Live 24! Padova, domenica di assoluto riposo dopo l'”en plein” nelle amichevoli

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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Le amichevoli estive lasciano il tempo che trovano. Servono a provare gli schemi, a dare minutaggio ai giocatori. E a poco altro. È il caso quindi anche dell’incontro, su due tempi da 60′, tra l’Union Ripa Fenadora di Renato Lauria e i veronesi della Virtus Vecomp, deciso in favore degli ospiti da una rete di Cesar Verdun al 16′ della ripresa, dopo una bella fuga sulla destra di Francis Boateng. Un risultato giusto, perché alla fine il migliore in campo è l’estremo locale Christian Scaranto. Ma l’Union non ha assolutamente sfigurato e pur schierando due formazioni completamente diverse nelle due frazioni ha messo in mostra anche un gioco piacevole, soprattutto nel primo tempo. Quando però si è avvertita al centro dell’attacco l’assenza dell’infortunato Davide Bartolini. Tra le note positive dell’Union 1 la capacità di sfruttare le fasce, anche con delle pregevoli sovrapposizioni, e di arrivare al cross, il movimento senza palla dei giocatori e l’intensità del pressing. Da rivedere il capitolo relativo alle conclusioni, perché se è vero che l’assenza di Bartolini è una giustificazione, il numero zero ai tiri verso lo specchio della porta avversario è un dato che induce alla riflessione. Tra le note positive dell’Union 2 la voglia mostrata dai giovanissimi giocatori, su tutti, oltre a Scaranto il centrale difensivo Andrea Dall’Ara. Il gioco è scivolato via piacevole, con continue triangolazioni tra i neroverdi – peraltro in maglia bianca nella prima frazione e arancione nella seconda, ma anche in questo caso non sono arrivate conclusioni a rete.

Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Va all’Ufm la prima sfida tra regionali di serie D. Il team di Monfalcone, infatti, si aggiudica il memorial Francesco Brienza, battendo le provinciali Tamai e Fontanafredda, seppur ai calci di rigori in entrambe le sfide. Sono i mobilieri ad aver vinto l’unica sfida (tutte da 45’ l’una), quella cioè con i cugini rossoneri, vincendo così il derby numero uno della stagione. Le altre gare, appunto, sono state vinte ai penalty: 5-4 quella col Tamai (0-0 tempi regolamentari), mentre quella con i rossoneri si era chiusa 1-1 dopo i canonici 45′, con Marco Moras del Fontanafredda abile a rispondere alla rete dell’1-0 di De Gregorio. Buoni passi avanti quindi da parte del Tamai. Nella sfida col “Fontana”, a decidere è Tuan, terzino classe ’96 molto promettente: la rete arriva su punizione, una botta precisa calciata col sinistro, specialità della casa. L’ex Pordenone è uno degli osservati speciali dell’annata dei mobilieri. Alla terza uscita dimostra già di aver fatto dei passi in avanti rispetto alla scorsa stagione. Il Tamai ha continuato le sue prove con il 4-3-3 come “melodia” di base: c’è molto da lavorare, in particolare in attacco, con Diaw che ragiona ancora come se fosse in Eccellenza. E quindi palla tra i piedi, provando a scartare tutta la difesa avversaria: non sarà così e lui – che la categoria l’ha disputata per tre anni con la Sanvitese – se lo deve ricordare in fretta. A livello di risultati, non arriva ancora la vittoria per il Fontanafredda, che ne avrebbe bisogno per preparare più serenamente la sua seconda stagione di fila in categoria. Nella sfida con il Tamai, e con l’Ufm, la squadra ha dimostrato comunque di avere un Moras (classe ’95) già in forma, vista la seconda rete segnata dopo quella con l’Udinese Primavera della settimana scorsa.

Ore 19.30 – (Il Piccolo) A voler fare i pedanti vien da sottolineare come l’Unione non abbia perso la pareggite dell’ultima stagione. Dopo l’1-1 di Mogliano Veneto arriva il 2-2 di ieri contro il San Donà che milita in Eccellenza. Per essere più realisti non si può dimenticare che altre saranno le occasioni nel quale la squadra di Masitto dovrà fare i tre punti. La truppa dell’Unione 2012 lavora da due settimane e una partita nel forno (quasi 40 gradi) del Colaussi di Gradisca non rappresenta la condizione ideale per giudizi tranchant. Comunque non vincere contro chi è destinato a esibirsi in una categoria inferiore non fa sprizzare di gioia la tifoseria. Ma siccome quest’anno la squadra è destinata a navigare senza fan, il pari non è grave. Senza gli infortunati Zubin davanti (e anche Baggio) e Beghin dietro, c’è spazio per osservare alcuni giocatori destinati sulla carta a fare le seconde scelte. Eppure Zanardo davanti (doppietta per lui con un penalty) e almeno altre due occasioni da gol ben costruite è un centravanti di peso. Veloce, tenace e di buona tecnica anche Solinas a destra oltre ai giovani difensori esterni e soprattutto Ricci assieme alla vecchia conoscenza Crosato. Masitto sembra avere le idee chiare e anche uomini a sufficienza (a parte alcuni auspicabili innesti). Il tecnico schiera (4-3-3) all’inizio Piscopo e Pramparo davanti a Di Piero, assecondati ai lati da Ricci e Miani (nella ripresa impiegato a centrocampo). La linea centrale è composta dal frangiflutti Mattielig, dal cervello Pettarin e dall’ordinato Migliorini. In attacco ai lati del bomber ci sono Kabine a sinistra e Solinas a destra. I triestini manovrano di più e articolano il fraseggio con maggiore costanza rispetto al San Donà che però è bravo a verticalizzare mettendo anche in ambasce la retroguardia. Al rigore realizzato da Zanardo al 25’ risponde con un altro penalty De Freitas 4’ più tardi. Sul finale di frazione prima il palo e poi l’intervento di Di Piero salvano la porta. L’estremo difensore ospite si supera su Zanardo. Il bomber in avvio di ripresa sfrutta con un diagonale una papera di Zamuner ma i verdi recuperano con un gol dalla distanza di Pedroso. E nel finale, con la girandola di sostituzioni, fioccano azioni e pali (due di Kabine, altrettanti degli avversari). Entrambe le contendenti potrebbero segnare negli ultimi minuti. Segno che l’amichevole è stata presa sul serio dai protagonisti. Non sempre capita.

Ore 19.00 – (Corriere delle Alpi) Quarzago è la vera sorpresa del Belluno. Il centrocampista gialloblù ha giocato ancora una volta una gran partita nonostante la sua giovane età (sedici anni). Non bastasse, l’ex Feltrese ha segnato il gol vittoria contro il Treviso, con un gra tiro dal limite dell’area. «Quarzago è una lieta sorpresa – commenta il mister Roberto Vecchiato – ha dimostrato fin da subito grande personalità e umiltà. Sono stati bravi a prenderlo il ds Fardin e Ivan Da Riz. Per il torneo abbiamo fatto vedere buone cose nonostante in questo periodo siamo ancora pesanti e la fatica si fa sentire. Abbiamo giocato meglio contro il San Giorgio dove non abbiamo mai rischiato. Ci sono ancora alcune cose da correggere tra cui le distanze e l’equilibrio. Si può migliorare. Radrezza con un’altra maglia? Mi auguro che possa fare venti gol, se lo merita, dopo di lui sono stato il primo a soffrire negli ultimi due anni per averlo avuto per poche partite. Per Ruben D’Incà, ha cominciato a fare tutti gli allenamenti con noi e nonostante non sia pronto per i 90′ dimostra che tecnicamente c’è. È molto motivato dopo i sei mesi di assenza». Il Belluno riposerà oggi mentre riprenderà ad allenarsi domani pomeriggio. Martedì mattina farà un’altra seduta mentre la sera giocherà l’amichevole in trasferta contro l’Istrana. Il 22 agosto dovrebbe essere il turno del match contro la Feltrese. Domani dovrebbe tornare a correre anche Andrea Franchetto, fermo ancora ai box per la tacchettata rimediata contro il Padova. Le sue condizioni però andranno valutate giorno per giorno.

Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il triangolare abbinato al Trofeo Euro Point è del Belluno. Ed è l’epilogo più logico e prevedibile di un lungo pomeriggio di calcio al polisportivo: non solo perché i gialloblù sono di categoria superiore (serie D) rispetto a Treviso e San Giorgio Sedico (Eccellenza), ma anche, e soprattutto, perché la squadra di Roberto Vecchiato ha quasi due settimane di lavoro in più sulle gambe ed è alla quarta uscita stagionale. Ai padroni di casa è sufficiente un doppio 1-0 per mettere in bacheca il trofeo: merito del più giovane e del più “vecchio”. Il sedicenne Simone Quarzago, infatti, continua a stupire in termini di maturità e continuità di rendimento, tanto da decidere la sfida col Treviso. Il più esperto, invece, è Simone Bertagno, autore del gol che vale il triangolare e annienta un ottimo San Giorgio Sedico. Ottimo davvero, nel senso che, fino a quando hanno retto fiato e gambe, i Raschi boys sono riusciti a esprimere un buon calcio. Ne sa qualcosa il Treviso, messo ko da uno che al polisportivo è di casa, come Andrea Radrezza, e da Seba Solagna. Siamo ancora agli inizi, ma a Radre e compagni non manca nulla per recitare da protagonisti in Eccellenza. BELLUNO-TREVISO 1-0 (3′ Quarzago) – Passano appena 150 secondi e il baby Quarzago, facendosi beffe della carta d’identità, sradica il pallone dai piedi di un avversario, all’altezza della trequarti, prende la mira e con un destro a effetto spedisce la sfera sotto la traversa. Il Treviso, però, non sembra accusare il colpo e reagisce: in primis, collezionando angoli (ben sei in un quarto d’ora). E poi con un colpo di testa fuori di poco di Orfino e un paio di velenose conclusioni di Cattelan, alte sopra la traversa. Il Belluno controlla senza alzare eccessivamente i ritmi, ma quando si affaccia nella metà campo avversaria rischia di far male: come confermano la discesa coast to coast di Farinazzo, chiuso al momento dello sparo, e l’incornata di Mosca che lambisce il legno, su punizione radiocomandata dalla destra di Duravia. BELLUNO-SAN GIORGIO SEDICO 1-0 (29′ Bertagno) – Decide Bertagno, ma il San Giorgio non sta affatto a guardare. E in avvio crea alcuni pericoli. Anche se il Belluno, alla lunga, esce dal guscio ed è frenato solo da un attento Da Rif. Tuttavia, l’estremo difensore nulla può sulla stoccata di Bertagno, bravo a liberarsi in seguito a un riuscitissimo schema da calcio d’angolo: il diagonale in corsa del regista, poi, è d’alta scuola. E il triangolare si colora di gialloblù. Con la ciliegina del confortante rientro di Ruben D’Incà, dopo il serio infortunio al ginocchio.

Ore 18.10 – (Alto Adige) Provaci ancora Alto Adige! I riflettori dello stadio Adriatico si accenderanno questa sera per illuminare la sfida Pescara-Alto Adige, match valido per il secondo turno di Coppa Italia–Tim Cup. Per i biancorossi si tratta di un confronto ben più impegnativo, rispetto a quello di sette giorni orsono sostenuto contro il Matera e risolto dal gol lampo di Kirilov . A Pescara la musica sarà ben diversa, non fosse altro perché i biancorossi incroceranno i tacchetti contro i “delfini” di Massimo Oddo, ovvero una delle formazioni candidate ad assurgere il ruolo da protagonista in cadetteria e con tanto di lettera A stampigliata nei fondali. Sostenuti dal leit motiv “quello che viene viene!”, Coser e compagni proveranno a giocarsi ogni possibile opportunità per accedere al turno successivo. L’Alto Adige si presenta con l’atteggiamento spavaldo e consapevole di non aver nulla da perdere, nel focus c’è solo l’impegno di saggiare gioco e condizione in vista dell’inizio del campionato. Si gioca all’Adriatico (fischio d’inizio alle ore 20,45) in uno stadio che Stroppa conosce bene per aver guidato i delfini abruzzesi in serie A nella stagione 2012-2013. “Della mia esperienza a Pescara conservo ottimi ricordi – ha dichiarato l’allenatore biancorosso – e sono ancora oggi grato al presidente Sebastiani per avermi dato l’opportunità di allenare in serie A, esperienza che si è rivelata altamente formativa nel mio percorso di crescita come allenatore, malgrado sia stato costretto a rassegnare le dimissioni, a novembre. Un unico rimpianto: quando lasciai la guida tecnica della squadra, il Pescara era in piena corsa per la salvezza, obiettivo che non è poi stato raggiunto. Tornerò all’Adriatico con grande piacere”. Amarcord a parte, a Pescara mister Stroppa non potrà contare sull’apporto dello centrocampista argentino Lima e su quello degli infortunati Gliozzi e Melchiori. E’ pronto invece al debutto il terzino sinistro cileno Crovetto, per il quale in settimana è arrivati l’atteso transfer. In panchina anche il giovane difensore Sarzi, ultimo arrivo in casa biancorossa. Dalla sede del ritiro abruzzese, Stroppa prova a vergare la formazione anti-Pescara che, molto probabilmente, ricalcherà l’undici schierato dall’inizio a Matera. Si gioca con la formula della gara unica ad eliminazione diretta, con supplementari ed eventualmente rigori in caso di parità al termine dei tempi regolamentari. Chi si aggiudicherà la sfida dell’“Adriatico” affronterà in trasferta il Torino nel terzo turno di Tim Cup, in programma a Ferragosto. Insomma, una sfida ai limiti del possibile ma l’Alto Adige ha intenzione di giocarsela perchè affrontare poi il Torino sarebbe davvero motivo di grande orgoglio e soddisfazione.

Ore 17.40 – (La Provincia Pavese) A Michele Marcolini piacerebbe tanto incontrare da avversario Delio Rossi al quale, spiega, è «molto legato». E per tanti giocatori azzurri arrivare a Bologna, terzo turno di Tim Cup, a giocarsi la qualificazione contro una squadra di serie A sarebbe il massimo. Ma sulla strada che porta a una gara di grande prestigio c’è un certo Latina, che è squadra di categoria superiore, favorita dal pronostico anche perché gioca in casa e che già rappresenta per il Pavia un bel test per le ambizioni di promozione. «Il Latina ha una rosa di tutto rispetto e ha comprato bene, cito su tutti Corvia e Minala – dice misterMarcolini – poi ci sono giocatori di esperienza come Valiani. E’ una squadra che sulla carta non aspira ad andare in A, ma che può fare un buon campionato in B, avendo tutti giocatori di categoria». Il Pavia, promette il tecnico azzurro, la affronterà comunque «a viso aperto. So di avere un gruppo forte, siamo attrezzati per puntare alla B, naturalmente la differenza con il Latina c’è, ma deve dimostrare sul campo di essere superiore. Non partiamo certo battuti e andiamo a giocarcela». Una fiducia, quella di Marcolini, che deriva anche dalla convincente prestazione contro il Poggibonsi nel primo turno di Tim Cup. «E’ vero che loro sono una squadra di D, ma il divario, che sulla carta era molto, è rimasto molto». Cosa niente affatto scontata nel calcio quando si passa dalla teoria al acampo di gioco. «Abbiamo giocato con l’atteggiamento e l’impegno giusto – prosegue il tecnico – chiudendo la gara quando dovevamo farlo. Forse l’unico appunto è che avremmo potuto vincere con un risultato più rotondo, ma siamo stati anche sfortunati visto che abbiamo colpito tre legni». Nella formazione che affronterà il Latina non si prevedono stravolgimenti rispetto a quella che ha travolto il Poggibonsi, anche perché sono tuttora fuori Abbate, Siniscalchi, Ferretti, ai quali si è aggiunto Andrea Cristini, mentre Alessandro Marchi è squalificato. Il Latina, che mister Mark Iuliano (ex allenatore delle giovanili del Pavia) quest’anno fa giocare con il rombo a centrocampo, non ha a disposizione il regista Olivera mentre è a rischio la coppia titolare di centrali difensivi, Brosco e Dellafiore. Dopo i flop nelle prime amichevoli (sconfitte 1-2 con Lanciano e Lupa Castelli, 0-0 con l’Arezzo), domenica il Latina ha sconfitto il Vicenza 3-1.

