Live 24! Livorno-Padova, ultimo atto del 2018 per i Biancoscudati: la “seconda era” di Bisoli ha inizio…

Condividi

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Una vittoria obbligata quella che il Venezia non può proprio fare a meno di ritrovare questo pomeriggio al Penzo contro il Carpi (ore 15). Novanta minuti delicati e importantissimi che mettono in palio non tanto la possibilità di alzare (forse) l’asticella delle ambizioni, quanto quella di arrivare al giro di boa della Serie B con un cuscinetto di almeno 6-7 punti (rispetto ai 4 attuali) sulla zona calda dei playout. Un obiettivo da raggiungere a tutti i costi per poi concentrarsi con la necessaria lucidità nel mese di gennaio sulla ricerca di rinforzi adeguati, in primis per il reparto offensivo. È quindi ricca di significati l’odierna ultima partita del 2018 e di un girone di andata vissuto sulle montagne russe dagli arancioneroverdi, reduci da due sconfitte di fila per 1-0, una settimana fa in casa col Cosenza e giovedì a Pescara. «Nelle ultime due partite le occasioni le abbiamo avute ma non siamo stati bravi a finalizzarle, ed è evidente che se non facciamo gol non possiamo vincere le parole di mister Walter Zenga alla vigilia del match con i modenesi Comunque sono situazioni successe una settimana fa, non stiamo parlando di sei mesi come vedo e sento in giro. […]

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Altro giro, altra corsa. E altre sorprese alla lettura dei convocati in vista di Venezia-Carpi. Non c’è Marcello Falzerano e sembra una sentenza definitiva in vista del mercato di gennaio, dove a questo punto il centrocampista di Pagani in scadenza di contratto potrebbe lasciare anticipatamente il club guidato da Joe Tacopina. E non c’è neppure Nicola Citro, «che non è convocato perché ha 39 di febbre», come precisa l’allenatore Walter Zenga. A casa pure i partenti Geijo, Zigoni e Fabiano, oltre all’infortunato Lezzerini mentre per il resto. Al di là delle schermaglie della vigilia, c’è pure uno scambio di complimenti fra i due allenatori, che si conoscono bene e lasciano trasparire stima reciproca. Comincia Zenga, che va subito dritto al punto: «Il Carpi è una squadra tosta e difficile da superare — spiega — è allenata da un grandissimo tecnico come Fabrizio Castori che conosco bene e che stimo molto. Non è vero che le sue squadre si chiudono e basta. I suoi giocatori, anzi, sono sempre stati bravi a ripartire e Castori ha sfruttato ogni volta la velocità degli esterni e degli attaccanti che aveva a disposizione». […]

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Fabrizio Castori deve fare i conti con le defezioni (Concas, Di Noia, Piu e Piscitella out, Pasciuti squalificato), ma il tecnico del Carpi conserva il carattere puntiglioso che lo ha sempre contraddistinto. «Non mi piace aggrapparmi a tanti commenti lamentosi», ha precisato prima di partire per la laguna, «le assenze devono rappresentare un’opportunità per chi finora è stato poco utilizzato. Chi andrà in campo deve tirare fuori l’entusiasmo, la voglia, tutto quello che ha per essere all’altezza della situazione e giocarsi le proprie carte». Il Carpi è reduce dalla pesante, e inattesa, sconfitta interna contro il Livorno (1-4). «Ho ammesso alla fine che abbiamo sbagliato partita, ma non enfatizzerei più di tanto quel match. Eravamo reduci da 5-6 partite giocate molto bene. A Cremona avevamo disputato una partita straordinaria, portando a casa una vittoria pur giocando a lungo in inferiorità numerica, ci può stare che la squadra con il Livorno non sia riuscita a ricaricarsi, soprattutto a livello di energie nervose e, qualcuno, anche a livello fisico». […]

