Padova, Balata: “Bonetto imprenditore serio e lungimirante, che fa calcio per passione: gli imprenditori sani non devono scappare dal calcio”

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Mauro Balata è stato l’ospite d’onore della cena di Natale 2018 del Calcio Padova. Il presidente della Lega di Serie B ha parlato ampiamente di Padova: “La vostra è una società modello per la qualità del suo settore giovanile – ha detto Balata – che ogni anno sforna giocatori per la Serie A e che ha la capacità di portare in prima squadra solo giocatori italiani in linea con quella che è la mission della Lega B, ma anche per la bontà della proprietà, un imprenditore serio e lungimirante, Bonetto, che fa calcio per passione nel territorio di appartenenza. Un aspetto non banale. Quelli che ci lasciamo alle spalle sono stati mesi difficili, in cui le nostre società ci hanno chiesto di essere tutelate e di salvaguardare il diritto sul campo di poter disputare la Serie B. Siamo arrivati al 13 agosto con 19 società, queste società ci chiedevano di cominciare e la Federazione ci ha dato ragione con due delibere che hanno resistito di fronte a oltre oltre 60 ricorsi presentati in tutti gli organi di giustizia, sportivi e ordinari. C’è da chiedersi però come sia stato possibile arrivare a questa anomalia nel calcio italiano, di personaggi che tradendo città, tifosi e dipendenti sono andati incontro a disastri gestionali creando danni enormi. Per anni si è considerata, poi, una forzatura un campionato a 22 squadre, soprattutto in relazione a una ripartizione delle risorse che ci penalizza nettamente a livello europeo (riceviamo il 6% di mutualità contro il 12-20% di tutte le altre seconde categorie), ma nulla è stato fatto in concreto per cambiare un sistema che ha prodotto 154 fallimenti in dieci anni e che ha fatto perdere competitività e posti nel ranking Fifa. Noi precursori delle riforme? No, ripeto abbiamo solo esercitato un diritto. Quello di 19 squadre di scendere in campo, un diritto che altrimenti sarebbe stato leso con un campionato iniziato chissà quando, alla conclusione cioè dei procedimenti giudiziari. Però devo dire che speriamo di avere finalmente dato il la ad una stagione di profonde ridurne e di avere accelerato un processo, quello della riduzione degli organici, che molti, tutti chiedevano ma che nessuno poi metteva in pratica per interessi di parte e per quel senso di conservatorismo che per troppo tempo ha pervaso il calcio.
Per questo attendiamo grandi cose dalla nuova Federazione, una vera stagione di riforme che renda il calcio sostenibile e faccia ritornare l’Italia allo spettacolo di dieci, venti, trent’anni fa. E noi proponiamo quattro ricette: innanzitutto introdurre concetti di legalità nel calcio, fare in modo che non siano gli imprenditori seri a scappare dal calcio perché non ce ne sono le condizioni, ma fare in modo che gli avventurieri non possano più entrare in un sistema sano e virtuoso. Quindi fare in modo che non sia più uno svantaggio formare giovani rispetto a comprare stranieri da chissà dove. Poi una rivisitazione dei pesi economici: non è possibile che alla Lega B sia concesso per legge il 6% mentre la Bundesliga 2 il 20. Il quarto è ultimo punto è un punto a voi caro, di stretta attualità, la necessità di avere impianti adeguati, a servizio della gente e del calcio. Qui a Padova grazie alla lungimiranza di questa società e del suo presidente si sta pensando a come assecondare la passione di una città da sempre vicino alla squadra con il piacere di vedere una partita di calcio. In bocca al lupo per il vostro progetto e sappiate che la Lega sarà sempre al vostro fianco. Concludo con due considerazioni: l’importanza di introdurre beni immateriali nel calcio come il rispetto verso l’avversario, verso l’arbitro, verso i tifosi quale condizione necessaria e sufficienza per riempire gli stadi, riportare entusiasmo e quella socialità che in fondo è diventato il primo principio capace di regalare lo stadio di fronte a un mondo sempre meno capace di costruire relazioni. Quindi, seconda considerazione, l’importanza di diffondere messaggi sociali, rivolti al terzo settore. Ne presenteremo uno importante nelle prossime settimane con i più importanti ospedali pediatrici d’Italia, inoltre abbiamo contribuito lo scorso agosto con un intervento economico alle tragedie di Genova e Cosenza. Senza dimenticare il campionato di Quarta Categoria riservato ai disabili intellettivi, per cui anche il Padova ha adottato una squadra. Il calcio può fare molto dove c’è bisogno.  Per il futuro ci aspettano tante riforme, quelle necessarie per il calcio. Da parte nostra cercheremo di affrontarle con lo spirito costruttivo e di unità che da qualche mese è stato ritrovato in Lega B”.




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