Live 24! Cosenza-Padova, la vigilia: i Biancoscudati volano in Calabria…

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Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Fabio Rossitto ha visto domenica il match al Menti fra Vicenza e Sudtirol vinto 4-2 dagli altoatesini e lunedì sera era al Bottecchia per assistere al successo (1-0) del Pordenone nella supersfida della tredicesima giornata con la Ternana. Chi meglio di lui può quindi anticipare i temi dell’insidiosa trasferta di Stefani e compagni domani alle 14.30 a Bolzano? Il Crociato, che due settimane orsono aveva pronosticato il successo dei neroverdi al Brianteo sul Monza, non ha dubbi: «Se tutto va secondo logica premette vincerà il Pordenone. Se non tutto girerà per il verso giusto sarà pareggio. Non la vedo proprio come una gara da tripla». Il Vicenza ha giocato, il Sudtirol ha vinto: questa la sintesi del giudizio di Rossitto sul match del Menti. «Il 4-2 finale a favore degli altoatesini spiega Fabio è assolutamente bugiardo. Il Lane ha schiacciato subito il Sudtirol nella sua area. Berici in vantaggio con un autogol di Tait; subito dopo annullato per fuorigioco un gol validissimo di Arma. Sul 2-0 probabilmente la gara sarebbe finita. È arrivato invece del tutto inaspettato il pari di De Cenco. Poi, nei 4′ d’avvio di ripresa, tutto è cambiato in virtù delle reti di Turchetta e Fabbri. Il Sudtirol ha dimostrato di sapersi difendere bene e di avere una grandissima capacità di concretizzare le poche occasioni costruite. È una squadra totalmente diversa da quella della passata stagione, che proponeva un calcio positivo e brillante». […]

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Anche ieri Barison si è allenato a parte. È l’unico giocatore in dubbio, al momento in vista della trasferta di domani a Bolzano. Qualora il difensore non ce la facesse, al suo posto al centro della retroguardia sarà schierato Bassoli. Sarebbe per quest’ultimo la classica partita dell’ex, avendo vestito la maglia dell’Alto Adige per quattro stagioni di serie C (oltre 100 presenze). Per il resto, tutti a disposizione. Grazie ai rientri dalle squalifiche di Semenzato e Gavazzi.Proprio l’impiego del terzino e del centrocampista rappresenta un altro possibile rebus per Tesser: Semenzato dovrebbe riprendersi una maglia da titolare sulla corsia destra, a scapito di Florio. Ma verrà toccata la retroguardia che non subisce gol da due giornate, circostanza che non capitava da oltre un anno? Gavazzi, invece, dovrebbe subentrare a Bombagi, uno dei migliori nella vittoriosa sfida casalinga con la Ternana.

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) […] Intanto, la squadra, fresca di primato solitario, sta ultimando la preparazione al match di domani a Bolzano con l’Alto Adige. «Bello stare davanti a tutti – commenta l’estremo difensore neroverde, Giacomo Bindi -, ma attenzione alle trappole. E la trasferta di sabato lo è. Andiamo in un campo molto insidioso. Loro hanno sinora raccolto meno di quanto avrebbero meritato». Anche se il successo di Vicenza (la società di Rosso ha annunciato l’ingaggio di Paolo Rossi, l’eroe del Mondiale’82, come consigliere e ambasciatore del club) ha rilanciato le ambizioni di alta classifica degli altoatesini. Senza contare che di fronte a Bindi ci sarà l’ex Caio De Cenco, bomber di spicco per la categoria, oltre all’italo svizzero Rocco Costantino (4 centri per lui) e l’ex Cesena, Gianluca Turchetta, in gol al Menti. Il portiere neroverde, però, proverà ad allungare la striscia di imbattibilità mantenuta con Monza e Ternana. «Non prendere gol – osserva Bindi – fa sempre piacere. Anche perché un portiere è spesso giudicato soltanto sulla base delle reti subite. Più in generale, la solidità della difesa deve diventare un marchio di fabbrica delle nostre vittorie. Con la Ternana, per esempio, non saremo stati spettacolari, ma ho visto una squadra che ha voluto il successo a tutti i costi. E l’ha difeso con i denti». Anche grazie all’ultima parata di “Jack” su un colpo di testa all’indietro di Burrai. «È stata quella più difficile». È valsa tre punti di platino.