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Giro di boa per Walter Zenga, ultimo appuntamento dell’anno con il Venezia che va a caccia del gol che manca da 239′. «Le occasioni le abbiamo create anche a Pescara», ha spiegato il tecnico arancioneroverde, «ma non siamo riusciti a finalizzarle. Logico che se non facciamo gol, non possiamo sperare di vincere le partite, ma si tratta solo di due gare, giocate in un lasso di tempo ristretto, e non sei mesi fa. Il calcio è fatto di episodi: in casa con il Cosenza c’è stata la palla-gol di Di Mariano salvata in extremis e, sul contropiede, è arrivato il gol degli avversari, a Pescara c’è stato il gol da fuori area, mentre noi non abbiamo concretizzato l’occasione nel finale. Se gli episodi fossero girati a nostro favore, saremmo qui a parlare di esiti differenti. Comunque, sappiamo cosa non abbiamo fatto, ci abbiamo lavorato sopra per far in modo che contro il Carpi scenda in campo una squadra pronta, aggressiva, di corsa, che sappia sviluppare un buon calcio perché solo attraverso le prestazioni si ottengono i risultati». […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Una partita non può girare una stagione, ma il terzo match in una settimana stabilirà se il Venezia alla ripresa del campionato dovrà guardarsi ancora le spalle oppure se potrà continuare a cullare sogni di playoff. Se battessero il Carpi al Penzo, gli arancioneroverdi tornerebbero a scavare un solco profondo sulla zona playout visto che proprio gli emiliani, a quattro lunghezze dal Venezia, sono i primi dell’area rossa della classifica. Venezia che vuole cancellare la sconfitta di una settimana fa contro il Cosenza, ritrovare il gol che manca da 239′ e chiudere dicembre come l’aveva aperto con il successo contro l’Ascoli. Poi ci sarà la sosta invernale e a quel punto il pallino passerà in mano al presidente Joe Tacopina e al direttore sportivo Valentino Angeloni per gli accorgimenti da apportare alla rosa, sia in uscita che in entrata. Walter Zenga ha perso Nicola Citro alla vigilia della sfida, l’attaccante è stato fermato dalla febbre, assenza rilevante visto che dopo Di Mariano è stato finora il migliore davanti alla porta avversaria (3 gol realizzati). Per la seconda partita consecutiva Walter Zenga non ha convocato Marcello Falzerano: due indizi non fanno ancora una prova, ma la sensazione è che l’avventura in laguna del giocatore possa essere agli sgoccioli. Venezia che proverà a sfondare con maggior continuità sulle fasce e allora la candidatura di Garofalo dal primo minuto sale di quotazioni con il ritorno di Bruscagin a destra. In mezzo al campo probabile la bacchetta del comando tra i piedi di Schiavone con Bentivoglio a destra, mentre a sinistra Pinato appare favorito su Segre con il giovane Zennaro che scalpita in panchina. L’assenza di Falzerano e Citro e la non convocazione di Zigoni e Geijo riducono il potenziale offensivo a disposizione di Walter Zenga con Vrioni in pole position rispetto a Litteri, fasce assegnate a Marsura e Di Mariano. […]

Ore 12.30 – (Gazzettino) Ripartire dalla gara, sulla carta, più difficile di tutte. È la missione del Cittadella nel big match di oggi pomeriggio con la capolista Palermo, dominatrice del torneo anche nei numeri: la squadra siciliana, infatti, oltre a guidare il campionato cadetto può vantare adesso la miglior difesa (primato strappato proprio al Cittadella dopo il capitombolo di Verona ) e la serie più lunga di risultati utili consecutivi, che fino a Santo Stefano divideva con la truppa di Venturato. Il Cittadella prima di tutto deve ritrovare il gol dei suoi attaccanti, proprio nel giorno in cui dovrà fare a meno di Strizzolo e Scappini, infortunati, e del trequartista Schenetti, uno dei punti fermi della squadra ma squalificato per un turno. Strizzolo è uscito malconcio dal derby di giovedì e non ha smaltito la contusione alla coscia, Scappini invece è alle prese con un’infiammazione al pube: entrambi si rivedranno con l’anno nuovo, al pari di Frare, l’altro giocatore recuperabile dopo la sosta. Per arrivare a ventidue convocati, Venturato ha attinto dalla formazione Primavera, chiamando per la prima volta i giovani Pasha, un attaccante, e Zanella, un difensore. Dicevamo dei gol, il primo problema da risolvere del Cittadella, perché una squadra che crea sempre un grande volume di gioco, e occasioni a ripetizione – quasi il doppio di quelle costruite dal Verona che però ha vinto 4-0 nel derby – deve per forza diventare più concreta al momento di concludere a rete, altrimenti gli sforzi profusi sul rettangolo di gioco raccoglieranno soltanto gli applausi degli avversari, ma non i punti per una classifica che adesso vede i granata salvare la zona promozione soltanto per una lunghezza. […]

