Live 24! Fontanafredda-Padova, -4: doppia seduta alla Guizza. Tre turni di stop a Segato

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Ore 22.20 – (Giornale di Vicenza) Il modulo di gioco è come un vestito. Se trovi quello giusto fai un figurone. E il 3-5-2 del Real Vicenza è, fino a questo momento, un abito vincente al quale nessuno, eccetto la Feralpi Salò, ha saputo resistere. Il merito è di Marcolini, che è arrivato con un´idea ben precisa e l´ha messa in atto, provando ad esaltare le caratteristiche dei suoi giocatori. Come Diego Vannucci, l´esterno mancino che non ha ancora tirato il fiato, tanto è importante su quella fascia sinistra. Cross e gestione della palla, ma anche senso della posizione. «Ma posso ancora crescere – spiega il giocatore – non posso ancora infatti considerare la mia condizione fisica ottimale. Ecco perché, non appena la raggiungerò continuando ad allenarmi come sto facendo e pure di più, potrò risultare più lucido sia in difesa che in attacco e mettere più qualità nelle mie giocate». Sia lui che Lavagnoli, il “gemello” sulla fascia destra, non sono riusciti ad esprimersi pienamente in fase offensiva contro il Venezia. «All´inizio non è stato facile proporsi con continuità in attacco, perché i nostri avversari sono partiti forte pressandoci alti e ho dovuto dare più una mano dietro. Siamo stati bravi a tenere botta per un po´, nel migliore momento del Venezia; poi finalmente siamo tornati a fare il nostro gioco e a far girare la palla». Vannucci sa di essere una pedina importante nello scacchiere del Real, perché nessun altro in rosa è in grado di fare al suo stesso modo entrambe le fasi. Il tempo di tirare il fiato non c´è, sabato alle 17 è in programma la sfida, in trasferta, contro il Lumezzane. L’esterno biancorosso sarà chiamato ancora una volta in causa. «C´è un po´ di fatica, non lo nego, perché quando giochi sempre lo senti fisicamente. Questa fatica però passa quando senti la fiducia di tutti e del mister». Qual è il segreto per stare nei quartieri alti della classifica? «Credo che il nostro spirito sia ben rappresentato dalla dinamica che ha portato al primo gol nel derby. È stata un´azione collettiva. Siamo andati a recuperare palla e in un attimo ci siamo riversati in area del Venezia».

Ore 22.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La miglior conferma di quanto il lavoro di Antonino Asta stia lasciando il segno a Bassano è rappresentata dalle convocazioni del ct della Nazionale Under 20 di Lega Pro, Valerio Bertotto. Il quale continua a seguire e a marcare stretto il Bassano e i suoi gioielli di famiglia. Mattia Proietti e Tommy Maistrello sono stati convocati per la due-giorni di preparazione in vista del match internazionale di martedì prossimo alle 17, al Dolicek Stadium di Praga, contro la Repubblica Ceca. I due sono già al lavoro e oggi alle 15 saranno impiegati nell’amichevole contro la Cremonese. E nel frattempo complimenti al Bassano arrivano anche dalla vicina Pordenone, una delle «vittime sacrificali» della marcia trionfale giallorossa, con 16 punti e il primo posto saldamente in pugno: «E’ una squadra che mi ha fatto davvero un’ottima impressione — spiega il ds friulano Sergio Pinzin — contro di noi hanno vinto con pieno merito e stanno confermandosi settimana dopo settimana. Non credo sia soltanto un fuoco di paglia, la squadra è stata costruita molto bene dal dg Werner Seeber e ha tutte le potenzialità per lottare fino in fondo per un grande traguardo».

Ore 21.40 – (Giornale di Vicenza) Zanellone è una sberla d´uomo di un metro e 90 con due spalle che fanno provincia e riesce obiettivamente difficile pensarlo leggero e leggiadro. «Ma è proprio con questo spirito che dobbiamo andare a Novara sabato sera – argomenta il lungo della retroguardia virtussina – loro sono la squadra più qualificata e reputata per salire in B e a mio avviso anche la più attrezzata, che però al momento sta attraversando qualche difficoltà. Se la viviamo come un big match ci complicheremo inutilmente la vita, se invece la affrontiamo come la Cremonese o l´Arezzo, col gusto di divertirci e andare in campo per provare a segnare e prendere punti qualche possibilità ce l´avremo anche noi. In fin dei conti si tratta di un´opportunità: lo scenario è un impianto da serie A dove sino al 2012 andava in onda la massima serie (col fondo in sintetico, ndr), c´è il fascino della notturna e insomma ci sarà l´atmosfera delle occasioni che contano. Vale la pena di assaporarle tutte». Il Bassano lassù è una sorpresissima per molti ma non per tutti. «Per noi un po´ meno perchè veniamo da un´annata straordinaria e questo è un gruppo collaudato con meccanismi di gioco specifici. Per quanto mi riguarda mi sento bene e in condizione: considerando che per questioni di stazza sono abituato a entrare in forma più tardi degli avversari sono soddisfatto del mio rendimento», rimarca lo stopper sclendense cresciuto sin da ragazzino nel vivaio virtussino. Sabato gli toccherà arginare Felice Evacuo, bucaniere del Novara stoccatore principe della Lega Pro. «Gran giocatore, non si discute, possiede colpi eccezionali. Eppure – ammette l´ottimo Enrico – se mi danno da controllare un piccoletto sgusciante soffro molto di più che un centravanti strutturato come Evacuo».

Ore 21.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia ha ripreso ad allenarsi ieri e, a sopresa, nel gruppo c’è anche Lukas Zima. Il portiere sarebbe dovuto partire lunedì per il raduno con la nazionale under 20 della Repubblica Ceca e invece è riuscito a strappare in extremis l’esonero. Zima aveva già ottenuto uno sconto sul periodo, tanto da garantire la presenza sia per la partita di domenica con il Real Vicenza, che per quella di sabato prossimo con il Monza. Ma una ulteriore telefonata dello stesso Zima alla propria federazione gli ha evitato l’impegno, trattandosi di una selezione Under. Una buona notizia per mister Dal Canto nel mare di defezioni con cui si trova a fare i conti. Sono partiti regolarmente per i rispettivi raduni Emanuele Panzeri (Under 20 di LegaPro) e Shadi Ghosheh (Nazionale giordana) ma con il primo già di ritorno giovedì, mentre il secondo sarà impegnato fino al 14. Ieri in gruppo si è rivisto Giuseppe Greco, rientrato finalmente dall’infortunio e con tutta probabilità disponibile per sabato. Oggi invece dovrebbe rientrare Alberto Giuliatto: dopo venti giorni di stop e di lavoro aerobico la lesione muscolare è guarita, ora sta al giocatore valutare le sensazioni una volta ripresi i ritmi agonistici. Non è escluso però che possa essere convocabile. Nel frattempo è arrivata dal giudice sportivo la squalifica di una giornata a Mattia Zaccagni, che domenica aveva provocato il fallo sull’avversario «lanciato a rete senza ostacolo» in area, pagato con rosso e rigore. Domenica il centrocampo sarà ulteriormente sguarnito, mancando già gli infortunati di lungo corso Hottor ed Espinal: a sostituire Zaccagni sarà chiamato in causa Scialpi.

Ore 21.10 – (La Nuova Venezia) Giuseppe Greco si è riaggregato al gruppo e sarà a disposizione di Dal Canto un mese dopo dall’infortunio muscolare occorsogli nel finale della partita contro l’Alto Adige, in fase di avvicinamento al rientro anche Alberto Giuliatto, che il tecnico di Castelfranco attende con impazienza visto che Ghosheh è volato in Giordania e ritornerà solo per la partita con il Novara. Se il terzino non darà assolute garanzie, Dal Canto potrebbe riproporre l’assetto difensivo del secondo tempo con il Renate. Non è invece partito per la Repubblica Ceca il portiere Lukas Zima. «Eravamo d’accordo che raggiungesse la nazionale under 20 al termine della partita con il Real Vicenza» spiega il diesse De Franceschi, «alla sera ha chiamato i responsabili della selezione e gli hanno detto che avrebbe anche potuto saltare questo impegno». Zima è in predicato di giocare la fase finale dell’Europeo Under 21, che sarà organizzato proprio dalla Repubblica Ceca, mentre la convocazione di questa settimana era per l’amichevole dell’Under 20 con i pari età della Francia.

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Al Vicenza che ha fermato il Bologna, Gianni Lopez ha dato un bel sette, sottolineando però che la squadra può e deve crescere in ogni settore del campo. Quindi anche sulla corsia laterale di destra, dove opera Lorenzo Laverone, una delle sorprese più belle di questo avvio di campionato, nonostante giochi regolarmente con un dito del piede fratturato. «Fortunatamente è del piede sinistro – rivela il laterale -. E dato che io sono destro, il problema è meno grave. Ciò non toglie, però, che debba continuamente ricorrere a puntare per alleviare il dolore». Vedendo le prestazioni e quanto corre, diventa difficile immaginare che conviva con questo problema. «Non lo so. Il dato certo è che il dito è fratturato e che io stringo i denti per giocare». Lopez ha elogiato pubblicamente il suo carattere, il suo spirito di sacrificio.
«Cerco semplicemente di fare quello che mi viene chiesto. Sono a totale disposizione del mister. Lui sa che può contare sul mio contributo».
Laverone, tornando alla partita con il Bologna, s’è visto un Vicenza dai due volti: timido nel primo tempo; più aggressivo nel secondo. «Nella frazione iniziale, in effetti, qualche cosa abbiamo concesso, rischiando anche di passare in svantaggio. Probabilmente abbiamo pagato la qualità tecnica del loro gioco. Nella ripresa, siamo cresciuti e ci sono state le occasioni per finalizzare la nostra supremazia. Purtroppo ci è mancato un pizzico di precisione. Io, ad esempio, potevo fare gol se avessi aspettato che la palla scendesse prima di calciare». Resta la soddisfazione per aver fermato la squadra forse più forte della categoria. «Certo. Per noi era importantissimo dare continuità alla striscia positiva e non subire gol. Ne segniamo pochi? Siamo a secco da due turni, ma non c’è nessun problema. Sono convinto che già domenica prossima con il Lanciano i nostri attaccanti torneranno a fare centro».

