Live 24! Padova-AltoVicentino, -3: termina 8-0 l’amichevole ad Agna, tris di Zubin

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Ore 22.00 – (Il Piccolo) Chissà, forse l’intento è quello di dare un’altra scossa, sperando che abbia un effetto migliore di quella avuta dal cambio allenatore di un mese fa. Fatto sta che a sorpresa, e all’improvviso, dopo l’ultimo allenamento che si svolgerà stamattina a Prosecco, la Triestina sbaraccherà e partirà nel pomeriggio odierno per Marina di Ravenna, dove resterà in ritiro fino alla decisiva partita di domenica a Legnago (inizio ore 15), quando l’Unione si giocherà le residue possibilità di acciuffare i play-out. Gli alabardati, probabilmente non molto entusiasti dell’iniziativa, vanno dunque addirittura in Romagna per gli ultimi tre giorni di preparazione alla partita. Le motivazioni ufficiali sono le solite di questo tipo di provvedimenti: cercare la giusta concentrazione, fare gruppo, isolarsi da tutto e da tutti, soprattutto in questo periodo di voci, mugugni e polemiche triestine. Anche se in realtà i giocatori in questo periodo sono stati continuamente appoggiati dai tifosi, che hanno sempre tenuta separata la dura contestazione alla società. Anzi, nelle scorse settimane i ragazzi della curva Furlan avevano sempre fatto visita proprio agli allenamenti, incitando e sostenendo la squadra con cori e striscioni. Se questo ennesimo colpo di scena sortirà qualche effetto benefico, lo si scoprirà solo domenica, anche se come già detto i giocatori probabilmente non hanno accolto la decisione della società con grande piacere. Oscuri anche i motivi della scelta di una sede tanto lontana e non esattamente vicina nemmeno a Legnago. Adesso comunque spetta ai giocatori e al tecnico Gagliardi sfruttare questa parentesi per preparare al meglio una sfida decisiva: solo vincendo a Legnago infatti ci si assicura lo spareggio contro il Dro. E si allungherà la stagione con la speranza di restare in serie D, anche se in Trentino sarà obbligatoria un’altra vittoria. Intanto nell’allenamento di ieri pomeriggio la squadra ha alternato esercizi di tecnica ed esercitazioni difensive, impegnandosi poi sulla forza, sulla resistenza e nei tiri in porta. Nel finale gli alabardati si sono misurati in una partitina finale su metà campo. Stagione finita per il centrocampista senegalese Thiam Diop, definitivamente bloccato dalla pubalgia. Ma il vero allarme è per Arvia, che non si è allenato per dolori alla schiena. E vista l’importanza dell’esperto jolly alabardato, la sua sarebbe un’assenza davvero grave. BIGLIETTI. Saranno parecchi i tifosi alabardati che vorranno presenziare alla decisiva trasferta di Legnago: domenica si gioca alle 15 allo stadio “Mario Sandrini”, situato in via Olimpia 1. Il biglietto intero costerà 10 euro, entrata gratuita per gli under 12.

Ore 21.40 – (L’Arena) Il Legnago già salvo matematiamente e un po’ rimaneggiato per far posto a chi ha giocato di meno, nella penultima gara di campionato ha perso di misura a Sacile (3-2), ma ha fatto bella figura. In panchina il difensore Viteritti e i centrocampisti Longato e Tresoldi assieme a Valente, Adriano e Farinazzo utilizzati nel finale, mister Orecchia ha confermato Manganotti e Falchetto schierato come centrocampista, rispolverando Ronconi e Rivi. In svantaggio per un gol del bomber biancorosso Sottovia, il Legnago ha fallito il pareggio con Ronconi che si è fatto ipnotizzare dal portiere Favaro, poi una bella inzuccata di Rivi ha prodotto l’ 1-1, quindi eurogol di Sottovia per il 2-1 e un rigore generoso (Viviani giura che era spalla contro spalla con Beccaro e non sgambetto) realizzato per il 3-1 dall’ex Baggio e un eurogol di Valente per accorciare le distanze e tenere in ansia i locali fino al 94′. A fine gara sia mister Orecchia che il dg Preto hanno recriminato sul rigore giudicando più equo in pareggio. Domenica ultima gara di campionato. Al «Sandrini» arriverà una disperata Unione Triestina, quart’ultima in classifica con 31 punti che per evitare la retrocessione diretta deve vincere. Retrocesse in Eccellenza, Mezzocorona e Mori Santo Stefano, rischiano infatti di non disputare i playout Kras Repen (30 punti) o Triestina (31 punti) se arrivano terz’ultime ed hanno un distacco di 8 punti dalla sest’ultima. I rossoalabardati hanno perso in casa con il Fontanafredda (0-1) e il terzo mister stagionale, Gianluca Gagliardi, subentrato a Ferazzoli a cinque gare dal termine, si è lamentato dell’arbitro Colinucci di Cesena per un rigore non concesso a Rocco e per un po’ di sfortuna (palo di Proia). Il Legnago vuole concludere il suo campionato con una bella prova e magari con una vittoria sfuggita nell’andata dopo un vantaggio di di 4-1 (doppietta di Fioretti e reti di Longato e Viteritti) e finita con un rocambesco 4-4. Nella Triestina multata dal giudice sportivo di 1.500 euro per un’aggressione ad un giocatore del Fontanafredda, squalificato per un turno il centrale difensivo Piscopo, nel Legnago appiedato invece il centrocampista Luca Viviani.

Ore 21.20 – (Tribuna di Treviso) Quella di domenica a Montebelluna, potrebbe essere stata l’ultima partita di Andrea Gazzola dopo 15 anni con la maglia rossostellata. Complice la quarta ammonizione, il capitano del Giorgione è stato squalificato e salterà il Ripa Fenadora, sfida con la quale calerà il sipario sulla regular season e (si spera) anche sul campionato del Giorgione, ad un passo dalla salvezza senza ricorrere ai playout. “Speedy” Gazzola, attaccante classe 1983, già nella scorsa estate aveva manifestato dubbi sul proseguimento della sua carriera, almeno a questi livelli. Conciliare il calcio di serie D con il lavoro in fabbrica non è semplice: nel 2013/14 si era aggiunto un problema al ginocchio, quest’anno a livello fisico è andato tutto bene. Pertanto la scelta del capitano riguardo il suo futuro dovrà tener conto di numerosi fattori. Ciò che è certo è che in 15 anni, di acqua ne è passata parecchia sotto i ponti: dopo il fallimento del Giorgione nel 2000, Gazzola si è fatto tutta la cavalcata che ha riportato la nuova società dei fratelli Antonello dalla Terza categoria alla D, diventando l’anima e il cuore della “Giorgia” post-Auriemma. Quasi una seconda pelle per lui, quella rossostellata. Il suo nome rimarrà nella storia del club, ma è lecito chiedersi se quello di Montebelluna è l’ultimo capitolo di una grande avventura, o se invece saranno scritte altre pagine. «Ora il mio pensiero principale è rivolto alla gara di domenica prossima con il Ripa Fenadora, decisiva per la salvezza», premette Gazzola, «In merito al mio futuro, non lo so. Devo ancora pensarci, ci sono molti fattori che dovrò valutare come accaduto nella scorsa estate. Parlerò anche con la società. Gli allenamenti al pomeriggio vanno comunque bene, mi permettono di vedere mio figlio la sera visto che prima di andare al campo sono al lavoro». Cosa hai pensato a Montebelluna quando ti sei visto ammonire? «Mi è dispiaciuto molto. Per un motivo o per l’altro, tra infortunio, panchina o squalifica, negli ultimi anni non sono mai riuscito a giocare l’ultima partita in casa, sembra quasi una maledizione. Segnare una doppietta al S. Vigilio, dove peraltro sul 5-1 mi sono sentito dare del carpentiere da un giovane del Montebelluna, è stata una bella soddisfazione, ma è come arrivare ad un passo dal traguardo senza raggiungerlo. Nel senso che domenica con il Ripa Fenadora potrò solo tifare, senza dare il mio contributo in campo. La squadra sta bene e ho la netta convinzione che ci salveremo direttamente. Un eventuale playout potrebbe consentirmi di giocare, però preferisco la salvezza del Giorgione». Nei prossimi mesi farai la tua scelta, ma intanto c’è già un ricordo di questi 15 anni che rimarrà in cima agli altri? «Per il valore della partita, direi la mia doppietta contro il Cerea a Castelfranco nel 2011, quando abbiamo vinto 2-0 il ritorno dello spareggio venendo promossi in serie D. Fu una grande gioia».

Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) Ha tanta voglia di giocare Sebastiano Solagna, che torna a disposizione domenica contro il Giorgione per l’ultima di campionato dopo lo stop per il riemergere del problema alla cervicale che già lo aveva tenuto fuori in passato. «Sto facendo terapia», spiega l’attaccante dell’Union, che ha ricominciato ad allenarsi questa settimana. «Ho fatto quasi venti giorni di recupero e sono a posto. Manca una sola partita, ma la voglia di essere presente e dare una mano è sempre tanta. Sono tranquillo, mi sono gestito e ho saltato due partite per cui mi sono mangiato un po’ le unghie (il derby e il Padova), ma la salute viene prima. Parlerò col mister e vedremo insieme, però punto a essere disponibile». Sono gli sgoccioli del campionato e se da una parte la società lavora sotto traccia, sul campo domenica la squadra va a Castelfranco. «È una partita dai molti significati per noi, perché l’anno scorso col Giorgione avevamo conquistato la prima vittoria del Ripa Fenadora in serie D, che poi ci è stata tolta a tavolino», ricorda Seba Solagna. «Loro devono fare risultato per salvarsi, noi vogliamo onorare la partita per chiudere bene la stagione, per tutto l’ambiente e i tifosi che ci hanno sempre dato una mano», aggiunge il centravanti neroverde. «Il Giorgione, avendo bisogno del risultato per essere salvo senza i play-out forse avrà più stimoli, ma da parte nostra c’è la voglia di fare bene. Siamo a 42 punti e vincendo arriveremmo a 45 che vorrebbe dire 4 punti in meno dell’anno scorso: non un campionato così disastroso. Ci manterremmo a metà classifica. La squadra ha dimostrato valori morali per come ha affrontato questa fase finale e qualità tecniche. Ci meritiamo qualche punto in più e vogliamo andare a prendercelo».

Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Un nuovo direttore sportivo, un nuovo allenatore, una mezza rivoluzione in rosa. Il tutto con Nicola Giusti ancora presidente. Proseguono le grandi manovre al Ripa Fenadora, che vuole un restyling completo per il prossimo campionato. La società si riunirà la prossima settimana, ma iniziano ad esserci alcune quasi certezze. La prima è quella praticamente definita. A prendere il posto dello storico ds Alberto Faoro sarà il vicentino Marcello Bizzotto, ex Eurocalcio Cassola in serie D, fuori da un paio di stagioni, ma conoscitore della categoria. Bizzotto e Giusti si sono visti già alcune volte e ci dovrebbe essere anche già stata la classica stretta di mano. Da definire quale sarà il ruolo di Faoro, che è all’interno del consiglio, ma potrebbe lasciare i feltrini per accettare magari qualche proposta arrivatagli sul telefonino. Una seconda certezza è che quella di domenica a Castelfranco sarà l’ultima partita sulla panchina dell’Union per Massimiliano Parteli. È probabile che già lunedì la notizia verrà ufficializzata anche con lui, che finora non ha parlato con la dirigenza. La soluzione iniziale per sostituirlo, quella che era stata già decisa due mesi nei burrascosi giorni dell’esonero poi rientrato di Parteli, è quella di promuovere Renato Lauria dalla Juniores. Ma con Bizzotto, il nome clamoroso che sta prendendo corpo è quello molto conosciuto di Enrico Cunico. Classe 69, ha allenato Romano, Eurotezze, Montebelluna, Venezia e Marano, poi diventato Altovicentino. In serie D, sia con il Tezze che con il Marano ha sfiorato la promozione, finendo secondo dietro Sacilese e Pordenone. Sul curriculum ha anche due esoneri, quello di Venezia e quello molto rumoroso di quest’anno con l’Altovicentino. Insieme a lui potrebbe arrivare anche il suo vice Wladimiro Remonato, in verità un ritorno visto che aveva già allenato il Seren, sempre con Giusti presidente, restando in ottimi rapporti. Risolto il ballottaggio in panchina si inizierà a pensare alla rosa e sono una decina i giocatori con le valige in mano. Radio mercato dà l’Union in contatto con l’ex centrocampista del Belluno, ora al Padova Matteo Nichele. E anche con il difensore della Sacilese Riccardo Baggio. Ma per ora si stratta solo di sondaggi “segreti” visto che il campionato è ancora in pieno svolgimento. La lista dei partenti è quella che circola da tempo. Divorzio sicuro con il portiere e storico capitano Paolo De Carli. Se ne tornerà al Chievo il giovane mediano Alberto Tibolla, mentre lascia l’Union l’attaccante Gianmarco Brotto. Per Marco Dassiè il futuro è in Lega Pro, mentre non dovrebbe essere confermato il difensore Alberto De March. Cambia casacca Sebastiano Solagna e restano in stand by Enrico Antoniol e Matteo Mastellotto. E ovviamente, l’infortunato “immaginario” Sandro Andreolla andrà in un’altra squadra.

Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) Il Tamai deve ancora salvarsi, ma per Stefano De Agostini, quanto a panchine ufficiali, la stagione è già finita. Il tecnico mobiliere è infatti stato squalificato per due giornate in quanto reo, domenica scorsa nel match casalingo perso di misura con l’Arzichiampo, «di avere rivolto espressioni offensive all’indirizzo del direttore di gara», costategli l’allontanamento. De Agostini salterà dunque sia il decisivo match di domenica a Mezzocorona, in cui il Tamai dovrà vincere per blindare la permanenza in categoria senza dover attendere i risultati delle altre, sia l’eventuale sfida di play-out che malauguratamente spettasse ai mobilieri in caso di cataclisma nell’ultima giornata. Tutt’altri problemi in casa Sacilese, dove Carlo Marchetto si trova ad affrontare la gara che deciderà la volata per il terzo posto, e dunque anche la qualificazione diretta alla seconda fase dei play-off, senza il proprio portiere titolare, il sin qui inamovibile Alessandro Favaro, incappato col Legnago nell’ammonizione che ha fatto scattare la recidiva. Pronto a prendere il suo posto il promettente Lorenzo Andreatta (classe ’97), di recente convocato nella rappresentativa del girone che ha affrontato la Juniores cup. Quella di Favaro non sarà l’unica assenza per squalifica nelle fila liventine: dovrà osservare un turno di stop anche il difensore Assane Mboup, che con Marchetto è diventato perno fisso dell’undici titolare. Per quanto riguarda le rivali delle provinciali, un solo squalificato e per una gara: il giovane (’96) difensore del Mezzocorona, Armando Baldi, che dunque dovrà disertare l’impegno con il Tamai. Per il resto, da segnalare lo stop di 3 giornate inflitto all’ex sacilese, ora al Montebelluna, Samba Sadio.

