Padova, Simonini: “L’anno prossimo? Non vedo un campionato a vincere. E a Mirabelli darei un 6 perché…”

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«Come valuto la situazione del Padova? Mi sembra siano stati lanciati alcuni messaggi molto chiari: si è detto che il budget si riduce, si è aggiunto che i soldi incassati dalla vendita di Vasic non verranno reinvestiti, si sta operando in una direzione precisa. L’ingresso sulla scena di Francesco Peghin è molto positivo, nel senso che quantomeno ci sarà una persona padovana che conosce il territorio e che potrà contribuire a rinnovare un legame con la tifoseria molto freddo: spero che si possa ricomporre la frattura, altrimenti sarà un’altra stagione difficile. Alessandra Bianchi? Penso che fosse necessario un presidente padovano. Mirabelli? Darei un “6” d’incoraggiamento: ha sbagliato qualche giocatore per il gioco di Caneo, ma nel complesso ne ha portati anche di interessanti. Non ha fatto male, questo è innegabile, anche perché tutti hanno capito che fare mercato senza portafoglio sia decisamente più difficile che farlo col portafoglio gonfio come ha fatto chi c’era prima: è lì che si è sbagliato, la situazione attuale è figlia di quanto accaduto negli anni precedenti. L’anno prossimo? Non vedo un campionato a vincere. La conferma di Torrente è meritata? Credo proprio di sì, se fossi stato il direttore sportivo o il presidente l’avrei sicuramente confermato: non ha fatto vedere calcio champagne, ma ha creato un’identità. Adesso la squadra andrà migliorata in tutti i reparti, ma dai nomi che leggo, non mi aspetto granché: un giocatore può fare bene a Sesto San Giovanni, ma farlo a Padova non è esattamente la stessa cosa»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne del “Corriere del Veneto” dall’ex Biancoscudato Fulvio Simonini.




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