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Rossi, tutti i tifosi del Vicenza non l’hanno mai dimenticata e adesso l’accolgono a braccia aperte in questo nuovo ruolo, con la convinzione che, insieme, si possa tornare protagonisti. Cosa si sente di dire? «C’era una sola squadra, un solo club per il quale ero pronto ad accettare una proposta come quella che ho ricevuto da Renzo Rosso, ma l’ho fatto anche perché mi è arrivata da un imprenditore e una società seria questa era la condizione necessaria perché io potessi tornare a mettere il mio nome e la mia faccia per la rinascita della società biancorossa a cui sono profondamente legato. Nel calcio se alle spalle non hai una società forte che ha deciso di sviluppare un programma, un progetto serio e concreto non si va da nessuna parte. Io ho un impegno morale con la gente di Vicenza e se ho accettato significa che ci sono tutti i presupposti per fare bene». […] Cosa significa diventare ambasciatore della società? «Diciamo che è un termine moderno, più semplicemente sarò il testimonial del club partecipando agli eventi che lo vedranno protagonista. Avrò un ruolo attivo come membro del cda e anche in qualità di consigliere indipendente». Magari la sua collaborazione con la società di Renzo Rosso potrebbe contribuire a convincere anche l’altro Pallone d’oro di Vicenza… Roberto Baggio? «Non lo sento da aprile e non sono al corrente di eventuali contatti che lui può aver avuto con la società, ma ritengo che giocatori importanti come è stato Roberto rimangano sempre immagine di riferimento, un po’ come è Maldini per il Milan, Antognoni per la Fiorentina, o Totti per la Roma. Per questo mi auguro che in futuro possa entrare a far parte della società anche Baggio». […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sei gare in meno di un mese e 18 punti in palio per capire chi essere da grande. È ormai alle porte un dicembre che per il Venezia si preannuncia decisivo, quantomeno al fine di inquadrare con realismo le vere ambizioni per questa stagione, ancora nel limbo e da decifrare dato l’odierno +4 sui playout e -3 dai playoff. Un tour de force che concluderà il girone di andata della Serie B e un 2018 senz’altro positivo per i colori arancioneroverdi, eccezion fatta per le battute a vuoto del gennaio scorso e delle prime sei giornate dell’attuale campionato. Rigenerato da Walter Zenga (11 punti in sei uscite e 15 totali) il team lagunare sta preparando in questi giorni al Taliercio la trasferta di lunedì a Foggia (ore 21), con un orecchio teso a Roma dove oggi verrà discusso il reclamo presentato dalla società contro la squalifica di tre turni rifilata a Falzerano comunque sicuro assente allo Zaccheria anche in caso di sconto e con un sorriso per i progressi del terzino sinistro Garofalo, out da tre partite per noie muscolari ma riaggregato al gruppo da ieri mattina. Dopo Foggia Domizzi e compagni avranno tempi di recupero ristretti dovendo ospitare sabato 8 dicembre l’Ascoli (ore 15), mentre la domenica successiva (16 dicembre alla stessa ora) mister Zenga si confronterà con il suo passato più recente sfidando allo Scida quel Crotone che pochi mesi fa non era riuscito a far rimanere in Serie A, e che oggi fatica oltremodo in B come dimostrano i 12 punti rispetto ai 15 del suo Venezia. Cancelli aperti al Penzo all’antivigilia di Natale, visto che domenica 23 (sempre alle 15) salirà il neopromosso Cosenza per la seconda sfida di fila contro un avversario rossoblù calabrese. Curiosità del calendario, come nel 2017 anche nel 2018 l’ultima trasferta dell’anno sarà a Pescara giovedì 27 (ore 19), prima di tornare a Sant’Elena domenica 30 (ore 15) per affrontare il Carpi. […]

