Live 24! Crotone-Padova, si riparte dalla Calabria: c’è un “mal di trasferta” da curare…

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Ore 16.30 – (Il Piccolo) Dopo una delusione, una sconfitta o una prova negativa, si dice che non c’è migliore cosa che tornare in campo il prima possibile. La ricetta aveva funzionato dopo il primo ko della Triestina, quello di Rimini, al quale pochi giorni dopo la squadra alabardata aveva fatto seguire il rotondo successo sul Ravenna. Anche stavolta, dopo il ko di Bolzano si ritorna subito in campo, anzi fin troppo presto, visto che Pavanel ha avuto a disposizione solo l’allenamento di ieri per preparare la partita di stasera. Ma questa frenetica serie C che per recuperare il terreno perduto dalle follie estive del pallone italico, sta giocando ogni tre giorni, non permette di rifiatare.Certo, miglior occasione per ridare coraggio ed entusiasmo alla tifoseria alabardata un po’ abbacchiata dopo la sconfitta col Sudtirol, l’Unione non poteva averla. Stasera al Rocco infatti (inizio ore 20.45, arbitra Sozza di Seregno, diretta tv su Sportitalia) arriva la Ternana, considerata da tutti gli addetti ai lavori la corazzata della serie C, la squadra che dopo il mancato ripescaggio in B si preannuncia come regina del girone. Dopo aver iniziato tardi per i noti motivi legati ai ricorsi e controricorsi, e aver debuttato con due pari, ora gli umbri sembrano aver ingranato la marcia giusta. […] Quanto alla formazione, resta in forte dubbio Malomo per il problema muscolare accusato a Bolzano. Nel caso è pronto Codromaz per affiancare Lambrughi in difesa. I favoriti sulle fasce sono Libutti e Sabatino. A centrocampo si dovrebbe tornare al terzetto Maracchi-Coletti-Beccaro, mentre davanti ci dovrebbero essere i rientri di Bracaletti e Mensah con la probabile conferma di Granoche. Con questi uomini, la Triestina potrebbe schierarsi con il 4-3-1-2 o il 4-3-3 a seconda se Bracaletti farà il trequartista o l’esterno, ma spostando Beccaro in fascia si potrebbe giocare con il 4-2-3-1. Si prevede anche un gran pubblico, con tanti paganti ad aggiungersi ai tremila abbonati. […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Una nuova tranquillità psicologica, l’esperienza di Tesser, l’accresciuta maturità della società e l’entusiasmo dei tifosi sono un mix che potrebbe dare grandi soddisfazioni». Sono parole pronunciate da Fabio Rossitto dopo le prime battute della nuova stagione. Il Crociato aveva visto giusto e ora, con i ramarri già in fuga (15 punti, +2 sul Vicenza e +3 sul Sudtirol), non nasconde la sua soddisfazione di esperto e di tifoso. «Già dopo la sfida di domenica scorsa al Bottecchia con il Vicenza afferma l’ex mediano dell’Udinese ho avuto la netta sensazione di aver centrato il pronostico. Nonostante l’1-1 finale, il Pordenone aveva dominato senza troppa fatica gran parte della gara. Avrebbe meritato di vincere. Anche il Lane è una buona squadra, ma i ramarri in questo momento sono superiori a tutti gli altri. Il primo posto in classifica rinforza Fabio – non è casuale. Il successo di tre giorni dopo sulla Vis è stato un’ulteriore conferma. Non è mai facile vincere in trasferta. I neroverdi ci sono riusciti già due volte nelle quattro sfide disputate lontano dal Bottecchia (la prima delle quali a Bergamo con l’Albinoleffe, ndr). A Pesaro poi Tesser ha ritrovato Germinale, giocatore di grande carattere, capace di essere decisivo entrando a match in corso con la doppietta che ha ribaltato il vantaggio iniziale dei marchigiani. Non solo continua il Crociato -: Domenico è uno tosto, sa fare anche il lavoro sporco. Quando si va in guerra sorride , lui c’è sempre». […]

Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Tre le possibili novità di formazione del Pordenone anti-Renate, rispetto alla vittoriosa trasferta di Pesaro. Rilanciato dalla doppietta di mercoledì scorso, Germinale si candida a una maglia da titolare al fianco di Candellone (riposo per Magnaghi?). Mentre Stefani e Bombagi dovrebbero riprendersi il loro posto in difesa e a centrocampo. Unico indisponibile Misuraca. Per il neoacquisto Cotroneo prima in neroverde partendo dalla panchina.

Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Ha ancora negli occhi lo spettacolo del Bottecchia stracolmo di domenica scorsa per la supersfida con il Vicenza. Si è inorgoglito per il primato conservato in settimana, superando brillantemente il difficile scoglio Vis Pesaro. Ma ora non bisogna accontentarsi: «Continuate a farci sognare». Questa, in estrema sintesi, l’esortazione che giunge alla squadra di Attilio Tesser dal presidente onorario Giampaolo Zuzzi. Non è uomo dai facili proclami colui che contribuì in maniera decisiva a far rinascere il Pordenone nel 2003. Per questo le sue parole hanno un peso specifico particolare. «La squadra – commenta Zuzzi – ha carattere e idee chiare. Vedo un gruppo, con calciatori, mister e staff, di valori sportivi e umani di primo livello. I risultati che stiamo ottenendo non sono un caso. Ora, però, non dobbiamo fermarci, ma migliorare sempre più». L’ormai imminente sfida con il Renate rappresenta una ghiotta occasione, almeno sulla carta, per dare un seguito al successo di Pesaro e continuare a veleggiare in testa alla classifica. Tenendo a bada i propositi di sorpasso delle favorite annunciate, Vicenza in primis. Al cospetto dei nerazzurri della Brianza, tuttavia, almeno al Bottecchia, la tradizione non sorride granché: due pareggi e una sconfitta nei tre precedenti incroci nel catino cittadino. «È una sorta di tabù – conferma Zuzzi -. Per sfatarlo mi aspetto ancora un Bottecchia pieno e caldo. Pronto a sostenere la squadra anche nei momenti meno positivi. La splendida cornice di pubblico di Pordenone-Vicenza, che ha fatto registrare il record assoluto, non sia un episodio isolato, ma rappresenti un punto di partenza». […]

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Stevanin di ruolo è un terzino sinistro e la sua data di nascita è decisamente impegnativa, considerato che il 18 luglio è nato anche uno dei più grandi nel ruolo, l’indimenticabile Giacinto Facchetti. «In comune abbiamo solo la data di nascita — precisa Stevanin — di sicuro Facchetti è stato un giocatore fortissimo, inarrivabile per me…». Su Stevanin la società del patron Renzo Rosso conta molto tanto che in estate non ha avuto dubbi nell’inserirlo nella lista dei giocatori che da Bassano si sono trasferiti a Vicenza. «Per tutti noi è una grande occasione perché giocare in una piazza come Vicenza e in uno stadio come il Menti è uno spettacolo. Contro il Monza di mercoledì c‘erano quasi diecimila persone e si capisce quanto sia grande l’attaccamento che la tifoseria ha verso i colori biancorossi. Giocare in un’atmosfera come quella che abbiamo respirato noi è un privilegio, oltre che una spinta ulteriore a fare bene». Dopo un avvio complicato anche a causa di un paio di infortuni che hanno rallentato la preparazione fisica, ora Stevanin sta dimostrando di stare bene. «Durante il lungo periodo di precampionato ho dovuto superare un fastidio muscolare e un problema ad una spalla ma adesso le cose vanno meglio. Contro il Monza abbiamo disputato una grande partita in cui tutti hanno dato il massimo, questo perché siamo un gruppo unito e compatto che ha basi solide che si sono cementate negli anni. Tutti sappiamo che non ci sono titolari e riserve, con il nostro allenatore che ogni settimana sceglie chi mandare in campo a seconda di chi sta meglio. Tra di noi giocatori c’è una forte unità d’intenti, tutti ci impegniamo al massimo consapevoli che tra di noi c’è una sana competizione». […]

