Real Vicenza, Diquigiovanni ai saluti: “Nel calcio, a volte, la testa deve superare il cuore. Rimarrà comunque un bel ricordo…”

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Fonte: Giornale di Vicenza

Il 3-0 rifilato al Novara che disputerà quest´anno il campionato di B, resterà nella storia. Fu quella, nel girone di andata, la partita perfetta del Real Vicenza, che ieri ha ufficialmente rinunciato alla Lega Pro. La decisione era attesa da giorni. Nessun acquirente ha bussato alla porta di Lino Diquigiovanni, il presidente che con amarezza si è dovuto arrendere e, nel pomeriggio di ieri, comunicare la scelta. Questa la nota diffusa dalla società: «Il Real Vicenza comunica ufficialmente di non presentare alla Covisoc la documentazione necessaria per fare fronte al ricorso per la mancata ammissione al campionato 2015-2016 di Lega Pro. Comunica inoltre che la matricola Real Vicenza proseguirà l´attività con il settore giovanile a partire dalla scuola calcio e tutte le categorie superiori. Il presidente Lino Diquigiovanni ringrazia tutti i suoi collaboratori che in questi anni l´hanno sostenuto e accompagnato in questa esperienza sportiva, ricca di emozioni, che gli ha permesso di raggiungere traguardi importanti».Il no di Treviso. È pesato non poco sul destino del Real Vicenza il no giunto dalla Marca. A Treviso Diquigiovanni avrebbe voluto trasferire la squadra per permetterle di godere di un maggiore seguito. Al Menti, infatti, la media spettatori è sempre stata molto infelice (300 a stare larghi). «Treviso ha rappresentato una grossa delusione per noi spiega Barbara Diquigiovanni, la figlia del massimo dirigente, che in questi anni ha lavorato e creduto al progetto sportivo del padre . Là ci sono una storia, un tifo e molti altri ingredienti che ci facevano ben sperare. Purtroppo non è andata come volevamo. Altre soluzioni si erano profilate, ma erano soltanto ripieghi. Abbiamo avuto altri interlocutori, ma c´era poca sostanza dietro. Abbiamo così deciso di chiudere con un bel ricordo, quello di cinque anni importanti che hanno arricchito me e la mia famiglia».Lega Pro. Dall´Eccellenza alla terza serie in pochissimo tempo. Il Real Vicenza ha scalato le categorie in soli tre anni. Nel 2013-2014, infatti, ha disputato la prima stagione tra i professionisti facendosi onore in mezzo a squadre blasonate e di categoria superiore. «Il fatto che gli obiettivi sportivi siano stati raggiunti in poco tempo ci riempie d´orgoglio afferma la Diquigiovanni . Si chiude una bellissima parentesi ricca di emozioni e rapporti umani. Devo ringraziare tutti i ragazzi della rosa, che hanno compreso la nostra situazione e si sono dimostrati molto attaccati. Sarebbero rimasti volentieri. Ora sono tutti svincolati».Big. Il Real Vicenza ha lanciato e rilanciato volti nuovi e già conosciuti del mondo del pallone. Ha per esempio dato fiducia ad allenatori alle prime armi come gli ex biancorossi Lamberto Zauli e Michele Marcolini, ha permesso a Salvatore Bruno, già attaccante di lusso in A e B, di mettere altri 16 gol in cascina e laurearsi capocannoniere del torneo. Ha riscoperto una stagione fa l´estroso attaccante romano Danilo Alessandro. Ha messo in vetrina parecchi giovani, da Matteo Malagò a Carlo Caporali, fino a Nicola Pavan. Qualcuno, come il portiere Matteo Tomei, aveva giurato fedeltà a vita, dicendo mesi fa che avrebbe chiuso volentieri la carriera tra i pali del Real Vicenza. Quello biancorosso si è caratterizzato come un ambiente a dir poco… frizzante. Lo testimoniano i numerosi passaggi di testimone in panchina voluti da Diquigiovanni (nell´ultima stagione ha fatto rumore l´esonero di Marcolini, sostituito da Paolo Favaretto, e poi richiamato su pressione dei giocatori) e le rose quasi completamente rivoluzionate negli ultimi tre anni.Fattore Menti. E torniamo al sostanziale motivo della chiusura: lo stadio. «Purtroppo in città non abbiamo trovato molto spazio e questa non è una critica a nessuno, ma una semplice constatazione aggiunge la Diquigiovanni . Il calcio è spettacolo e va fatto per gli altri. La mancanza di pubblico è stata sentita come un grosso problema; la gente avrebbe dato una spinta importante ai giocatori nel corso del campionato. Nel calcio bisogna usare il cuore e la testa e quest´ultima, alle volte, deve superare il cuore».

Tutto come previsto. Il Real Vicenza è ufficialmente sparito e non si iscriverà alla prossima Lega Pro. La notizia era nell’aria ed è arrivata la conferma ieri pomeriggio, quando il presidente Lino Diquigiovanni ha gettato definitivamente la spugna. «Sono molto combattuto — sospira l’imprenditore vicentino — perché da un lato sono convinto che per me e per la mia salute sia la cosa migliore, dall’altro è dura abbandonare il mondo del calcio in questa maniera… Ma ormai non aveva più senso andare avanti così. Gestire un club solo per me stesso alla lunga non avrebbe portato più a nulla. Domani (oggi per chi legge, ndr ) ci incontreremo per decidere sul settore giovanile. Ci iscriveremo nei dilettanti per un anno in modo tale da permettere la continuazione dell’attività delle famiglie che hanno creduto in noi». Diquigiovanni ripercorre cinque anni vissuti sempre sulla cresta dell’onda, con un finale che avrebbe voluto essere diverso. «La vera occasione mancata è non essere riuscito a far capire a Treviso la portata della mia iniziativa — sottolinea — credo per molti anni la Marca non vedrà calcio di alto livello e questo è un peccato, perché si tratta di una realtà molto importante. In queste settimane ci sono stati alcuni contatti, alcuni pour parler, ma niente di veramente serio o niente che mi abbia convinto fino in fondo. Il Real Vicenza è stata una realtà molto bella, voglio che la sua immagine rimanga pulita quando verrà ricordata nei prossimi anni». Finisce, dunque, la storia di una società capace in cinque anni di arrivare alle porte della serie B con una scalata irresistibile. Il punto più alto rimarrà indubbiamente il primo posto in classifica nella Lega Pro nella scorsa stagione, dopo il 3-0 inflitto al Novara che poi è andato a vincere il campionato agguantando la serie B.




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