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una partita in trincea, giocata in larga parte in inferiorità numerica. In undici contro dieci per oltre settanta minuti, recupero compreso, il Venezia ha tenuto testa al Brescia, riuscendo addirittura ad andare a segno. Le statistiche raccontano di un match quasi a senso unico nel possesso palla (27-73%), giustificato dal fatto di dover rimediare all’espulsione di Falzerano e con un numero di tiri in porta che ha visto prevalere il Brescia 18-7. Ma c’è un’altra statistica, spulciando fra quelle che balzano all’occhio, nella splendida vittoria del turno scorso. Si tratta del numero di falli fatti. Nonostante la fatica di dover fronteggiare una big del campionato di B con un uomo in meno, il Venezia ha commesso appena otto falli, contro i venti degli uomini di Corini, collezionando lo stesso numero di angoli (sei). Emergono pure i singoli nei duelli (Pinato con due vinti al pari di Cistana e Di Mariano, con un duello vinto come Bisoli), nel pieno rispetto di un copione interpretato con spirito di sacrificio e abnegazione. […]

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Marcello Falzerano salterà a Foggia la prima partita della stagione, le opzioni per sostituirlo non mancano a Zenga, anche in base al modulo che deciderà di opporre alla squadra di Gianluca Grassadonia. L’ipotesi più plausibile è la riconferma dal primo minuto di Nicola Citro con l’inserimento di Suciu o di Segre a centrocampo, accanto a Bentivoglio e Pinato. L’assenza di Falzerano potrebbe essere utilizzata da Zenga per proporre l’idea iniziale di Cittadella con Vrioni e Litteri insieme in campo, oltre a Di Mariano, vanificata dall’infortunio muscolare occorso all’attaccante siciliano. Garofalo è rientrato in gruppo, out solo Mattia Zennaro, bloccato dal mal di schiena.

Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Corre il Venezia di Walter Zenga, a ritmo di playoff. Il tecnico arancioneroverde ha fissato il primo step alla decima partita della sua gestione, i giocatori alla fine del girone d’andata, quando tutte le squadre avranno disputato lo stesso numero di gare, intanto in 6 giornate l’Uomo Ragno ha quasi triplicato la velocità passando dai 4 punti ottenuti nelle prime 6 gare con Stefano Vecchi agli 11 messi in cassaforte dall’esordio contro il Verona.Undici punti che garantiscono al Venezia la seconda piazza nella classifica parziale delle ultime 6 giornate, solo il Palermo di Roberto Stellone (14 punti) ha viaggiato su ritmi superiori e uno dei due pareggi della capolista è stato strappato proprio dal Venezia. Gli arancioneroverdi precedono Lecce, Cittadella, Benevento, Ascoli e Salernitana (che in questa fase ha osservato il turno di riposo) che hanno raccolto 10 punti. Venezia che ha tenuto un ritmo superiore a formazioni, come Brescia (8), Pescara (8), Verona (6) e Crotone (5) che puntano quanto meno ai playoff, se non addirittura alla promozione diretta. Un anno fa, il Venezia di Pippo Inzaghi aveva conquistato 18 punti nelle prime 12 gare disputate (7 nelle prime 6, 11 nelle successive 6), con una difficoltà evidente a segnare (3 reti fino allo 0-1 interno con il Parma), prima esplodere dalla trasferta di Terni (11 gol). Se la difesa concede adesso pochi spazi agli avversari con la porta di Vicario imbattuta a Cremona e con la Salernitana, al di là delle occasioni create nel secondo tempo dal Cittadella, l’attacco è ancora troppo legato all’esecuzione di Francesco Di Mariano, capocannoniere con 5 reti all’attivo, autore di 4 degli 8 gol realizzati dal Venezia con Zenga. […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) L’Este perde uno dei suoi pilastri difensivi: Viscomi prende la via di Cesena. A conti fatti non una bella notizia per i giallorossi, la cui retroguardia finora qualche scricchiolio l’ha mostrato. Il direttore sportivo Gabriel Maule, però, è tranquillo: «Vogliamo valorizzare i giocatori di prospettiva che abbiamo dietro (Gilli, Ostojic, Salvatore, Forte e Ferrando in primis, ndr). In più a rafforzare il reparto potrebbe arrivare qualche altro giovane».L’addio di Viscomi comporterà il cambio di modulo già in parte sperimentato nelle ultime giornate, con il passaggio a un 5-3-2 che garantisca maggiore compattezza. Sono dati per probabili partenti anche Paluzzano e Piazza. […]

