Live 24! Sacilese-Padova, -2: Ferretti si allena a parte, assente Petrilli

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Ore 21.30 – Serata di festa per il gruppo “Arraphao” a San Giorgio in Bosco: presenti il presidente Giuseppe Bergamin, il ds Fabrizio De Poli, Lazar Petkovic e Davide Mazzocco.

Ore 20.40 – (Trentino) Oggi il Mezzocorona sosterrà il primo allenamento della settimana. Sì, avete letto bene: martedì, mercoledì e ieri i giocatori gialloverdi hanno deciso d’incrociare le braccia, in attesa del pagamento dei rimborsi spese del mese di settembre. Ad oggi lo staff tecnico e i giocatori della prima squadra rotaliana hanno percepito infatti solamente la mensilità di agosto (nel mese di ottobre) e, proprio ieri, una parte (la metà) di quella di settembre. A conti fatti manca ancora uno stipendio (quello relativo allo scorso mese), ma il problema non è solamente questo: martedì i giocatori attendevano risposte concrete da parte della società che, però, non è stata immediatamente in grado di garantire il saldo di quanto dovuto. La truppa trentina, composta per la maggior parte da calciatori giovani, parecchi dei quali provenienti anche da fuori provincia (Baltieri, Caridi, Folla, Fochesato e Appiah), ha deciso di usare il “pugno di ferro”: se non arrivano i soldi, o almeno un segno tangibile, non ci alleniamo. La dirigenza ha dovuto dunque darsi immediatamente da fare e, nel giro di un paio di giorni, è riuscita a tamponare la situazione: ieri pomeriggio una parte della seconda mensilità è stata versata ai giocatori che, però, hanno verificato e poi dato la propria disponibilità a scendere in campo oggi per la prima, e a questo punto unica, seduta d’allenamento dell’intera settimana. Il problema non è risolto, anche se dalla sede di via Santa Maria annunciano importanti novità per la settimana prossima: novità che, a detta di alcuni dirigenti, dovrebbero contribuire a risolvere la situazione che resta difficilissima dal punto di vista finanziario e non solamente con riferimento agli ultimi problemi che abbiamo appena descritto. Alcuni dei calciatori che attualmente compongono la rosa hanno già chiesto di essere svincolati durante la “finestra” di dicembre: chi è arrivato a Mezzocorona con cartellino proprio sarà lasciato libero, mentre i giocatori di proprietà della società saranno eventualmente prestati in categorie inferiori con la dirigenza trentina che cercherà di “monetizzare” il più possibile i trasferimenti per rimpinguare le casse. Intanto di certo vi è solamente che il Mezzocorona non si è allenato. Oggi i giocatori si ritroveranno al campo “Comunale” di via Santa Maria e si metteranno a disposizione dell’allenatore Luca Lomi (che preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione in merito, ma il suo umore è ovviamente quello che è) e dei suoi collaboratori di campo. Quella odierna, come già sottolineato, sarà l’unica seduta della settimana perché sabato mattina sarà impossibile replicare a causa degli impegni scolastici della maggior parte dei giocatori della rosa della prima squadra. La sfida di domenica contro il Montebelluna, squadra anch’essa molto giovane (è seconda, proprio alle spalle dei gialloverdi, nella speciale classifica riguardo all’utilizzo degli under) ma che naviga a metà classifica, verrà dunque preparata con un solo allenamento. Tre (forse quattro) in meno rispetto agli avversari di turno.

Ore 20.10 – (Tribuna di Treviso) Diramate le classifiche provvisorie del progetto “Giovani D valore”, riservato alle squadre, appunto, di serie D. Dopo 11 giornate, il Montebelluna è al secondo posto nel girone C con 601 punti, l’Union Pro è quinto con 413 e il Giorgione decimo con 351. Il progetto, giunto alla terza edizione, negli ultimi due anni ha sempre visto trionfare il Montebelluna. L’obiettivo è di premiare le società che incentivano l’utilizzo dei giovani nelle gare ufficiali del campionato di serie D, in particolare quelli provenienti dal vivaio. Conteggiati i ragazzi classe ’94, ’95, ’96, ’97 e ’98 schierati nella formazione iniziale, comunitari o extracomunitari, tesserati a titolo definivo o temporaneo (esclusi i tesserati a titolo temporaneo da società professionistiche). I punti vengono attribuiti in base all’età: ad esempio due punti a gara per un calciatore del 1994 (quattro punti se proviene dal settore giovanile della società), e se il giovane è del 1998, i punti a gara sono ben 35. I punteggi , schizzano poi a 70 se arriva dal vivaio. Saranno presi in considerazione i primi 28 turni, evitando in tal modo eventuali speculazioni nelle partite tra club senza interessi di classifica. La Lega nazionale dilettanti ha messo a disposizione 50.000 euro di premi in ogni girone: 25.000 euro alla prima classificata nella speciale graduatoria, 15.000 euro alla seconda e 10.000 euro alla terza in classifica. Questa la classifica provvisoria del girone C: Mezzocorona 845 punti (i trentini però sono ultimi in campionato e se retrocedono non avranno diritto al premio), Montebelluna 601, Legnago 581, Belluno 480, Union Pro 413, Mori 396, ArziChiampo 389, Sacilese 378, Fontanafredda 369, Giorgione 351, Clodiense 346, Triestina 345, Kras Repen 332, Altovicentino 280, Biancoscudati Pd 265, Ripa Fenadora 225, Tamai 169 e Dro 137. A livello nazionale il Montebelluna è al 17° posto, mentre la formazione con più punti è l’Aprilia: 1.218 nel girone G.

Ore 19.40 – (Il Piccolo) La Trieste sportiva è giustamente orgogliosa del suo stadio. Ma il Rocco è croce e delizia della città. Più croce che delizia per la Triestina. Quantomeno per l’Unione che negli ultimi anni naviga tra i fallimenti (i tifosi ricordano la gradinata virtuale) e le retrovie del calcio italico. Nel complesso la Triestina per aprire la struttura in occasione dei match degli alabardati deve scucire almeno 80 mila euro l’anno, cioè quanto incassa dagli abbonamenti (per eccesso), e circa il quadruplo di quanto spende per le gare in trasferta. L’impianto inaugurato ventuno anni fa ha ospitato Springsteen, Vasco Rossi, Ligabue, una partita scudetto della Juve (con il Cagliari), alcune sfide europee dell’Udinese. Ma nella quotidianità lo stadio costa centinaia di migliaia di euro all’anno al Comune per l’ordinaria amministrazione e parecchio anche alla Triestina che milita in serie D. Comune che è stato ragionevole, quanto a costi di locazione, nella convenzione siglata con la Triestina per l’utilizzo del Rocco. Al netto dell’affitto della sede e della palestra Pontrelli ha firmato un accordo che (compresi gli arretrati) per nove anni impegna la società alabardata (a meno di salti di categoria) ma versare circa 20 mila euro all’anno nelle casse pubbliche. Ipotizzando una ventina di partite (comprese quelle di Coppa Italia) a stagione dunque sono mille euro ad apertura. Poi ci sono i costi accessori. Nel complesso sono altri tremila euro a gara. Ma a chi vanno questi denari? Per una capienza di 7.391 posti (sui 27 mila totali) devono essere reclutati mediamente dai 25 ai 30 steward. Costo dell’operazione: 875 euro. Poi c’è da pagare il presidio dell’ambulanza (220 euro), l’equipaggio sanitari a piedi (150 euro), il medico per emergenza impianto (150 euro), gli elettricisti (400 euro), gli operatori della videosorveglianza (270), la polizza assicurativa (430 euro), il responsabile della sicurezza (200) e le pulizie ordinarie (300). Il conto per partita è di 2.995 euro (iva esclusa). Insomma la Triestina deve accollarsi questa somma consistente solo per giocare le partite al Rocco. Chi si assume l’onere di gestione della società (ora tocca a Pontrelli e Di Piero) sa che questa è la gabella da versare. Certo, qualcosa si potrebbe limare, cercando di negoziare (qualora ci fosse la disponibilità) con le Autorità di vigilanza competenti. Fatto auspicabile ma che inciderebbe poco alla voce uscite della società alabardata. Sempre meglio che niente direbbero gli attuali amministratori. Il vero problema è che chiunque gestisca l’Unione da qui ai prossimi nove anni dovrà fare i conti con un problema che è superabile soltanto con un incremento dell’appeal della squadra e con un conseguente sensibile aumento dei ricavi dalla biglietteria. Alternative non ci sono (l’unica struttura utilizzabile in provincia, quando sarà a posto, potrebbe essere il Grezar). Diciamo che con il pubblico dei Biancoscudati Padova (media di 5 mila spettatori con 3.500 abbonati) i conti comincerebbero a tornare con gli interessi. Trieste, come ha già dimostrato in passato, può farcela. A patto che l’Unione ricominci a pedalare.

