Padova, Di Livio: “Biancoscudati favoriti per la B: Bifulco mi piace”

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Per Angelo Di Livio, Padova avrà sempre un posto speciale nel suo cuore: l’ex centrocampista ha vissuto in biancoscudato quattro stagioni tra il 1989 e il 1993, che gli sono valse, oltre all’approdo in Serie A, anche la chiamata della Juventus. Una squadra, dunque, alla quale il Soldatino (come veniva affettuosamente soprannominato) non può che essere rimasto legato, come ha confidato in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com: “Ho visto qualche partita e il voto non può che essere altissimo in questa prima parte di stagione. Si tratta di una formazione ben allenata, non possono assolutamente mollare, perché restano ancora molte partite, ma ci sono i presupposti per arrivare in fondo. Padova è una piazza favolosa, che non merita assolutamente la C; non conosco la nuova proprietà, ma me ne parlano tutti bene, dato che c’è un bravissimo direttore sportivo come Sogliano, quindi secondo me la società è pronta per il salto di qualità”.

Ad oggi il Padova è la principale favorita per la vittoria finale?

“Per quello che sta esprimendo adesso secondo me sì, però non bisogna abbassare la guardia, perché la C è un campionato diverso, difficile e anche strano, quindi la squadra deve rimanere concentrata come ha fatto finora”.

Il Perugia è un’altra squadra nella quale hai militato e che si candida come una delle avversarie del Padova per la promozione in Serie B: come vivi questo dualismo e a quale delle due ti senti più affettivamente legato?

“Sono state due squadre per me fondamentali, che porto ovviamente nel cuore: a Perugia ho disputato due campionati straordinari, che mi hanno permesso di arrivare in Serie B al Padova, dove ho trascorso quattro stagioni che mi hanno aperto le porte di uno dei club più importanti al mondo come la Juventus. Sono piazze che non meritano la Serie C, chi indossa maglie così importanti deve sempre dare il 100%”.

C’è un giocatore di questo Padova che, per movenze o per stile di gioco, possa ricordare in un certo senso Di Livio?

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“Forse Bifulco: è un ragazzo che mi piace molto, è giovane, bravo e completo. Ha molte qualità e ne sentiremo parlare a lungo secondo me”.

Come giudichi nel complesso il lavoro svolto da Mandorlini quest’anno?

“Andrea è un allenatore che ha esperienza, ha allenato diversi anni in categorie superiori e sa il fatto suo. Chi lo ha scelto ha fatto benissimo, perché è un tecnico navigato che ha delle idee precise di calcio e può fare veramente bene”.

Questa rosa è secondo te migliorabile a gennaio?

“Si può sempre migliorare qualcosa, secondo me qualche movimento verrà fatto, sia in entrata che in uscita. Il Padova ha una base molto forte che si può ulteriormente rafforzare”.

Con una proprietà solida come quella di oggi ritieni che il Padova possa fare il doppio salto fino alla Serie A per rivivere quei fasti di un tempo che ti videro protagonista?

“È vero che nel calcio ci vogliono i soldi per comprare giocatori forti, ma più che quelli sono più importanti le idee e la programmazione: mi sembra una società che ha in testa grandi cose. Non solo denaro, quindi, ma anche un progetto ben preciso e sono certo che la dirigenza abbia queste qualità”.




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