Ore 20.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nel mercato di settembre — che la società berica ha potuto svolgere grazie alla deroga concessa dalla Federazione in conseguenza del ripescaggio in serie B — sono arrivati ben nove nuovi giocatori, condizione che di fatto fa sì che il Vicenza a livello di condizione atletica generale, di amalgama del gruppo e di gioco, sia in ritardo di un mese sulla concorrenza. Le note liete però non sono mancate e, a parte i giocatori più esperti e conosciuti come Di Gennaro, Ragusa in primis, la sorpresa più bella è data dal giovane Pol Garcia Tena, un diciannovenne arrivato dalla Juventus ed impostosi subito con prestazioni sempre ben oltre la sufficienza. Del difensore spagnolo ha finora sorpreso la personalità e la padronanza con cui sta in campo, messa in mostra anche sabato scorso quando ha incontrato sulla sua strada Cacia, forse il centravanti più forte della B. «Finora è andato tutto bene — sottolinea il difensore spagnolo — non mi aspettavo di poter trovare così tanto spazio fin da subito e di questo ringrazio il mister. A riguardo devo sottolineare che essere allenato da due tecnici che nella loro carriera sono stati difensori di buonissimo livello, è una grande fortuna e un’opportunità per migliorare che non posso giocarmi male». Ma oltre a Garcia, anche la vecchia guardia composta dal capitano Camisa, dal portiere Bremec e dal ritrovato Gentili, sta giocando molto bene in queste prime gare. «Aver subito solo cinque gol in sette gare e aver chiuso con la porta inviolata le ultime tre è un segnale che la squadra è compatta e solida – spiega Gentili – questo risultato, è giusto sottolinearlo, è merito di tutta la squadra perché i primi a difendere sono i nostri attaccanti, che si sacrificano per disturbare l’impostazione della manovra avversaria. Detto questo siamo consapevoli che dobbiamo migliorare, e che dobbiamo ad esempio fare qualche gol in più, ma dopo un avvio in cui abbiamo giocato sei partite in venti giorni, adesso abbiamo la possibilità di allenarci e vedrete che faremo molto bene anche in attacco».

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Se la compattezza e la corsa sono le armi migliori del Lanciano, non sono da sottovalutare nemmeno alcune individualità. Le segnala Alessandro Sgrigna, uno che di piedi buoni se ne intende. «Su tutti direi Mammarella e Piccolo per le loro doti tecniche, senza dimenticare la tempra di uno come Vastola, che nonostante l´età è un motorino di centrocampo che non si ferma mai e con noi ha dimostrato di poter fare anche molto male» avverte il fantasista. Ma secondo lui sarà la determinazione agonistica a fare la differenza: «Se il Vicenza si confermerà carico e attento come nelle ultime partite, credo proprio che potrà farsi valere anche a Lanciano». Se i tre giocatori oggi indossano la maglia del Cittadella, nessuno di loro nasconde di seguire comunque con particolare simpatia il percorso della squadra di Lopez. «Mi fa molto piacere che il Vicenza sia tornato in serie B, e mi pare che si sia attrezzato bene per disputare questo campionato – dice Sgrigna -. Giocatori come Cocco, Ragusa, Di Gennaro potranno sicuramente dare un grande contributo alla squadra». Minesso l´anno scorso fu avversario dei biancorossi in Lega Pro con la maglia dell´Alto Adige e ora li ritroverà nuovamente da avversario ma nella categoria superiore. «Quella serie B che a me e al Vicenza è sfuggita sul campo, per fortuna è comunque stata restituita ad entrambi in altro modo – commenta -. A me stavolta piacerebbe poter disputare l´intera stagione in questo campionato e festeggiare la salvezza a braccetto con i biancorossi, anche perché questa come minimo è la categoria che compete ad una piazza come Vicenza». Gli fa eco il vicentino di nascita Nicola Rigoni, che il biancorosso ce l´ha inevitabilmente inciso nel cuore: «A Cittadella sto benissimo, ma quando posso vengo ancora da tifoso al Menti, ad esempio non mi sono perso il debutto in casa con il Latina – racconta -. Chissà che, finalmente, questo campionato possa portare al pubblico vicentino le soddisfazioni che si merita ampiamente, dopo anni di tante, troppe sofferenze».

Ore 20.20 – (Giornale di Vicenza) Che il Lanciano sia un avversario da prendere con le pinze lo sanno fin troppo bene. Gli ex biancorossi Nicola Rigoni, Alessandro Sgrigna e Mattia Minesso, infatti, con il loro Cittadella nell´ultima giornata hanno affrontato proprio la squadra che domenica ospiterà il Vicenza in Abruzzo, rimediando al Tombolato una bruciante sconfitta per 2-3. Il più rammaricato è forse Nicola Rigoni, che non ha potuto festeggiare il bel gol di testa con cui era riuscito a portare momentaneamente il Cittadella sul 2-2. «Siamo stati troppo passivi. Eravamo passati in vantaggio ma poi nel primo tempo non abbiamo più giocato, favorendo la loro rimonta – spiega il centrocampista di Cogollo -. Nella ripresa abbiamo cambiato modulo ma soprattutto atteggiamento, infatti quasi sempre siamo rimasti nella metà campo degli abruzzesi. Io ho trovato il gol del pareggio e a quel punto eravamo convinti di poter vincere la partita, invece su una disattenzione alla fine abbiamo addirittura subìto il terzo gol e perso». Il Vicenza, quindi, dovrà stare attento ad una squadra che non si arrende mai. «Il Lanciano si chiude bene ed è velocissimo a ripartire – osserva Rigoni -. Davanti hanno attaccanti molto rapidi, quindi il Vicenza farà bene a non concedere loro spazi». Il giustiziere del Cittadella è stato l´esperto centrocampista Gaetano Vastola, autore della tripletta che ha regalato la vittoria alla formazione abruzzese. «Si è dimostrato efficacissimo negli inserimenti, e anche abile a sfruttare molto bene i precisi calci piazzati di Mammarella, che hanno propiziato due dei tre gol – sottolinea Mattia Minesso -. A noi non è bastato un grande secondo tempo per portare a casa un risultato positivo». L´ex attaccante del Vicenza ha giocato solo nel primo tempo, cedendo il posto proprio a Nicola Rigoni nella ripresa. «Eravamo partiti con un atteggiamento molto offensivo, con me e Sgrigna sugli esterni a supportare le punte Coralli e Gerardi, in un 4-4-2 che diventava quasi un 4-2-4 – spiega Minesso -. Nella ripresa, con l´ingresso di Rigoni al mio posto, il centrocampo a tre ci ha dato maggiori equilibri. Forse, visto com´è andata, era l´atteggiamento più adatto a fronteggiare questo tipo di squadra, che dopo un paio d´anni di serie B ha dimostrato di essersi calata perfettamente nella categoria, mettendo in luce un´ottima condizione atletica anche alla distanza».

Ore 19.50 – (Il Piccolo) «Dobbiamo migliorare nella concentrazione, abbiamo alcuni blackout e la sfortuna sta nel fatto che veniamo castigati ad ogni disattenzione». A spiegare la delicata situazione del Kras è Milan Grujic. Il trequartista di Sisak, autore di una buona prova, è stato suo malgrado protagonista di uno degli episodi chiave del match perso 2-1 contro il Montebelluna con il rigore fallito sull’1-1. «Non mi fa male l’errore in sé, firmerei subito per segnare i prossimi 14 e sbagliare il quindicesimo, mi dispiace che sia stato così decisivo per il risultato», rievoca Milan. Poco prima lo stesso Grujic aveva messo il capitano Knezevic a tu per tu col portiere avversario: «Radenko 99 volte su 100 fa gol in quelle situazioni, purtroppo non è andata così». Una serie di episodi sfortunati stanno condannano dunque il Kras ad una classifica non veritiera per le potenzialità dei carsolini? «Contro il Montebelluna abbiamo fatto una buona partita, ma veniamo subito puniti per ogni disattenzione. Questo è un gruppo che merita soddisfazioni, e ho piena fiducia che arriveranno. Ora c’è solo da avere fiducia e lavorare al meglio possibile. In questi casi il lavoro paga sempre». Il dirigente responsabile Tullio Simeoni conferma il momento no: «Grujic l’anno scorso non ha mai sbagliato un rigore, Knezevic davanti alla porta non sbaglia quasi mai, purtroppo nella calcio vige la legge che se sbagli poi paghi. Col Montebelluna, purtroppo, questa legge è stata rispettata». Rimane comunque da capire come si possano prendere certi gol. «Abbiamo momenti in cui ci fermiamo e prendiamo gol in certe situazioni che peraltro proviamo e riproviamo in allenamento».

