Padova-Hellas Verona, l’analisi e le pagelle de “Il Mattino di Padova”

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Dateci ancora tanti derby, magari fossero tutti e 17, come le partite che mancano da qui alla fine del campionato, e firmeremmo subito per una salvezza senza problemi del Biancoscudo! Perché quello visto ieri, alla prima del girone di ritorno dopo la sosta, è stato decisamente un altro Padova rispetto alla squadra amorfa, fragile e in grado di durare sino all’ora di gioco, per poi crollare, che ci era sfilata davanti per mesi, sino al giro di boa. Anno nuovo, rivoluzione copernicana all’interno della rosa di Bisoli ed ecco, come d’incanto, che cenerentola si trasforma in una splendida principessa, capace di incantare. Sì, perché la notizia è grossa e ghiotta insieme: vittoria all’Euganeo – la seconda sin qui – dopo quasi 5 mesi (1° settembre, 1-0 al Venezia), balzo a quota 15, agganciando il Livorno (che però riposava) al penultimo posto, e playout ad una sola lunghezza. Come dice l’allenatore di Porretta Terme, che da quando è tornato in panchina ha messo insieme un pari e un successo, il primo mattoncino è stato posto nella casella giusta, ma la montagna da scalare è ancora altissima. Il Verona, sesto in classifica prima della sfida, e rimasto tale dopo il ko, ha subìto dall’inizio alla fine la maggiore determinazione e qualità di un avversario che si presentava all’appuntamento stravolto per due/terzi rispetto alla fisionomia conosciuta sino al 30 dicembre, con sette degli otto acquisti messi in campo subito e che giocavano di fatto insieme per la prima volta, e con il mosaico completato dai riconfermati Trevisan, Broh, Pulzetti e Bonazzoli. Dire che i gialloblù non ci hanno capito nulla, vittime di un black out totale che li ha colpiti in tutti i reparti, non è un’esagerazione, ma se questo è accaduto il merito è stato dei biancoscudati, micidiali nell’approccio alla gara e in avvio di ripresa. La resurrezione del Padova, dunque, coincisa con la terza vittoria in 19 giornate (il 10 novembre, all’esordio di Foscarini, appena subentrato al collega emiliano, aveva espugnato Ascoli), e con un risultato così rotondo che era da tempo immemore che non si registrava in casa (dove sinora si erano realizzate appena 5 reti), è il frutto di una scommessa azzeccata da parte di Bisoli e della società: lanciare subito i giocatori arrivati con la campagna invernale e sperare. Tatticamente, si è vista una squadra intelligente, concreta, determinata, decisa a lottare su ogni pallone.

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(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli 7.5; Andelkovic 7, Cherubin 7, Trevisan 7.5; Morganella 7, Broh 6.5 (Lollo sv), Calvano 7 (Cappelletti 6.5), Pulzetti 7, Longhi 7; Bonazzoli 8, Mbakogu 7.5 (Capello sv).




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