Live 24! Padova, lunedì di riposo per i Biancoscudati. E di premi per la cavalcata della scorsa stagione…

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Ore 19.00 – (Il Piccolo) Tutti i riflettori sul Bottecchia. Quello di stasera fra Pordenone e Triestina sarà un derby con tanti occhi puntati addosso: quelli delle telecamere di Raisport (diretta ore 20.45, arbitra Camplone di Pescara), quelli dei tifosi delle due squadre sugli spalti (e ce ne saranno tanti alabardati) e da casa, ma anche quelli di tutti gli addetti ai lavori della serie C, che vorranno gustarsi da diretti interessati la sfida fra due delle squadre di vertice del girone B. Un derby che tra l’altro, dopo la sconfitta della capolista Fermana, vale anche il primato. […] La Triestina, però, deve fare i conti con l’incognita Granoche: El Diablo infatti, dopo aver giocato le ultime partite con un affaticamento muscolare, accusa un problema ed è ancora da valutare. Se ce la farà, anche se non a pieno regime, è ovvio che Granoche come altre volte stringerà i denti e ci sarà, ma se il problema muscolare è più serio è ovvio che potrebbe dare forfait. A quel punto è improbabile che Pavanel cambi modulo, visto che il 4-2-3-1 delle ultime occasioni ha funzionato, ma è ovvio che può esserci anche qualche opzione alternativa. In ogni caso, nel pacchetto offensivo, qualunque esso sia, potrebbe essere inserito Procaccio o, come alternativa più prudente, Bracaletti. Il resto dell’undici non dovrebbe essere in discussione, a parte il solito ballottaggio Libutti-Formiconi per il ruolo di terzino destro. In porta Valentini, al centro della difesa Malomo e Lambrughi con Sabatino a sinistra. A centrocampo Maracchi e Coletti, poi Beccaro, Petrella e Mensah, più appunto uno fra Granoche, Procaccio o Bracaletti. Dall’altra parte Tesser dovrebbe schierare il suo Pordenone con un 4-3-1-2: Bindi fra i pali, difesa con Stefani-Barison in mezzo, Semenzato e De Agostini terzini. A centrocampo Gavazzi, Burrai e Bombagi, poi Berrettoni alle spalle delle punte Candellone e Magnaghi. […]

