Calcio Amarcord: 25 anni fa la storica salvezza in serie A del Padova di Sandreani

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Sono passati ormai ben 25 anni da una delle giornate più indimenticabili per i tifosi del Padova, ossia quella dello spareggio che consentì alla squadra allenata da Mauro Sandreani di rimanere in serie A per il secondo anno consecutivo. Ripercorriamo insieme le tappe di un campionato memorabile e di un periodo ricco di soddisfazioni per i biancoscudati.

Il ritorno in A dopo 32 anni

La stagione 1994/95 segna il ritorno in massima serie per il Padova dopo ben 32 anni di assenza, un’astinenza che per i tifosi biancoscudati ha significato anni di speranze e sofferenza finalmente mutati in un sogno che si realizza. Trascinata dai gol di Giuseppe Galderisi, la squadra allenata da Mauro Sandreani riesce nell’impresa di ritornare in serie A classificandosi al quarto posto e vincendo lo spareggio promozione con il Cesena, un successo che regala finalmente ai supporter un momento di grande felicità.

L’obiettivo del Padova neopromosso è ovviamente quello della salvezza: mantenere la serie A significherebbe infatti prolungare il sogno di un’intera città, per poi puntare a risultati più importanti negli anni successivi. Per raggiungere lo scopo, il nuovo presidente Sergio Giordani e i suoi collaboratori non stravolgono la rosa base, ma cercano di puntare su pochi innesti mirati che possano portare qualità e spessore sia in campo che nello spogliatoio.

Ecco allora gli innesti del giovane attaccante croato Goran Vlaovic, dell’eccentrico difensore statunitense Alexi Lalas e, a novembre, del centrocampista Michel Kreek direttamente dall’Ajax, squadra che in quegli anni si rivela fucina di grandi talenti e che proprio in quella stessa stagione vince la Champions League.

Raggiungere la salvezza non è certo semplice, in un campionato come quello italiano che, negli anni ’90 presenta un livello qualitativo generale altissimo, ma il Padova sembra avere le carte in regola per non sfigurare. Con nomi del calibro Damiano Longhi, Giuseppe Galderisi, Adriano Bonaiuti e dei già citati Vlaovic, Kreek e Lalas, solo per citarne alcuni, il Padova 1994/95 riesce infatti a mettere sotto scacco anche le squadre più quotate del torneo, come Milan, Inter e Juventus, inciampando tuttavia in diversi scontri diretti e rimanendo appeso a un filo fino all’ultima giornata. Un undici di qualità, che nell’attuale contesto calcistico incontrerebbe probabilmente i favori di tifosi, addetti ai lavori e portali di scommesse serie A, grazie a un valido mix di giovani interessanti, talenti esperti e sorprese provenienti dall’estero.

Un inizio difficile costellato di alti e bassi

La stagione del Padova, in realtà, non inizia nel migliore dei modi: 0-5 a Genova contro la Samp all’esordio, quindi altre tre sconfitte con Parma, Torino e Bari, per un totale di 0 gol segnati e 12 subiti. Le premesse sono tutt’altro che positive e in città inizia a calare un po’ l’entusiasmo iniziale, temendo un campionato da squadra materasso che non renderebbe onore all’impresa dell’anno precedente.

Il primo punto arriva alla quinta giornata: 3-3 a Napoli, con doppietta di Filippo Maniero all’85esimo e all’86esimo minuto, che riesce a riequilibrare un match fino agli ultimi minuti apparentemente segnato. Al di là del punto, la prestazione restituisce un po’ di morale allo spogliatoio e la squadra si ricompatta, tanto da portare a casa, nella giornata successiva, una storica vittoria per 2-0 sul Milan di Baresi, Maldini e Gullit, con reti dei difensori Lalas e Gabrieli.

La prima prestigiosa vittoria rimette in riga il Padova, che inizia da qui il suo vero e proprio campionato. La situazione rimane traballante, ma la squadra riesce a portare a casa punti importanti contro Brescia, Cagliari e Cremonese, cadendo contro Fiorentina, Lazio, Juventus e Roma, sulla carta nettamente favorite. Per tutto il girone di andata, i biancoscudati navigano nei bassifondi della classifica, riuscendo per la prima volta a uscirne il 26 febbraio 1995, con la vittoria ottenuta a Bari per 1-0 (gol di Vlaovic), nella quarta giornata di ritorno, e la successiva vittoria per 2-0 (Franceschetti, Longhi) sul Napoli.

L’exploit e le ultime fasi della rincorsa alla salvezza

Tre sconfitte consecutive con Milan, Fiorentina e Foggia spingono nuovamente il Padova in piena zona retrocessione, ma da questo momento in poi la squadra sembra vivere una seconda giovinezza: 3-1 a Brescia, 2-0 sulla Lazio (Cravero aut. e Kreek) e addirittura l’1-0 di Torino (Kreek) contro la capolista Juve, rilanciano le ambizioni dei patavini.

I 9 punti (fu proprio in questa stagione che vennero introdotti i 3 punti per vittoria) aiutano la squadra di Sandreani a riemergere da una situazione pericolosa, riaprendo i giochi per la possibile salvezza. I risultati altalenanti delle ultime giornate (sconfitte con Cagliari e Cremonese e pareggio contro il Genoa), tuttavia, lasciano i tifosi con il fiato sospeso fino all’ultima di campionato, quando Longhi e soci cadono a San Siro contro l’Inter: una rete di Del Vecchio al 91° vale il 2-1 ai nerazzurri (di Maniero e Orlandini le altre due reti) e costringe il Padova allo spareggio contro il Genoa.

Il rocambolesco spareggio che vale la salvezza

Il match valevole per lo spareggio salvezza tra Padova e Genoa si gioca a Firenze il 10 giugno 1995, una gara ad alta tensione che vale il tutto per tutto per due squadre che non intendono mollare proprio all’ultimo. Padova in vantaggio con Vlaovic, pareggio rossoblu con Skuhravy: i tempi regolamentari terminano 1-1 e il tutto si gioca ai supplementari prima e ai rigori poi.

L’equilibrio è totale fino al sesto rigore, quando per il Genoa Fabio Galante spara alto il penalty, mentre sul fronte biancoscudato Kreek non sbaglia: il risultato finale è di 5-4 dopo i calci di rigore e il Padova può finalmente festeggiare. Una stagione sempre in bilico ma capace di far sognare i tifosi padovani e non solo, tanto da essere oggi omaggiata dalla pagina Facebook Serie A – Operazione Nostalgia con una t-shirt che riproduce l’undici base in versione Subbuteo.

Purtroppo l’anno successivo non andò altrettanto bene e il Padova ritornò in B con un misero ultimo posto, ma resta il ricordo indelebile di un’annata fatta di sofferenza ma anche di tante soddisfazioni e giornate esaltanti, che i tifosi sperano presto di poter rivivere proprio come allora.




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