Live 24! Castiglione-Padova, -2: venerdì di riposo per i Biancoscudati, prevendita a quota 380

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Ore 21.40 – L’arbitro di Castiglione-Padova sarà il signor Claudio Gualtieri di Asti, coadiuvato dagli assistenti di linea Salvatori e Pappalardo.

Ore 21.10 – (TuttoLegaPro) Nel weekend inizierà la poule scudetto in Serie D, dove si affronteranno le nove regine che hanno vinto i rispettivi gironi nel massimo campionato dilettantistico. Nove compagini che il prossimo anno prenderanno parte alla Lega Pro 2015/2016. Ma andiamo a conoscere insieme queste società. Partiamo in questo appuntamento dal girone A, per intenderci quello che raggruppa le compagini di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, e la squadra in questione è il Cuneo. I piemontesi son tornati tra i Pro dopo un solo anno di astinenza. Ben settantanove punti per i biancorossi che hanno vinto in volata il duello con il Sestri Levante, distanziato di un solo punto. Uno degli artefici di questo successo è stato il tecnico Salvatore Iacolino, ex tecnico di Biellese ed Alessandria, il quale è subentrato in corsa lo scorso ottobre. Tra i calciatori più rappresentativi vi è senza ombra di dubbio Carlos França, attaccante brasiliano classe 1980 che ha messo a segno ben 27 reti in stagione. Il suo gemello del gol, in avanti, è stato invece Gianluca Soragna, anch’egli classe 1980 che ha realizzato 15 centri. Insomma una coppia gol niente male, per due calciatori che si sono rivelati ancora una volta, nonostante l’età non sia più verdissima, una garanzia per il campionato di Serie D. Il presidente dei biancorossi è Marco Rossi, imprenditore che prese la società nell’ormai lontano 2008. I tifosi biancorossi già pregustano il derby nella prossima stagione con i cugini dell’Alessandria, ma a tenere banco in questi giorni è il problema stadio. Il Fratelli Paschiero, infatti, potrebbe ottenere una deroga in vista della prossima stagione in Lega Pro a patto che venga adeguato in vista della stagione successiva. Insomma tanti spunti interessanti per una nobile del calcio piemontese che si riaffaccia a grandi palcoscenici.

Ore 20.40 – (Messaggero Veneto) Prove tecniche di trasmissione. Nel senso che le parti dialogano per vedere se il matrimonio può andare in onda. Sacilese e Fontanafredda, infatti, stanno valutando una fusione a livello di settore giovanile. Ebbene sì, succede anche questo in momenti di spending review: capita che due realtà rivali e distanti sotto tutti i punti di vista si siedano attorno a un tavolo per valutare una collaborazione. D’altronde i costi sono alti, perché nascondersi dietro ai campanili se stare assieme fa risparmiare? Da qui la volontà di parlare e vedere se si può trovare un accordo. Sia chiaro: l’accordo è soltanto in fase embrionale. I due presidenti, Gianpaolo Presotto dal lato Sacilese e Gianpietro Bertolini dal fronte Fontanafredda, secondo indiscrezioni si sarebbero incontrati per verificare la fattibilità della cosa. E non è uscito un “no, grazie”, è venuto fuori tutt’altro. Anche perché, spesso, si verificano casi assurdi, in un momento di difficoltà come questo. Capita, per esempio, che entrambi i club muovano un pulmino a testa per recuperare ragazzi a Maniago: unendosi, si ha il mezzo unico e si risparmia. Il link avrebbe anche vantaggi notevoli sotto il profilo sportivo. Già correndo separate le due società ottengono ottimi risultati: figurarsi cosa possono combinare assieme. Le prove di fusione saranno uno dei temi caldi dell’estate calcistica. Si parlerà poi anche di prima squadra. Nessuna fusione, nel caso specifico, certo è che entrambe devono ancora capire che tipo di programma impostare per la prossima stagione e chi avere come allenatore. Perché è vero che la Sacilese è ancora impegnata con i play-off, ma è altrettanto vero che al campionato di serie D 2015-2016 serve fare un pensierino.

Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) Sono giovani – classe ’94 entrambi – e hanno talento: ok, il Pordenone deve prima salvarsi, ma poi un pensierino su di loro lo può fare. Perché Alberto Spagnoli, centravanti della Sacilese, e Marco Sellan, pari-ruolo del Tamai, sono i fuoriquota più prolifici del girone C di serie D. Il campionato si è chiuso domenica scorsa e nessuno, tra i boys, ha segnato quanto loro, 9 reti cioè il tamaiota e 8 centri il suo “collega” liventino. Non si tratta di bottini da bomber consumati, questo è vero, però sono score interessante, che valgono bene una scommessa in Lega Pro. Anche perché entrambi vivono in provincia. Sia Spagnoli sia Sellan, infatti, sono nati e risiedono tuttora a Fiume Veneto. Sono cresciuti assieme e tuttora amici. Il primo, dopo aver iniziato proprio col club neroverde, ha avuto un trascorso nel settore giovanile del Milan e dell’Hellas Verona (in Primavera), per poi passare alla Sacilese nell’estate del 2013. Percorso simile anche per Sellan: vivaio del Treviso, quindi del Milan, infine dell’Udinese (anche lui in Primavera). Quindi, sempre nel 2013, si è verificato il passaggio al Tamai. Nascono entrambi come prime punte, anche se lo Spagnoli nell’ultimo anno è un esterno del 3-4-3. Il più tecnico è forse Sellan, il liventino fa sentire di più il suo fisico e caratterialmente è molto forte. Possono valere la serie C? Vanno testati. Ma il loro biglietto da visita promette bene, perché sfiorare la doppia cifra in serie D è un traguardo importante. E anziché puntare su giovani fuori dal territorio, meglio farlo sui propri “figli”. Lovisa, che punta sulla anche friulanità del club, ne terrà conto.

Ore 19.40  – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un’amichevole con una Rappresentativa di Prima categoria del Portogruarese ha chiuso la stagione del Fontanafredda. fantastica per una matricola. Enorme la soddisfazione del presidente Giampietro Bertolini, che ha manifestato il suo orgoglio per la salvezza ottenuta con un budget di appena 150 mila euro, record per la serie D. BRIVIDO ROSSONERO – Momento di gelo nel “terzo tempo” al chiosco enogastronomico del Tognon dopo l’ultima di campionato con il Mori (5-1), quando Maurizio De Pieri si è lasciato sfuggire a denti stretti: «Non so se la prossima stagione sarò ancora qui». Scontate le telefonate fra Bertolini, Barbieri, Nadin, Mazzon e lo stesso tecnico. Per la società, De Pieri è confermatissimo. Ora il mister del miracolo rossonero spiega la sua «prudenza». STAGIONE IRRIPETIBILE – Come Kennedy quando in visita alla capitale tedesca disse: «Io sono un berlinese». Così eordisce De Pieri: «Dopo 5 anni meravigliosi in rossonero, io sono uno di Fontanafredda. Conosco i più segreti e meno frequentati angoli del club, prima e dopo la fusione con Vigonovo. Siamo partiti dalla Promozione – ricorda -, giungendo in Lega D dopo un percorso di crescita costante che nessuno ipotizzava. Credo che più di così non si possa fare. Anzi, sarebbe difficile conquistare un’altra salvezza. È stato un anno faticoso, in una realtà alla quale non eravamo preparati. Abbiamo ottenuto risultati strepitosi viaggiando sulle ali dell’entusiasmo, facendo maturare ragazzi come Vicario, che avrà un futuro nel calcio che conta (rientrerà all’Udinese, ndr), o Alcantara, che merita una chance in LegaPro». FUTURO – Ma per diventare habitué della D bisogna adeguarsi alla categoria. «Devo capire – riprende – quali sono le intenzioni societarie. Non è una questione economica personale, non ne ho mai fatte, e nemmeno di rinforzi nell’organico. Conosco la realtà locale e so dove può arrivare». De Pieri non lo dice, ma deve essere migliorata la struttura del club, trasformando l’entusiasmo spontaneo in qualcosa di più organizzato. Bertolini lo sa. Forse un ritorno di Barbieri dal Settore giovanile potrebbe aiutare.

