Padova, Vulpis: “Favorito per la promozione, ma serve meno cultura del sospetto: ogni società mi regala la maglia”

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Marcel Vulpis, vicepresidente vicario della Lega Pro, ha affidato il suo pensiero a TuttoC.com. Queste le considerazioni del numero due della terza serie in vista dei playoff.

Como, Perugia e Ternana in B: se l’aspettava?
“La Ternana direi di sì, da tempo andava fortissima e, infatti, ha chiuso col record di punti in categoria. Il Perugia ci ha creduto molto, sicuramente la partita che ha fatto capire a Santopadre e a Caserta che potevano farcela è stata quella contro la Triestina: hanno subìto il primo gol, ci hanno messo mezz’ora per pareggiare e subito dopo l’hanno pure vinta. Lì hanno dimostrato caparbietà, carattere, voglia di prendersi la B. Il Como si è preso la vetta pian piano, poi è riuscito a resistere e con la vittoria nello scontro diretto ha conquistato la cadetteria”.

Ora i playoff. In prima fila, come sempre, le deluse: Alessandria, Padova, Bari.
“Direi intanto il Padova: ha il miglior attacco e la miglior difesa della C. I numeri dicono che sono tra i favoriti per la promozione. Dispiace per come è terminata la loro regular season ma il regolamento parla chiaro: gli scontri diretti non li hanno aiutati. L’Alessandria resta una grande squadra e ovviamente è tra le favorite, soprattutto dopo il bel girone di ritorno. Il Bari non ha reso come ci si aspettava ma ai playoff tutto si azzera e questo può valere soprattutto per i galletti”.

E poi c’è sempre la possibilità di una sorpresa…
“Come sempre, del resto. Ricordo ancora il Cosenza che partì dai playoff di girone e poi salì in cadetteria. C’è una Juve Stabia che ha quasi sempre vinto in quest’ultimo periodo, ci sono Avellino e Catanzaro comunque da considerare come serie pretendenti alla cadetteria. Ma in tutti e tre i gironi c’è la potenziale vincitrice. La formula di questi play è intrigante, bella, spettacolare e ha fatto sì che la fase finale della regular season fosse combattuta fino all’ultimo. E questo è importante per il prodotto Serie C: ha permesso che i tifosi rimanessero attaccati fino all’ultimo alla propria squadra. Il pathos è uno dei punti di forza di questa Lega”.

Playoff lunghi ma vincenti.
“Non è un caso che il presidente della FIGC Gravina stia pensando ai playoff anche in Serie A. Va dato merito a Ghirelli che questo format della Lega Pro potrebbe diventare un modello di riferimento anche per altre leghe. Un campionato più attrante permette un impatto migliore in chiave marketing. Stiamo analizzando il futuro del prodotto Serie C: più sarà spettacolare più riusciremo ad attrarre risorse in quello che deve diventare un circuito virtuoso”.

La prossima stagione vedrà una nuova divisione orizzontale dei gironi?
“È stata istituita mesi fa una commissione sulla riforma dei gironi, con due presidenti di club per ogni raggruppamento a parteciparvi. Stanno ragionando su come ottimizzare i costi e migliorare il prodotto. Dalle loro proposte si aprirà un tavolo di discussione nel Consiglio Direttivo per poi arrivare alla scelta finale. L’obiettivo resta quello di rendere più attraente la C per le televisioni, per gli sponsor e, appena potranno tornare, anche per i tifosi. Dobbiamo rispondere alle esigenze soprattutto di quest’ultimi, ogni cambiamento verrà fatto in funzione di questo. Ogni campionato dovrà arricchirsi rispetto a quello precedente”.

Sul fronte iscrizioni, Samb a parte, sembra che non ci saranno grossi stravolgimenti.
“Siamo assolutamente fiduciosi nei confronti dei nostri club, abbiamo proprietà straordinarie che da due anni stringono i denti e combattono contro una congiuntura economica e sanitaria sfavorevolissima. Per questo non credo che le iscrizioni saranno un problema”.

Tra due anni vede più una B1 e una B2 o una C1 e una C2? 
“Si deciderà tutti insieme. Sicuramente la persona giusta per fare questa riforma è indubbiamente Gravina: ha forza, autorevolezza e idee per farle. Personalmente non mi esprimo: prima bisogna vedere tutte le proposte, quando avrò lo scenario concreto allora potrò dire quella che mi piace di più. Ma, ovviamente, non deciderà Vulpis per conto suo”.

Cosa aspettarci dal prossimo anno?
“Ci sarà una grossa novità sotto il profilo commerciale ma dobbiamo ancora aspettare un paio di mesi. Non posso anticipare altro, se non che in tempi non lunghissimi arriveremo a individuare una serie di potenziali sponsor”.

Coda polemica legata agli arbitri. Tante decisioni sotto accusa, qualche club ha pure parlato di dossier da inviare agli organi competenti…
“Non ho la cultura del sospetto. Dossier? A me non risultano. È un campionato assolutamente regolare, in qualsiasi campionato italiano il tema degli arbitri è un mantra. Per me sono tutti professionisti, poi sono esseri umani e come tutti gli esseri umani possono fare degli errori. Nemmeno da giornalista ho mai pensato che potessero sbagliare di proposito”.

A proposito di cultura del sospetto, qualcuno a Padova non ha preso benissimo la maglietta regalatale dal Perugia.
“Mi è venuto da ridere per la polemica sterile poi ampiamente chiarita con un collega in un clima sereno e di cordialità. Tutte le società mi donano la maglietta quando vado a visitarle, non vedo dove sia il problema. Servirebbe meno cultura del sospetto: ogni volta che mi muovo in rappresentanza della Lega credo di portare uno stile assolutamente professionale ovunque. Ho avuto di fronte interlocutori educanti, eleganti e appassionati in tutte le piazze. E so che continuerà a essere così”.




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