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro ha interrotto nel peggiore dei modi la striscia di risultati positivi rimediando una «manita» contro la Sacilese. Un 5 a 0 pesante da digerire come sottolinea il difensore centrale Fabio Niero (classe ’89 ex Real Vicenza): «È stata una partita un pò strana, sapevamo che loro erano una buona squadra e ci eravamo preparati per bloccarli dove sapevamo che potevano farci male ma, purtroppo, non ci siamo riusciti. Il risultato è in ogni caso troppo penalizzante per noi e non va imputato solo alla difesa ma a tutta la squadra. Con il senno di poi è meglio prenderla adesso una scoppola che magari a marzo quando servirà anche il punticino per muovere la classifica. Arrivavamo da un buon momento, stavamo cercando il nostro equilibrio ed invece è arrivata questa pesante sconfitta che speriamo ci serva da lezione». Mister Feltrin si era raccomandato di tenere l’attenzione alta fin dall’inizio ed invece avete subito gol, cosa non ha funzionato? «È indubbio che ci manca un pò di attenzione perché quando parti male in 4 partite su 5 vuol dire che qualcosa non va. Sappiamo di avere delle lacune da migliorare, credo sia anche una questione mentale quando ti fai sempre sopraffare dall’avversario in avvio di partita». Questo passo falso vi toglie un pò di certezze? «Se continuiamo con questa media (7 punti in 5 partite, ndr) ci salveremmo tranquillamente. Io resto fiducioso perché la qualità c’è ed il gruppo è buono quindi dobbiamo puntare alla salvezza evitando i playout. Contro Padova e Sacilese ci sta di poter perdere, per il resto abbiamo fatto 2 vittorie e un pareggio contro il Giorgione subìto solo per un rigore negli ultimi minuti».

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Salgono vertiginosamente le quotazioni del Montebelluna, vittorioso anche a Monrupino contro il Kras Repen dopo aver messo sotto Legnago e Dro. Tre punti che hanno avuto l’effetto dirompente di proiettare al quarto posto la squadra di Daniele Pasa, una posizione non pronosticabile dopo il difficoltoso avvio di campionato. Viceversa i biancocelesti hanno iniziato a macinare gioco ed avversari, mostrando sempre maggiore sicurezza a maturità. Come nell’ultimo impegno in terra giuliana. «Delle tre vittorie questa è stata senza dubbio la più difficile – spiega il portiere Nicola Rigo – il campo del Kras è molto piccolo e non ci consentiva di giocare palla a terra. Di fronte c’era un avversario particolarmente aggressivo, che ha chiuso il primo tempo in vantaggio. Rimontare non era di certo facile». Che cosa è successo all’ intervallo? «Ci siamo parlati ed abbiamo sistemato alcune cose, poi abbiamo provato a risalire la corrente. È arrivato il gol di Perosin, in seguito c’è stato l’episodio del rigore sbagliato. Questo errore ci ha dato la carica per provare a vincerla. Fino a che è arrivata la rete di Masiero. Davvero bravi». Sei stato ancora una volta protagonista neutralizzando il penalty di Grujic. «Premesso che il rigore non c’era, sono stato bravo e fortunato a respingere il tiro. Però non è il primo che paro, forse gli avversari hanno un pò di paura quando si trovano davanti a me. Comunque sia è andata bene e spero di ripetermi. Certo che se loro fossero passati ancora in vantaggio, probabilmente non ce l’avremmo fatta a tornare a casa con un risultato positivo». In poco tempo vi siete rialzati. Qual è il segreto? «Anche lo scorso anno eravamo giovani e dovevamo salvarci, poi siamo arrivati sesti. Adesso siamo ancora più giovani, c’è pure stavolta un bel gruppo, ci alleniamo bene e poi alla domenica ci diamo sempre una mano. Però stiamo con i piedi per terra». Domenica ospitate la Sacilese. «È una corazzata, molto forte in tutti i reparti e che in Coppa Italia ci ha castigato. Noi vogliamo riscattare quella sconfitta, stiamo bene e ci proveremo».

Ore 19.10 – (Tribuna di Treviso) Un gol così importante non lo segnava dal maledetto derby con il Giorgione di tre anni fa. La sua doppietta aveva blindato la vittoria dei biancocelesti allora allenati da Alberto Pisani, ma quel sigillo al 90’ coincise anche con un grave infortunio e l’inizio di un calvario. Il ginocchio sinistro finì sotto i ferri tre volte in pochi anni: doppio intervento al crociato e operazione al menisco. Un percorso di riabilitazione infinito e un interrogativo che aleggiava: riuscirà a tornare quello di un tempo, quello delle 6 reti con il San Paolo alla prima stagione in D? Nicolò Masiero sta rispondendo a quella domanda inquietante a colpi di gol. Il 2-1 ottenuto in rimonta sul campo del Kras Repen reca la sua firma. Una zampata da tre punti a pochi minuti dal 90’. Una segnatura che significa chiudere i conti con il passato e guardare al futuro con nuovo slancio. Con fiducia e una ritrovata serenità. Non c’è solo il momento magico del Montebelluna, quarto in classifica e alla terza vittoria consecutiva. Degno interprete è Masiero: dopo aver realizzato un gol inutile con il Padova, si è ripetuto a Monrupino. Una rinascita sportiva che merita una dedica speciale. «Il pensiero va a mia nonna Luigina scomparsa un anno fa. Mi seguiva sui campi e sui giornali», ricorda.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Il Giorgione conquista la prima vittoria in campionato e fa riassaporare ai suoi tifosi il gusto dei tre punti tra le mura amiche, cosa che non accadeva da mesi. Un successo meritato per la banda di Antonio Paganin che ha fatto vedere un buon calcio e un’attenzione particolare anche nel difendere il risultato, ovvero quella che era mancata in queste prime partite della stagione. «Un successo fondamentale per tutto l’ambiente», ha commentato un felicissimo presidente Orfeo Antonello che ha salutato questo primo successo sottolineando un ritrovato ottimismo da parte di tutto l’ambiente. «L’aver vinto, soffrendo ma con merito contro l’Arzignano Chiampo è una iniezione di fiducia importante per la squadra, per i tifosi e per la società – ha detto Antonello – avevamo bisogno di questi tre punti non solo per la classifica ma soprattutto per il morale, non è stato un inizio facile e la scelta che abbiamo fatto di puntare sui giovani ha bisogno di queste importanti iniezioni di fiducia». Contro l’Arzignano si è visto una squadra finalmente concreta. «Sì, la squadra ha giocato bene tutti i 90 minuti, soffrendo anche per via delle due espulsioni che ci hanno penalizzato e che ritengo eccessive e un pò affrettate visto l’andamento della partita, comunque i ragazzi sono stati bravi a mantenere saldi i nervi e a portare a casa un risultato meritatissimo oltre che importantissimo». Le doti che sta apprezzando di più di Paganin e della sua squadra? «Si è formato un gruppo affiatato sia come squadra che come staff tecnico e questo va a merito dell’allenatore che ha dimostrato di saper lavorare con questi giovani. Abbiamo fatto una scelta, quella di puntare su Paganin e sui giovani che può darci delle soddisfazioni. Ci vorrà pazienza ma ci sono molti margini di miglioramento, questa squadra sta dimostrando che con il passare del tempo sta migliorando e può mettere in difficoltà anche gli avversari più forti».

Ore 18.50 – (Tribuna di Treviso) Primo successo stagionale per il Giorgione targato Antonio Paganin, uscito per la prima volta dalla griglia playout: l’1-0 sull’ArzignanoChiampo coincide con la seconda vittoria casalinga degli ultimi 12 mesi. I rossostellati non vincevano dal 27 aprile (Giorgione-Fersina 2-0), e da allora erano sempre stati bucati in difesa. Con il gol realizzato ai vicentini, Episcopo mitiga il dominio di Baggio (autore delle altre 4 reti castellane), ma a brillare contro l’ArziChiampo è stato anche Matteo Bevilacqua. Classe 1994, un metro e 90 di altezza, il portiere di Fontaniva arriva dall’esperienza da titolare in serie D con l’Este. Pure lui è cresciuto nel vivaio del Bassano, ed è uno dei tre giocatori (al pari di Fontana e Giacomazzi) rimasti sempre in campo in queste 5 partite. Stando alle pagelle de la tribuna, Bevilacqua si piazza al secondo posto in classifica generale con una media-voti di 6,5: meglio di lui solo Baggio, forte di un 6,6 (sul podio anche Favero con 6,13). Non sta facendo rimpiangere Lorello, accasatosi all’Este, e nemmeno il promettente Filippetto (ex Monte) che in estate sembrava destinato alla porta del Giorgione. «Questo è un anno in cui sono chiamato a fare bene», sostiene Bevilacqua, «sapevo che sarebbe stato difficile non far rimpiangere un ottimo portiere come Lorello: per il momento la strada è giusta, spero di continuare così». Ti sei ambientato bene. «Conoscevo già il mister, lo staff e molti compagni che avevo due anni fa al Bassano: questo mi ha aiutato ad integrarmi subito. Inoltre siamo amici, prima che compagni di squadra». Un tuo pregio tra i pali? «Nelle uscite alte me la cavo bene, penso che la reattività sia un punto forte. A chi mi ispiro? Mattia Perin del Genoa, portiere giovane e nel giro della nazionale». Avete reagito dopo l’amaro 3-3 con il Mori, però il calendario vi sta aiutando. «In settimana il mister ci ha caricati ed è stato ripagato. È vero che abbiamo affrontato molte neopromosse, ma non esistono partite facili. Dopo il Mezzocorona, sfideremo Triestina, Belluno, Clodiense e Padova: lì capiremo di che pasta siamo fatti».