Ore 19.20 – Prevendita Castiglione-Padova: staccati 380 biglietti.

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) E’ ancora il tempo dell’orgoglio. A Fontanafredda non si è spenta l’eco per la festa-salvezza, un traguardo raggiunto con una giornata d’anticipo e a cui si è brindato con una sonora cinquina al Mori (a causa del giallo rimediato nell’ultimo match, stoppato per un turno il difensore rossonero, Malerba). Così, prima di dare uno sguardo al futuro, il pensiero torna all’impresa compiuta. Il ds Renzo Nadin, alla sua prima, trionfale stagione in rossonero, dopo aver contribuito alle fortune del Tamai, si gode un risultato che definisce «incredibile». «Non lo dico io – commenta l’uomo-mercato – ma le statistiche di almeno gli ultimi 15 anni, in cui per le regionali l’impatto da neopromosse in serie D è stato pagato il più delle volte a caro prezzo. Penso al Pozzuolo, al Torviscosa, alla Pro Romans, al Kras (due volte), al Sarone, e pure all’Ufm, nonostante la presenza di un mago della panchina come Zoratti. E anche ad alcune realtà limitrofe come Vittorio Veneto e Oderzo. Tutte sono retrocesse nelle vesti di matricole. Alla luce di questi precedenti, quanto abbiamo fatto deve davvero riempirci d’orgoglio». Uno stato d’animo condiviso tra tutte le componenti: giocatori, società, staff tecnico. A tal ultimo proposito, non si possono non riconoscere i grandi meriti di Maurizio De Pieri, che dopo aver riportato il Fontanafredda nei semiprofessionisti, l’ha pure salvato. «Il mister – continua Nadin – fa ormai parte della storia di questa società. Con lui si è aperto ed è in corso un ciclo magnifico. Resterà? Se fosse per me non ci sarebbero dubbi. In lui rivedo il Birtig che ha portato in alto il Tamai. Soltanto la prossima settimana, però, ci si siederà per parlare di futuro. E non dimentichiamoci che ci sono due situazioni ancora in divenire come quelle di Pordenone e Sacilese, squadre per le quali la stagione non è finita, che almeno indirettamente potrebbero condizionare anche le nostre scelte». Sì, ci sono ancora in ballo due possibili cambi di categoria. Intanto, però, ci sono pure le certezze: nel novero delle rivali delle provinciali di D la prossima stagione ci saranno le venete Calvi Noale e Campodarsego, e la trentina Levico Terme. Sperano ancora Adriese e Liventina Gorghense, impegnate nei play-off.

Ore 18.30 – (Corriere delle Alpi) Certi amori non finiscono nemmeno quando non rinnovano i contratti. La storia tra Massimiliano Parteli e il Ripa Fenadora è iniziata nel 2009 ed è durata sei anni, con due stagioni di Promozione (un secondo e un primo posto), due di Eccellenza (con due secondi posti e una coppa Italia) e due di serie D (un sesto e un nono posto). Adesso è arrivata al capolinea ma il legame resta, anche se il mister non siederà più sulla panchina della prima squadra neroverde. «Il presidente gli ha comunicato l’altra sera che non sarà più l’allenatore dell’Union e come persona mi dispiace immensamente, perché a Max voglio bene, ha iniziato a fare l’allenatore con me al Ripa 2000 e ha dato sicuramente tanto, non solo come tecnico, ma dando anche manualmente un aiuto a fare i lavori ai campi sportivi. Mi auguro che trovi un posto da allenatore perché se lo merita e non è scritto da nessuna parte che in un prossimo futuro non possa tornare all’Union Ripa La Fenadora». È il direttore generale Mario Dal Soler a commentare l’addio al mister che è un pezzo di storia neroverde, artefice di due promozioni fino alla serie D e là di due piazzamenti. «Parteli è sempre stato disponibile sia come tecnico che all’interno della società. Non è certo una persona che si sia tirata indietro. È sempre spiacevole lasciar andare un uomo così». I motivi della decisione. La scelta di cambiare è stata sofferta, ma dettata anche dalla volontà di cercare nuovi stimoli e ripartire. «Con tutto quello che è successo negli ultimi mesi, si era creato un ambiente che non era più quello portato avanti dalla fusione in avanti, senza l’enorme entusiasmo che c’era prima. Parteli non è stato mandato via di certo perché non sia più capace di fare l’allenatore, ma perché probabilmente è finito un ciclo di un certo tipo. Forse anche lui ha bisogno di cambiare aria e di trovare un ambiente diverso, dove mi auguro che venga apprezzato come è stato apprezzato qua, perché qui nessuno gli toglie il merito di tutto quello che ha fatto per questa società, ed è tanto. L’ho sempre stimato, lo ringrazio e spero che resti la nostra amicizia». Una panchina per due. Aspettando il consiglio di lunedì da cui uscirà il nuovo consiglio direttivo, all’interno del quale poi sarà scelto il presidente, la società continua a lavorare sotto traccia. Sul fronte allenatore per il dopo Parteli, sembra essere in vantaggio Renato Lauria (soluzione interna) su Enrico Cunico (ex Altovicentino). Il sostituto di Alberto Faoro come direttore sportivo invece dovrebbe essere il vicentino Marcello Bizzotto, ex Eurocalcio Cassola. Quanto alla voce circolata nei giorni scorsi di Sandro Andreolla come possibile candidato alla panchina della Juniores nazionale, la società smentisce.

Ore 18.00 – (Il Piccolo) Continua nel ritiro romagnolo di Marina di Ravenna la preparazione della Triestina al play-out contro il Dro, che si giocherà in Trentino domenica 24 maggio, con inizio alle ore 16. Ieri giornata di lavoro intenso per gli alabardati, che hanno effettuato una doppia seduta agli ordini di mister Ferazzoli. Per quanto riguarda le condizioni dei giocatori, il portiere Di Piero è ancora sofferente per il trauma al costato che l’ha costretto a dare forfait a Legnago, ma ha cominciato almeno a svolgere una corsa leggera. Accanto a lui in questo lavoro differenziato c’era però anche Fiore, che ha accusato problemi alla schiena. Per quanto riguarda gli allenamenti, un occhio di riguardo è stato riservato alla parte fisico-atletica, senza ovviamente trascurare tecnica e tattica. Al mattino i rossoalabardati, dopo un classico riscaldamento, hanno lavorato per circa un’ora sulla forza esplosiva e sulla resistenza alla velocità, mentre nell’ora e mezza di lavoro del pomeriggio, dopo il riscaldamento, Ferazzoli ha lavorato sul possesso palla per chiudere poi la giornata con una partitina di circa mezz’ora su metà campo.