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Union Ripa La Fenadora andrà sul mercato? Ci sarebbe da aspettarselo perché la storia della società viene segnata proprio dagli arrivi di quello che viene definito mercatino di riparazione. Vedi Andreolla, Brotto (nella foto a destra), Gjoshi, Pellizzer e anche se non è più in neroverde, Zecchinato. Questi i nomi trovati nel recentissimo passato. La voce del direttore sportivo Alberto Faoro indica però una versione più attendista: «In linea di massima non ci saranno operazioni di mercato, siamo comunque vigili». Affermazioni queste che vanno a cozzare con quanto affermato dal presidente della società, Nicola Giusti, nemmeno un mese fa: «Faremo anche noi delle operazioni: tre o quattro come la scorsa stagione. Per conoscere i reparti interessati dovremo aspettare l’andamento del mese di novembre». Il mercato si aprirà lunedì: o il ruolino di marcia dell’Union, quarta a 22 punti, è soddisfacente tanto da ritenere la rosa adeguata, oppure quella di Faoro è semplice pretattica. A breve le risposte. Tornando al calcio giocato, domenica in casa con l’ArzignanoChiampo (nono a 15 punti) mister Parteli, ancora squalificato, dovrà fare a meno di Dassié, fermato dal giudice per recidività in ammonizione, e di Tomasi che domani sarà sottoposto a risonanza.

Ore 18.50 – (Corriere delle Alpi) Seconda casa quasi pronta. Sono praticamente ultimati i lavori di adeguamento dell’impianto di Rasai, poi dovrà essere convocata la Commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli per il via libera all’utilizzo. Ormai però il Ripa Fenadora dovrebbe giocarci dalla prossima stagione. Nei giorni scorsi è andato a fare un giro da quelle parti il direttore generale Mario Dal Soler: «Manca ancora qualche rifinitura, ma i lavori sono fatti. Penso che faremo tutto il campionato al Boscherai. A Rasai è stato ampliato un po’ il campo, è stata fatta una risemina e penso ci sia da rizollare le porte. Si va a primavera perché adesso l’erba non cresce, quindi forse conviene finire la stagione a Pedavena e l’anno prossimo avremo l’impianto serenese già pronto». Quarto posto da difendere. «Il momento è buono, navigare al quarto posto senza pressioni particolari dà maggiore serenità a tutto l’ambiente», commenta Mario Dal Soler. «Rispetto all’anno scorso la situazione è più tranquilla, con un campionato più regolare. È bello essere là, al secondo anno in D: vuol dire che anche la società ha lavorato bene, scegliendo i giocatori giusti. Abbiamo una squadra che può giocarsela con chiunque», sottolinea il dg, pensando anche alla coppa («per cercare un risultato prestigioso entrando nelle prime quattro d’Italia)», al derby («la partita più sentita») e al Padova, «davanti a migliaia di persone». I giovani. «Parlo sempre dei fuoriquota, che prima di cominciare sono sempre l’incognita, ma tutti quelli che sono arrivati da noi sono ragazzi eccezionali», sottolinea il dg dell’Union. «Aldilà dell’aspetto calcistico, hanno voglia, si impegnano e studiano». Rush finale. Mancano cinque partite prima di Natale, con il trittico coppa Italia-derby-Padova tra il 10 dicembre e il 20. Prima però, ci sono Arzichiampo e Mezzocorona, «sulla carta due partite abbordabili, ma in realtà non facili: l’Arzignano è una bella squadra, con due buoni attaccanti a cui stare attenti continuamente. Giochiamo in casa e se gli avversari verranno a chiudersi sarà più difficile», osserva Dal Soler. «Per il Mezzocorona è un anno difficile con la penalizzazione, ma sta migliorando e non è escluso che dopo i primi giorni di mercato si rinforzi». Questo è un aspetto da considerare: «Aprire la finestra di mercato prima della fine dell’andata rischia di sfasare il campionato dando la possibilità di rinforzarsi nelle ultime partite del girone rispetto a tutte quelle prima contro le altre squadre». Capitolo mercato. «Non escludo che possano esserci dei cambiamenti», spiega il direttore generale neroverde. «Forse avremo bisogno di trovare una sistemazione per qualcuno, se ci sono opportunità, perché la rosa è ampia. Però nessuno ha espresso la volontà di andare altrove a giocare di più».

Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Sono giornate intense per Paolo Pellicanò. Ieri l’esterno sinistro del Belluno ha festeggiato il diciannovesimo compleanno (auguri), nei giorni scorsi ha dovuto gestire una scelta importante. Andare o no al Padova? «Ho deciso di restare, anche se il discorso non è definitivamente chiuso». Cosa significa? Che la trattativa con il Padova potrebbe riaprirsi? «La storia nasce la scorsa settimana. Il direttore sportivo del Padova, De Poli, ha contattato il nostro ds, Fardin. Che me l’ha riferito immediatamente». Quindi se tu avessi deciso di andare, il Belluno non si sarebbe opposto. «È vero, potevo andare». E allora perché l’affare non si è concluso? «Io volevo qualcosa di concreto, un contratto. Ma il discorso economico era secondario». Cosa contava di più? «Rischiavo di concludere poco, se non avessi avuto garanzie di giocare. Non pretendo una maglia di titolare, ma almeno di potermela giocare, come accade al Belluno». Però il Padova è una forte tentazione. «Sì, specie in prospettiva futura, se arriveranno tra i professionisti. Vedremo, il mercato deve ancora entrare nel vivo». Torniamo al Belluno: ci sei arrivato dalla Feltrese. Dall’Eccellenza alla serie D. «Il cambio di ritmo si sente. Sono cresciuto, anche perché ho avuto l’opportunità di giocare fin dall’inizio, a causa dell’infortunio di Mosca». Per un ragazzo del 1995 conta sicuramente il sostegno dei compagni. «Che c’è, ed è continuo, da parte di tutti. Ovviamente mi aiutano Sebastiano Sommacal e Ivan Merli Sala, perché con loro gioco nella linea difensiva. Ma anche Bertagno mi dà molti consigli». Domenica andate a giocare a Valdagno, contro l’Altovicentino primo in classifica. L’altra capolista, il Padova, va a Sacile. Voi siete a -3… Non starete mica pensando a un aggancio in vetta? «Andiamo a Valdagno per vincere, semplicemente perché questo è l’obiettivo che ci poniamo ogni settimana. Vincere la prossima partita. So che il giorno della presentazione della squadra, l’obiettivo della società era stato la salvezza, prima possibile. Però siamo partiti bene, giocando un buon calcio. Sappiamo che possiamo ambire a qualcosa in più della salvezza… Viviamo una giornata di campionato alla volta. Senza paura». La ricerca del gioco è una costante di questo Belluno. La Sacilese veniva descritta da tutti come la squadra dal miglior gioco, eppure nel confronto diretto proprio sotto questo punto di vista avete avuto la meglio. «Sapevamo che la Sacilese è un bel collettivo, che sanno giocare veramente bene. Se abbiamo fatto meglio, è merito nostro. La partita è stata preparata al meglio, anche per il cambio di modulo». L’impressione comunque è che vi divertiate. «È merito della mentalità offensiva di mister Vecchiato. Lui è consapevole di avere una rosa più ampia e forte della scorsa stagione». Il calendario del girone di andata ha messo in trasferta tutti i big match: Padova, Sacilese, domenica l’Altovicentino, poi l’Union Ripa. Quindi al ritorno dovranno tutti venire al polisportivo… «È una bella cosa, una soddisfazione per noi, però non ne abbiamo parlato con i compagni di squadra. Preferiamo affrontare una partita alla volta. Per vincerla».

Ore 18.00 – (Corriere delle Alpi) A Valdagno si va senza paura e per vincere. Il Belluno prepara la trasferta contro l’Altovicentino, una delle due capolista del campionato insieme al Padova. Sulla carta i padroni di casa sono favoriti, visto l’organico a disposizione di mister Cunico e le ambizioni societarie già manifestate lo scorso anno, ma il team bellunese non ha paura e vuole dimostrare che non è un caso trovarsi in terza posizione a sole tre lunghezze dalla coppia di testa. «Non c’è niente di male nel dire che loro hanno un organico superiore al nostro, è la verità – spiega il bomber Simone Corbanese – sul piano della mentalità, però, non abbiamo niente da invidiare. Vogliamo vincere la partita, non è nel nostro dna puntare ad un pareggio. Il decimo gol nello stadio vicentino? Nessuna ansia, prima viene la squadra. Non cerco mai con ansia la rete. Sadio? Ha grandissime potenzialità e il mio consiglio e di continuare ad allenarsi come ha fatto fino ad ora. In più di un’occasione ha dimostrato di poter cambiare le partite, è un elemento prezioso di questa squadra». Bye bye Pruenster. «In questi due mesi che ho avuto modo di conoscere Julian non posso che parlarne bene – continua il “Cobra” – è un ragazzo d’oro e si è dimostrato un vero professionista. Gli faccio un grosso in bocca al lupo per la nuova avventura al Mori. Il mio modulo preferito? Mi trovo bene sia con il 4-3-3 che con il 4-3-1-2, ma ovviamente cambia il modo di giocare. Con il primo arrivano più cross, mentre con il secondo si va più per le vie centrali. Nessuna preferenza, funzionano bene entrambi». Radrezza e Pellicanò non si muovono. Mister Vecchiato può tirare un sospiro di sollievo. Dopo la partenza di Pruenster e l’imminente prestito dell’altro giovane Lorenzo Moretti, sembra che non se ne andrà nessun altro. Andrea Radrezza nei giorni scorsi ha ribadito la volontà di rimanere gialloblù e di essere quasi pronto a dare il proprio contributo alla stagione, mentre Paolo Pellicanò, nonostante il corteggiamento del Padova, sembra abbia deciso di restare. Perdere un altro fuoriquota per il tecnico di Rovereto sarebbe stato un duro colpo, perchè la rosa è molto competitiva e non è il caso di sfoltirla ulteriormente.

Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Deve restare il Fort Menti. Domenica arriva la Torres (fischio d´inizio alle 14.30, arbitro Andreini della sezione di Forlì) e il Real Vicenza, oltre a voler mantenere l´imbattibilità in casa, è deciso a ritrovare subito il successo dopo la battuta d´arresto di Arezzo. «Perdere non fa mai piacere – l´analisi dell´esterno sinistro Diego Vannucci – e il ko di Arezzo l´abbiamo preso come una normale sconfitta, niente più. Ora si deve ripartire subito». Nessuna colpa particolare si può addossare al Real Vicenza. «Avevamo interpretato la gara nel modo giusto, loro si sono solo difesi e noi abbiamo espresso il nostro solito gioco. Purtroppo i gol nascono da due episodi: il primo da una palla inattiva, il secondo da un contropiede. Ma noi abbiamo sempre premuto e creato tanto come al solito». Vannucci riesce sempre ad essere nel vivo del gioco. Dal suo sinistro partono cross per le punte che però contro i toscani sono rimasti a secco. «Mi passano ancora davanti agli occhi i due traversoni per Cristini e Sasà. È un peccato non aver fatto gol». C´è ancora lo zero sulla casellina delle reti messe a segno da Vannucci, uno che per la verità non ha mai segnato tantissimo. «Lo aspetto anch´io, intanto ci provo». Le acque sono agitate in casa Torres, dove la dirigenza ha esonerato in settimana Costantino e affidato nuovamente la squadra a Cosco. «Mi aspetto una squadra un po´ ferita, con tante motivazioni com´è sempre quando si cambia allenatore e si riparte, di fatto, da zero». Come una rondine non fa primavera, così una sconfitta non rovina i piani del Real Vicenza né ridimensiona le ambizioni. «La nostra è una realtà giovane, nessuno ci ha chiesto di vincere il campionato». Se il Real domenica giocherà col solito 3-5-2, Cosco difficilmente si schioderà dal 4-2-3-1 che è un po´ il suo marchio di fabbrica. In formazione, anche due ex giocatori del Vicenza che il Menti lo conoscono a sufficienza. Si tratta di Raffaele Imparato e Pasquale Maiorino (tra gli ex c´è anche Davide Bottone che è però infortunato). Se l´attaccante, che in terra sarda portano su un palmo di mano per il rendimento e i gol segnati (5 in 12 incontri), giocherà sicuramente a destra nel terzetto alle spalle della prima punta, il difensore deve vincere il ballottaggio in difesa, sulla fascia sinistra, con Ligorio. Ne avevamo già dato notizia, ora è ufficiale la firma dell´attaccante Carlo Bigoni con il Siena. Il giocatore nei giorni scorsi aveva rescisso il contratto che lo legava al Real Vicenza.

