Padova-Spezia, l’analisi de “Il Gazzettino”

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“Il Padova bagna il debutto stagionale all’Euganeo con una sconfitta, ma ci può stare di fronte ad un avversario di serie A. Nessun allarmismo considerato che siamo alle battute iniziali della preparazione, con la squadra che a sprazzi ha provato a mettere in pratica alcune indicazioni di Caneo (recupero palla alto, velocità nel giro palla) ma ha anche palesato qualche limite di troppo nella tenuta difensiva che va al più presto perfezionato. Rientra comunque tutto nella logica di un nuovo progetto tecnico che necessita di tempo per essere assimilato, tanto più che dopo le sgambate precedenti con i dilettanti del Rivisondoli e del Delfino Curi Pescara, questo con lo Spezia era un banco di prova decisamente più probante. Forse addirittura eccessivo per la condizione attuale della squadra che già domenica comunque giocherà una partita che conta, ossia la trasferta con il Bari di Coppa Italia. […] La partita del Padova è tutta all’insegna della rincorsa. Perché se è vero che nelle primissime battute la squadra piace per l’atteggiamento sbarazzino, le due categorie di differenza si fanno subito sentire. […] Ci mette coraggio il Padova nella ripresa, affrontata con sfrontatezza almeno per un quarto d’ora senza comunque creare presupposti negli ultimi venti metri. Caneo ridisegna l’attacco, dietro entra Ilie e Germano torna nella posizione a lui più congeniale di spinta a destra. Ci sono ordine e misure giuste tra i reparti, manca però lo squillo. […] Al netto del risultato i biancoscudati escono comunque tra gli applausi di incoraggiamento dei propri fedelissimi”: questi alcuni stralci dell’analisi di Padova-Spezia apparsa sulle colonne de “Il Gazzettino”.




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