Ore 10.50 – (Gazzettino) Non sono solo la maglia granata e il quarto posto in classifica ad accomunare Cittadella e Salernitana, protagoniste domani alle 15 della sfida al Tombolato. I venti punti finora conquistati in dodici partite rappresentano infatti per entrambe il secondo migliore bottino in serie B della loro storia. I campani hanno fatto meglio solo ventuno anni fa quando, con in panchina Delio Rossi, arrivarono a quota 24. Trascinati dalle reti di Di Vaio, al termine di quella stagione festeggiarono la promozione in serie A. Un anno fa a quest’epoca avevano invece ottenuto 19 punti. Quanto all’undici allenato da Venturato il top non è lontano nel tempo e risale a due campionati, fa con 22 punti all’attivo al termine della dodicesima giornata (nell’attuale torneo va considerato pure il turno di riposo), favorito dall’avvio record che vide la squadra vincere le sue prime cinque partite. Per il resto sempre bottini inferiori, compresa pure la stagione 2009-10 che vide poi il Cittadella raggiungere i play off. A questo punto del cammino la compagine allora guidata da Foscarini si trovava a quota 16. Stessi punti per le due contendenti, stessa combinazione di risultati, ma pure un identico attacco, capace di segnare in entrambi i casi 14 reti, mentre la difesa veneta ne ha subite tre in meno (otto contro undici). Tanto per cambiare, anche i marcatori più prolifici delle due formazioni viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda, con le cinque reti realizzate da Finotto, che domani mancherà per squalifica (è invece rientrato in gruppo Strizzolo), e le analoghe siglate da Bocalon che sarà affiancato in avanti nel consueto 3-5-2 disegnato da Colantuono da uno tra Djuric e l’ex Jallow, mentre mancherà il forte centrocampista offensivo Di Gennaro che accusa un problema al tallone. Recuperati invece Rosina, Odjer e dietro Perticone. […]

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Siccome è arrivato dalla Danimarca, subito è venuto comodo presentarlo come il “vichingo” del Cittadella. In realtà Simone Branca è un ragazzo tanto educato nei piedi quanto nei modi. E, pur essendo reduce dall’esperienza al Vejle, club della Prima Divisione con cui ha vinto il campionato, conosce meglio di tutti due dei prossimi avversari della squadra granata, Bocalon e Casasola, attuali punti di forza della Salernitana.«Sono ottimi giocatori. Bocalon, in particolare, ha sempre segnato tanto e con i suoi gol ci guidò, ai tempi dell’Alessandria, fino a una sorprendente semifinale di Coppa Italia con il Milan. Noi eravamo un club di Lega Pro e nessuno pensava che saremmo arrivati così lontano. Quell’anno, in campionato, demmo vita a lungo testa a testa con il Cittadella, ma poi nel girone di ritorno ci facemmo distrarre dalla Coppa e i granata presero il largo, venendo promossi in Serie B».A Cittadella, Branca è diventato papà del piccolo Martin. «Ed è l’esperienza più bella del mondo. Qui mi sto trovando benissimo, non solo per il rapporto con i compagni, ma anche perché mi piace il nostro modo di giocare, sempre palla a terra. In Danimarca il calcio è vissuto in maniera molto più tranquilla rispetto all’Italia. La qualità c’è, ma c’è soprattutto tanta corsa e tanta lotta, è un calcio molto fisico, simile a quello inglese». […] Alle spalle c’è il pareggio del Picchi. «La trasferta di Livorno ci ha lasciato un misto di sensazione: sono soddisfatto di quel primo tempo in cui ci è mancato solo il gol, ma nel secondo ci siamo abbassati troppo, faticando. Alla fine è un punto che ci va bene, perché ci consente di allungare la nostra serie positiva. Ma ora dobbiamo tornare alla vittoria». […]

Ore 10.00 – (Corriere del Veneto) Terrà banco probabilmente ancora per un po’ il caso – Scaglia a Cittadella. Il difensore torinese, in scadenza di contratto il 30 giugno, è stato escluso dalla lista dei convocati di Livorno – Cittadella. E il direttore generale Stefano Marchetti ha precisato che «Scaglia si allena con il gruppo e gli vogliamo bene» ma che «non sarà convocato fino a quando non regolarizzerà la sua situazione con il Cittadella». Più ancora della voglia di titolarità di Scaglia al rientro dopo l’infortunio al ginocchio, dietro la rottura c’è il mancato prolungamento contrattuale che, di fatto, permette al difensore granata di accordarsi con un altro club a partire da febbraio a parametro zero. In passato Scaglia era stato accostato a Parma, Foggia e Chievo. Dal club ducale arrivano smentite; da fonti vicine al ds foggiano Nember si fa sapere che i