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È scarna ma benaugurante per il Venezia la giovane storia dei derby con il Bassano. Arancioneroverdi e giallorossi, infatti, si affronteranno dopodomani al Penzo (ore 18) solo per la quinta volta in campionato, la prima però ad un livello superiore rispetto alla vecchia C2. Scaramanticamente ogni volta che il Venezia ha incrociato i vicentini è poi riuscito a conquistare il salto di categoria a coronamento di grandi rimonte (grazie agli allenatori subentrati in corsa) come quella che nell’ultimo mese è stata abbozzata con Michele Serena. Nel campionato di Lega Pro2 2005/06 gli arancioneroverdi ospitarono il Bassano al Penzo davanti a 1967 spettatori (170 paganti più 1797 abbonati): Gennari e Olufemi (ribattendo in rete con il «fondoschiena», disteso ad un passo dalla linea di porta, un tentativo di rinvio) firmarono la seconda di sei vittorie di fila per il neo tecnico Nello Di Costanzo. Al ritorno al Mercante il Venezia, nel frattempo diventato capolista, dovette accontentarsi di un 1-1 visto che un rigore di Tagliente al 95’pareggiò il vantaggio di Moro dopo 15′. Più di recente, nella Lega Pro2 2012/13, il Venezia di Diego Zanin si arrese in trasferta alla zampata di Berrettoni: al ritorno i vicentini pregustarono il blitz a Sant’Elena (1484 presenti, 855 paganti più 629 abbonati) grazie alla doppietta di Longobardi, ma Maracchi e Lauria firmarono il 2-2 rinviando di sette giorni la prima e unica sconfitta (a Bellaria) della gestione d’oro di Stefano Sottili. Come sei anni prima anche in questo secondo caso il Venezia ottenne la promozione, vincendo la trionfale finale contro il Monza che in semifinale aveva eliminato proprio i bassanesi. In entrambe le gare in giallorosso giocò titolare Shadi Ghosheh, oggi sulla sponda lagunare: peraltro l’8 ottobre 2008 proprio l’italo-giordano firmò il raddoppio nel match di Coppa Italia giocato a Dolo che si concluse con l’eliminazione degli arancioneroverdi allenati da Michele Serena. Oggi al Taliercio penultima seduta prima del derby, mentre prosegue la prevendita dei biglietti a prezzi scontati (www.fbcunionevenezia.com).

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Il Bassano è oggi la squadra da battere, ma noi ci presentiamo a questo derby con il giusto rispetto e con la consapevolezza che possiamo giocarcela con chiunque». Il Venezia si prepara al big match di domenica al Penzo (ore 18) contro la capolista con un’arma in più, il rientro dalla squalifica di Giuseppe Greco. Prima del turno di stop, era stato proprio l’attaccante a decidere il match contro l’Albinoleffe (2 gol). E ora si candida al bis: «Ormai quei gol sono lontani, ma spero di essere ancora utile e importante per la squadra. Sappiamo di affrontare un’avversaria forte e dobbiamo avere rispetto». I giallorossi sono primi con 28 punti, 9 in più del Venezia, ma hanno una partita in meno. Gli arancioneroverdi sono reduci invece dal passo falso di Lumezzane. «Potevamo fare sicuramente meglio, siamo anche stati sfortunati. Ma è vero che dobbiamo migliorare nella gestione della partita. Ci sono momenti in cui bisogna farsi un po’ furbi e – conclude Greco – gestire meglio il risultato”.

Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) Tre promozioni in quattro anni con Carpi, Venezia e Bassano, con l’aggiunta di una finale persa con la Pro Vercelli per andare in serie B, ma vista da spettatore in quanto infortunato. Dove va, vince, e anche in questa stagione Giacomo Cenetti si presenta al Penzo da primo della classe visto che i giallorossi di Tonino Asta, lunedì sera, sono ritornati in testa alla classifica, per di più con una partita in meno dovendo recuperare la trasferta di Alessandra. Sei mesi in arancioneroverde per il mediano campano che però ha lasciato un bel ricordo tra i tifosi dell’Unione. «Non avrei voluto mancare per nessuna ragione il ritorno a Penzo», sottolinea Giacomo Cenetti, «con il Como ero diffidato, ho fatto molta attenzione a non rimediare un’altra ammonizione. Il Penzo è il “mio” stadio, dove ho segnato la mia unica doppietta tra i professionisti, per di più in soli 5 minuti: credo che non mi ricapiterà mai più in carriera». Avversario il Rimini, era il 10 marzo, e Cenetti aveva sostituito poco prima della mezzora della ripresa Maracchi. Godeas e Andrea Marconi avevano già rovesciato lo 0-1 in partenza di Marras, Cenetti arrotondò il risultato con due gol in meno di 5’. «Sono stati mesi molto belli, arrivai a fine gennaio, tra lo scetticismo generale, dal Carpi, anche comprensibile visto che nell’ultimo anno e mezzo avevo giocato pochissimo. Quei mesi sono stati fondamentali per il mio rilancio, non finirò mai di ringraziare Sottili e il Venezia per la fiducia che mi hanno dato». Fiducia che Cenetti ricambiò nella semifinale di ritorno contro il Renate nei playoff realizzando la rete decisiva a Portogruaro dopo una manciata di minuti. Poi la finale con il Monza, guidato da Antonino Asta, attuale tecnico del Bassano. «Ho scherzato con lui quando arrivò, ricordandogli quel pomeriggio», sottolinea Cenetti, «io sarei rimasto volentieri al Venezia, ma venne presa un’altra strada e mi sono ritrovato a Bassano». Scelta quanto mai azzeccata. «Eh sì, ho vinto il campionato di 2ª Divisione e la SuperCoppa, adesso siamo in testa alla classifica. L’unico pensiero negativo che ho alla vigilia del ritorno al Penzo è che non ritroverò nessun compagno di quella magica cavalcata. Eravamo davvero un gran bel gruppo, ma rivedrò conpiacere altre persone a cui sono legato del mondo arancioneroverde. Ho promesso da Davide Brendolin, il segretario, che se dovessi segnare, non esulterò». Bassano capolista solitario. «Siamo una squadra solida, che gioca a calcio, è un primato meritato per quanto dimostrato finora visto che abbiamo perso solo una partita con il Pavia su rigore». Era il 31 agosto, gara a mezzogiorno, prima di campionato, da quel giorno il Bassano ha inanellato 12 risultati utili consecutivi.

Ore 16.10 – Disponibile a questo link l’articolo con l’intervista realizzata dall’edizione di Belluno de “Il Gazzettino” a Paolo Pellicanò.

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Bassano Virtus che si gode il presente e pianifica il futuro. Asta e giocatori sul campo si preparano alla trasferta di Venezia forti del primato con una gara da recuperae, Werner Seeber dai suoi uffici chiude un’importante accordo rivolto al futuro della società giallorossa: in questa ottica la partnership con la banca Popolare di Verona del Gruppo Banco Popolare, una collaborazione che vedrà protagonista non la prima squadra, ma il settore giovanile e in primis i ragazzi. «È un progetto differente rispetto alla solita sponsorizzazione – spiega il direttore – abbiamo cercato di unire la nostra filosofia di sviluppo della cantera con quella del Gruppo Banca Popolare, anch’essa rivolta ai giovani: in un momento di crisi come questo abbiamo atleti con famiglie in difficoltà, che a volte non riescono a gestire anche le spese per permettere al figlio di praticare sport. Abbiamo creato una forma di aiuto che va direttamente al ragazzo, in modo che possa crescere come uomo anche attraverso lo sport». Un contributo che supera dunque il concetto di sponsorizzazione ma che va a premiare il ragazzo permettendogli di praticare lo sport, come spiega Lucio Stevanato, il responsabile dell’area Vicenza della Banca. «Abbiamo trovato una società che rispecchia i nostri valori, cercavamo un progetto differente, che potesse veramente aiutare i giovani e le famiglie in difficoltà: questa sinergia con il Bassano Virtus ci permette di raggiungere direttamente i ragazzi». Un accordo in prospettiva. «Abbiamo sottoscritto un accordo pluriennale che permetterà a questo settore giovanile di crescere ancora di più e a molti ragazzi di continuare questo sport: certo, i risultati della Prima Squadra aiutano, ma sicuramente una società che punta sui propri ragazzi alla fine raggiunge i propri obiettivi». Tornando al momento del Bassano Virtus, primo in classifica, il direttore Seeber non guarda la classifica, ma il gruppo. «Io credo che il nostro obiettivo sia migliorare tramite il lavoro, giorno dopo giorno, cercando di dare il massimo, il risultato arriva di conseguenza. A Venezia con tante assenze? Siamo pronti e abbiamo dimostrato di saper affrontare ogni difficoltà, sempre in ottica di crescita continua».