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Come sempre il più tranquillo alla vigilia dei match come quello in programma questa sera al Bottecchia è proprio Attilio Tesser. Dall’alto della sua esperienza e della sua conoscenza dell’animo umano, l’Attilio sa che per questo genere di partite non c’è bisogno di caricare ulteriormente i giocatori. Sono già belli carichi e concentrati per conto loro. Tesser quindi cerca di far capire a loro e al popolo neroverde altrettanto carico che la squadra deve solo scendere in campo per fare al meglio quello che sa fare: giocare a calcio. «Si gioca sempre per vincere inizia la presentazione -. Lo faremo noi come lo farà sicuramente la Triestina. Poi, indipendentemente da come andrà a finire, la cosa più importante sarà rientrare negli spogliatoi con la convinzione di aver dato il massimo». Tesser ha percepito nelle ultime due settimane un briciolo di delusione in chi segue le vicende naoniane per la perdita del primo posto in classifica che i ramarri detenevano con addirittura 4 lunghezze di vantaggio prima dell’inatteso stop con la Fermana e del pareggio di San Benedetto. «A inizio stagione sorride Tesser nessuno aveva messo in preventivo un Pordenone in fuga. In verità aggiunge nessuno ha mai parlato nemmeno di primato. Noi stiamo facendo un percorso che prevede la conquista di qualcosa di veramente importante al termine del secondo biennio. In questa stagione il nostro obiettivo prevede un piazzamento playoff. Mi pare che siamo in linea con il programma. Non confondiamo invita l’Attilio la straordinarietà di un primo posto con 4 lunghezze di vantaggio con la normalità delle cose. Questo ovviamente ci tiene a precisare il tecnico non significa che affronteremo la Triestina con l’idea di accontentarci. Ho detto ai ragazzi che voglio vedere in campo lo stesso atteggiamento del secondo tempo di San Benedetto quando sono riusciti a pareggiare lo svantaggio iniziale anche in inferiorità numerica e sempre in inferiorità numerica hanno cercato di conquistare l’intera posta in palio». […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Per la classifica, per il prestigio, per il campanile e per la supremazia regionale: sono le motivazioni con le quali scenderanno in campo questa sera al Bottecchia (inizio alle 20.45, con diretta su Raisport) Pordenone e Triestina. Il cammino delle due formazioni dovrebbe essere garanzia di spettacolo. I ramarri hanno lasciato solo lo scorso turno il primato in classifica che detenevano sin dalla prima giornata. Occupano comunque il secondo posto a quota 19, con una sola lunghezza di ritardo dai canarini di Destro. La Triestina è terza con 17 punti. Non solo: si affronteranno questa sera le due squadre più prolifiche del girone B. In dieci turni i rossoalabardati sono andati a segno sedici volte (tre a testa Granoche, Mensah e Petrella, due Maracchi, Beccaro e Bracaletti, uno Steffè). I ramarri quindici (Candellone 4, Burrai, Barison, De Agostini e Germinale due, Ciurria, Magnaghi e Semenzato 1). Dai numeri si capisce che sia Massimo Pavanel che Attilio Teser hanno impostato le loro squadre per il gioco d’attacco, anche se con caratteristiche diverse. Più controllato quello del Pordenone che porta avanti la palla con una manovra corale. La Triestina invece ama la velocità e le verticalizzazioni improvvise. Due scuole e due filosofie di gioco a confronto, ma entrambe validissime visto quando sono riusciti a ottenere i due tecnici sin qui. […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Stasera, in tribuna al Bottecchia, è atteso il nuovo presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli. Per l’ex segretario della terza serie, eletto la scorsa settimana, si tratterebbe di una delle prime uscite pubbliche nel nuovo ruolo: il derby regionale tra Pordenone e Triestina e le telecamere della Rai rappresentano una bella vetrina.Dovrebbe essere sugli spalti anche l’ex allenatore del miglior Pordenone della storia, Bruno Tedino. Assieme a lui il suo vice, Carlo Marchetto. Entrambi sono reduci dall’esperienza di Palermo in serie B. Attesi anche tanti protagonisti del movimento regionale del calcio, che non vogliono perdersi una partita del genere dal vivo nonostante la diretta Rai. […] La tribuna centrale e laterale – entrambe coperte – sono esaurite. La previsione finale parla di circa 2300-2400 persone sugli spalti (di cui tra le 400 e le 500 provenienti da Trieste).

Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Il giorno del derby è arrivato. È tutto pronto per Pordenone-Triestina, posticipo e big-match dell’undicesima giornata del girone B di serie C (il via alle 20.45, diretta Rai Sport). In palio c’è molto, vale a dire la vetta della classifica: i ramarri la possono cogliere se superano i cugini alabardati. È una gara molto sentita, non solo per i tanti ex da una parte e dall’altra. […] «Vincere il derby – ha affermato ieri il tecnico Attilio Tesser – sarebbe speciale per chi ci sta vicino. È il nostro obiettivo perché vogliamo rimanere in alto in classifica. Giocheremo per conquistare i tre punti, come sempre e per chiudere una settimana speciale: si è respirata un’aria diversa». Per il trainer, a ogni modo, un ko non sarebbe un dramma. L’importante, a suo parere, è disputare una prestazione in linea i propri standard. Dei risultati, ora, gli interessa ma relativamente: «Voglio vedere lo spirito del secondo tempo di San Benedetto – ha spiegato – quando anche in inferiorità numerica (espulso Ciurria, ndr) continuavamo ad attaccare per cercare il 3-2». Il Pordenone, a ogni modo, vuole evitare la terza partita senza portare a casa i tre punti. Tesser prova a far sua l’intera posta puntando sul 4-3-1-2 e sull’undici-tipo: Bindi difenderà i pali, Semenzato (pur non al top), Stefani, Barison e De Agostini comporranno la linea difensiva; Gavazzi (anche lui non al meglio), Burrai e Bombagi formeranno il centrocampo mentre davanti, dietro a Candellone e Magnaghi (o Germinale) – attesi al gol dopo più di un mese di digiuno – agirà Berrettoni. […]

