Pro Patria-Padova, Carron: “Che ricordi quel 21 giugno 2009! E auguro al Biancoscudo di…”

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«Leggo i giornali, leggo la cronaca sportiva padovana e quando ho visto che la squadra avrebbe giocato a Busto mi è stato impossibile non ricordare la giornata più bella vissuta da vicepresidente del Padova». Sulle colonne de “Il Mattino di Padova” Barbara Carron torna con la mente a quel magico 21 giugno 2009, ma non solo: «Come descriverei i quasi dieci anni passati a Padova? Divertenti. Ho un carattere che mi porta a ripensare più alle cose positive che a quelle negative e le emozioni che abbiamo vissuto sono state fortissime. Il calcio è cambiato e spesso mi chiedo che direzione stia prendendo. Sono passati tanti anni ma le società non si sono ammodernate, in Italia appena 3 squadre hanno lo stadio di proprietà. È inammissibile. Ecco, se c’è una cosa che avremmo dovuto fare, nella nostra gestione, era quella di rilevare un centro sportivo di proprietà. Lo stadio sarebbe stato un sogno, ma se si pensa che a Cestaro non fecero costruire nemmeno un supermercato si capisce quante difficoltà ci siano in Italia. Alessandra Bianchi? Non la conosco, ma mi sembra stia facendo un ottimo lavoro. Forse una proprietà straniera, che riesce a vedere le cose con maggior distacco, può raggiungere risultati migliori in una piazza come Padova. Io e Cestaro ci facemmo trasportare troppo e alla fine un presidente tifoso rischia di perdere un po’ la testa. Auguro al Padova di vincere il campionato, conosco Sogliano, lo reputo molto bravo».




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