Live 24! Padova, si prospetta un weekend di stallo sul fronte-mercato. Ma i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo

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Ore 21.30 – (Il Piccolo) Marouane Tawgui, Stefano Simeoni, Gabriele Petracci e Andrea Maio faranno ancora parte del Kras Repen. Luca Budicin non più. Questi i primi responsi dal sodalizio biancorosso in seguito ai colloqui avuti dai giocatori con il nuovo direttore sportivo Radenko Knezevic. Il Kras dunque ripartirà innanzitutto da Marouane Tawgui. Il “pendolino di Casablanca”, dopo una stagione tribolata, ha ricevuto la riconferma. Assieme all’esterno alto classe 1995, disco verde per il difensore di fascia Stefano Simeoni (1995), autore di una stagione positiva assieme all’esterno alto Andrea Maio (1996). Vestirà ancora la maglia delle Furie Rosse del Carso il giovane Gabriele Petracci, anche lui classe 1996, reduce da diversi problemi fisici che ne hanno minato il pieno utilizzo in campo: «Sono molto contento della riconferma, personalmente spero sia un anno migliore rispetto a quello appena passato, siamo una squadra giovane e speriamo di toglierci qualche bella soddisfazione». Cassato invece il portiere triestino Luca Budicin, che dopo aver giocato per una grande fetta dello scorso campionato da titolare, all’arrivo del portiere ligure Mosetti Casaretto è stato relegato in panchina. Al posto di Budicin riconfermato invece Luca D’Agnolo, il giovane portiere triestino messosi in luce nella fase finale dello scorso torneo. Diversi punti di domanda invece riguardano gli altri giocatori della linea verde. Incerto ancora il futuro degli sloveni Matic Slavec e Aleksandar Boskovic, del goriziano Luca Fross, del bielorusso Misha Babichev e del triestino Simone Castellano. I dubbi potrebbero essere sciolti già durante questo fine settimana. Il direttore sportivo Radenko Knezevic intanto sta proseguendo a pieno ritmo nel suo nuovo incarico. Diversi i giocatori visionati nei campionati sloveni. E pare che su indicazione dell’ex bomber sloveno, almeno due giocatori siano in procinto di arrivare alla corte del presidente Goran Kocman. I ruoli da ricoprire sarebbero tre: attaccante, esterno alto e difensore. La prossima settimana è probabile che verranno scoperte le carte sui nuovi innesti. Confermata infine la presenza di diversi giocatori Junior che graviteranno sempre di più attorno alla Prima squadra. Visti i grandi progressi svolti con l’allenatore Andrej Pahor si fanno i nomi di Facchin, Zetto, Kosuta e Sgorbissa. Un Kras sempre più giovane dunque quello che scenderà in campo durante il prossimo campionato di Eccellenza

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Primo giorno da granata per Maurizio Rossi e occasione per conoscere il capitano Davide Boscolo Berto e il nuovo preparatore dei portieri Cesare Chiarelli. «Ringrazio il presidente Ivano Boscolo Bielo e il dg Mauro Boscolo Gallo – esordisce il tecnico – per questa opportunità, ringrazio anche il Venezia che mi ha permesso di mettermi in luce con la Berretti e anche di poter accettare questa proposta. Arrivo in una squadra che ha fatto un campionato strepitoso e bisogna dare i meriti a mister Pagan, spero di fare meglio ma penso sia difficile perchè è stato disputato un campionato da grande compagine: ora vediamo cosa mi mette a disposizione la società. Io lascio i professionisti per diventare un professionista, il sogno è quello di ottenere grandi risultati». Come quelli ottenuti da calciatore? «No… da calciatore ero scarso! Sapevo però stare al mio posto e applicavo l’educazione calcistica: ascoltando gli allenatori ho disputato 100 partite di serie A. Regole e rispetto sono fondamentali e da tecnici come Prandelli, Guidolin, Bellotto e Gregucci ho imparato veramente molto». L’anno scorso ha seguito la serie D? «Mi sono sempre informato sul cammino della Clodiense e quindi sono a conoscenza anche delle 6 sconfitte finali. Conosco la categoria e so che bisogna affrontarla con i piedi per terra perchè ci sono realtà molto attrezzate che vorranno vincere il campionato, noi dobbiamo credere nel lavoro». Il primo allenamento è previsto il 27 luglio, con la società che ha quindi più di un mese di tempo per definire i nuovi acquisti e capire anche quali giocatori, tra giovani del Venezia e vecchie sue amicizie, scegliere per l’ approdo in questa parte della laguna. «Sono in contatto con 3/4 giocatori importanti, ora vedremo se sceglieranno di rimanere nel professionismo o verranno da noi dove troveranno una società sana che ha voglia di crescere, vi anticipo che uno di questi ha giocato anche in serie A”. In merito alle riconferme ci sono quelle ufficiali di Isotti, Matteo Boscolo Nata, Chiozzotto e Okroglic; non farà parte della rosa invece Carlucci dopo due stagioni positive. Soddisfatto il presidente Boscolo Bielo. «Mister Rossi è una persona in grado di portare avanti il nostro progetto perchè conosce bene il calcio, è un mister pratico e sa lavorare velocemente e bene. Siamo contenti che ci abbia scelto e ora, con grande entusiasmo, partiamo con l’obiettivo di fare bene: vogliamo ottenere come minimo la salvezza e poi arrivare più in là possibile per raggiungere i playoff. Vogliamo continuare a valorizzare i giovani, amalgamandoli nella giusta maniera con i nostri veterani».

Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) In attesa dell’ufficializzazione dei primi arrivi dal mercato estivo (per gli annunci da parte dalla società molto probabilmente bisognerà aspettare l’apertura dei tesseramenti a luglio), tra le certezze da cui ripartirà il Ripa Fenadora nella prossima stagione c’è Halil Gjoshi. L’esterno classe 1995 per il momento è uno dei pochi confermati e sicuri di restare in maglia Union. «Ho dato la mia parola e non mi muovo», assicura l’esterno destro Gjoshi, che quest’anno si è trasformato in terzino con buoni risultati, arretrando di qualche metro il raggio d’azione per coprire tutta la fascia. «Gli ho parlato, mi ha chiesto come stato e se ero pronto. Quest’anno ho fatto il terzino destro, facendo abbastanza bene, ma anche tornare a giocare un po’ più avanti non sarebbe male. Il mister mi schiererà dove serve e darò il 101 per cento». Il nuovo tecnico Lauria ha giocato spesso con il 4-3-3, «ma di ruolo non abbiamo parlato. L’allenatore sa che dovunque mi metta, darò sempre il massimo. Lauria è bravo, conosce il calcio, è preparato e fa giocare bene la squadra. È uno che tira fuori il massimo da tutti i suoi giocatori, questa è la sua caratteristica principale», spiega Gjoshi, che non ha avuto dubbi a restare con il Ripa Fenadora: «Era la mia priorità, qua mi sono sempre trovato benissimo e conosco già il mister Lauria. Non ci ho pensato due volte», racconta. «Adesso vediamo cosa succede nel mercato. L’anno scorso in questo periodo la squadra era praticamente fatta, sento che tanti compagni vanno via e questo è un po’ strano, però non sono preoccupato perché so che la società lavora bene. Il presidente e il direttore sportivo faranno una squadra all’altezza. Sono tranquillo da questo punto di vista», commenta. «Io sono contento per me, perché mi hanno confermato subito».

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) TAMAI – Si avvicina sempre di più Lauro Florean, che continua a parlare con il tecnico De Agostini e sembra voler sposare la causa delle Furie rosse. Tamai che punta sempre i due giovani del Pordenone, Marco Minisini e Athos Bianchini e che torna a pensare ad Alberto Paladin, attaccante sempre dei neroverdi che in Legapro ha trovato poco spazio. SACILESE – C’è attesa per conoscere quantomeno il futuro di Marchetto, il tecnico traghettatore che era diventato il perno della nuova Sacilese. Ma ora suonano le sirene del Montebelluna. Nel frattempo Beccaro diventa del Delta Porto Tolle e Favret va verso la Luparense. FONTANAFREDDA – Si lavora in difesa, con Visintin in cima alla lista. Nel frattempo l’ex Tamai Della Bianca sta per andare al Mestre.

