Live 24! Padova-Foggia, -5: si riparte nel pomeriggio dalla Guizza, c’è il primo scontro-salvezza all’orizzonte…

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Ore 16.30 – (Il Piccolo) […] «Ora sta diventando anche difficile scegliere come tirarli – dice Granoche – perché quando capitano tanti rigori tutti insieme, sappiamo che tutti ti studiano e guardano fino all’ultimo dettaglio. Anche perché guardo come i nostri portieri studiano gli altri. Mi è andata bene sul secondo rigore, il portiere l’ha presa ma era abbastanza angolata. Sono contento perché è stato il gol che ha messo la gara dalla nostra parte e ci ha fatto rifiatare un po’». Rigori a parte, Granoche elogia la prova della squadra nella vittoria contro il Monza. I brianzoli, dopo un buon primo tempo, sono quasi spariti dal campo: «Nel primo tempo loro hanno creato qualcosa in più, hanno palleggiato bene e a momenti non riuscivamo a difendere su certe palle tagliate e in profondità. Ma sapevamo che il Monza aveva molta qualità e potevamo incontrare anche qualche difficoltà. La fortuna della traversa e la bravura di Offredi ci hanno tenuto in piedi. Nel secondo tempo invece siamo riusciti a picchiare nei momenti giusti e ci portiamo a casa una gara difficile contro una squadra di qualità». […]

Ore 16.00 – (Il Piccolo) «Con le sostituzioni nell’intervallo si danno alla squadra opzioni importanti con la possibilità di giocare sopra ritmo e di non dover gestire le partite». Il tecnico Massimo Pavanel spiega così la Triestina double face che ha sconfitto senza patemi un avversario di calibro come il Monza. Nella trasferta di Ravenna e nel match casalingo con l’Albinoleffe l’Unione, pur in vantaggio, aveva subito altrettante rimonte. E sono proprio queste le uniche due gare che hanno macchiato un ruolino di marcia da en-plein nel girone di ritorno finora di altissimo rendimento (14 punti in 6 gare). Così Pavanel ha cercato con saggezza una correzione di rotta che sabato ha funzionato.Nella vittoria con il Monza non è che la Triestina abbia giocato sopra ritmo per tutta la partita. È rimasta concentrata e presente con continuità ma è del tutto evidente come nella prima parte della gara la fase offensiva non sia mai lievitata. Il fatto di schierare gli uomini di maggior intensità nel secondo tempo è tuttavia un’opzione molto interessante perché Mensah e Petrella (e magari Costantino) possono fare più male a un avversario più stanco. A patto che poi nella fase più di controllo non si vada sotto nel punteggio. La formula sperimentata da Pavanel è soprattutto propedeutica ad affrontare il tris di partite in sette giorni. L’utilizzo di alcuni giocatori, e in particolare quelli che più si logorano, per un solo tempo infatti consente di non intervenire con un turnover traumatico. […]

Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Per Matteo quella di domani non sarà la prima al Bottecchia da avversario. Era già capitato nella stagione 2014-15 quando difendeva la rete del Real Vicenza, match che finì 1-1. «Tornare a casa, anche se da avversario, è sempre bello – esordisce Tomei Jr, figlio di Ermanno, ex centravanti e tecnico del Pordenone – Ritroverò la famiglia, i miei vecchi compagni, tanti amici e i tifosi neroverdi che mi hanno sempre fatto sentire uno di loro quando indossavo la casacca del Pordenone». Sino a dicembre a Pesaro si guardava alla sfida di febbraio con il Pordenone come a una delle gare chiave per la scalata verso la B. Domani invece la Vis si presenterà in casa della capolista con 17 punti di distacco. «Vero – annuisce Tomei – stiamo attraversando un momento difficile sul piano dei risultati (solo 8 punti nelle ultime 10 partite, ndr). Diciamo aggiunge che non siamo molto fortunati. Sul piano del gioco però assicura nulla è cambiato. Colucci ci ha dato un’impostazione propositiva alla quale non abbiamo mai rinunciato. Nel girone di andata ci ha fruttato bei punti. Da un po’ di tempo a questa parte non riusciamo a raccogliere quanto meriteremmo». Nonostante il ritardo in classifica Tomei non dispera in un risultato positivo contro la sua ex squadra. «Questo è un girone equilibratissimo, dove è possibile sia perdere che vincere con chiunque. Il Pordenone è squadra fortissima. Se così non fosse non sarebbe prima con tanti punti di vantaggio sulle inseguitrici. Noi però faremo la nostra solita partita, senza barricate, e alla fine vedremo il risultato». […]

