Padova-Novara, l’analisi e le pagelle de “Il Mattino di Padova”

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“Sulle montagne russe del suo campionato, fra alti e bassi, il Padova deraglia alla decima partita, incappando nella terza sconfitta stagionale e cadendo per la prima volta all’Euganeo (i precedenti due ko a Vercelli, all’esordio, e a Crema con la Pergolettese). In questa occasione lo scivolone fa male perché giunto in pieno recupero, quando la sfida con il Novara – reduce da tre stop consecutivi più un quarto in Coppa Italia – sembrava incanalata sui binari della parità. Sgombriamo subito il campo dai “se” e dai “ma”: questo è il dazio che si paga con il gioco di Bruno Caneo, dispendioso, faticoso e caratterizzato da un “tirare al massimo”, che può costare alla distanza un pedaggio di brillantezza e di energie fisiche. Tanto esaltante in certe gare, la medaglia biancoscudata ha come faccia negativa proprio il fatto di non riuscire ad avere sempre lo smalto migliore, anche se il mister sardo dice di non avere nulla da rimproverare ai suoi. E invece qualcosa da rivedere c’è, perché anche a Trieste, per venti minuti della ripresa, quelli iniziali, si erano corsi grossi pericoli, concedendo all’avversario una buona trentina di metri e consentendogli di farsi sotto e insidiare Donnarumma. Ieri, poi, si è avuta la conferma di un trend che vorremmo veder presto cancellato: quando va sotto, il Padova non riesce mai a ribaltare il risultato ed esce con un pugno di mosche in mano”: questo l’incipit dell’analisi di Padova-Novara apparso sulle colonne de “Il Mattino di Padova”.

 

Le pagelle Biancoscudate (Mattino di Padova): Donnarumma 6.5; Belli 5.5, Valentini 6 (Ilie 6), Gasbarro 6.5; Vasic 5.5 (Calabrese 5), Cretella 5.5, Franchini 6, Zanchi 6 (Russini 6); Piovanello 5.5 (Liguori 5.5), Jelenic 5.5; De Marchi 5.5 (Ceravolo 6.5).




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