Ore 19.40 – (Corriere delle Alpi) Ivan Merli Sala potrebbe lasciare il Belluno. Il forte centrale difensivo ha numerose offerte e la società gialloblù dovrà fare i salti mortali per trattenere il ragazzo che, oltre che da alcune squadre italiane è stato chiamato da società estere. L’anno scorso Merli Sala a fine maggio diede la sua parola per restare un altro torneo al direttore sportivo Fardin e a mister Vecchiato ed anche questa volta la società sta facendo pressione. Ma il ragazzo è attratto dalla possibilità di una nuova avventura, magari un ritorno nel professionismo o la possibilità di lottare per vincere la serie D, oltre che ovviamente da offerte economiche importanti. Il punto di svolta per l’esperto difensore, che in passato ha giocato anche in Lega Pro, è sicuramente la situazione familiare. Ad agosto la moglie Sofie ha regalato due gemelli a Ivan e l’ipotesi di vederli lontano da Belluno non è così remota, andando magari proprio in Svezia, paese natale della moglie. Bisognerà anche capire se il Belluno, insieme alla sua offerta di rinnovo alzerà anche l’asticella. Merli Sala non è l’unico però che ha ricevuto altre offerte, perchè anche sicuramente il telefono di bomber Corbanese è già squillato e squillerà ancora. «Spero che Corbanese non vada via, mentre trattenere Ivan invece sarà più complicato – commenta il ds Augusto Fardin – non è però un discorso solo loro. È normale che i nostri giocatori ricevano delle offerte, perche è due anni che arriviamo con un ottimo piazzamento a fine stagione». Se Ivan Merli Sala dovesse andare via il suo sostituto potrebbe essere il suo ex compagno e amico Alberto De March. La riconferma al Ripa Fenadora è tutt’altro che scontata. Dal Boscherai potrebbe arrivare un altro nome ed è quello di Gianmarco Brotto. Già la scorsa estate il bomber del Ripa era stato contattato dal Belluno ma alla fine non si era fatto più nulla. «Richiamarlo? Perché no – continua Fardin – adesso valuteremo le condizioni di Andrea Radrezza in questo finale di stagione. Girano tanti nomi ma alla fine ne può arrivare una di punta, non di più». Massimiliano Dal Farra potrebbe essere pronto alla serie D. «Ha giocato tutta la stagione in Promozione con il Portogruaro nel ruolo di centrocampista e sto pensando a riportarlo qui, è un classe 1996». Domenica c’è il Montebelluna. La sfida sarà tra le due prime classificate della graduatoria “giovani D valore”. «Non penso ci saranno problemi – commenta il ds riferendosi a qualche botta e risposta tra le due società per la conquista del primo posto – abbiamo un ottimo rapporto con loro e abbiamo anche il giovane Miotti in prestito. Samba? Non so se tornerà da noi, è della Reggina. Quello che è sicuro è che vogliamo vincere per migliorare i punti dello scorso anno e provare a scavalcare la Sacilese, sperando in un loro passo falso in casa del Dro».

Ore 19.10 – Assenti all’amichevole Amirante e Petkovic: il portiere presentava una vistosa fasciatura al polso sinistro. Alla rifinitura di sabato verranno verificate le condizioni di entrambi.

Ore 18.50 – Padova-AltoVicentino: prevendita a quota 755!

Ore 18.42 – Qui Agna: Thomassen chiuse il conto su calcio di rigore. Fischio finale, Padova-Agna 8-0.

Ore 18.27 – Qui Agna: nel tabellino dei marcatori anche Nichele, 7-0.

Ore 18.18 – Qui Agna: 6-0 del Padova e tripletta personale per Zubin.

Ore 18.10 – Qui Agna: altra rete di Zubin, questa volta di testa. 5-0.

Ore 18.09 – Qui Agna: poker del Padova, pregevole pallonetto di Zubin. 4-0.

Ore 18.07 – Qui Agna: tris del Padova, rete di Ilari al termine di una bella azione corale. 3-0.

Ore 18.04 – Qui Agna: raddoppio dei Biancoscudati, a segno Cunico. 2-0.

Ore 17.57 – Qui Agna: inizia il secondo tempo. Questo l’undici biancoscudato: Cicioni; Busetto, Sentinelli, Thomassen, Salvadori; Mazzocco, Nichele; Ilari, Cunico, Petrilli; Zubin.

Ore 17.47 – Qui Agna: fine primo tempo, Padova-Agna 1-0.

Ore 17.15 – Qui Agna: Biancoscudati in vantaggio, a segno Pittarello imbeccato alla perfezione da Ferretti. 1-0.

Ore 17.03 – Qui Agna: inizia l’amichevole tra i Biancoscudati e la Virtus Agna.

Ore 16.30 – Qui Agna: Biancoscudati in campo per il riscaldamento. Questo l’undici titolare: Lanzotti; Bortot, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Segato, Fenati; Dionisi, Pittarello, Dené; Ferretti.

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Le attenuanti del Venezia non convincono, bocciato il ricorso contro i punti di penalità e nessuno sconto al presidente Yury Korablin. Semaforo rosso su tutta la linea per il club arancioneroverde da parte della Corte Federale d’Appello che ieri, senza fornire motivazioni ufficiali, ha lasciato del tutto inalterate entrambe le sanzioni riferite alle seconda delle due violazioni stagionali. Inibizione di tre mesi dunque per il patron russo il quale, sommando la prima squalifica di 40 giorni, non potrà rappresentare legalmente il Venezia nei rapporti con la Lega Pro fino al 19 agosto. Inalterato anche il -3 in classifica, per quanto irrilevante una volta ottenuta una comoda salvezza sul campo. «Prendiamo atto che la Giustizia Sportiva ha forse cambiato orientamento con più severità nella repressione delle inadempienze. Ci può stare, ma è scandaloso – il duro sfogo del dg Dante Scibilia – che decisioni di questo tipo, anche se ininfluenti per il Venezia, arrivino alla vigilia dell’ultima gara di campionato. È evidente come una simile gestione personalistica della Lega Pro sia strumentale a governare promozioni e retrocessioni». A preoccupare «operativamente» è l’inibizione di Korablin. «Il presidente deve convocare il cda e delegare Zhanna Chesnokova perché oggi il Venezia non può presentare in Lega nessun documento. È fondamentale che venga entro la prossima settimana, mettendo i soldi e firmando i contratti di chi fa parte del progetto che ha in mente, perché continuando così non c’è futuro». Oggi a mezzogiorno a Mestre il dirigente lagunare Mattia Collauto, per conto dell’Fbc Unione Venezia, dovrebbe acquisire all’asta dal curatore fallimentare Francesco Loero (in concorrenza con l’associazione Cuore Neroverde) il marchio della Ssc Venezia, la vecchia società sorta nel 2005 sulle ceneri del defunto Ac Venezia 1907 e sua volta fallita nell’estate 2009. Scibilia e lo stesso Collauto hanno rimandato alla giornata odierna la spiegazione delle finalità dell’operazione. Questo pomeriggio, in vista della trasferta di domenica ad Alessandria (ore 15) test a Vittorio Veneto (ore 17 al golf club Marco Polo).

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia perde il ricorso e si tiene i due punti di penalizzazione più i tre mesi di inibizione del presidente Yuri Korablin. Respinti anche i ricorsi di Monza, Savona e Aversa Normanna. Ieri la Corte Federale d’appello ha esaminato il ricorso presentato dal Venezia a seguito della penalizzazione di due punti inflitta dal Tribunale Federale Nazionale per il mancato versamento di contributi e ritenute dei mesi di novembre e dicembre, costati i due punti di penalità in aggiunta a quello subito in precedenza per l’analogo ‘reato’ relativo ai mesi di settembre e ottobre. E in serata è arrivata la sentenza di rigetto del ricorso. Il Venezia rimane così a 45 punti, a meno 2 da quel nono posto che avrebbe garantito la qualificazione alla Tim Cup. E il presidente rimane dunque inibito fino a fine agosto. Delusione in sede arancioneroverde e non solo per la classifica che ormai aveva poco da dire: «Prendiamo atto di questo approccio più restrittivo rispetto ad alcuni mesi fa», commenta il dg Dante Scibilia. «Almeno è stato usato lo stesso metro anche per il Monza. Ma finora non era stato così, c’è stato un cambio che consideriamo grave e dettato da motivi politici: non ho paura di dirlo. È grave – aggiunge Scibilia – che le sentenze siano arrivate così tardi, a una giornata dal termine. Sapere se si avrà o no la penalizzazione a novembre o a maggio cambia le cose, può far prendere decisioni diverse». Per quanto riguarda l’inibizione ora sarà nominata Zhanna Chesnokova, membro del cda, per le questioni amministrative al posto di patron Korablin.

Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Respinto il ricorso del Venezia, respinti anche i ricorsi di Monza, Aversa Normanna e Savona. Il secondo Collegio della Corte federale nazionale a sezioni unite a Roma, presieduto da Gerardo Mastandrea, ha respinto il ricorso presentato dell’Fbc Unione Venezia contro i tre mesi di inibizione inflitti al presidente Yuri Korablin e contro la penalizzazione di 2 punti alla società a titolo di responsabilità diretta. Le pene erano state sancite il 16 aprile dal Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare, dopo il deferimento a opera del procuratore federale, per le inadempienze relative ai mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014. Nel girone A confermati anche i 4 punti di penalizzazione al Monza. Amichevole. Viaggio oggi nella Marca per il Venezia di Michele Serena in vista dell’ultima partita di campionato, domenica pomeriggio (ore 15), ad Alessandria, gara che è stata affidata all’emiliano Alessandro Pontedera di Bologna. Amichevole a Vittorio Veneto per il Venezia contro il Falmec, squadra che ha da poco terminato il campionato di Eccellenza non riuscendo a qualificarsi per un soffio ai playoff nel girone dominato dalla Calvi Noale. Si gioca sul campo del Golf Club Marco Polo, in via Pontavai. Michele Serena dovrà fare le prove generali per Alessandria con una difesa dimezzata: Elia Legati è squalificato, Maurizio Peccarisi è out per una leggera distorsione al ginocchio, mentre Simone Sales ha lavorato a parte dopo l’infortunio alla caviglia occorsogli a Sassari contro la Torres. Lavoro differenziato anche per Cernuto e Bellazzini, mentre Carcuro continua a seguire la tabella di marcia dopo l’intervento al ginocchio. Non è da escludere che Serena arretri in difesa Espinal con l’inserimento di Varano a centrocampo.

Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Allenamento mattutino ieri per il Real Vicenza in vista dell´ultimo impegno del campionato domenica a Pavia. È un Real sempre più decimato: non ci saranno con ogni probabilità Polverini e Vannucci, infortunati. Al bollettino medico si aggiunge anche capitan Matteo Tomei che in allenamento ha rimediato una botta a un gomito. Ieri il portiere biancorosso è stato sottoposto a una radiografia e in settimana Marcolini valuterà se portarlo via. Il tecnico inoltre dovrà vedersela con le condizioni precarie di Solini che sta lentamente recuperando, ma è fermo ormai da qualche settimana, e di Caporali, anche lui in fase di recupero dopo dieci giorni di stop. L´allenatore dovrà fare a meno anche di Bruno e Carlini, squalificati.
Se al Real Vicenza si può stare tranquilli pensando e lavorando già in ottica della prossima stagione, non si può certo dire lo stesso guardando agli avversari di domenica. A Pavia si respira aria di playoff. Ai lombardi domenica “basta” un pareggio per avere la certezza di andarsi a giocare gli spareggi. Già, “basta”. Ma gli animi da quelle parti non sono poi così tranquilli: qualcuno l´ha definita una “pagliacciata”, altri parlano di shock, fatto sta che, a una partita dalla fine della regular season, per dirla all´americana, la dirigenza del Pavia ha voluto dare un bello scossone esonerando Maspero. Al suo posto Vavassori, curriculum di tutto rispetto, ma fermo dal 2010. Contro il Real di Marcolini sarà la prima, dunque, del nuovo allenatore. Ma potrebbe anche essere l´ultima, solo in caso di vittoria dei biancorossi e del successo dell´Alessandria che per la differenza reti si aggiudicherebbe i playoff di diritto, mentre il Pavia dovrebbe aspettare anche gli esiti dagli altri gironi.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Sono 42 i km che dividono Salò da Lumezzane. In quel fazzoletto di terra ideale della Bresciana (ideale perchè poi la Feralpi cala al Mercante) domenica va in onda il braccio di ferro promozione. Da una parte Salò che col sesto posto in cassa apparentemente è appagato anche se Scienza, trainer lombardo ha già annunciato che non regalerà un centesimo. Dall´altra parte invece c´è il Lumezzane che sgomita con la Pro Patria per una migliore posizione ai playout salvezza e che quindi teoricamente di motivazioni dovrebbe averne di più, oltre al fatto che gioca in casa (pure se lo stadio sarà invaso da supporter novaresi). Ma il tecnico Paolo Nicolato (quello che lo scorso giugno conquistò lo scudetto Primavera col Chievo) è parso in questi giorni molto meno battagliero del dirimpettaio Scienza: quasi rassegnato a prestare ascolto a certe dichiarazioni e ormai vittima dell´ineluttabile destino. Qui contano che domenica si riappropri del consueto vigore e non prenda perso in partenza il duello coi piemontesi per tenere vivo uno straccio di speranza. A proposito, a fischiare domenica sarà Piccinini di Forlì, lo stesso direttore di gara di Bassano-Monza 2-1 all´andata. Sarà coadiuvato da Donvito di Monza e Berti di Prato. Intanto a Novara hanno creato un filo di apprensione tra la tifoseria gli esiti dell´interrogatorio durato 5 ore a Cremona del pentito macedone Ilievski, più noto come lo Zingaro, considerato la mente delle scommesse legate alle partite di calcio. Ilievski ha ricordato incontri del 2011, citando la nota Novara-Siena e soprattutto Chievo-Novara 3-0 di Coppa Italia. Quello – ha rammentato – è stato il primo match aggiustato col coinvolgimento di 3 giocatori piemontesi mentre il Chievo era all´oscuro di tutto. Badando al calcio del campo, Giusto Priola è uno che ha vissuto delusioni ben maggiori di un pareggio a Monza. «Col Trapani perdemmo una promozione in B già garantita, con 10 punti di margine sullo Spezia. E ai playoff ci beffò in finalissima il Lanciano con un tiro da lontanissimo – ricorda – roba da rimanere stesi. In spogliatoio si presentò il presidente e ci disse di rimanere sereni, di tornare a casa e di abbracciare le nostre famiglie che l´anno venturo ci avremmo riprovato. Ebbene, dodici mesi dopo salimmo in B… ». Infine, il portiere Rossi è ai box, la sua stagione finisce qui: la risonanza magnetica ha evidenziato una distorsione a un ginocchio, con uno stiramento del legamento. L´intervento chirurgico è scongiurato, ma almeno un mese di stop è il minimo per rimetterlo in sesto. Tra i pali con la Feralpi e per gli eventuali playoff andrà Matteo Grandi.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tre giornate alla fine del campionato e due posti ancora da assegnare per la A. La seconda dietro al Carpi è promossa direttamente, l’altra andrà alla lotteria dei playoff. La volata finale è già nel vivo e il Frosinone è il primo favorito per la promozione: dopo il successo di sabato scorso contro il Bologna ha quattro punti di vantaggio sulle terze, Vicenza e Bologna. I ciociari hanno sulla loro strada tre partite sulla carta molto difficili, contro il Cittadella al «Tombolato», il Crotone in casa e il Vicenza in trasferta all’ultima giornata, ma i quattro punti di vantaggio fanno pensare che solo un clamoroso harakiri rovinerebbe il lieto fine della cavalcata dei laziali, per i quali l’eventuale promozione in serie A sarebbe la seconda consecutiva, dopo aver vinto l’anno scorso il campionato di Lega Pro. A spingere il Frosinone ci sono anche le statistiche dei campionati degli anni scorsi, in cui la seconda in classifica a tre giornate dal termine è quasi sempre riuscita a mantenere il vantaggio e a conquistare la promozione diretta. Le eccezioni sono poche, e risalgono al campionato 2012/203 quando il Verona superò il Livorno che però aveva, a tre turni dalla fine, solo un punto di vantaggio sugli scaligeri. Per trovare un’altra rimonta della terza alla seconda, bisogna andare al campionato 2007/2008 quando il Bologna recuperò nelle ultime tre gare due punti sul Lecce che poi conquistò la serie A ai playoff. Anche la storia degli scorsi campionati quindi non favorisce il Vicenza che ha complicato il suo, comunque straordinario, cammino perdendo malamente a Brescia e non riuscendo a superare al «Menti» la pericolante Virtus Entella. Ad aggravare le cose per i biancorossi, c’è un calendario molto difficile che vedrà il Vicenza impegnato in due trasferte consecutive, a La Spezia e Livorno, per chiudere contro il Frosinone al «Menti». A suonare la carica ci pensa Pasquale Marino che è molto soddisfatto di quanto ha fatto finora la sua squadra, ed altrettanto fiducioso per il futuro. «Nel girone di ritorno il Vicenza ha ottenuto più punti di tutti – sottolinea l’allenatore biancorosso – abbiamo fatto bene e adesso abbiamo l’obbligo di provarci fino alla fine. Se non riusciremo a conquistare la A direttamente, cercheremo di restare al terzo posto che può avvantaggiarci in chiave playoff. Comunque vada sarà una stagione molto positiva – continua Marino – in una città dove mi trovo bene e dove spero di restare per qualche anno per costruire qualcosa di importante».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Per provarci il Vicenza ci proverà, è sicuro. Ma vincere a La Spezia è sempre stato tutt´altro che semplice. Le statistiche dicono che le partite giocate allo stadio Picco, il campo della squadra ligure, sono state 15 con un bilancio largamente favorevole ai padroni di casa, che hanno vinto 6 volte: i pareggi sono stati 7 e soltanto 2 le vittorie dei biancorossi. E in campionato appena una. Ricordiamola subito, anche perché è molto lontana nel tempo: l´8 ottobre 1950 il Vicenza vinse 3-0 a La Spezia alla quarta giornata del campionato di serie B. Era la squadra allenata da Alfredo Mazzoni e il successo arrivò grazie alle reti segnate da Quaresima, Lerici e Gualtieri. Tempi lontani, era l´epoca della formazione che schierava tra gli altri Dalla Fontana, Santagiuliana, Marchetti e altri protagonisti di quel periodo della storia biancorossa. Quel lontano successo è stato in realtà bissato il 21 agosto 2002 nel girone di qualificazione di coppa Italia. Alla guida del Vicenza era appena arrivato Andrea Mandorlini, fra l´altro ex allenatore dello Spezia, e i biancorossi vinsero agevolmente al Picco, appunto per 3-0, con reti realizzate da Jeda, Margiotta e Zanchetta. Quello è rimasto il secondo e ultimo acuto biancorosso nello stadio dei liguri, che sabato ospiteranno una sfida importante in zona-promozione. Il precedente più recente risale al torneo di B 2012-13: il 25 agosto 2012 la squadra allenata da Roberto Breda perse la partita per 2-1. Decisiva la doppietta di Sansovini, vano purtroppo il gol del provvisorio pareggio di Giacomelli, fra l´altro la sua prima realizzazione con la maglia del Vicenza. Dunque precedenti non proprio favorevoli, ma si sa che sono fatti per essere smentiti.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Non era capitato spesso, anzi quasi mai: Lorenzo Laverone è stato sostituito dopo 57 minuti della partita contro l´Entella, in precedenza gli era successo di lasciare il campo dopo 82 minuti con il Catania e di giocare gli ultimi 7 in occasione della gara persa in casa con il Modena, l´ultima con Lopez in panchina. Per il resto, sempre in campo, con una generosità agonistica che ne ha fatto ben presto uno dei beniamini del Menti. Il che significa 39 presenze in 39 giornate, senza mai tirare il fiato. Laverone compreso, sono 6 i giocatori della rosa di Marino sopra i 30, e non si parla di anni ma di turni di campionato disputati. Dietro all´ex varesino ecco Cinelli con 37 presenze e Sampirisi con 36 a completare il podio, ma ne hanno giocate 35 Di Gennaro, 33 Cocco e 31 Moretti. E immediatamente alle spalle ecco le 28 presenze di Giacomelli e le 27 di Brighenti. Fra l´altro tutti con un considerevole carico di minuti giocati, nel senso che anche Sbrissa ha messo insieme 28 presenze (è stato il biancorosso subentrato più volte) ma è stato in campo 1.043 minuti, la metà di Giacomelli, 2.168, che pure ha lo stesso numero di presenze. I numeri spiegano bene perché la squadra in questa fase finale del torneo possa anche pagare una flessione nella condizione fisica, in particolare quando è chiamata a giocare la terza partita in 8 giorni come è capitato con l´Entella. In generale il Vicenza sembra aver perso qualcosa non tanto nella tenuta agonistica quanto nella brillantezza, che prima era spesso il segno distintivo di alcune giocate. E va anche sottolineato che per una serie di ragioni Marino ha applicato con molta parsimonia il turnover: un po´ per scelta e un po´ perché, soprattutto in alcuni ruoli, le alternative c´erano o a causa di infortuni (come quello di Sciacca) o per la mancanza di opzioni di pari valore tecnico. Va pure ricordato che in gennaio il Vicenza ha operato sulmercato, giustamente in quel momento, per migliorare la qualità delle cosidette seconde linee, ma nell´ottica di un obiettivo che, allora, era una tranquilla salvezza e non la lotta per la promozione. Tanto per fare un esempio: con tutta la stima per quanto potrà fare in futuro, Petagna non si può considerare oggi un cambio vicino al livello di Cocco, che come alcuni altri biancorossi è stato così impiegato senza soluzione di continuità. Ma ora che i turni infrasettimanali sono finiti, saranno maggiori le possibilità di recuperare energie preziose per le partite finali del campionato e, per gli infortunati, di smaltire un po´ i rispettivi acciacchi.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) A La Spezia servirà un Vicenza generoso, in grado di buttare il cuore oltre l´ostacolo. E l´ostacolo, purtroppo, non sarà rappresentato solo dalla squadra ligure, che pure arriverà a questa sfida decisiva con il vento in poppa. La consueta partitella in famiglia di ieri, infatti, ha confermato che sabato pomeriggio al Picco Marino dovrà fare di necessità virtù: il tecnico è infatti alle prese con una rosa ridotta all´osso tra squalifiche, infortuni e acciacchi vari che certamente non gli consentiranno di schierare il miglior Vicenza. Gli assenti. La conta degli assenti parte dai due squalificati, Manfredini e Sampirisi, appiedati per un turno dal giudice sportivo dopo l´ammonizione rimediata con l´Entella. Non ci sarà invece per infortunio D´Elia (si tenterà di recuperarlo per la partita successiva a Livorno). E giusto per non farsi mancare niente va registrato che il difensore Jesse Edge, partito la scorsa settimana per aggregarsi all´Under 20 in Nuova Zelanda, non tornerà prima del 15 maggio, o addirittura a giugno se la convocazione fosse confermata al termine del preraduno. In dubbio. Proprio la difesa è il reparto in cui al momento la coperta è cortissima. Oltre agli assenti certi, rimane in forte dubbio la disponibilità di Brighenti, già assente sabato scorso. Anche ieri il difensore centrale ha corso a bordo campo con le scarpe da ginnastica e il provino fatto per qualche minuto con le scarpe da calcio non ha dato sensazioni molto incoraggianti. E sono attualmente al 50 per cento le possibilità di vedere in campo Giacomelli: l´attaccante, colpito duro al fianco sinistro durante la partita con l´Entella, continua ad avvertire un forte dolore e anche ieri si è limitato ad allenarsi in palestra. Se non altro, c´è maggiore fiducia di poter recuperare Garcia Tena, ieri solo in palestra per l´influenza ma in miglioramento. E non sembra preoccupare il leggero fastidio accusato durante l´allenamento al “solito” ginocchio destro da Vigorito, che con un po´ di attenzione in più ha comunque completato la seduta con il preparatore Senatore. Aggrappati a Cocco. Tutto va storto, allora? Un paio di sorrisi, per fortuna, Marino se li può concedere: a La Spezia infatti l´attacco ritroverà Cocco e Ragusa, squalificati la scorsa settimana. Il centravanti proverà ad aggiudicarsi il confronto a distanza con il bomber dello Spezia, Catellani, attuale capocannoniere della serie B con 19 reti, due più della punta biancorossa. Non mancheranno le motivazioni nemmeno a Ragusa: le condizioni non ottimali di Giacomelli, infatti, rendono probabile il suo utilizzo da titolare nel tridente offensivo sulla fascia sinistra, mentre Vita pare certo di giocare dall´inizio come esterno offensivo di destra. Difensori contati. Se a centrocampo non sembrano esserci dubbi, con la conferma del consueto trio Moretti-Di Gennaro-Cinelli, le possibilità di scelta saranno quasi nulle in difesa. Lo staff medico, come detto, proverà fino all´ultimo a recuperare Brighenti. Se non ce la facesse, a fare coppia con Gentili tornerà capitan Camisa (l´ultima volta ha giocato a Pescara il 7 marzo). Date le contemporanee assenze di Sampirisi e D´Elia, Laverone arretrerà necessariamente sulla linea dei terzini a destra, mentre a sinistra si incrociano le dita per poter schierare Garcia Tena: la soluzione d´emergenza nel test di ieri è stata l´adattamento di Alhassan, mediano d´interdizione che sarebbe decisamente fuori ruolo: finora ha giocato appena 64´ e non va in campo dal 24 gennaio (i 6 minuti finali di Vicenza-Trapani). Così a La Spezia? Volendo azzardare una probabile formazione per sabato, questa è quella che attualmente ha maggiori possibilità di scendere in campo: Vigorito; Laverone, Camisa, Gentili, Garcia Tena; Moretti, Di Gennaro, Cinelli; Vita, Cocco, Ragusa.