Ore 17.10 – (Gazzetta di Mantova) La lunga maratona che il Mantova ha disputato ieri a Goito, con due amichevoli una di seguito all’altra, aveva per mister Riccardo Maspero un unico intento. Abituare tutto il suo gruppo ai novanta minuti, testandone durata ed intensità. «È vero, mi interessava che tutti avessero la possibilità di giocare novanta minuti – conferma il tecnico biancorosso –, anche perché da venerdì, quando affronteremo il Padova in Coppa, non si scherzerà più. Ho visto quello che volevo vedere nel primo match, dove abbiamo creato e cercato fino alla fine di proporci per andare in gol. Mi aspettavo qualcosina in più forse dalla seconda sfida, dove ci siamo espressi con meno intensità e qualità di quelle che volevo. Diciamo che abbiamo giocato una partita vera e propria pensando al risultato e pensando anche a gestire, in certi frangenti, la sfida. Non era quello che mi premeva vedere qui ma va bene lo stesso, vuol dire che abbiamo allenato efficacemente anche questo tipo di condotta di gara». Maspero elogia comunque l’atteggiamento tenuto da tutto il gruppo. «Impegno ed applicazione dei ragazzi sono encomiabili ed indiscutibili – aggiunge –. È chiaro che c’è ancora da lavorare, ma è giusto e normale che sia così a questo punto della stagione. Ora ovviamente c’è la curiosità di vedere all’opera i ragazzi su un altro campo ed in un altro contesto di gara». E non sta sicuramente nella pelle in vista dell’esordio ufficiale nemmeno il presidente Sandro Musso. «Credo sia stata una giornata interessante, in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di mettere minuti nelle gambe – spiega il patron –. Quale dei due match ho preferito? Chiaramente il secondo perché metteva di fronte una squadra il Rezzato, su cui stiamo lavorando da sette anni, ed una, il Mantova, che è un po’ il nostro nuovo amore. Ma da entrambe credo che il mister abbia avuto modo di trarre indicazioni importanti». Un’ultima battuta sul mercato in uscita. «Stiamo lavorando per mantenere Manarin, che è un giovane che mi piace molto, nell’orbita Sdl e ci piacerebbe che accettasse di giocare nel Rezzato per avere qualche chance in futuro sempre con noi. Ci piacerebbe che restasse anche De Respinis, che sta facendo una preparazione a dir poco sopra le righe».

Ore 16.50 – (Gazzetta di Mantova) Riccardo Maspero voleva vedere la giusta intensità nel gioco del suo Mantova sia nella prima che nella seconda partita amichevole giocata al “Massimo Chiaventi” di Goito. L’ha vista, in abbondanza, nel match inaugurale contro il Reggiolo; ne ha vista meno contro il Rezzato ma a beneficio della seconda formazione schierata c’è da dire che si è visto un Mantova più idoneo al clima partita, che magari non avrà convinto il proprio tecnico nelle indicazioni richieste ma che è piaciuto molto per la sua capacità di giocare in modo compatto, incisivo e ordinato. Il doppio test contro il Reggiolo di Promozione e il Rezzato di Eccellenza va quindi in archivio con un bilancio positivo di gol, 9, e una cifra tecnico-tattica complessivamente buona da parte di Caridi e compagni. Il tempo, e segnatamente il primo incontro di Coppa Italia previsto per venerdì sera al Martelli contro il Padova (che ieri ha mandato a Goito il vice allenatore Lavezzini), dirà se questa squadra è già a posto per il campionato o se sarà necessario, restando in ossequio al limite di 24 giocatori in rosa dei quali 8 giovani, far intervenire il ds Alfio Pelliccioni. In una giornata folle del meteo per temperatura, moscerini e umidità sino al calare delle luci, il Mantova e il Reggiolo si sono affrontate nel primo match: Maspero mescola le carte e opta per un assetto meno esperto ma molto dinamico, nel quale De Respinis sfoggia la sua eccellente condizione con una tripletta da incorniciare. Mentre il centrocampo appare sufficientemente compatto è la difesa a destare qualche perplessità, visto che nonostante il livello dell’avversario i timori non mancano per Trainotti, Longo e Menini con l’ex Virtus che per anagrafe e caratura non può far da chioccia ai baby e soffre. De Respinis firma una tripletta, portando a 7 il suo bottino di reti: un tocco di fino su assist di Di Santantonio, un colpo di testa e un dribbling implacabile sul portiere reggiano sono le sue tre perle. Dopo l’1-0 però è l’ex biancorosso Avanzini a sfruttare una indecisione della retroguardia e a pareggiare momentaneamente il conto. Nella ripresa la manovra rimane fluida e costante, Menini coglie una traversa di testa poi è Manarin a sfruttare un batti e ribatti in area mentre Ungaro sigilla il 5-1 con una splendida punizione che si insacca all’incrocio. Contro il Rezzato, guidato dall’ex centrale biancorosso Ivan Pelati, la partita è vera. Il Mantova presenta uno schieramento più vicino a quello che scenderà in campo venerdì col Padova. Oltre la rituale alternanza fra portieri, con Pane che sfoggia un improbabile paio di guanti arcobaleno, la difesa è imperniata su Gavazzi, supportato da Scrosta e da Carini (forse il meno tonico del reparto); a metà campo Puccio mette il piede e la faccia su mille palloni, Dalla Bona ricorda per gestione della palla e precisione nei lanci Max Brambilla, Gonzi è un motorino e Blaze sta entrando in condizione. Don Tano, per dogma, ha “licenza di uccidere” e dispensa assist e spettacolo a Ruopolo, imponente e astuto, e Beretta, sul quale il ds Pelliccioni giura a occhi chiusi. Il poker che viene fuori è frutto di un colpo di testa a fine tempo del tenace e liberissimo Gavazzi, che raddoppia nella ripresa agganciando un bel pallone in area e scaraventandolo di sinistro alle spalle del medolese Paghera. Le altre due reti sono di Beretta: la prima è un colpo di testa su assist di Caridi, la seconda chiude un traversone dell’imperversante Scrosta. È agosto e guai a illudersi ma questo Mantova pare avere parecchie carte in piena regola.