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Il lungo magic moment di Bassano, uno stato di conclamato benessere che dura dall´agosto del 2013, dall´inizio cioè dello scorso torneo, si estende anche alla programmazione societaria con un evidente irrobustimento della struttura del club come espressamente richiesto dalla proprietà che chiedeva il coinvolgimento del territorio per poter proseguire a certi livelli e l´ha ottenuto in grande stile. Sia chiaro, non che la famiglia Rosso non fosse in grado di proseguire da sola, ci mancherebbe altro. Soltanto che desiderava la partecipazione della città e della comunità alle sorti del calcio giallorosso: non solo per garantire la continuità nel tempo, ma proprio per vedere l´adesione a un progetto del tessuto locale. Un evidente segnale di interesse che il digì Werner Seeber riassume così. «Si è passati da due a undici soci che controllano il Bassano – rimarca il digì – è un risultato frutto del lavoro di mesi e che non si ferma qui. Inoltre ci sono altri partner che ci affiancano o come sponsor o contribuendo in altre vesti che danno solidità e profondità operativa alla nostra realtà sportiva». Tra soci forti e soggetti di fattivo sostegno non inseriti tuttavia nel direttivo virtussino, sono oltre una trentina le figure coinvolte, una svolta epocale rispetto al passato in cui oltre al colosso Diesel, dietro c´era il vuoto. «La mia idea di gestione allargata è sempre stata tesa ad assicurare il futuro del club facendo leva sulle risorse interne e sullo sviluppo del settore giovanile», puntualizza Seeber. In quest ´ottica si inserisce allora la nuova partnership annunciata ieri tra il Bassano e la Banca Popolare di Verona, un´intesa pluriennale mirata ad aiutare le famiglie dei ragazzi del vivaio più disagiate a causa della crisi. In modo tale che i talentini del Soccer Team possano dedicarsi al campo e allo studio in assoluta serenità e senza pensieri.

Ore 15.10 – Disponibile a questo link l’articolo con l’intervista realizzata a Gustavo Ferretti.

Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il Vicenza ad un bivio importante del proprio campionato. I biancorossi cercheranno infatti di conquistare domani a Varese il quarto risultato consecutivo della gestione Marino dopo i successi con Pro Vercelli (2-1) al Menti e l’Avellino (1-0) al Partenio ed il pareggio (1-1) di sabato scorso con il Cittadella. Non sarebbe una novità, perché già in un’occasione, con Lopez il Vicenza è riuscito nell’attuale campionato nell’impresa: dalla quarta alla settimana giornata, infatti, arrivarono, in rapida successione, il pari a Perugia (2-2), il successo casalingo contro il Bari (1-0), e i due zero a zero di fila a Crotone e con il Bologna. Un mini-filotto che rinviò l’esonero del tecnico romano, il quale salvò per la seconda volta la sua panchina dopo il ko di Lanciano (0-4) grazie alla vittoria a spese del Pescara (2-1), per essere poi condannato dopo le due sconfitte di Catania (3-1) e col Modena (0-2), nonostante le attenuanti per le numerose assenze causate da infortuni e squalifiche. Domani il Vicenza affronterà un’avversaria con cui condivide la quindicesima posizione in classifica a quota 17 ma che subirà probabilmente una penalizzazione per inadempienze economiche. Ecco perché un risultato positivo, nonostante le assenze pesanti a centrocampo degli squalificati Moretti e Di Gennaro (sostituiti da Sciacca e Sbrissa), permetterebbero al Vicenza di affrontare poi con maggior tranquillità nelle successive cinque gare in calendario tra l’8 (posticipo con il Brescia alle 17.30 al Menti) ed il 28 dicembre (trasferta a Frosinone), con Entella fuori il 13 e doppia sfida casalinga con Spezia e Livorno il 20 ed il 24 dicembre. Per quanto riguarda la formazione, Marino ovvierà alla doppia assenza degli squalificati Moretti e Di Gennaro con i rientri di Sciacca (che fungerà da centrale) e Sbrissa, mentre si profila anche il ritorno sulla corsia difensiva sinistra di D’Elia al posto di Garcia Tena, con la conferma di Sampirisi a destra e di Laverone nel tridente offensivo a fianco di Cocco e Giacomelli.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ proseguita ieri pomeriggio con una seduta al centro tecnico «Piermario Morosini» di Isola Vicentina la preparazione in vista della sfida di domani che si giocherà allo stadio «Franco Ossola» di Varese. Il tecnico del Vicenza, Pasquale Marino, ha avuto a disposizione il gruppo quasi al completo, con le sole eccezioni di Antonino Ragusa, che continua la riabilitazione a Roma presso Villa Stuart, mentre Gennaro Tutino e Piergiuseppe Maritato hanno continuato a svolgere lavoro differenziato. Assenti invece il terzo portiere Andrea Cappa, e l’ex juventino Pol Garcia, che prosegue nella settimana di lavoro differenziato alternato a quello con il gruppo. Buone notizie invece sono arrivate da Matteo Gentili che ha lavorato regolarmente con il gruppo, dando conferme sulla sua disponibilità per la gara di domani. La seduta di ieri è stata impostata sull’aspetto tattico del match, con particolare attenzione alle palle inattive, sia in fase offensiva che difensiva. Le indicazioni raccolte portano alla conferma per otto undicesimi dell’undici che sabato scorso ha pareggiato contro il Cittadella, con la variazione nel ruolo di terzino sinistro dove Salvatore D’Elia dovrebbe prendere il posto di Pol Garcia in non perfette condizioni fisiche. Le altre due modifiche nell’undici base vedranno Fabio Sciacca e Giovanni Sbrissa sostituire gli squalificati Davide Di Gennaro e Federico Moretti, mentre in avanti sarà tridente: Cocco al centro, con Giacomelli e Laverone sugli esterni. Qualche dubbio in più sembra avere mister Stefano Bettinelli a Varese, considerate le condizioni non ottimali dei difensori Angelo Rea e Andrea Cristiano, e il dubbio di chi tra Arturo Lupoli e Luca Miracoli affiancherà Neto Pereia in attacco. Nessuna incertezza invece sul modulo, con il Varese che giocherà con il collaudato 4-4-2, manovrato dal capitano Daniele Corti a centrocampo.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Parola d´ordine: semplicità. Fabio Sciacca domani a Varese (fischio d´inizio alle 15) avrà il delicato compito di dettare il gioco del Vicenza cercando di non far rimpiangere Di Gennaro e Moretti, assenti per squalifica. Una missione non certo semplice, a maggior ragione per chi, come il centrocampista catanese, in genere è più portato a battagliare che ad impostare. Sciacca, sembra che le tocchi fare il regista. Un onore o un onere? «Non sono né Di Gennaro, né Moretti, non ho le loro qualità tecniche. Però credo di poter essere efficace in quella posizione, se userò la testa e ci metterò umiltà. Potrò fare bene se cercherò sempre la giocata più semplice e rapida, in modo da facilitare il gioco della squadra. Sono consapevole di dover toccare tanti palloni e soprattutto sbagliarne il meno possibile, anche perché se perdi palla davanti alla difesa poi sono cavoli amari». Sarà un debutto per lei in questo ruolo? «Non un debutto assoluto, perché ho già fatto il regista qualche volta quand´ero a Catania, però è passato un bel po´ di tempo. Sono molto motivato, anche perché tornerò in campo da titolare e ho tanta voglia di sfruttare questa occasione per dimostrare che posso essere utile alla squadra». Le ha pesato l´esclusione dalla formazione titolare dopo l´arrivo di Marino? «Sarei falso se dicessi che non mi è dispiaciuto, perché ogni giocatore spera di essere titolare. Nella prima parte della stagione ad un certo punto mi ero sentito considerato come uno dei riferimenti per questa squadra; Marino giustamente ha fatto le sue valutazioni e per ora ha scelto di mettermi in panchina, ne prendo atto con serenità e cerco di fare del mio meglio quando vengo chiamato in causa. Mi impegnerò per risalire nelle gerarchie della rosa, consapevole che ci sono tanti altri compagni bravi che come me si meritano il posto». Lei aveva già conosciuto Marino ai tempi di Catania. Come lo ha ritrovato? «È sempre la stessa persona, un allenatore preparato, preciso e molto sereno, ovviamente ancora più esperto. E di certo sono più esperto io, che all´epoca ero un ragazzino con tanto entusiasmo, ma ancora tutto da imparare». Quella con il Varese sarà una sfida-salvezza assolutamente da non perdere, è d´accordo? «Potendo scegliere, sarebbe assolutamente da vincere, così com´era quella con il Cittadella. Però sabato scorso abbiamo sbagliato l ´approccio alla partita, ci siamo fatti mettere sotto nel primo tempo, e così non va bene: dobbiamo essere noi i più aggressivi e determinati fin da subito, solo così potremo puntare a cogliere un risultato importante. E faremo meglio a tenere d´occhio Lupoli, che conosco bene perché è stato mio compagno a Grosseto: ha le qualità per risultare determinante, se gli si concede un po´ di spazio». Lo stadio di Varese, per lei, è anche legato ad un bellissimo ricordo «Eh sì, all´Ossola ho segnato il mio primo e finora unico gol (nel 2012), me lo ricordo come se fosse oggi: un bel tiro da fuori area. È stata una bellissima soddisfazione, sarebbe anche venuta l´ora di riprovarla: vedi mai che quello stadio mi porti di nuovo bene».

