Live 24! Padova-Salernitana, il giorno dopo: si muove la classifica, ma c’è bisogno di vincere…

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Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone riprende a correre dopo l’imprevisto scivolone col Rimini. E lo fa nel big match della quinta di ritorno, la sorprendente Imolese del mister-rivelazione Dionisi, seconda in classifica. Un gol per tempo e romagnoli spediti a meno 11, ma stavolta vincono anche le rivali più accreditate, in particolare la Triestina, che ribalta clamorosamente la sfida sul campo della Virtus Verona, che stava perdendo 3-2 al 91′: due gol in pieno recupero. Giuliani di nuovo secondi a meno 9. E in pieno overtime, al 96′, s’impone anche il Monza sulla Samb. Due risultati che un po’ rovinano l’ormai consueta festa verdenera, anche swe i ramarri sanno che, oggi più che mai, la promozione in serie B dipende da loro. Fatta fuori un’altra rivale, l’Imolese appunto, e con la Ternana definitivamente fuori dai giochi per il primato, nelle prossime 14 partite bisognerà amministrare saggiamente il vantaggio. A partire dalla partita di sabato prossimo a Vicenza, sul campo di un’avversaria in risalita, anchessa ieri vittoriosa. Mister Tesser ripropone capitan Stefani nei quattro di difesa, davanti al portiere Bindi, con Barison altro centrale, Semenzato e De Agostini terzini, Misuraca al fianco di Burrai e Gavazzi a centrocampo, Berrettoni sulla trequarti e davanti la coppia rapida Ciurria-Candellone, nonostante il terreno pesante, da pesi massimi. […]

Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) «Ho visto negli occhi di De Agostini la voglia di far qualcosa di importante: questo conta, la squadra ha cattiveria, intensità e fame di vittorie». Mauro Lovisa non lo dà molto a vedere ma è contento della prestazione del suo Pordenone, sempre più vicino alla serie B. «Lo spirito che ho visto mi ha fatto felice – ha detto -: non era facile ritrovarlo dopo la sconfitta col Rimini. Adesso abbiamo una partita in meno alla fine del torneo e 9 punti di vantaggio: continuiamo così, il successo fa bene visto che il prossimo mese avremo molti scontri diretti. Sono soddisfatto anche dell’atteggiamento del pubblico, sta capendo cosa stiamo facendo». […]

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Con l’entusiasmo dovuto al derby strappato al Padova al 93′, più quello portato dal figliol prodigo Bocalon, il Venezia va a caccia del colpaccio nella tana del Benevento (ore 15).
Trasferta inedita al Vigorito, stadio che lo scorso anno ha conosciuto quella Serie A che i giallorossi campani vogliono ritrovare. Dal canto loro gli arancioneroverdi di Walter Zenga cercano l’impresa rinfrancati dal balzo a +7 sui playout e a -4 dai playoff che non sembra precludere pensieri più alti rispetto alla sola salvezza. «Io non penso alla classifica le parole di Zenga a me interessa solo mettere la mia squadra nella condizione di esprimersi al meglio ed ottenere il massimo. Oggi ci aspetta una gara complicata come lo sono tutte quelle di Serie B, quindi da affrontare con grande serietà». Il tecnico lagunare traccia un bilancio del calciomercato arancioneroverde. «Secondo voi compriamo giocatori tanto per comprarli? Evidentemente abbiamo preso elementi con caratteristiche che non avevamo in rosa, inserendo in ogni reparto dei giovani con voglia, pancia vuota ed entusiasmo. Tutte peculiarità che possono solo portare dei grandi vantaggi. Solo chi è povero mentalmente può pensare che alcuni dei nuovi arrivati siano sconosciuti o cose del genere». […]