Ore 15.30 – Dante Piotto, social media manager del Calcio Padova, ha ritirato oggi per conto di Nico Pulzetti  il premio di miglior giocatore biancoscudato della passata stagione oggi sul palco del Teatro Comunale di Vicenza al Galà del Calcio Triveneto: “Porto i saluti del capitano e della società – ha spiegato un sorridente Piotto – si scusa per non essere stato in grado di intervenire per impegni personali”. Sul palco Piotto, ringraziato per l’efficienza dal dg dell’Aic Gianni Grazioli, ha ritirato il premio dall’assessore allo Sport del Comune di Padova Diego Bonavina: “Speriamo che la squadra adesso possa cambiare marcia – ha detto Bonavina – col cambio di allenatore è arrivata la vittoria di Ascoli. E’ stato un inizio di stagione un po’ difficile”.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Oggi non ci ha battuto il Cittadella, ci siamo battuti da soli». Traspare ovviamente amarezza dalle parole di Joe Tacopina dopo la brusca battuta d’arresto di Cittadella, la prima con Walter Zenga alla guida di un Venezia che pur si era illuso di poter vincere per la prima volta sul prato di un Tombolato rimasto al contrario nuovamente inespugnabile (solamente pareggi e sconfitte negli scontri diretti tra granata e arancioneroverdi in terra padovana). Nel suo messaggio dagli States il presidente lagunare tiene a precisare di non puntare il dito contro nessuno in particolare, ma di voler semmai indicare con positività da dove ripartire. «Ci siamo battuti da soli perché abbiamo smesso di giocare individua l’errore il numero uno lagunare, con toni pacati e in sintonia con mister Walter Zenga ed ecco il risultato quando succede ciò, abbiamo meritato questa sconfitta». […] «In questo mese Walter Zenga ha fatto un ottimo lavoro ribadisce l’avvocato newyorkese ma ovviamente ci sono ancora delle cose su cui lavorare. Questa settimana di lavoro in più ci potrà aiutare a fare un ulteriore passo in avanti, dobbiamo imparare dai nostri errori per non ripeterli di nuovo in futuro, a partire già dalla prossima partita contro il Brescia». […]

Ore 14.30 – La Nazionale italiana Under 21 fa tappa ad Abano Terme per prepararsi in vista della doppia amichevole con Inghilterra (in programma giovedì 15 novembre a Ferrara) e Germania. Una tre giorni che servirà a mister Di Biagio per testare a dovere gli azzurrini, come da lui stesso dichiarato durante la conferenza stampa tenutasi nel primo pomeriggio odierno a Villa Bassi: “Grazie per l’ospitalità, le nostre Under hanno fatto da apripista e sapevamo che ci saremmo trovati pienamente a nostro agio ad Abano Terme. Giocheremo con Inghilterra e Germania per testare il nostro momento, non avendo partite ufficiali puntiamo a giocare amichevoli con nazionali forti perché credo sia inutile vincere 3-0 solo per farsi dire che siamo stati bravi. A giugno abbiamo l’Europeo in casa nostra e il nostro sogno nel cassetto è quello di vincere. Le aspettative sono alte e quindi le responsabilità aumentano, ma non mi spavento. Bonazzoli? Lo conosciamo da 7-8 anni, con me ha esordito quattro anni fa ed è stato il più giovane a farlo, lui farà parte dei 30 che verranno chiamati per Europeo e poi dovrò scremarli fino ad arrivare a 23 quindi mi devo guardare intorno. Tonali? Tra i nostri obiettivi c’è quello di lavorare anche per la nazionale maggiore quindi più ne vanno e meglio è. La situazione dei giovani? È peggiorata perché giocano sempre meno nelle squadre di club ed è un dato di fatto, non una polemica o una critica! Se un allenatore reputa che un giocatore italiano è bravo lo mettono in campo, non so poi se c’è anche poco coraggio. Ma non ci lamentiamo, dobbiamo pensare a trovare soluzioni coi ragazzi che abbiamo e basta”