Ore 14.10 – Disponibile a questo link l’articolo con le dichiarazioni del presidente dell’AltoVicentino Dalle Rive su Emil Zubin.

Ore 14.00 – (Gazzettino) Cittadella si appresta ad avere uno degli stadi con più posti coperti del Veneto e a maggior ragione è importante mantenere il posto in serie B, obiettivo per il quale la squadra ha il massimo impegno, come conferma Mattia Minesso, al suo primo gol stagionale in maglia granata nel derby giocato a Vicenza. «Sono felice – dice – per il gol realizzato al Menti perchè segnare è sempre importante per un attaccante, ma avrei preferito che fosse stato un gol-vittoria. Peccato per come è finita una partita che meritavamo di vincere. Ma prima di tutto dobbiamo recriminare contro noi stessi per non essere riusciti a chiuderla nel primo tempo con almeno un altro gol. Dedico questo gol al gruppo, alla società, ai tifosi e alla città che vedo uniti con l’obiettivo della salvezza». Questa la sua analisi sul delicato momento del Cittadella: «Al Menti abbiamo dimostrato di esserci ricompattati e di aver ritrovato la grinta necessaria. Era quello che volevamo, è stato un bel Cittadella, che purtroppo però non ha portato a casa i tre punti». L’obiettivo è rinviato alla prossima partita al Tombolato con il Brescia. «Ci riproveremo perchè solo con una vittoria possiamo rilanciarci. Contiamo come sempre sull’entusiasmo dei nostri tifosi». Del suo buon momento dice: «Sono soddisfatto, ma posso e devo migliorare ancora». Il Cittadella continua ad avere la rosa contata per infortuni e squalifiche. Sulle conseguenze delle decisioni arbitrali, conclude Minesso: «Ultimamente non siamo fortunati con gli arbitraggi, alla minima occasione veniamo penalizzati. Dobbiamo essere ancora più responsabili per non cadere in certi atteggiamenti. I momenti di tensione possono starci nel corso della partita, ma noi dobbiamo controllare al massimo la nostra emotività». Ieri, in allenamento, si sono uniti ai compagni gli azzurrini Massimiliano Busellato e Antonio Barreca, reduci dal 3-3 di Vercelli con la Russia nell’Under 21. Ancora differenziato per Signorini, Schenetti e Palma, mentre è rientrato in gruppo Gerardi. Stamattina la rifinitura.

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Quello che non giocava mai è diventato quello che va sempre in campo. Destino particolare, per Alessandro De Leidi. Per le prime sei giornate non ha visto il rettangolo verde nemmeno per un minuto. Ha disputato per intero la gara con il Lanciano, alla settima, e poi è tornato buono buono ad accomodarsi in panca. Nelle ultime quattro partite, invece, è sempre stato inserito nell’undici iniziale. «Ho trovato un po’ più di spazio in base alle necessità, e ovviamente mi fa piacere» sottolinea questo ragazzo bergamasco di 23 anni, cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta. «Ma certo non posso dirmi contento, visti i risultati. Per quanto mi riguarda credo di aver giocato discretamente, ma senza combinare nulla di trascendentale». A Vicenza era stato molto positivo fino all’episodio del rigore, sul quale in pochi hanno capito qualcosa. Qual è la sua versione dei fatti? «Lo definirei un rigore ingeneroso. Ho toccato leggermente Cinelli e lui ne ha approfittato per buttarsi. L’arbitro si è fatto ingannare perché sono caduto anch’io, ma non potevo scomparire». Con il Brescia potrebbe giocare terzino al posto di Barreca, come si è visto mercoledì nell’amichevole con la Virescit, servita proprio a oliare certi meccanismi a sinistra? «Premesso che non so se sarò schierato, penso di potermici adattare, anche se sono destro di piede e per caratteristiche tecniche non sono uno che spinge molto». Diciamo che con il Brescia (domani alle 15, al Tombolato) il copione sarà diverso rispetto al 5-0 in 45’ rifilato alla formazione di Alzano. «Ci attende una partita tosta. Avremo di fronte una squadra compatta, che in attacco può contare su un elemento come Caracciolo, in grado di fare la differenza. Non dovremo concedere nulla e, allo stesso tempo, dovremo essere rapidi nelle ripartenze. Un po’ come abbiamo fatto nel derby fino a quando siamo rimasti in undici. Io sono ottimista: stiamo ritrovando la fiducia in noi stessi e penso si sia visto». Stamattina De Leidi sarà in campo con i compagni per l’ultimo allenamento prima della gara. Ieri pomeriggio, per i granata, seduta video di studio delle “rondinelle” e poi allenamento sul possesso palla: Gerardi è tornato regolarmente in gruppo; Palma, Schenetti e Signorini hanno lavorato a parte.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Anche Dionisi è stato l’anno scorso compagno di squadra di Zubin al Pordenone. «Fa la differenza in serie D, se venisse al Padova sarebbe un valore aggiunto. Insieme a Ferretti ha già giocato al Venezia, possono coesistere benissimo». SEGATO. Con la Sacilese ha affrontato la stagione di serie C2 2010-2011. «Purtroppo quell’anno siamo retrocessi ai play out con la Sanremese, personalmente era andata bene segnando anche cinque gol. Un ambiente molto familiare con il presidente, sua moglie e le figlie gestiscono il bar dello stadio. Sono rimasto in buonissimi rapporti. È un paese piccolo e la gente va alla partita come se fosse una festa. Ogni volta che vado a giocare lì mi accolgono sempre bene e dopo la gara rimango a salutarli. Sono brave persone». Domenica il Padova sarà un pò in emergenza. «La rosa è ampia, non ci saranno grandi problemi. Ma dobbiamo prestare attenzione alla Sacilese, gioca molto bene prediligendo il possesso palla».

