calcio. In totale fanno otto punti persi a cui va tolto quello ottenuto nel rocambolesco 2-2 casalingo con il Pescara con due reti a tempo scaduto. E proprio quelle marcature siglate all’Euganeo da Cappelletti e Cisco sono le uniche finora realizzate nella ripresa su sette complessive all’attivo. Non cambiano i concetti guardando alla fase difensiva.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Queste soste hanno spezzato il ritmo e tolto i riflettori dalla B”) Sabato, dunque, si ricomincia, in attesa della terza pausa calendarizzata il 17 novembre. Il Cittadella ospita al Tombolato quel Brescia che ha appena rifilato 4 sberloni ai biancoscudati, il Padova è atteso ad una nuova trasferta al Sud, a Crotone. Ostacoli duri, ma quale non è duro in un simile quadro? Se c’è attesa per capire quanto avrà fatto bene ai granata la lunga sosta a cui sono andati incontro – dal 29 settembre al 20 ottobre – contro un avversario che ha molta forza d’urto in attacco, è dalla truppa di Bisoli che ci si aspetta un’inversione di tendenza al trend negativo esibito lontano dall’Euganeo: un pari e tre sconfitte. Il Padova deve trovare un equilibrio di gestione delle proprie forze, sui campi esterni, che gli impedisca di crollare nei secondi tempi, come a Salerno, Foggia e Brescia. Serve un “salto” mentale e tecnico-tattico. E forse, a tale scopo, l’idea di mettere un regista vero in mezzo al campo non è sbagliata. È lì che si sono decise le partite già ricordate ed è lì che serve esperienza. Quel “mestiere” che in una B così complicata fa spesso la differenza.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Queste soste hanno spezzato il ritmo e tolto i riflettori dalla B”) Due soste in poco più di 50 giorni, una classifica che non dà alcuna certezza, né per la corsa al vertice né per la zona retrocessione. È una Serie B ancora tutta da decifrare e capire nei suoi sviluppi quella che ripartirà il prossimo week end dopo il nuovo stop per le Nazionali. Sinceramente, anche se il format è cambiato, scendendo da 22 a 19 squadre, non è un torneo che ci stia appassionando, frammentato da questi stop continui che non garantiscono uno straccio di continuità. La cifra tecnica raggiunta sinora è, sì, buona, giocate di un certo livello se ne sono viste, certo, così come di giocatori validi sono piene un po’ tutte le rose, eppure si stenta a cogliere in giro un interesse ed un’attenzione superiori agli ultimi tornei, come meriterebbe invece una formula con 6 partite in meno e più equilibrio. Lo stesso Pescara, che guida il plotone con 15 punti, pur essendo sembrata la formazione più quadrata affrontata sino ad oggi dal Padova, non strappa applausi a scena aperta. E dietro non si nota chi sia in grado di suonare con forza la grancassa dell’inseguimento agli abruzzesi con l’intenzione di scavalcarli e fare il… vuoto. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dopodiché continueremo gli incontri con i finanziatori interessati, con l’obiettivo di presentare un rendering vero e proprio entro la fine del 2018. Quindi, con l’inizio dell’anno nuovo, contiamo di far quadrare tutto e avere il via libera definitivo per poter partire». […] Fiducia è quella che ci vuole anche nei confronti di una squadra giovane che dopo un avvio sprint in campionato ha accusato una brusca flessione. «Ma anche dal punto di vista sportivo siamo in linea con quanto ci eravamo prefissati. Il nostro unico obiettivo quest’anno, da matricola, è quello della salvezza. Ci vogliono equilibrio e serenità di giudizi, non lasciamoci andare a conclusioni affrettate. Bisoli e la sua squadra hanno bisogno di fiducia da parte di tutto l’ambiente». […] Come crede che i giocatori abbiano assorbito questa serie negativa di risultarti? «Mi sembrano sereni, in questi giorni anche Bisoli ha voluto lavorare molto sull’aspetto mentale, oltre che su quello fisico. Dobbiamo capire che se caliamo l’intensità del gioco viene meno il nostro punto di forza. A Crotone, sabato prossimo, ci aspetta una sfida molto importante. Affrontiamo un avversario costruito per vincere ma che ha appena un punto più di noi. Tante squadre stanno avendo delle difficoltà, Venezia e Palermo, ad esempio, hanno già cambiato allenatore. Noi speriamo di aver pagato dazio in quest’ultimo periodo e poter rimbalzare più alto in classifica già dopo le prossime sfide».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Attesa. È la parola che più di ogni altra predica in questi giorni il presidente del Padova Roberto Bonetto. Attesa. Una virtù che nel frenetico mondo moderno probabilmente è andata un po’ persa. Attesa, che è la sintesi di due concetti chiave che stanno particolarmente a cuore al numero uno biancoscudato: pazienza e fiducia. Pazienza e fiducia nel cammino della squadra verso la salvezza e in quello della società verso il sogno di costruire lo stadio di proprietà. I tre giorni di Lens hanno portato qualche novità anche sul progetto del nuovo Euganeo, con Bonetto che ne ha discusso non solo con il socio Joseph Oughourlian, ma anche con alcuni potenziali finanziatori con i quali il presidente biancoscudato ha avuto un incontro. Un vero e proprio piano finanziario non è ancora pronto, ma il progetto è vivo e sembra incanalato sulla giusta strada, sebbene la proprietà biancoscudata cerchi di mantenere il più possibile le carte coperte. «Ci stiamo lavorando tutti i giorni», spiega Bonetto, «siamo esattamente in linea con la tabella di marcia che ci eravamo prefissati».Quindi a breve potrebbe esserci un incontro con il Comune per la presentazione del piano finanziario? «Dopo il ponte di inizio novembre ci troveremo con l’amministrazione comunale e per quella data potremmo avere quasi un master plan.




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