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Walter Zenga non cerca scusanti per giustificare la sconfitta del suo Venezia a Cittadella, primo passo falso della sua gestione dopo due vittorie e altrettanti pareggi. Ammette i meriti degli avversari. «Ne parlavo a fine partita con il direttore Marchetti, e gli dicevo che il Cittadella ha vinto meritatamente. Lo spirito dello sport è questo, devi ammettere quando una squadra è stata più brava di te. Il Venezia ha fatto discretamente bene nel primo tempo, non così nella ripresa, anche per merito degli avversari, che hanno portato a casa i tre punti. Mi spiace perché uscire con un risultato positivo da Cittadella avrebbe dato continuità al lavoro. Analizzeremo con calma la partita». Intanto sui social qualcuno già contesta l’Uomo Ragno anche con parole pesanti. E Zenga risponde piccato: «Ciò che pensi vieni a dirmelo di persona». Il tecnico lagunare aveva in mente una formazione diversa rispetto a quella iniziale. «L’idea mia era di schierare Litteri centrale e Vrioni largo a destra, ma Litteri nel riscaldamento ha accusato un problema muscolare così ho scelto diversamente. Vrioni alla fine era chiaramente stanco». Settembrini, uno dei migliori del Cittadella, ha creato diversi problemi alla corsia di sinistra già nel primo tempo. «Lui a noi e Falzerano al Cittadella, e lo sapevamo. Le mie direttive nel primo tempo erano indirizzate a migliorare le coperture da fare».

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Il vantaggio dal dischetto di Simone Bentivoglio aveva illuso su un finale diverso. «Credo sia giusto dare merito al Cittadella» precisa il centrocampista «che ci ha creato dei problemi sulle fasce, dov’erano in superiorità numerica. Stando bassi, ti ritrovi gli avversari vicino all’area di rigore, dovevamo essere più bravi a gestire la palla. Sul rigore ha deciso l’allenatore». Infatti in campo c’è stato un momento in cui sembrava potesse battere Di Mariano. Tanto lavoro a metà campo anche per Sergiu Suciu per mettere freno a uno scatenato Cittadella. «La sconfitta brucia» analizza il romeno «anche se loro hanno fatto una grande partita e vinto con merito. Nel primo tempo avevamo tenuto bene, nel secondo loro hanno giocato meglio, schiacciandoci. Ci fermeremo tre giorni, poi penseremo a rifarci col Brescia». […]

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Non serve neppure la prima domanda al tecnico del Venezia Walter Zenga per mettere in chiaro le cose: i granata di Venturato hanno meritato, eccome, i tre punti. Logico il risultato finale, con il tecnico milanese che prende atto della superiorità dell’avversario, specie nel secondo tempo quando si è visto il Venezia più brutto della sua gestione. «Faccio i complimenti al Cittadella» prosegue Zenga «perché ha giocato bene. A Venturato riconosco tutti i meriti senza vergogna. Il nostro primo tempo è stato discreto, nella ripresa non abbiamo fatto quanto volevamo. Eravamo in vantaggio e riuscire a non perdere sarebbe stato importante per dare continuità ai risultati. Adesso analizzeremo cos’è avvenuto dopo l’intervallo».Dunque alla quinta gara con Zenga, al “Tombolato” per il Venezia è apparso il segnale dello stop dopo le recenti belle prove con Verona, Palermo, Cremonese e Salernitana. E con il Cittadella, l’allenatore aveva studiato soluzioni diverse. «Volevo mettere Vrioni sulla destra e Litteri al centro» spiega «però quest’ultimo ha avuto un problema muscolare nel riscaldamento e ho dovuto rivedere l’assetto. Pensavo a un certo modo per attaccarli, con l’ingresso di Falzerano nella ripresa. Da punta centrale, Vrioni ha fatto un buon lavoro finchè ha retto fisicamente». […]

