Atalanta-Cittadella, Iori: “Non abbiamo nulla da perdere ma non andiamo a Bergamo in gita premio!”

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Il Cittadella domani sera gioca a Bergamo contro l’Atalanta in una Tim Cup che sta offrendo alla squadra di Roberto Venturato l’opportunità di confronti molto diversi, dalla serie D alla serie A. Il capitano granata Manuel Iori, che nella passata stagione era al Pisa (Lega Pro), incarna questa varietà di situazioni: «Sono arrivato a giocare in serie A con il Chievo, mentre in precedenza la massima serie l’avevo conquistata con il Torino. Non ho mai avuto l’occasione di affrontare Atalanta in campionato, ma per ben due volte l’ho incrociata in Coppa Italia: una volta con il Pisa e l’altra con il Cesena». Il “non c’è due senza tre” calza a pennello, con la maglia del Cittadella. Riprende Iori: «Con due categorie di differenza per quanto riguarda il risultato sulla carta noi non abbiamo nulla da perdere. Ciò non significa che andiamo a Bergamo in gita premio, anzi. Per noi sarà una partita importante, come lo sono state tutte le altre, per poter verificare la nostra preparazione. Faremo la nostra partita con il massimo rispetto per l’Atalanta, ma senza alcun timore reverenziale perchè noi dobbiamo pensare solo a noi stessi». Le partite sia amichevoli che della Tim Cup disputate finora dal Cittadella hanno avuto una funzione propedeutica alla preparazione in corso a causa della differenza dei valori in campo. Tranne a Teramo, dove i granata hanno incontrato una squadra allestita per la serie B, anche se le vicende giudiziarie di questi giorni l’hanno ricacciata in serie D. «Quella – dice Iori – è stata la partita con maggiore equilibrio per saggiare le nostre forze». Sulle prospettive del Cittadella in questa stagione, precisa il capitano: «È ancora presto per trarre delle valutazioni. Posso dire che siamo una buona squadra che sta allenandosi per fare bene. C’è però tanta strada davanti, per cui adesso pensiamo a lavorare restando con i piedi per terra». Sul suo ritorno in maglia granata, conclude: «La società ha sempre lo stesso stile, anche se la squadra adesso è molto diversa. L’ambiente permette di lavorare bene e i giovani possono crescere in condizioni ottimali con il contributo di chi ha più esperienza».

(Fonte: Gazzettino)




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