PESCARA – Un’odissea di emozioni fino ai rigori, poi alla fine la spunta il Pescara e conquista la Serie B. Il Pescara è in Serie B grazie a un eroico Plizzari, che para tre rigori. Il Pescara parte con maggiore intraprendenza, cerca di comandare il gioco, ma la Ternana si organizza bene e prova a colpire in contropiede. Già al 2’ un tiro insidioso di Cicerelli, deviato da Lancini, finisce in calcio d’angolo. È il segnale che la partita non sarà affatto semplice per nessuno. Nei primi venti minuti si accende un duello tra tiri dalla distanza e parate. Aloi ci prova al 12’, Moruzzi lo imita poco dopo, ma Plizzari e Vannucchi rispondono sempre presenti. L’intensità non manca, e fioccano le ammonizioni: Cianci al 11’, Lancini al 23’. Poco dopo, lo stesso Lancini lascia il campo per Pellacani, forse per evitare guai peggiori. Plizzari si conferma protagonista assoluto intorno alla mezz’ora: prima neutralizza un colpo di testa ravvicinato, poi compie un doppio miracolo su Curcio e Tito. Il Pescara resta aggrappato al risultato grazie al suo portiere, che più avanti salverà ancora su una girata di testa che sembrava destinata in rete. Dall’altra parte, però, Bentivegna non incide, e le occasioni migliori del Delfino si spengono nel nulla. Il primo tempo termina sullo 0-0, ma la tensione è già alta. La ripresa si apre con diversi cambi, e il ritmo non cala. Al 60’ l’episodio che potrebbe cambiare la partita: Dagasso viene espulso, e il Pescara resta in dieci. Da lì in avanti, la Ternana comincia a premere con decisione. Damiani sfiora il vantaggio e poco dopo, al 75’, arriva il gol: De Boer raccoglie al limite e infila nell’angolino. È 1-0 per la Ternana. Il Pescara però non molla. Cambi su cambi, energie che si esauriscono e nervi sempre più tesi. Al 89’ Donnarumma va vicinissimo al raddoppio con un colpo di testa su cross di Casasola, ma la palla esce di un soffio. I sei minuti di recupero non bastano a evitare i supplementari. Si ricomincia da capo, ma con le gambe più pesanti. Nei supplementari accade di tutto: ammonizioni, parate incredibili, ultimi cambi. Plizzari salva ancora, questa volta su Damiani, con un intervento che tiene viva la speranza. Il tempo scorre lento, la fatica è palpabile. Tonin e Pierozzi finiscono nel taccuino dei cattivi, e il nervosismo cresce. Al 120’, il tabellone segna la fine. È tutto pronto per i rigori. Il destino della sfida si decide dagli undici metri. Il cronometro segna 125’: è il momento della verità. Tutto si gioca sul filo dei nervi, dove tecnica e cuore si fondono. Non ci sono più schemi, solo carattere. Solo chi sbaglia ha torto. E dal dischetto alla fine l’errore decisivo è di Donati. È il calcio nella sua forma più cruda e vera
