Non solo calcio, il vicentino Cocco tra trofei e un sogno: il rally di Montecarlo…

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A volte le passioni che che ci accompagnano durante la vita sono proprio quelle che nascono da piccoli, e questo è l’esempio del rallista vicentino Giovanni Cocco che ci ha raccontato un po’ della sua esperienza al volante: “L’amore per il rally mi è stato trasmesso dalla famiglia, in primis da mio padre e poi da mio fratello Alessandro. A 20 anni ho iniziato la carriera come navigatore del mio storico amico Loreno Zordan a bordo di una Citroen Ax sport al rally di Montebelluna”. Questo sport non è però un’attività semplice da poter sostenere perché:  “I costi sono un po’ proibitivi, ma se penso a come sono partito diciamo che con un po’ di sacrifici si può riuscire a gestirli. Mi ricordo che il mio debutto da pilota fu al Rally del Palladio 2004 (Vicenza) e per l’occasione noleggiai una Peugeot 106 di un mio amico, la pagai in parte con i soldi del mio stipendio, e un po’ grazie al mio amico e testimone di nozze Corrado. Correre senza fare follie è possibile, ma bisogna fare i conti con gli obiettivi che ci si pone.” Come si suol dire, più dura è arrivare alla vetta maggiori sono le soddisfazioni che si raccolgono, e infatti Cocco ne ha ottenute parecchie: “Nella mia carriera ho conquistato numerose vittorie di classe e categorie: ad oggi i risultati migliori li ho ottenuti con due podi assoluti, uno al Rally del Grifo 2019 e l’altro al Rally due Valli 2019, dove ero al debutto con la nuova Skoda Fabia R5.” Tra i molti rally disputati Cocco si è confrontato con diverse vetture ma quelle che ricorda con più piacere sono: “Innanzitutto la Renault Clio S1600, un auto da corsa a tutti gli effetti, dove per andare forte è necessario avere tanta esperienza, ma non nascondo che l’auto che mi ha impressionato di più è la Skoda Fabia R5, ovvero quella che sto usando ultimamente: motore turbo, 300 cv, quattro ruote motrici e una percorrenza curva davvero strabiliante.” Rally  significa aria aperta e persone riunite, ed il pensiero non può che andare all’attuale pandemia che tutto il mondo sta affrontando: “Il Coronavirus direi che si tratta di una catastrofe per il mio sport. Eventi annullati, scuderie che rischiano di chiudere e noleggiatori d’auto alla fame. Personalmente quest’anno avevo un ottimo programma, un trofeo a premi dove dovevo partecipare sempre con la Skoda, tutto rimandato…speriamo..” Per finire un sogno nel cassetto per il futuro: “Ormai sono troppo vecchio per fare di ciò che mi piace una professione, i costi elevati mi escluderebbero da campionati o trofei di prestigio, ma ho un paio di sogni nel cassetto: essere al via una volta almeno al Rally di Montecarlo, tappa del mondiale rally, e vincere una gara assoluta per poterla dedicare alla mia famiglia che da sempre mi sostiene”.




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