Padova, Santini: “Essere accostato al razzismo mi ha ferito profondamente: non sopporto che la mia immagine venga macchiata”

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Questa la lettera aperta pubblicata sul proprio profilo social da Claudio Santini dopo le 10 giornate di squalifica comminate dal Tribunale Federale Nazionale in seguito a presunti insulti razzisti nei confronti di Shaka Mawuli nel corso di Sambenedettese – Padova

Mi ci sono voluti alcuni giorni per attutire il colpo.

Non voglio entrare nel merito della giustizia sportiva e nelle decisioni che ha preso e che prenderà, ma non riesco a sopportare che la mia immagine venga macchiata e che il mio nome venga affiancato al razzismo.

Essere stato accostato al razzismo, piaga sociale grave e tematica delicata basata su un preconcetto ingiustificato e cattivo che neanche dovrebbe esistere, mi ha ferito profondamente e ci tengo perciò ad esprimere il mio pensiero e il mio disappunto.
Perché tutto questo è assolutamente lontano dalla mia persona e dal mio credo.

L’educazione ricevuta congiunta al percorso sportivo e agli studi che mi hanno permesso di laurearmi, mi hanno formato nel profondo rispetto verso gli altri e nei valori sociali.

Fin da bambino, ai tempi delle giovanili nella fiorentina, sono cresciuto insieme a ragazzi di colore e in tutti questi anni ho avuto tantissimi compagni di squadra di colore con tanti dei quali abbiamo stretto rapporti profondi e di vera amicizia.
Ricordo con grande gioia quando da piccolo con la mia famiglia ospitammo in diverse occasioni bambini di colore, miei coetanei al tempo, provenienti da squadre di altri paesi per svolgere tornei internazionali a Firenze, al fine di promuovere un bellissimo scambio interculturale.

A testimonianza di quanto io sia lontano da questo tipo di discriminazione il fatto che sia stato io stesso a propormi volontario a partecipare, per conto della mia società, all’iniziativa proposta dalla Lega Pro contro il razzismo, di un anno fa circa, che mi ha visto promotore in prima persona con una foto mia personale con un cartello con scritto “oggi e sempre uniti contro il razzismo”.

Ci ho messo la faccia e sempre lo farò contro ogni tipo di discriminazione, in quanto io per primo soffro quando, come spesso succede, dagli spalti o sul terreno di gioco vengo insultato e offeso per la mia calvizie.

Detto questo, ci tengo a ringraziare infinitamente e di cuore, in primis tutta la Società del Calcio Padova che in tutte le Sue componenti mi è vicina e mi fa sentire la Sua stima e dimostra ancora una volta il proprio spessore.

Ringrazio i tanti Tifosi che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza.
Sono fiero di indossare questa maglia per questa stupenda Città e farò di tutto perché siano sempre orgogliosi di me.
Vi prometto che tutto questo non mi abbatterà, ma mi servirà soltanto da stimolo in più per migliorarmi e per alzare il mio livello al fine di contribuire insieme a tutti al raggiungimento di grandi obbiettivi e alla conquista di innumerevoli successi, che il Padova merita.

Infine, ma non per importanza, un immenso Grazie alla mia famiglia, alla mia ragazza, al mio procuratore e a tutti gli amici che mi sono stati vicini in questi giorni non per niente facili e che mi hanno fatto sentire il loro supporto, il loro affetto e la loro vicinanza. Vi voglio bene.
Voi sapete chi sono ed è anche per voi che non permetto che mi sia fatto questo.

Sono fiducioso che tutto questo possa risolversi nel corso della seconda udienza e sono certo che la Società con il supporto determinante dell’Avv.to Chiacchio, che ringrazio del profuso lavoro che sta facendo per me, faranno di tutto per rimediare a questa situazione e fare giustizia.

Per quanto riguarda la mia persona e la mia sofferenza per l’accadimento, appena in possesso delle carte, valuterò le azioni da intraprendere a tutela della mia dignità, professionalità e immagine, gravemente violate e diffamate.

Claudio




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