Ore 12.20 – (Gazzettino) «Il sogno continua» è lo slogan che campeggia sullo striscione, appeso ieri dai tifosi granata lungo il percorso che dallo spogliatoio conduce al campo. Di fronte c’è la gigantografia di Angelo Gabrielli «Amiamo il Cittadella e onoriamo il calcio» ad ammonire l’ambiente, richiamandolo a non mollare nonostante la precaria posizione di classifica. Da Foscarini ai giocatori, tutti credono nella possibilità di invertire la rotta. All’ultima di campionato con il Perugia, la società farà entrare gratis chi acquista il biglietto in tribuna est per la partita di sabato con il Frosinone. Al Cittadella mancano però da troppo tempo (21 marzo a Livorno, ndr) i tre punti. Con un solo gol messo a segno nelle ultime sei partite, non si vince. Claudio Coralli l’ultimo gol lo ha realizzato con l’Entella, poi un palo con la Ternana. «Occasioni ne ho avute – ammette il bomber di Borgo San Lorenzo – ma è un periodo che non va. Ci può stare nel corso del campionato, anche se la squadra ne sta risentendo. Occasioni, però, ne creiamo parecchie, la squadra non è morta, solo che la palla non vuol saperne di andare dentro. Cerchiamo l’episodio favorevole che metterebbe le cose a posto. Sono convinto che basta un episodio per rivedere un Cittadella diverso». Adesso si punta a sabato, nonostante il Frosinione sia l’avversario meno adatto. «Arrivati a questo punto – conclude Coralli – non si guarda in faccia nessuno. Per noi sabato sarà una finale da non sbagliare puntando decisi ai tre punti. C’è la luce a tre lunghezze e ci serve la vittoria per la nostra salvezza». Francesco Stanco non segna dal 3 marzo. Quel giorno i granata vinsero al Tombolato sul Varese. Poi un gol non convalidato con la Ternana e la crisi attuale. «Ci sono momenti nel calcio – spiega l’ex Modena – in cui segni di meno. Non è un problema degli attaccanti, ma dell’intera squadra, perchè si gioca tutti insieme. Quando non si riesce a vincere ci sono tante cose che non sono andate per il verso giusto. In questo ultimo periodo alcune situazioni potevamo gestirle meglio, intendo come squadra, perchè si vince e si perde come gruppo. Resto comunque fiducioso perchè sono convinto che un episodio a favore possa aiutarci a raddrizzare la situazione. Lo abbiamo cercato senza successo. Perseverando può arrivare quando meno te lo aspetti. La voglia di riuscirci è viva più che mai». Ieri consueto doppio allenamento con Gerardi che ha iniziato a correre, anche se sarà poco probabile rivederlo in campionato fin da sabato. Prosegue la vendita dei biglietti con oltre 500 tagliandi acquistati dagli ospiti.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Claudio Coralli, dove sarà il 30 maggio alle 18.30? «Beh, a questo punto, spero in campo». Già, perché ieri la Lega di serie B ha comunicato le date di playoff e playout, mettendo in programma per quel giorno la gara di andata fra 19ª e 18ª classificata, con il ritorno previsto sette giorni dopo. E, vista l’attuale situazione, proprio i playout sembrano l’unico traguardo ancora raggiungibile per i granata. Prima, però, occorre battere il Frosinone… «E per noi sarà come una finale di Champions, da giocarci in casa. È vero che poi mancheranno altre due partite, ma già questa è decisiva». Con che stato d’animo ci arrivate? «Carichi al massimo. Ripenso ancora a quando abbiamo conquistato questa categoria sette anni fa e alle emozioni vissute allora in finale playoff contro la Cremonese. Non abbiamo alcuna voglia di perdere un bene così importante». Per farcela occorrerebbe, però, che voi attaccanti vi sbloccaste. L’ultima rete di una punta è quella di Gerardi a Latina, lo scorso 2 aprile. A livello personale, poi, il digiuno è ancora più lungo, visto che il suo ultimo gol, Coralli, risale alla gara con l’Entella del 9 marzo: due mesi fa. «Il gol per un attaccante è fondamentale ed è chiaro che non vivo bene questo periodo. Tuttavia oggi non conta che segni io o un altro compagno di reparto, l’unica cosa che conta è conquistare i tre punti». Ma come si spiega questa astinenza? «Momenti così ci stanno, nel calcio. Il problema è che il periodo più nero è arrivato proprio adesso, nella fase cruciale della stagione. Ma non è una questione di scarsa condizione fisica, il nodo è nella testa. La tensione ti fa arrivare poco sereno al tiro». Come ci si rialza? «Non pensandoci. Stiamo lavorando molto su questo: dobbiamo andare in campo con il Frosinone con la testa sgombra e senza paura». Il Frosinone potrebbe festeggiare già al Tombolato la promozione in caso di risultati favorevoli di Vicenza (di scena a La Spezia) e Bologna (opposto all’Avellino)… «Sinceramente era difficile aspettarselo così in alto. Ma è un gruppo collaudato, reduce dalla promozione dalla Lega Pro e andato avanti su quella scia anche in B. Risultati alla mano, è la squadra più in forma, ma noi abbiamo bisogno di punti, anzi di più». Intanto sono già 500 i tagliandi staccati dai sostenitori ciociari, mentre la prevendita in casa granata è più fiacca, con un centinaio di biglietti venduti nonostante la promozione “paghi uno prendi due”. «Spero che i tifosi ci diano una mano accorrendo numerosi. Ricordo il calore delle ultime partite della scorsa stagione. Sarebbe bello riuscire a ricreare quel clima».