Ore 12.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] Prandelli, torna Venezia-Verona dopo anni… «Mi fa piacere, perché è stato un derby che si è stato giocato anche in palcoscenici più importanti». […] Con Venezia che rapporto ebbe Prandelli? «Mi fa veramente piacere che abbiano trovato un presidente come Tacopina. In quella realtà ci vuole un uomo forte, come lo era Zamparini, perché non è facile fare calcio a Venezia». Perché secondo lei? «Soprattutto per colpa dello stadio. All’inizio andare al Penzo è affascinante, alla lunga diventa una zavorra e sono convinto che anche i trasferimenti per la squadra diventino un problema. Ho sentito che stavolta dovrebbe essere la volta buona. Me lo auguro davvero per i tifosi». Perché il rapporto con Venezia fu tormentato? «Feci fuoco e fiamme per trasferirmi a Venezia da Verona. A posteriori non so se lo rifarei. Fummo promossi al primo anno dopo essere tornati in B, eppure in curva comparve uno striscione più o meno così: “Avete fatto solo il vostro dovere”». […] E il suo trasferimento da Verona a Venezia? «Eravamo in una situazione particolare, avevamo appena vinto il campionato di B ed eravamo arrivati noni in serie A. Ma Pastorello voleva smantellare la squadra per ragioni di bilancio. Non ero d’accordo, mi impuntai e raggiunsi l’accordo con Zamparini. Solo che ero ancora sotto contratto e Pastorello si arrabbiò, tenendomi fermo un mese e mezzo. Poi i due presidenti si misero d’accordo ma non so se fu la cosa giusta, perché con l’Hellas ci fu un legame viscerale, avevo pure il cappellino delle Brigate Gialloblù in testa. Ma Pastorello era vicentino, io ero visto come un suo antagonista, non era una cosa bella». E quindi lei domani tiferà Hellas? «Il mio cuore è rimasto lì e non faccio fatica ad ammetterlo. Verona è un pezzo di me e certi ricordi non li cancellerò mai».

Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Promosso sul campo, e non solo perché si conoscono da oltre vent’anni. Andrea Turato entra a far parte dello staff tecnico di Walter Zenga, riallacciando un rapporto iniziato nell’estate di 22 anni fa, quando il terzino destro arrivò a Padova dal Novara e l’ex portiere di Inter e Nazionale scese in Serie B dalla Sampdoria. Era il Padova di Giuseppe Materazzi, ma anche di Massimiliano Allegri e di Stefano Pioli, di Cristiano Lucarelli e di Ivone De Franceschi. Marzo fu il mese degli addii, prima Walter Zenga dopo la vittoria a Palermo (1 marzo), poi Materazzi, esonerato dopo il pareggio interno (2-2) con la Cremonese una settimana dopo, sostituito da Adriano Fedele. Andrea Turato, 44 anni di Salò, è stato giocatore del Venezia (2003-2005), prima di ritornare nel 2013 per guidare le formazioni del settore giovanile. «È stato un fulmine a ciel sereno» conferma Turato, «ci siamo incrociati venerdì sera al Taliercio, al termine dell’allenamento, ci siamo salutati, senza entrare nei dettagli, il giorno successivo mi è stato comunicato l’ingresso nello staff di Zenga. Ho guidato i miei ragazzi domenica nell’ultima partita contro l’Inter e dal giorno successivo mi sono messo a disposizione della prima squadra. Mi è un po’ dispiaciuto interrompere il lavoro di un anno con i ragazzi, però questa è una grande occasione per la mia crescita personale». […]

Ore 11.30 – (Gazzettino) Dopo tre settimane senza i tre punti, il Cittadella si rituffa nel campionato cadetto con il rischio di aver perso di vista il ritmo-partita. E’ come se si ricominciasse tutto daccapo, con la grande voglia di tornare a calcare i campi di gioco della squadra granata che si scontrerà con il Brescia e con in numeri: la squadra lombarda infatti può vantare una tradizione assolutamente positiva nei confronti del Cittadella. Nei diciotto precedenti tra le due formazioni, il bilancio è nettamente favorevole alle rondinelle che