Ore 17.40 – (Il Piccolo) Viste le prestazioni dell’ultimo mese, nonostante i successi sul Mori Santo Stefano e contro il Legnago all’ultima giornata, la logica dice che la Triestina a Dro parte sicuramente sfavorita. E sul fatto che sarà un’impresa difficile andare a vincere in Trentino, concorda anche la gran parte della tifoseria alabardata. Soprattutto perché l’Unione dovrà necessariamente vincere, al contrario degli avversari a cui basta anche il pareggio dopo la disputa dei tempi supplementari. Ma nonostante l’ultimo periodo non certo brillante, c’è un dato che può rincuorare l’ambiente alabardato, che va associato fra l’altro al ritorno in panchina di Ferazzoli. Pur tra mille difficoltà, pur bistrattata e denigrata, questa Triestina nel girone di ritorno ha fatto 23 punti. Si tratta di un dato molto importante, perché parla di un cammino che spalmato su tutto il campionato avrebbe portato l’Unione a 46 punti, ovvero a una tranquillissima salvezza se non fosse stato per quella partenza sciagurata e per un girone di andata concluso con appena 11 punti. Significa che nonostante tutto, le correzioni apportate alla rosa da dicembre in poi, e soprattutto l’innesto di Daniele Rocco, hanno portato la Triestina a essere in pratica una squadra da metà classifica, pur fra tanti difetti. Nella classifica del girone di ritorno gli alabardati sono infatti addirittura al settimo posto, alla pari con le tante quotate Belluno e Clodiense, dietro solamente a Padova, Union Pro, Altovicentino, Arzignanochiampo, Sacilese e Legnago. Tutte peggio le altre, fra cui ovviamente il Dro, che ha fatto 19 punti dopo il giro di boa invernale. Gran parte di questo buon girone di ritorno dell’Unione, è stato vissuto con Ferazzoli in panchina, che dopo aver utilizzato i primi mesi per cercare di far quadrare il cerchio con il materiale a disposizione, ha creato un gruppo unito e ha trovato il giusto equilibrio tattico per far rendere al meglio la squadra. Il tecnico romano ha ottenuto 24 punti nelle 21 partite in cui è stato alla guida della Triestina, ma se togliamo quel maledetto poker di match prima del suo esonero, ovvero il pareggio di Montebelluna e le sconfitte con Padova, Clodiense e Union Pro, Ferazzoli prima stava tenendo una media di 1,35 punti a partita, che guarda caso calcolata sull’intero torneo significa uno score totale di 46 punti. Insomma nel girone di ritorno la Triestina ha fatto vedere di essere una squadra non solo superiore al Dro, ma anche che in serie D può starci benissimo. Inoltre ora ha ritrovato anche quel condottiero che l’ha portata, fra mille difficoltà, a quel buon rendimento. Certo, nell’ultimo mese c’è stato un tourbillon non da poco: a parte le contestazioni alla proprietà e le vicende societarie, le prestazioni della squadra sono apparse scialbe, la condizione atletica poco brillante e inoltre c’è stata la decisione della dirigenza di trasferire armi e bagagli in Romagna per quasi venti giorni. Dopo tutto questo, basteranno ora dieci giorni a Giuseppe Ferazzoli per ritrovare quella Triestina da metà classifica?

Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Di nuovo noi. Il Belluno e il Cobra da un parte, l’Arzignano e Martin dall’altra. Simone Corbanese, il capocannoniere (24 gol), e Trinchieri (21), suo vice a malavoglia. «Ho provato tutto l’anno a superarlo – ammette l’ex gialloblù a un paio di giorni dal fischio d’inizio del primo turno dei playoff – ma non ci sono riuscito. Mi sono mancate le doppiette, non ne ho segnata una che fosse una. E lui nel frattempo correva. Ma sono contento, è quello che si merita». Puoi sempre rifarti battendolo domenica. «Ed è esattamente quello per cui veniamo a Belluno. Abbiamo portato a casa una stagione splendida, ben oltre le nostre aspettative, e perché fermarci ora? È vero, i playoff contano nulla, ma sono pur sempre il frutto della fatica fatta in 34 giornate. E allora sotto anche con questa: venderemo cara la pelle». Effettivamente l’Arzignano ha fatto un girone di ritorno maiuscolo. «È andato tutto bene, siamo un bellissimo gruppo e abbiamo costruito questo quinto posto giornata dopo giornata, con il duro lavoro. Esattamente come me, che personalmente ci ho creduto e investito tutto me stesso, arrivando domenica dopo domenica fino ai primissimi posti della classifica cannonieri. È stato un bell’anno, bello davvero». Il prossimo? «È presto per parlarne. La priorità è sentire l’Arzignano e i suoi progetti; poi vedremo chi e cosa arriverà. Quel che è certo è che non ho più 20 anni, non posso più fare la vita che facevo quando ero a Belluno. Devo fermarmi e riflettere su varie cose». Mai pensato di tornarci, a Belluno? Capocannoniere e vice, insieme. «Insieme possiamo giocare di sicuro, lui sta due tacche più avanti di me, ma non ne so niente. Mai dire mai, certo, ma mi sembra difficile». Pronostico per domenica? «Un risultato non te lo dirò mai (ride Martin, ndr), ma sono sicuro che sarà una bella partita tra due belle squadre. Loro all’andata imbroccarono la partita perfetta (vittorio per 3-1, ndr), al ritorno invece gli abbiamo fatto capire che ci siamo anche noi (1-1 con botta e risposta tra i due bomber, ndr). Vediamo questa volta…». LA SITUAZIONE – La truppa di Roberto Vecchiato ha svolto intanto ieri la penultima sessione di allenamento della settimana a cui non ha partecipato soltanto Paoletti, ancora febbricitante. Tutti presenti gli altri elementi della rosa, Merli Sala e Radrezza compresi, che saranno dunque arruolabili per le 16 di domenica pomeriggio, al polisportivo. Chi vince incontra poi la Sacilese 72 ore dopo, mercoledì 20, a Sacile.

Ore 16.50 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno aspetta la sfida di domenica dei play off contro l’Arsignano, ma intanto si muove sul mercato. La squadra sta già facendo le proprie mosse e in questi giorni si stanno discutendo le prime riconferme che dovrebbero arrivare in questi giorni. «Siamo già attivi – commenta il direttore sportivo Augusto Fardin – faremo, però, un po’ alla volta, perchè abbiamo ancora sicuramente una partita da giocare. Riconferme difficili? Non credo, anche se con Ivan Merli Sala non abbiamo più parlato per ora. Quello che posso dire è che il Belluno si muoverà per rinforzare tutti e quattro i reparti». Portieri. Per quanto riguarda la porta, la società è alla ricerca di un estremo difensore classe 1997 e Fardin non lo nega. «Se lo trovo lo prendo – commenta il dirigente gialloblù – non è facile trovarlo». Se la ricerca andasse a buon fine, il giocatore in partenza dovrebbe essere Damiano Schincariol. L’anno prossimo, infatti, la regola dei fuoriquota prevederà di poter schierare un solo 1995, che molto probabilmente sarà Paolo Pellicanò. Schincariol sta facendo un buon finale di stagione e non dovrebbe avere problemi però a trovare una squadra. Capitolo difesa. Nella linea arretrata tutto dipende da cosa deciderà di fare Ivan Merli Sala. Il Belluno ha rilanciato la sua proposta al giocatore, che ci sta pensando, ma è inevitabile che prenda tempo e aspetti la chiamata da qualche squadra importante, visto il suo passato in Lega Pro. La sua scelta, però, sarà presa inevitabilmente in base anche al volere della moglie Sofie, a cui non dispiacerebbe intraprendere una nuova avventura di vita. La scorsa settimana era circolata la voce di un possibile approdo in Piazzale della Resistenza del difensore Faloppa, vecchia conoscenza di Augusto Fardin e amico di Roberto Vecchiato. Il ds del Belluno però smentisce ogni tipo di trattativa con il giocatore. «Ha famiglia, non può mica prendere e venire a Belluno come uno di vent’anni, lo conosco molto bene e posso dire che è una bufala questa voce». Nella lista della spesa per la difesa c’è anche il nome di Nicola Calcagnotto, che non ha trovato molto spazio quest’anno in Lega Pro al Real Vicenza oltre a quello di Alberto De March. Le punte. Per quanto riguarda l’attacco bisognerà capire il futuro di Andrea Radrezza, che però sembra lontano da Piazzale della Resistenza. Il suo destino sembra incrociare quello del San Giorgio Sedico verso il suo ex mister Roberto Raschi. Al suo posto sono tanti i nomi che potrebbero sostituirlo tra cui il bomber della Sacilese Marco Beccaro, la punta del Ripa Fenadora, ex gialloblù, Gianmarco Brotto e Federico Furlan del Tamai. Di questi ne potrà arrivarne uno solo. Abbonati premiati. La società gialloblù ha voluto in qualche modo ringraziare i propri tifosi che hanno seguito con costanza la squadra durante tutta la stagione. Chi ha l’abbonamento avrà lo sconto del cinquanta per cento sul biglietto per la partita contro l’Arzignanochiampo, valida per il primo turno play off. Il costo del ticket sarà quindi di 5 euro. Per quanto riguarda l’orario della partita il match è previsto per le ore 16, un’ora dopo il solito.