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Anche Vicenza è alle spalle. La trasferta nella patria del Palladio non faceva paura alla capolista, ma bisogna ammettere che qualche preoccupazione alla vigilia era emersa. Un po’ per l’assenza di uomini importanti come Stefani, Misuraca e Bombagi, un po’ per la voglia di Arma e compagni di spazzare via ogni critica per una stagione al di sotto delle aspettative puntando tutto su di un successo contro la prima della classe. Invece il team di Tesser anche in un Menti strapieno (9.100 i supporters berici, 250 i naoniani) ha dimostrato di meritare ampiamente il primato. Anzi, avrebbe potuto addirittura fare il colpaccio se, dopo essere passato in vantaggio con un gol di Candellone, non avesse patito quei 30” di black out collettivo che hanno permesso a Giacomelli di preparare e a Maistrello di realizzare il gol del pareggio. Per i neroverdi si è trattato del dodicesimo risultato utile in trasferta, dove restano imbattuti. La vera nota stonata della sesta di ritorno è arrivata dal Rocco di Trieste, dove l’Unione ha battuto il Monza di Berlusconi e Galliani per 3-1, riducendo a 7 le lunghezze di distacco. Resta comunque un vantaggio importante e in ogni caso il Pordenone come sempre sottolinea Tesser non deve guardare alle altre, ma solo a se stesso. […]

Ore 14.30 – (Messaggero Veneto) Un filo di rammarico c’è ed è inevitabile: a 20′ dalla fine la squadra stava vincendo su uno dei campi più tosti della categoria, contro con una delle squadre più in forma. Ma proprio per questo il pareggio – pur arrivato a 6′ dalla fine – col Vicenza va visto positivamente da parte del Pordenone. In alcune occasioni è importante non perdere, anche perché i punti di vantaggio sulle inseguitrici rimangono tanti: 7 sulla Triestina, capace di battere il Monza pur grazie a due rigori (quattro nelle ultime tre gare), 9 sull’Imolese, 10 sulla FeralpiSalò. Proprio il Monza, rinforzatosi con sedici nuovi giocatori nel mercato invernale, è scivolato a 14 lunghezze. Insomma, è ancora tutto saldamente nelle mani del Pordenone, che peraltro già domani avrà l’opportunità per ristabilire le distanze: al Bottecchia, per il turno infrasettimanale della settima di ritono, arriva la Vis Pesaro dell’ex Colucci, in crisi dopo un ottimo autunno, mentre la Triestina se la deve vedere con un lanciato Alto Adige, in serie positiva da cinque gare. Questa è solo una delle tante occasioni che la squadra di Tesser avrà per far capire chi comanda: in parte del match col Vicenza l’ha dimostrato. Un’altra volta il gruppo ha esibito mentalità, cattiveria, solidità. […]