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Potrebbe rivelarsi un domino la situazione che si sta vivendo a Vicenza, sponda Real. Qualora, infatti, l’Altovicentino acquistasse il titolo sportivo dei biancorossi, approdando in Lega Pro, anche le (numerose) mosse di mercato compiute sinora dal club di Valdagno potrebbero tornare in discussione. E, tra queste, molte interessano giocatori ancora tesserati con la Sacilese: i difensori Baggio e Beccia, i centrocampisti Favret e Boscolo Papo, l’attaccante Sottovia. Tutti dati in procinto di seguire l’ex tecnico liventino Mauro Zironelli nell’avventura in terra vicentina. Ma in caso di salto in Lega Pro, l’unico sicuro di restare sarebbe proprio l’allenatore. Mentre la rosa, al momento costruita per sbaragliare la concorrenza in D, dovrebbe essere rimodellata sulle esigenze della nuova categoria. E allora c’è chi comincia a guardarsi attorno: è il caso di Favret, finito nel mirino pure di Luparense e Liapiave. Impensabile, alla luce del ridimensionamento alle porte, che qualcuno degli “esuli” possa rientrare nell’orbita Sacilese. Mentre non è escluso, qualora dovesse ripartire dalla serie D, che sia il Pordenone una possibile alternativa per alcuni dei “big” sacrificati dall’Altovicentino: Beccia su tutti. Intanto il club cittadino ha ricevuto una richiesta dal Perugia (serie B) per il portiere Luca Maniero (’95): l’intenzione neroverde è di non cedere facilmente. Potrebbe cambiare casacca, invece, l’ex bomber di Tamai e Sanvitese, Stefano Della Bianca (’83): da Vittorio Veneto a Mestre, con ritorno in serie D.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Franchetto, Farinazzo e il Belluno è fatto. I nomi nuovi – e ultimi – per la nuova squadra di Roberto Vecchiato sono questi. Dopo settimane di osservazioni e valutazioni il direttore sportivo Augusto Fardin, in accordo con il mister, ha deciso di puntare dritto su questi due nomi per completare il parco di fuoriquota per la stagione 2015/2016. Il primo è Andrea Franchetto, difensore, classe 1997, proveniente dall’Udinese Primavera. L’uomo giusto per Vecchiato e Fardin da inserire in un reparto difensivo orfano di Ivan Merli Sala, ma forte delle varie conferme a partire di quella di Pescosta e in attesa di riabbracciare Nicola Calcagnotto, per il quale però bisognerà aspettare ancora una decina di giorni. Il secondo è Marco Farinazzo, attaccante, classe 1996, l’anno scorso rivale del girone con la maglia del Legnago. Ala, fisico ben piazzato (oltre 1.80 m), Farinazzo sarà il secondo esterno dopo il confermato e ritrovato Ruben D’Incà e in attesa di conoscere il destino di Francesco Posocco. L’arrivo imminente dell’ex Legnago infatti non preclude il futuro in gialloblù del biondo ex Vittorio Veneto. La società ha deciso di tutelarsi seguendo, cercando e trovando l’accordo con Farinazzo, ma qualora al termine della preparazione con la Spal Posocco dovesse tornare indietro, le porte rimarrebbero spalancate. Terzo giovane in arrivo – l’accordo è stato trovato martedì – è il già noto Gabriele Brino. Per il portiere bellunese l’accordo con il Bassano c’è, quello con il ragazzo pure e dunque anche nel suo caso è cosa fatta. A questi, oltre al già ufficiale ingaggio del bomber Antonio Totò Acampora dal Monfalcone, si aggiungeranno tre o quattro classe 1998 provenienti dalla Juniores di Gobbato. Direttore sportivo e mister stanno vagliando i nomi in questi giorni a seconda dei ruoli in cui la rosa oggi è più scoperta. Tutta la truppa, vecchia e giovane, dovrà farsi trovare presente mercoledì 22 luglio al polisportivo, giorno del raduno, per il saluto del neo-presidente Gianpiero Perissinotto e del neo amministratore delegato (e sponsor con il marchio Ital-Lenti, ormai abbinato alla denominazione sociale) Paolo Polzotto.

Ore 18.40 – (Corriere delle Alpi) Marco Farinazzo e Andrea Franchetto sono i nomi dei fuoriquota che potrebbero completare la rosa del Belluno. Il terzo giovane sarà Gabriele Brino. Non c’è ancora nessuna ufficialità, ma la società gialloblù è vicina a questi tre nomi che, se tutto andrà in porto, si faranno trovare il 22 luglio agli ordini di Roberto Vecchiato. Andrea Franchetto, classe 1997, è un difensore centrale della Primavera dell’Udinese e andrebbe a completare il reparto difensivo in attesa dell’arrivo, quasi certo, ma ancora non scontato di Nicola Calcagnotto. In attacco Marco Farinazzo potrebbe essere potenzialmente il sostituto del possibile partente Francesco Posocco. L’attaccante è di proprietà del Legnago, è del 1996, ed è mancino. Se questi due nomi dovessero arrivare la rosa del Belluno sarebbero ormai delineata. Damiano Schincariol è andato al Treviso e al suo posto arriverà Gabriele Brino, che si giocherà un posto da titolare con Davide Solagna. A centrocampo non si esclude l’arrivo di qualcuno visto che il Belluno ha provato a contattare Alberto Tibolla, quest’anno al Ripa Fenadora, ma tra le parti non si è trovata la giusta intesa e la trattativa non è andata avanti. Sull’ex Chievo adesso c’è l’ambizioso Piacenza di serie D. Per tre arrivi ci sono anche tre partenze. Augusto Fardin è andato alla ricerca di fuoriquota, e ha trovato tre colpi niente male se dovessero andare in porto, ma allo stesso tempo manderà in prestito al San Giorgio Sedico due nomi, forse tre. Lorenzo Moretti rientrerà in Piazzale della Resistenza solo il tempo per firmare nuovamente le carte del prestito mentre la novità per i sedicensi sarà Danny Paganin, che ritrova sulla sua strada il tecnico che lo aveva lanciato in serie D, Roberto Raschi. Stefano Longo, classe 1997, quest’anno al San Giorgio Sedico e di proprietà del Belluno, potrebbe tornare nuovamente in prestito, ma la sua situazione per il momento rimane in standby. Il ragazzo è un centrocampista che però ha imparato anche a fare il terzino e questa potrebbe essere una qualità importante per mister Vecchiato, che sta ancora valutando un paio di cose insieme al direttore sportivo Fardin. Per quanto riguarda la difesa i gialloblù hanno perso un elemento importante come Ivan Merli Sala ma al suo posto, a meno di sorprese, il suo sostituto sarà Nicola Calcagnotto, che è ancora in attesa di sapere il suo futuro, anche se il ragazzo dovrebbe svincolarsi e il suo desiderio è quello di tornare a Belluno. I difensori centrali titolari saranno lui e Sebastiano Sommacal mentre il difensore Franchetto, classe 1997, se arriverà dovrà guadagnarsi il posto da titolare. A completare la rosa ci saranno i giovani del 1998, tra cui gli attaccanti Marta e Paier oltre che al centrocampista Davide Canova, che già l’anno scorso ha fatto qualche presenza in prima squadra.

Ore 18.20 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno riparte da Gianpiero Perissinotto. Martedì sera il consiglio d’amministrazione ha nominato il nuovo numero uno di Piazzale della Resistenza, che ricoprirà la carica per i prossimi due anni al posto dell’uscente Livio Gallio. «Sono contento – commenta un emozionato Perissinotto – l’unica condizione che avevo posto per accettare era che l’attuale gruppo dirigenziale rimanesse intatto. I due vice presidenti saranno Sergio Carbonari e Livio Gallio, un segnale importante per me e per tutto l’ambiente gialloblù. A dimostrazione poi di quanto il main sponsor Ital-Lenti creda in questa società, Paolo Polzotto ricoprirà la carica di Amministratore Delegato. I presupposti quindi per fare bene ci sono, come sempre il lavoro che ci aspetta sarà tanto ma con l’aiuto di tutti sono convinto che potremo ritagliarci ancora tante soddisfazioni».