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Radio mercato dà il presidente Korablin in arrivo la prossima settimana». Nelle parole del mister Michele Serena tutta l’apprensione per il futuro del Venezia, che ieri si è allenato allo stadio Davanzo contro il San Donà, neopromosso in Seconda Categoria. Dopo aver chiuso il Campionato il gruppo è in attesa delle decisioni di Korablin, anche in vista della ricapitalizzazione prevista entro il 22 maggio. «Penso che il primo ad attenderlo sia il direttore sportivo con cui abbiamo condiviso l’esperienza di quest’anno – continua il mister – anche lui aspetta un segnale per capire se continuare e iniziare a programmare la prossima stagione, perché di questo bisognerebbe fare ora». Si tratta di un Venezia con cui si può ripartire. «Ci sono dei valori umani e tecnici per cui una base ci può essere, chiaramente la società è libera di fare le proprie valutazioni. Daremo il nostro parere se verrà chiesto. Per ora non sono in grado di dire nulla. Le bocce sono ferme». Qualche pedina è in partenza come il portiere Fortunato, dato in arrivo ad Arezzo. «So che le altre società si stanno muovendo per programmare e anticipare i tempi. È normale». Venerdì la seconda amichevole della settimana, alle 18,30 a Noale. «L’obiettivo è sempre fare un po’ più di fatica e rompere la monotonia». Hottor per la prima volta ha giocato tutta la partita. «Mi interessa che superi la barriera psicologica dopo l’infortunio, c’è ancora un pò di timore, queste gare sono utili anche per valutare qualche giovane». E nel test contro i biancocelesti dopo il rasoterra angolato di Marton è proprio Hottor a raddoppiare di testa. Al 4’della ripresa il giovane portiere Edoardo Clariza si supera respingendo un tiro ravvicinato di Hottor. Poi il Venezia dilaga, al 10′ Magnaghi con un rasoterra angolato, al 14′ Sales con la sfera all’incrocio del pali, seguito da Greco in percussione centrale, al 24′ dai e vai tra Greco e Guerra che conclude gonfiando la rete. Alla mezz’ora Capogrosso mette in rete su punizione e al 37′ il primo palo si oppone a Zaccagni.

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ finita 7-0 l’amichevole giocata ieri dal Venezia contro il San Donà allo stadio Davanzo. Arancioneroverdi a segno due volte nel primo tempo con il giovane Marton al 26’ e con Hottor al 31’: per il centrocampista ghanese il lungo infortunio è alle spalle, anche se ormai la stagione è terminata. Nella ripresa il Venezia dilaga andando a segno cinque volte: apre Magnaghi al 10’ mentre è di Sales quattro minuti dopo una vera prodezza balistica: un tiro-cross dal calcio d’angolo che si infila sotto l’incrocio dei pali. Al 17’ Greco segna il gol del 5-0, mentre poco dopo è Guerra che insacca. Chiude Capogrosso al 30’. Oggi per la squadra di Michele Serena altra amichevole, sul campo del Calvi Noale, alle 18,30. Intanto si intensificano le voci che danno il portiere Stefano Fortunato verso Arezzo.

Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Sette gol per l’Unione Venezia nella sgambata disputata ieri pomeriggio in riva al Piave. Di fronte il Città di San Donà, neopromosso in Seconda Categoria, che ha schierato alcuni elementi della prima squadra insieme a molti giovani juniores e allievi. Nel primo tempo il Venezia sblocca il risultato al 25’: Raimondi si libera di due avversari in fascia, appoggia in mezzo per la sponda di Magnaghi e Marton insacca con un rasoterra dal limite. Alla mezz’ora Hottor firma il raddoppio di testa. In avvio di ripresa il giovanissimo Edoardo Clarizia nega allo stesso Hottor la gioia del raddoppio con una gran parata di piede. Poi il Venezia firma altre cinque reti. Al 9’ Magnaghi fa il tris dal limite. Al 14’ gran gol di Sales che, dall’altezza della bandierina, fa partire un tiro-cross che s’insacca sotto il “sette”. Al 16’ Greco porta a cinque le segnature con una percussione solitaria, al 24’ si iscrive a referto Guerra dopo una triangolazione con Greco e alla mezz’ora fissa il punteggio una punizione di Capogrosso. Annullata una rete a Callegaro per fuorigioco. Tra le note positive, la prestazione di Hottor. «Per la prima volta ha giocato tutta la partita, anche se con ritmi non ancora elevati. Quello che mi interessa è che superi la sua barriera psicologica. Dopo l’infortunio ha ancora un po’ di timore» il commento dell’allenatore Michele Serena. Oggi, alle 18.30, il Venezia giocherà una nuova amichevole a Noale, contro la Calvi. L’attenzione, però, rimane rivolta verso il presidente Korablin, dato in arrivo per la prossima settimana. Ma ieri non c’era ancora alcuna conferma ufficiale sulla data. Intanto, dalla Toscana rimbalza la notizia che Fortunato avrebbe chiuso con l’Arezzo, mancherebbe solo l’ufficialità. «L’ho letto anche io. So che le altre società si stanno muovendo per cercare di programmare anticipando i tempi. Penso che sia la normalità», conclude Serena, «Korablin? Radio mercato lo dice in arrivo la settimana prossima. Ma di più questo non riesco a dire, credo che il primo che lo stia aspettando sia il direttore sportivo. Finché non viene giù il presidente le bocce sono tutte ferme».

Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) «Non cederemo il titolo sportivo». A dirlo è Barbara Diquigiovanni, braccio destro del papà Lino nella gestione del Real Vicenza. Sono tante le voci attorno alla società dell´imprenditore vicentino. L´unica certezza, ad oggi, sembra essere questa: il Real l´hanno prossimo disputerà il campionato di Lega Pro e non venderà a nessun tipo di acquirente il suo posto nella categoria. Qualcuno, forse, non l´ha mai messo in dubbio, ma in tanti negli scorsi giorni hanno parlato di una possibile cessione del titolo. E a doverne beneficiare sembrava dovesse essere l´altro magnate dell´Altovicentino, Rino Dalle Rive, che da diversi anni sta cercando di arrivare tra i professionisti. Ma queste voci sono state smentite proprio dall´interno della società e pare che tra i due non ci siano accordi ad oggi e anche che difficilmente potranno esserci in un futuro. Non più tardi di ieri, poi, altri avrebbero voluto un contatto tra il presidente del Real Diquigiovanni e il Treviso. La storica società veneta negli ultimi anni ha avuto parecchi problemi economici e, a partire dal 2013, si chiama Associazione Calcio Dilettanti Treviso e milita nel campionato di eccellenza. Possibile quindi che il Real Vicenza possa trasferirsi fuori provincia approdando a Treviso? Anche questa volta però arriva repentina la smentita da parte della società che non nasconde di essere stata contattata dai trevigiani, ma conferma di voler andare avanti per la propria strada. Pare infatti che nel Trevigiano ci siano movimenti che vedono protagonisti imprenditori vicentini, di cui non si conosce ancora il nome, ma tra questi, a quanto pare, non ci sarebbe Lino Diquigiovanni. Per avere notizie sul futuro del Real, Diquigiovanni l´ha detto chiaramente alla cena di martedì: bisognerà aspettare almeno la settimana prossima. Il problema più urgente probabilmente è quello di decidere la sede. Si trasferirà questo Real? Siamo probabilmente nei giorni cruciali, ma è difficile trapassare lo scudo ermetico della dirigenza per avere notizie attendibili. Il problema fondamentale per i biancorossi è quello di trovare una piazza che possa portare più pubblico quando il Real scende in campo. Difficile immaginare quindi che Diquigiovanni si spingerà fuori provincia. Si era parlato anche del Padovano, si continua a parlare di Treviso, ma poche sembrano le voci che hanno effettive fondamenta. Gli interrogativi crescono ogni giorno di più, non resta quindi che attendere le decisioni che prenderà Diquigiovanni. Ai giocatori, alla cena di conclusione della stagione calcistica, ha chiesto di avere pazienza fino a circa il 20 maggio quando possiamo supporre la società avrà raggiunto l´accordo definitivo per il campo. E se non dovesse andare in porto nulla con altre società o comuni? Nessun problema: «Se non troviamo nulla, rimaniamo qui dove siamo». Quindi non è ancora detta l´ultima parola e il Real potrebbe anche continuare a calpestare l´erba del Menti: con il Vicenza, infatti, non ci sarebbe nessun problema. Di rinnovi quindi si parlerà non prima della settimana prossima. Tra tutti il nome su cui c´è più mistero è forse quello di Marcolini: dalla società nell´ultimo periodo sono arrivati segni positivi e lo stesso allenatore ha sempre detto che i rapporti sono ottimi. Ma al momento anche sul mister non si hanno certezze, così come non è ancora stato rivelato il nome del prossimo ds del Real che andrà a sostituire Davide Consolaro; con cui la società biancorossa ha chiuso, pacificamente, il contratto ad aprile.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il contraccolpo psicologico c’è stato e potrebbe, forse, pesare in ottica qualificazione alle semifinali. A Bassano, però, la voglia è quella di lasciarsi alle spalle l’amarissimo epilogo al fotofinish che ha portato la squadra giallorossa a mancare il primo posto e la conseguente promozione diretta in serie B solo in virtù degli scontri diretti sfavorevoli con il Novara. E così, mentre si tenta di concentrarsi sulla seconda chance offerta dai playoff, a cominciare da quella offerta contro la Juve Stabia, dal Piemonte arriva il pensiero di Desiderio Garufo sulla promozione del Novara. «Secondo me non ci sono tanti discorsi da fare — sottolinea il difensore del Novara — sono andate in serie B le squadre che hanno meritato di più durante la stagione regolare. Sono convinto che la nostra promozione rispecchi quello che abbiamo fatto nel corso del campionato». Antonino Asta ai playoff punta su Stefano Pietribiasi, l’uomo che, più di ogni altro, ha la possibilità di fare la differenza sotto il profilo realizzativo. È arrivato a quota 14 e non vuole fermarsi. «C’è molto dispiacere per com’è finita — ha raccontato a “Rigorosamente Calcio” — purtroppo la partita in cui ci siamo giocati il primo posto è stata quella col Monza. Avremmo dovuto vincere, invece non ci siamo riusciti e io ho pure sbagliato un gol. Un peccato, ma ci siamo già rimboccati le maniche e siamo pronti a giocarci fino in fondo le nostre chance ai playoff. Con la Juve Stabia avremo il vantaggio del fattore campo e mi auguro che i nostri tifosi, come sempre, vengano in massa allo stadio a sostenerci». Insomma, Pietribiasi non molla nemmeno un centimetro. «Abbiamo disputato un ottimo campionato e abbiamo lottato per la promozione diretta. È un peccato che per gli scontri diretti questo non sia stato sufficiente, ma adesso non dobbiamo più guardarci indietro. Abbiamo visto crescere l’entusiasmo intorno a noi e non è ancora finita: daremo tutto, fino alla fine».