Ore 13.00 – (Gazzettino) Che partita sarà domenica? «Sono un’ottima squadra e Zironelli è un tecnico che li fa giocare molto bene. Il fatto che siano reduci da due sconfitte fa sì che li troveremo ancora più agguerriti». Passando al mercato, il suo ex compagno Zubin del Pordenone sembra in procinto di arrivare al Padova. «Ci sentiamo spesso, ma non abbiamo parlato di questo argomento. Sono valutazioni che spettano alla società, anche se è un grandissimo giocatore e uomo. L’eventuale convivenza con Ferretti? Hanno caratteristiche diverse e si completano bene». DIONISI. Per lui una stagione e mezza (dicembre 2011-giugno 2013). «È una società molto organizzata e ti fa sentire a casa. È sempre un piacere tornare a Sacile, e il presidente e la sua famiglia sono persone sempre molto disponibili. La partita? Vogliamo farla nostra, ma non sarà semplice perché affrontiamo una buona squadra».

Ore 12.50 – (Gazzettino) «A Sacile siamo stati benissimo, è come essere in famiglia». Suonano all’unisono le parole di Daniel Niccolini, Matteo Dionisi e Nicola Segato nel ricordare i loro trascorsi con la Sacilese, che affronteranno nei panni di ex domenica. Un appuntamento all’insegna dell’amarcord per i tre giocatori biancoscudati. NICCOLINI. Ha disputato due stagioni con i friulani (2011-2013). «Ho un bel ricordo, il presidente Presotto e sua moglie sono bravissime persone e ti fanno sentire a casa. Il primo anno abbiamo centrato i play off, e negli ultimi sei mesi della mia esperienza con loro ero diventato il capitano della squadra. Si sta bene e si può fare calcio senza avere pressioni». Che accoglienza si aspetta? «Con il presidente ho un ottimo rapporto, ma già l’anno scorso i tifosi non mi avevano accolto benissimo: aver lasciato la Sacilese per andare al Pordenone non è stato ben visto da qualcuno. Ma la mia era stata solo una scelta di lavoro, non per fare dispetto a qualcuno».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Prosegue la preparazione dei biancoscudati in vista della trasferta con la Sacilese, alla quale ha assistito anche il presidente Bergamin. La squadra ha provato alcuni schemi di gioco seguendo le direttive di Parlato. Tra le soluzioni anche una sorta di 4-1-4-1 con la linea difensiva formata da Dionisi, Sentinelli, Niccolini e Degrassi; Segato davanti al pacchetto arretrato; Ilari, Bedin, Mazzocco e Busetto alle spalle dell’unica punta di ruolo, prima Tiboni e poi Pittarello. Anche ieri non si è allenato con i compagni Ferretti (contrattura al flessore della gamba destra), presente comunque a bordo campo salvo poi rientrare in anticipo negli spogliatoi: oggi in occasione dell’allenamento in programma al mattino al Geremia si potranno avere indicazioni più precise sull’eventuale recupero del bomber biancoscudato per la trasferta in terra friulana. Ai box è rimasto ancora Petrilli (contrattura al polpaccio), e anche nel suo caso oggi se ne dovrebbe sapere di più. Con la Sacilese, come noto, non saranno invece a disposizione per squalifica Nichele e Cunico.

Ore 12.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.50 – Qui Guizza: Ferretti rientra negli spogliatoi. Schemi ancora in corso.

Ore 11.30 – Qui Guizza: schemi anti-Sacilese. Intenso lavoro atletico per Ferretti a bordo campo, ancora assente Petrilli.

Ore 11.10 – Qui Guizza: termina la sessione video, i Biancoscudati raggiungono il campo per l’allenamento.

Ore 10.40 – Qui Guizza: campi ancora vuoti, sessione video di studio della Sacilese per i Biancoscudati.