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Il Palermo per dimenticare Verona. Il Cittadella chiude il suo 2018 ospitando la capolista con l’obiettivo di riscattare il 4-0 subìto al Bentegodi appena tre giorni fa. Alla vigilia della gara, nel corso della seduta di rifinitura e della successiva conferenza stampa, Roberto Venturato appariva persino più sereno del solito. Evidente l’intenzione di trasmettere all’ambiente, e in primis ai suoi uomini, quella fiducia che non va smarrita di colpo, con la convinzione che quello di giovedì sia stato solo un episodio, come ne possono capitare in qualsiasi cammino. Oggi dovrà rinunciare allo squalificato Schenetti e pure a Strizzolo, messo fuori causa da una contusione alla coscia rimediata in partita: la sosta forzata, in ogni caso, potrebbe anche servirgli a ritrovare quella lucidità sotto porta venuta meno nelle ultime giornate. Di fatto, va ad aggiungersi a un elenco che già contempla gli infortunati Scappini, Frare e Rizzo. Venturato ha così convocato per la prima volta anche due ragazzi della Primavera: l’attaccante di origini albanesi Pasha e il difensore Zanella. Sicuri i rientri di Iori in cabina di regia e di Settembrini al suo fianco, probabile quello di Benedetti sulla sinistra, mentre il vero ballottaggio riguarda chi tra Malcore e Panìco affiancherà Finotto in attacco, con Siega chiamato ad agire alle loro spalle.«Spiace aver perso una partita come quella di Verona, ma evidentemente qualche colpa ce l’abbiamo. Nel girone d’andata siamo stati bravi in fase difensiva, mentre al Bentegodi no. Ne siamo consapevoli e voltiamo pagina, perché servono entusiasmo e positività per affrontare nel mondo giusto la capolista», afferma il tecnico granata. […]

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) […] Sarà la gara del ritorno sotto le mura di uno degli ex più amati, il terzino Alessandro Salvi, che ricorda così i colori granata: «La mia esperienza a Cittadella è stata a dir poco straordinaria, ogni anno siamo riusciti a ottenere risultati importanti e a rendere felici i tifosi. Ho lasciata questa famiglia con il magone perché è stato come abbandonare casa mia. Il primo anno è stato il più bello, abbiamo conquistato la B grazie a un ottimo calcio e a un gruppo forte e unito».

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) La sconfitta per 4-0 nel derby di Verona è stata una mazzata. Perché non è usuale vedere il Cittadella cedere di schianto, quantomeno nel punteggio, perché l’impronta di Roberto Venturato prevede una squadra che tiene il risultato in bilico fino alla fine, che coltiva sogni di gloria e che non molla mai. Non ha mollato neppure al Bentegodi, a dire la verità, eppure quando perdi 4-0 è difficile trovare giustificazioni che reggano. Tuttavia, per chi non si ferma solo alle apparenze, è giusto riconoscere che il passivo subito con l’Hellas è stato troppo pesante e questo, alla vigilia del secondo big match in tre giorni, è un aspetto che è impossibile non considerare. Venturato, infatti, ringhia e puntualizza: «Andiamo a giocare contro la prima della classe, cerchiamo di pensare e concentrarci su questa partita. A Verona abbiamo fatto tante cose positive, ma anche ingenuità grosse che hanno causato la sconfitta. Rientrano dalla squalifica Settembrini e Siega, mentre come sapete non ci sarà Schenetti. Ci troveremo di fronte una squadra che ha grande fisicità e qualità nel modo di stare in campo, sinora ha messo sotto tanti avversari, dovremo avere la capacità di avere grande attenzione e interpretare in ogni momento nel modo migliore. Da quando il Palermo è sceso in Serie B ha costruito una rosa che vuole puntare a tornare in Serie A. Non è sicuramente una sorpresa che sia lassù. Se vogliamo fare un grande risultato, dobbiamo avere la capacità di provarci fino in fondo, cercando di migliorarci». […]

