Trivenetogoal TV, Varas: “Sono cresciuto giocando a calcio tra le strade di Guayaquil: ora sogno la Serie B con il Padova!”

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Ospite della Trivenetogoal TV, condotta dai nostri Riccardo Pirrotta, Walter Dreossi e Pietro Zaja, il centrocampista del Padova Kevin Varas, autore di 7 reti in 35 presenze nel Girone A di Serie C e assoluto protagonista dell’intera stagione, si è raccontato a tutto tondo. Dal Padova alla Pergolettese, passando fino alla sua infanzia tra le strade di Guayaquil, in Ecuador, città dove il classe ’93 è nato. Una storia tutta da raccontare quella del “Diablo”, come lo hanno soprannominato nel corso del ritiro estivo.

Ecco un estratto della nostra intervista, che potete trovare in versione integrale sul nostro canale YouTube: “Le squadre più insidiose per i playoff sono per me il Vicenza, l’Avellino e il Benevento, ma noi ci stiamo preparando bene e stiamo caricando molto durante gli allenamenti. Sabato giochiamo contro la Spal, poi non avremo altre amichevoli in programma. Ai playoff c’è la possibilità di andare ai calci di rigore, ma mister Oddo non ci sta preparando su questo. Ci stiamo concentrando sulla preparazione fisica. Lo faremo più avanti! A dire la verità non mi aspettavo di poter incidere così al primo anno in una società con queste ambizioni. In tanti avevano un po’ il dubbio su di me, ma ci può stare. Quando avevo firmato per il Padova avevo la voglia di farmi vedere e di dimostrare che ci potevo stare tranquillamente, sapendo che delle difficoltà le avrei trovate”.

“Quando mi hanno chiamato non ci ho pensato due volte a prendermi del tempo prima di rispondere. Non volevo che saltasse la trattative. Piano piano ho lavorato per trovarmi un posto, che sono riuscito a mantenere. Sono nato a Guayaquil e ho dei bei ricordi della città in cui io sono cresciuto. Non potrei mai scordarmi il luogo della mia provenienza. Non nego che c’è tanta povertà. Io fortunatamente ho avuto una famiglia in cui sono cresciuto con la giusta educazione. Lì, però, quasi tutti hanno la passione per il calcio, siamo cresciuti giocando a calcio per le strade. Non ci sono oratori o campi da calcio come qui in Italia e per divertirci giocavamo per le strade. Ci facevamo dei campi. La mia passione per il calcio nasce da mio padre, che è stato un calciatore: lo seguivo, giocava nell’Emelec, una squadra di professionisti dell’Ecuador. Sono venuto in Italia con mia mamma, continuando così la mia passione per il calcio. Ho sempre voluto diventare un giocatore, avendo avuto sia mio padre che mio zio calciatori e quindi, un giorno volevo diventare anche io qualcuno. Quando sono arrivato in Italia ci sono stati degli anni in cui venivo giudicato per il mio aspetto fisico, perché ero piccolino, ma che facevo fatica per la mia struttura fisica. Tutto questo, però, non mi ha mai destabilizzato ed è stata la mia motivazione. Volevo dimostrare che si sbagliavano. Penso anche di poterci stare in Serie B e me la devo conquistare sul campo. Magari all’età di trent’anni non è così semplice come per un giovane e per me la devo raggiungere anche sul campo, per esempio magari con il Padova!”…

Per ascoltare l’intervista integrale al centrocampista biancoscudato iscrivetevi al nostro canale YouTube!




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