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il nuovo Venezia americano ufficialmente in serie D, Denis Maccan ufficialmente al Venezia. Il «Capitano» (i supporters del Pordenone lo chiamano ancora così) si stava già allenando da qualche giorno a Piancavallo con i suoi nuovi compagni agli ordini di Paolo Favaretto. Solo dopo l’ufficializzazione dell’ammissione dei neroverdi al campionato di Lega D in soprannumero, però, Denis ha potuto siglare la collaborazione con i lagunari e, di conseguenza, salutare (con il groppo in gola) gli amici e il Bottecchia. LA NOSTRA MAGLIA – «Sono passati più di due mesi dall’ultima partita con la maglia neroverde – inizia Maccan -,coincisa con una retrocessione immeritata che mai dimenticherò. In questi due mesi sono stato in disparte e non ho mai rilasciato interviste. Ho atteso in silenzio un cenno da parte della società, il rispetto delle promesse fatte. Chiacchiere che non sono mai diventate fatti. Del resto – sorride amaro Denis – conoscendo le ambizioni e la competenza calcistica del presidente immaginavo che nel nuovo Pordenone non ci sarebbe stato posto per me. Non gli porto rancore. Quello che mi ha rattristato è il trattamento ricevuto dal 30 maggio in poi. Credevo di essermi meritato qualcosa di diverso: un po’ più di rispetto e di stile. Ha anche fatto male a me e a tanti altri compagni della passata stagione l’invito del presidente a legarsi alla società e non ai giocatori, che oggi vestono una maglia e domani un’altra. Se fosse stato per me, per noi, avremmo vestito ancora “quella” maglia». A TESTA ALTA – Il Capitano riavvolge il nastro. «Sono state – afferma – due stagioni fantastiche con i due picchi a Este (suo il gol della promozione in Lega Pro, ndr) e a Monza (sconfitta nel playout, ndr). Nonostante la retrocessione, proprio nella scorsa stagione noi giocatori e tutto lo staff tecnico abbiamo dato l’anima per la maglia, la società, la città, i tifosi. Non è bastato. Il calcio a volte ti dà, a volte ti toglie. L’importante, come diceva il mister (Fabio Rossitto, ndr) è uscire sempre dal campo a testa alta. Noi lo abbiamo sempre fatto e la gente lo ha capito». GRAZIE A TUTTI – Maccan saluta il suo pubblico. «Conserverò – garantisce – il ricordo di tutte le manifestazioni d’affetto e stima ricevute. Oggi voglio ringraziare pubblicamente tutti i tifosi del Bottecchia che mi hanno sempre dato una forza e una carica incredibili. Sono felice per il ripescaggio. Se lo meritano il Pordenone, tutta la gente che lavora per la società, gli sportivi e la piazza in genere. A tutti – conclude – un grande in bocca al lupo». Maccan sarà con il Venezia martedì (18.30) al XXV Aprile per un’amichevole con la Sacilese. Il Venezia verrà probabilmente inserito nel girone C della Lega D con la stessa Sacilese, Tamai e Fontanafredda.

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Gran colpo, il Pordenone chiude la settimana con il botto. Arriva infatti il nome grosso per il centrocampo neroverde: ha detto sì al ramarro Matteo Mandorlini, e quello che sembrava un sogno estivo si è trasformato rapidamente in una bella realtà. Il forte mediano cresciuto nelle giovanili del Parma è stato convinto dallo staff di mercato neroverde e all’inizio della settimana entrante sarà a disposizione di Bruno Tedino. Mandorlini è figlio d’arte – il secondo in neroverde dopo Simone Pasa -, con il padre che ancora oggi è tecnico dell’Hellas Verona in serie A. Ma i tifosi del Pordenone si abitueranno ben presto a considerare Mandorlini solo come «Matteo», perché l’ultimo rinforzo neroverde è di quelli che spostano gli equilibri. Ex titolare in serie B con il Brescia, il mediano ha giocato le ultime due stagioni con la maglia del Pisa. Per lui anche quasi tutta la trafila delle nazionali giovanili, dov’è giunto fino all’Under 19. Mandorlini firmerà un biennale che lo legherà al Pordenone fino al 2017. E dopo l’incontrista, il ramarro spera di chiudere anche per il regista. È vicino, infatti, anche Alessandro Pederzoli, piacentino classe 1984 del Pavia. In questo caso l’acquisto non è fatto, ma le parti si sono notevolmente avvicinate nelle ultime ore. Ragionevole pensare che si possa chiudere nei prossimi giorni. Con Mandorlini e Pederzoli anche il centrocampo sarabbe sistemato (confermato il no al ritorno in neroverde di Jacopo Fortunato, che non farà parte del team di Tedino), e ora mancherebbe il colpo in difesa. Non arriverà Legati, e nella prossima settimana si dovrebbe sapere il nome della nuova scelta. Rebus anche in porta, dopo l’addio improvviso di Guglielmo Vicario (ha firmato a Venezia). E dal rebus potrebbe uscire il nome di Marco D’Arsiè, classe 1993 ex Venezia che si allena con il Pordenone dall’inizio del ritiro. Per lui sarebbe pronto il contratto.

Ore 15.40 – (Messaggero Veneto) Denis Maccan, ancora omaggiato dai tifosi, non c’è più in neroverde. Da domani ci sarà però uno dei suoi più cari amici. Il Pordenone, infatti, trova l’accordo con Matteo Mandorlini. Proprio così: affare fatto col centrocampista classe ’88, contratto biennale, e per lui una nuova avventura dopo quella di Pisa. È un gran colpo, il giocatore ha una carriera tra B e C (Brescia, Spezia, Piacenza tra le altre) ed è nei migliori anni del suo percorso. È un figlio d’arte: il papà è Andrea, ex libero dell’Inter, ora allenatore dell’Hellas Verona. L’affare. Entriamo nei dettagli dell’affare. Ieri, dopo vari approcci telefonici e dal vivo, l’entourage neroverde si è recato a Milano Marittima, a pochi passi da Ravenna, dove risiede il centrocampista. Piccola parentesi: già l’anno scorso c’era stato un pour-parler per portarlo al Pordenone, ma non se ne fece niente. Lo staff dei “ramarri”, per l’attacco finale, ha cercato di giocare sull’orgoglio di Mandorlini. Reduce da stagioni positive, ma non al top e con un ruolo marginale nelle squadre, il team cittadino ha pizzicato le corde della voglia del protagonismo che un professionista, il desiderio di lasciare un segno nella società. Sia chiaro: il giocatore non ha il posto assicurato, nessuno ce l’ha, però sarà parte importante del nuovo progetto. Al fianco delle rassicurazioni tecniche, quelle economiche: da qui il contratto biennale. Mandorlini si è così convinto e, salvo clamorose sorprese, oggi si metterà in macchina per raggiungere il Friuli e cominciare la sua nuova avventura. Il resto. L’urgenza del Pordenone è chiudere il settore mediano: fatto l’ex Pisa, si aspetta Alex Pederzoli (’84). Qui si è ai dettagli, nel senso che il regista è alle battute finali nella trattativa col Pavia per risolvere il suo contratto. Martedì può essere al De Marchi per allenarsi. Una volta chiuso il discorso centrocampo, ci si tufferà sul difensore: Legati (’86) è sempre il nome buono, ma occhio alle altre piste. Anche per Gulin (’95) e Berardi (’96) della Fiorentina si è alle battute conclusive, mentre si valuta il da farsi per la questione vice-Tomei. D’Arsiè (’93), per ora aggregato ai neroverdi, ha chance di sottoscrivere un contratto, ma attenzione: può sempre arrivare un giovane da una Primavera, che arriverebbe a Pordenone pagato dalla società di provenienza. E il tecnico Bruno Tedino oggi ritrova i suoi giocatori dopo due giorni di stop. Si riprende con una doppia seduta: alle 10 e alle 17. Vacanze finite, la testa ora va al debutto in coppa Italia del 23.

Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Primi gol stagionali per il Venezia, con la squadra «A» ad imporsi per 2-1 sulla «B» al giro di boa di metà ritiro. Dei giovani Bonaldo e Acquadro le reti per la squadra rossa, prima del rigore di Carbonaro per i neri a tempo quasi scaduto. A Piancavallo il tecnico Paolo Favaretto ha ottenuto un’ora d’intensità dai suoi, come ha sottolineato anche il ds Giorgio Perinetti. «Un test utile, i ragazzi hanno giocato davvero a ritmo sostenuto e ciò è un punto a loro favore dopo tanti allenamenti pesanti nelle gambe. La predisposizione mentale e fisica al lavoro è un’ottima base di partenza». Il dirigente lagunare, salito ieri in ritiro, oggi avrà modo di confrontarsi con Favaretto e da domani si ritufferà nella campagna acquisti. «Cerco un rinforzo per reparto dalla categoria superiore. Legati? Gli abbiamo fatto un’offerta per tornare a Venezia. Chiaramente ho anche altri profili e alternative nei vari ruoli, vorrei mettere a segno le prossime mosse entro ferragosto. Vedremo se sarà possibile». Tornando alla partitella Favaretto ha schierato due 4-3-1-2 speculari, con alcuni adattamenti fuori ruolo (Soligo difensore centrale e il giovane Marton terzino sinistro) per le assenze degli acciaccati Checchi e Cantini, alle prese con un lavoro differenziato per superare del tutto due infortuni della passata stagione. Alla prima sgambata hanno assistito una cinquantina di tifosi arancioneroverdi, dagli ultras della Curva Sud agli Ultrasessantenni che prima del fischio d’inizio hanno posato per una foto di gruppo con la squadra. Presenti anche alcuni supporters neroverdi del Pordenone con lo striscione «Denis sempre nel nostro cuore» dedicato al loro ex capitano Maccan. Oggi allenamento mattutino e pomeriggio di riposo, martedì test a Sacile (ore 18.30) contro i pari categoria friulani di serie D.