Ore 18.30 – (Il Piccolo) Alla Triestina il mercato non finisce mai, anzi è ancora apertissimo. Evidentemente i soli 2 punti guadagnati dopo cinque partite hanno convinto la dirigenza a cercare di tamponare le falle evidenziate finora dalla squadra alabardata. Fatto sta che le caselle arrivi e partenze tornano a riempirsi di nomi. Cominciamo da quello che dovrebbe essere ormai un ingaggio sicuro, ovvero quello del difensore Eugenio Giannetti, classe 1993, un terzino destro che all’occorrenza può fare il centrale. Ha giocato nei settori giovanili di Roma, Padova e Inter, mentre nelle ultime due stagioni era al Teramo in C2 (9 presenze in tutto). Si era già allenato la scorsa settimana agli ordini di Lotti e la società pare intenzionata a tesserarlo. Ma ci sono altri giocatori arrivati in prova, di cui uno di un certo rilievo: si tratta infatti dell’attaccante congolese Francois Kabangu, un giovane classe 1994 che ha giocato nelle giovanili di Fiorentina ed Empoli e che lo scorso anno ha militato in serie D nella Cavese: si tratta di un ragazzo che fino a un paio di anni prometteva davvero grandi cose, poi evidentemente qualcosa deve essersi inceppato e lo scorso anno è stato anche parecchio fermo per un infortunio. Viene descritto come un attaccante veloce, capace di giocare in tutti i ruoli dell’attacco, ben strutturato fisicamente e dotato di una buona tecnica. Trieste potrebbe essere un buon trampolino per il rilancio ma andrà valutato in questi giorni. Altro giocatore in prova è Stefano Aquilani (purtroppo solo omonimo dell’Alberto ex alabardato), classe 1993, centrocampista che ha giocato nella Primavera del Pescara e poi nell’Anziolavinio. Ma gli arrivi non dovrebbero essere finiti qui, perchè pare sia atteso in queste ore anche un altro attaccante.

Ore 18.10 – (Corriere delle Alpi) «Siamo sulla strada giusta e già da domenica faremo meglio», Halil Gjoshi ne è sicuro. Il terzino del Ripa Fenadora suona la carica dopo la sconfitta amara contro il blasonato Altovicentino, squadra ideata e realizzata per dominare il campionato, composta prevalentemente da giocatori con ampio curriculum di serie B e C. «Usciamo a testa altissima da quella partita», commenta il 19enne kosovaro dell’Union, nato centrocampista e reinventato quest’anno terzino destro dal mister Parteli, con buoni risultati. «Mi trovo molto bene in questo ruolo e sta iniziando a piacermi», racconta il giocatore arrivato l’anno scorso dal Chievo. «Mi piace anche difendere oltre che attaccare. Naturalmente devo migliorare, perché devo ancora capire qualche meccanismo in difesa, però mi piace». A caccia di punti. «Quella con l’Altovicentino era una partita da 0-0, sembrava fatta, poi abbiamo preso gol su autorete nel finale e c’è un po’ di rammarico. Adesso però pensiamo alla partita di domenica prossima perché ci servono punti. La strada è giusta», afferma il terzino destro del Ripa Fenadora. «Bisogna avere anche un po’ di fortuna, ultimamente non ne abbiamo avuta molta, ma arriverà anche il nostro periodo. Non saprei nemmeno dire cosa manca per fare un passo in avanti. Manca pochissimo», commenta Gjoshi, «forse un po’ di cattiveria in più davanti in zona gol e dietro abbiamo subito troppi gol. Quando si sboccheranno le punte per noi diventerà un altro campionato». Convinzione. È il concetto chiave. Il Ripa Fenadora è uscita dalla trasferta di domenica scorsa con la consapevolezza di potersela giocare contro ogni avversario. «Il morale è buono», afferma Halil Gjoshi. «L’Altovicentino è una squadra veramente forte, noi ce l’abbiamo messa tutta e per com’è andata la partita, gli avversari sono stati più fortunati di noi, era una gara da 0-0. L’avevamo preparata bene però è andata così. Eravamo un po’ arrabbiati dopo la partita, ma il mister ci ha detto che abbiamo fatto una buona gara e il morale è buono. Sapevamo che quest’anno non sarebbe stata facile, ma siamo sempre pronti a tutto e usciremo dalle difficoltà che abbiamo avuto».

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Si corre. Corre Andrea Radrezza e corre Julian Prünster. Alla ripresa degli allenamenti dopo la vittoria contro la Triestina e in vista della trasferta in casa Arzignano, Roberto Vecchiato ha registrato un “tutti presenti” con due belle novità: Radrezza e Prünster corrono. Per il primo è un importante passo avanti per riuscire a tornare in campo a cavallo della sosta invernale, mentre per il secondo è comunque impensabile che possa tornare a disposizione prima di due settimane a causa dell’ematoma che insiste sul flessore. Al lavoro anche il Ripa che domenica, in casa contro il Kras Repen, avrà l’occasione di ripartire dopo il ko di domenica, sfortunato, a Valdagno, con l’Altovicentino.

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Questo Belluno profuma di futuro. Il primato in classifica, a punteggio pieno, è figlio delle reti di Corbanese, della solidità difensiva garantita dal roccioso duo Merli Sala-Sommacal, della regia di Bertagno. Ma è anche il frutto del rendimento dei giovani. Perché in un gruppo in cui tutto gira a meraviglia, i fuoriquota non si limitano a buone prestazioni e a incassare complimenti o pacche sulle spalle d’incoraggiamento. No, decidono a suon di giocate sul campo. Portano punti, utili a scalare la graduatoria. Basta prendere come esempio l’ultima sfida di campionato con la Triestina: gli alabardati nel primo tempo sono più incisivi? Vero, ma Davide Solagna (classe 1996) abbassa la saracinesca e para tutto. E le firme dei gol? Ancora linea verde: apre Francesco Posocco (altro 1996), uno che aveva già timbrato il cartellino nel derby di Coppa Italia, e chiude Samba Sadio (1995), in rete per la seconda partita di fila. In una parola: decisivi. SAN GIORGIO – Non sono gli unici, però: perché anche due debuttanti assoluti in serie D stanno ben figurando in questo avvio di campionato. Il riferimento è a Paolo Pellicanò e Giovanni Pescosta. «Pesco», in particolare, è reduce da una grande annata in Promozione con il San Giorgio: alla corte di mister Gava, il terzino ha centrato l’accoppiata campionato (col salto di categoria in Eccellenza) e coppa. Motivo per cui la dirigenza gialloblù ha deciso di riportare a casa il laterale di difesa: «L’esperienza al San Giorgio è stata preziosissima – ha dichiarato Pescosta dopo il match del polisportivo con la Triestina – mi ha fatto crescere molto, anche perché mi sono sempre allenato con ottimi giocatori. Tuttavia, la differenza di categoria si fa sentire: non solo in partita, anche durante la settimana». FUORIQUOTA – Il segreto della meglio gioventù bellunese? Giovanni, il difensore che ha per idolo Ibrahimovic, non ha dubbi: «L’umiltà e il grande affiatamento con i compagni più esperti. Ci aiutiamo tutti, siamo un gruppo fantastico». «Pesco» non pone limiti alla provvidenza: «Finché possiamo, cerchiamo di rimanere in vetta. Siamo una buonissima squadra».

Ore 17.40 – (Corriere delle Alpi) Quelli che… vedono lontano. Lo sponsor Ital-Lenti aveva chiesto al Belluno di migliorare il quarto posto dello scorso campionato di serie D, sul più bello della presentazione estiva di piazza Duomo. La squadra gialloblù ha risposto a Paolo Polzotto con cinque vittorie in altrettante partite e il primo posto, insieme al Padova. La partitissima con i biancoscudati domenica 19, all’Euganeo, nel frattempo il viaggio obiettivamente meno prestigioso, ma altrettanto importante, ad Arzignano: «Sono più che contento di come sta andando la nostra squadra», sottolinea Polzotto, «non scherzavo per niente quando chiedevo ai ragazzi di fare di più. Sono un imprenditore concreto e non mi baso sui sogni dell’estate: so che il lavoro fatto bene paga sempre». «Arrivare in fondo». Il primo comandamento, in piazzale della Resistenza diventa proprio questo. Nessuno si accontenta del massimo, in appena quattro domeniche e un sabato con la Triestina: «Siamo appena all’inizio, oltre tutto ci aspettano incontri molto impegnativi, tipo quello con il Padova, che mi piacerebbe tanto vincere, per di più in casa loro. Dobbiamo arrivare in fondo, su questo non c’è dubbio». Chi glielo fa fare? Gli imprenditori si stanno sempre più allontanando dal mondo del calcio. Vade retro. Mentre Polzotto ha deciso di entrare anche nel nome della società, al di là del marchio sulle maglie: «Questione di passione e poi ci sono degli amici, che me l’hanno chiesto. Ho accettato volentieri. Naturale che il presupposto per fare un’operazione del genere è che la tua azienda vada bene, altrimenti non ha alcun senso. Sono da sempre un grande appassionato di calcio e ci tengo tantissimo». Gruppo e mister. Il suo pronostico non è stato fatto al buio, peraltro. Non è un 13 al Totocalcio: «Siamo partiti da una buonissima base, cioè dalla squadra del quarto posto. Una delle poche partenze è stata quella di Nicola Calcagnotto per il Real Vicenza e, per contro, sono arrivati diversi buoni giocatori. Tutto questo affidato a un allenatore come Roberto Vecchiato che sta a sua volta dimostrando il suo valore. Contro la Triestina ha fatto i cambi che servivano a portare a casa la partita e ci è riuscito. Questo non significa che vinceremo tutti gli incontri, perché qualcuno lo perderemo di sicuro, ma la mentalità dovrà essere quella di provarci in ogni caso». Metti che… Ma se il Belluno dovesse ritrovarsi in testa anche a maggio, cosa succederebbe? L’eventuale promzione come sarebbe accolta? «Risentiamoci a maggio. Mi sembra la cosa migliore. Intanto, andiamo avanti settimana per settimana. Ho fiducia sia per Arzignano che per Padova».