Ore 12.30 – (Gazzettino) Un fantastico Finotto, autore di una tripletta da segno, trascina il Cittadella ad una rimonta vincente e rovina i sogni di gloria del Venezia, alla prima sconfitta della gestione Zenga. Derby bellissimo ed intenso, che i granata hanno condotto in porto grazie a una ripresa giocata a mille all’ora che ha esaltato le qualità individuali e collettive della truppa di Venturato. Il Cittadella ritrova così quella vittoria in casa che mancava da quasi due mesi, allungando la sua striscia positiva e tenendo il passo delle squadre in corsa per l’alta classifica. Lo stop invece ridimensiona solo in parte le ambizioni degli arancioneroverdi, piegati alla distanza dopo un primo tempo di buona personalità a livello tecnico e tattico. E dire che la domenica dei granata era cominciata tutta in salita. Per merito di un Venezia abile a coprire bene il campo in entrambe le fasi di gioco nonostante l’assenza dell’ultima ora dell’ex Litteri, bloccato nel riscaldamento da un problema al retto femorale. Zenga ha così lanciato nella mischia Falzerano, dai piedi del quale è nata la micidiale ripartenza in superiorità numerica che ha portato al vantaggio ospite. […] La musica è però completamente cambiata nella ripresa, con il Cittadella che sin dall’avvio ha stretto d’assedio l’area dei lagunari. Una pressione asfissiante, prodotta da una più veloce circolazione della palla e da una costante ricerca della profondità. I granata hanno cominciato a vincere tutti i duelli individuali e il Venezia, ripetutamente attaccato sulla corsia di destra, si è ritrovato spalle al muro. Vicario è stato provvidenziale nel negare la gioia del gol prima a Strizzolo e poi a Schenetti, che avevano incornato quasi a colpo sicuro. Il portiere dei lagunari si è ripetuto da campione anche sull’inzuccata di Drudi, ma sul pallone vagante è piombato a tutta velocità l’indomabile Finotto firmando il 2-2. E qui è emersa la grande personalità del Cittadella che anzichè accontentarsi di avere rimesso in piedi la partita ha provato coraggiosamente a vincerla, così com’è nello spirito del suo allenatore, definito alla vigilia da Zenga come il Ferguson italiano. Venturato ha suonato la carica e i suoi giocatori l’hanno accontentato, trovando la rete del sorpasso: Schenetti si è inventata una giocata al bacio per Finotto che ha resistito di fisico al ritorno di Domizzi e con un sinistro radente in corsa ha messo la ciliegina sulla sua prelibatissima torta. Cittadella in estasi e Venezia in ginocchio.

Ore 12.10 – (Gazzettino) «Abbiamo preso il primo gol su una ripartenza del Venezia a seguito di un nostro calcio d’angolo, per il resto la prestazione della mia squadra è stata straordinaria». Così il tecnico granata Roberto Venturato sintetizza in sala stampa il meritato 3-2 in rimonta sui lagunari. Poi precisa: «Sapevamo che il Venezia è bravo a chiudersi in fase difensiva e ripartire con molta pericolosità. La partita era difficile e sul campo ne abbiamo avuta prova, ma i miei giocatori hanno saputo interpretarla bene mancando qualche gol in più, che si sarebbe potuto realizzare. Il gruppo si è comportato da grande squadra e questa prestazione ci deve dare la consapevolezza che ci sono ancora margini per crescere e ottenere sempre qualcosa in più. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo tenendo i piedi per terra e restando sempre umili». Il Cittadella ha preso il sopravvento sugli ospiti nella ripresa. Ecco cosa ha detto il tecnico granata ai suoi durante l’intervallo: «Ho chiesto ai miei giocatori di restare sereni e di continuare a giocare a calcio come sappiamo fare. Hanno disputato soprattutto nel secondo tempo un calcio di qualità contro un avversario molto agguerrito. Devo soltanto fare i complimenti perchè abbiamo dato un segnale importante soprattutto a noi stessi». […]