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) C’è persino chi sostiene che Giorgio Perinetti, direttore generale del nuovo Venezia, abbia ricevuto una telefonata nei giorni scorsi da parte di Maurizio Zamparini. E che il presidente del Palermo, non esattamente soddisfatto dell’operato di Manuel Gerolin, abbia sondato proprio Perinetti ipotizzando un suo ritorno in rosanero. Fantacalcio, forse, o più probabilmente scenari assai sfumati, in quanto Perinetti ben difficilmente abbandonerà una barca da lui stesso messa in acqua e disincagliata dalle secche mentre tutto attorno regnava il caos. Nel frattempo ieri pomeriggio a Piancavallo Paolo Favaretto ha organizzato un’amichevole in famiglia per testare lo stato di forma della squadra dopo la prima settimana di lavoro. Una sorta di Venezia A-Venezia B, disputato fra mille accortezze e terminato 2-1 per la squadra A. Per non appesantire eccessivamente i giocatori sono stati disputati due tempi da 30 minuti e il calcio d’inizio è stato dato alle 17.30. Il gran caldo, infatti, ha suggerito di posticipare il più possibile il collaudo. Queste le formazioni schierate da Favaretto. La squadra «A» con D’Alessandro, Ferrante, Beccaro, Soligo, Rossetti, Chin, Acquadro, Malagó, Panfilo, Serafini, Siega. La «B» con Vicario, Manetti, Cernuto, Busatto, Marton, Calzi, Callegaro, Seno, Barbiero, Maccan, Carbonaro. Sono andati a segno Bonaldo, appena entrato al posto di Panfilo, al 19’ della ripresa, raddoppio del giovane ex Primavera del Palermo Acquadro cinque minuti dopo e definitivo 2-1 siglato da Carbonaro al 30’ su calcio di rigore. Una prima sgambata, in attesa di test più probanti, come quello in carnet per martedì alle 18.30 a Sacile contro la Sacilese. Un’amichevole non ufficiale, in cui si vedrà un primo abbozzo della squadra che ha in mente Favaretto. Un’ipotesi, oltre al 4-4-2 di partenza, prevede il 4-3-1-2 con il trequartista, ruolo in cui Perinetti sicuramente interverrà nei prossimi giorni con un innesto mirato.

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Si è conclusa la prima settimana di ritiro del Venezia, un cantiere aperto nel quale si sta però lavorando a pieno ritmo sia per completare la rosa che per amalgamarla in vista del prossimo campionato di serie D. Una prima settimana nella quale l’allenatore Paolo Favaretto ha puntato più sulla quantità del lavoro, dando priorità all’attività fisica piuttosto che alla tattica. «Lo abbiamo fatto per delineare le caratteristiche che voglio per la squadra», spiega il tecnico mestrino, «per poter avere un gioco basato su intensità e qualità tecnica, con gestione palla, ma anche una preziosa preparazione fisica. Siamo un po’ in ritardo perché il mio lavoro tattico è stato secondario in questi giorni, ma recupereremo nella prossima settimana. Positivo, invece, il fatto che non ci siano stati infortuni: solo un paio di situazioni legate a problemi fisici di fine stagione e che abbiamo dovuto gestire nel caso di Checchi e Cantini. Si sono allenati in modo differenziato perché è meglio non rischiare». Piancavallo si è rivelata una soluzione ideale per la squadra, con albergo e campo-palestra nel raggio di soli cento metri. E anche il tempo è stato favorevole. «Il nostro mercato finora? Lo giudico in maniera molto positiva. Stiamo ancora lavorando, direttore sportivo e società in una decina di giorni hanno messo in piedi un organico per poter iniziare a lavorare e tutto fila liscio. Stiamo cercando di recuperare il tempo perso, avendo 15 giorni di ritardo rispetto alle altre squadre. Dovremo avere un gruppo di 23 giocatori, ma per le giuste geometrie ci vorrà del tempo. Mancano ancora 3-4 elementi e sono certo che non mancheranno sorprese positive. I dirigenti stanno lavorando alla grande, si respira professionalità e ci seguono da vicino costantemente». Ieri è stata giocata una partitella in famiglia, ma non sono mancati gli spunti per Favaretto. «Ho impostato una partita a ranghi misti, ma mi interessava soprattutto avere un buon ritmo, almeno per un’ora intera. Poi, è chiaro che ho visto diverse cose su cui lavorare, ma è normale a questo punto della preparazione. Onestamente tutto il gruppo che si sta allenando, indipendentemente che siano giovani o esperti, sta mostrando entusiasmo e voglia di fare. Entusiasmo che speriamo di trovare anche allo stadio, di trasferire ai nostri tifosi. Molta gente è venuta a seguirci in questi giorni, in particolare per questa prima partita, ed è già un aspetto importante. Martedì», conclude il tecnico del Venezia, «avremo il primo vero test contro la Sacilese. Non è un problema il fatto che sia una prossima avversaria in serie D, anzi, darà una valutazione seria e approfondita anche ai miei giocatori. Sento grande armonia nel gruppo, e anche nel mio staff. La società mi ha accontentato in tutto con Lotti, Casale e Vianello. Gente che stimo: un gruppo così in serie D non c’è».

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Non una amichevole, ma una partita in famiglia, ha caratterizzato l’impegno di ieri pomeriggio del Venezia. Nella sede del ritiro di Piancavallo il tecnico Paolo Favaretto ha suddiviso i suoi giocatori in due squadre con il Venezia A che ha prevalso 2-1 sul Venezia B nell’arco di una sfida durata solo 60 minuti con due tempi di mezz’ora ciascuno. Il primo vero test è in programma martedì a Sacile (alle 18.30) contro la Sacilese che sarà uno degli avversari nel prossimo campionato di serie D. Venerdì 14 al centro sportivo Taliercio il Venezia giocherà invece contro la Piovese (orario probabile tra le 18.30 e le 19), mentre il 20 agosto ci sarà un’amichevole a Dolo (orario da definire). Di seguito il tabellino della partita di ieri, arbitrata dallo stesso Paolo Favaretto. VENEZIA A: D’Alessandro, Ferrante, Beccaro, Soligo, Rossetti, Chin, Acquadro, Malagó, Panfilo (Bonaldo), Serafini, Siega. VENEZIA B: Vicario, Manetti, Cernuto, Busatto, Marton, Calzi, Callegaro, Seno, Barbiero, Maccan, Carbonaro. RETI: nel secondo tempo al 19’ Bonaldo, al 24’ Acquadro e al 30’ Carbonaro su rigore.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La sorpresa alla lettura dei convocati è relativa, ma solo perché poco prima Stefano Sottili aveva anticipato che nella lista ci sarebbe stato anche lui. Nonostante la grande paura e l’infortunio al ginocchio, poi minimizzato dagli accertamenti medici svolti dopo la partita con il Pontedera, Simone Iocolano risponde già presente all’appello. Il capitano c’è, ma quasi certamente non verrà rischiato, anche perché sarebbe abbastanza illogico il contrario. Considerato che oggi a Terni c’è un appuntamento in programma fra l’agente di Iocolano e il direttore generale Werner Seeber , in occasione della partita tra giallorossi e Ternana per il secondo turno di Coppa Italia, sembra lecito attendersi che l’oggetto del desiderio di Trapani, Lecce e Modena possa accomodarsi in panchina, senza nemmeno entrare in campo: «Simone sarà convocato – sottolinea in conferenza stampa Stefano Sottili – poi decideremo a ridosso della partita come comportarci e se schierarlo o meno. Faremo tutto il possibile per riuscire a conquistare il passaggio del turno. La Ternana è una squadra molto forte, dispone di un terzetto offensivo da categoria superiore con Falletti, Avenatti e Ceravolo. Noi dobbiamo migliorare la gestione delle uscite palla a terra, correre molto e mettere, fin da subito, la giusta cattiveria agonistica. Non voglio che si ripeta l’approccio sbagliato alla gara come nel primo tempo contro il Pontedera». Quando la squadra fece arrabbiare non poco Sottili, che adesso chiede miglioramenti: «Sono partite vere che rappresentano un banco di prova impegnativo per la preparazione al campionato – chiude l’allenatore giallorosso – cerchiamo di passare il turno».