hanno vinto otto volte e pareggiato in altrettante occasioni, sono invece solo due i successi della squadra granata. Il Brescia è ostico da affrontare specialmente al Tombolato, dove ha perso una sola volta nei confronti diretti. Nello scorso campionato finì 2-2, con i gol di Schenetti e Bartolomei, l’anno prima il Brescia di Brocchi vinse 3-0 interrompendo la straordinaria striscia di cinque vittorie consecutive del Cittadella in avvio di campionato. «La squadra ha dimostrato grande maturità, entusiasmo e attenzione nonostante la lunga sosta. Questa settimana ha proseguito concentrata nella preparazione della sfida con il Brescia, che si prospetta difficile. Si ricomincia, e dovremo prestare grande attenzione perché con il cambio di allenatore ha ottenuto buoni risultati. Non sarà un confronto affatto semplice, lo sappiamo, ma è nelle difficoltà che il Cittadella deve dimostrare il proprio valore». Venturato ha seguito di persona il Brescia contro il Padova: «Mi sembra una squadra che possa disputare un campionato importante, ha giocatori di spessore per la categoria. Contro il Padova, dopo un primo tempo in svantaggio, è stato bravo a recuperare. Diventerà determinante l’identità del Cittadella, riservando grande rispetto per gli avversari». Tra i convocati di Roberto Venturato non ci sarà Schenetti, fermato da un fastidio al basso addome: come ha spiegato lo stesso tecnico granata «Dalla risonanza non è risultato niente, stiamo valutando come procedere perché non riesce a forzare i ritmi. Camigliano ha fatto l’ecografia che ha evidenziato la guarigione quasi completa, conto di averlo in gruppo la prossima settimana». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Uno a uno e palla al centro. Al Brescia manca il bomber Donnarumma? Il Citta deve rinunciare a Schenetti. Il match con cui la squadra granata torna alle partite ufficiali dopo una sosta forzata di tre settimane perde due fra i protagonisti più attesi. Donnarumma, grande ex, nonché capocannoniere del campionato, è alle prese con uno stiramento e lascerà il posto a Morosini. Schenetti fa invece i conti con una noia tra l’addome e l’inguine. «Dall’ecografia non risultano problemi, ma Andrea avverte un piccolo fastidio che non gli consente di spingere al massimo ed essere sereno, per cui aspettiamo che gli passi», le parole di Venturato alla vigilia. E così la tentazione della vigilia è quella di vedere in campo Panìco sulla trequarti. Il sostituto più naturale resta Siega, ma il fantasista campano dopo l’espulsione rimediata a La Spezia e, soprattutto, dopo la prestazione scoppiettante nell’amichevole di Caldogno, scalpita: «Panìco sa giocare da punta ma anche partire da dietro, perché è un elemento dinamico e che si sa muovere tra le linee. In prospettiva può far meglio da trequartista che da attaccante puro. Senza Schenetti perdiamo un giocatore che sa saltare l’uomo e che ha qualità, ma Siega e Panìco hanno entrambi i mezzi per sostituirlo». Non è l’unico ballottaggio, perché Strizzolo, in gol a Lecce, insidia Scappini, mentre a centrocampo ci sono sempre Branca e Proia a contendersi una sola maglia. C’è anche l’incognita del fantomatico ritmo-gara, che potrebbe essere stato smarrito nei 20 giorni di sosta. «Ma io in queste settimane ho visto che il gruppo ha lavorato con concentrazione ed entusiasmo», replica il tecnico. […]