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Guido Davì, lei alla Juve Stabia c´è rimasto 3 anni, ha conquistato una promozione in B ai playoff e una salvezza in cadetteria. Che ricordi si porta dietro? «Belli, decisamente belli. Quelli di una tifoseria passionale ed entusiasta come poche. A Castellamare vivono di calcio 24 ore su 24, non mi stupisco affatto che salgano in tantissimi per questa partita. È una piazza di tradizione che punta alla promozione» Chi è il pericolo pubblico numero uno dei campani? «Di sicuro Samuele Di Carmine. Non solo perchè è il bomber della compagnia con 14 reti, ma proprio perchè è bravissimo a proteggere il pallone e a far salire la squadra facendola respirare» Solo lui? «No, attenzione anche a William Jidayi, il fratello di Christian, un colosso in mezzo al campo e un ragazzo adorabile, di una bontà assoluta fuori dal rettangolo di gioco. Eppoi Fabio Caserta, l´uomo più navigato del gruppo, leader del centrocampo. Con lui dividevo la stanza nei ritiri e una notte alla vigilia della gara siamo stati svegliati di soprassalto da una telefonata che annunciava la morte di suo fratello in un incidente. Ricordo di averlo accompagnato alla stazione di Napoli in tutta fretta. Un amico che dall´alto della sua esperienza non mi ha mai lesinato consigli e suggerimenti preziosi» E allora come si possono mettere in difficoltà le vespe? «Loro sono una formazione fisicamente strutturata e di mestiere, piena di giocatori grandi e grossi che magari dietro sono atleticamente robusti ma non rapidissimi. Sicchè dovremo sfruttare la velocità dei nostri esterni e manovrare palla a terra e negli spazi, alzando quando possibile i ritmi del pressing» Assorbita l´amarezza della B diretta sfumata all´ultima giornata? «Certo, alla fine ci siamo resi conto che ce la possiamo davvero giocare con chiunque. E questo ci ha dato spinta per provarci anche adesso ai playoff. È un´opportunità speciale per tutti noi, in ballo c´è un pezzo della nostra carriera e del nostro futuro. Le motivazioni sono elevatissime. Tutto sommato eravamo partiti per salvarci da matricola e abbiamo accarezzato il sogno della B. E non è ancora finita, ci siamo dentro in pieno» Loro avranno tanti supporter al seguito, ma anche voi avrete bisogno dell´appoggio della vostra gente… «Ci sarà, non ho dubbi. C´è sempre stato nelle partite che contavano, nelle ultime poi il pubblico è stato spettacolare. Chiaro i fan stabiesi si faranno sentire come è giusto che sia, ma in campo ce la vedremo a viso aperto, il pari non conta» Come state a gambe in vista del caldo? «Benone. Se lavori col prof. Dal Monte, il nostro preparatore, corri dall´inizio alla fine anche con l´afa, tranquilli. Poi è la testa alla lunga a fare la differenza più che i muscoli» Chi vede favorite nel tabellone playoff? «La più attrezzata di tutte è il Benevento dove sono stato prima di scegliere Bassano la scorsa estate. Lei è la favorita, poi dico l´Ascoli. Gli altri incontri sono tutti più equilibrati» Ha segnato il suo primo gol in carriera qui in giallorosso a Mantova. Non è il caso di bissare in casa…? «Prima di Monza ho sognato che facevo gol al Brianteo. E´ rimasto solo un sogno». Non è il suo pane, Davì è tackle&sudore.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il campo lo ha ritrovato e sabato scorso a La Spezia, per larghi tratti della partita, si è visto un Antonino Ragusa molto vicino al top della condizione. L’ex esterno d’attacco di Pescara e Genoa ha disputato una partita che fa ben sperare per il finale di stagione. «Senza dubbio da una quindicina di giorni mi sento molto meglio — precisa Antonino Ragusa — la condizione è cresciuta, il ginocchio sta bene. A La Spezia ho disputato una buon gara anche in fase di contenimento; l’unico rammarico è per quell’occasione al 91’ quando davanti a Chichizola ho sbagliato il controllo… Peccato perché sarebbe stata una giornata perfetta ma conto di rifarmi presto». A La Spezia una partita che a livello di squadra ha dato certezze nel valore del gruppo dopo due gare in cui il Vicenza non aveva fatto bene. «Non avevamo bisogno di conferme perché ormai sappiamo bene cosa valiamo. A La Spezia eravamo consapevoli che giocavamo un match importante per la classifica contro un avversario in forma, ma siamo scesi in campo convinti di fare bene, come poi è accaduto. Anche a livello fisico stiamo bene, al Picco faceva caldo e abbiamo corso fino al 95’ tenendo testa allo Spezia che era dato in forma strepitosa». Una stagione sfortunata, quella di Ragusa,che a Catania il 25 ottobre dello scorso anno, si è rotto il legamento crociato del ginocchio destro. «E’ stato un brutto colpo perché temevo di non poter rientrare più in questo campionato — ricorda l’attaccante — ma allo sconforto è subentrata la voglia di rientrare prima possibile per dare una mano ai compagni. Ho lavorato tanto anche durante le feste di Natale, non mi sono mai fermato e adesso manca veramente poco per essere al top della condizione». Ragusa, arrivato a Vicenza durante la proroga di mercato di settembre, aveva scelto la maglia biancorossa per giocare con continuità. «Per un giovane come me non giocare ha poco senso. Così ho accettato Vicenza con voglia di fare bene. A due giornate dalla fine del campionato siamo ancora in corda per la promozione diretta e dobbiamo vincere a Livorno; obiettivo non semplice ma noi ci crediamo eccome». Magari con un gol di Ragusa, che Pasquale Marino ha ritenuto pedina fondamentale nella sua decisione di accettare di allenare il Vicenza. «Il mister mi conosceva bene per avermi allenato l’anno scorso a Pescara – spiega Ragusa – adesso spero di ripagare sul campo la fiducia. Il massimo sarebbe riuscire a segnare gol decisivi per la serie A ma se segna qualche altro mio compagno e ce la facciamo va benissimo».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Come la scorsa settimana, anche stamattina la rifinitura del Vicenza a Isola sarà anticipata di mezz´ora: i biancorossi saranno in campo alle 10 per l´ultimo allenamento prima della partenza per Livorno. La rifinitura potrebbe dare indicazioni più chiare sulla formazione scelta da Marino. Da valutare in particolare le condizioni di Manfredini, che ieri ha interrotto anzitempo l´allenamento per un dolore al piede destro. Garcia Tena era invece assente per motivi personali, ma già dall´inizio della settimana ha smaltito i postumi dell´influenza ed è pienamente recuperato. Saranno ancora indisponibili per la trasferta in Toscana il giovane Edge, in Nuova Zelanda con l´Under 20, e D´Elia. Come già a La Spezia, domani a Livorno potrebbe al massimo andare in panchina solo per apparire nella distinta Giacomelli, ma con possibilità quasi nulle di scendere in campo.