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Parte stasera al Menti la stagione ufficiale del Vicenza che affronta il Cosenza nel secondo turno di Coppa Italia. Sarà una squadra largamente rimaneggiata quella che Pasquale Marino manderà in campo, visto le assenze di ben sette giocatori : Cocco, Pettinari, Cinelli, Laverone, Gentili, El Hasni e Manfredini. Il tecnico biancorosso però non si scompone e punta diritto all’obiettivo. «C’è una partita da vincere e un turno da superare – sottolinea – e indipendentemente da chi scenderà in campo dovremo cercare di dare il massimo. Non saremo al meglio dal punto di vista fisico, ma di questi tempi è normale perché i carichi di lavoro sono pesanti e possono incidere sulle prestazioni. Gli stimoli iniziano tuttavia ad essere importanti, andare avanti nel torneo significa disputare un’altra partita che ci aiuterebbe a migliorare la condizione fisica». I problemi maggiori Marino li ha in attacco dove mancano contemporaneamente Cocco e Pettinari. «Le alternative nel ruolo di punta centrale sono Raicevic e Gatto – spiega il tecnico siciliano – sceglierò prima della partita chi mandare in campo, e lo farò anche puntando sul fatto che giocatori come Vita e Giacomelli magari sono più avanti nella preparazione. Anche se nel complesso siamo in linea con i programmi, mancano parecchi giorni al debutto in campionato e le tabelle di lavoro sono tarate per raggiungere il massimo della condizione ai primi di settembre». Sarà comunque una partita che presenterà delle difficoltà, considerato che nel calcio d’agosto le sorprese sono dietro l’angolo. «In questa fase della stagione le distanze tra le categorie si riducono – sottolinea Marino – noi abbiamo vinto con la Lazio e perso con la Spal. Dovremo stare molto attenti e l’attenzione non dovrà mancare. Il Cosenza gioca con quattro difensori e due linee molto corte, si coprono bene e cercano le ripartenze sfruttando la velocità dei loro attaccanti. Non sarà facile, ma abbiamo i mezzi per vincere».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Gara divertente, ricca di gol, legni e trame di gioco, quella disputata ieri pomeriggio al Comunale di Busa di Vigonza di fronte a 200 spettatori. Si affrontavano la Vigontina, che milita nel campionato di Eccellenza e il Campodarsego di serie D. Oltre alla differenza di categoria, però, in queste amichevoli d’agosto conta la preparazione: così gli ospiti, che sono al lavoro da quindici giorni ed erano alla terza gara (dopo quelle perse in altura con Padova e Virtus Vecomp), hanno avuto la meglio per 2-1 sui locali, alla loro prima uscita stagionale dopo quattro giorni dal raduno. La squadra di Vittorio Andreucci è uscita alla distanza, visto che sul terreno di gioco c’erano oltre trenta gradi, quando sul terreno di gioco entrambe le formazioni avevano dato spazio a molti giovani (tra cui diversi ’99). La Vigontina andava in vantaggio al 18′: Nicolò Masiero era astuto a inserirsi su un retropassaggio di Antonello e colpire dal vertice destro con un preciso rasoterra. Il Campodarsego prendeva il comando delle operazioni: al 24′ per atterramento di Piaggio, Aliù batteva bene il rigore ma il portiere Coppo si superava distendendosi per deviarlo. Al 32′ il pareggio con un gran gol dello stesso Aliù: bravo a stoppare di petto un lancio di Bedin e calciare a volo in mezza rovesciata da centro area. Due minuti dopo, Aliù rubava palla innescando Luna il cui tiro era respinto dalla traversa. E nel finale, dopo che per i locali Boccato sparava alto da due passi, ancora Aliù andava vicino al gol di testa su punizione di Michelotto. Nella ripresa, c’era praticamente solo il Campodarsego: all’8′ su una discesa, Aliù passava all’accorrente Tanasa che insaccava il gol vittoria. Poi altre occasioni per Pellizzer, ancora Aliù e Tanasa che colpiva un’altra traversa.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Vittorie per Luparense e Campodarsego, sconfitta per l’Este, e il trionfo della Piovese nel triangolare di casa. È stato un sabato ricco di amichevoli tra Serie D ed Eccellenza. A cominciare dal derby, in scena a Busa di Vigonza, tra Vigontina e Campodarsego, che è andato a quest’ultima: la squadra di Andreucci l’ha spuntata in rimonta per 2-1. La Vigontina passata in vantaggio nel primo tempo con Masiero, ha tenuto il vantaggio grazie al rigore fallito da Aliù, che però si è rifatto stampando l’1-1 prima dell’intervallo. Nella ripresa, dopo addirittura tre traverse colpite dal Campodarsego con Luna Rei, Bedin e Tanasa, quest’ultimo è riuscito a trovare la rete del definitivo 2-1. E per il dg Attilio Gementi è stata una giornata dedicata anche al mercato. La società del presidente Daniele Pagin sembra vicina a chiudere l’ingaggio di tre pedine: un difensore e un attaccante esperti, più un centrocampista giovane. Vittoria esterna (e rotonda) per la Luparense San Paolo di Daniele Pasa, che si è imposta per 4-1 a Castello di Godego, nel Trevigiano, contro la formazione di Eccellenza della Godigese: la squadra di San Martino di Lupari è riuscita ad andare in rete con Beccaro, Severgnini, Brotto e Benucci. E voci di corridoio sempre più insistenti sostengono che nel primo turno di Coppa Italia di Serie D, in programma a fine mese, saranno proprio Luparense e Campodarsego a fronteggiarsi in un inedito derby dell’Alta Padovana. Sconfitta contro la Primavera del Chievo per l’Este: i giallorossi, in vantaggio alla fine del primo tempo con Marcandella, nella ripresa si sono fatti superare dai baby clivensi per 2-1. Nel triangolare di Piove di Sacco è stata la Piovese di Michele Florindo ad aggiudicarsi il torneo avendo la meglio su avversari di Serie D. I risultati: Altovicentino-Clodiense 2-0; Piovese-Clodiense 0-0; Piovese-Altovicentino 2-1.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Il Cittadella ha sempre tenuto in grande considerazione la Coppa Italia, sin dai tempi del presidente Angelo Gabrielli, e stasera a Teramo – inizio alle 19 – proverà a bissare il successo di domenica scorsa e regalarsi così l’Atalanta da sfidare nel weekend di Ferragosto. «È un appuntamento importante per noi, andremo a confrontarci con una squadra di categoria superiore, in una competizione ufficiale. Ho chiesto ai miei giocatori l’atteggiamento giusto, l’unità in campo tra i reparti», è il pensiero di Roberto Venturato, che non crede che il Teramo – deferito per responsabilità diretta nell’inchiesta Dirty Soccer – abbia la mente rivolta alle vicende extra calcistiche. «Non penso ci siano ripercussioni legate alle indagini in corso, la squadra ce la metterà tutta per passare il turno, i giocatori saranno concentrati soltanto sulla partita. Del resto per il Teramo quello con il Cittadella sarà il debutto in categoria, in serie B, davanti al proprio pubblico, una ragione in più per far bene». Tra i pericoli degli abruzzesi c’è l’ex Donnarumma. «È tutta la squadra di un buon livello, con un allenatore che si sta confermando da anni tra i più bravi della categoria. Per noi sarà un banco di prova difficile. Donnarumma è un attaccante di valore, l’anno scorso ha vissuto un’annata di grande spessore, merita la massima attenzione». Il Cittadella arriva all’appuntamento di Coppa dopo la scorpacciata di gol all’esordio. «Affronteremo la partita con grande umiltà e serietà, cercando di giocare come sappiamo e portando avanti la nostra identità, senza timori. Stiamo lavorando per migliorare in ogni situazione e reparto, in queste gare si possono capire i progressi collettivi, anche gli errori, le difficoltà che si incontrano servono per maturare». Venturato, in emergenza sulle corsie esterne, proseguirà con Minesso trequartista, alle spalle degli attaccanti. «Più o meno vedrete il Cittadella del primo turno, Lora è alle prese con un’infiammazione al ginocchio e non è stato convocato, per lui un paio di giorni di riposo anche per vincere le paure legate ai precedenti infortuni. Schenetti adesso fa parte del gruppo ma ovviamente gli manca la condizione, conto di averlo per l’inizio del campionato». In avanti la coppia Coralli-Bizzotto: «Abbiamo tre attaccanti con caratteristiche diverse, che si possono abbinare tra loro. In questo momento sto valutando Gerardi e Bizzotto, Coralli lo conosco bene, l’ho già allenato. La mia idea è quella di vedere Bizzotto di fronte ad avversari di categoria: il ragazzo ha dimostrato di avere qualità, può fare tanta strada».