Ore 17.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 17.00 – Serie D girone C, la classifica aggiornata dopo il recupero: Belluno e Padova 15, AltoVicentino 13, Sacilese, Clodiense, Tamai e Montebelluna 9, Fontanafredda e Union Pro 7, ArziChiampo 6, Union La Fenadora e Giorgione 5, Dro 4, Kras Repen 3, Triestina e Mori Santo Stefano 2, Legnago 1, Mezzocorona -2.

Ore 16.50 – Serie D girone C, risultato finale: Clodiense-Tamai 1-4, arrotondano il risultato Zambon e F. Furlan, autore di una doppietta.

Ore 16.30 – Qui Guizza: partitella finale in corso, in campo anche Tiboni.

Ore 16.10 – Serie D girone C, rimonta del Tamai che si porta sul 2-1 sul campo della Clodiense grazie alle reti siglate da Brustolon e Furlan.

Ore 15.50 – Serie D, termina il primo tempo del recupero della terza giornata del girone C: Clodiense in vantaggio 1-0 col Tamai, a segno Pellizzer.

Ore 15.30 – Qui Guizza: provati schemi offensivi.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano. Ancora lavoro personalizzato per Tiboni.

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «È presto per rispolverare il vecchio detto: tremate, le furie son tornate». Stefano De Agostini vuole tenere i piedi ben saldi a terra. Il 2-0 dell’anticipo di sabato a Legnago ha riportato però un po’ di serenità nel borgo, scosso dalla perdita di Riccardo Meneghel. Oltre a tutto si è trattato del secondo successo in trasferta per le furie. Ovvio che Petris e compagni confidino per oggi al Ballarin di Chioggia (recupero della gara rinviata proprio per la morte del diciannovenne difensore) che valga l’altrettanto vecchio proverbio: non c’è due… SEMPRE PER “MENE” – «Sarebbe – il groppo è ancora fermo nella gola di De Agostini – un altro modo di tenere Riccardo fra noi». De Agostini è preoccupato per le condizioni di Marco Sellan e Federico Furlan, i due giustizieri del Legnago. «Risentimento muscolare per entrambi – conferma il tecnico -. Solo nel riscaldamento prima della gara saprò se potrò utilizzarli o meno». Se avranno il via libera da Clara Toffoli (fisioterapista), le furie a scendere in campo a Chioggia saranno le stesse di Legnago. CONVINZIONE – Intanto si tengono pronti Bolzon e uno fra Bertoia e Kryeziu. «Non tanto per il risultato in sè, ma soprattutto per come è stato ottenuto – riprende De Agostini -, la gara di Legnago ci ha restituito convinzione. È stata la miglior prestazione stagionale. Adesso cerchiamo la continuità». La Clodiense sin qui ha perso una sola gara e ne ha vinte tre. L’ultima domenica con il Fontanafredda: un secco 2-0 firmato da Santi e Casagrande. Inizio alle 15.

Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) Oggi c’è Clodiense-Tamai, recupero della terza giornata di serie D (il via alle 15). E’ la gara rinviata in seguito alla morte di Riccardo Meneghel: tra i ricordi che riaffioreranno, inevitabili, la squadra cercherà la terza vittoria di fila in trasferta stafando un tabù. Sono 10 anni che i mobilieri non vincono al Ballarin: l’ultima vittoria risale al 3 ottobre 2004. In campo c’era (e segnò pure) Petris, l’attuale capitano, che gioca col numero 2 per onorare il giovane compagno scomparso. Trasferta, dunque, con tanti significati, una prospettiva (salire a 9 punti dietro le big), un’assenza pesante (bomber Sellan), ma mister De Agostini ha solo un pensiero in testa: «Proviamo a vincere». Serie. Il Tamai arriva addirittura da 5 ko di fila in Laguna: l’ultimo è datato settembre 2012, un 1-0 firmato dall’ex Lella. Prima ancora, il 2-0 del gennaio 2011, un 1-0 nel marzo 2009, un 2-1 nel novembre 2007 e un 3-2 nel febbraio 2006. L’ultima sfida coi granata parla di una vittoria per 5-1 (gennaio 2013) con quaterna di Della Bianca. Si giocò a Tamai, però: bisogna andare a 10 anni fa e ricordare quel 3-2 con Tomei in panchina. «Sarà una sfida difficile – afferma De Agostini – per più motivi, ma noi arriviamo da una grande prestazione a Legnago e non vogliamo fermarci, anche su un campo così ostico». Per dire: la Clodiense ha 2 vittorie su 2 in casa. Perdita. I granata, poi, non perdono al Ballarin dal 16 marzo scorso, 0-1 col Montichiari. Ci vuole un grande Tamai per sfatare il tabù. «E’ vero ma mi aspetto qualcosa di importante – spiega De Agostini –: anche se avremo qualche problema». Sellan, reduce da 2 gol di fila, non sarà del match; Federico Furlan, anche lui 2 gol nelle ultime 2 gare, non è al top ma giocherà: magari è la volta che si sblocca Zambon, ancora a secco in campionato. «Speriamo – afferma “Dea” – : sta facendo bene, ma sa che può dare di più». E quindi tridente con lui, Bolzon e Federico Furlan. Confermato il resto della squadra vincente a Legnago, Colombera ancora out. Probabile 4-3-3: Peresson; Rigutto, Brustolon, Faloppa, Dal Bianco; Petris, D. Furlan, Pavan; F. Furlan, Bolzon, Zambon.

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Si recupera oggi (inizio ore 15) allo stadio Ballarin di Chioggia la partita di campionato tra Clodiense e Tamai, gara che si sarebbe dovuta giocare il 21 settembre scorso ma rinviata a causa della tragica morte del giocatore friulano Riccardo Meneghel avvenuta il venerdì precedente. Per la formazione allenata da Andrea Pagan, reduce dal successo casalingo di domenica scorsa a spese del Fontanafredda (2-0), una grande occasione per rimpinguare la già ottima classifica e accumulare ulteriori punti preziosi per la salvezza. Rispetto alla partita di domenica contro l’altra formazione friulana (Fontanafredda) la Clodiense si troverà di fronte una squadra molto più solida ed esperta e quindi questa potrebbe anche rappresentare un ulteriore banco di prova delle capacità della formazione granata. «Dovremo affrontare il Tamai con grande concentrazione – mette in guardia Pagan – e giocare con tanta attenzione e intensità». La squadra lagunare è attesa ad un tour de force, cioè quattro partite (compresa quella di Coppa) in quindici giorni. E proprio per questo il tecnico granata sembra orientato a schierare lo stesso undici di domenica scorsa (che si è ben comportato) e magari proporre qualche cambiamento domenica prossima nella trasferta a Mori Santo Stefano. Probabilmente il solo Piaggio (domenica scorsa squalificato) potrebbe trovare spazio a centrocampo in sostituzione di Casagrande o Mazzetto. Questa quindi la probabile formazione: Okroglic, Boscolo M. Nata (Pitteri), Moretto, Boscolo D. Berto, Carlucci, Casagrande (Piaggio), Mazzetto, Olivieri, Pelizzer, Santi, Mastroianni.

Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Torna in campo la Clodiense tre giorni dopo la bella vittoria ottenuta domenica scorsa sul Fontanafredda. La squadra granata, infatti, giocherà oggi allo stadio “Aldo e Dino Ballarin” (ore 15, arbitro Pellegatti di Livorno) la gara di recupero contro il Tamai, rinviata due settimane fa per la tragica morte del giovane difensore friulano Riccardo Meneghel. Contro le “furie rosse”, l’allenatore Pagan potrebbe far ruotare alcuni giocatori della rosa, visti gli impegni ravvicinati, anche se, rispetto all’ultima uscita, non verrà rivoluzionata la formazione. Il tecnico granata ritrova Piaggio che ha scontato il turno di squalifica e potrebbe tornare titolare prendendo il posto di Olivieri o di Casagrande. Qualche cambiamento anche in difesa dove torna disponibile, anche se partirà dalla panchina, Francesco Tiozzo, mentre Pitteri sembrerebbe in vantaggio su Boscolo Nata che ieri in allenamento ha accusato qualche sintomo di influenza. «Affrontiamo sicuramente la squadra più attrezzata tra tutte quelle che abbiamo incontrato fino ad adesso» si è limitato a dire ieri Pagan «è una formazione ben sistemata in ogni reparto e quindi esperta. Inoltre il Tamai avrà sulle gambe un giorno in più di riposo». La Clodiense, dopo questo recupero giocherà domenica a Mori (Trento), mentre la prossima settimana affrontera due volte l’Arzignano Chiampo, prima per la Coppa Italia e poi per il campionato. Probabili formazioni. Clodiense: Okroglic, Pitteri, Boscolo Berto, Carlucci, Boscolo Gnolo, Mazzetto, Casagrande, Piaggio, Pelizzer, Mastroianni, Santi. A disposizione: L. Tiozzo, Boscolo Nata, Moretto, F. Tiozzo, Cigna, Boscolo Gioachina, Olivieri. Allenatore: Pagan. Tamai: Peresson, Petris, Dal Bianco, Brustolon, D. Furlan, Faloppa, Pavan, Rigutto, Sellan, Zambon, F. Furlan. A disposizione. Francescutti, Bolzon, Colombera, Ursella, Bozzetto, Tuan, Bertoia, Kryeziu, Corazza. Allenatore: De Agostini.