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo averlo schierato titolare in tutte le 20 partite fin qui disputate oggi il Venezia è costretto per la prima volta a rinunciare a Francesco Di Mariano. L’esterno offensivo palermitano, bomber di squadra con 6 reti, sconta infatti a Benevento la prima di due giornate di squalifica (mancherà anche lunedì 11 alle ore 21 al Penzo contro il Lecce) dopo l’espulsione diretta per lo spintone al capitano padovano Trevisan nel concitato finale del derby, deciso proprio dal suo rigore nel recupero. Un ostacolo in più, dunque, nella rincorsa alla seconda vittoria esterna stagionale: lontano da Sant’Elena i lagunari hanno vinto solo a Cremona il 30 ottobre proprio con rete di Di Mariano, mentre nell’ultima trasferta hanno sofferto oltremodo a La Spezia strappando comunque un prezioso 1-1. Al posto dell’ex Novara mister Zenga dovrebbe lanciare subito dal 1′ l’ultimo arrivato Bocalon il quale, malgrado i due soli allenamenti con i compagni, in questo campionato ha nelle gambe 18 presenze e 5 reti (rifilate a Lecce, Crotone, Spezia e doppietta al Livorno) nella Salernitana con cui ha giocato un quarto d’ora anche otto giorni fa nel ko casalingo col Lecce. Bocalon dovrebbe affiancare Rossi, coppia collaudata lo scorso anno proprio a Salerno, per il resto invece il Venezia presumibilmente ricalcherà (anche nel modulo 5-3-2, pressoché speculare al comunque più offensivo 3-5-2 del Benevento) quello ben comportatosi nel derby. […]

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Walter Zenga è doppiamente soddisfatto: il mercato è finalmente chiuso, il mercato ha portato in laguna i giocatori che voleva. Adesso c’è spazio solo al campo, e la prima sfida è a Benevento. «Una partita complicata, come tutte le gare in Serie B, da affrontare con grande serietà» sottolinea il tecnico arancioneroverde, anche se il Venezia ha compiuto un bel balzo in avanti con la vittoria sul Padova. «Non penso alla classifica, ma solo a lavorare perché la squadra possa esprimersi al meglio». Bertinato, Fornasier, Mazan, Besea, Lombardi, Rossi e, dulcis in fundo, Bocalon. «Abbiamo preso giocatori che hanno caratteristiche che prima non avevamo nella nostra rosa. Sono stati inseriti in ogni reparto giocatori giovani, con voglia, con la pancia vuota e con entusiasmo. Quando inserisci giocatori del genere puoi avere solo dei vantaggi. Non sono elementi sconosciuti, la società sceglie sempre tecnicamente e tatticamente chi può completare un organico. Dove c’erano delle mancanze, siamo intervenuti». Il fiore all’occhiello rimane il ritorno di Bocalon. «L’ho voluto io, la società si è mossa molto bene, nei tempi giusti» precisa Zenga. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) È il giorno del “Boca”, Benevento segna il ritorno al Venezia di Riccardo Bocalon e, strana sorte del calendario o del destino, ricomincia da quella Campania che l’attaccante ha lasciato pochi giorni fa. Trasferta insidiosa, Benevento in ascesa, con l’obiettivo di ritrovare quella Serie A lasciata solo dopo un anno. Zenga si ritrova con un organico rinnovato dalle operazioni di mercato, Bucchi ha pochi volti nuovi (Caldirola, Crisetig, Armenteros), ma ha tra le mani una fuoriserie per la categoria, almeno a nomi, come si era visto nel primo tempo della gara del Penzo quando due prodezze balistiche di Bandinelli incanalarono il match verso i giallorossi. Venezia su un campo “minato”, prova il primo blitz al sud dove ha perso (1-2) solo a Lecce, ritornando con tre pareggi (tutti per 1-1) da Palermo, Foggia e Crotone che hanno lasciato tanti rimpianti analizzando l’andamento delle tre sfide. Venezia galvanizzato dal successo contro il Padova e dal ritorno di Riccardo Bocalon, Benevento riposato. visto che è reduce dalla giornata di stop. Zenga non ha portato in Campania gli infortunati Fornasier e Citro, oltre a Fabiano, Geijo e Zigoni, che troveranno ben poco spazio non essendo stati ceduti a gennaio. Il 3-5-2 di Cristian Bucchi potrebbe spingere il tecnico del Venezia a riproporre lo schieramento che ben si è disimpegnato contro il Padova, magari rinforzando di più la fascia destra con il ritorno di un marcatore come Bruscagin, al posto di Zampano, tenendo conto che su quella fascia agirà Improta. L’ottima prestazione offerta contro il Padova spinge alla riconferma sia di Coppolaro (con il neopapà Modolo e capitan Domizzi) in difesa che di Schiavone in cabina di regia. Adesso Zenga ha un maggior ventaglio di opzioni tra le mezzali con la crescita di Zennaro e l’arrivo di Besea, tenendo conto anche di Segre, Suciu e Pinato. […]