Ore 11.50 – (Gazzettino) Dall’inferno della Ternana, dove la scorsa stagione ha giocato male e poco, al paradiso del Tombolato. Ieri a Cittadella è nata una stella, il bomber che tutti aspettavano. Mattia Finotto, 26 anni a dicembre, un metro e 83 centimetri di muscoli, autore di una tripletta decisiva nel derby con il Venezia, la sua prima in carriera, all’uscita dal campo era l’emblema della felicità contenuta. Ha portato a casa il pallone in virtù delle tre reti, una più bella e importante dell’altra, e quando si è presentato nell’area interviste è sembrato persino imbarazzato e timido dinanzi ad una prestazione per lui e i tifosi granata indimenticabile. «Abbiamo disputato una grande partita – parla quasi sottovoce – ma specialmente nel secondo tempo abbiamo adottato un ottimo atteggiamento nei confronti degli avversari. Sono contento, è ovvio, è la prima volta che faccio tre gol in un match solo, ma devo e dobbiamo tutti rimanere con i piedi per terra. Sarebbe un errore gravissimo accontentarci di quello che abbiamo costruito e realizzato in queste prime partite di campionato». Finotto sembra quasi anestetizzato dalla grande gioia di avere inflitto tre perle preziose al Venezia. «Il mio obiettivo è arrivare a fine torneo in doppia cifra. È la mia prima tripletta, ma non voglio montarmi la testa. Mi godo queste tre decisive reti e ce la metterò tutta per disputare una bella stagione qui a Cittadella. Intanto, prima della ripresa del campionato dopo la sosta delle nazionali, mi godo questi tre gol che sono fondamentali per la squadra in ottica sia della classifica e sia del morale». […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Il Cittadella insiste (sesto risultato utile di fila), il Venezia si ferma dopo due vittorie e due pareggi, primo ko dell’era Zenga. Al Tombolato va in scena un derby bellissimo, intriso di emozioni e gol – ben cinque – che gli uomini di Venturato fanno proprio con una rimonta sensazionale, dopo aver chiuso i primi 45’in svantaggio. È il ritorno al successo casalingo dopo quasi due mesi, visto che l’ultimo en plein risaliva al 15 settembre scorso (2-0, due rigori di Iori) contro il Cosenza, e vale il balzo sul quarto gradino della classifica, alla pari con il Lecce, a quota 19.Gli arancioneroverdi subiscono il quinto stop stagionale, rimanendo un gradino sopra i playout, dunque in zona ancora pericolosa. Tre punti fortissimamente voluti dal Citta, che nella ripresa ha letteralmente dominato un avversario scattato bene dai blocchi, capace di far male con le sue ripartenze, ma che progressivamente è andato in difficoltà di fronte all’azione massiccia e insistente di Iori & C., protagonisti di una prova maiuscola per ritmo, qualità ed efficacia di manovra. Insomma, mai verdetto è parso più giusto, anche se il Venezia può recriminare con se stesso per non essersi contrapposto con la stessa convinzione della prima frazione ad una squadra trasformata nella volontà e nella capacità di spingere con continuità impressionante. […] Il Tombolato è esploso, riassaporando la gioia dei tre punti in un colpo solo. Verdetto ineccepibile, onore ai più forti.