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Gli occhi di Altovicentino e Biancoscudati Padova su Emil Zubin. Non è una novità. I contatti fra gli esponenti dell’ex Marano e del neonato sodalizio patavino con il capitano neroverde c’erano già stati d’estate. Zubin però a Pordenone è un’istituzione. E poi voleva fortissimamente giocare in quella Lega Pro conquistata grazie ai suoi gol e sfidare il Venezia che l’aveva “scaricato”. Ora le cose sono cambiate. Un po’ per gli infortuni, un po’ perché non ha ancora conosciuto la gioia del gol, un po’ di più perché vedersela con giovani rampanti in cerca di carriera è più faticoso che fare il protagonista in Lega D. Zubo ci starebbe pensando. Domenica ha perso anche la maglia numero 9, assegnata da Foschi a Barbuti. Anno nuovo, vita nuova: il capitano potrebbe uscire dalla storia neroverde dalla “finestra” di gennaio. Rino Dalle Rive, esuberante e facoltoso presidente dell’Altovicentino, ha confidato a Riccardo Riem, inviato de l’Altra Domenica (Tpn), di essere in contatto con lui, pronto a un’ulteriore pazzia per vederlo in bianconero. Zubo al momento non avrebbe risposto con un no secco. Ma anche da Padova e da Carmine Parlato sarebbero arrivati nuovi segnali dopo l’infortunio a “Rulo” Ferretti, fermo almeno un mese e senza garanzie sul ritorno a livelli ottimali. Il popolo neroverde trema.

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) A Padova (Biancoscudati in testa a punteggio pieno insieme al Belluno) stanno preparando la nuova calata nella Destra Tagliamento. Se a Tamai hanno seguito la squadra in 800, a Fontanafredda domenica potrebbero arrivare 1200 supporter patavini. Nello scorso turno, al successo (1-0) interno con il Mezzocorona hanno assistito 4 mila 600 spettatori. Agli ospiti verrà riservata tutta la gradinata scoperta del Tognon, ovvero 1500 posti. La società rossonera sta già allestendo chioschi enogastronomici per i “generi di conforto”.

Ore 13.30 – (Gazzettino) «È come fosse la prima volta, non si accettano mai le sconfitte». Così il tecnico del Cittadella Claudio Foscarini dribbla i tre passi falsi della sua squadra nelle ultime tre partite di campionato. Nella passata stagione i granata avevano perso anche per cinque volte di fila pagando spesso ogni minimo errore, stavolta però ci hanno messo del proprio oltre misura. «Dobbiamo recitare il mea culpa in troppi episodi -riprende Foscarini- sia contro la Pro Vercelli, sia a Bologna e anche contro il Lanciano. Bisogna riconoscere i meriti degli avversari, ma prevalgono di parecchio i nostri errori. Dobbiamo migliorare molto soprattutto l’attenzione e la concentrazione durante l’intera partita». L’ultima sconfitta brucia sempre più delle altre. Spiega il tecnico di Riese: «Contro il Lanciano avevamo rimediato un brutto primo tempo e sul 2-2 stavamo meritando di più, ma non siamo riusciti a finalizzare la nostra superiorità. Dispiace non essere ripagati per lo sforzo profuso, soprattutto quando un episodio ci penalizza ulteriormente. Purtroppo è una legge del calcio che quando sbagli, poi vieni punito. Invece è proprio in queste situazioni che dobbiamo crescere e fare in modo che se non riesci a segnare quando hai l’occasione da gol, almeno non lo subisci». Su come preparerà la trasferta di lunedì prossimo a Varese, Foscarini continua: «Analizzeremo le cose che sono andate bene e gli errori commessi, ma fondamentale sarà la capacità di saper girare pagina. Dobbiamo ripartire per ritrovare il morale e la voglia di fare punti. Non dobbiamo disperdere le nostre certezze, il gruppo ha le risorse per saper reagire e deve dimostrarlo». Sui troppi gol finora presi (12), conclude: «Non è una questione che riguarda soltanto la difesa perchè l’intera squadra deve farsi carico delle due fasi di gioco. Stiamo subendo troppo e ciò significa che i difensori non sono aiutati abbastanza». SQUADRA. Ieri Andrea Schenetti è rientrato in gruppo, anche se non ha svolto l’intero programma, mentre Donazzan e Paolucci hanno continuato a parte. Oggi doppia seduta, giovedì e venerdi al pomeriggio con ultimo allenamento al Tombolato sabato mattina. Barreca rientrerà venerdì dalla convocazione con l’Under 20 che gioca domani in Polonia. CORALLI. Il bomber granata lunedì è diventato papà di Gioia. Mamma Daniela e la neonata oggi lasceranno l’ospedale di Cittadella. Ieri dopo l’allenamento Coralli ha festeggiato con la squadra il lieto evento, mentre domani sera ci sarà un rifresco per amici e tifosi al bar Centrale.

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) «In campo bisogna comunicare di più se vogliamo invertire il trend negativo». Edoardo Gorini espone la sua ricetta per risolvere i problemi difensivi, ma non solo, emersi nelle ultime tre uscite del Cittadella contro Pro Vercelli, Bologna e Lanciano. Il vice allenatore dei granata ha ben chiaro dove lavorare in settimana per cancellare le tre sconfitte consecutive. «In campo devono esserci maggior concentrazione e più collaborazione tra i giocatori», spiega Edoardo Gorini. «È fondamentale quando si è in partita parlarsi, aiutarsi. Su questo aspetto i ragazzi devono cercare di fare uno sforzo in più». Il Cittadella deve insomma essere più squadra. «Bisogna cercare di sopperire all’errore del compagno», osserva l’ex difensore granata. «Quando ci si aiuta l’uno con l’altro è più semplice evitare di prendere gol. Dobbiamo lavorare su questi aspetti e un ruolo importante dovranno averlo i giocatori che già c’erano l’anno scorso. Se a inizio stagione eravamo dei fenomeni, adesso non possiamo essere diventati scarsi tutto in un momento. Se poi andiamo ad analizzare le sconfitte, sono state immeritate e decretate da errori banali, che dobbiamo cercare di non commettere più». La difesa, che al momento ha incassato 12 gol, deve ritrovare i giusti meccanismi. «Quando la linea difensiva cambia spesso non è facile trovare il giusto affiatamento», rileva Gorini. «Tra infortuni e squalifiche abbiamo fatto fatica a giocare sempre con la stessa linea difensiva». Il Cittadella deve ripartire da lunedì, quando all’Ossola di Varese proverà a tornare a macinare gioco e punti. «È fondamentale non perdere. È una gara alla nostra portata. In questo campionato non ci sono squadroni. È un torneo equilibrato e le gare sono molto spesso decise dagli episodi». Una partita da ex quella di lunedì per Gorini. «Torno in una città dove ho giocato nove anni. Metà della mia carriera è legata al Varese. Ho ancora tanti amici in Lombardia. Mi auguro tuttavia di fare lo sgambetto alla mia ex squadra». La squadra. Ieri i granata hanno ripreso gli allenamenti al Tombolato sotto la guida di Foscarini. Lunedì a Varese mancheranno lo squalificato Pellizzer e gli infortunati Donazzan, Schenetti e Paolucci, Intanto Barreca è in ritiro con la nazionale Under 20 che domani sarà impegnata in Polonia nel Torneo Quattro Nazioni.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto) Zero spazio alle polemiche, una conferma inequivocabile fornita sul campo. Nicola Rigoni per questo Cittadella è insostituibile, un centrocampo che coniuga qualità e quantità senza soluzione di continuità, è in grado di segnare e pure di aiutare la difesa. Insomma, un perno fondamentale per Claudio Foscarini, una delle poche note liete sabato scorso al Tombolato contro il Lanciano: «Mi interessa poco aver segnato se poi abbiamo perso la partita – taglia corto il centrocampista vicentino – abbiamo avuto la possibilità di vincere la partita e non ci siamo riusciti a causa dei nostri errori. Ci sono state tante disattenzioni da parte di tutta la squadra, dobbiamo migliorare perché stiamo perdendo punti importanti e dobbiamo essere più attenti. Quando siamo finiti sotto siamo stati troppo timidi e passivi». Rigoni ha già voltato pagina e pensa al posticipo con il Varese: «La mia partenza dalla panchina? E’ stata una scelta presa con il mister e condivisa, non ci sono problemi. Abbiamo perso lo spirito che avevamo contro la Pro Vercelli già a Bologna, si è inceppato qualcosa. Dobbiamo lavorare perché non eravamo fenomeni prima e non siamo scarsi ora: lunedì possiamo riscattarci, ma dipende soltanto da noi».

Ore 12.50 – Il Fontanafredda domenica dovrà fare a meno di Michele Ianneo, squalificato per una gara per somma di ammonizioni.

Ore 12.40 – C’era grande attesa per la decisione del Giudice Sportivo su Nicola Segato, centrocampista del Padova espulso domenica contro il Mezzocorona. E la scure si è abbattuta prepotentemente sul centrocampista: sono tre i turni di stop comminatigli “per aver colpito con un pugno un calciatore avversario. Sanzione così determinata ai sensi dell’art. 19 comma 4 let. b) del CGS”. I Biancoscudati, dunque, dovranno fare a meno di Segato non solo nelle gare con Fontanafredda e Belluno ma anche nella sfida del 26 ottobre con l’ArzignanoChiampo. Da valutare se la società farà ricorso.

Ore 12.30 – Giudice Sportivo: tre turni di squalifica per Nicola Segato!