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Il Cittadella torna in campo per il secondo turno di Tim Cup, e stasera, alle 19, non sarà certo una passeggiata la sfida al Teramo, neopromosso in Serie B, nel catino del Bonolis. C’è pure da dire che la regolarità della coppa rischia di andare a farsi benedire, visto che la squadra abruzzese mercoledì andrà a processo, accusata di responsabilità diretta nel presunto illecito del match col Savona e che, tra dieci giorni, questa squadra potrebbe pure non esistere più. Ma dopo le polemiche seguite ai 15 gol rifilati ai ragazzini del Potenza, meglio mettere alle spalle ogni punto interrogativo: per chi la spunterà stasera in palio c’è un viaggio a Bergamo, sabato prossimo contro l’Atalanta. «Affrontiamo una buonissima squadra», ammette mister Roberto Venturato. «Ci aspetta una partita molto difficile, da disputare con umiltà e determinazione: sarà gara vera. Dubito che il calcioscommesse possa avere ripercussioni sulle loro prestazioni, giocheranno per passare il turno. Davanti a noi troveremo giocatori con grandissime capacità e un allenatore che ha confermato di essere uno dei più bravi della categoria». Il Cittadella come sta? «Stiamo lavorando per ottenere una condizione fisica ottimale e per imparare alcune nuove cose dal punto di vista tattico. Teniamo alla Coppa Italia e questa partita ci aiuterà a capire come stiamo e a che punto siamo». In ritiro aveva testato spesso il 4-4-2, passando al trequartista con il Potenza. «Penso che stasera l’undici di partenza sarà simile a quello della settimana scorsa. In questo momento, senza Yallow e Schenetti, abbiamo un solo esterno di ruolo, ed è per questo che stiamo lavorando con un trequartista dietro le due punte, non avrebbe senso sacrificare un mediano facendogli fare l’esterno». Rispetto a domenica scorsa, però, non ci sarà Lora. «Ha un’infiammazione al ginocchio, e abbiamo deciso di preservarlo lasciandolo a riposo un paio di giorni per evitare rischi inutili. Schenetti è invece in linea col programma di recupero, per l’inizio del campionato io penso che sarà pronto». In attacco confermata la coppia di domenica scorsa? «Sì, Coralli e Bizzotto dovrebbero partire dal primo minuto. Ciccio lo conosco bene, visto che l’ho avuto in passato per due anni. Giulio ha grandi qualità e può fare tanta strada: sono curioso di vedere come se la caverà in una partita difficile come questa, contro un avversario di categoria superiore». Dall’altra parte, però, lo spauracchio è l’ex: Alfredo Donnarumma. «Un giocatore molto bravo, lo è sempre stato e l’anno scorso l’ha dimostrato in maniera eccezionale. Credo che abbia tutti i mezzi per ripetersi, dovremo tenerlo sotto stretta osservazione”. Probabile formazione del Cittadella (4-4-2): Alfonso; Salvi, Pellizzer, Pascali, Benedetti; Bobb, Iori, Paolucci; Minesso; Coralli, Bizzotto.

Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) La sbornia post-Potenza? Dimenticata in fretta, del resto quando affronti una squadra di ragazzini non è il caso di dare troppo peso a un risultato fuori dalla normalità. Oggi, invece, si fa decisamente sul serio, visto che il Cittadella affronterà il Teramo alle 19 sul campo di quella che, per il momento, è una squadra di categoria superiore. E Roberto Venturato lo sa: «Affronteremo una buonissima squadra – evidenzia l’allenatore granata – che per la prima volta gioca quest’anno una partita ufficiale davanti al suo pubblico. Le individualità non mancano, come Donnarumma. Lo conosciamo tutti, è reduce da una stagione entusiasmante e credo abbia i mezzi per ripetersi». Quello che sembra evidente è che il Cittadella farà tremendamente sul serio: «Teniamo alla Coppa Italia – sottolinea Venturato – questa partita ci aiuterà a capire come stiamo e a che punto siamo. La formazione? Penso che sarà simile a quella della settimana scorsa, magari cambieremo a partita in corso, vedremo. Lora ha un’infiammazione al ginocchio, abbiamo deciso di preservarlo e di lasciarlo a riposo un paio di giorni per evitare rischi inutili. Schenetti? Il rientro era previsto il suo rientro era il 4 agosto, direi che ci siamo e siamo in linea col recupero. Per l’inizio del campionato penso che sarà pronto». Ancora una volta Venturato punterà sulla coppia-gol Coralli e Bizzotto: «Dovrebbero partire dal primo minuto – conferma l’allenatore -, Ciccio lo conosco bene visto che l’ho avuto per due anni da giocatore. Bizzotto ha grandi qualità e può fare tanta strada, vedremo come se la caverà in una partita ufficiale contro un avversario di categoria superiore. In questo abbiamo un solo esterno di ruolo, per questo stiamo lavorando anche per giocare con un trequartista dietro le due punte». Viaggio problematico ieri pomeriggio per la squadra, rallentata dal traffico verso le località di villeggiatura. Fischio d’inizio alle 19 e a Teramo farà davvero molto caldo.

Ore 10.40 – (Gazzettino) L’Abano prova ad affacciarsi nella metà campo avversaria. Al 22′, poco prima del secondo timeout, Parlato passa al 4-4-2 con Petrilli e Neto Pereira a far coppia lì davanti. Complici i numerosissimi cambi, la gara perde di ritmo e succede poco o niente fino al 39′ quando il neo entrato Pardo trova gloria respingendo di piede un tiro ravvicinato del neroverde Pereyra. «I cambi di modulo? – ha spiegato al termine il tecnico del Padova Carmine Parlato – Ho voluto forzare questo aspetto tattico e mi sono fatto un’idea, anche perché finché non li provi non sai se fanno al caso tuo. Quando cambi un modulo c’è sempre un’attenzione in più, ma continuiamo a lavorare sul nostro modulo pur cercando alternative».