Ore 10.40 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Merelli; Ravanelli, Capelli, Ceccaroni; Salviato, Cappelletti, Della Rocca, Pulzetti, Contessa; Capello, Bonazzoli.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sempre nella linea di difesa agiranno anche Salviato a destra e Contessa a sinistra. Per quanto riguarda il centrocampo, è ballottaggio tra Della Rocca e Pinzi per il ruolo di regista davanti alla difesa: il tecnico ha avuto parole al miele per entrambi, anche se sembra favorito per partire dall’inizio Della Rocca con Pinzi magari pronto a subentrare a gara in corsa. Come interni via libera a capitan Pulzetti e a Cappelletti, nel caso in cui in difesa giochi Ceccaroni: se invece Cappelletti sarà schierato dietro, potrebbe trovare spazio Broh. Passando al reparto avanzato, la coppia sarà formata da Capello e Bonazzoli, entrambi a caccia del primo sigillo stagionale in campionato. Cisco e Guidone le alternative, senza dimenticare che tra i convocati c’è anche Chinellato che però negli ultimi allenamenti aperti al pubblico non si è allenato con la squadra. […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) […] Sono ventidue i giocatori convocati da Bisoli tra i quali, oltre alle defezioni annunciate di Clemenza (reduce dalla febbre) e Sarno (infortunato), non figurano anche Trevisan e Mazzocco per un affaticamento muscolare, Minesso e Marcandella per scelta tecnica. Stando alle indicazioni emerse durante la settimana, il Padova si schiererà con il 3-5-2 dato che per stessa ammissione dell’allenatore giovedì in occasione della consueta chiacchierata con i cronisti la difesa a tre dà maggiori garanzie in questo momento. Ecco allora che a protezione di Merelli ci sarà un terzetto di centrali composto da Ravanelli, Capelli e Ceccaroni, con quest’ultimo principale indiziato a rilevare proprio Trevisan, a meno che Bisoli non opti per arretrare Cappelletti riportandolo nel suo ruolo originario.

Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Merelli; Ravanelli, Capelli, Ceccaroni; Salviato, Cappelletti, Della Rocca, Pulzetti, Contessa; Capello, Bonazzoli.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) C’è da dire che nemmeno il Crotone se la passa benissimo. Mister Stroppa non vince dalla terza giornata, ha solo un punto più del Padova e per la sfida di oggi è costretto a rinunciare anche a due titolarissimi come Nalini e Benali. Ma la squadra rossoblù resta ampiamente favorita e per avere una conferma basta guardare le quote dei bookmaker, che offrono una vittoria biancoscudata allo “Scida” a più di 5. D’altronde, il ruolino di marcia del Padova, soprattutto fuori casa, non convince. Pulzetti e compagni sono reduci da tre sconfitte consecutive in trasferta e più in generale non vincono una gara di campionato lontano dall’Euganeo dallo scorso 12 marzo, quando piegarono 2-1 il Bassano. Se a questo ci si aggiunge una storica idiosincrasia per i campi del Sud (il Padova non vince in Meridione da 6 anni, quando espugnò proprio Crotone nel novembre 2012), si capisce come oggi servirà un’impresa per trovare la vittoria. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Alla prima sosta delle Nazionali, arrivata dopo quattro punti raccolti nei primi due sentitissimi derby, il timore dell’ambiente biancoscudato era quello che la pausa spezzasse il ritmo di una squadra partita a tutta sull’onda dell’entusiasmo della scorsa stagione. Timore rivelatosi poi fondato, visto che alla ripresa del campionato il Padova non ha più saputo ripetersi, ha dimenticato come si vince (l’ultimo successo è datato 1 settembre contro il Venezia), riuscendo a incamerare soltanto due punti nelle successive cinque sfide. La situazione adesso si è capovolta e la speranza è che quest’ultima sosta sia riuscita a far attutire al gruppo l’impatto con una Serie B spietata, che entra ormai nel vivo. Il Padova riparte questo pomeriggio (ore 18) da uno dei campi più difficili dell’intero campionato, quello di Crotone, contro una formazione tra le più accreditate alla promozione, dopo aver sfiorato non più tardi di sei mesi fa la seconda salvezza consecutiva in Serie A.