Ore 12.10 – (Gazzettino) L’Este giocherà in anticipo sabato alle 15 la prossima sfida casalinga di campionato con lo Scandicci, occasione nella quale tenterà di riprendere subito il cammino dopo la prima sconfitta con il Formigine. «Lo Scandicci ci ha chiesto di anticipare la gara – spiega Gianluca Zattarin – e abbiamo accettato. Spero che ci possa essere una bella cornice di pubblico». La squadra ha ripreso ieri la preparazione, e prima di iniziare il lavoro sul campo il tecnico giallorosso ha parlato per una ventina di minuti ai giocatori. «A differenza delle altre partite, domenica abbiamo avuto qualche difficoltà perché il Formigine si è chiuso, ma a parte questo abbiamo avuto un atteggiamento diverso dalle gare precedenti e per una squadra giovane come la nostra non deve succedere». Pur mantenendo la vetta della classifica, in coabitazione con il Delta Porto Tolle, nelle ultime due uscite l’Este ha ottenuto solo un punto. «Il pareggio con la Correggese ci sta, è un buon risultato. Di sicuro non ci voleva la sconfitta di domenica, ma fa parte di un percorso che dobbiamo fare. Adesso mi attendo subito una risposta dei ragazzi con lo Scandicci, dobbiamo fare una grande partita». Rubbo, ammonito nell’ultima gara, è entrato in diffida. Sarà assente Bonazzoli che come noto è stato squalificato per dieci giornate. L’attaccante è seguito dall’avvocato bolognese Mattia Grassani e oggi potrebbero esserci novità sul procedere o meno con il ricorso contro il provvedimento del giudice sportivo.

Ore 11.50 – Qui Guizza: fase conclusiva dell’allenamento mattutino, attesa per l’entità della squalifica comminata a Nicola Segato.

Ore 11.30 – (Gazzettino) Intanto, come detto, oggi è atteso il provvedimento del giudice sportivo nei confronti di Segato che è stato espulso domenica nel finale del primo tempo per una presunta gomitata ad Alouani del Mezzocorona: considerato che si è trattato di cartellino rosso diretto, ci si attende una squalifica superiore a una giornata. Se la sanzione dovesse essere pesante, non è escluso che la società possa multare il giocatore. Tornando a ieri, non manca una curiosità: ad assistere all’allenamento era presente l’ex attaccante biancoscudato Roberto Putelli, passato al campo per salutare Parlato. RECUPERO. Si giocherà oggi alle 15 la sfida Clodiense-Tamai, valida come recupero della terza giornata di campionato. La partita era stata rinviata per la morte del giovane giocatore Riccardo Meneghel del Tamai.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Passando alla seduta, Parlato ha provato nuove soluzioni alla luce delle defezioni sicure di Ferretti e di Segato, quest’ultimo per squalifica che è attesa oggi. In particolare il tecnico ha incentrato quasi tutta la sessione di lavoro sulla tattica, nella quale è stato proposto il centrocampo a tre: in una prima formula si è visto Nichele davanti alla difesa supportato da Bedin e Mazzocco, poi si è passati a Mattin davanti alla difesa con interni Bedin e Nichele, mentre durante la partitella il centrocampo a tre è stato formato da Nichele vertice basso con Ilari interno destro e Mazzocco interno sinistro. Anche in attacco sono state testate varie situazioni con Cunico ad agire alle spalle prima di Ilari e Pittarello, e durante la partitella alle spalle di Petrilli e Aperi. Soluzione quest’ultima che punta molto sul gioco a palla bassa e sulla velocità, date le caratteristiche fisiche degli interpreti.

Ore 11.10 – (Gazzettino) «Ferretti ha una lesione che va dal primo al secondo grado di tre centimetri per un centimetro. Dovrà stare fermo tre-quattro settimane». È il direttore sportivo Fabrizio De Poli a fare il punto sulle condizioni de “El Rulo”, che si è infortunato al flessore della gamba sinistra nel primo tempo con il Mezzocorona. Il giocatore ha assistito ieri a bordo campo all’allenamento dei compagni, e nei prossimi giorni effettuerà un altro accertamento clinico per valutare con maggiore precisione l’entità della lesione. SQUADRA. Ha ripreso la preparazione in vista della trasferta con il Fontanafredda. Prima di scendere in campo, Parlato e De Poli si sono intrattenuti mezzora con i giocatori in spogliatoio: un faccia a faccia nel corso del quale si è tornati ad analizzare la partita con i trentini, ma si è parlato anche del nervosismo manifestato dai biancoscudati in campo. Della serie, d’accordo l’ardore sportivo, ma non si deve esagerare.

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Non vedo l’ora di poter entrare in campo e di dare una mano alla squadra. L’obiettivo è arrivare alla partita di domenica in condizioni ottimali». Sembra essere arrivato il momento del debutto di Christian Tiboni anche alla luce dell’infortunio a Ferretti. L’attaccante sta seguendo un programma di lavoro ad hoc e ieri si è allenato a parte. «Dovevo fare ossigenare un pò la gamba, le sensazioni sono buone. Abbiamo deciso il programma con lo staff tecnico e medico, comincerò a spingere di più da domani», ossia oggi. Parlato ha detto che domenica lei dovrebbe essere in grado di giocare 45-60 minuti. «Sì, la mia disponibilità è totale. Per la grande voglia di allenarmi mi sono procurato un problemino al quadricipite il primo giorno che sono arrivato al Padova e mi ha condizionato un po’. Adesso sto bene». Tra i tifosi c’è molta curiosità di vederla all’opera. «Anche se non ho ancora giocato, mi sono ambientato subito con il gruppo, la società e l’allenatore. Mi sento bene. So che Padova è una piazza esigente, sono le sfide che mi piacciono. Domenica ero all’Euganeo, era un bel vedere. Padova è una società gloriosa che ha voglia di rivincita». Fuori Ferretti, potrebbe toccare a lei. «Non ho mai augurato il male ai miei compagni. Sono venuto per dare una mano a una squadra che è già forte. Cerco di fare il giocatore nella maniera migliore, Ferretti è un giocatore importante per noi e gli auguro una guarigione veloce. C’è bisogno di tutti». Il mister le ha già detto qualcosa? «No. Decide sabato la formazione, io faccio il possibile e ci tengo a fare bene».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Via libera al recupero della tribuna ovest dell’Appiani. A due anni dal bando di gara con cui «Birrificio Antoniano srl» – «Interbrau spa» si è aggiudicato una sponsorizzazione da 150 mila euro che permetterà di far partire il primo stralcio del progetto di ristrutturazione dello storico impianto cittadino (costo complessivo 600mila euro), a breve cominceranno finalmente i lavori. Ieri infatti la giunta ha approvato il progetto esecutivo che riguarderà la tribuna ovest dell’Appiani. «Provvederemo ad unire il corpo A e il corpo B delle gradinate che, a lavori finiti, potranno ospitare fino a 3mila persone – ha spiegato l’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo -. Verranno sostituiti i seggiolini, verranno rifatti i bagni che avranno anche una parte dedicata alle donne, e saranno realizzati degli spazi da destinare al pronto soccorso». A fronte della sponsorizzazione, il «Birrificio Antoniano srl» potrà usufruire di spazi pubblicitari all’interno dello stadio e durante delle manifestazioni organizzate dal Comune. L’assessore ha poi ricordato che l’amministrazione ha anche concesso al Coni degli spazi interni in prossimità della curva sud dell’Euganeo.