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) «Complimenti». È questa la parola che ricorre più spesso nel dopo partita. Quelli che tutti tributano a Roberto Venturato, ringraziandolo per le emozioni regalate dal derby. E quelli che lo stesso tecnico del Citta rivolge ai suoi uomini. «Sapevamo che il Venezia sa chiudersi ed è bravo a ripartire. Abbiamo subìto quel rigore dopo un nostro calcio d’angolo, e potevamo evitarlo, ma il resto della partita è stato straordinario. Ci è mancato solo di riuscire a segnare qualche gol in più, ma dobbiamo fare solo i complimenti a questo gruppo, perché la nostra è stata una prestazione da grande squadra e ci deve dare la consapevolezza che possiamo fare qualcosa in più», l’analisi del tecnico di Atherton.«Prestazioni del genere ci danno il valore delle nostre capacità. Dobbiamo rimanere umili, certo, ma abbiamo dato un segnale importante a noi stessi». In sala stampa le pacche sulle spalle si sprecano. «Le congratulazioni fanno piacere, ma proprio in questo momento occorre saper guardare avanti, perché il campionato è ancora molto, molto lungo. Noi possiamo essere protagonisti, ma potremo riuscirci solo se manterremo la stessa voglia che si è vista in questo derby e se cresceremo ancora, perché se ti siedi nel calcio non fai strada. E faccio i complimenti anche a chi non ha giocato, perché per riuscire a esprimersi così occorre avere il contributo di tutti». […]

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Alla fine il pallone se l’è portato a casa lui, ben saldo sotto al braccio. Mattia Finotto ha festeggiato così la prima tripletta della carriera fra i professionisti. […] «Sì, sì, me lo sono preso, il pallone», conferma l’ex attaccante della Spal nel dopo partita. «Ci abbiamo sempre creduto, siamo stati bravi a non mollare mai. È una giornata da ricordare, spero ce ne siano altre davanti come questa. Sto vivendo un’emozione grandissima». Da giocatore generoso, Finotto non dimentica di condividere i meriti con i compagni. «I gol premiano una bella prova da parte di tutta la squadra. Nel secondo tempo, in particolare, abbiamo sempre attaccato noi, mostrando pazienza finché non siamo riusciti a pareggiare e poi a ribaltare il risultato. Forse il gol più importante è stato proprio quello del 2-2, perché da un po’ stavamo insistendo per trovarlo e avevamo già avuto diverse occasioni senza riuscire a sfruttarle, mentre quella rete ci ha dato la spinta per cercare il sorpasso. Se questa prestazione può dare un volto diverso alla mia stagione? Io ce la metterò tutta per migliorare ancora e portare avanti un bel campionato, poi se mi chiedete se ho un obiettivo personale di gol vi rispondo che è naturale per un attaccante puntare alla doppia cifra». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Abbiamo affrontato la partita in condizioni non ottimali considerato che l’Ascoli era reduce da due vittorie con formazioni importanti, festeggiava il suo centoventesimo anniversario e il clima era abbastanza caldo. Abbiamo giocato sotto pressione e i ragazzi sono stati abili a ribattere colpo su colpo, ad affrontare l’Ascoli a viso aperto, senza scoraggiarsi quando siamo andati in svantaggio. Chiaro che il mister dovrà lavorare perché non possiamo avere risolto i problemi in pochi giorni, però si sono visti passi in avanti». Tre punti che rappresentano anche una boccata d’ossigeno per la classifica. «Ci siamo avvicinati a una zona un po’ più tranquilla, pur sapendo che il nostro campionato è lungo e faticoso. È una vittoria che ci dà un po’ di serenità. Alla ripresa ci attende la partita con il Carpi che è una compagine abituata a lottare e a soffrire, come dimostra la rimonta in pochi minuti con il Benevento. Non molla mai, però abbiamo una bella occasione per dare continuità e migliorare ulteriormente la classifica, anche se non sarà una passeggiata». […] Intanto, essendoci la sosta per le nazionali, la squadra riprenderà a lavorare domani e sabato è al vaglio l’organizzazione di un’amichevole con una formazione di serie A. Al riguardo oggi il diggì Zamuner verificherà la disponibilità di Sassuolo e Chievo, avendo ottimi rapporti con entrambe le proprietà, mentre un’alternativa ulteriore potrebbe essere rappresentata dal Bologna con il quale i biancoscudati hanno già giocato nella Tim Cup.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Lo strappo alla regola di sedersi in panchina l’aveva già fatto con Bisoli nel derby con il Cittadella. E sabato al Del Duca ha concesso il bis per il debutto vittorioso di Foscarini. «La mia presenza è stata più che altro di supporto morale e di sprono un po’ per tutti vista la particolarità del momento – spiega il direttore generale Giorgio Zamuner – Foscarini è una persona molto tranquilla che interviene con i modi giusti, e l’ha fatto solo quando c’è stato qualche errore di concetto: difficilmente l’ho sentito intervenire per un passaggio sbagliato o un altro errore tecnico. Se ci siamo confrontati durante la gara? No, l’avevamo fatto nei giorni precedenti soprattutto per dare al mister informazioni relative all’aspetto caratteriale dei ragazzi. Per il resto è un tecnico che si è sempre tenuto aggiornato, e conosceva già i giocatori». Immaginiamo che anche lei abbia esultato alla grande ai gol di Bonazzoli, Capello e Mazzocco, oltre che al triplice fischio. «Direi di sì, perché stare a lungo senza vincere non è bello. Speravamo di invertire il trend, dato che cominciavamo a preoccuparci un po’ tutti, società e tifosi inclusi. È stata una bella vittoria, mi sentirei di andare in campo con i ragazzi se potessi aiutarli. Del resto ti senti parte del gruppo e tutti devono stare dalla stessa quando le cose vanno bene o male». […] Riguardo al collettivo, cosa le è piaciuto di più?