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Adesso il Vicenza ha bisogno del miglior Ragusa. Nell´ultimo mese i biancorossi hanno un po´ faticato a trovare la via del gol: appena due reti realizzate nelle ultime cinque partite, nessuna nelle ultime tre. Ecco perché nella sfida di Livorno (fischio d´inizio domani alle 15) la squadra spera di poter avere un finalizzatore importante nell´attaccante siciliano, che sta ritrovando lo spunto d´inizio stagione. Ragusa, il Vicenza punta molto su di lei, adesso che ha superato il lungo infortunio. Si sente pronto per trascinare la squadra? «Sto sempre meglio, adesso che gioco con più regolarità e rimango più a lungo in campo sento che la gamba e le sensazioni tornano ad essere quelle giuste. Però non sarò io l´arma in più del Vicenza, ma il gruppo: è il collettivo, infatti, che in questo bellissimo campionato ha consentito a tutti noi di esprimerci al meglio». Ultimamente si è segnato pochino. Solo un caso? «Sarebbe preoccupante se non avessimo creato le occasioni da rete, invece quelle sono sempre arrivate con confortante regolarità. Un po´ di sfortuna, un po´ di imprecisione, la bravura degli avversari ci hanno negato qualche gol che ci avrebbe potuto far conquistare punti preziosissimi, come a La Spezia, ma sono tranquillo perché le qualità ci sono, il gioco pure, quindi anche le reti torneranno presto». La prestazione di La Spezia sembra avere riportato entusiasmo, è così? «Ma noi non ci siamo mai demoralizzati. Certo, per la promozione diretta le possibilità si sono ridotte: sabato ci tocca sperare di ricevere buone notizie da Frosinone, non dipende solo da noi, ma alla fine come dice sempre Marino noi giochiamo solo su un campo e daremo comunque il massimo per vincere la nostra partita. I tre punti sarebbero utilissimi anche se servissero per consolidare il terzo posto». Lei non va a segno dal 23 settembre contro il Bari. Le manca il gol? «Mi manca tanto, certo. A La Spezia ho avuto una buona occasione, ma mi sono allungato la palla e Chichizola mi ha chiuso lo specchio. Adesso comunque è più importante che io riesca ad aiutare la squadra: se con un´accelerazione riuscissi a far segnare Cocco o un altro compagno, come accaduto a Cittadella con la conquista del rigore decisivo, sarei comunque felicissimo». Se il Frosinone staccasse il biglietto per la promozione, sarebbe un esito giusto? «Credo che lo meritino tanto quanto noi. Entrambe le squadre sono andate ogni oltre previsione, disputando un campionato straordinario. A noi purtroppo mancano i punti persi nella prima parte della stagione, quando siamo stati tartassati dagli infortuni in serie; loro sono stati più continui, quindi hanno quel piccolo margine di vantaggio». E in ottica playoff, quale avversario teme di più? «Non è possibile dirlo. Inizierebbe un minicampionato a parte, dove i valori della classifica possono anche risultare stravolti, perché in un confronto diretto con andata e ritorno entrano in ballo dinamiche diverse. Noi speriamo ancora di poter saltare questa fase, ma se arrivasse siamo pronti a farci valere, soprattutto io che mi sono perso buona parte di questa splendida stagione». E per il prossimo campionato, ha un sogno nel cassetto? «Se arrivasse la promozione con il Vicenza, visto quanto mi sono trovato bene qui, il fantastico spirito di gruppo che si è creato, e come tutti mi siano stati vicini durante l´infortunio, sarebbe bello vivere un´altra stagione in biancorosso».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Oggi alle 15 il Cittadella partirà da Venezia per Catania, mentre una ventina di tifosi e collaboratori raggiungeranno la città etnea partendo alle 17 da Treviso. Domani alle 15 allo stadio Massimino la squadra di Claudio Foscarini dovrà solo vincere per sperare ancora nella salvezza. Arbitrerà Gavillucci di Latina, che ha già diretto i granata a Pescara (1-1) e al Tombolato contro la Pro Vercelli (2-1 per i piemontesi). Torna a disposizione Federico Gerardi (nella foto) dopo un infortunio al ginocchio sinistro: «Sono rientrato gradualmente in gruppo da lunedì -precisa l’attaccante- e da mercoledì sto svolgendo il programma completo con i compagni. Mi sento pronto sia mentalmente che fisicamente, anche se il ginocchio non è ancora al cento per cento. Sono a disposizione per dare il mio apporto, in particolare per trovare quell’episodio favorevole che finora è mancato». Sulla difficoltà di questo ultimo periodo a fare gol, continua: «Non è mai un problema di un solo reparto, ma dell’insieme della squadra. Occasioni ne sono state create più di qualcuna, anche limpide, ma c’è sempre stato o il portiere avversario in gran spolvero, o poca concretezza da parte nostra nel buttarla dentro; qualche volta è stata anche questione di fortuna». Foscarini, riferendosi all’ultimo gol realizzato contro il Frosinone dal giovane Giulio Bizzotto, ha sottolineato la necessità di avere la testa sgombra e calciare a rete senza pensarci due volte. Riprende Gerardi: «Quando si ripetono situazioni sfavorevoli, può essere che il senso di responsabilità o il dover fare risultato a tutti i costi, complichino la situazione e rendano difficile anche le cose che sembrano semplici. Finora ci è mancato quell’episodio o quel briciolo di fortuna che avrebbe potuto indirizzare a favore il nostro percorso. Stiamo lottando per trovarlo al più presto». A Catania potrebbe esserci l’ultima chance. Conclude Gerardi: «Non parlo di ultima spiaggia, dico solo che a Catania ci servono i tre punti. Non importa come, magari su un autogol loro, conta portarli a casa». A Catania rientrerà anche Antonio Barreca, mentre Alessandro Sgrigna sconterà una giornata di squalifica.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Prove tecniche di scorribanda. Ultimo allenamento casalingo ieri per il Cittadella, che oggi partirà dall’aeroporto di Venezia nel primo pomeriggio, destinazione Catania, senza ulteriori sedute al Tombolato Foscarini medita se lanciare o meno Bizzotto dal primo minuto, dopo aver mischiato le coppie d’attacco in partitella: Biz è in ballottaggio con Coralli per affiancare Stanco, mentre Gerardi, che si è riaggregato al gruppo soltanto da due giorni, sembra destinato alla panchina. A centrocampo scalpitano i due esterni Kupisz e Minesso. Qui Catania. I siciliani sono in ritiro a Torre del Grifo. Marcolin, che cercherà i punti salvezza che ancora mancano ai suoi uomini proprio contro il Citta, ha problemi soprattutto in difesa, viste le assenze di Gyomber, per squalifica, e di Belmonte e Martinho, infortunati. L’obiettivo per domani è recuperare dai loro acciacchi i terzini Del Prete e Mazzotta e il centrale Schiavi. Arbitra Gavillucci. A dirigere la sfida sarà Claudio Gavillucci della sezione di Latina. I precedenti non sono favorevoli ai granata: sono cinque in totale, il Citta ha infilato due pareggi e tre sconfitte. Lo scorso 23 settembre diresse Cittadella-Pro Vercelli 1-2, il 7 febbraio Pescara-Cittadella 1-1. In entrambe le gare con contestazioni.