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Deve fare a meno di tre titolari ma ugualmente ha solo l’imbarazzo della scelta Walter Zenga. Il 58enne tecnico lagunare contro il sorprendente Lecce non può schierare, per squalifica, capitan Domizzi in difesa e l’ex di turno Di Mariano in attacco (suo l’illusorio vantaggio prima della doppietta di Palombi nel match di andata con Stefano Vecchi al timone). Nel reparto offensivo mancherà anche il rinforzo di gennaio finora più utilizzato, Alessandro Rossi, fermato da una distorsione alla caviglia che lo terrà ai box per almeno 2-3 settimane: quindi con Bocalon dovrebbe toccare a Vrioni in un terzetto completato dal debutto dal 1′ dell’altro ex laziale Lombardi, finora in campo solo nel secondo tempo a La Spezia. Archiviate due partite con risultati opposti (successo per 2-1 sul Padova e 0-3 a Benevento) Zenga dopo la rifinitura disputata ieri alle 18, orario più vicino alla temperatura di questa sera potrebbe rispolverare il 4-3-3 accantonare la difesa a 5 e schierando davanti a Vicario un quartetto con al centro Modolo e uno tra il neo acquisto Fornasier e Cernuto. Come terzino sinistro tutt’altro che da escludere la prima dello slovacco Mazan ex Celta Vigo, così Bruscagin contenderà una maglia a destra a Zampano o Coppolaro. […]

Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Un Venezia che cerca ancora la sua identità in classifica. «Tornando in arancioneroverde – spiega Bocalon – ho realizzato il mio sogno, ora però bisogna passare ai fatti e tutti abbiamo una grande voglia di rialzarci, non c’è tempo per le emozioni. Ci teniamo a dare la svolta, a fare una bella figura davanti alla nostra gente, dietro di noi corrono e servono i punti subito contro il Lecce». […] Sabato Bocalon ha conosciuto di persona Joe Tacopina. «Sono felice di essere un suo giocatore, rispetto a 5 anni fa sono cambiate tante cose, in primis la categoria riconquistata da una società che sta dando tanto come risultati e a livello organizzativo. Qui c’è un grande senso di appartenenza, il Venezia non è come le altre squadre per il contatto quotidiano che c’è con la gente. Il presidente è molto carismatico, ha dato impronta importante e la sta migliorando sempre più. Se mi ha chiesto un gol contro il Lecce? No, ma credo fosse sottinteso. A Benevento all’86’ ho avuto un buon pallone, defilato e non pulitissimo, a volte calci peggio e fai gol. Oggi contano solo i punti per aiutarci nella sosta a preparare il tour de force. Gli arbitri? Pensiamo solo a dare il tutto per tutto».

Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Esibizione in notturna, prima di riposare. Venezia in campo alla luce dei riflettori stasera contro il Lecce, senza gli squalificati Domizzi e Di Mariano, capitano di lungo corso e bomber stagionale, senza l’acciaccato Rossi, spedito ai box per due-tre settimane da una caviglia in disordine, ma con il desiderio di rialzarsi dopo la sconfitta di Benevento, più pesante nel punteggio che per la prestazione. Dopo il Lecce, ci sarà la sosta “individuale” per il Venezia, chiamato quindi a un risultato positivo per rendere più serena l’attesa verso la trasferta di Livorno. Ci sarà in tribuna anche il presidente Tacopina, ultima presenza nel pareggio di Crotone, che resterà in laguna almeno tre settimane. È anche la sera del ritorno al Penzo di Riccardo Bocalon con la maglia del Venezia, dopo le due apparizioni con quella della Salernitana.Scelte. Zenga ha lasciato aperte le porte a tante soluzioni, soprattutto a centrocampo («Ho sette giocatori di qualità, intercambiabili, posso ruotarli come voglio»), solo in attacco le scelte sembrano obbligate, dopo l’infortunio di Alessandro Rossi che rilancia le quotazioni di Giacomo Vrioni in campo dal primo minuto. Poi dipenderà molto dal modulo che il tecnico deciderà di operare contro una squadra ormai votata al 4-3-1-2. L’assenza di Domizzi impone un avvicendamento forzato, nell’unico precedente Zenga optò per Cernuto al fianco di Modolo e Andelkovic in una difesa a tre con Zampano a destra e Bruscagin a sinistra. La sensazione, anche se nelle ultime due gare con Padova e Benevento ha prevalso la difesa a tre, è che sia arrivato il turno dello slovacco Robert Mazan, che sabato ha compiuto 25 anni, con destinazione la fascia sinistra e il ritorno di Bruscagin a destra. […]