rapporti con Marchetti e con il Cittadella sono ottimi, come dimostrato dal trasferimento estivo di Lucas Chiaretti. Come a dire che, se mai il nome di Scaglia tornerà in auge, il Foggia non farà alcuno sgarbo al Cittadella e pagherà un indennizzo prima della scadenza del vincolo. Dal Chievo nè smentite, nè conferme. In partenza a gennaio ci sono anche Giancarlo Malcore e Andrea Bussaglia, mai utilizzato finora. In arrivo c’è una punta di movimento abile ad attaccare la profondità, ma sono destituite di qualsiasi fondamento le voci che vorrebbero il Cittadella su Ceravolo (Parma): stipendio e quotazione sono totalmente fuori dalla politica salariale del club.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Quello che chiedo ai ragazzi è avere consapevolezza del momento. Dopo la gara con il Carpi mi è stato chiesto se questa squadra ha la mentalità giusta per uscire da questa situazione, è la risposta che dobbiamo dare a Cosenza». La formazione di Braglia è reduce dal successo nel derby con il Crotone con aggancio in classifica proprio ai biancoscudati. «Mi aspettavo un altro risultato, avrei preferito un pareggio. Il Cosenza non ha rubato niente, ha giocato da squadra di rango con il piglio giusto. La delusione magari è stata il Crotone dato che da formazioni di questa levatura ti aspetti di più sul piano del gioco e della personalità. Però il Cosenza ha fatto una signora partita meritando di vincere, anche se non sono contento del risultato. La serie B ci ha insegnato che si può perdere su qualsiasi campo, ma anche vincere: non vedo perché non possiamo fare tre punti anche a Cosenza». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Abbiamo la necessità di prendere il bivio giusto, ci attende un test molto importante». Più eloquente di così Claudio Foscarini non potrebbe essere nel presentare la trasferta con il Cosenza, diretta rivale nella corsa salvezza. La spedizione biancoscudata è cominciata oggi di primo mattino con il trasferimento in terra calabra, dove nel pomeriggio sarà effettuata la rifinitura. «La partita con il Carpi ci ha lasciati un po’ così, così. Bisogna essere bravi a chiudere questa parentesi, riflettendo su ciò che non è andato bene, e guardare avanti con fiducia e con voglia di riscatto. Possiamo fare meglio, è questo il messaggio che vogliamo dare». Non c’è occasione migliore dello scontro diretto. «Assolutamente sì. Guardando i dati del Cosenza, abbiamo fatto lo stesso percorso, anche se con modalità diverse: su tredici partite giocate è uguale il numero di vittorie, pareggi e sconfitte, c’è solo una differenza tra gol fatti e subiti. C’è la voglia di fare bene, la necessità di trovare un’identità e, ripeto, il bivio giusto non solo come risultato, ma anche come prestazione e mentalità.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Per le prestazioni che hanno messo in campo finora forse manca loro qualche punto. Siamo appaiati in classifica, per questo diventa un test molto importante. Dobbiamo imboccare il bivio giusto non solo come risultato ma come prestazione». Dopo Castori, si troverà di fronte un’altra vecchia volpe della panchina come Piero Braglia. Quanto sono simili i due? «Castori lavora più su ripartenze e profondità, Braglia ha un’organizzazione diversa, ma entrambi presentano sempre squadre toste sul piano temperamentale. Il tecnico rossoblù allena molto bene anche dal punto di vista mentale, le sue squadre sono dure a morire. Ho giocato a Cosenza, l’ambiente sarà molto caldo e in più sono reduci dalla vittoria, meritata, nel derby contro il Crotone. Ci sono tutti i presupposti per trovare una partita tosta e per questo anche noi dovremo essere tosti». […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] «Questa settimana è stata positiva», infonde fiducia Foscarini, «abbiamo analizzato le lacune mostrate contro il Carpi e preparato la prossima sfida. Ho visto nei miei ragazzi una grande voglia di riscatto, per dimostrare che non siamo quelli di sabato scorso ma possiamo dare qualcosa di più. Dobbiamo essere bravi a chiudere subito la parentesi negativa, meditare e guardare con ottimismo in avanti. Possiamo fare meglio, questo è il messaggio che deve passare». Foscarini si è presentato in sala conferenze con un foglio in mano. Sono alcuni appunti presi sul prossimo avversario. «Il Cosenza è una squadra che ha fatto un percorso identico al nostro, come numero di vittorie, pareggi e sconfitte, sebbene con modalità diverse. Noi abbiamo segnato un po’ di più, loro subito meno.