Ascoli-Padova, Di Nardo: “Foscarini? Sapeva quando darti lo zuccherino e quando bastonarti! E il Biancoscudo…”

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Il mago Foscarini deve dar prova di non aver smarrito la propria “pozione miracolosa”. Quale? Quella che rivitalizza e fa esplodere i centravanti che si abbeverano alla sua fonte. Il parco offensivo biancoscudato ne ha estremamente bisogno. La carriera del tecnico di Riese Pio X, specialmente a Cittadella, è stata contraddistinta dalla capacità di lanciare a getto continuo attaccanti fino a quel momento inespressi o in cerca di riscatto.

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Il Padova, ora come ora, non ha velleità di trovare il nuovo capocannoniere, ma ha estremo bisogno di ravvivare un attacco fino a questo momento sterile. Solo 3 i gol realizzati dalle punte: il rigore di Capello a Perugia, la zampata di Bonazzoli a Crotone, la prodezza di Cisco con il Pescara. Stop. Il capocannoniere con 3 reti è un terzino adattato a mediano come Cappelletti, il suo vice con 2 lo stopper Ravanelli. Urgono i gol dei numeri 9. Ce la farà ancora Foscarini? Ne è fiducioso Totò Di Nardo, idolo dei tifosi biancoscudati, capace di rilanciarsi proprio a Cittadella, trovando i suoi anni migliori, sotto porta, in Serie B: «Sono felice sia arrivato a Padova, credo che la società abbia fatto una buona scelta», spiega l’eroe della promozione del 2009, «di Foscarini ho un ottimo ricordo, un bravissimo allenatore capace di capire i momenti di ogni singolo giocatore. Sapeva quando darti lo zuccherino e quando bastonarti. Umanamente mi ha sempre fatto stare bene». E poi con gli attaccanti ha un feeling speciale. «Sa gestire sia i più esperti che i giovani. Sa mettere a proprio agio i giocatori e per questo credo possa risollevare una situazione difficile come quella biancoscudata. Il Padova ha tutto per uscirne. Per quanto riguarda gli attaccanti, tuttavia, giocava un ruolo fondamentale anche l’ambiente di Cittadella, che faceva stare molto sereni».Il mister può soffrire le pressioni di Padova? «Non credo, anche perché è già stato in piazze calde. Anzi, avendo visto Padova da vicino per molto tempo, avrà ancora più motivazioni».

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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