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quanto vi eravate preoccupati nelle ultime settimane di crisi? «Io ho sempre avuto fiducia in questo gruppo, ma è naturale che quando i risultati non arrivano per tanto tempo inizia a instaurarsi qualche dubbio. Del tipo: i valori delle prime due partite erano sballati? La squadra ha così tanti limiti? La vittoria di Ascoli ci ha un po’ rasserenato, ma su un aspetto non ho mai avuto dubbi. Ovvero la coesione del gruppo. E lo si è visto dall’abbraccio collettivo, con tutta la panchina, arrivato al gol del 2-1». Cosa le è piaciuto di più del primo Padova di Foscarini? «Il fatto che abbia ribattuto colpo su colpo di fronte a un avversario di grande spessore. Non dimentichiamoci che l’Ascoli arrivava da due successi consecutivi contro corazzate come Benevento e Verona e allo stadio c’era un clima molto caldo anche per la festa dei 120 anni. Pur avendo commesso un po’ di errori siamo stati bravi a soffrire, lottare e mollare i freni quando è stato necessario». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova tira un lungo sospiro di sollievo e può guardare con rinnovato ottimismo al campionato. La scorsa è stata la settimana più tesa, complicata e stressante dell’ultimo ciclo biancoscudato, cominciata con la lite nello spogliatoio di lunedì e continuata con l’esonero di Bisoli e la chiamata di Foscarini. […] Ed è stata una settimana complicata, tesa e stressante soprattutto per il direttore generale Giorgio Zamuner, che ha voluto seguire la partita del “Del Duca” dalla panchina, potendo esultare al triplice fischio con squadra e staff: «Non lo faccio spesso», confessa il dg, «ma in un momento di difficoltà come questo mi sentivo di provare a dare sostegno morale al gruppo, provando a stare vicino a tutti per incitarli». Quanto pesa questo successo? «Pesa soprattutto dal punto di vista mentale. Dovevamo sbloccarci e ritrovare una fiducia persa negli ultimi due mesi. Ma questo non vuol dire che abbiamo finito di lottare, soffrire e imprecare. La nostra stagione sarà questa, ma di sicuro guardiamo al futuro con ottimismo».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Giorgio Zamuner sarà premiato stasera a Nola al Gran Galà del calcio che consegnerà gli Italian Sport Awards di Serie C per la scorsa stagione. A lui andrà la palma di miglior dirigente del girone B, con il Padova che ha fatto incetta di premi. Oltre a Zamuner hanno trionfato l’intero club (miglior squadra), Massimo Candotti (miglior addetto stampa) e anche la tifoseria come migliore del girone B. Sarà un lunedì di premiazioni, visto che il capitano Nico Pulzetti riceverà dall’Assocalciatori il riconoscimento come miglior biancoscudato della scorsa stagione.




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