Ore 17.50 – (La Provincia Pavese) Non è fantacalcio la possibilità che Andrea Ferretti vesta nel prossimo campionato la maglia di uno dei tre club di Shanghai che militano in Superleague, la serie A cinese. La trattativa con il Pavia è intavolata e sono in corso le valutazioni da parte degli interessati (società, calciatore e procuratore) per capire se l’operazione può andare in porto. Sarebbe senza dubbio un colpo sensazionale, che proietterebbe per la prima volta un calciatore del Pavia sui palcoscenici calcistici cinesi, direttamente dalla Lega Pro. La richiesta di avere il calciatore è arrivata dal club di Shanghai: l’eco dell’acquisizione del Pavia da parte del fondo di investimento PingYi Shanghai investments è arrivato fino in Cina, dove si è cominciato a seguire il campionato di Lega Pro e in particolare gli azzurri. Tra questi, hanno colpito i cinesi le prodezze di Ferretti e i suoi sedici gol che ne hanno fatto il capocannoniere del girone A. Sedici reti pregevoli, perché il bomber ha numeri da calciatore di categoria superiore, tanto che Benny Carbone ne aveva pronosticato, qualche tempo fa, l’approdo in serie A. Ma le indiscutibili qualità tecniche di Ferretti sono state frenate da qualche limite di «testa». Nel corso degli anni però Andrea è maturato e proprio nel campionato appena finito, a 29 anni, pare aver raggiunto il top della carriera, pur rimanendo in Lega Pro senza riuscire a fare il salto. Ora si prospetta l’eventualità di farlo, questo salto, in una serie A, sia pure cinese. Un campionato e un calcio comunque in crescita, che ha visto come apripista dello sbarco di italiani i vari Marcello Lippi, Alessandro Diamanti e Alberto Gilardino. Ancora di discutere la formula della cessione da parte del Pavia. Una possibilità è il prestito per un solo anno, tenendo presente che l’attaccante è legato al club di via Alziaia da un altro anno di contratto, fino al 2016. Nel caso in cui la trattativa con il club cinese si concludesse positivamente, Ferretti dovrebbe immediatamente partire perché la stagione della Supeleague cinese è già cominciata. Le possibili alternative per il goleador, oltre ovviamente alla permanenza a Pavia, sono quelle di un approdo in serie B. Fino a questo momento, però, non pare che ci siano stati interessamenti concreti per il calciatore da parte di società del campionato cadetto. Ferretti a parte, il Pavia dovrebbe concludere nei prossimi giorni le altre due operazioni di mercato, quelle per portare in azzurro Marco Martin (terzino sinistro ex Alto Adige, autore di un’ottima prova al Druso contro Soncin e compagni) e Tommaso Bellazzini (ala-trequartista del Venezia). Con le acquisizioni già definite di La Camera e Marco Cristini prosegue il piano di rafforzamento dell’organico in vista di un’altra stagione da protagonisti, per provare a salire in B. Sul fronte uscite, ci sono state richieste per Samuele Sereni, che dovrebbe cambiare casacca. L’arrivo di La Camera, invece, pone un problema di coesistenza con Pederzoli, visto che i due giocano nello stesso ruolo: l’ex Alto Adige potrebbe cambiare maglia.

Ore 17.20 – (Gazzetta di Mantova) Il popolo biancorosso non ci sta a seguire senza batter ciglio l’agonia del Mantova Calcio e, dopo le ultime notizie riguardanti le vicende societarie, decide di scendere in campo. A chiamare a raccolta «tutti coloro che hanno a cuore l’Acm» è il capo storico della Curva Te, Massimo Marchetti, che fissa il primo appuntamento per questa sera, alle ore 21, alla Bocciofila di Viale Te. «Mi sono confrontato con i ragazzi della curva e con gli amici del Centro di Coordinamento – spiega Marchetti – e abbiamo deciso di indire subito una riunione, aperta a tutti i mantovani che hanno a cuore le sorti della squadra di calcio. L’obiettivo è confrontarsi per decidere quali iniziative è possibile intraprendere per evitare l’ennesimo crac della storia biancorossa. E bisogna farlo in tempi brevissimi perché le scadenze per iscrivere la squadra al prossimo campionato sono ormai alle porte». «Non so ancora cosa possiamo fare di preciso noi tifosi – aggiunge Marchetti -, ma è chiaro che ci rivolgeremo a tutti gli interlocutori possibili. A partire dai soci mantovani Bompieri, Tirelli e Giovanardi, che comunque sono sempre stati il nostro punto di riferimento. Ma dovremo parlare anche con i responsabili della Sdl, che ormai da mesi dicono di voler acquistare il club e si sono esposti in mille modi. L’altro fronte da battere sarà quello politico – conclude il capo storico della Te -, perché il Mantova è comunque un bene della città e dell’intera provincia, per cui non è possibile che scompaia senza che i politici se ne occupino».

Ore 17.00 – (Gazzetta di Mantova) La parola fine non è ancora stata scritta e la trattativa fra i soci mantovani e la Sdl per la cessione della maggioranza dell’Acm riparte. Anzi, secondo Sandro Musso del gruppo bresciano è ormai in dirittura d’arrivo: «Ci sentiamo obbligati a entrare, anche quello che avete scritto voi ci spinge verso il sì. E molto del suo ci ha messo Bompieri». Che dal canto suo conferma: «Faremo di tutto per farcela». Dopo la rottura del giorno precedente, infatti, ieri mattina il legale del Mantova Carlo Pegoraro ha ricucito lo strappo fra le parti e così si è arrivati a un incontro nel pomeriggio, nella sede di Mazzano (Brescia) della Sdl. Presenti Bruno Bompieri e l’avvocato Carlo Pegoraro in rappresentanza dei soci mantovani, Sandro Musso e Serafino Di Loreto in rappresentanza della Sdl e il commercialista Quaglia. «Abbiamo riaperto la trattativa – informa in tarda serata Carlo Pegoraro – e nei prossimi giorni ci saranno ulteriori contatti e incontri. Inoltre, abbiamo parlato telefonicamente anche con il sindaco Mattia Palazzi, con il quale abbiamo fissato un incontro per lunedì alle 12 in municipio. Ci sono ancora degli sforzi da fare, ma la speranza è di arrivare a una conclusione positiva. Magari anche grazie all’aiuto degli imprenditori locali, che confidiamo si avvicinino al progetto sostenendolo con delle sponsorizzazioni». All’incontro non ha preso parte il presidente Nicola Di Matteo, che attende però con ansia gli sviluppi della vicenda: «Ho sentito telefonicamente Sandro Musso e mi ha spiegato che a certe condizioni l’affare può ancora andare in porto. Bompieri mi sembra deciso a risolvere la situazione e io confido che alla fine vada tutto per il meglio. Del resto, se ho ripreso la carica di presidente, su invito dei soci mantovani, è stato soltanto perché mi avevano assicurato che la cessione alla Sdl era quasi cosa fatta». Intanto, dopo essere stato tirato in ballo nei giorni scorsi sia dai soci mantovani («uno dei nodi è chi pagherebbe i debiti di Lodi se lui non ottemperasse agli impegni») e sia dalla Sdl («credevamo che il debito fosse di 350mila euro e invece è lievitato a 610mila»), l’ex presidente Michele Lodi è tornato a farsi vivo. Affidando una dichiarazione al suo braccio destro Federico Bosi: «È grave che si strumentalizzi la nostra posizione per coprire altri problemi. Abbiamo fatto decine di riunioni, le ultime con avvocati e commercialisti: i numeri del Mantova sono chiarissimi e sono sempre quelli. E nessuno deve garantire per noi, perché stiamo facendo fronte ai nostri impegni. Se non avessimo voluto pagare i debiti, saremmo spariti da tempo e invece siamo sempre qui e continueremo a fare la nostra parte. Ricordando che Lodi, pur avendo il 70% del Mantova, due anni fa pagò l’intera gestione del club. E che, dopo aver pagato le quote per entrare nell’Acm, le ha regalate quando ha ridotto la sua partecipazione. Certa gente prima di aprire bocca dovrebbe ragionare».

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sembrava più vicino all’addio, dopo la retrocessione amara che neanche lui, capocannoniere neroverde in Legapro, era riuscito a evitare. Invece il nuovo Pordenone, in qualsiasi categoria, potrebbe ripartire proprio da lui, dal capitano che in campo l’ha tenuto a galla fino a quando è stato possibile nuotare. Denis Maccan è in contatto con la Cremonese, e non da oggi, ma le ultime notizie colorano il suo futuro di neroverde. Ancora. È più vicino alla permanenza, il capitano del Pordenone, e dovrebbe declinare a giorni l’offerta dei grigiorossi di Cremona. Scelta di vita, prima ancora che di calcio. Perché gli interessi del bomber ex Brescia sono qui, come qui vive la famiglia che si è creato. È di Pordenone e resterà al Pordenone, provando a giocare ancora un anno su quel ginocchio prima “sbranato”, poi martoriato dai ferri dei chirurghi e ghiacciato dopo ogni partita. Da non sottovalutare la presenza, in provincia, dell’impero industriale del papà Ezio, socio di minoranza del Pordenone. Maccan, insomma, fatica a lasciare il centro dei suoi interessi, e nel mezzo di quel centro c’è soprattutto il Pordenone. Cremona (si può quasi parlare al passato) è stato un bel sogno, ma il neroverde sarà ancora il suo colore. Archiviata, o quasi, la questione-Maccan, ora il Pordenone si concentrerà nell’opera di convincimento verso Federico Maracchi e Andrea Migliorini. I due centrocampisti, che Lovisa vuole tenere a tutti i costi, sono in vacanza e saranno convocati al De Marchi la settimana prossima, quando il Pordenone inizierà il classico giro di colloqui. Vicino alla conferma Buratto, Mattielig piace al Tamai ma dovrebbe restare, soprattutto in caso di serie D. Già sicuro della permanenza il portiere Careri, con il Pordenone che vorrebbe tenere anche Maniero, tentato dalla serie B a Perugia.

Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) La lunga estate neroverde, caratterizzata dall’incognita ripescaggio, ora ha almeno uno “scadenzario” definito. Da ieri, infatti, sono ufficiali le date per l’iscrizione al prossimo campionato di serie D, che nel caso del Pordenone si intersecheranno con i provvedimenti della Lega Pro, anch’essi calendarizzati in queste ultime ore, da cui emergeranno possibili vuoti da colmare. A tal proposito, continuano a tenere banco le possibili rinunce di Venezia e Real Vicenza, ma ci sono pure la difficile situazione del Mantova e la volontà del Bassano di chiedere il ripescaggio in serie B. Nell’attesa, il club cittadino sta cominciando i primi passi per allestire una rosa adeguata sia all’una sia all’altra categoria. Si cercherà di ripartire da alcune conferme “pesanti”, come quelle di Mattielig, Maracchi e Andrea Migliorini, con cui è previsto un incontro nei prossimi giorni. Serie D. Al momento il Pordenone è una società di D e pertanto deve attenersi alle prescrizioni del Dipartimento interregionale, che ieri ha reso note date e procedure per l’iscrizione. Gli incartamenti necessari dovranno pervenire entro venerdì 10 luglio (alle 18). Si dovrà allegare una fideiussione di 31 mila euro, oltre al versamento della tassa d’iscrizione, che ammonta a circa 19 mila euro. Le società provenienti dalla Lega Pro dovranno pure presentare una fideiussione a garanzia di eventuali debiti pregressi. Ma non è questo il caso del Pordenone, che dunque dovrà inizialmente sborsare “soltanto” 50 mila euro. Lega Pro. Ben altre le somme che, sebbene non ancora ufficiali, la società di Mauro Lovisa dovrebbe spendere per ottenere il ripescaggio in Lega Pro. Ancora in piedi, nonostante le proteste dei giorni scorsi, l’ipotesi di un versamento di 600 mila euro a fondo perduto, oltre a una fideiussione di pari importo. Cifre “folli”, che il Pordenone sembra comunque disposto a stanziare per rimanere nei professionisti. Ma l’attesa in tal senso è soltanto all’inizio. Ci vorrà, infatti, perlomeno un altro mese di pazienza. Entro il 30 giugno, infatti, le società aventi diritto a partecipare al torneo di Lega Pro dovranno presentare la domanda di iscrizione corredata dei relativi pagamenti. Tutte le domande saranno vagliate dalla Covisoc, che si pronuncerà il 10 luglio. Entro il 14 luglio ci sarà spazio per i ricorsi delle escluse e soltanto al termine della riunione del consiglio federale in programma venerdì 17 luglio si saprà se ci saranno posti liberi. A rischio. Per ora le situazioni più delicate, in un ipotetico girone settentrionale, sono quelle di Venezia (il neosindaco Brugnaro l’ha definita «disperata») e Real Vicenza. Anche se in quest’ultimo caso sono sempre più insistenti le voci che vogliono il presidente dell’Altovicentino, Dalle Rive, pronto a rilevare il titolo sportivo dall’attuale proprietario del Real, Diquigiovanni, coronando così il sogno di approdare nei “pro”. Per il Pordenone una vicenda a due facce: da un lato, infatti, ci sarebbero meno possibilità di ripescaggio, ma dall’altro si eliminerebbe la grande rivale per la promozione nell’eventualità di una ripartenza dalla serie D.

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Niente Treviso. Questo ormai sembra più che sicuro. Per il resto nessuna certezza sul futuro del Real Vicenza.La seconda fumata nera dalla città della Marca, o meglio il silenzio, ha fatto perdere le speranze di un possibile trasferimento. E ora? Nella conferenza stampa di qualche tempo fa il presidente Lino Diquigiovanni non aveva lasciato adito a possibili dubbi: tramontata la possibilità di andare a Treviso, l´unica che l´avrebbe visto ancora protagonista tra i campi da calcio, le opzioni sarebbero due. La chiusura, oppure la cessione. Nonostante le smentite ufficiali, e anche piuttosto convinte, continuano a girare le voci di una trattativa tra Diquigiovanni e Dalle Rive e c´è anche chi parla di un incontro nella giornata di oggi tra i due imprenditori vicentini. Quel che è certo è che al momento le strade dei due presidenti sembrano correre parallele: uno sta facendo la squadra per la serie D, che con il suo Altovicentino dovrebbe giocare allo stadio dei Fiori di Valdagno con l´obiettivo però di arrivare tra i professionisti già da qualche anno dichiarato, l´altro ha annunciato il ritiro e sta aspettando qualche proposta. A pensarci, quindi, un incrocio delle loro strade non pare così assurdo: Diquigiovanni potrebbe chiudere la sua attività senza rimetterci troppo e Dalle Rive potrebbe ritrovarsi tra i professionisti. Assurdità? Le voci ufficiali hanno più volte ribadito di sì, staremo a vedere quel che succederà nella prossima settimana che per forza di cose sarà decisiva. Si rimane nel limbo, dunque, senza sapere come andrà a finire questa maratona che Diquigiovanni ha iniziato ormai più di un mese fa.Intanto i giocatori sono in attesa, fino al 30 giugno sono legati al Real Vicenza, poi in caso di chiusura, sarebbero liberi da vincoli. Ma il mercato della Lega Pro è già entrato nella sua fase rovente. E il più gettonato tra le file biancorosse sembra essere bomber Sasà Bruno. Sedici gol per lui nella scorsa stagione con la maglia del Real Vicenza e, dopo l´interessamento del Piacenza, sembra aver messo gli occhi su di lui anche la Giana Erminio.

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Comune pronto ad intervenire, se salta Korablin, per dare un futuro al Venezia ripartendo dai tifosi. Questo ha fatto intendere ieri mattina a Ca’ Farsetti il neo sindaco Luigi Brugnaro, al termine dell’incontro privato con le rappresentanze del tifo organizzato di un club arancioneroverde nuovamente a rischio sparizione. Una prospettiva «regalata» da un presidente Yury Korablin (il quale nemmeno ieri ha ripreso i contatti con i suoi dirigenti né versato denari in cassa) che potrebbe non pagare i debiti entro il 25 giugno e non iscrivere l’Fbc Unione Venezia alla prossima Lega Pro entro il 30. Il tempo stringe, lo stesso sindaco Brugnaro (co-protagonista nel 2005, prima di concentrarsi solo sul rilancio della Reyer, aveva contribuito con un 5% alla rinascita dell’allora Ssc Venezia con Marinese e i Poletti) ha di fatto allargato le braccia non potendo e non volendo mettere bocca sulle evidenti lacune gestionali di Korablin. In caso di addio al calcio professionistico potrebbe però aprirsi un’altra partita e lì Brugnaro potrebbe entrare in gioco, come intermediario di garanzia nei confronti di eventuali finanziatori magari interessati a dar vita a una società con le basi economiche per ripartire dalla serie D. Un’opzione che Brugnaro dovrebbe appoggiare presentando alla Lega Dilettanti un documento firmato per attestare che quel «nuovo Venezia» sarà a tutti gli effetti la prima squadra della città. «Ho voluto parlare prima con voi tifosi (mentre un faccia a faccia con il dg Dante Scibilia non è ancora stato fissato, ndr) perché – ha spiegato il sindaco – con la vostra passione, coraggio, amore e umiltà siete la base che può far rinascere quell’importante termometro, per capire e sentire la città, che è il calcio. L’amministrazione comunale seguirà l’evolversi della situazione in attesa di capire cosa succederà nei prossimi giorni e, nel caso, cercherà di coordinare le persone di buona volontà per ripartire». A Ca’ Farsetti Brugnaro ha ricevuto gli ultras della Curva Sud, l’associazione Venezia Club, il centro coordinamento Unione Venezia, il club Alta Marea e l’associazione VeneziaUnited.