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La sfida di Crotone ha il sapore di un fresco flashback. La situazione, in casa pitagorica, sembra molto simile a quella che i biancoscudati trovarono a Foggia un mese fa. Un avversario in crisi, una squadra dal potenziale enorme ma ancora inespresso, un allenatore già messo sulla graticola. I tifosi del Padova, ovviamente, sperano che il finale sia diverso, visto che il Foggia vinse in rimonta contro Pulzetti e compagni e da lì spiccò il volo. Ha quindi bisogno come il pane dei tre punti anche mister Giovanni Stroppa (ex Foggia, tra l’altro), che nei giorni scorsi ha incassato la fiducia della società ma è fermo a 7 punti in classifica e non vince dalla terza giornata. «Contro il Padova dobbiamo assolutamente vincere, come non mi interessa», le parole dell’allenatore del Crotone alla vigilia. «In questo momento non possiamo pensare alla bellezza del gioco, contano solo i risultati».In ogni caso non è solo Bisoli ad accusare qualche assenza di troppo, visto che Stroppa dovrà fare a meno di due pezzi da novanta come Benali e Nalini, infortunati. «Conosciamo la qualità dei giocatori che abbiamo perso, ma la rosa è ampia e dà garanzie», le parole più o meno di circostanza del tecnico, che mostra di temere un po’ il Padova. «Una squadra ostica che dà pochi riferimenti, nonostante anche loro paghino diversi indisponibili. Hanno cambiato spesso modulo e mi aspetto che giochino chiusi per provare qualche ripartenza».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il volo Venezia-Lamezia Terme, poi il trasferimento in pullman a Crotone. E oggi alle 18, una partita che è diventata già molto importante. Perché il Padova non vince da cinque partite e ha conquistato appena due punti in casa nell’ultimo mese di campionato. Una crisi conclamata, aggravata dal 4-1 subito a Brescia e dai mugugni di una parte della tifoseria, che evidentemente non ha ben compreso la dimensione della squadra. Partita per salvarsi e basta e che, tuttavia, sta annaspando un po’, fra infortuni (Trevisan, Clemenza, Mazzocco, Madonna e Sarno non ci saranno allo Scida), risultati che non arrivano ed esclusioni che fanno parlare (Minesso e Marcandella non convocati). Oggi Pierpaolo Bisoli sta pensando al 3-5-2, nuovo cambio di rotta provato già nella sconfitta in amichevole subita a Lens. E per Daniel Cappelletti, a meno che Ravanelli non alzi bandiera bianca in extremis, si profila un nuovo cambio di ruolo. Nel precampionato è stato utilizzato da centrale difensivo, poi dalla prima di campionato è stato spostato nella posizione di vertice basso del centrocampo, poi ancora è stato impiegato da laterale destro di difesa e oggi dovrebbe sistemarsi come mezzala in un centrocampo a cinque. Insomma, una rotazione forsennata che allo Scida potrebbe far rivedere Della Rocca nel ruolo di regista, sempre che la condizione fisica assista l’ex Salernitana. Ma c’è pure la possibilità che venga rispolverato all’improvviso Pinzi, giudicato abile e arruolato dopo due settimane di lavoro in cui ha convinto il tecnico a rimetterlo in pista. Bisoli ha motivato la scelta spiegando come, a suo avviso, l’unico criterio possibile per valutare il merito o l’opportunità di un impiego sia la qualità degli allenamenti. Ed evidentemente l’infortunio di Clemenza, provato in quel ruolo a Lens, ha accelerato la nuova rivoluzione d’autunno. […]




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