Ore 10.30 – (Gazzettino) I biancoscudati macinano gioco con buon ritmo e al 34′ raddoppiano su calcio piazzato. Angolo dalla destra di Cunico e inzuccata di Giandonato che schiaccia la palla a terra e insacca. Nel finale di tempo il centrocampista, molto a suo agio nel centrocampo a tre, sale in cattedra e al 42′ si vede negare un gran gol al volo da Rossi che vola all’incrocio dei pali. Nulla può invece l’estremo aponense un minuto più tardi quando Giandonato lo coglie fatalmente fuori dai pali e lo uccella con destro radente da quaranta metri. Nella ripresa, per il Padova entra in campo anche un volto nuovo. Si tratta dell’esterno sinistro Shadi Ghosheh, atleta italo-giordano classe 1987 lo scorso anno in forza al Venezia fino a gennaio, poi a Catanzaro. “E’ un buon giocatore – ha dichiarato il diesse biancoscudato Fabrizio De Poli – rimarrà con noi qualche giorno, poi valuteremo”.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Alberi di Natale ad agosto. Il calcio estivo, si sa, vive di suggestioni ed esperimenti. È così, al fischio d’inizio dell’amichevole tra Padova e Abano, mister Parlato schiera i suoi con un inedito 4-3-2-1, con Giandonato vertice basso affiancato da Ilari e Ramadani, e Cunico e Neto Pereira a far da rifinitori alle spalle di Altinier. Dopo i meritati applausi per gli ex Thomassen e Segato, il primo quarto d’ora trascorre sonnacchioso, con le squadre più impegnate a rompere il fiato che ad attaccare. Il Padova rompe gli equilibri con un rapido capovolgimento di fronte. Giandonato serve sulla destra Neto Pereira che super in tunnel Zattarin, costringendolo al fallo in area: rigore e perfetta trasformazione di Cunico per l’1-0. Risponde subito l’Abano che al 17′ fa scorrere rapidamente la palla da sinistra a destra fin sui piedi di Bortolotto che controlla e tira dal limite. Palla fuori di poco.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) ABANO-PADOVA 0-3 Abano (4-2-3-1): Rossi Chauvenet (1’st Ruzzarin); Tescaro, Meneghello, Thomassen, Zattarin; Ballarin (1’st Cuccato), De Cesare (24’st Cartura); Bortolotto (16’st Rampin), Segato, Bison (1’st Pereyra); Barichello. A disposizione: Portalone, Michelotto, Zerbinati. Allenatore: M. De Mozzi. Padova: (4-3-2-1): Favaro (37’st Pardo); Dell’Andrea (1’st Dionisi), Diniz, Fabiano (1’st Ghosheh), Anastasio (1’st Ruggiero); Ilari (32’st Turea), Giandonato (22’st Podio), Ramadani; Neto Pereira, Cunico (37’st De Gabriele); Altinier (22’st Petrilli). A disposizione: Gorzelewski, Ruggiero, Azzi, Sadick. Allenatore: C. Parlato. Arbitro: Lovison di Padova (Franco-Cioffredi). Reti: 15’pt (rigore) Cunico, 34’pt Giandonato, 43’pt Giandonato. Note: spettatori 600 circa. Calci d’angolo 4-1 per l’Abano

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Appena un minuto dopo, il regista biancoscudato si è rifatto con gli interessi: palla rubata a centrocampo, rapida occhiata a Rossi piazzato non perfettamente tra i pali, e destro dai 35 metri che, rasoterra, si è infilato all’angolino. Giù applausi. Andamento lento. Nella ripresa ci ha provato pure l’ex Nicola Segato a farsi applaudire (e rimpiangere) ma la sua spettacolare rovesciata al 19’ è sfilata a pochi centimetri dal sette. Ma a parte qualche timida conclusione da entrambe le parti, l’esordio di Ghosheh e del maltese De Gabriele, il secondo tempo è sfilato senza alcuna occasione degna di nota. E il Padova, con il 3-0 infilato ai neroverdi di Max De Mozzi, ha chiuso così la sua intensa preparazione. Da domani si comincia a fare davvero sul serio: oggi la squadra potrà beneficiare di un giorno di riposo (il primo in assoluto, dalla partenza per il ritiro del 18 luglio), mentre domani riprenderanno gli allenamenti alla Guizza. E la strada verso l’esordio di Mantova, venerdì sera alle 20.30, sarà ormai spianata.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) A far la differenza, però, è stata inevitabilmente la tecnica superiore dei biancoscudati, a maggior ragione dal centrocampo in su. A cominciare dal quarto d’ora del primo tempo: lancio illuminante di Giandonato per Neto sulla destra, tunnel a Zattarin e calcio di rigore: dal dischetto è stato capitan Cunico a spiazzare imparabilmente Rossi. Giandonato show. Ma a rubare l’intera scena – e gli applausi scroscianti dei quasi 600 spettatori presenti – è stato proprio Manuel Giandonato, che dopo i primi 20 minuti di ambientamento ha tirato fuori dal cilindro numeri di una tecnica sopraffina. Prima, favorito dal perfetto corner di Cunico, l’ex juventino di testa ha trovato la rete del 2-0. Ma pochi minuti dopo si è esibito in un destro al volo di alta scuola: sul rinvio di Zattarin, la sua coordinazione è stata esemplare quanto la risposta di Rossi, a volare con la mano di richiamo a levare la sfera dall’incrocio dei pali.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Metti la voglia di mettersi in mostra nell’ultima amichevole prima dell’esordio ufficiale, fissato per venerdì prossimo in Coppa Italia a Mantova. Aggiungi una spruzzata di ex come Rossi, Segato, Thomassen e Antonioli, e condisci tutto con una cornice di pubblico notevole. Casalserugo ieri si è trasformata in un’enclave padovana per l’ultimo test della preparazione estiva di Parlato e i suoi contro l’Abano: 3-0. Con in panchina il nuovo arrivato Shadi Ghosheh, terzino ventottenne italo-giordano, la scorsa stagione tra Venezia e Catanzaro, giocatore esperto giunto ieri in prova per qualche giorno, Parlato ha sfoderato un inedito modulo ad albero di Natale. Ed è stata partita vera, contro un Abano che non ha affatto recitato la parte della vittima designata e anzi, non ha lesinato qualche colpo ruvido.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Nel primo tempo sono andati a segno per due volte Giandonato (colpo di testa al 34’ e tiro da fuori al 43’) e Cunico su rigore al 15’. Nella ripresa girandola di cambi, in campo pure l’ex Venezia, Bassano e Catanzaro Shadi Ghosheh, 32 presenze fra Veneto e Calabria nella passata stagione, in prova con i biancoscudati. Il difensore italo-giordano spera di poter affiancare Armando Anastasio come esterno basso. Evidentemente le difficoltà di arrivare a Tentardini, che il Verona per adesso non vuole riprendere dal Como, hanno suggerito un deciso cambio di marcia al diesse De Poli. Ieri avrebbe dovuto essere il giorno della fumata bianca per Paulo Dentelllo Azzi, ma la Tombense ancora una volta ha modificato i termini dell’intesa, rinviando ulteriormente. La trattativa, che sembrava una pura formalità, si sta trascinando davvero troppo a lungo e qualche rischio a questo punto sembra essere dietro l’angolo.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Brilla la stella di Manuel Giandonato e il Padova va. L’ex regista di Vicenza e Cesena, schierato da Carmine Parlato nel suo ruolo naturale in un inedito 4-3-2-1, ha illuminato la scena mostrando anche le sue doti migliori, ossia il tiro da fuori e l’inserimento oltre alla visione di gioco che nessuno ha mai messo in discussione. Di certo l’amichevole con l’Abano ha mostrato, risultato a parte (3-0 per i biancoscudati), la volontà di trovare qualche variante tattica importante, con aggiustamenti all’insegna dell’inventiva (Ilari interno di centrocampo) e con la voglia di registrare i giusti equilibri. Parlato ha cominciato con Favaro fra i pali, Dell’Andrea e Anastasio sulle corsie esterne, Fabiano e Diniz in mezzo, Ilari, Giandonato e Ramadani a centrocampo, Cunico e Neto Pereira dietro ad Altinier.

Ore 08.30 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: si comincia venerdì 14 agosto alle ore 20.30 col Mantova al “Martelli”. La sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 23 agosto in caso di sconfitta col Mantova o il 30 agosto in caso di vittoria o pareggio col Mantova.

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Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 8 agosto: il Padova batte 3-0 l’Abano a Casalserugo grazie al rigore siglato da Cunico ed alla doppietta di Giandonato




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