Padova-Spezia, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Un punto che cambia poco o nulla in classifica. Il quarto pareggio stagionale – terzo di fila in casa, dopo quelli con Cremonese e Pescara – lascia il Padova sempre impelagato nella zona “calda” della Serie B (finisse oggi il campionato, giocherebbe i playout con il Venezia) e conferma che i problemi con cui ha a che fare Bisoli sono i soliti: non tanto di motivazioni o impegno, visto che la squadra il suo lo fa, ci mette anima e cuore, ma di concretezza e cinismo sotto porta e a tratti anche di qualità di manovra, dato che durante la gara ci sono momenti in cui non si gioca un gran calcio, anzi. Lo Spezia, uscito indenne dall’Euganeo senza troppo penare, sino a ieri non aveva mai impattato con l’avversario di turno, dopo averne vinte 4 e perse altrettante. Senza quattro titolari, compreso il temuto Galabinov (entrato poi a 20 minuti dalla fine), ha dimostrato di essere quadrato e organizzato, ma non ha creato grossi problemi ad una difesa uscita imbattuta dal confronto, anche perché ritornata nel suo assetto-tipo. Certo, di fronte al pubblico amico, il Padova avrebbe dovuto e potuto far propria l’intera posta, ma se non ci è riuscito è per i “difetti” che si porta dietro da tempo, affiorati in modo vistoso dopo i due positivi derby con Verona e Venezia: la mancanza di un uomo-gol davanti che possa far coppia con Bonazzoli e di un centrocampista d’esperienza che sappia dettare i tempi ai compagni e rallentare il ritmo quando la situazione lo impone. Nove giornate – un quarto del torneo – sono andate in archivio e per nove volte l’allenatore ha cambiato l’undici iniziale. Il 3-5-2 è il modulo-base e ieri ad interpretare il ruolo di regista ha piazzato Riccardo Serena, il figlio di Michele (ex tecnico del Padova, presente in tribuna), che debuttava tra i cadetti. Novità anche davanti, con Guidone preferito a Capello, e sulla fascia destra, con Zambataro che ha surrogato Salviato.

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Il bilancio, purtroppo, continua ad essere deficitario: 7 punti sui 27 a disposizione. Sarà dura per la salvezza, ma bisogna scrollarsi di dosso un certo timore che sembra cucito addosso alla squadra e che ne condiziona la personalità da esibire di partita in partita. Scrollarsi il timore, dunque, e cominciare a fare risultati in trasferta. Quale occasione migliore a Perugia, martedì, nell’infrasettimanale?

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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