Ore 11.30 – (Gazzettino) «Con l’Altovicentino non c’è da vendicare chissà cosa e non c’è spirito di rivalsa. Ecco perché sono convinto che all’Euganeo nei confronti del presidente Dalle Rive ci sarà al massimo un pizzico di ironia; lui è preparato e saprà accoglierla. È un appassionato di calcio che ha messo tante energie e fatto bene. Senza di noi avrebbe vinto e spero possa salire attraverso play off e ripescaggi». Uno sguardo al futuro: «Non credo ci sarà questa settimana un consiglio di amministrazione, ma gli incontri tra noi sono costanti e non necessitano di una formalizzazione». I prossimi passi? «per la Lega Pro serve in primo luogo un’organizzazione generale all’altezza; poi si fa un’analisi sulle forze per sostenere il campionato. Se questo sarà tranquillo o con obiettivi importanti, dipenderà dal bilancio preventivo». E dunque da sponsorizzazioni e possibili nuovi soci: «Sul primo fronte stiamo lavorando su varie possibili tipologie e faremo sicuramente bene. Quanto ai soci, si deve colloquiare con persone che condividano e abbraccino il progetto. Con che risposte? Come sempre, sono ottimista e qualcosa di buono verrà fuori».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Il tutto nonostante l’immeritato ko del Padova all’andata: «Vincendo avremmo potuto quasi ammazzare il campionato, ma va bene anche così. In campo, pur sconfitti, ci siamo resi conto di essere più forti e al tempo stesso, quelle due defaillance invernali (l’altra nella gara successiva a Mogliano, ndr) ci hanno fatto capire che mai bisogna mollare». Ma dentro di sè quando si è convinto che l’apertura dello champagne era imminente? «A un certo punto abbiamo deciso di vincere e la gara che per me ha spostato l’ago della bilancia è stata quella vinta in extremis con il Montebelluna, che seguiva proprio i due ko; poi, infatti, la squadra ha viaggiato a regime». Tifosi, record da battere, rivalità. C’è un motivo particolare per cui vorrebbe i tre punti anche domenica? «Anche una volta promossi, i giocatori hanno continuato a cercare la vittoria e, indipendentemente dall’avversario lo spirito dovrà essere questo, per soddisfazione loro e della gente».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Lo scorso dicembre, alla cena degli auguri di Natale, la squadra biancoscudata regalò ai due soci del Padova una bottiglia «magnum» di champagne con la speranza, parole testuali di capitan Cunico, «di aprirla il 10 maggio». «Meglio se prima» replicò Giuseppe Bergamin e i giocatori hanno fatto in tal senso il loro dovere, conquistando la promozione in Lega Pro con tre giornate di anticipo. Ma che fine ha fatto quella bottiglia? «È ancora in sede – risponde il presidente – e dobbiamo preoccuparci di metterla in fresco. Volevo effettivamente aprirla prima, ma non l’ho portata a Legnago e domenica sarà il giorno giusto, indipendentemente dal risultato che sarà comunque positivo». In quella serata, che precedeva lo scontro diretto, il Padova aveva un vantaggio di cinque punti sull’Altovicentino. In due giornate, a causa di altrettante sconfitte, ci fu il sorpasso dei concorrenti che invece domenica arriveranno all’Euganeo attardati di 15 punti. Se lo sarebbe mai aspettato? «Mai lo avrei pensato e m’immaginavo un lungo testa a testa; noi siamo andati bene e loro hanno fatto meno rispetto alle potenzialità».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Allo stadio domenica sarà una giornata di grande festa per concludere un campionato straordinario. Dopo una partita dimostrativa di atleti celebrolesi e amputati, ci sarà la chiamata in campo all’americana – con ingresso uno alla volta – di giocatori e staff tecnico (ore 14.10). Per volontà della società, sarà possibile seguire la sfida con l’Altovicentino a prezzi popolari. Prima e dopo la gara, il parcheggio sud dell’Euganeo ospiterà la festa promozione organizzata dai ragazzi della Fattori, con stand gastronomici, concerti, vendita di gadget e con evento clou alle 19, quando saliranno sul palco i protagonisti dell’attuale promozione e quelli che nella stagione 2000-2001 agli ordini del tecnico Franco Varrella vinsero l’allora campionato di serie C2. Poi i giocatori si mischieranno ai tifosi per la cena. E gli ultras hanno pure in serbo una particolare coreografia all’Euganeo. Ieri una rappresentanza biancoscudata, con in testa il vicepresidente Edoardo Bonetto, era presente a Conselve per la serata voluta dal locale club intitolato a Piermario Morosini, mentre il giorno prima i giocatori Petkovic, Sentinelli, Degrassi, Mattin e Ilari si sono incontrati a Noventa con i ragazzini della scuola calcio dell’Atletico Noventana, per raccontare la propria esperienza in campo e i sacrifici fatti per arrivare agli attuali livelli.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Ieri mattina il direttore sportivo De Poli, insieme al tecnico Parlato, al team manager Pontin e al dirigente accompagnatore D’Ambrosio sono andati a Pieve di Cadore, possibile sede del ritiro estivo, per visionare impianti e alberghi, ma nulla è stato ancora definito, con la località bellunese in ballo con un’altra opzione. Oggi alle 17 allo stadio «Elia Zanellato» di Agna la squadra disputerà un’amichevole con la locale squadra della Virtus (Seconda categoria). In campo sarà l’occasione per testare le condizioni di Savio Amirante, reduce da un periodo di lavoro differenziato, in vista della gara con l’Altovicentino. Fuori dal campo, arriverà il meritato abbraccio della Bassa Padovana, fortemente voluto dall’assessore comunale alle politiche giovanili Carlo Vedovetto. «Un evento – dichiara – che riveste carattere di eccezionalità dato che una squadra neopromossa in Lega Pro ha accettato di giocare con una piccola realtà calcistica che sogna lo stesso percorso. È un omaggio pure alla Virtus Agna e al suo presidente Antonello Campaci. Ringrazio il diesse De Poli e il team manager Pontin per aver accolto e sostenuto l’evento». Tornando alla squadra, domenica rientrerà dalla squalifica Petrilli, ma mancherà per lo stesso motivo Ferretti.