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) I tifosi del Venezia a Ca’ Farsetti, la dirigenza in anticamera. Ieri i gruppi organizzati Venezia United, curva Sud, Venezia Club, Unione coordinamento Venezia e Club Alta Marea sono stati ricevuti dal neo sindaco Luigi Brugnaro, che ha voluto sincerarsi personalmente della situazione in cui si trova il Venezia. Situazione, a dire il vero, che sarebbe più la dirigenza arancioneroverde a conoscere fin nei minimi dettagli, anche se per il momento aspetta una chiamata. Ieri il sindaco ha fatto sapere, proprio tramite i tifosi, di essere disponibile per un incontro e dalla sede di via Torino nel pomeriggio è subito partita una telefonata per fissare un appuntamento. Per il momento ieri mattina hanno varcato la soglia del Municipio i tifosi arancioneroverdi, che hanno espresso le loro preoccupazioni per una situazione che rimane quanto mai avvolta nella nebbia. Mancano ormai dieci giorni alla scadenza per iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro e il presidente Yuri Korablin non si fa sentire, né tantomento ha versato i soldi necessari per coprire i debiti pregressi e avviare la nuova stagione. Un silenzio che fa presagire il peggio. E di questo ieri mattina i tifosi hanno parlato con il neo sindaco. «Abbiamo parlato della situazione, vedremo nei prossimi giorni cosa succederà: ho voluto parlare con loro, sentire le loro opinione — ha riferito al termine dell’incontro il primo cittadino — perché lo sport appartiene innanzitutto a chi ci mette fatica e sacrificio, anche sugli spalti. L’amministrazione comunale seguirà l’evolversi della situazione in attesa di capire cosa succederà nei prossimi giorni». I tifosi auspicano una ripartenza dal basso, che coinvolga la città. E proprio in caso di ripartenza, qualora la società attuale dovesse decadere, dovrà essere il sindaco a richiedere l’iscrizione di un nuovo soggetto alla serie D. Di questo e dei possibili scenari aperti parlerà il dg Dante Scibilia, quando sarà ricevuto.

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Contatto tra il sindaco Luigi Brugnaro e i tifosi dell’Fbc Unione Venezia, ancor prima di incontrare i dirigenti del club che gli hanno chiesto un appuntamento. A Ca’ Farsetti si sono presentati i rappresentanti della Curva Sud, dell’associazione Venezia Club, il Centro Coordinamento VeneziaMestre Clubs, Alta Marea e VeneziaUnited. «Lo sport è per quelli che hanno passione» ha spiegato alla fine dell’incontro il neosindaco di Venezia, «soprattutto di quelli che ci mettono grande attaccamento. Ho incontrato una rappresentanza dei tifosi, vedremo quali saranno gli sviluppi nei prossimi giorni. Noi siamo attenti, ma ho voluto anche sentire la loro opinione. L’amministrazione comunale cosa può fare? Può non mettersi di traverso, coordinare le persone di buona volontà, può verificare quello che sta succedendo. Purtroppo con il calcio a Venezia non siamo stati molto fortunati». Chiaro il riferimento al doppio fallimento nel 2005 e poi quello successivo del 2009 con i fratelli Poletti. «Ho avuto un’ottima impressione da parte del sindaco Brugnaro» commenta a sua volta Angelo Torresin, presidente del Coordinamento, «è una persona concreta, che bada solo ai fatti. Credo che potrà dare un mano, secondo quelle che sono le sue possibilità a livello istituzionale. Adesso c’è ancora Korablin, se dovesse farsi avanti qualche nuovo imprenditore, credo che il neosindaco vigilerà molto attentamente». «Ottima impressione» aggiunge Riccardo Castagna, presente a Ca’ Farsetti con Andrea Vianello, per la Curva Sud, «persona decisa e con le idee chiare. Finché c’è Korablin non si può fare niente, si augura che arrivi e che sistemi tutto». VeneziaUnited, rappresentata da Carlo Rubini, Bruno Agazia e Nicola Comunello, ha poi diramato un lungo comunicato. «Anche il sindaco Brugnaro» viene spiegato nel documento, «si rende perfettamente conto che la sorte dell’FBC Unione Venezia è appesa a un filo e che si deve trovare una strategia per riposizionarsi e rilanciarsi qualora, come è probabile, i finanziamenti dell’attuale proprietario non arrivino e la squadra non si possa iscrivere al campionato di Lega Pro». Sul futuro c’è sempre un’incognita. «Il sindaco ha convenuto, come è opinione unanime dei rappresentanti della tifoseria, che in questo momento ci potrebbe essere la concreta possibilità di ripartire dalla serie D, qualora un gruppo di finanziatori fosse pronto a subentrare con una nuova società. In questo caso il sindaco ha manifestato la disponibilità ad appoggiare questa ripartenza con il suo avvallo, apponendo la sua firma alla richiesta di iscrizione come è espressamente previsto dal regolamento della Lega Nazionale Dilettanti». A questo punto, mentre dalla Russia non arrivano segnali, potrebbe essere già qualcosa di buono assicurarsi la serie D cercando di salvare il salvabile. Vedremo ora cosa scaturirà dall’incontro Brugnaro-Scibilia.