Ore 11.50 – (Giornale di Vicenza) 180 minuti alla fine del campionato, e molto rimane ancora da decidere. La penultima giornata inizierà stasera alle 20.30 con l´anticipo del Curi tra Perugia e Carpi: i tre punti in palio conteranno solo per i padroni di casa, che sperano di trovare la capolista ormai rilassata per avvantaggiarsi nella combattuta volata verso i playoff. Gli umbri al momento sono in lizza per il quinto posto con lo Spezia, che domani pomeriggio giocherà in casa del Lanciano, una delle pochissime formazioni ormai prive di un obiettivo da raggiungere in questo scorcio finale. Per molte squadre, quella di domani potrebbe essere la giornata giusta per tagliare il traguardo della salvezza. Il Catania proverà a lasciarsi definitivamente alle spalle quest´annata storta battendo in casa il Cittadella, pericolosamente vicino al baratro della Lega Pro. Il traguardo della permanenza in serie B è ad un passo anche per Latina e Trapani, che però non avranno vita facile. I ciociari andranno a Chiavari contro l´Entella, determinata a sua volta a strappare tre punti per acciuffare quanto meno i playout. Le speranze di salvezza del Trapani se la dovranno vedere invece ad Avellino con la voglia di serie A degli irpini, impegnati in un serrato testa a testa con Livorno e Pescara per accedere ai playoff. Partirà da premesse simili la partita di Vercelli tra la Pro e il Bologna, che come il Vicenza non ha ancora del tutto perso le speranze di centrare la promozione diretta in A. Rossoblu e biancorossi, però, dovranno vincere e sperare che il Frosinone, impegnato in casa contro il Crotone, non faccia altrettanto. I calabresi di sicuro non regaleranno nulla, visto che la loro salvezza è ancora tutta da conquistare. Se il Varese è già retrocesso, e domani metterà in campo solo l´orgoglio ospitando un Pescara in piena lotta per i playoff, risulterà fondamentale in chiave salvezza la sfida diretta ad alta tensione del Braglia tra Modena e Ternana. Alle 18, Bari-Brescia: i pugliesi chiuderanno al S. Nicola una stagione deludente, nell´incontro che potrebbe decretare la matematica retrocessione in Lega Pro dei lombardi.

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Rifinitori, fantasisti, leader e, da quest’anno, bomber implacabili. Roberto Rondon ed Enrico Bortolotto, attaccanti di Este e Abano, da copione dovevano far segnare i compagni. Ci sono riusciti, sia chiaro, risultando i principali assist-man delle rispettive squadre. Eppure, un’annata d’ispirazione straordinaria (o semplicemente il talento fuori categoria) ha permesso a Roby e Borto di centrare il record personale, 19 e 17 gol, con la possibilità di fare ancora meglio, l’uno di fronte all’altro, domenica prossima: Este e Abano, infatti, si sfideranno al Nuovo Stadio di Este (alle 16) nel primo turno dei playoff. Roberto Rondon, originario di Malo e figlio di quel Toto Rondon che scrisse la storia del Vicenza negli anni ’80, ha concluso il suo miglior campionato con la maglia dell’Este. Alla corte dei fratelli Lucchiari ha trascorso tre stagioni, interrotte dall’esperienza al Marano, in cui ha dimostrato di essere, tra le altre cose, un vero trascinatore: «È stata una stagione fantastica, per me e per la squadra», afferma il 32enne. «Sono contento che i miei gol siano serviti ad arrivare così in alto e a tenere testa a squadre costruite per il salto di categoria». Il quinto posto finale, secondo Rondon, è un risultato eccellente: «Abbiamo ricevuto delle critiche, ingiuste. Avevamo una rosa giovanissima, piena di ragazzini del ‘96 e del ’97, e siamo riusciti a lottare comunque con Rimini, Piacenza, Correggese e Delta. Ora, però, vogliamo disputare i playoff da protagonisti, a partire dal derby con l’Abano. Non sarà facile ma vogliamo scrivere una nuova pagina di questa società». Il futuro di Rondon dipenderà proprio dal cammino nella post season: «Sono consapevole di aver fatto bene in campionato, ma gli spareggi danno più visibilità». Poi spiega: «La mia esperienza nei professionisti l’ho già fatta, ma nel calcio bisogna sempre essere ambiziosi, a 18, a 30 e a 40 anni. Un’eventuale chiamata dalla Lega Pro mi farebbe piacere». Il collega aponense Enrico Bortolotto, 33 anni, aspetta solo una telefonata di riconferma dal patron Gildo Rizzato: «A gennaio dell’anno scorso ho fatto una scelta», ammette l’ex attaccante di Varese e Tritium in C/2: «Ho pensato che, passati i 30 anni, fosse arrivato il momento di restare vicino a casa. In più, Abano ha un bel progetto e mi piacerebbe continuare a farne parte». E lancia la sfida all’Este: «Non siamo assolutamente inferiori e sulla partita secca ce la possiamo giocare. Non abbiamo niente da perdere, mentre l’Este ha vissuto un finale in calo».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Ai box anche Bortot e Salvadori per piccoli acciacchi. Rientra invece l’allarme per Petrilli, in campo nel secondo tempo. Restando all’amichevole, i biancoscudati si sono imposti in virtù dei sigilli realizzati da Segato (rigore) e Ferretti nel primo tempo, mentre nella ripresa sono andati a segno Cunico, Zubin e Pittarello. Per i padroni di casa, Lucchini ha sbagliato un penalty sullo 0-0, mentre il portiere Zilio è stato costretto al cambio (frattura a un dito della mano). BIGLIETTI. Sono 360 i tagliandi già staccati per la gara con il Castiglione. Restano in prevendita 80 biglietti del settore ospiti acquistabili fino a domani alle 19 alla tabaccheria Drago in via Buonarroti 89: costo 10 euro (sette euro per donne, under 18, over 65 e pensionati). In caso di esaurimento il club mantovano invierà ulteriori 200 biglietti di tribuna laterale. Alle biglietterie dello stadio saranno acquistabili solo quelli di tribuna laterale (10 euro) e centrale (15).