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) In campo la Serie D con Campodarsego ed Este. Per il Campodarsego c’è un’altra sfida contro una diretta concorrente, perché alle 14. 30 al Gabbiano approda l’Union Feltre (arbitro Andrea Bianchini di Perugia). I biancorossi padovani sperano di confermare il buon momento di gioco e risultati: tre vittorie e un pareggio esterno sono un buon bottino in questo girone di ritorno. «Abbiamo dimostrato di stare bene», commenta il tecnico biancorosso Antonio Andreucci, soddisfatto soprattutto della vittoria in trasferta di domenica scorsa contro il Chions, «se però vogliamo continuare dobbiamo fare ancora meglio: a Chions abbiamo concesso qualcosa di troppo, la prestazione è stata ottima ma va ancora puntellata con un po’ più di attenzione, se vogliamo rimanere a lottare per i primi posti».L’avversario di oggi è di tutto rispetto. «L’Union Feltre è una squadra che merita l’attuale posizione in classifica. Esprime un ottimo gioco, fatto di possesso palla e calcio offensivo. Ma noi, che gareggiamo in casa, dovremo mettere a frutto la nostra esperienza e la capacità di restare compatti». […] All’andata terminò 1-1: l’Este, allora in lotta con l’Adriese per i vertici del campionato, usciva dal campo consapevole di aver buttato due punti importanti. Sarà invece una sfida di tutt’altro sapore quella di oggi (inizio gara ore 14.30, l’arbitro è Antonio Monesi di Crotone) contro il Cartigliano: i giallorossi, reduci da quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, hanno bisogno di un risultato positivo per non scivolare verso la zona playout. La priorità è ritrovare la via del gol, smarrita assieme alla brillantezza e all’entusiasmo di inizio stagione. «Quando i campi sono pesanti e gli avversari si arroccano, le qualità tecniche non bastano: servono determinazione e concretezza. Certe partite non si vincono di fioretto, ma con spirito battagliero e con la voglia di arrivare primi su ogni palla» sottolinea il diesse degli atestini Gabriel Maule, «il Cartigliano è formazione solida: dovremo dimostrare cuore, umiltà e coraggio». […]

Ore 12.30 – (Gazzettino) Talmente brutto da non crederci. Il Cittadella è tornato a casa da Cosenza con una sconfitta netta, meritata, che non ammette alibi. A parte Paleari, che ha tenuto in piedi la baracca in più circostanze, che altrimenti sarebbe caduta ben prima del gol di Sciaudone in avvio di ripresa, i giocatori da salvare sono davvero pochi e si contano sulle dita di una mano. C’è stata troppa differenza in campo tra una squadra, il Cosenza, che ha corso, lottato e ringhiato su ogni pallone e l’altra, il Cittadella, che invece non è mai stata veramente in partita. Timida, quasi sempre in balìa delle folate offensive dei calabresi, per la prima volta in stagione la truppa di Venturato è stata messa sotto dall’avversaria. Sicuramente un grosso passo indietro rispetto alla brillante prova della settimana prima con il Carpi, in quella che invece doveva essere la partita della conferma. La novità di giornata nel Cittadella è la conferma di Pasa in cabina di regia al posto di Iori. Il capitano granata nei giorni scorsi ha lamentato un dolore al polpaccio che ha consigliato Venturato a tenerlo in panchina. Oltretutto l’ex Pordenone è reduce dall’ottima prestazione di una settimana fa. In difesa mancano Ghiringhelli e Drudi, ma questo già si sapeva. Nel Cosenza, schierato con il solo Tutino in avanti hanno subito trovato posto i nuovi Sciaudone, Embalo e Baez: risulteranno tutti tra i migliori in campo. Il terreno di gioco del Marulla non è l’esempio del migliore prato all’inglese, ma ci si deve adattare. […]