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In attesa di ufficializzare l’ingaggio di Stefano Sottili e di formalizzare l’addio di Antonino Asta (già tale nei fatti e nelle parole del direttore generale Werner Seeber e del tecnico di Alcamo), il Bassano si prepara alla nuova stagione e al ritiro precampionato, molto vicino nonostante la stagione 2014-2015 per i giallorossi sia appena terminata. Il raduno è fissato per lunedì 13 luglio e martedì 14 per le consuete visite mediche a Bassano. Da mercoledì 15 sono previsti i primi test atletici allo Stadio Mercante, che proseguiranno poi nelle giornate di giovedì 16 e venerdì 17. Sabato 18 è prevista la partenza per il ritiro di Asiago dove la comitiva si tratterrà fino a giovedì 30 luglio. Il Bassano ha scelto nuovamente l’Altopiano come base per il proprio ritiro, soggiornando quindi presso il Linta Park Hotel ed allenandosi presso le strutture sportive di via Zotti, messe a disposizione dall’Asiago Calcio Altopiano. Sono in corso di definizione le amichevoli di preparazione in vista del primo impegno ufficiale della nuova stagione sportiva che avverrà domenica 2 agosto, quando il Bassano scenderà in campo per il primo turno eliminatorio di Tim Cup. Ieri, intanto, è stato pubblicato il bando di Coverciano per il Supercorso allenatori di serie A e B, a cui si iscriverà Antonino Asta. Una volta iscritto, dal 17 luglio il tecnico di Alcamo potrà allenare in deroga nelle due categorie principali, per questo motivo il fatto che sia sprovvisto di patentino, in realtà, è un falso problema. «Con il Bassano abbiamo chiuso il rapporto in amicizia – spiega Asta – la società era a conoscenza della mia volontà e io ho cercato di comportarmi con estrema correttezza. Abbiamo fatto qualcosa di grande e penso fosse giusto chiudere qui. Al Bassano rimarrò sempre grato per la possibilità che mi ha dato». Per Asta le piste portano a Novara (dove Gattuso è in vantaggio), a Vicenza e a Modena. Ma anche in Lega Pro (Cremona e Cittadella) a certe condizioni.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) L´inizio della prossima settimana sarà quella dell´investitura di Stefano Sottili sulla plancia di comando virtussina. I proprietari giallorossi sono all´estero per lavoro e siccome in via Piave qualunque scelta è condivisa, si attenderà il rientro della famiglia Rosso, attesa per il week-end, prima di formalizzare l´accordo. Intanto i contatti tra il dg Seeber e il futuro tecnico sono frequenti. Peraltro Sottili sta tenendo a bagnomaria tanto il Rimini che un altro sodalizio di Lega Pro che l´hanno puntato per la panchina, poichè l´uomo che ha pilotato prima il Carpi e poi il Venezia in C1 ha messo Bassano e solo quello in cima alla lista. Chiaro, il Soccer Team si è cautelato sondando pure Menichini e Foscarini ma il prescelto resta Sottili. Il Modena, dopo aver chiesto informazioni su Cenetti, sta seriamente pensando a Iocolano. L´estroso ricciolone piace da morire ad Antonio Caliendo, numero uno dei canarini, che starebbe pensando di cedere il fantasista Mazzarani, di rientro dall´Entella, ma di proprietà degli emiliani per andare su Ioco che interessa pure a Novara e Padova. Il capitano però è controllato dalla Virtus e servono tanti bei dollaroni per strapparlo ai giallorossi. Il club ha definito la scaletta iniziale della prossima stagione: raduno lunedì 13 luglio, da sabato 18 ritiro ad Asiago col Linta Park Hotel quartiere generale della comitiva. Il gruppo si fermerà sull´Altopiano sino al 30 luglio, quindi rientro in città dove il 2 agosto è previsto il debutto col turno preliminale della Tim Cup.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ancora uno slittamento, in attesa del ritorno alla piena operatività di Pablo Cosentino. L’amministratore delegato del Catania è atteso a Milano per la giornata di domani e dovrebbe essere finalmente l’occasione buona per poter arrivare a un accordo per la rescissione con il Vicenza del contratto di Pasquale Marino. L’impressione è che il club biancorosso voglia una sorta di «indennizzo» per liberare il tecnico siciliano, più che altro una trattativa parallela con il Catania o una contropartita tecnica da legare magari alla cessione di Nicolò Brighenti per accontentare un po’ tutti e per aggiustare le varie situazioni contingenti alla «liberazione» del tecnico siciliano. Si è parlato della disponibilità del Catania a lasciare ancora in biancorosso Federico Moretti e questa potrebbe essere una soluzione percorribile, ma risulta che allo studio ci siano altre opzioni in corso di valutazione. Fino a domani, quindi, non succederà nulla e per la panchina rimangono in ballo i soliti nomi: dopo aver accantonato le suggestioni Guidolin e Zeman, il ds Paolo Cristallini tiene in caldo Gautieri, Torrente, Mangia, Di Carlo (è molto stimato, doveva andare a Catania al posto di Marino e tornerebbe volentieri in quella che fu la squadra simbolo della carriera da calciatore) e Asta. Al momento la lista è questa, ma le cose potrebbero anche cambiare nei prossimi giorni, se dovesse materializzarsi qualche improvviso cambio di strategia. Per quanto riguarda, invece, le strategie di mercato, tutto è legato a quello che accadrà sulla panchina biancorossa. Al momento ci sono diversi rumors, ma pochissime trattative avanzate, proprio perché la priorità è quella di garantire un progetto da sottoporre alla nuova guida tecnica della squadra biancorossa. Tanti gioielli dell’ultima stagione sono finiti in vetrina. Andrea Cocco, per esempio, piace tantissimo al Pescara e al Cagliari, ma tutto dipende dalla fine che farà Melchiorri. Dovesse finire al Carpi, il club isolano potrebbe puntare proprio sul centravanti biancorosso, mentre il Pescara lo aveva già cercato a gennaio ed è disposto a rifarsi avanti una volta conclusa la cessione di Melchiorri al Carpi. Poi c’è Davide Di Gennaro, che era in prestito dal Palermo, ma che non resterà in Sicilia e sul quale ha fatto un sondaggio il Torino. Petagna potrebbe finire al Livorno, Cinelli all’Avellino e pure all’Empoli e Lores Varela è stato sondato dal Modena. Tutte situazioni al momento in divenire e che devono ancora trovare una propria dimensione precisa. Negli ultimi giorni, intanto, la società ha definito gli ultimi dettagli per il ritiro estivo, che si terrà a San Vito di Cadore. Si attende l’annuncio ufficiale, che dovrebbe arrivare a breve.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) La gestione della prossima stagione potrebbe essere sollevata, e non di poco, nei conti se il Vicenza Calcio otterrà per il pagamento dell´Iva una dilazione molto più lunga rispetto a quella concordata, che è di 5 anni. Come già riferito, l´idea è quella di richiedere all´Agenzia delle Entrate una spalmatura nell´arco di 20 anni.L´iter ha avuto inizio proprio ieri con una riunione alla quale, tra gli altri, erano presenti Dario Cassingena, Gian Luigi Polato, Antonio Mandato, Alfredo Pastorelli con il figlio Nicola e Marco Franchetto. L´incontro si è concluso con una decisione operativa: il Vicenza Calcio ha infatti assegnato allo Studio associato Sebastiano Casa di Vicenza e al commercialista dottor Luca Boscato il compito di predisporre la documentazione necessaria e quindi inoltrare nelle sedi competenti la richiesta di dilazione del pagamento dell´Iva.Una proposta, quest´ultima, che ha avuto origine dalla Vi.Fin, la finanziaria costituita in aprile da alcuni imprenditori vicentini come strumento per finanziare il club biancorosso e nella quale, oltre al presidente Pastorelli, è presente anche Dario Cassingena, ma nella sola veste di amministratore insieme a Leonardo Adamo e non di a.d., carica che ricopre invece nel Vicenza Calcio.

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Diversi giocatori importanti nel Vicenza 2014-15 erano in biancorosso di passaggio, in prestito secco: basti citare Di Gennaro, Sampirisi, Ragusa, Manfredini. Per uno dei titolarissimi dell´ultimo campionato, però, la società di via Schio ha la facoltà di esercitare un diritto di riscatto dal Catania: è Federico Moretti, 27 anni, 7 gol nell´ultima stagione e adesso una pedina chiave nella complessa trattativa tra il Vicenza e il club rossoazzurro per l´accordo sul trasferimento del tecnico Pasquale Marino in Sicilia.Moretti, ci sono novità? Ha saputo se il Vicenza intende esercitare il riscatto del suo cartellino?«Non so ancora niente, sono sincero. Sono a casa mia a Genova, sto trascorrendo le vacanze in famiglia e con gli amici, ma anch´io ovviamente attendo di capire come evolverà la situazione».Verso la fine del campionato, con una battuta, aveva detto: Se quelli del Vicenza non mi riscattano, li ammazzo. La pensa ancora così?«Che io a Vicenza mi sia trovato benissimo non è un segreto per nessuno. È chiaro che continuare a vestire la maglia biancorossa sarebbe un´opzione gradita, ma mi rendo anche conto che in questo momento le priorità vanno alla scelta dell´allenatore e alla definizione della situazione societaria. Credo che solo di conseguenza potrà essere affrontata l´impostazione della rosa, compresa la mia posizione».In caso contrario, lei sarebbe del Catania. La squadra che, salvo sorprese, l´anno prossimo sarà allenata da Pasquale Marino«E questo è un fattore importante. Il campionato trascorso con Marino mi ha permesso di crescere molto come giocatore, con lui mi sono trovato benissimo sia dal punto di vista tecnico, sia da quello umano. Ovvio che per me non sarebbe un tecnico qualunque, ma sarebbe solo una delle componenti: anche se il Vicenza non esercitasse il riscatto, questo non implicherebbe automaticamente che il Catania ritenga opportuno puntare su di me e non cedermi».E se arrivasse una chiamata dalla serie A, considerando il suo rendimento nell´ultima stagione?«Ogni calciatore sogna la serie A e anch´io in carriera vorrei misurarmi con la massima serie. Poi non so se sarei all´altezza, ma non lo posso sapere finché non ci provo, e di sicuro a 27 anni non avrei il timore di bruciarmi».A prescindere da cosa accadrà, quali sono i ricordi più intensi che conserverà di questo suo campionato con la maglia biancorossa?«Le lacrime e il dispiacere enorme che regnavano nello spogliatoio dopo la partita con il Pescara, perché tutti noi credevamo davvero nel sogno della serie A. E poi la notte magica di Bologna, quando abbiamo vinto con la mia doppietta: una soddisfazione così me la porterò dietro per tutta la vita. E se tra trent´anni ripenserò alla mia carriera di calciatore, ripenserò a questa partita. Sapere che tanti tifosi biancorossi presenti al Dall´Ara potranno parlare di me anche tra tanto tempo, è un motivo di orgoglio enorme».Che cosa si sente di dire ai tanti tifosi per i quali è diventato un beniamino?«Li ringrazio e spero di cuore che le emozioni che abbiamo vissuto quest´anno a Vicenza si possano rivivere presto, magari già nel prossimo campionato. Se la nostra squadra ha saputo ottenere certi risultati, è perché si è creata un´alchimia perfetta tra di noi, ma anche con tutto l´ambiente, che ha consentito ad ogni giocatore di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità, e anzi di dare addirittura qualcosa in più. Questa città e questo pubblico meritano la serie A, o quantomeno di poter sempre aspirare a questa categoria: è la dimensione che compete a Vicenza nella storia del calcio».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Dopo ventisette giorni dall’ultima di campionato, il Cittadella ha ufficializzato il nome del suo direttore generale per la prossima stagione: è Stefano Marchetti. Una conferma, quindi, per l’attuale dirigente, che alla fine ha scelto di restare un altro anno in granata. Una decisione per certi versi sofferta – come egli stesso ha confidato – dettata soprattutto dalla grande voglia di rivalsa dopo la retrocessione in Lega Pro: «È quello che fatto pendere la bilancia a favore del Cittadella. Lasciare senza aver centrato l’obiettivo della salvezza non mi piaceva, per niente. Poi qui ho gente stimata, con la quale lavoro assieme e nutro grande affetto, e c’è la famiglia Gabrielli: un legame e un rapporto che dura da anni». La decisione – si legge nel comunicato ufficiale della società granata – è maturata due giorni fa, ma resa nota soltanto ieri: «In maniera casuale – spiega Marchetti -. Sono stato a un pranzo di lavoro con il presidente, e in quell’occasione, senza aver programmato niente, ci siamo messi d’accordo su tutto. È bastata la stretta di mano finale per sancire la continuazione del rapporto di lavoro». Ma perché fare attendere l’annuncio? «La firma sul contratto non c’è ancora, ed io finché non metto nero su bianco non ufficializzo mai niente, è così anche nelle trattative con i calciatori. Il presidente però ci teneva, per la tranquillizzare la piazza, per i tifosi, per l’ambiente in generale, e ha voluto dare la comunicazione». Fatta nel giorno dove il Carpi ha scelto Sean Sogliano per il dopo-Giuntoli. E per la poltrona di direttore sportivo della società emiliana c’era anche Stefano Marchetti. Ma quanto è stato vicino al Carpi? «Inutile negarlo, fa piacere quando società come il Carpi o il Cagliari ti seguono, ti indicano tra i candidati per la dirigenza, significa che il lavoro che fai è apprezzato, lo svolgi egregiamente. Alla fine sono rimasto, ha prevalso l’affetto, il cuore». Una decisione comunque ponderata a lungo: «Ancora adesso provo amarezza nel pensare alla retrocessione, ho passato giorni difficili, dove non avevo voglia di confrontarmi con il calcio. Dovevo capire se ci fossero ancora voglia, stimoli e desiderio per continuare oppure cambiare, o magari restare fermo per un anno. Ho fatto tante valutazioni prima di dire “sì”». Adesso l’allenatore della prima squadra: «Senza fretta, non è deciso niente. Voglio incontrare, parlare di persona con i candidati». Marchetti non sta pensando solo a Giacomin, allora. E per la squadra? «Vorrei sentire da tutti i giocatori in rosa le parole espresse da Sgrigna, che ha detto di non pensare alla categoria ma di voler riscattare l’annata storta. La retrocessione è una ferita ancora aperta, da rimarginare al più presto».