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) L’Este viene raggiunto dal Trento in pieno recupero e rischia addirittura di fare harakiri. I giallorossi non riescono proprio a uscire dal momento no e si devono accontentare di un pareggio, il secondo consecutivo. Un pareggio che per come è maturato sa di beffa, ma osservando l’andamento della partita sono gli ospiti a recriminare di più, con due legni centrati e un possibile rigore non concesso. La squadra di Zanini, orfana dell’influenzato Debeljuh, non punge. Trova comunque il vantaggio dal dischetto, controlla il match fino a qualche minuto dal fischio finale ma ancora una volta si lascia sfuggire la vittoria dalle mani, restando nel limbo di metà classifica. […] Zanini si copre in difesa inserendo anche Segato: i giallorossi sembrano poter conservare il risultato. Invece al 49′ Bertaso sfrutta la sponda aerea di Roveretto e da distanza ravvicinata sigla l’1-1. Finita? Macché, l’Este è sotto choc e il Trento sfiora il clamoroso ribaltone: il siluro di Petrilli dal limite, però, si stampa sulla traversa.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Gli episodi, i tanto discussi episodi. Sono il sale e insieme la sostanza di quelle sfide, molto sentite a qualsiasi livello, che vengono spesso indicate come passaggi-chiave di una stagione sportiva. Ebbene, Adriese-Campodarsego, big match della sesta di ritorno nel girone C di Serie D, non fosse altro perché metteva di fronte una delle due capolista (l’altra è l’Union Arzignano Chiampo) alla (ex) terza in graduatoria, è stato deciso da tre episodi, tutti a vantaggio dei polesani, meritevoli comunque di aver messo le mani alla fine sull’intero bottino. E così i biancorossi padovani, alla seconda sconfitta dell’era Andreucci (la prima era stata a Levico), terza complessiva del torneo, si ritrovano a masticare amaro per un distacco che torna a farsi importante (-5 dalle battistrada), ma anche per il fatto di dover cedere il gradino più basso del podio all’Union Feltre, che li ha scavalcati in virtù del successo nel derby con il Belluno. Insomma, un’occasione mancata per provare ad agganciare la vetta, sebbene, come le era già successo con l’Este il 2 dicembre (tris ai giallorossi), l’Adriese abbia dimostrato di avere qualcosina in più, sul piano tecnico-tattico, rispetto alle padovane. La strada comunque è ancora lunga, e il “Campo” ha tutto il tempo per riavvicinarsi al vertice, a patto di saper far tesoro degli errori commessi in questa occasione. Nella formazione iniziale studiata da Andreucci avrebbe dovuto trovar posto Raimondi, ma l’attaccante ha accusato, durante il riscaldamento, un affaticamento muscolare. Così il tandem offensivo è risultato composto da Vuthaj e Franciosi, quest’ultimo mandato in campo praticamente a freddo. Risultato: è parso sempre fuori dalla gara, poco incisivo e pasticcione. E questo ha comportato che la difesa rodigina se l’è cavata bene, annullando Vuthaj. […]