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Abbiamo avuto un paio d’incontri preliminari con il sindaco Valdisolo – afferma Bonetto – e da parte nostra c’è stata una manifestazione d’interesse, ma tutto al momento si è interrotto per una serie di problematiche, tra le quali la mancanza di agibilità della tribuna e dei campi». Capitolo chiuso? «Le porte non si chiudono mai. Quando il sindaco sarà pronto a presentarci un certo tipo di proposta e se nel frattempo non avremo trovato alternative valide sulle quali stiamo lavorando, potremo tornare a sederci a un tavolo e discuterne, tanto più che abbiamo trovato una controparte molto disponibile». Tornando alla squadra, tutte le attenzioni sono puntate alla sfida di domenica sul campo del Castiglione che apre la poule scudetto. Trasferta in terra mantovana che rischia di saltare Amirante, anche ieri rimasto a riposo. «Ha sempre dolore al ginocchio, penso che non sarà a disposizione», sottolinea il diesse De Poli.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Prima l’amichevole con il Campodarsego vinta 5-0, poi tutti a cena a Valsanzibio al Golf Club Padova, del quale è socio l’amministratore delegato Roberto Bonetto. Una conviviale per un’ottantina di persone tra dirigenti, staff tecnico e giocatori accompagnati dalle rispettive mogli e figli. «Una cena ufficiale di ringraziamento ai giocatori, nonché un momento per stare insieme tra noi», spiega Bonetto. Intanto, tiene banco sempre la questione relativa agli impianti di Bresseo, con il Padova che ha sondato la possibilità di farci eventuale ritorno in vista della prossima stagione, fermo restando che la struttura non può essere riconsegnata prima che non vengano risolte tutte le pendenze che l’amministrazione comunale vanta nei confronti della vecchia proprietà biancoscudata.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Mi piacerebbe molto fare il tris», sorride Zubin, «Il bello di questa manifestazione è la possibilità di affrontare le vincenti degli altri gironi, confrontarsi con squadre di altissimo livello, e se si passa il triangolare di misurarsi con le squadre del Sud, praticamente un assaggio di Lega Pro. Anche se il campionato è la cosa che conta di più, lo stimolo non manca di certo: come squadra ci siamo posti l’obbiettivo di arrivare fino in fondo, e sono convinto che il Padova abbia tutte le potenzialità per farcela. Mi piacerebbe incontrare la Fidelis Andria nel turno successivo: lì ci sono il mio ex allenatore del Venezia, Favarin, e il mio ex compagno Diego Oliveira». Sono 360 i biglietti acquistati dai tifosi biancoscudati. Ne rimangono 80 alla tabaccheria Buonarroti all’Arcella: la prevendita terminerà domani.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Invece col Venezia ero riuscito ad essere davvero protagonista: segnai una tripletta nella prima gara con il Val d’Aosta, poi un altro gol sia in semifinale che in finale». Coincidenza: in quell’occasione l’unica gara che saltò della poule scudetto fu proprio quella a Castiglione delle Stiviere. «Dopo la mia tripletta all’esordio il mister fece un po’ di turnover, non mi dispiacerebbe affatto mettere lo zampino anche su quel campo già domenica. Indubbiamente in questo momento sto bene, finalmente riesco ad allenarmi con costanza e sto facendo minuti importanti anche la domenica». Di specialisti il Padova ne ha diversi: oltre a tutti coloro che già l’anno scorso hanno vinto lo scudetto con Parlato (lo stesso Zubin, Dionisi, Niccolini e Nichele), c’è pure Sentinelli che di scudetti ne ha vinti due, con Cuneo e Tempio.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La poule scudetto è alle porte: domani è la vigilia di Castiglione-Padova, primo atto del triangolare del Nord delle vincenti della Serie D, e Carmine Parlato si affida al suo specialista. Emil Zubin in carriera ne ha già vinti due, di scudetti dilettanti: uno con il Venezia, tre anni fa, e l’ultimo proprio l’anno scorso con il Pordenone. E la forma strepitosa (le tre reti consecutive) con la quale l’ariete istriano è arrivato a questo finale di stagione fa sicuramente ben sperare: la promessa è ripetersi anche contro le ultime avversarie della stagione, visto che qualche rivincita da prendersi ce l’ha pure lui. «L’anno scorso ho giocato solo dieci minuti della finale con la Lupa Roma perché venivo da un infortunio», ricorda Zubin.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Che squadra è il Castiglione, la prossima avversaria dei biancoscudati? Dopo la retrocessione della passata stagione dalla Lega Pro, la società ha costruito da zero una squadra per tentare il ritorno immediato tra i pro. E si è affidata ad un tecnico tra i più promettenti della Lombardia, Alessio Delpiano, e al diesse Erminio Gizzarelli, richiamato a tre anni dalla conquista della Seconda Divisione, che ha costruito una squadra con un’ottima ossatura: il giovane portiere Boccanera, scuola Atalanta, il difensore De Angeli, ex Pro Sesto, l’esperto regista Lombardi, fedelissimo del tecnico dai tempi dell’Olginatese, più l’ex Spal Cazzamalli e il bomber Cristofoli, 20 reti in stagione. Con il suo 3-5-2, il Castiglione è riuscito a vincere un girone tosto come il B, nel quale il Lecco ha tentato invano la risalita tra i pro. Una curiosità sulla società: il patron storico Rossano Zilia ha passato la mano in favore di un giovane 32enne, Ernesto Valerio. Abruzzese, in passato tifoso della curva del Lanciano, Valerio era giunto a Castiglione quattro anni fa come addetto stampa iniziando una rapida ascesa: segretario, direttore generale, ora presidente con funzioni di amministratore delegato. A sostenere la squadra tre grandi sponsor della zona: Sterilgarda, Amica Chips e Golden Lady.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Cinque gol al Campodarsego con vista sulla poule scudetto. Nell’amichevole di ieri, primo tempo nel segno dei calci di rigore: il primo, a favore della squadra di casa vincitrice dell’Eccellenza, Lucchini l’ha fallito colpendo il palo esterno; il secondo, invece, Segato l’ha realizzato portando in vantaggio i suoi. Nel finale di primo tempo, a strappare applausi con il 2-0 è stato Ferretti, autore di una rete magistrale con una staffilata da 25 metri che s’è insaccata sotto l’incrocio dei pali. Nella ripresa altri tre gol: Cunico ha pescato il tris con un bel pallonetto (5′), quindi Zubin ha arrotondato ancora di più il parziale pochi minuti più tardi, mentre è stato Pittarello a siglare il pokerissimo finale. La buona notizia è stato il rientro in gruppo di Petrilli, che ha giocato metà del secondo tempo e quindi potrebbe essere recuperato per domenica. Ancora assente, invece, Amirante. Oggi riposo: domani mattina la rifinitura.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) La pretendente più decisa nei confronti di Amirante è stato il Cuneo, neopromosso in Lega Pro e avversario nella poule scudetto dei biancoscudati: «Confermo — chiarisce Carrara — il Cuneo è stata la società che si è mossa con maggiore decisione. Ma Amirante a Padova si è trovato benissimo e gli piacerebbe rimanere. Ha segnato tanto e si è ritagliato uno spazio importante anche oltre le attese: se tutto va come deve andare lui sarebbe felicissimo di giocare ancora per il Padova in Lega Pro nella prossima stagione». Amirante, fra gli attaccanti in rosa, è quello che ha maggiori probabilità di conferma con Ilari e Petrilli. Detto che ogni decisione verrà rimandata al termine della poule scudetto, De Poli e Parlato hanno valutato molto positivamente i suoi sei mesi in biancoscudato. E la fumata bianca è vicinissima. Capitolo ritiro estivo: il binomio Pieve-Calalzo di Cadore rimane favorito rispetto a Sappada e Falcade.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Potrebbe saltare per un’infiammazione al ginocchio la partita di domenica contro il Castiglione, prima della poule scudetto, ma Salvatore Amirante ha ottime chance di conferma con la maglia biancoscudata in Lega Pro. Negli ultimi giorni c’è stato un primo contatto della dirigenza con Marco Carrara, che cura gli interessi dell’ex centravanti del Savona assieme ad Alessandro Piovesan. E sono state gettate le basi per la prosecuzione del rapporto, oltre che ribadita la volontà reciproca di andare avanti assieme. «Da tempo siamo in ottimi rapporti con Fabrizio De Poli — sottolinea Carrara — e nel primo contatto è stata ribadita la stima della società per Salvatore. Se dovessi sbilanciarmi in questo momento, direi che ci sono buone possibilità per una conferma a Padova nonostante ci siano altre squadre che hanno mostrato un forte interesse per il giocatore. Noi diamo priorità al Padova perché ci siamo trovati benissimo e siamo convinti che si possa arrivare a un accordo, con reciproca soddisfazione».

Ore 08.38 – Prima giornata poule scudetto – Girone Nord: Castiglione-Padova, riposa Cuneo. Girone Centro: Siena-Rimini, riposa Maceratese. Girone Sud: Akragas-Lupa Castelli Romani, riposa Fidelis Andria.

Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica finale: Padova 85, AltoVicentino 70, Sacilese 62, Belluno 59, ArziChiampo 56, Union Pro 55, Clodiense 49, Montebelluna 47, Union Ripa La Fenadora 45, Fontanafredda 44, Legnago 43, Tamai 41, Giorgione 38, Dro 35, triestina 34, Kras Repen 33, Mori S. Stefano 19, Mezzocorona 12.

Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della trentaquattresima ed ultima giornata: ArziChiampo-Union Pro 1-2, Belluno-Montebelluna 1-1, Clodiense-Kras Repen 1-2, Dro-Sacilese 2-3, Fontanafredda-Mori S. Stefano 5-1, Giorgione-Union Ripa La Fenadora 2-3, Legnago-Triestina 1-2, Mezzocorona-Tamai 0-6

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Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 14 maggio: il Padova batte 5-0 il Campodarsego neopromosso in serie D, a segno Segato, Ferretti, Cunico, Zubin e Pittarello. Prevendita a quota 360.




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