Padova, Cunico: “Il gol più bello ed importante? Col Legnago. E se vinciamo con l’AltoVicentino…”

Condividi

Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli

Marco Cunico, oltre a essere il capitano è anche il bomber della squadra. Dieci sigilli con quello al Ripa.
«È un record per me nel girone d’andata, al massimo ne avevo fatti nove al Portogruaro. Non me l’aspettavo anche perché non sono un attaccante vero e proprio: sono davvero tanti. Fa piacere e preoccupa anche un po’, nel senso che se ci aspettiamo la stessa media nel ritorno è un bel problema».

Non si sente quindi di fare promesse?
«No, sono troppi. Spero di ripetermi come prestazioni perchè mi sento bene, e come presenze in campo dato che ho saltato solo una partita».

Guarda caso quella con la Sacilese ed è arrivata l’unica sconfitta. Solo una coincidenza?
«Penso di sì. Vista da fuori abbiamo fatto la prestazione anche a Sacile e il pareggio sarebbe stato giusto. Sono convinto che sia stata solo una coincidenza. Il mio obiettivo è non saltarne più fino al termine del campionato, vediamo se ci riesco».

Tornando ai suoi gol, il più bello e il più importante?
«Quello di sabato sembra un gol sporco e banale, invece se non riesco ad arrivare in anticipo e a impattare di controbalzo, la palla si sarebbe alzata e non avrei più potuto calciare. Ma se devo proprio sceglierne uno, dico quello in casa con il Legnago: oltre a essermi piaciuto è stato anche importante dato che abbiamo vinto 2-1. E l’ho fatto sotto la tribuna Fattori: è sempre bello segnare in casa».

È il leader della squadra dentro e fuori dal campo. Sente il peso della responsabilità?
«L’allenatore mi ha dato questo ruolo, ma poi è la squadra che ti deve far capire che ha fiducia in te, ed è successo un po’ alla volta, conoscendoci: questo fa piacere. Anche se non sono l’unico punto di riferimento, ce ne sono altri. Compreso qualcuno che sta giocando meno ed è ancora più importante di me perché essere d’esempio quando non si gioca è la cosa più difficile. Mi riferisco a Thomassen che è fondamentale per il nostro spogliatoio».

Ci sono le feste di mezzo, ma si comincia già a respirare un po’ l’aria dello scontro diretto con l’Altovicentino.
«Ora per fortuna stacchiamo la spina, anche se abbiamo pochi giorni e da sabato inizieremo a preparare la partita. Ci stiamo arrivando in maniera ottimale sia per la classifica e sia perché recupereremo tutti. Ci prepareremo al meglio, non solo per questa partita, ma per tutto il girone di ritorno che sarà lungo e duro».

Lei conosce bene l’ambiente dell’Altovicentino avendoci giocato l’anno scorso. Che partita si aspetta?
«Sinceramente non mi sento un ex, mi sento un ex del Portogruaro dove sono stato undici anni. Lì è cambiato anche lo stadio, non si gioca più a Marano. Di sicuro conosco tante persone che rivedo con piacere e con le quali ho condiviso una stagione importante, anche se non è culminata con un successo. Quanto alla partita, è come le altre anche se ha più fascino perché si affrontano la prima e la seconda in classifica. Sono convinto che due risultati su tre saranno insignificanti per il prosieguo del campionato, l’unico risultato che può davvero dare un segnale è la nostra vittoria: otto punti di vantaggio comincerebbero a non essere pochi, e vincere da loro può essere importante anche sul piano psicologico. Se finisce invece in pareggio restiamo a +5 e con l’esperienza vissuta l’anno scorso sono pochi punti con la strada che c’è ancora davanti».

Natale alle porte: cosa si sente di dire ai tifosi?
«Li ringrazio. Dalla prima amichevole di Asiago io e i miei compagni abbiamo respirato il loro amore e il loro attaccamento per la squadra. Questo ci ha responsabilizzato e anche un po’ preoccupato all’inizio perché ci ha fatto capire dove eravamo, se mai fosse stato necessario. Però alla fine questo ti dà anche quel pepe al sedere che ti fa dare qualcosa in più. Rappresentano veramente una spinta continua, in pratica giochiamo sempre in casa. E non hanno mai mugugnato quando siamo stati secondi a tre punti dall’Altovicentino, anzi ci hanno sempre spinto. Sono convinto che sarà così fino alla fine e mi auguro che vada tutto come deve andare».

Trascorrerà le feste in famiglia con sua moglie Martina e i figli Mia a Matias?
«Sì, rimango a casa a recuperare. La vigilia ceniamo dai miei genitori a Thiene, il pranzo di Natale lo facciamo dai miei suoceri a Schio».




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com