Ore 12.10 – (Gazzettino) Lo stesso Venturato stenta a credere che quello visto all’opera a Cosenza sia il suo Cittadella. Troppo diverso da quello pimpante, determinato e anche concreto che una settimana fa ha superato il Carpi. Ieri al Marulla è andata in scena forse la peggiore prestazione stagionale della truppa granata. E il tecnico non cerca scuse per giustificare la prestazione: «Abbiamo disputato una brutta partita», sottolinea senza tanti giri di parole al termine del confronto. «Credo che il Cosenza abbia meritato di vincere, forse è la prima partita di campionato dove meritavamo di perdere, perché finora non ci aveva mai messo sotto nessuno». Nessun alibi ma riconoscimento sincero delle proprie colpe. «Sicuramente qualche errore a Cosenza l’abbiamo commesso, non abbiamo fatto la partita che solitamente riusciamo a fare. Abbiamo trovato di fronte un avversario più bravo di noi, che aveva più fame di vincere, e l’ha fatto con merito. Quando succedono partite come questa bisogna essere bravi ad ammetterlo». […]

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Irriconoscibile. Il più brutto Cittadella della stagione rimedia la prima sconfitta del girone di ritorno cedendo 2-0 in casa del Cosenza, risultato che va persino stretto agli uomini di Braglia. E si potrà dire che mancava capitan Iori, pare per un fastidio al polpaccio – ma non c’era nemmeno la scorsa settimana col Carpi e la prestazione generale era stata ben diversa – O che il terreno in condizioni oscene certo non favoriva la squadra teoricamente più abile nel palleggio, che qualche cartellino giallo in più l’arbitro avrebbe pure potuto estrarlo nei confronti dei padroni di casa, e tutto quel che si vuole, ma non ci sono giustificazioni. Sempre in ritardo rispetto all’avversario – fatto stranissimo per una formazione che ha nel pressing organizzato una delle sue qualità principali -, distratto in difesa – con tutti i suoi elementi costantemente tagliati fuori dai lanci calabresi -, morbido nei contrasti a centrocampo – dove Pasa non ha mai alzato i ritmi -, evanescente in attacco, il Citta anche dopo lo stop del San Vito-Marulla resta dentro ai playoff, ma è l’unica consolazione. La speranza è che la quinta sconfitta stagionale sia stata solo un episodio: troppo involuta, questa versione dei granata, per essere vera. Ma che sia solo un episodio o no, su un dato occorre riflettere: sin qui gli uomini di Venturato hanno segnato appena 4 gol lontano dal Tombolato, largamente meno di chiunque altro. Come si spiega questa metamorfosi rispetto al rendimento interno? […]

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato non si nasconde: «Il Cosenza ha meritato di vincere, non abbiamo disputato una buona partita. Credo sia la prima volta in questo campionato in cui meritiamo di perdere: sino ad ora non ci aveva ancora messo sotto nessuno sul piano del gioco. Ci siamo trovati davanti un Cosenza che aveva più fame e voglia di vincere di noi. Se è successo, qualche colpa sicuramente ce l’ho anch’io, come ce l’hanno i calciatori. Non resta che tornare a prepararsi al meglio per ripartire nella sfida con lo Spezia al Tombolato».Sul piano tattico, la panchina iniziale di Maniero ha sparigliato un po’ le carte: nel tridente del Cosenza non c’era una vera prima punta. Anche questo può avere messo in difficoltà la retroguardia granata. «Ma noi non guardiamo come si dispongono gli avversari. Li rispettiamo, certo, ma non ci regoliamo di conseguenza a loro. Noi cerchiamo sempre di andare a marcare la palla e di essere aggressivi, di accorciare e giocare nella metà campo avversaria. Stavolta non ci è riuscito e pertanto occorre dire bravo al Cosenza. Gli avversari ci studiano, occorre essere più abili nel far emergere la nostra identità». […]

Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Minelli 6; Andelkovic 6, Cherubin 6, Trevisan 6.5 (Ceccaroni 6); Morganella 6, Broh 6.5, Calvano 6 (Pulzetti sv), Lollo 6, Longhi 6; Bonazzoli 5.5 (Baraye 6), Mbakogu 6.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Eppure l’avvio di gara aveva un po’ illuso. Aggressivi al punto giusto nella fase di non possesso e sempre propositivi con il pallone tra i piedi, i biancoscudati hanno tenuto in mano per una ventina di minuti le redini della gara. Ottimo soprattutto il lavoro in mezzo al campo, con Broh e Lollo (al debutto dal primo minuto) sempre efficaci nel pressing grazie anche alla sapiente regia di Calvano, abile ad accorciare e a dettare i tempi dell’azione. […] Brividi nel finale, nell’unica sbavatura di una difesa fino a quel momento quasi perfetta, quando Jallow si è involato verso la porta di Minelli: nel tentativo di ostacolarlo Cherubin ha rischiato il fallo da rigore, ma per sua fortuna l’attaccante ha proseguito l’azione, liberando a centro area Anderson che però ha mancato l’impatto con il pallone. E l’Euganeo ha tirato un sospiro di sollievo.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Tanta generosità, ma poca lucidità: si spiega anche così lo 0-0 dell’Euganeo. Ma quanto vale questo pareggio nella complicatissima rincorsa alla salvezza dei biancoscudati? Guardando il bicchiere mezzo pieno, è un risultato che va accettato con serenità perchè la truppa di Bisoli ha dato fondo a tutte le sue risorse sul piano dell’impegno, pagando alla distanza la condizione fisica ancora approssimativa della gran parte dei nuovi. Il tutto senza dimenticare il valore della Salernitana, squadra costruita per obiettivi ambiziosi. C’è però da fare i conti con una classifica sempre critica, ovvero il bicchiere mezzo vuoto, ed ecco che la mancata vittoria lascia inevitabilmente qualche rimpianto, anche alla luce dei tre punti conquistati dal Cosenza e dell’1-1 del Carpi. Di sicuro è stato un Padova assai meno brillante nella costruzione offensiva rispetto a quello che due settimane fa in casa ha schiantato il Verona, capace di creare una sola occasione per tempo e che ha rischiato grosso nel finale quando la Salernitana ha fatto valere la sua superiorità tecnica e atletica.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Un pareggio che soddisfa. È unanime il coro dei biancoscudati nel dopo-gara, a cominciare dal presidente Roberto Bonetto: «Sapevamo sin dall’inizio del girone di ritorno che avremmo dovuto soffrire fino in fondo, abbiamo fatto una buona prestazione. La squadra ha giocato in maniera tranquilla, la Salernitana non ci ha creato grandi difficoltà. Abbiamo avuto un paio di opportunità importanti con Bonazzoli e Mbakogu che non siamo riusciti a concretizzare. Prendiamo di positivo il fatto che quella punizione al 93′ sembrava una maledizione e non l’ho voluta guardare, invece non abbiamo subìto gol e abbiamo fatto un passettino in classifica. Abbiamo quattro punti in tre gare nel girone di ritorno che considero un secondo campionato, non sono male. Purtroppo il Cosenza ha vinto, ma in questo momento dobbiamo guardare alla zona play out: siamo lì a due lunghezze, teniamoci stretto questo punticino perché è importante. Se ne avessimo fatto qualcuno in più, forse saremmo in un’altra situazione». […] Vede il bicchiere pieno anche Bisoli. «Non solo pieno, ma pienissimo. Tra un mese queste partite le vinciamo. Piano piano risaliremo la classifica. È stata la classica prestazione di serie B, di grande spessore di una squadra che ha capito cosa vuole dire scalare la montagna. Dietro abbiamo rischiato solo negli ultimi dieci minuti per una ripartenza perché ci eravamo fatti prendere dalla voglia di vincere, abbiamo avuto tre occasioni limpide e due volte un due contro due nei quali non siamo stati bravi ad andare al tiro. Però dobbiamo essere onesti, la squadra deve crescere. Oggi l’ha fatto sul piano del palleggio, nel primo tempo ha giocato molto bene».