Ore 10.50 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Merelli; Salviato, Capelli, Trevisan, Contessa; Clemenza, Cappelletti, Broh, Minesso; Capello; Bonazzoli.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Ma adesso siamo ripartiti tutti insieme. Se andiamo a rivangare tutto, facciamo solo il male del Padova. In ogni caso non mi crea alcun problema ciò che è successo, non ho rancore con nessuno. Poi le accuse e gli errori ci sono stati, ma fanno parte di questo mondo. Il passato rimane nel cassetto dei ricordi, il presente si chiama Livorno, e mi aspetto di essere giudicato da qui in avanti. Poi a fine anno tutti tireranno le somme». Sui problemi all’interno dello spogliatoio con alcuni giocatori spiega: «Era normale che in una rosa di trentuno elementi ci fosse qualche malumore, ma pensavamo che con qualche risultato in più si potesse gestire. Di screzi con i giocatori comunque non ne ho mai avuti, diversamente da quanto è stato riportato. Li ha avuti il mio vice Groppi? Va bene, ma non sono state alzate le mani. È stato uno screzio come capita in tutte le squadre di calcio. Lasciatemi un po’ di tempo per vedere se risolvo anche questa situazione, altrimenti resto senza vice». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Possono avermi anche dato dell’incompetente, pazienza. Quello che è stato nel passato non mi interessa, sono tornato con grande entusiasmo per salvare il Padova». È carico e dispensa sorrisi e strette di mano in sala stampa il tecnico Bisoli, richiamato alla guida del Padova dopo l’esonero del 6 novembre. Ha appena terminato la rifinitura all’Euganeo, con la testa proiettata alla scontro diretto con il Livorno. Ma prima di affrontare le vicende legate al campo, è sollecitato dai cronisti a fare chiarezza sui rapporti con il club dal momento che durante la parentesi di Foscarini è stato additato a più riprese come il capro espiatorio dell’attuale crisi biancoscudata. «Il contenzioso con la società (post esonero, ndr) c’era, ma non l’ho fatto io. Evidentemente se sono qui, è stato risolto. Non dico che la società abbia sbagliato a esonerarmi, ma in generale nella vita quando una persona sbaglia e ritorna sui suoi passi è sintomo di grande intelligenza. Abbiamo commesso degli errori: io, il direttore e la società.

Ore 10.20 – (Gazzettino) «Chiamatelo 4-4-1-1 o 4-2-3-1, ma la quadratura l’avevo trovata vedendo un grande Padova con Spezia, Perugia e Cittadella, tanto che poi su quella scia la squadra aveva vinto meritatamente ad Ascoli». Suona come un assist quello di Bisoli in vista delle scelte tattiche e tecniche per la sfida con il Livorno, nella quale l’allenatore ripartirà probabilmente dalle certezze trovate prima dell’esonero. «Quella settimana mi aveva aperto gli occhi, sia pure sbagliando con un gioco un po’ troppo difensivo. Proprio a Perugia nel secondo tempo Marcandella e Clemenza sugli esterni nel 4-4-1-1 avevano fatto bene, soprattutto Clemenza aveva disputato una grande partita. È un giocatore che considero importante, è stato un protagonista a inizio stagione con Verona, Venezia e Cremonese, e voglio ritrovarlo. Con il Cittadella pochi giorni più tardi non l’avevo riproposto dato che era affaticato, e Minesso si era comportato bene». Ecco allora che il possibile undici di partenza potrebbe essere formato da Salviato, Capelli, Trevisan e Contessa nel pacchetto arretrato, in mezzo al campo Cappelletti e Broh (preferito a Mazzocco che è un po’ affaticato), più aperti Minesso e Clemenza ad alzarsi in fase di possesso con Capello pronto a ispirare Bonazzoli. […]

Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Merelli; Cappelletti, Capelli, Trevisan, Ceccaroni; Mazzocco, Broh, Pulzetti, Clemenza; Capello; Bonazzoli.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quando sono andato via non ci trovavamo in una situazione di grandissima difficoltà, ora c’è da fare un’impresa ardua e il primo obiettivo deve essere quello di puntare ai playout. Mi dispiace molto per Foscarini, so cosa si prova e lui ci ha messo l’anima. Ma io torno con un entusiasmo incredibile e la missione di salvare il Padova». Come ha ritrovato la squadra? «L’ho vista molto giù, direi a pezzi dal punto di vista mentale. Ho detto ai giocatori che nella vita i grandi uomini si vedono nelle grandi difficoltà. Abbiamo di fronte l’ultima battaglia e io sono concentrato solo sul Livorno, non ho ancora parlato di mercato. Dopo di che ci siederemo ad un tavolo per vedere cosa migliorare con l’obiettivo di salvare ciò che avevamo conquistato con grande fatica lo scorso anno». Ha accettato subito di tornare o ha avuto qualche titubanza? «Ho accettato subito e non ho posto alcuna condizione per tornare. Sono stato mandato via perché c’era stato un fraintendimento, ma i risultati erano in linea con le aspettative visto che eravamo quart’ultimi. L’esonero l’ho accettato malvolentieri, ma fa parte del calcio». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Come se non fosse successo nulla. Come se l’addio di novembre non fosse stato traumatico, come se l’esonero non avesse avuto strascichi, come se ci si fosse visti tutti quanti appena l’altro giorno. Pierpaolo Bisoli è lo stesso di sempre, lo stesso dell’ultima volta. Anzi, ha ritrovato quel sorriso e quella carica che, negli ultimi giorni della sua prima avventura in biancoscudato, aveva inevitabilmente perso. Anche se il tecnico di Porretta Terme non nega i problemi che ci sono stati, magari cerca di minimizzare qualcosa, ma esorta tutti a tirare una riga e non pensare più a un passato burrascoso che ha contribuito a trascinare il Padova verso un baratro dal quale sarà dura risalire. «Mi ero distaccato ma ho sempre sperato di essere richiamato perché avevo lasciato un’opera incompiuta», le prime parole di Bisoli dopo l’allenamento di ieri all’Euganeo. «Ho visto poco del Padova dopo il mio addio, seguivo più i miei figli e giocavo a tennis.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Bisoli ha avuto appena due allenamenti per provare a schiarirsi le idee su quale formazione schierare al “Picchi”. Sono tante le assenze, partendo dai lungodegenti Mandorlini, Madonna e Ravanelli. Sarno, Guidone e Della Rocca continuano a restare fuori per volere della società, mentre Pinzi e Serena sono infortunati. Il tecnico sembra intenzionato a tornare alla difesa a 4: «Nelle ultime due partite della mia gestione avevo visto un grande Padova contro Perugia e Cittadella. Avevo trovato la quadratura con il 4-4-1-1 e ho il vantaggio di conoscere pregi e difetti dei giocatori. Nelle 11 partite in cui sono stato in panchina non abbiamo mai fatto veramente male e avremmo potuto vincerle, ma allo stesso tempo perderle, tutte quante». I dubbi maggiori sembrano essere a centrocampo. Cappelletti tornerà in mediana? Forse non da subito, mentre potrebbe essere rilanciato Clemenza, finito un po’ ai margini con Foscarini: «Clemenza aveva iniziato la stagione da protagonista, è un giocatore molto importante per me e lo voglio ritrovare». Bisoli non si nasconde e ammette che anche un punto non sarebbe da buttare: «Mi andrebbe bene anche un pareggio, perché vorrebbe dire non farsi staccare ulteriormente dal Livorno. Logico che andremo in campo per provare a vincere, ma dopo 5 sconfitte è dura. Dobbiamo rimarginare la ferita e pensare che fino a poco tempo fa erano loro nella nostra situazione e in 4 partite si sono messi in linea. In ogni caso i due allenamenti che ho diretto dal mio ritorno sono stati splendidi». […]

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Merelli; Cappelletti, Capelli, Trevisan, Contessa; Broh, Mazzocco; Clemenza, Capello, Minesso; Bonazzoli.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Cinquantadue giorni dopo essere stato esonerato, si ripresenta con un atteggiamento battagliero. Ma senza alzare troppo i toni, senza il suo vice Simone Groppi in rotta totale con la società e più consapevole che molti errori siano stati commessi lungo il percorso. Sia da lui stesso sia dalla dirigenza. E che per risalire la corrente e per agganciare quantomeno la zona playout, l’obiettivo più realistico alla portata, il Padova dovrà fare quadrato. Pierpaolo Bisoli riparte da Livorno e da un’avventura interrotta neppure due mesi fa, ripresa fra mille contraddizioni e con un contenzioso in corso con la società: «Ma l’abbiamo chiuso — chiarisce — altrimenti non sarei qui». […] C’è da salvare il Padova ultimo in classifica e tutto il resto viene in secondo piano. Bisoli è sempre lui, cita Claudio Foscarini («Mi dispiace, ci sono passato anch’io») ma gli si legge in faccia che quanto accaduto non gli è passato sopra senza fare danni. Riconosce gli errori, rivendica la posizione di classifica occupata al momento dell’esonero: «Ho lasciato la squadra al quintultimo posto a un punto dalla zona salvezza e la ritrovo ultima. Ieri ho visto la squadra mentalmente a pezzi, dobbiamo andare a Livorno con grande consapevolezza. Loro erano nella nostra situazione e in quattro partite l’hanno messa a posto». […]




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com