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) E così, 27 giorni dopo la retrocessione in Lega Pro, ecco il sì di Stefano Marchetti. Una soluzione per certi versi nell’aria, visto il rapporto che lega il dg all’ambiente granata, ma arrivata dopo un’attesa che si è protratta oltre il previsto, accompagnata dal silenzio, francamente difficile da giustificare, della società. Ieri, poco prima dell’una, la nota ufficiale del club che sottolinea che «l’accordo, raggiunto in sede già due giorni fa tra il direttore e il presidente Andrea Gabrielli, viene ufficializzato oggi». Una precisazione che serve anche a smarcarsi dalle voci che avevano iniziato a circolare da qualche ora, relative a Sean Sogliano ormai pronto a firmare come ds per il Carpi, società che aveva cercato lo stesso Marchetti. Quanto hanno pesato le sirene provenienti dall’Emilia, nel prolungarsi dei tempi? «Le richieste avute prima dal Cagliari e poi dal Carpi mi hanno fatto enorme piacere, sono gratificazioni importanti per il mio lavoro. Mi sono preso del tempo per riflettere, perché c’era da smaltire la delusione per quello che è successo, e ho ponderato tanti elementi. Alla fine ha prevalso il legame che ho con il Cittadella e con la famiglia Gabrielli. E poi non mi andava di lasciare dopo una retrocessione. Così, due giorni fa ho comunicato la mia decisione a Gabrielli». Nei giorni scorsi ha avuto diversi colloqui con lui: aveva bisogno di capire quale budget avrebbe avuto a disposizione per costruire una squadra in grado di lottare per la promozione? «C’erano tanti punti da chiarire, in un ambiente che deve ritrovare gli stimoli per ripartire. Le questioni economiche sono importanti ma quasi secondarie, qui: ci sarà sempre qualche società che può spendere più di noi». Adesso, lavorerà per i rinnovi dei contratti dei giocatori? «Ho sempre continuato a lavorare per il Citta, anche in questi giorni. E i contratti sono già tutti pronti per essere firmati». Con la sua permanenza è più facile rimanga chi ha più mercato, come Sgrigna, che ha dichiarato di voler restare… «Mi è piaciuto leggere sul Mattino quello che ha detto Sgrigna. E vorrei sentire da tutti la stessa voglia di riscattarsi». E l’allenatore? Sarà Giacomin? «Quella del tecnico è una scelta importante, che voglio fare con calma. Non c’è alcuna fretta». Intanto ci sono le comproprietà. «Sì, quella di Scaglia, con il Torino, e di Perez, richiesto dall’Ascoli. Avrei potuto esercitare un’opzione anche su Stanco, che però non farò valere, perché rischia di essere un contratto troppo oneroso per la Lega Pro. Poi vanno fatte le valutazioni dei prestiti, perché a certi giovani, come Barreca, puoi arrivare solo attraverso quel tipo di accordi. Ma che sia chiaro: il Cittadella non è mai stato lasciato solo».

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) A quasi un mese dalla retrocessione in Lega Pro, il futuro di Stefano Marchetti è arrivato a una svolta. Il dg del Cittadella ha sciolto le riserve dopo un’attesa durata quasi un mese. La svolta è maturata in poche ore ed è stato il frutto di una serie di eventi concatenati. Nella tarda serata di mercoledì Sean Sogliano ha telefonato al patron del Carpi, Stefano Bonacini, per comunicargli di aver accettato la sua proposta per raccogliere l’eredità di Cristiano Giuntoli. A quel punto è scattato l’effetto domino, con Marchetti che a sua volta ha comunicato al presidente Andrea Gabrielli la sua intenzione di rinnovare con il club granata. Nella tarda mattinata di ieri il comunicato della società granata: «L’ As Cittadella e il rirettore generale Stefano Marchetti – si legge – lavoreranno ancora assieme. Nella prossima stagione i granata ripartiranno dal campionato di Lega Pro dopo sette anni di serie B, alla guida della società ci sarà ancora una volta Stefano Marchetti. L’accordo, raggiunto in sede già due giorni fa viene ufficializzato oggi». La conferma di Marchetti, in attesa della scelta dell’allenatore (Giulio Giacomin è sempre un nome caldo), ha come immediata conseguenza la permanenza di diversi big fra cui Sgrigna, Coralli, Gerardi e Paolucci, che avevano legato la propria decisione a quella dello stesso Marchetti.

Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Entro tre giorni è attesa una svolta. Per far nascere la Luparense San Paolo, nuova realtà del calcio padovano, serve l’ok di tutte le parti: Stefano Zarattini, patron della Luparense Calcio a 5, è pronto a fondersi con la Luparense Calcio facendo nascere una nuova polisportiva a San Martino, con un progetto tra il futsal (vincitore di cinque scudetti, e che ieri ha rinnovato il contratto a Pablo Taborda sino al 2017) e il calcio a undici, che recentemente ha festeggiato i 50 anni di attività. L’obiettivo principale è però acquisire il titolo dell’Atletico San Paolo e portare nell’Alta Padovana la Serie D: i ben informati giurano che, dopo la retrocessione in Eccellenza, sia scontata la presentazione della domanda di ripescaggio, che avrebbe buone chance di venire accolta. In via Canestrini però c’è ancora qualcuno che nicchia: «Ci sono buone probabilità che l’accordo vada in porto, martedì spiegheremo tutto in una conferenza stampa», annuncia il presidente Giuseppe Tramonti . Ma dall’altro lato Zarattini avverte: «Io non li aspetto in eterno». Le scadenze d’altro canto incombono: lunedì scade il termine per fusioni e cambi di denominazione, se nascerà la Luparense San Paolo sarà solo entro tre giorni. Il titolo, poi, potrebbe passare di mano anche più avanti, e comunque entro il 10 luglio quando chiuderanno le iscrizioni. Il papabile ds Alberto Briaschi e il tecnico Daniele Pasa si sono già messi al lavoro, il mercato è pronto a decollare. Da Montebelluna è in arrivo il centrocampista Matteo Giglio, big della categoria, mentre dall’Union Ripa sono stati bloccati l’attaccante Gianmarco Brotto e il difensore Alberto De March. Inoltre Pasa la settimana scorsa ha visionato i giocatori della passata stagione, in una partitella a Noventa.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Per gli esterni difensivi, oltre che su Dionisi, si punterà totalmente sui giovani (8 elementi su una rosa che al massimo potrà avere 24 giocatori), mentre all’appello mancano uno o due centrali di difesa. Su questo fronte restano attuali, tra le altre, le piste che portano a Bizzotto e Priola, in scadenza di contratto del Bassano, ma oggetto di attenzione, specialmente il primo, da parte di club di serie B. Un paio di pedine «over» servono pure a centrocampo, nella speranza di potere ancora contare su Mazzocco il cui futuro è legato ai destini del Parma, proprietario del suo cartellino. Numerose poi le candidature per il reparto offensivo che dovrebbe registrare almeno un paio di innesti. Per Arcidiacono (scadenza con il Martina), Neto Pereira e Zecchin (Varese) si lavora ancora, difficile Iocolano del Bassano, seguito da Novara e Modena e con ancora un anno di contratto, mentre Sgrigna non dovrebbe muoversi da Cittadella dopo la conferma di Marchetti.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Per il direttore sportivo Fabrizio De Poli ancora una giornata a ritmi serrati, fatta di incontri, contatti telefonici e trasferte, per la costruzione del Padova del futuro. Sistemato in buona parte il discorso conferme, con l’intesa già raggiunta per il rinnovo dei contratti di Petkovic, Dionisi, Niccolini, Ilari, Petrilli, Cunico e Amirante, a cui si aggiungerà Aperi e forse un altro paio di elementi (Thomassen e Zubin), oltre ai giovani, l’impressione di queste ore è che per vedere i primi volti nuovi – dopo il giovane portiere Favaro arrivato dalla Sacilese – servirà ancora un pò di pazienza.
Molte le caselle da coprire e lunga la lista dei pretendenti o dei giocatori che direttamente si propongono per indossare la maglia biancoscudata, il tutto in un programma di lavoro che deve conciliare al meglio le esigenze tecniche e quelle legate al budget. In un contesto di crisi economica del calcio, soprattutto nelle categorie più basse, però, il futuro può solo sorridere al Padova, rendendo percorribili operazioni che in questo momento appaiono fuori portata.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Le uniche novità “vere” riguardano quindi gli aspetti organizzativi e societari. Dopo un primo incontro avvenuto negli ultimi giorni, a breve il Padova e i proprietari dei campi della Guizza si rivedranno per discutere del rinnovo del contratto per un’altra stagione: i biancoscudati, che dovrebbero allenarsi nello stesso quartier generale dell’ultima annata, potrebbero inserire nel contratto la richiesta di usufruire anche del campo sintetico attualmente in costruzione. Infine, gli sponsor: le tre aziende che nella passata stagione sono comparse sulle maglie biancoscudate hanno confermato il loro impegno anche per la prossima stagione. Arte di Abitare sarà ancora il partner principale e comparirà sul lato frontale delle divise ufficiali, mentre Dermomed sarà visibile sui pantaloncini dei giocatori e Tiemme Costruzioni comparirà sul retro delle divise, posizionato sopra la numerazione.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) De Poli, per ora, può quindi soltanto attendere: i contatti con i possibili nuovi innesti si sono consumati negli ultimi giorni, adesso si tratta solo di vedere i nuovi sviluppi attesi tra qualche giorno. Gli obiettivi del Padova ormai sono noti: la settimana prossima potrebbe regalare qualche novità sotto questo punto di vista. La settimana prossima, però, dovrebbero avvenire incontri con gli agenti di alcuni obiettivi importanti: in programma c’è quello con il procuratore di Sebastiano Aperi, l’unico ancora in attesa di rinnovo, e di Pietro Arcidiacono, e quindi uno con l’agente di Neto Pereira che all’inizio della settimana prossima dovrebbe andare a colloquio col Varese e definire il suo futuro. Nel mentre, si attenderà anche una nuova chiamata dal difensore del Bassano, Nicola Bizzotto, obiettivo numero uno per la retroguardia.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sono giorni interlocutori per il mercato del Padova. Dopo la prima settimana dedicata ai rinnovi contrattuali, che ha portato alle conferme dei vari Petrilli, Ilari, Cunico, Amirante, Niccolini, Dionisi e Petkovic, nelle ultime ore i telefoni hanno cominciato a tornare silenziosi. Siamo in una fase di stallo, quella che precede i giorni immediatamente precedenti all’apertura ufficiale del mercato, che avverrà il primo luglio: sarà dal 25 giugno, indicativamente, che i cellulari riprenderanno ad essere bollenti. L’unica telefonata giunta in sede nella ultime ore ha solo portato cattive notizie: è infatti sfumato definitivamente il sogno di portare a Padova il centrocampista del Bassano Federico Furlan, che pur ringraziando per l’interessamento del Padova accetterà una delle offerte che gli sono giunte dalla Serie B.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Quello che oggi costa una determinata cifra, domani potrebbe costare decisamente meno. È questo il principio attorno al quale ci si sta muovendo? «Esattamente. Bisogna avere molta pazienza, cerchiamo di fare le cose fatte bene. Siamo i primi a voler costruire una squadra competitiva». A che punto siamo con i rinnovi? «Abbiamo una lista da rispettare, anche in questo caso ci siamo fermati e fino alla prossima settimana non succederà nulla. Ci siamo presi una pausa di riflessione». I nomi che state ancora valutando quali sono? «Stiamo riflettendo sulle posizioni di Zubin, Thomassen e Segato per quanto riguarda gli over. Per gli Under sono in corso valutazioni su Vanzato, Pittarello e Busetto. State certi che ogni decisione verrà presa per il bene del Padova e in accordo con l’allenatore».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Ci sono tanti nomi sul mercato. Ad esempio Fabiano, in scadenza di contratto coil Martina, per la difesa. «E’ un giocatore che conosco bene e che va in scadenza di contratto. Non è stato ancora deciso nulla». Si è parlato di una proposta ufficiale a Bizzotto. Come stanno le cose? «Conosco il suo procuratore, siamo in ottimi rapporti e stimo molto il ragazzo. Posso garantire che non abbiamo parlato di cifre, abbiamo fatto una chiacchierata, ho preso informazioni su di lui e ci siamo fermati lì. Valuteremo nei prossimi giorni il da farsi». Un altro nome molto gettonato è quello di Simone Iocolano… «Iocolano o no, quello che posso dire è che in questo momento alcuni giocatori hanno, e giustamente dal loro punto di vista, determinate pretese. Noi non abbiamo fretta, ma abbiamo invece il dovere di pensare ai nostri conti e dobbiamo sempre tenere a mente che ci sono altri due mesi e mezzo di mercato. C’è tutto il tempo di fare la squadra…».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Stop and go Padova. La strategia da Fabrizio De Poli ha imboccato una direzione precisa: evitare a tutti i costi le aste e la corsa al rialzo, aspettando il momento propizio. Il tutto ha una spiegazione: il ds ha le idee chiare e ieri ha preso atto della trattativa sfumata per Alessandro Sgrigna, che rimarrà al Cittadella dopo la conferma di Stefano Marchetti alla direzione generale del club. De Poli, come procedono i primi giorni di mercato? «Ho deciso di fermarmi dopo alcuni giorni di trattative, perché le richieste che ci arrivano sono troppo alte. Noi non vogliamo alimentare aste o andare su cifre fuori dalla nostra portata. Abbiamo un budget e intendiamo rispettarlo: per questo motivo non faremo follie. Per nessuno».

Ore 08.38 – Poule scudetto, la finale: Siena-Akragas 5-3 dopo i calci di rigore. I bianconeri si laureano campioni d’Italia.

Ore 08.36 – Playout, serie D girone C: Dro-Triestina 1-3 dts, Giorgione-Kras Repen 2-1. Salvezza per Triestina e Giorgione, retrocedono Dro e Kras Repen.

Ore 08.34 – Playoff, serie D: AltoVicentino-Delta Porto Tolle 1-2, eliminata la squadra di Rino Dalle Rive.

Ore 08.32 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 18 giugno: continua a lavorare sotto traccia De Poli, tra rinnovi e trattative




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