Ore 10.20 – (Gazzettino) È stato il debutto da titolare con il Padova per Lorenzo Lollo, dopo essere entrato a gara in corsa con Verona e Venezia. Una prestazione incoraggiante la sua, anche se non è arrivata la vittoria dei biancoscudati. «È stata una partita difficile e il terreno non ci ha permesso di esprimere al massimo le nostre potenzialità. Abbiamo tenuto botta a una squadra molto fisica, alla fine è un pareggio che pendeva un po’ di più dalla nostra parte. Abbiamo cercato di giocarcela, anche se le occasioni non sono state nitide. Eccetto quella capitata a Mbakogu che era importante, forse è schizzata la palla. Meritavamo qualcosa in più tenendo conto che la Salernitana non ha creato occasioni». Sulla gara continua: «Si sono viste due squadre abbastanza chiuse. Temevano la loro velocità, come la Salernitana temeva la nostra. È stata una partita un po’ bloccata, però siamo sulla strada giusta. Il punto ci può stare un po’ stretto, anche se va bene così. Dobbiamo continuare su questa strada perché l’unica cosa che può salvarci è il lavoro settimanale e la voglia di fare bene». Cosa si poteva fare di più per vincere? «Abbiamo osato poco, dovevamo farlo di più nel fraseggio e nel possesso palla. Siamo partiti bene, poi siamo un po’ calati anche perché sono cresciuti gli avversari. Ma se c’era una squadra che doveva vincere, era la nostra. Siamo stati comunque sul pezzo per tutta la partita, e abbiamo provato a portare a casa questa vittoria. È un punto che serve più che altro per il morale, dentro di noi sappiamo di avere fatto bene. Naturalmente dobbiamo migliorare però, ripeto, siamo sulla buona strada». […]

Ore 10.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova): Minelli sv; Andelkovic 6, Cherubin 7, Trevisan 6.5 (Ceccaroni 6); Morganella 5.5, Broh 6, Calvano 6 (Pulzetti sv), Lollo 6, Longhi 6; Bonazzoli 5.5 (Baraye 6), Mbakogu 5.5.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È il terzo 0 a 0 uscito all’Euganeo, dopo quelli con Spezia e Cittadella, e nel computo complessivo si tocca quota 7 pareggi. Un risultato sostanzialmente giusto, con i piatti della bilancia in equilibrio per gran parte della contesa, in cui il Padova ci ha, sì, provato, ma risultando alla fine spuntato nei suoi tentativi, di cui due soltanto hanno fatto gridare al gol. La Salernitana, per contro, voleva un punto e un punto si è portata via, ricorrendo anche a stucchevoli perdite di tempo per riuscire nello scopo, e non sporcando i guanti di Minelli, mai chiamato ad un intervento che potesse definirsi tale. Il 3-5-2 di Bisoli è stato sostanzialmente quello visto, e applaudito, in occasione del derby con gli scaligeri, con l’unica eccezione di Lollo al posto di Pulzetti, e lo spostamento di Broh sulla sinistra del pacchetto di centrocampisti. […] Adesso si va allo “Zini”, sabato 9. Con l’idea di far punti fuori casa, perché c’è bisogno come il pane anche di quelli. Su ogni campo e contro ogni avversario.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dopo tre giornate del girone di ritorno, il Padova ha gli stessi punti – 4 – che si ritrovava al termine della terza d’andata. Una vittoria (con il Verona), una sconfitta (a Venezia), un pareggio (con la Salernitana). Sarebbe anche un bilancio discreto se non fosse che il campionato ha già virato la boa di metà percorso, con oltre 5 mesi di partite alle spalle, e che la Serie B quest’anno è a 19 squadre, non a 22. E se non fosse che di 21 gare disputate i biancoscudati ne hanno perse ben 11, zavorra che li mantiene all’ultimo posto in classifica. Tutto questo per dire, anzi ribadire che cosa? Che sarà durissima salvarsi, un’impresa titanica, e che per provare a scalare l’Everest (come ripete ogni volta il tecnico di Porretta Terme) dal prossimo impegno, in trasferta (a Cremona) gli uomini di Bisoli dovranno invertire radicalmente il passo rispetto a quanto fatto – male – da settembre in avanti.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Se l’avessimo giocata tra un mese una gara del genere l’avremmo vinta». Lo dice apparentemente senza rimpianti mister Pierpaolo Bisoli, che nonostante un pareggio che muove poco la classifica, si professa soddisfatto della prova espressa dai suoi: «Sono felice, perché ho visto un Padova in crescita, protagonista di un ottimo primo tempo», le parole del tecnico. «Abbiamo fatto un altro passo in avanti, migliorando dal punto di vista del palleggio. In avvio abbiamo schiacciato la Salernitana e anche nella ripresa siamo partiti bene, prima di perdere un po’ le misure con il passare del tempo».Eppure, nonostante tutte le note positive elencate da Bisoli, il Padova a conti fatti ha avuto poche vere occasioni da rete: «Dovevamo sfruttare meglio le ripartenze, ne abbiamo avute quattro di clamorose ma non siamo riusciti a capitalizzarle. Quando crescerà la condizione sapremo far male. È vero che dovremmo rischiare di più, ma la forma atletica attuale non ce lo permette». […]