Ore 10.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento mattutino.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Padova è una di quelle piazze che fanno sentire il vero calore: domenica scorsa ero in tribuna e vedere così tanta gente per una Serie D è stato bellissimo. Questo significa che in alcune città si è riusciti ad andare al di là di leggi e limitazioni che nel tempo hanno svuotato gli stadi: è più facile sentirsi giocatori qui a Padova, che non in uno stadio di Lega Pro». Questa mattina è atteso il verdetto del Giudice Sportivo su Nicola Segato, espulso al 46’ del primo tempo di domenica per una manata a un avversario: il centrocampista rischia due giornate e potrebbe saltare, oltre a Fontanafredda, anche Padova-Belluno. Proprio per mettere in chiaro alcune norme di comportamento, ieri prima dell’allenamento mister Parlato e il diesse De Poli hanno voluto radunare la squadra in spogliatoio per una buona mezz’ora:. «La gara non è stata facile, per l’infortunio di Ferretti e l’espulsione di Segato», ha spiegato poi il diesse, «ma questo non giustifica qualche eccesso di nervosismo». Vista l’assenza di Segato, Parlato potrebbe optare per un centrocampo a tre con Nichele regista spalleggiato da Bedin e Mazzocco, oppure con il giovane svedese Mattin (ancora a secco di presenze) al centro in luogo di Mazzocco con Nichele spostato sul centro-sinistra.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Venendo a mancare la punta più prolifica fin qui dell’attacco biancoscudato (6 reti in poco più di 4 gare), Carmine Parlato dovrà puntare molto sul nuovo arrivato, Christian Tiboni. L’attaccante, giunto due settimane fa a Padova e fermatosi per un piccolo acciacco nel suo primo giorno alla Guizza, scalpita ed è pronto a prendere per mano l’attacco biancoscudato. «Mi sono allenato a parte per vedere la risposta delle gambe, che è stata positiva. Da mercoledì ricomincerò a caricare in modo di poter allenarmi con la squadra da giovedì ed essere pronto per domenica. Quando sono arrivato ho avuto una piccola contrattura, causata da un sovraccarico negli ultimi giorni di allenamenti col Renate, ma è stata una cosa lieve che ora sembra superata». Dopo la scorsa annata (24 presenze e soli 3 gol tra Prato e Pergolettese, l’attaccante veronese non vede l’ora di ritornare in campo e dire la sua. «Sin dal primo giorno qui mi sono trovato bene, mi sono ambientato senza problemi e sono pronto a dare una mano: questa è una squadra forte anche senza di me, ma io voglio dire la mia e cercherò di farlo sin da domenica».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La prima prognosi parla di uno stop previsto tra le tre e le quattro settimane. In fin dei conti sarebbe potuta andare decisamente peggio a Gustavo Ferretti: dopo essersi fermato al 27’ del primo tempo di Biancoscudati Padova-Mezzocorona di domenica scorsa, l’attaccante argentino due giorni fa sui è sottoposto a una prima risonanza magnetica nel Poliambulatorio Arcella per accertare l’entità dell’infortunio al flessore della coscia destra. La quale, ancorchè provvisoria, ha già potuto escludere danni di grave entità. «Ha una lesione tra il primo e il secondo grado», ha spiegato il direttore sportivo Fabrizio De Poli, «Ma l’entità valutata dal report di due giorni fa, intorno ai tre centimetri di lunghezza, potrà essere più precisa quando si sarà riassorbito il versamento muscolare causato dall’infortunio e sarà possibile stabilire con una seconda ecografia l’effettiva dimensione della lesione. Si stima, comunque, che lo stop dovrebbe essere fissato in tre-quattro settimane». Il peggio, quindi, sembra scongiurato: il Rulo starà ai box circa un mese, perderà quasi sicuramente, oltre alle prossime gare di campionato con Fontanafredda, Belluno, Arzignano e alla sfida di coppa di mercoledì prossimo a Fano, anche il match del 2 novembre contro l’altra nobile decaduta del girone C, la Triestina, mentre potrebbe rientrare a metà novembre per la trasferta di Dro.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sbloccati i 150 mila euro dei fratelli Vecchiato utili a ristrutturare la tribuna ovest dell’Appiani. Dopo mesi di annunci, smentite e incertezze, ieri la giunta comunale, dopo aver ottenuto l’ok della Sovrintendenza ai beni architettonici, ha dato il via libera per avviare i lavori di sistemazione della tribuna coperta. Ora non rimane altro che preparare il bando per scegliere la ditta a cui affidare i lavori. I costi saranno sostenuti di Sandro e Michele Vecchiato del birrificio Antoniano (marchio riconducibile all’azienda Interbrau), che un anno e mezzo fa avevano risposto al bando scegliendo di finanziare solo uno dei tre stralci proposti per il restauro completo (costo totale 600 mila euro), ovvero quello per il recupero della Tribuna Sud e dei relativi servizi, al costo di 150 mila euro. Considerando però prioritaria la riqualificazione della tribuna ovest, l’amministrazione ha deciso di investire, con l’assenso del Vecchiato, le somme in quel settore dell’Appiani. Proprio domenica scorsa, subito dopo la partita Padova-Mezzocorona, i due fratelli avevano dichiarato: «È tutto ancora fermo, ad un anno e mezzo dall’intesa con il Comune per colpa. Ci sono 150 mila euro a disposizione, è assurdo che restino lì, fermi». La risposta da Palazzo Moroni, che in cambio darà visibilità all’azienda durante gli eventi principali organizzati dal Comune, è arrivata. I tifosi padovani più nostalgici chiedono e sperano ancora che la squadra di calcio torni a giocare all’Appiani. Ipotesi sempre più remota, considerato che l’ultima volta del Padova all’Appiani risale al 29 maggio 1994. Era un Padova-Palermo, terminato 0-0. Da allora l’abbandono e le tante voci tra riqualificazione e abbattimento, che hanno turbato chi l’Appiani lo aveva vissuto da Rocco a Sandreani. Il ritorno alla luce dello storico impianto è datato 21 luglio 2012. Diciotto anni dopo, in amichevole. La riapertura dei cancelli dello stadio di via Carducci aveva fatti riprovare ai tifosi emozioni sopite. Le stesse che hanno fatto innamorare del nuovo progetto i fratelli Sandro e Michele Vecchiato.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Quasi un milione di euro per ristrutturare la curva Sud dello stadio Euganeo. Ieri mattina la giunta comunale ha approvato il progetto presentato dal Coni nazionale, in cui è previsto che l’impianto di viale Nereo Rocco ospiti la sede del Coni provinciale, tutti gli uffici della scuola regionale dello sport e una nuovissima sala convegni. Tutto sarà realizzato nella parte sottostante la curva sud e la convenzione con il Comune durerà per 25 anni. A portare la delibera in giunta è stato lo stesso sindaco Bitonci, che il 3 ottobre scorso aveva firmato un’intesa con l’ingegner Francesco Romussi, presente a nome del Comitato olimpico nazionale, per dare il via ai lavori, che inizieranno non appena il Coni individuerà la ditta più adatta a svolgerli e che costeranno 919 mila euro e non 700 mila come preventivato inizialmente. Tutti a carico del Coni. La ristrutturazione permetterà di dare vita all’impianto anche nei giorni infrasettimanali, quando non sono previste partite e manifestazioni sportive. Lo stadio Euganeo diventerà la casa di tutte le federazioni, considerato che la curva Sud era finora inutilizzata. Attualmente l’Euganeo ospita 13 sedi di federazioni sportive, a partire proprio da quella veneta del Comitato olimpico. L’elenco comprende poi gli uffici di associazioni e federazioni di arbitri, pesca sportiva e attività subacquee, armi sportive da caccia, sport disabili, arbitri calcio, sport orientamento, danza sportiva, ginnastica d’Italia, allenatori calcio, handball , sport equestri, e Fipav pallavolo.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) L’entusiasmo della piazza è ai massimi dopo tanti anni, Tiboni è rimasto stregato dai 4.500 spettatori di domenica scorsa: «Vedere così tanta gente allo stadio in serie D è uno spettacolo — ammette l’attaccante veronese — c’è un amore della gente che va al di là della categorie. Un giocatore gli stimoli deve trovarli al di là di uno stadio pieno o vuoto, meglio qui a Padova che in tante altre squadre di Lega Pro. Dico questo senza la minima esitazione, poi è chiaro che tutti noi abbiamo tantissima voglia di tornare in Lega Pro, vogliamo vincere a tutti i costi». Tiboni, poi, non ne fa neppure una questione di moduli in campo. «Ho giocato in tanti modi — dice — e con tanti moduli diversi. Il ruolo quando stai bene fisicamente è relativo, io non vedo l’ora di scendere in campo». E la voglia di esserci e di dimostrare, con il tempo, di poter essere un valore aggiunto per i biancoscudati, potrebbe compensare almeno in parte il deficit di preparazione. Ormai ci siamo. Tiboni è pronto, il Padova ha bisogno di lui.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Ho avuto un problemino fisico appena arrivato, avevo caricato tanto durante il periodo di prova al Renate e probabilmente ho pagato un po’ quella situazione, non appena arrivato a Padova. Una piccola contrattura mi ha un po’ rallentato, adesso però mi sento bene e potrebbe essere arrivato il mio momento». Parlato ci sta pensando e ha bisogno di Tiboni, anche se non è al 100 per cento della condizione: «Se il mister vuole — taglia corto Tiboni — io sono a disposizione e non vedo l’ora di poter entrare in campo. La piazza chiede molto ma io sono molto stimolato dalle sfide e da una tifoseria che pretende l’impegno massimale da ogni giocatore, come quella del Padova. Sono strafelice di essere a Padova e non gioco certo sulle disgrazie e sugli infortuni dei miei compagni di squadra. Anzi, auguro al Rulo una pronta guarigione, possiamo anche giocare assieme anche se non devo certo essere io a dirlo».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Tocca a lui. Non si sa ancora per quanti minuti e con quali risultati, vista la condizione atletica che per forza di cose non potrà essere al top ma Christian Tiboni è pronto a sostituire Gustavo Ferretti. Per il centravanti argentino, se mai ce ne fosse stato il bisogno, ieri è arrivata la conferma della lesione muscolare al flessore della gamba destra fra primo e secondo grado. Ne avrà per un mese circa, anche se il direttore sportivo Fabrizio De Poli è leggermente più possibilista su un recupero più rapido rispetto a lunedì: «Potrebbero volerci fra le tre e le quattro settimane, per ora la situazione è questa, poi rifaremo gli esami strumentali fra qualche giorno. Di solito è seguita da un’edema, vogliamo vederci chiaro fino in fondo, faremo tutto quello che è necessario fare». Tiboni, intanto, scalpita. Ha recuperato da una piccola contrattura accusata nei primi giorni di allenamento alla Guizza e intensificherà i carichi di lavoro fino alla fine della settimana per mettersi a disposizione di Carmine Parlato: «L’obiettivo è quello di entrare rapidamente in condizione — ammette il centravanti di Desenzano sul Garda — le sensazioni sono buone e l’obiettivo è quello di arrivare a domenica in grado di fare almeno uno spezzone di partita».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (12 pottobre, ore 15.00): ArzignanoChiampo-Belluno, Fontanafredda-Padova, Mezzocorona-Giorgione, Montebelluna-Sacilese, Mori Santo Stefano-Clodiense, Tamai-Dro, Triestina-Alto Vicentino, Union Pro-Legnago, Union Ripa La Fenadora-Kras Repen

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica: Belluno e Padova 15, AltoVicentino 13, Sacilese, Clodiense e Montebelluna 9, Fontanafredda e Union Pro 7, Tamai e Arzignano 6, Union La Fenadora e Giorgione 5, Dro 4, Kras Repen 3, Triestina e Mori Santo Stefano 2, Legnago 1, Mezzocorona -2.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della quinta giornata: Belluno-Triestina 2-1 (giocata sabato), Dro-Mori Santo Stefano 2-1 (giocata sabato), Legnago-Tamai 0-2 (giocata sabato), Alto Vicentino-Ripa La Fenadora 1-0, Clodiense-Fontanafredda 2-0, Giorgione-Union ArzignanoChiampo 1-0, Kras Repen-Montebelluna 1-2, Padova-Mezzocorona 1-0, Sacilese-Union Pro 5-0.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 7 ottobre: i Biancoscudati tornano ad allenarsi alla Guizza, sotto gli occhi dell’infortunato Ferretti.




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