Ore 11.30 – (Gazzettino) […] «I numeri non mentono, stiamo attraversando un periodo difficile», è la sentenza di Manuel Iori. Una sola vittoria negli ultimi due mesi non può che dire questo. «Dobbiamo riconoscere il momento, senza nasconderci. Abbiamo vinto soltanto con il Carpi, da qui in avanti ogni punto vale tantissimo, va sudato e conquistato, e chi viene a farci visita al Tombolato sta facendo così. Ci può stare un periodo-no, basta capirlo, resettare tutto e ripartire. Iniziando a guardare i numeri per quello che sono». Dopo la brutta prestazione di Cosenza ci si aspettava una scossa. «Abbiamo regalato il primo tempo, sbagliando l’atteggiamento: lo Spezia ci ha messo in difficoltà senza riuscirci a farci male. Paradossalmente nella ripresa con l’uomo in meno abbiamo fatto più partita e gioco, significa che eravamo bloccati mentalmente. Dobbiamo chiederci il perché. Nel finale abbiamo pure sfiorato il pareggio con Moncini: l’1-1 in inferiorità numerica sarebbe stato un risultato accettabile, ma non avrebbe cambiato il giudizio sulla nostra prova». […] Venturato e il diggì Marchetti si sono lamentati dell’arbitraggio. «Non avremmo vinto ugualmente, quindi non voglio trovare alibi. L’importante è che i direttori di gara adottino una stessa linea di condotta tra le due squadre, cosa che non è successa nell’ultima partita: se Pillitteri ha ammonito Frare per un fallo commesso a novanta metri dalla porta per bloccare una ripartenza, lo stesso avrebbe dovuto fare con gli avversari: Ligi per esempio ha commesso la medesima irregolarità a metà campo senza essere sanzionato, il difensore si è beccato il giallo soltanto a fine partita, dopo aver commesso altri interventi fallosi. Chiedo uniformità di giudizio, niente di più. Poi in campo vince chi è più bravo». […]