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto): Minelli 6; Andelkovic 5.5, Cherubin 6.5, Trevisan 6 (Ceccaroni 5.5); Morganella 6, Broh 5.5, Calvano 6.5 (Pulzetti sv), Lollo 5.5, Longhi 6.5; Bonazzoli 6 (Baraye 6.5), Mbakogu 5.5.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Valutazioni, punti di vista, spigolature. Il punto di partenza sono indiscutibilmente numeri e cifre. Innanzitutto. Lo 0-0 contro la Salernitana non sposta le montagne, non muta equilibri che andrebbero ribaltati tanto quanto è stato fatto sul mercato dalla società. Il Padova che cerca la svolta, il seguito del successo roboante col Verona, si arena senza segnare contro un avversario che viaggia sull’ottovolante fra impennate improvvise (leggi il blitz di Palermo) e frenate poco comprensibili. È ancora ultimo assieme al Livorno, che però ha ben due partite in meno. La salvezza è distante otto punti, la zona playout è lì, tutto sommato a un tiro di schioppo, ma si viaggia ormai da tempo pericolosamente in bilico fra necessità e virtù. Le virtù, in rigoroso ordine sparso: compattezza, appunto, poi voglia di lottare, tenacia, concentrazione. Le necessità, sempre in ordine sparso: vincere le partite, segnare, recuperare punti alla concorrenza. E ancora. Cambiare passo in campo, magari alzando quel baricentro che rimane sempre bassissimo, con Bonazzoli costretto a venirsi a prendere i palloni a centrocampo e una squadra schiacciata all’indietro che lascia isolati davanti i suoi attaccanti. Con queste credenziali, difficile pensare di poter vincere le partite. Soprattutto quelle bloccate, in cui succede poco o nulla e servirebbe qualcosa o qualcuno che le partite le spacchi. Qualcosa d’improvviso, geniale, fuori dagli schemi. Come Yves Baraye, l’ultimo arrivato. L’uomo gettato nella mischia per cercare di scardinare il bunker difensivo di Angelo Gregucci. Ci riesce solo in parte, con un paio di coast to coast nei minuti finali che non trovano però l’ultimo innesco. E così, nel finale la Salernitana bussa due volte, ma non riesce per fortuna di Pierpaolo Bisoli a colpire. E nel dopo gara i commenti si dividono. Troppo rinunciatari o un punto guadagnato? Difficile sentenziare con precisione, ma per svoltare davvero servirebbe uno scatto, soprattutto davanti al pubblico amico. […]




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