Ore 10.20 – L’arbitro di Sacilese-Padova sarà il signor Diego Provesi di Treviglio, coadiuvato dagli assistenti di linea Avalos e Trinchieri.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Se l’attaccante argentino non dovesse farcela, le alternative sono Pittarello o il recuperato Cristian Tiboni, provato ieri pomeriggio da Parlato nell’undici-base. A centrocampo, infine, con Segato in posizione centrale e Mazzocco sul centro-sinistra, il ballottaggio per la terza maglia vede Dionisi leggermente avvantaggiato sul padovano Bedin, provato ieri pomeriggio ma difficilmente in vantaggio su uno degli uomini-chiave dell’allenatore. Ultimi test. I dubbi dell’allenatore saranno sciolti solo domani mattina, quando la squadra sosterrà il consueto allenamento di rifinitura, il giorno prima del match di Sacile. Sono state intanto già fissate le amichevoli del giovedì che vedranno la squadra impegnata contro due formazioni di Prima categoria nelle prossime due settimane: giovedì 4 dicembre il Padova sarà impegnato a Curtarolo contro la Curtarolese, mentre la settimana successiva sarà di scena a Piazzola sul Brenta contro la Plateolese. Entrambe le sfide cominceranno alle 14.30.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In una situazione altrettanto problematica, fu proprio Cunico a ricoprire il ruolo di “falso nove”, riuscendo peraltro a realizzare una doppietta. Tra due giorni, invece, la formazione titolare si presenterà ben diversa. L’unico reparto che dovrebbe mantenere la sua intelaiatura quasi originaria è la difesa davanti a Lazar Petkovic: Degrassi a sinistra, Busetto a destra, con Niccolini e Sentinelli (entrambi diffidati) in posizione centrale. A centrocampo e in attacco, invece, è pronta la rivoluzione. Spazio alle tre punte: Marco Ilari sulla destra, Sebastiano Aperi sulla sinistra, e un ariete centrale. Ruolo per il quale rimane l’altro dubbio amletico: Gustavo Ferretti, come previsto, ieri pomeriggio ha svolto semplice lavoro di scarico con il preparatore atletico a bordo campo, e secondo le previsioni dello staff medico solo oggi, nel corso della seduta che la squadra sosterrà questa mattina alla Guizza, dovrebbe provare a rientrare in gruppo.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La sua assenza che, per l’importanza che ricopre in campo e in spogliatoio, è forse paragonabile solo a quella di Ferretti. A due giorni dalla sfida con la Sacilese, Parlato deve far fronte al forfait obbligato di Marco Cunico, squalificato per un turno dopo aver trascinato il Padova in tutte e dodici le precedenti partite, sempre da titolare. Fino ad ora, erano stati solo tre i giocatori impiegati sempre dal primo minuto: il portiere Petkovic, il terzino Degrassi, e appunto Cunico. E non faremo un torto a nessuno se scrivessimo che dei tre, l’assenza di Cunico è quella più pesante. Senza il suo capitano, Parlato medita il cambio di modulo. E la contemporanea indisponibilità di Matteo Nichele, anch’egli squalificato, non fa che accentuare i dubbi dell’allenatore. Contro la Sacilese, domenica pomeriggio, parlato potrebbe ritornare a utilizzare il 4-3-3, modulo sperimentato a Trento contro il Dro.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il tanto atteso incontro è andato in scena ieri sera: Rino Dalle Rive, patron dell’Altovicentino, ha cenato con Emil Zubin, presentando la sua offerta all’attaccante istriano di proprietà del Pordenone (Zubin ha anche incontrato Parlato martedì scorso). Ora la palla passa al giocatore: sulle sue tracce al momento ci sono tre squadre, perché a farsi sotto, ultimo in ordine di tempo, si è messo anche il Kras Repen. Da un lato c’è il Padova: a 37 anni Zubin ritroverebbe Carmine Parlato in panchina. Di fronte, l’Altovicentino di Dalle Rive: offerta economica superiore, almeno 15 mila euro. Infine, ecco spuntare dalle retrovie la formazione del piccolo paese di Monrupino: dalla sua, il Kras Repen ha una società economicamente stabile, che può offrire a Zubin un contratto di tutto rispetto e la possibilità di riavvicinarsi a casa e di ritrovare il vecchio amico Anton Zlogar, nuovo tecnico della formazione del Carso. La decisione di Zubin arriverà a inizio della prossima settimana, e al momento sembra, diversamente dalle impressioni degli ultimi giorni, che il Padova avere qualche chance in più rispetto ai giorni precedenti. Gli altri movimenti. Da ieri Luca Formigoni, centrocampista classe 1995 del Padova, si allena con il Delta Porto Tolle: l’ex giocatore della Primavera, messo sul mercato in vista della finestra che aprirà i movimenti lunedì prossimo, cercherà di convincere la formazione rodigina a tesserarlo. In entrata rimane aperta la pista che porta a Enrico Bearzotti, esterno offensivo della Primavera del Verona, che però arriverà eventualmente solo a gennaio con l’apertura del mercato professionistico.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Insomma, De Poli e Parlato vanno sul sicuro. Vogliono un attaccante che faccia gol e che possa entrare subito negli schemi, che conosca la categoria e che non abbia bisogno di ambientamento. Zubin, in questo senso, offre garanzie quasi assolute. Può giocare con Ferretti oppure al posto di Ferretti, si adatta a diversi moduli ed è un vero cecchino della categoria. Piace molto anche Paolo Zanardo (Piacenza), ma è la seconda scelta, essendo più una seconda punta che un centravanti puro. Se Zubin dovesse cambiare idea all’ultimo momento, si andrebbe su Zanardo, mentre il brasiliano Marcelo Fernandes, per Fabrizio De Poli «è il terzo in ordine di preferenza nella nostra lista». Tutto definito, dunque? Nel calcio fino a quando non ci sono le firme è bene andarci con i piedi di piombo, ma a inizio settimana può arrivare la fumata bianca. Intanto l’esterno Paolo Pellicanò ha risposto picche alla prima proposta del Padova, preferisce rimanere a Belluno, dove ha la garanzia del posto da titolare. Qui entrerebbe in concorrenza con Degrassi. Ma potrebbe anche ripensarci. Domenica a Sacile, Parlato deve fare i conti con l’emergenza: Ferretti è out per una contrattura, Pittarello è ancora acerbo per portare sulle spalle il peso dell’attacco, mentre Tiboni è appena rientrato e non è al meglio. Se si aggiunge la squalifica di Cunico, ecco che la scelta di come comporre il reparto offensivo diventa davvero molto difficile.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La scelta di Fabrizio De Poli e Carmine Parlato è stata compiuta: Emil Zubin, 37 anni e attualmente in forza al Pordenone, è la prima scelta per la finestra di mercato che aprirà lunedì prossimo. Il Padova vuole andare sul sicuro, non ha intenzione di fare scommesse e proverà a fare di tutto per convincere Zubin a tornare a lavorare con il suo ex allenatore. L’anno scorso Parlato guidò il Pordenone alla promozione in Lega Pro e Zubin segnò 27 gol in 28 partite. Quest’anno le cose sono più difficili, Zubin non ha la garanzia di una maglia da titolare e il Pordenone sta affondando all’ultimo posto in classifica fra contestazioni e cambi di allenatore… Zubin ha già comunicato alla dirigenza la sua volontà di fare le valigie. Nonostante comunicati e smentite, il Padova ha nettamente superato l’Alto Vicentino nelle preferenze del centravanti sloveno, che sta già cercando casa nella città del Santo in zona Prato della Valle. La scelta definitiva non è ancora stata compiuta e il giocatore preferisce non commentare gli ultimi avvenimenti, salvo limitarsi a un significativo: «Nel calcio le cose cambiano molto velocemente – fa sapere al telefono nel primo pomeriggio – fra il Padova e l’Alto Vicentino la mia scelta è orientata più verso i biancoscudati».

Ore 08.38 – (Sacilese Calcio) La Sacilese calcio comunica che in occasione della gara con la Biancoscudati Padova in programma domenica alle 14.30 allo stadio XXV aprile, sarà eccezionalmente possibile acquistare i biglietti della partita in prevendita, recandosi dalle 10 di domenica nella biglietteria centrale dell’impianto biancorosso, nei cui pressi sarà pure allestito un chiosco. L’apertura dei cancelli è prevista alle 13, previo parere favorevole delle Forze dell’Ordine preposte. I tifosi ospiti saranno collocati nelle gradinate posizionate di fronte alla tribuna centrale e, in caso di necessità, anche nella zona nord dietro una delle porte. Ai tifosi biancoscudati interessati sarà pure riservato uno spazio nella tribuna laterale. Per la circostanza funzionerà su tutto l’impianto il servizio di videosorveglianza.

Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (tredicesima giornata, domenica 30 novembre ore 14.30): AltoVicentino-Belluno, Dro-Triestina, Kras Repen-Giorgione, Legnago-Clodiense, Montebelluna-Mezzocorona, Sacilese-Padova, Tamai-Mori Santo Stefano, Union Pro-Fontanafredda, Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo.

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 22, Sacilese 21, Montebelluna e Tamai 19, Clodiense 18, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Giorgione 13, Dro, Kras Repen e Union Pro 10, Mori Santo Stefano 6, Triestina 5, Mezzocorona 3.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della dodicesima giornata: ArziChiampo-Sacilese 1-0, Belluno-Legnago 3-1, Fontanafredda-AltoVicentino 1-1, Giorgione-Dro 3-0, Mezzocorona-Kras Repen 1-2, Mori Santo Stefano-Union Ripa 0-2, Padova-Clodiense 1-1, Tamai-Montebelluna 4-0, Triestina-Union Pro 0-0.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 27 novembre: lavoro pomeridiano alla Guizza, ancora ai box Ferretti e Petrilli




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