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) «Sono deluso», ammette Manuel Iori, «non abbiamo fornito una prestazione all’altezza, entrando in campo timorosi, con ancora in testa la partita di Cosenza di sette giorni prima». […] «Non avremmo vinto neanche con un arbitraggio a favore. Non dobbiamo crearci alibi di questo tipo. L’unica cosa che mi sento di dire è che se adotti una linea deve essere la stessa: se ammonisci Frare a 90 metri dalla porta al suo primo intervento falloso devi fare lo stesso anche con Ligi, che ha fatto le stesse cose ed è stato punito solo al quarto fallo commesso. Ma, lo ripeto, avremmo perso, o tutt’al più pareggiato, ugualmente. Poi è vero che se Moncini avesse fatto gol sfruttando l’occasione che ha avuto attorno al 90′ avremmo raccolto un punto, ma l’analisi dell’incontro non sarebbe cambiata di una virgola». Il doppio k.o. contro Cosenza e Spezia ha fatto più male di altri perché il Cittadella non è stato quello tante volte ammirato. «Io vado oltre, non mi fermo a queste due partite e guardo i numeri per quello che sono», prosegue il capitano, «la serie negativa dura da più tempo, nelle ultime 9 giornate abbiamo vinto solo col Carpi. Non siamo più nel girone d’andata, ora i punti valgono di più e tutti gli avversari che ci affrontano lottano e corrono: noi dobbiamo fare lo stesso, perché oggi non riusciamo a esprimerci per quello che possiamo dare, sia in casa, dove dobbiamo avere un atteggiamento diverso, sia in trasferta, dove dobbiamo segnare di più. Bisogna essere onesti». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) «La salvezza non è impossibile». È questo il chiodo fisso che circola nello spogliatoio biancoscudato, e se a ribadirlo è il capitano Nico Pulzetti c’è da credere una volta di più che tutti stanno dando il massimo per raggiungere il traguardo. […] «Anche i ragazzi che sono andati via hanno dato sempre il loro contributo, poi se esistono categorie diverse c’è un motivo. I nuovi arrivati si sono messi a disposizione e hanno capito subito cosa chiede l’allenatore. Per quanto mi riguarda, cerco di dare sempre per primo la carica, facendo un contrasto in più: a volte vorrei giocare sempre in questo modo, altre volte però fisicamente sono in riserva. Da un mese convivo sempre con qualche problemino fisico: prima la caviglia, dopo la gara con il Verona il pube. Sto cercando di gestirmi durante la settimana per allenarmi al meglio, e metterci sempre di più». «In questo momento non stiamo prendendo gol, ed è già tanta roba. Dobbiamo però imparare a tenere meglio il campo quando andiamo in difficoltà. Il trend però è cambiato tantissimo rispetto al girone d’andata, visto che nel secondo tempo crollavamo. Adesso invece riusciamo a terminare la partite creando occasioni sino alla fine per cercare di vincere». […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “I Biancoscudati devono tornare a vincere all’Euganeo per salvarsi”) […] Passando al Padova, consiglieremmo a tutti di non guardare più la classifica, che dà adito a speranze il sabato sera, per poi farci ripiombare nella tristezza la domenica o il lunedì sera, con i risultati delle concorrenti dirette. Meglio pensare a una gara alla volta, concentrandosi sull’avversario di turno, per provare a ottenere il massimo. I segnali giunti da Cremona possono essere considerati incoraggianti a un patto: che si cambi ruolino di marcia davanti al pubblico amico. All’Euganeo si giocherà otto volte su quattordici: bisogna tentare di vincerle tutte, ma vincere soprattutto gli scontri diretti, con Foggia, Crotone, Ascoli e Cosenza, prima dell’epilogo con il Livorno. Sarebbero 15 punti fondamentali, puntando poi a sommarne altri ottenuti qua e là, tra casa e fuori.Serve una mentalità forte, oltre a un attacco che segni di più. Obiettivo non facile, ma neppure impossibile. E se lo spirito è quello dello “Zini”, i conti forse possono cominciare a… tornare. Tocchiamo ferro.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dobbiamo solo tenere un po’ meglio il campo quando andiamo in difficoltà, ma rispetto al girone d’andata abbiamo fatto un grande passo avanti. Prima crollavamo nella ripresa, ora riusciamo a pungere fino alla fine». Merito dei nuovi? Cosa hanno portato? «È difficile fare paragoni. Sono arrivati giocatori che si sono messi a disposizione e ne sono andati via altri che hanno sempre dato il loro contributo. Però esistono delle categorie per un motivo preciso. I nuovi hanno capito subito cosa chiede il mister e io per primo cerco di dare la carica con un contrasto o un pressing in più. Quando sto bene si vede, vorrei sempre giocare così, ma ogni tanto il mio fisico va in riserva». Ora è al top o le manca ancora qualcosa? «Ogni gara fa storia a sé ma mi trascino sempre qualche problemino. Devo riuscire a gestirmi in settimana per mettere anima e sangue in partita».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «La vetta è lì, la salvezza non è impossibile e dobbiamo crederci tutti insieme», sfodera ottimismo Pulzetti, «siamo compatti, stiamo remando tutti dalla stessa parte, sono arrivati giocatori di spessore che si sono calati subito nella mentalità giusta. Possiamo farcela». […] .Manca però sempre quel qualcosa in più che vi permetta di essere incisivi in fase offensiva. «Sì, forse dovremmo mettere più cattiveria in alcune situazioni. Non abbiamo avuto tante occasioni, anche se la più nitida è stata quella di Bonazzoli. Se Capello fosse partito un secondo prima avrebbe segnato a porta vuota. Dobbiamo andare avanti su questa strada». […] L’aspetto positivo è che per la prima volta non avete subito gol fuori casa. «E più in generale stiamo subendo poco e questo, come si suol dire, è “tanta roba”.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova tornerà ad allenarsi questo pomeriggio alla Guizza per preparare la prossima delicata gara dell’Euganeo (sabato alle 15) contro il Foggia. Si apre un mese decisivo per i biancoscudati che disputeranno tre delle prossime quattro sfide tra le mura amiche, tre partite da sfruttare al massimo. Bisoli spera di poter recuperare al più presto Barisic e Lollo, che a Cremona non sono stati convocati per problemi fisici. Contro il Foggia, invece, mancherà il secondo portiere Merelli, che dovrebbe essere squalificato dal giudice sportivo dopo l’espulsione rimediata dalla panchina nel primo tempo contro la Cremonese.




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