Arriva un comunicato congiunto firmato da Appartenenza Biancoscudata, Ultras Padova ed Educazione Padovana. I gruppo rientreranno all’euganeo quando vi sarà un settore dedicato , prima la nuova Fattori poi la Curva sud, gli abbonamenti non verranno sottoscritti ora ma solo in concomitanza della apertura di cui sopra: “Quando entreremo – spiega Appartenenza Biancoscudata – saremo vigili perché certi episodi non si ripetano. Fiduciosi che la attuale proprietà o la prossima intraprenda una via di consolidamento e investimento che deve passare per un rapporto onesto ed empatico con tutti i tifosi della città e la provincia e per porre le basi per la costruzione rapida di un centro sportivo di proprietà. FORZA PADOVA il nostro tifo non mancherà”.
Una scelta forte, molto sofferta, ma quanto mai consapevole.
In tema stadio, per amore del Biancoscudo, abbiamo sempre mandato giù bocconi amari, consapevoli di fronteggiare una struttura fatiscente, esteticamente orribile, mai pensata e ragionata per il calcio, priva di servizi minimi adeguati e di collegamenti alla città.
Abbiamo cullato ardentemente il sogno Plebiscito, il quale per noi risulterebbe tutt’ora la soluzione migliore per il Calcio Padova e i suoi sostenitori, in termini di struttura, vivibilità, mobilità (avanti con il tram, non è mica la chiave del futuro di questa città?) e di adeguatezza alle esigenze dei tifosi. Svanito il miraggio (non accettate mai sogni dagli sconosciuti, ve lo consigliamo per esperienza) e smaltita la sbornia da illusione, abbiamo dunque accettato, a denti stretti, la realizzazione di una curva a bordo campo, per quello che poteva sembrare un primo concreto tentativo di mettere mano all’ecomostro di Viale Nereo Rocco.
Ma poi… senza perderci in una triste quanto tragicomica escalation di colpi di scena burocratici e giudiziari, guarniti da prese per il culo di mezza Italia, ci siamo resi conto di aver raggiunto davvero il capolinea, o addirittura un punto di non ritorno. Una curva bloccata, adibita a cantiere a cielo aperto sotto sequestro, con tempistiche di conclusione dei lavori lanciate a caso come dadi sul tavolo e una “Tribuna Fattori”, settore obbligato degli ultimi anni in cui bene o male la tifoseria era riuscita a creare uno zoccolo duro ed un discreto entusiasmo, ormai inagibile. Per ultima, come ciliegina sulla torta, una forzata convivenza con gli spettatori abituali della Tribuna Est e tutti i conseguenti e noti disagi del caso.
Eravamo disillusi ed arrabbiati per dover continuamente chiedere il permesso di esistere, facendo i salti mortali per elemosinare un settore dignitoso in cui urlare il nostro senso di appartenenza verso questa città e questa maglia. II tutto, molto tristemente, condito da un desolante e diffuso disinteresse delle autorità politiche e amministrative, con sporadiche sequele di giustificazioni volte a parare culo e carega, piuttosto che ad ammettere evidenti responsabilità politiche, umane ed economiche, dato lo sperpero di denaro pubblico.
Arrendiamoci, la società ci ha portato in Serie B e tutti sembrano contenti, ma noi siamo sempre stati abituati a valutare l’aspetto umano prima di tutto, anche dei risultati.
Ci auguriamo che qualcuno lassù si renda conto che senza rapporto con la piazza non si costruirà mai nulla di solido e, come dicono sempre loro, sostenibile a lungo termine.
A questo punto infine, sfumata e smentita ogni vendita societaria, ci aspettiamo per lo meno, in questo clima gelido e di autoisolamento, i tanto decantati investimenti e le famose infrastrutture sbandierate.
Tornando a noi, abbiamo sempre sostenuto che, senza azioni forti, concrete e argomentate, nulla sarebbe mai cambiato e probabilmente niente si sarebbe mosso I propositi erano quelli di disertare l’Euganeo, presidiando in ogni caso la Favelas ad ogni partita casalinga, portando nel frattempo numeri importanti in trasferta: impegno mantenuto. Al contempo la pretesa era chiara: rispetto, sincerità e date certe sul termine dei lavori di questa maledetta curva.
In un anno intero si è visto di tutto: ci hanno additato di non volere il bene del Padova, ci hanno poi invitati a rimanere fuori per sempre quando la squadra senza di noi andava bene, salvo poi implorare il nostro rientro quando la cacca galleggiava ad alta marea.
Abbiamo sempre tenuto il punto fino a nuovi sviluppi, consapevoli che tutto questo avrebbe preservato la dignità di tanti tifosi Padovani, soprattutto di quelli più giovani, che non meritano in alcun modo di coltivare la propria passione in un impianto così brutto, non funzionale, disarmonico, paradossale se paragonato alla bellezza di questa città meravigliosa. Ci siamo imposti di tenere duro perché convinti che solo un’azione di rottura cosi audace avrebbe obbligato tutti ad affrontare il tangibile ed eterno problema stadio
Euganeo e aprire gli occhi su questa barzelletta di struttura.
Ce lo siamo chiesti davvero tante, troppe volte, perché, a dispetto di chi voglia far credere il contrario, viviamo, soffriamo, gioiamo, malediciamo il mondo per essere follemente innamorati del Calcio Padova 1910. Ad oggi, seppur distanti da quella che dovrebbe essere la normalità, vediamo dei passi in avanti: i lavori sono ripartiti e abbiamo una data certa di fine dei lavori. Nel contempo, appare concreta la creazione di un settore popolare, in zona ex Tribuna Fattori, che ci consentirebbe temporaneamente di fare il tifo con un minimo di senso.
Siamo convinti di non poter permetterci di disperdere l’entusiasmo creato con grande fatica durante questa snervante annata, lo dobbiamo prima di tutto ai tanti giovani e giovanissimi che si sono avvicinati a questa comunità, a questa magica maglia bianca con lo scudo rosso. Sentiamo il dovere di scrivere una nuova importante pagina di questa tifoseria, che ha sopportato davvero tanto ma che forse inizia a vedere un po’ di luce, gente che muore dalla voglia di riscatto.
Vogliamo cementificare questo popolo che ha creduto in noi, che ha sposato appieno le nostre scelte, le ha comprese e sostenute, non smetteremo mai di ringraziarvi.
Comunichiamo ufficialmente il nostro rientro nelle partite casalinghe del Calcio Padova 1910 qualora ci venga fornito, come promesso, il settore dedicato dove poter tifare in attesa dell’apertura della curva. Non sottoscriveremo abbonamenti nell’odierna Tribuna Est ma solamente nel settore apposito alla nostra tifoseria. Ora la palla passa a voi.
Siamo consapevoli che la battaglia non sia finita e ci riserviamo qualsiasi tipo di nuova protesta, anche clamorosa, in caso di ulteriori ed ennesime gestioni irrispettose e scellerate. Questo stadio fa ancora cagare e noi non intendiamo abbassare la guardia, sia ben chiaro! Abbiamo sofferto in silenzio, ora è il momento di urlare.
Tutti allo stadio, tutti uniti! Avanti Padovani, nel cuore una città!”