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) I dirigenti e l’allenatore hanno effettuato un sopralluogo sia al campo sportivo che accoglierà la squadra per gli allenamenti, sia nell’albergo che dovrebbe ospitare il gruppo tra la metà di luglio e l’inizio di agosto. Non si tornerà, dunque, ad Asiago, che aveva ospitato il ritiro pre-campionato della passata stagione. Intorno a loro, i biancoscudati avranno probabilmente altre compagini: la Lazio dovrebbe tornare ad Auronzo, mentre a San Vito dovrebbe essere fissata la base della Salernitana, appena promossa in Serie B. Il nome. Ben prima della partenza per il ritiro, tuttavia, c’è una scadenza da segnare in rosso sul calendario. È quella del 15 luglio: entro tale data, infatti, la società biancoscudata dovrà convocare un Consiglio di amministrazione per deliberare il cambio di denominazione e il ritorno al vecchio nome “Calcio Padova”. Secondo l’articolo 17 delle Norme Organizzative Interne della Federcalcio, infatti, è fissato proprio per la metà di luglio il termine ultimo per il recapito a Roma di tutta la documentazione necessaria alla variazione del nome della società.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Il rischio, se lo facessero, è che il Padova decida di metterli sotto contratto e che così si ritrovino in una posizione di doppio tesseramento. C’è, insomma, tutto il tempo per ragionare bene sulla strategia da seguire e sulla squadra da allestire per la prossima stagione. E tutelarsi, questo sì, con pre-contratti di rinnovo che possono comunque essere depositati in Lega Pro prima del 30 giugno, nonostante il Padova non sia ancora iscritto. Il ritiro. «Ci sono 90 possibilità su 100 che si vada a Pieve di Cadore». Queste le parole di De Poli ieri pomeriggio alla Guizza, dopo che in mattinata lo stesso direttore sportivo era stato, insieme a mister Parlato, al team manager Giancarlo Pontin e al dirigente accompagnatore Pierino D’Ambrosio, a visionare le strutture della località bellunese.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Petkovic e Mazzocco sono già stati visionati, all’Euganeo ma non solo, da diverse società professionistiche, mentre gli agenti e i procuratori di Ilari, Petrilli e Amirante hanno cominciato a ricevere attestati d’interesse da parte di alcune squadre di Lega Pro. Attualmente c’è – ma solo sulla carta – il problema dei contratti dei tesserati, che scadono il 30 giugno di quest’anno: secondo le norme del calciomercato italiano, qualunque altra società professionistica potrebbe accordarsi con gli attuali giocatori biancoscudati con il cosiddetto pre-contratto, o accordo preliminare, anche prima dell’apertura ufficiale del mercato, che avverrà il 1º luglio. Ma il Padova, che non aveva mai vissuto una simile situazione, ha dalla sua un’arma in più: proprio dal 1º luglio, quando inizierà la campagna trasferimenti, sino al 10 dello stesso mese, avrà la possibilità di vincolare di diritto i propri calciatori senza che altre squadre possano intromettersi. È una deroga speciale, concessa da qualche anno a questa parte proprio alle società neopromosse: fino all’11 luglio i giocatori biancoscudati (eccetto, viene da sé, quelli attualmente in prestito) non potranno firmare con altri club.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Seppure sottotraccia, e soprattutto senza ancora la possibilità di mettere nero su bianco le proprie decisioni, la Biancoscudati Padova sta cominciando a preparare la strada verso il futuro. Sarà un’estate molto “calda”, quella che porterà al ritorno del calcio professionistico dopo una sola stagione tra i dilettanti. Perché se il campionato di Serie D, e poi la poule scudetto, impegneranno la squadra a giocarsi le proprie carte ancora per un mese, negli uffici di viale Rocco è già tempo di pensare a più ampio raggio. La rosa. «I colloqui con i giocatori cominceranno solo dopo il 30 maggio, fino ad allora li terremo tutti concentrati sulla poule scudetto», aveva spiegato il ds Fabrizio De Poli la settimana scorsa, a margine dell’annuncio della conferma propria e del tecnico Parlato per i prossimi due anni. Il tempo potrebbe sembrare tiranno, dal momento che già diverse società stanno cominciando a mettere gli occhi sui “gioielli” più in vista della straordinaria stagione biancoscudata.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) È fissata per questo pomeriggio alle 17 la tradizionale amichevole di metà settimana: i Biancoscudati saranno impegnati ad Agna contro la Virtus allo stadio “Zanellato” di via Roma. La società della Bassa, che ha appena concluso il campionato di Seconda Categoria, era stata tra le prime, già l’estate scorsa, a chiedere di poter ospitare la squadra di Parlato per un test, ma, complice la notevole distanza e un campionato tirato al massimo, fino ad ora non c’era mai stata l’occasione di un incontro. Per Cunico & C. sarà non solo l’occasione per affilare le armi in vista della sfida di domenica contro l’Altovicentino, che chiuderà il campionato di Serie D: oggi dovrebbe rivedersi in campo anche Salvatore Amirante, che a causa di una leggera infiammazione al tendine del ginocchio era stato costretto a saltare la sfida di Feltre e i primi allenamenti di questi giorni.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Incontro voluto dal presidente Marcello Mugnone e dagli allenatori Filippo Franceschi, Alessandro Alberton e Riccardo Dalla Costa, i quali hanno invitato i giocatori del Padova, portandoli come esempio di sportivi umili e di successo. E permettendo ai bambini di far loro le domande che ritenevano più interessanti. Tra queste, un sogno: «Come si arriva a giocare nel Padova?». Ha risposto Sentinelli, con grande onestà: «Se la scorsa estate la società non fosse stata radiata, noi non saremmo qui. Siamo stati fortunati, ma per arrivare ad alti livelli bisogna dedicare a questo gioco tanto tempo e tanta passione. Senza mai farlo diventare una malattia». Tutti e cinque hanno dichiarato il loro amore per la piazza e la speranza di una riconferma. «Anche perché la scorsa estate, ognuno di noi, appena è stato chiamato dai Biancoscudati ha preso l’aereo al volo e ha firmato».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sulla bacheca all’ingresso del campo di Noventana c’è un cartello che ricorda ai genitori di pagare l’ultima quota d’iscrizione alla scuola calcio dei propri figli. Sì, perché il calcio è un gioco, un divertimento ma anche un passatempo, si spera, educativo. Lo sanno bene i Pulcini dell’Atletico Noventana, che martedì pomeriggio hanno sommerso di abbracci e richieste di autografi 5 giocatori del Padova. E alcuni hanno chiesto loro: «Ma voi quanto pagate per giocare nel Padova?». Si è concluso con questa battuta il mini-ciclo di incontri tra i piccoli calciatori (quasi una cinquantina) del Noventana e i Biancoscudati, con la giornata conclusiva che ha portato in campo, con i Pulcini, Sentinelli, Petkovic, Ilari, Mattin e Degrassi.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Una delegazione della dirigenza del Padova ha effettuato ieri mattina un sopralluogo a Pieve di Cadore, probabile sede del ritiro precampionato biancoscudato. La preparazione estiva per la nuova stagione comincerà con ogni probabilità a partire dal 19-20 luglio in Cadore, a cavallo fra Pieve, Calalzo e Domegge, a seconda della disponibilità dei campi della zona e se verranno eseguiti una serie di lavori alle strutture scelte richiesti dalla dirigenza biancoscudata. Le alternative al momento disponibili e più defilate sono sempre nel Bellunese, Sappada in primis e poi Falcade, mentre dalla corsa sono uscite Asiago (occupata dal Bassano) e Folgaria (prenotata dal Venezia). Ad Auronzo, infine, ci sarà come da diversi anni a questa parte la Lazio. «Abbiamo fatto un sopralluogo – spiega il ds Fabrizio De Poli – ma non abbiamo ancora firmato nulla. Entro due giorni aspettiamo un’altra risposta di una località montana veneta e dopodiché prenderemo una decisione definitiva».

Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (trentaquattresima ed ultima giornata, domenica 10 maggio ore 15.00): ArziChiampo-Union Pro, Belluno-Montebelluna, Clodiense-Kras Repen, Dro-Sacilese, Fontanafredda-Mori S. Stefano, Giorgione-Union Ripa La Fenadora, Mezzocorona-Tamai, Legnago-Triestina, Padova-AltoVicentino.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 84, AltoVicentino 69, Belluno e Sacilese 59, ArziChiampo 56, Union Pro 50, Clodiense 49, Montebelluna 46, Legnago 43, Union Ripa La Fenadora 42, Fontanafredda 41, Tamai e Giorgione 38, Dro 35, Triestina 31, Kras Repen 30, Mori S. Stefano 19, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentatreesima giornata: AltoVicentino-Clodiense 3-0, Kras Repen-Dro 2-2, Montebelluna-Giorgione 1-5, Mori S. Stefano-Mezzocorona 4-0, Sacilese-Legnago 3-2, Tamai-ArziChiampo 1-2, Triestina-Fontanafredda 0-1, Union Pro-Belluno 0-1, Union Ripa La Fenadora-Padova 1-2.

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E’ successo, 6 maggio: allenamento pomeridiano alla guizza, ancora a parte Amirante.




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