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Niente da fare per Contessa. Il terzino non è pronto, soffre ancora di un problema di tendinopatia, e stamattina non partirà con i compagni per Cosenza. La sua assenza si aggiunge a quella dei lungodegenti Mandorlini e Madonna, di Salviato e Broh che torneranno con il gruppo la settimana prossima, di Ravanelli che si opererà dopo la frattura al quinto metatarso del piede destro e di Capello squalificato.Per quanto riguarda la formazione, Foscarini sembra avere un dubbio per reparto. Al posto di Contessa potrebbero giocare o Zambataro o Ceccaroni, con Capelli e Trevisan centrali e Cappelletti a destra. A centrocampo Pulzetti ha recuperato, dovrebbe tornare Pinzi, mentre Belingheri e Mazzocco si giocano l’ultimo posto da mezz’ala. Con Minesso dietro le punte, chi affiancherà Bonazzoli davanti? Al momento Chinellato (per lui sarebbe l’esordio in Serie B) è favorito su Sarno e Guidone. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Mercoledì sera l’assessore allo sport Diego Bonavina e il vicepresidente biancoscudato Edoardo Bonetto si sono incrociati in occasione della festa del club “Padova nel cuore”, al Victoria Club di Abano. Tra i due c’è un rapporto informale e all’apparenza molto diretto, si sono salutati e hanno parlato a lungo. Avranno discusso anche del progetto stadio che il presidente Bonetto presenterà a Palazzo Moroni fra meno di due settimane? Forse. Di sicuro ne hanno parlato pubblicamente, stuzzicati da Claudio Campagnolo, presentatore della serata: «Il progetto del numero uno biancoscudato è ambizioso e importante», le parole di Bonavina, «per questo tengo a sottolineare che il nostro progetto, finanziato dal bando periferie del Governo, è subordinato a quanto vorrà fare il Padova. Io mi auguro che i piani di Bonetto vadano a buon fine, altrimenti qualcosa si farà di sicuro per mettere mano allo stadio. Potremo usufruire dei due milioni in arrivo da Roma, ma non mi voglio fermare a questi, l’opera prevede altri stralci e dovremo trovare finanziamenti privati». Meno loquace sul tema il vicepresidente, che proprio come papà Roberto cerca di tenere le carte coperte, limitandosi a dire: «Il progetto sta andando avanti rispettando gli obiettivi che ci eravamo dati».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Giovedì atipico, quello che va in scena a Padova. Con un allenamento a porte chiuse pre – Cosenza e una conferenza stampa, quella di Claudio Foscarini, anticipata di un giorno rispetto alle attese. Perché la squadra in Calabria ci andrà con anticipo, conscia dell’importanza di uno scontro salvezza che potrebbe orientare, in positivo o in negativo, il presente e il futuro del club di viale Nereo Rocco. Tratteggi in punta di penna, spiegazioni e dubbi che non vengono dissipati. Al San Vito Foscarini tiene in caldo le alternative. Prima fa la conta delle assenze (sette più lo squalificato Capello, che fanno otto giocatori «abili e arruolati» in meno), poi snocciola la sua ricetta per uscire dalle secche: «Indubbiamente mi aspetto una voglia di riscatto da parte della squadra – evidenzia l’allenatore trevigiano – con il Carpi mi aspettavo di più, a Cosenza affronteremo un avversario che più o meno è sul nostro stesso livello. Siamo entrambe in zona playout, leggevo le statistiche sui gol fatti, la differenza reti e quelli subiti e più o meno siamo sullo stesso livello. Questo fa capire che spero e mi auguro che la squadra abbia voglia di riscattare quanto accaduto sabato scorso». Parole chiare anche sull’avversario: «Non mi aspettavo che il Cosenza vincesse a Crotone, ma lo ha fatto e non ha rubato nulla. Per cui ancora una volta in questo campionato viene dimostrato come si possa vincere e perdere contro chiunque». […]




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